Di rinvio in rinvio il processo Ampugnano vola verso la prescrizione(o traduzione)?- La lettera che ha velocizzato il rinnovo dei vertici di MPS – Le distrazioni della magistratura sull’università di Siena

occhi_bendatiInchiesta gara Aereoporto di Ampugnano. Ieri 24 gennaio al Tribunale di Siena nell’udienza per decidere il rinvio a giudizio del sig. Giuseppe Mussari già presidente di MPS, del sig. Marco Parlangeli già provveditore della fondazione MPS, del sig. Enzo Viani, già presidente della società, Aereoporto di Ampugnano, della sig.ra Luisa Torchia e di altri 10 indagati, il giudice Monica Gaggelli ha nuovamente rinviato l’udienza premilinare al 13 marzo 2013. Motivo del rinvio? In Tribunale hanno sbagliato la traduzione della notifica per un imputato: hanno tradotto in inglese e non in francese. Il 13 marzo per rinviarlo nuovamente che cosa verrà fuori? Ricordiamo, per la cronaca, che il giudice Monica Gaggelli è colei che ha assolto, perchè il fatto non sussiste, l’economo della curia di Siena Giuseppe Acampa; la sentenza si assoluzione è stata impugnata con un vibrante atto di appello da parte del procuratore Nicola Marini. Ricordiamo altresì che l’incendio, certamente doloso, ad oggi non ha un responsabile e nemmeno un indagato.
Il processo per Ampugnano, invece, si muove rapidamente verso la prescrizione. Come mai in tribunale sono stati così solerti nel rinviare per ben due volte l’udienza di Ampugnano mentre non hanno approfondito le discrepanze tra testismonianze e perizie nel processo dell’incendio alla curia?

La lettera che ha velocizzato il cambio dei vertici in MPS. Le infinite chiacchere di Massimo D’Alema e quelle dell’ex sindaco Ceccuzzi (e i giornali dovrebbero anche evitare di concedere spazio eccessivo) confermano lo stato di confusione e il livello di bugie di una certa classe politica; D’Alema arriva a dire anche che il PD non si è mai occupato di MPS (ridere ridere ancora) e poi Max sconfessa se stesso affermando “siamo stati noi a mandar via Mussari”. Il Ceccuzzi, invece, arriva ad affermare che ha addirittura invitato Mussari a fare chiarezza (qui si ride 17 miliardi di volte). D’Alema e Ceccuzzi osservate il silenzio, perchè siete impresentabili sul piano politico. Il rinnovo dei vertici di MPS, quindi l’uscita di scena di Mussari e Antonio Vigni, è il frutto di una lettera riservata inviata dalla Banca D’Italia; una “moral suasion” finalizzata a un rinnovo urgente, non più rinviabile. E oggi sappiamo, alla luce degli scandali gestionali, il motivo di quella “moral suasion”. Non ci sono altre chiacchere da produrre; il compito di chiudere velocemente senza perdere altro tempo, spetta alla magistratura, traduzione permettendo.

Le distrazioni della magistratura sull’università di Siena. Un’orda di barbari ha dissestato l’ateneo senese per oltre 200 milioni di euro e ad oggi nemmeno un processo; solo udienze prelimiari che arrivano dopo un lungo periodo di indagini (troppo lungo); un rettore abusivo (quello attuale, che si trova al suo posto dopo una telefonata tra Luigi Berlinguer e la Gelmini) e ricordiamo che Criccaboni è stato segnalato anche alla procura di Arezzo; una lettera in violazione della legge firmata da Criccaboni e dalla direttrice Ines Fabbro e non sappiamo ancora niente, il concorso della Fabbro (fascicolo scomparso?) e il contratto della Fabbro, ancora niente. Dobbiamo continuare?

Che dire? Forse la magistratura di Siena è distratta.

