Anche stamani la pioggia incombeva dalle parti del Dream Caffè, pioggia leggera, ma fastidiosa. Sotto lo stesso ombrello fermi a filosofeggiare, nel parcheggione, due luminari della finanza locale. Non volendo ho udito la seguente frase: “ che ne pensi di passera?”. Lì per lì sembrava una conversazione ludica, ma poi ascoltando meglio l’interlocutore più anziano, ho capito che si riferiva al ministro Passera. A quel punto incuriosita dell’attenzione dei due nei confronti di Passera, senza farmi notare, ho ascoltato la dissertazione filosofica. Sono curiosa, lo ammetto. La curiosità è donna. Di scatto mi giro e mi accorgo che un terzo luminare si sta avvicinando al conclave sotto l’ombrello. Arrivato il terzo, i due smettono di parlare di Passera e aprono le danze del gossip locale. Il terzo si lascia andare con alcune indiscrezioni che riguardano il Monte dei Paschi: “Allora incominciano ad andar via alcuni dirigenti e vicedirettori come Nicola Romito, in tolale circa 34” e poi “ in futuro il vicedirettore Antonio Marino lo spostano all’Antonveneta”. E un altro dei tre aggiunge: “Oh anche al consorzio ci sono novità … sembra che Massimo Castagnini vada via prima della scadenza naturale del contratto”. Ma la parte più gustosa della conversazione riguarda l’ABI di cui è presidente l’avvocato Mussari. “A luglio ci sono i rinnovi dell’ABI e il Mussari,anche fiducioso del sostegno di Passera e di Profumo, vuole essere riconfermato e spera a tal proposito di non essere rinviato a giudizio sulla vicenda Ampugnano”. E poi con lo sguardo apparentemente assente, il nostro luminare sotto l’ombrello tira fuori una chicca: “Lo sapevate che il Mussari voleva portarsi David Rossi all’ABI per farlo diventare Responsabile delle relazioni esterne?”; e gli altri due “No, questa ci giunge nuova”. E l’altro continua: “La cosa non è andata in porto perchè l’attuale responsabile responsabile relazioni esterne dell’ABI Giuliano Zoppis non ha gradito l’indiscrezione e si è opposto fermamente”. Aggiunge: “Ora siccome Mussari e David Rossi sono anni che collaborano insieme in maniera affiatata credo che non sia giusto che le loro strade si dividano” E gli altri due “No, no, non ci sembra giusto”. Ed ecco che ascoltando ascoltando spunta fuori un’ipotesi: “Siccome non può nominarlo al posto di Zoppis, potrebbe, proprio perchè i due sono inseparabili, offrirgli una consulenza all’ABI”. Mi sembra di rubare il ruolo al sito Dagospia con tutte queste indiscrezioni. Chissà se sono vere o sono solo gossip sotto la pioggia? Con discrezione mi allontano dai tre e accendo con delicatezza una sigaretta. E speriamo che da domani smetta di piovere.
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Gossip Illuminations. Ancora Ester Cicala
Aprile 21st, 2012 — Note redazionali
Non stiamo a tirare in ballo tanti miti, caro Sig. Rossi. Risponda piuttosto alle domande
Aprile 21st, 2012 — Note redazionali
Vi ricordate di quando il Sig. Rossi si mise ad interloquire con Maestro James? Beh. In questi giorni di clima plumbeo sulla città di Siena, ripensandoci, non ci ha convinto per niente. Tanto per cominciare siamo convinti che il Sig. Rossi con tutta probabilità chi era Montesquieu l’ha imparato in un’occasione come questa. Quindi, invece che tirare in ballo Montesquieu e il principio di separazione dei poteri, che con tutte le faccende senesi c’entrano come il cavolo a merenda, ribadiamo alcune delle domande che abbiamo fatto ieri al Sig. Rossi. In particolare siamo a chiedere cosa c’è di vero nel contenzioso che Jolanda Cei Semplici, stiglianese docg, ha con l’AOUS senese per una cifra di circa 600.000 euro. Contenzioso sorto quando il Sig. Rossi faceva l’assessore alla Sanità. Che c’entra Montesquieu qui? Niente. Poi: quei progetti di regionalizzazione delle Università, indipendentemente dal torpore e dalla narcolessia che impedisce a uno dei poteri di fare chiarezza sulla volatilizzazione di 270.000.000 di euro e sull’abusività del Criccaboni, che fine hanno fatto? Se li è portati via lo spirito di Montesquieu? Sui bilanci dell’ASL 7 ha qualcosa da dire? Sull’anticipazione di cassa di 19.000.000 contratta dalla medesima ASL 7? Noi [E]STAVamo aspettando risposte su questi importanti argomenti. Per quanto invece riguarda la non chiara vicenda della sua signora moglie lasciamo volentieri la parola a chi, meglio e più approfonditamente di noi, si è occupato della questione. Ripetiamo: la Toscana non è un branco di piccioni che batti le mani e volano e non serve tirare in ballo quelle quattro bischerate di filosofia imparate frequentando il bar della Casa del Popolo di Pontedera. Non sappiamo se ci siamo spiegati.
