Riceviamo e pubblichiamo. “Ma tra fantasticat, Tozzi, le multe dei vigili, Dostojevsky e dintorni se n’è accorto il direttore Bisi che l’aggrovigliamento dei suoi amici lo stanno dipanando in procura?”

dipanareilgroviglioA leggere i giornali c’è da chiedersi se chi informa o dovrebbe informare considera i lettori tutti scemi o privi della possibilità di approvvigionarsi di notizie da strumenti alternativi alla stampa locale embedded tipo internet o i giornali nazionali. Prendiamo il caso del Corriere di Siena uscito in edicola in una delle giornate più infauste della storia senese degli ultimi 541 anni, conteggiati dal 1472 anno di fondazione del Monte dei Paschi. La prima pagina riguardante la provincia di Siena riportava un articolo su un vaccino contro la meningite e uno su un fattaccio di cronaca che ha visto un prete di campagna picchiato. Girando pagina si trova un servizione sull’aumento delle multe stradali a Siena contornato da vitali informazioni su una mostra felina: Fantasticat. Addirittura due pagine due scritte dal sempiterno onorevole Barzanti sulle analogie culturali tra il nostrale Federico Tozzi e il russo Dostojevsky. Infine ma sono a pagina 10 la notizia del giorno sul dramma del Monte dei Paschi, vista comunque con le lenti del Ceccuzzi che da sodale del Mussari ne diventa quello che ne ha chiesto la testa in nome della discontinuità. Una paginetta di favole chianine a cui nessuno crede più invece di raccontare come stanno le cose e come una squadraccia di bucanieri privi di etica e amore per la città si sono fulminati un patrimonio accumulato piano piano nei secoli. Il Bisi invece di dare spazio a quella tragedia civica collettiva che si sta consumando tra Monte, Fondazione, Università e finiamola qui sennò diventa come la novella dello stento, usa il Corriere come manifesto elettorale dei dissestatori che vogliono tornare a governare il comune per ridissestare un’altra volta.  Ricordando al Bisi che il Fatto Quotidiano e gli altri giornali arrivano anche alle edicole di Siena e che i computer con le chiavette di internet sono in tutte le case e costano meno del gionale comprato in edicola, speriamo che si accorga prima che sia tardi del vento che cambia e che porterà tutti via come la piena che ha raccattato a suo tempo questi soggetti da commedia dell’arte spiaggiati sulle lastre ancora con le scarpe motose. Ma tra fantasticat, Tozzi, le multe dei vigili, Dostojevsky e dintorni se n’è accorto il direttore Bisi che l’aggrovigliamento dei suoi amici lo stanno dipanando in procura? Ci ha pensato che qualcuno che lui difende inizia a avere i titoli per finire al gabbio? L’ha capito che è inutile e patetico continuare a difendere una masnada di indifendibili? Se non l’ha capito allora il vaccino del primo articolo del Corriere ci vuole a lui e a quelli del groviglio armonioso per far girare le meningi per il verso giusto.

Frate Mitria