Perché non ci vai ora a chiedere la ristrutturazione dei mutui, Criccaboni? E perché la maestrina condannata dalla Corte dei Conti non chiede aiuto al suo amico Fassino? O al padre del consigliere di amministrazione di Antonveneta Aldo Berlinguer?

criccaboniCriccaboni, Fabbro, Frediani, Marino, Mussari. Come la mettiamo ora? Vi ricordate il brillante piano di Criccaboni & Fabbro di chiedere al MEF e al MIUR la possibilità di congelare i mutui contratti con la banca MPS fino al 2016? Beh. Che fine ha fatto quell’ottimo proposito che avrebbe solo rinviato il cataclisma al 2016, cioé sul groppone del successore del Cricca (sempre che ci arrivi il Cricca al 2016)? A parte il fatto che ci risulta che i nullaosta non sono mai arrivati (e Grilli sarà difficile che lo dia, visto gli attacchi che ha dovuto rintuzzare oggi scaricando le responsabilità sui mancati controlli di Bankitalia), ma poi siamo sicuri che la Banca sarebbe ancora disposta a concedere questo congelamento? Arrogance Parfum ci fa sapere qualcosa? E la convenzione sulla due diligence (GRASSE RISATE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)? Che fine ha fatto? E la sponda PD ceccuzzian-berlingueriana (“stai attento a questa città???!!???” Dovevano ma stare attenti i Senesi a questi banditi, altro che discorsi) con tanto di banchiere Aldino in Antonveneta? POtrebbe dare una mano? E la maestrina potrebbe fare riferimento ai suoi politici piddiini amici come, per esempio, Piero Fassino e signora? Quelli che salvarono il culo al marito della medesima maestrina, Verzelletti, dopo che aveva fatto fallire la Banec (ma questi sono buoni solo a far fallire le banche?)?

Attenzione perché l’operazione di congelamento dei mutui è pericolosamente simile alle gesta di Beppino perché sostanzialmente sono scommesse sul futuro: in pratica si afferma che dal 2016 in poi l’Ateneo, nonostante la diminuizione costante del Fondo di finanziamento ordinario, la diminuizione delle immatricolazione, i prepensionamenti che non risolvono nulla e contestualmente distruggono la ricerca e la didattica, nonostante tutto questo l’Ateneo sarà in grado di pagare regolamente le rate rimanenti, aumentate, ovviamente degli interessi per oltre 16 milioni.

Ma una domanda: ma Criccaboni, Fabbro, Ceccuzzi, Giulio “Guido” Carli, il Morrocchi, il Cuccini, tutti questi economisti, ma proprio a Siena con la piena dovevano arrivare? Non potevano andare a dissestare da qualche altra parte?

Cari senesi, la banca ve l’hanno fottuta, magari l’Ateneo ve lo volete tenere per provare a non andare a governare i maiali o a potare le viti? Beh. Ponete anche voi, tutti, queste domande ai due economisti Criccaboni & Fabbro e vediamo cosa vi rispondono.

P.S. Stiamo ancora aspettando di vedere la relazione dei Revisori dei conti sul bilancio unico di Ateneo. Dobbiamo inoltrare domanda al Presidente della Repubblica per averla? Buffoni e incompetenti!

P.P.S. Nella foto: Oui, je suis le dissesteur, avec mes amis Luigi, Ines, Lorenzo, Piero et plusieurs autres.

Riceviamo e pubblichiamo. “Ma tra fantasticat, Tozzi, le multe dei vigili, Dostojevsky e dintorni se n’è accorto il direttore Bisi che l’aggrovigliamento dei suoi amici lo stanno dipanando in procura?”