Ancora Gossip Illuminations a cura di Ester Cicala
Aprile 20th, 2012 — Note redazionali
La pioggia al posto dei funghi ha fatto crescere dei fini strateghi politici. Impegnatissimi con le strategie sotto gli ombrelli, chi dalle parti della Coroncina chi ai Cappuccini, altri dalle parti di Santa Colomba e altri ancora in Via del Cavallerizzo. In un giorno e una notte hanno visto la luce e poi il buio le strategie più disparate. Compresa quella di un pellegrinaggio sulla Costiera amalfitana., tanto cara al Bisi.
I rumours si inseguono sulle lastre e dalle parti dei locali discontinui di Piazza del Campo, e gira voce che il portavoce del sindaco sia stato visto con un bel cannocchiale impegnato ad osservare da Palazzo Pubblico i movimenti di pietre serene e quelle dei birrai, Poi all’improvviso un piccione ha oscurato la visuale al cannocchiale. Nei frangenti in cui si consumava la vendetta del piccione svolazzante i due piersienisti doc, De Gortes e Rosati, le tentavano tutte per far rientrare la fuoriuscita Mugnaini nei ranghi. Ma la risposta di Francesca è stata categorica: NO!!!
Nei giorni scorsi anche l’architetto Senni era impegnato in ben altri pellegrinaggi, tutti senesi però. Compresa la degustazione di un buon caffè e di un buon consiglio al Caffè greco insieme al saggio Giovanni Buccianti, membro del comitato Siena 2019 e grande tessitore di buone relazioni.
Ma la strategia che tiene banco tra un colonnino e l’altro di Piazza è quella di Pietra Serena e del Corradi. “Io e il De Risi, confessa lo stesso Corradi, votiamo contro al bilancio e una volta che il bilancio non passa si entra nell’esercizio provvissorio di 60 giorni e poi a quel punto dichiareremo il nostro voto favorevole per evitare il commissariamento e annunciando il nostro ingresso in maggioranza per il bene della città”. Azz che strategia!!! Nemmeno il Brandani era arrivato a questo: lui ha mandato direttamente il Senni in maggioranza senza tanti fronzoli. Nella nottata di ieri però, due uomini e una donna, fermi a conversare alla Costarella alle ore 01:15, si confessavano che i problemi si stavano risolvendo e che lo scontro interno al PD senese era in fase di ricomposizione: pace fatta quindi tra i fratelloni e il Ceccuzzi? Parrebbe di sì. E a quel punto Pietra Serena e il Corradi la loro strategia possono confinarla in uno di quei cestini vicino la Costarella. Ebbene sì, i falchi hanno perso e le colombe trionfano immortali su Palazzo Pubblico. Fino al giorno in cui tutto il sistema non farà un bel tonfo. Ma a quel punto ci sarà sempre il solito irriducibile che minimizzando esclamerà: Terra, disse Colombo!!!