dipanareilgroviglioA leggere i giornali c’è da chiedersi se chi informa o dovrebbe informare considera i lettori tutti scemi o privi della possibilità di approvvigionarsi di notizie da strumenti alternativi alla stampa locale embedded tipo internet o i giornali nazionali. Prendiamo il caso del Corriere di Siena uscito in edicola in una delle giornate più infauste della storia senese degli ultimi 541 anni, conteggiati dal 1472 anno di fondazione del Monte dei Paschi. La prima pagina riguardante la provincia di Siena riportava un articolo su un vaccino contro la meningite e uno su un fattaccio di cronaca che ha visto un prete di campagna picchiato. Girando pagina si trova un servizione sull’aumento delle multe stradali a Siena contornato da vitali informazioni su una mostra felina: Fantasticat. Addirittura due pagine due scritte dal sempiterno onorevole Barzanti sulle analogie culturali tra il nostrale Federico Tozzi e il russo Dostojevsky. Infine ma sono a pagina 10 la notizia del giorno sul dramma del Monte dei Paschi, vista comunque con le lenti del Ceccuzzi che da sodale del Mussari ne diventa quello che ne ha chiesto la testa in nome della discontinuità. Una paginetta di favole chianine a cui nessuno crede più invece di raccontare come stanno le cose e come una squadraccia di bucanieri privi di etica e amore per la città si sono fulminati un patrimonio accumulato piano piano nei secoli. Il Bisi invece di dare spazio a quella tragedia civica collettiva che si sta consumando tra Monte, Fondazione, Università e finiamola qui sennò diventa come la novella dello stento, usa il Corriere come manifesto elettorale dei dissestatori che vogliono tornare a governare il comune per ridissestare un’altra volta.  Ricordando al Bisi che il Fatto Quotidiano e gli altri giornali arrivano anche alle edicole di Siena e che i computer con le chiavette di internet sono in tutte le case e costano meno del gionale comprato in edicola, speriamo che si accorga prima che sia tardi del vento che cambia e che porterà tutti via come la piena che ha raccattato a suo tempo questi soggetti da commedia dell’arte spiaggiati sulle lastre ancora con le scarpe motose. Ma tra fantasticat, Tozzi, le multe dei vigili, Dostojevsky e dintorni se n’è accorto il direttore Bisi che l’aggrovigliamento dei suoi amici lo stanno dipanando in procura? Ci ha pensato che qualcuno che lui difende inizia a avere i titoli per finire al gabbio? L’ha capito che è inutile e patetico continuare a difendere una masnada di indifendibili? Se non l’ha capito allora il vaccino del primo articolo del Corriere ci vuole a lui e a quelli del groviglio armonioso per far girare le meningi per il verso giusto.

Frate Mitria

Ceccuzzi è colui che ha voluto Mussari alla guida della fondazione e banca MPS.Dal groviglio armonioso al groviglio della disinformazione. E un piccolo suggerimento al quotidiano La Repubblica

ceccuzzi_mussariceccuzzidelmeseCercate di non essere ridicoli perché le bugie hanno le gambe corte e la storia è scritta nei documenti,nella rassegna stampa e nelle fotografie. Ma il sig. Franco Ceccuzzi pensa seriamente di prendere per i fondelli il mondo intero? Lo pensa o è solo confuso dalla batosta derivante dal flop delle primarie e dalle dimissioni del suo carissimo amico Giuseppe Mussari? Partiamo dall’intervista priva di fondamento e del tutto strumentale a confondere le acque per accreditare il fuggitivo ex sindaco Ceccuzzi come un discontinuatore rilasciata al giornalista Andrea Greco. Lasciamo perdere le giravolte del cantore del groviglio Stefano Bisi,grande sostenitore del Ceccuzzi e giornalista impegnato politicamente nella causa di ricandidatura del chianino (a proposito, ma il Bisi segue la linea del suo editore schierandosi con il Ceccuzzi o esprime anche un sostegno verso lo stesso Ceccuzzi derivante dal ruolo, sempre del Bisi, di Presidente del Collegio dei M.V. del GOI della Toscana?). Parliamo dell’intervista del giornalista Andrea Greco di Repubblica  che oggi ha fatto, e non sappiamo perché proprio a lui, al candidato di 1979 votanti alle primarie senesi, ricordando che la città ha una popolazione di oltre 54 mila abitanti. Il sig. Ceccuzzi ha avuto la faccia tosta (per non dire altro) di dichiarare “che fu giusto mandare via Mussari”. E anche il giornalista scrive la solita bugia storia affermando che Ceccuzzi è “l’uomo che allontanò Mussari dal Monte”. Cortesemente chiaritevi le idee nella redazione di Repubblica, oggi con questa intervista a Siena e non solo, ridono anche i marciapiedi. Innanzitutto Ceccuzzi ha voluto Mussari, prima alla guida della fondazione MPS e poi alla guida della banca MPS,e Franco Ceccuzzi è l’unico politico senese che aveva elogiato l’acquisto di banca Antonveneta (oltre al neo-banchiere Alberto Brandani) e sempre Ceccuzzi era presente insieme a Mussari e a Del Mese alla cena del 2006 a Salerno insieme a quelli coinvolti nel crac dell’ex pastificio Amato (perché Andrea Greco non chiama i suoi colleghi di Salerno?)

Inoltre Ceccuzzi le ha tentate tutte per riconfermare Mussari alla guida di MPS ma equilibri romani hanno imposto Profumo (perché Andrea Greco non chiede lumi in Via del Nazareno?) e sempre Ceccuzzi si è prodigato per tutelare le posizioni dentro MPS dei fedelissimi di Mussari, da Valentino Fanti fino a Antonio Marino. Dobbiamo scriver altro sul rapporto solidissimo tra Ceccuzzi e Mussari e se vuole,al giornalista Andrea Greco, possiamo spedire una bella cartolina delle colline di Vignano.
Altra questione. Ceccuzzi si è dimesso perché ha tentato di fare una delle sue furbizie politiche e non perché hanno impedito di portare avanti la discontinuità. Cercate di non essere ridicoli perché qui a Siena la situazione è seria e profondamente drammatica e i cittadini delle bugie del Ceccuzzi hanno la testa piena.

VERGOGNA!!!!

P.S. Nella prima foto,Ceccuzzi e Mussari e nell’altra Ceccuzzi alle giostre insieme a Paolo Del Mese.

Dopo l’autorevole presa di posizione di Albus Silente arrivano le dimissioni di Mussari dall’ABI

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Quel disegno fallito del grande burattinaio e la gestione tragica dell’università nelle mani di Criccaboni e della condannata Ines Fabbro: dal concorso farsa fino al giallo sul DIPINT

riccaboni-fabbro1A proposito dell’articolo del Giornale di Gian Marco Chiocci sul Sultano di Stigliano (http://ilsensodellamisura.com/2013/01/20/universita-di-siena-u-chiachill-e-il-grande-vecchio/) Fratello Illuminato fin da subito, fine 2010, ha sventato il disegno di piena restaurazione diretto dal sultano di Stigliano con una campagna volta a bloccare la nomina di Tosi (quello che andava al solito posto) a professore emerito  e facendo la guerra alla mestraina condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro, sodale della dissestatrice Jolanda Cei Semplici. E crediamo ci vada riconosciuto un grosso impegno per contrastare questa banda di stiglianesi. Non stiamo nemmeno a mettere i link a tutti gli articoli sennò facciamo notte e ci linkiamo più della metà del blog.
Abbiamo messo in evidenza anche il fatto evidente che Criccaboni e Fabbro, che pure hanno saltellato fra tutti i politici possibili e immaginabili leccando più culi di un coprofilo incallito, sono persone di fiducia del chianino più triste dell’universo, il dimissionario e mai più sindaco Franco Ceccuzzi, legato a sua volte al Sultano di Stigliano. Vi ricordate di quando Ceccuzzi, alla festa democratica, pagata in parte dal MPS che ora taglia il protettorato, sosteneva: “Credo sia stato fatto un lavoro positivo, a partire dal direttore amministrativo”? Ecco!!!! Un bel capolavoro, davvero …
E che dire dei vecchi membri del cda Cucini e Morrocchi, fidi scudieri del Ceccuzzi, che hanno spalleggiato in tutto e per tutto la Fabbro e il Cricca?
E degli intrallazzi tra Criccaboni, Fabbro e Tomasi per nominare la Fabbro medesima e cancellare il salario accessorio?
E della corte di nani e ballerini al servizio esclusivo della Fabbro? I fabbroboys e le fabbrogirls fra cui spicca su tutti Moira Centini?
E del protocollo regionale sul Dipint che, a quanto si sente dire non ha ancora reso nulla perché chi di dovere non ha prodotto tutta la documentazione necessaria? Ma cosa volete fare? Come con la banca sulla quale tutti i giorni se ne scopre una?
Parliamoci chiaro: non c’è più niente da depredare in città, avete seccato tutto, quindi a questo punto c’è rimasta una sola cosa da fare: levarsi tre passi dai coglioni. Se qualcuno dormisse un po’ meno a quest’ora dovevate essere in qualche vigna o in qualche oliveta a guadagnarvi il pane. Tuttavia siete ancora in tempo: fuori i dissestatori dalla città e dall’ateneo. Avete perso tutti i referenti politici (1979 a votare per Ceccuzzi, nemmeno a Castelnuovo Berardenga!) locali e nazionali (il Sultano di Stigliano sputtanato malamente sul Giornale: ma che querela? Che c’è da querelare? Sono tutte sacrosante verità documentate e documentabili!). Sarà mica l’ora di togliere il disturbo e lasciar morire in pace l’ateneo? Forse se ve ne andate qualcosa si può ancora salvare. Voi no di sicuro!