Viaggio a Mantova a cura di Angela Mantovanese. Discontinuità per rilanciare il Centro di Palazzo Tè
Aprile 20th, 2012 — Note redazionali
Sono le 10 del mattino, il cielo è un cielo autunnale e gli otto gradi si sentono addosso e come se si sentono. Un caffè alla Caffetteria Novecento in Via Marangoni e via con il mio interlocutore a parlare di Mantova e delle vicende del famoso Centro di Palazzo Tè. Quando la città era governata dalla sinistra ci sentivamo piu’ “emiliani che lombardi” ci dice il nostro cicerone mantovano. Non ha tutti i torti perchè fu proprio Formigoni che nel 2010 subito dopo la vittoria del centrodestra al ballotaggio, scippando la città alla sinistra, dichiarò candidamente “finalmente Mantova è ritornata in Lombardia”. Qui ancora si respira aria di scontro politico forte tra centrosinistra e centrodestra e i problemi che vive l’attuale giunta comunale guidata dal sindaco del PDL Nicola Sodano non sono pochi: scontri interni alla maggioranza con l’alleato Lega Nord e con l’opposizione di centrosinistra decisamente agguerrita. Tra le questioni aperte che coinvolgono partiti, mondo della cultura, dell’economia e la società civile di Mantova c’è quella del Centro di Palazzo Tè. Il PD e molti intellettuali chiedono con forza una piena discontinuità dall’attuale gestione e il cambio dei vertici del Centro. Tra i vertici del Centro ci troviamo il rapprsentante della Banca Monte dei Paschi David Rossi e qui a Mantova, anche dall’interno del PD, si chiedono il perchè il rappresentante della banca è completamente appiattitto sulle posizoni della giunta comunale di centrodestra. Infatti, perchè? Sempre la stessa fonte ci dice che nel contempo in diversi auspicano un interessamento della Banca per spingere a un cambio di passo nella gestione, naturalmente dopo aver sostituito il proprio rapprsentante nel cda del Centro. Tutto sommato non chiedono la luna; solo scelte di buon senso. Al prossimo viaggio.
Angela Mantovanese
Sig. Rossi, guarda che la Toscana non è un branco di piccioni, che batti le mani e volano
Aprile 20th, 2012 — Note redazionali
Decisamente trendy il nuovo sito web del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, decisamente. Se navighi sul web e cerchi Enrico Rossi ti appare sulla pagina di google il sito web “Il sig. Rossi”: un modo di comunicare da politici svegli e graficamente trendy. Promosso in comunicazione sul web. Ora cerchiamo di capire se il Sig. Rossi è pronto per superare l’esame più complesso, quello di politico e amministratore pubblico. In fondo alla home page il Sig. Rossi ci spiega il perchè del sito: “Amministrare la Toscana è stato finora e continua ad essere un grande viaggio. Internet è ormai un mezzo insostituibile per arrivare alla gente e condividere idee, progetti e opinioni. Per questo eccomi qui: salite a bordo, il viaggio continua…”. E facciamoci questo viaggio con il Sig. Rossi; come canterebbe Francesco De Gregori..”Viaggi e Miraggi”.
Confucio, il filosofo cinese, tra le varie speculazioni (in questo caso non sono reati) filosofiche ha lasciato una massima che noi della redazione di Fratello Illuminato incolliamo al nastro di partenza di questo viaggio: “Si può sconfiggere il generale che comanda tre armate, ma non si può smuovere la ferma volontà di un uomo semplice”. Qualcuno spieghi al Criccaboni il messaggio subliminale che trasmette la citazione; il Sig. Rossi essendo un politico sveglio non necessita di interpreti fisolosofici.