P.S. Si potrebbe avere la grazia di leggere la relazione dei revisori dei conti oppure come cittadini che vedono sperperato il proprio denaro dobbiamo continuare a far finta di niente? Ma possibile che tra docenti, studenti e personale tecnico amministrativo nessuno sia curioso di vedere ‘sta relazione?

Immediate dimissioni di Mussari dall’Abi e mister Profumo chiarisca quanto scritto da MF. Il limite sopportabile è stato abbondantemente superato

websiteMi associo alle parole di Gad Lerner: “Cosa aspetta l’Abi, cioè l’Associazione bancaria italiana, a rimuovere dalla sua presidenza Giuseppe Mussari?”

Quindi, anche l’attuale presidente di MPS Alessandro Profumo che cosa aspetta per chiedere le dimissioni di Mussari dalla confindustria delle banche? La banca Monte dei Paschi e di riflesso l’intero sistema bancario per quanto ancora dovranno vivere con il peso di errori e scelte nefaste di precedenti gestioni; e perchè i risparmiatori, i contribuenti e i territori di riferimento delle banche devono pagare per colpe esclusive dei vertici che guidavano le banche,in particolar modo la precedente gestione di MPS? Mi stupisce il rumoroso silenzio del ministro Grilli, del governatore di Bankitalia Visco e delle altre autorità di controllo e vigilanza. E mi stupisce soprattutto la chiusura dei banchieri che si ostinano a non chiedere le dimissioni del sig. Mussari dalla presidenza dell’Abi. Antonveneta, Santorini, Alexandria, sono esempi lampanti e non camuffabili di un disastro gestionale senza precedenti. Per decidere uno stop alla non sostenibile posizione del “non banchiere” all’Abi aspettate la fine del giro del mondo, da Londra fino in Patagonia?

Il campanello d’allarme è suonato da diversi anni ma quel contorto intreccio di bassa politica e limitata capacità gestionale ha portato l’ex solida banca senese nella tempesta della peggiore crisi patrimoniale e di immagine, colpevole in tal senso quel gruppo dirigente senese che ha lanciato Mussari alla guida della fondazione e della banca MPS; lo stesso gruppo dirigente che attraverso le parole dell’ex parlamentare del PD Franco Ceccuzzi aveva definito Antonveneta “anima gemella di MPS”.E ancora oggi quella bassa politica persevera nel solito vizio:controllare la gestione della banca e condizionare i vertici. Il disastro non è fin troppo alto per continuare con questi giochini?

Direi che la situazione è allarmante e su questo va riconosciuto al Dott. Fabrizio Viola, ad di MPS, la trasparente e professionale azione gestionale finalizzata a chiarire le vicende oscure del passato e smarcare la banca dalle secche del perverso gioco di “banca in funzione di militanza politica”. Su questo aspetto non secondario si posiziona anche mister Profumo o forse l’articolo a firma del giornalista Luca Gualtieri di MF (giornalista sensibile alle opinioni del capo della comunicazione di MPS David Rossi) corrisponde alle vere intenzioni di Profumo? Gualtieri su MF scrive che la vittoria di Ceccuzzi alle primarie rappresenta una buona notizia per Alessandro Profumo. Perchè mai la vittoria di pirro di un candidato votato da 1979 persone su una popolazione di oltre 54 mila abitanti dovrebbe rappresentare una buona notizia per il presidente della banca MPS? Forse Profumo è il referente del sig. Ceccuzzi, quindi del politico che rappresenta 1979 voti e che nel passato sosteneva la gestione del sig. Mussari? Forse Profumo con quanto sta succedendo alla banca ritiene opportuno scendere nell’agone politico senese o forse Profumo viene tirato senza il suo volere all’interno dello scontro politico? Non sono domande irrilevanti. Ma probabilmente il giornalista Gualtieri ha errato l’analisi politica senese; o meglio ha raccolto suggerimenti errati.

Ma per MPS non è più tempo di errori e di intrecci di bassa politica: Antonveneta,Santorini e Alexandria sono qui a testimoniarlo.

Albus Silente

News dal mondo. “Impossibilitato a partecipare”

  • Domani martedi 22 gennaio a Bologna è in programma un convegno del sindacato bancario UILCA e tra gli ospiti d’onore era stata annunciata la presenza del presidente dell’Abi, il “non banchiere” Giuseppe Mussari. Il “non banchiere” ha inviato una lettera agli organizzatori informandoli che non sarà presente per improvvisi impegni personali e al suo posto ci sarà il vice-presidente dell’Abi.

  • Il giorno 11 febbraio 2013 presso il tribunale di Salerno ci sarà la prima udienza del processo per la bancarotta fraudolenta dell’ex pastificio Amato di Salerno

  • Oggi 21 gennaio il movimento d’opione senese denominato “DIAMINE” ha annunciato lo svolgimento delle primarie per Siena:”Le primarie del movimento Diamine: due candidati – Il Fresco e Luca Virgili. Potete Votare! #DIAMINE#

Articolo di Massimo Giannini (vice-direttore di Repubblica): “IL MONTE, LE BANCHE E IL FATTORE SANTORINI”- “Ed è sempre lui, soprattutto, ad essere ancora presidente dell’Abi, la Confindustria delle banche che lo ha riconfermato giusto prima della scorsa estate. La potente lobby dei Signori del credito continua a farsi rappresentare da un avvocato che, appena un anno fa, ha dichiarato: «Fare il banchiere non è il mio lavoro». Tranquillo, Mussari: l’abbiamo capito anche noi”

Non bastava il rosso devastante con il quale si è chiuso il bilancio 2011: 4,7 miliardi. Non bastava lo strascico delle perdite per un altro miliardo e 600 milioni nel primo semestre 2012. Non bastava il buco nero dei 130/150 milioni di costi del personale non contabilizzati, scoperti a babbo morto. E non bastava nemmeno l’indigestione da oltre 25 miliardi di titoli di Stato ammassati nella «pancia» durante gli ultimi esercizi. L’epopea del Montepaschi si condisce di nuovi capitoli, uno più inquietante dell’altro. Ora, da Siena, ci siamo spostati a Santorini. Così, con il nome della magnifica isoletta greca, si chiama l’ultima operazione sospetta, che risale al lontano 2008. Un contratto «derivato» da 1,5 miliardi, a dieci anni, che la banca più antica d’Italia sottoscrisse all’epoca con Deutsche Bank. Un ombrello aperto per coprirsi dalle troppe avventure messe in piedi, in quella stagione, dai vertici di Rocca Salimbeni. C’era da coprirsi dalla perdita di 367 milioni cumulata su un altro derivato chiuso con la stessa banca tedesca. C’era da tamponare il rischio connesso all’enorme esposizione in Btp dell’istituto. C’era da recuperare il ciclopico sforzo compiuto nell’acquisto dell’Antonveneta, costata la cifra folle di 10 miliardi. Ora il nodo arriva al pettine. L’affare Santorini ha generato a sua volta una montagna di perdite: quasi 100 milioni nel 2008, e ben 224,4 milioni nel 2009. Complimenti per l’operazione!