Sig. Rossi, salvo rinvii, il giorno 30 aprile Lei sarà presente all’incontro, insieme al Ceccuzzi e al Bezzini, in programma nella città di Siena e da quanto abbiamo capito al suddetto incontro dovrebbe partecipare il rettore più abusivo e più internazionalizzato del mondo, il tosiano Criccaboni. Una bella rimpatriata con Bezzini e con Ceccuzzi merita di non essere rinviata e speriamo che quel giorno almeno Lei Sig. Rossi tiri fuori dal cilindro o dalla tasca qualcosa di concreto. Il Ceccuzzi rimarcherà il motivetto di moda in questi ultimi giorni, la “discontinuità” e il Bezzini, i “jovani” e le “eccellllenze” (rafforzate da più l). Lei Sig. Rossi si presenterà in veste di “moralizzatore” della politica, di giovane della politica oppure per cavalcare l’onda discontinua ritornerà al vecchio stile dalemiano? Eppure, proprio perchè dimostra di essere un poliico sveglio, dovrebbe comprendere più del Bezzini e del Ceccuzzi che la gente ha le palle piene (ci consenta il tratto filosofico del pensiero espresso) di fuffa, di politichese e delle solite frasi “stiamo lavorando per voi”. I cittadini sono in attesa di atti concreti e non della solita politica del “batto le mani e i piccioni volano”. I piccioni sicuramente sì, ma i servizi sociali, le piccole imprese, i giovani (non quelli della fantasia bezziniana), la sanità, la cultura, gli anziani, nccessitano di atti amministrativi chiari e confortati dalle coperture finanziarie e nel contempo di una classe politica seria e libera da affarismi, indagati e rettori abusivi. Altrimenti ce la spiega Lei la differenza tra l’ex latitante Lavitola e un politico? Viaggiamo sui binari della concretezza, sig. Rossi e sicuramente non troverà ostacoli o problemi culturali nel rispondere alle nostre domande; ed è proprio sfruttando il mezzo più veloce e democratico, come internet, che apriamo il confronto con Lei.(come avrà notato qualche problema di libertà di stampa, anche senza Berlusconi, regna ancora sovrano in politica!!!)
Ci sono alcune delle Sue citazioni, quasi confuciane (non si emozioni), che sono particolarmente utili per avviare il confronto. E comunque Sig. Rossi eviti di dribblare le questioni esposte rimettendo nel mezzo alla discussione quel Montesquieu della separazione dei poteri. Noi non siamo piccioni e forse al massimo piccioniamo.
Partiamo dalla vicende più decadente e disgustosa della politica senese, toscana e nazionale: il rettore abusivo Criccaboni (al secolo Angelo Riccaboni) e il mega dissesto finanziario dell’ateneo senese.
Come mai Lei Sig. Rossi non ha mai detto una mezza parola su questa vicenda? Forse per non contrastare il suo amico Luigi Berlinguer e il resto della solita nomenclatura universitaria? Ma Lei non ha niente da dire sul taglio (illegale e non necessario) al salario accessorio dei dipendenti dell’università di Siena deciso dall’abusivo Criccaboni e dalla condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro o forse nessuno ha trovato il tempo o la dignità di renderla edotta? E visto che girella su internet si faccia un bel giro sul nostro blog e si studi la vicenda Astrea srl e gli incontri al “solito posto” tra l’abusivo Criccaboni e il capo dei dissestatori Piero Tosi. Lasci perdere Montesquieu e si decida a prendere delle posizioni coerenti con quanto afferma sulla bacheca facebook, sul sito web e quando interviene ai convegni. E soprattutto, visto che Lei dice di essere preoccupato per la crisi che investe le famiglie e i giovani, perchè non ci spiega da che parte sta: con il PD senese che nomina Profumo (42 milioni di liquidazione da Unicredit) e sostiene il taglio al salario dei lavoratori oppure con i cittadini che non si sentono “piccioni che volano con il battere delle mani”? Trovi il tempo di rispondere, se lo ritiene meritevole di risposta i nostro quesito.
Parliamo di sanità.A noi Sig. Rossi delle beghe e delle lotte interne al PD e alla sua maggioranza non ce ne frega niente. Siamo interessati solamente al regolare funzionamento della sanità pubblica e ad una maggiore attenzione nei confronti dei cittadini, soprattutto di coloro che hanno difficoltà economiche, degli anziani e di coloro che abitano nei piccoli comuni lontani dai capoluoghi. Allora perchè non riconsiderare le voci di spesa sulla sanità e investire di più per garantire la presenza dei medici per le emergenze e ridurre,a volta azzerarle, le spese che garantiscono solo le carriere al professorone di turno (a volte professorone del cazzo) e alla cricca dei primari e dei docenti universitari troppo legati alle aziende farmaceutiche (e gli esempi non mancano, nemmeno dal punto di vista giudiziario). E a proposito di cricche e soldi pubblici ci potrebbe rispondere a questa domanda: una sua vecchia conoscenza, l’ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera senese Jolanda Cei Semplici è vero non è vero che ha richiesto all’Azienda la somma di euro 600 mila? Ci faccia sapere, e non solo a noi, cosi per capire a chi presentare un esposto circostanziato.
Parliamo di politica e di partiti. Come vede con questa ultima serie di domande terminiamo il nostro intervento e quindi crediamo che non dovrebbe procurarle stanchezza rispondere.
Il 30 di aprile quando incontrerà Bezzini e Ceccuzzi, magari eviti di incontrare i Criccaboni, si faccia illustrare la quantità di indagati del sistema Siena. E soprattutto si faccia spiegare la vicenda vergognosa del bar di Via Roma 56 che vede tra gli indagati il consigliere comunale del PD di Siena David Chiti. Anche in questo caso eviti di stressare Montesquie e prenda il coraggio e ci illustri una posizione chiara senza fuffa o equilibrismi noiosi.
Faccia uno sforzo e dimostri di essere quello che agisce e non il solito chiaccherone della politica. Nel salutarLa chiudiamo il nostro intervento con una citazione che Lei ha inserito nelle pagine del sito “Il Sig. Rossi”. E vediamo di essere coerenti con quello che si cita o meglio di pretenderlo dai suoi compagni di partito. Si ricorda della differenza tra Lavitola e un politico serio?
La citazione tanto cara al Sig. Rossi: “Evitare ogni situazione che possa mettere le istituzioni pubbliche in uno stato di subordinazione agli interessi privati. Enrico, – mi disse – segui il principio di reciprocità”
P.S. Per inviarci, sempre che intenda rispondere, Lei Sig. Rossi ci può scrivere all’indirizzo di posta elettronica della portavoce della redazione: madamemarianne[at]gmail.com
Nuova rubrica a cura di Ester Cicala!!! Gossip Illuminations!!!
Aprile 19th, 2012 — Note redazionali
Facciamo il punto gossipparo delle vicende più o meno note che succedono in questo periodo a Siena. Sfugge a molti il ruolo che Massimo Bianchi sta svolgendo per conto del Ceccuzzi più che per quello del PD. L’ex assessore del bilancio è da tempo impegnato a tessere le fila anti-Monaci. Telefona ripetutamente ai possibili alleati dell’opposizione per convincerli che per aprire una nuova stagione a Siena bisogna sconfiggere i fratelloni e premiare la politica del novello Ceccuzzi, mentre è noto che l’attuale sindaco è il responsabile principale delle ex fortune dei rappresentanti senesi della margherita. Per ottenere il risultato sperato ed ottenuto con il recente voto in consiglio comunale il Bianchi ha un filo diretto con Corradi, Senni e lo stesso Nannini. Svolge il suo compito al servizio del più comunista dei piddini, almeno nel modo di fare, presentandosi da uomo moderato, quasi centrista (il famoso cattocomunismo). Ha però commesso qualche errore perché si è lasciato sfuggire nei suoi pellegrinaggi senesi, fin da dicembre del 2011, che tutto era stato fatto per neutralizzare la componente della margherita in consiglio comunale. Affermazioni di troppo che hanno sicuramente messo in difficoltà gli interlocutori telefonici del tessitore di trame e gli hanno fatto perdere quel comportamento tanto raccomandato da Ignazio di Loyola. Il capo dei gesuiti raccomandava ai membri della propria compagnia di essere discreti e di camminare con lo sguardo obliquo, obtorto collo. Per non essere né arroganti né umili, ma coscienti della missione che era loro stata affidata. Ma affidata da chi? Ma da Franchino, diamine!!! Errore grave che non gli ha permesso, mesi dopo, di convincere la recalcitrante Mugnaini, impresa vana non riuscita del resto neppure a uno dei responsabili della lista Per Siena, tale De Gortes. Non sappiamo se a persuadere il De Risi sia stato lo stesso “gesuita” o qualcun altro. Sappiamo però con certezza che quel voto a favore del Ceccuzzi sia costato molto, in termine di coscienza, al dottore della lista Per Corradi. E se non fosse stato per il pressing di Romolo Semplici e di qualche altra rappresentante dell’UDC, presente