Ora Mps ha in corso «approfondite analisi», su questa e su altre posizioni «strutturate» degli ultimi anni. In attesa che il nuovo gruppo dirigente guidato da Profumo e Viola faccia le ricognizioni del caso, restano un paio di dubbi da chiarire. Il primo: quante banche si trovano o rischiano di trovarsi nelle stesse condizioni del Monte? È legittimo chiederselo, e non rassicura il fatto che la banca senese sia l’unica ad aver battuto cassa per 3,9 miliardi di Monti Bond. Il secondo: chi è responsabile dei disastri che si sono consumati negli anni nella città del Palio? Giuseppe Mussari, allora chief executive di Mps, non ha nulla da dire? Era lui a comandare, al tempo dell’allegra «vacanza di Santorini». È stato lui, al termine del suo ultimo mandato, a firmare il bilancio con un rosso monstre di quasi 5 miliardi. È stato lui a incappare in qualche inchiesta della magistratura, da quella sull’acquisto della stessa Antonveneta a quella sull’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano. Ed è sempre lui, soprattutto, ad essere ancora presidente dell’Abi, la Confindustria delle banche che lo ha riconfermato giusto prima della scorsa estate. La potente lobby dei Signori del credito continua a farsi rappresentare da un avvocato che, appena un anno fa, ha dichiarato: «Fare il banchiere non è il mio lavoro». Tranquillo, Mussari: l’abbiamo capito anche noi.”

Carneade. Ma che musica, maestro!

carneadeSe la matematica non è un’opinione 15000 moltiplicato 17 fa 255000. Che sarebbero, come avrete capito subito, gli euro risparmiati dal Monte grazie alla soppressione del protettorato alle Contrade. Taglio sacrosanto, in momento come questo, nel quale molti lavoratori rischiano addirittura il posto? Oppure offensivo per la città e le Contrade tutte? Bho, il vecchio Carneade non ha le idee troppo chiare al riguardo. Si ricorda però bene che il “grande evento” (c’è un ufficio apposta, davvero) Città aromatica “uno degli appuntamenti più attesi in Italia, che ha fatto di Siena uno dei luoghi dove si ascolta la migliore musica dal vivo” come dicono le delibere del Comune, è stato finanziato anche quest’estate dalla banca MPS con trecentomila euroni, qualcuno dice anche ventimila di più. Ecco, allora qualcosa non torna, o no? Anche perché questo festival che tutta Italia aspetta con trepidazione, nato per tramandare ai posteri la memoria del sindaco Cenni e che il sindaco Franchino V (colui che fece per viltade il gran rifiuto) ha mantenuto paro paro, qualche altro problemino sembrerebbe avercelo. In primis il compenso di 45000 euro, spicciolo più spicciolo meno, riconosciuto al direttore di tutte le edizioni Mauro Pagani per organizzare cinque o sei concerti all’anno (di cui grossi uno o due, e stendiamo un pietoso velo sul fatto che la brava Patti Smith girava l’ Italia da più di un mese e a parte Bucine e Costafabbri aveva bell’e sonato dappertutto). E poi ci sono i 114000 euro per i cachet degli artisti e i 127000 euro per la società Hullabaloo di Napoli per l’organizzazione, che si è distinta soprattutto per non aver fatto sentire un tubo a quelli che erano andati in piazza. Perché non coinvolgere, per esempio, un bravo professionista senese come Rosario Aloisio, che avrebbe potuto fare parecchio meglio? E poi ci sono dei discontinuatori che dicono di voler sostenere le piccole aziende presenti sul territorio!

Carneade