il giorno del voto in consiglio comunale, la partita si sarebbe chiusa differentemente. Sappiamo anche che il De Risi è stato oggetto di una animata discussione fra il primo cittadino e Alessandro Manganelli sul futuro politico del rappresentante civico. Sembra che sia permesso solo a Bianchi di zampettare negli altri partiti! La strategia (sic! Ne ha una a quanto pare) del Senni è dettata da Alberto Brandani che non molla la presa, insieme ad altri due “giovanotti”, sempre pronti a condizionare le scelte di potere della città a partire, ovviamente, da quelle del sindaco. Il Brandani é sempre stato contiguo al PD senese non per particolari simpatie, ma solo perché è il partito, che fino ad ora, ha gestito il potere. L’unica cosa che interessa al leninista professore di Colle. E se poi è quello della Banca tanto meglio! Brandani è anche nei desiderata di quelli della birreria che dopo essere stati graziati in fase di nomina dalla coppia Mussari-Ceccuzzi stanno pensando al futuro e a come conservare le poltrone conquistate a prezzo di tanto “sudore”. Gli strateghi birrai, così come Starnini, hanno capito che le elezioni anticipate a Siena, per motivi diversi, sono una possibilità concreta, provvidenziali se associate a quelle politiche. Tutti sono convinti di poterle vincere (vedremo!). Ma per tornare alla birra chissà se piace anche a qualche attuale rappresentante del governo e chissà se a servirla in campagna elettorale sarà un maestro birraio (Brandani). In ogni caso credo che molti facciano il conto senza l’Oste (vino). Intanto le cene a casa di Anna continuano, hai visto mai! Se si dovesse andare a votare è bene tenere in caldo l’elettorato e non solo quello. Uno degli animatori delle serate da Anna si è dovuto giustificare con il sindaco e pare che gli sia andata meglio dell’ex direttore della Nazione. Il dirigente del Monte si è dovuto giustificare dall’infamante accusa di aver tramato con Alfredino, ultimamente divenuta colpa gravissima!
Quindi, nulla di nuovo sotto il sole senese. Il sindaco non riesce a risolvere un problema, cerca solo di controllare, sospettando di tutto e ormai senza mezzi, i destini delle persone per un vantaggio personale. Continua il solito balletto cittadino sapendo che ormai due volpi sono entrate nel pollaio del Monte e che non sono di provenienza nostrana. Che all’orizzonte si vede una Fondazione che si assesterà nel controllo della Banca fra il 15 e il 20%. Dimenticavo! Senza che nessuno ne sia responsabile.
E’ riapparso l’economista Giulio “Guido” Carli con una strana teoria. Forse un’altra chicca comunicativa studiata tra Siena e Mantova?
Aprile 19th, 2012 — Note redazionali
All’economista Giulio “Guido” Carli segretario del PD comunale di Siena consigliamo un soggiorno di almeno una settimana nella città di Mantova, cosi avrà tutto il tempo per confrontarsi con quelli del PD dell’ex città “rossa” della Lombardia sulle vicende del Centro di Palazzo Tè e sul ruolo del vicepresidente dello stesso Centro, il comunicatore David Rossi vicino alla corrente del PD dell’economista Giulio “Guido” Carli. Durante il soggiorno potrebbe riscoprire la vera collocazione del PD e rinfrescarsi la memoria con i fondamentali della vera politica. Oggi dopo giorni di riserbo (e aveva fatto bene) ritorna sulle pagine del Bisi con una dichiarazione del tutto priva di senso logico e alquanto stridente con il ruolo di segretario del partito che governa la città. Forse questa è una chicca suggerita dal comunicatore durante una visita comunicativa dentro la Galleria dell’Odeon o durante una passeggiata mattutina in Piazza del Campo? Sicuramente è una chicca da inserire nel manuale delle giovani marmotte. Leggete un po’ che ridicole affermazione e soprattutto da quale pulpito. Noi come ben sapete non siamo organici a nessun partito e non siamo nemmeno orientati con il centrodestra e nel caso specifico senese a volte ci sorge il dubbio su chi sia più verdiniano degli altri. Detto questo analizziamo il pronunciamento che sfiora il patetico. Nei giorni scorsi due consiglieri comunali del PDL, Del Dottore e Corsi, hanno attaccato la maggioranza e il sindaco (ogni tanto l’opposizione esiste) e sinceramente considerando la situazione (mozione sulla fondazione e il bilancio) effettivamene la gestione del sindaco Ceccuzzi è alquanto deficitaria. E ricordiamoci che nell’ultimo consiglio comunale il sindaco si è salvato grazie ai voti di Senni, Corradi e De Risi. Di fronte a tutto questo un partito di maggioranza serio dovrebbe interrogarsi all’interno e non diffondere veleni che aumentano la confusione politica che non giova alla città. L’eonomista Carli afferma: “Le dichiarazioni di Corsi e Del Dottore dimostrano che il PDL è un ramo d’azienda in affitto … opposizione guidata con logiche familistiche”. Addirittura familisiche. Estav(amo) in pensiero con l’assenza del Carli. Ci vuole un bel coraggio ad affermare simili castronerie. Non conosciamo personalmente né Del Dottore e nemmeno il Corsi ma con tanti “trasversalismi e rami d’azienda in affitto” praticati dalla corrente del Carli, sinceramente ci saremmo aspettati almeno altri cinque o sei anni di riserbo. Il Carli poteva risparmiare le parole per la probabile candidatura a sindaco di Sovicille, sempre che la scelta venga condivisa dal partito della Val di Merse. Parla proprio lui che da mesi, anche prima delle scorse elezioni, s’incontrava con il brandaniano Sandro Senni e infatti il Senni praticando il peggiore trasformismo è parte attiva della maggioranza ceccuzziana. E i rapporti tra il PD e una componente di Pietra Serena te li sei dimenticati Carli? E i tentativi di questi giorni promossi da una parte del PD per convincere il verdiniano Nannini a votare il bilancio? Siamo a Siena e non a Berlino e le notizie girano alla svelta. Restiamo in attesa di conoscere l’esito del voto sul bilancio per meglio capire chi e come pratica il trasversalismo in questa città e di chi sono le responabilità dei disastri in corso. Nel frattempo Carli fatti un giro a Mantova, magari accompagnato dal comunicatore di fiducia.
Massì, ha ragione, internazionalizziamo!
Aprile 18th, 2012 — Note redazionali
Stendiamo un velo pietoso sul fatto che il giornalino online Sienanews, da quando della Banca non si può più per parlare perché si rischia di dire qualche oscenità che risulterebbe sgraditissima ai piani alti, è diventato l’house organo del Criccaboni. Comunque in questa videointervista, come in qualsiasi discorso scritto o parlato del Criccaboni, grandina il micidiale vocabolo internazionalizzazione. Ci siamo scoperti a ragionare, in redazione, che in effetti bisognerebbe internazionalizzare, ma non tanto l’Ateneo che non ha una lira per farne due e che, se da un lato, si rende protagonista di soprusi belli e buoni come il taglio del salario dei dipendenti e dei CEL (buffo no? E con cosa si internazionalizza senza CEL?), dall’altro sputtana una massa notevole di quattrini per blandire questo o quell’altro presunto potente o anche non potente, ma ben ammanicato; bisognerebbe internazionalizzare le INCHIESTE e I GIUDIZI sull’Ateneo, per esempio coinvolgendo – vista l’inerzia delle autorità competenti in loco, l’Interpol o il corpo dei Marines o riesumare l’Armata Rossa. Insomma siccome a Siena non c’è verso di cavare un ragno dal buco, vediamo se internazionalizzando, si riesce a combinare qualcosa.
Due comunicatori discontinuisti
Aprile 18th, 2012 — Note redazionali
Il primo comunicatore è quel genio che gestiva l’ex area comunicazione e marketing del dissestato ateneo senese, ovvero il genio Maurizio Boldrini; il secondo comunicatore è un altro genio ma, rispetto al Boldrini è un comunicatore VIP, ovvero il vicepresidente del Centro di Tè di Mantova, David Rossi. Ops pardon, il genio numero due è anche capo della comunicazione del gruppo MPS. Già da questo si evince che i due hanno in comune “un’area comunicazione”. Poi i due geni sono amici da una vita e infact il genio VIP era ospite fisso ai famosi “Caffè della politica” organizzati dal genio di Via Roma 56. E non dimentichiamoci dell’incarico affidato al genio Boldrini per la strenna di Natale della banca MPS. A proposito,ma il genio VIP quando la società INFACT occupava abusivamente i locali di Via Roma 56 si è mai preoccupato di verificarla questa cosa visto che dal sito di INFACT comunicavano che tra i loro clienti figurava( o forse figura ancora?) la banca MPS? Insomma due geni per una comunicazione geniale. Entrambi fans di Luigi Berlinguer e Piero Tosi, oltre che comunicatori di riferimento di Criccaboni, oggi sono due comunicatori discontinuatori: sono i piu’ impegnati sostenitori di Ceccuzzi e i due condividono la stessa posizione di avversità politica nei confronti del blog Fratello Illuminato, di alcuni giornalisti locali ritenuti troppo indipendenti, dei fratelli Monaci, di Pierluigi Piccini, del gruppo vicino all’ex sindaco Cenni e di tutti coloro che si sono schierati contro i dissestatori di ateneo. Due geni, insomma. Entrambi si spallegiano e si muovono per: il genio VIP per rimanere a galla e il genio di Via Roma 56 per ritrovare un ruolo dentro il sistema. Questi due geni oltre ad “inquinare i pozzi della comunicazione” sono tra i responsabili insieme a buona parte della classe politica della situazione di crisi che vive la città dal punto di vista economico, politico e culturale. I due lavorano per dividere e non per gli interessi della comunità.
P.S. Come è andato il pranzo ieri fra Cannamela e Boldrini?
Chi di discontinuità ferisce, di discontinuità perisce. Lo strano caso del discontinuatore Ceccuzzi: e ora come fa a ‘piazzare’ tutti i suoi uomini?
Aprile 18th, 2012 — Note redazionali
Dal nostro corrispondente all’Acri, l’economista Paco Pachese – La parola “discontinuità” di nuovo alla ribalta. Ma stavolta a pronunciarla non è Mister Discontinuator, al secolo Franchino il Ceccuzzi (pro tempore sindaco di Siena). Il nuovo motto di Ceccuzzi è uscito dalla bocca del presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti in un’intervista rilasciata ad Affari e Finanza qualche giorno fa. E siamo certi che nell’accezione in cui l’ha declinata lui al Ceccuzzi non piaccia per niente.
Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri l’associazione che rappresenta la quasi totalità degli 88 enti ex bancari a proposito del rapporto tra politica e mondo delle Fondazioni bancarie inizia subito dicendo “No, non c’è una guerra con i politici, ma noi cerchiamo di far capire che è nel loro interesse non mettere soggetti privati quali noi siamo sotto il loro controllo: se entra la politica, le Fondazioni scompaiono”.
Ma la parte più interessante e senza dubbio estremamente dolorosa per Franchino da Montepulciano arriva quando il Presidente Guzzetti spiega il significato della nuova ‘Carta delle Fondazioni’ (una sorta di decalogo al quale attenersi) approvata all’unanimità nei giorni scorsi “Il punto più qualificante della Carta è quello che parla della governance. Al fine di salvaguardare la propria indipendenza ed evitare conflitti di interesse – si legge nel testo – la partecipazione agli organi delle Fondazioni è incompatibile con qualsiasi incarico o candidatura politica”. Guzzetti, rispondendo al giornalista prosegue affermando “Inoltre ci deve essere ‘discontinuità’: chi ha fatto politica non può entrare in una Fondazione, se non dopo un periodo di decantazione di uno-due anni. La ‘discontinuità’ deve valere anche in uscita: chi è stato dentro una Fondazione non potrà candidarsi in un partito se non passeranno uno o due anni di ‘sabbatico’”.
E qui viene il bello e, soprattutto, l’ennesima grana per il Ceccuzzi (che va a sommarsi a tutte quelle che si crea da solo; alle tante che gli creano i suoi ‘consigliori’; alla atavica sfiga che gli si è appiccicata addosso come una cozza allo scoglio fin da quando la sua candidatura venne lanciata).
Come farà, a questo punto il socialista e vice sindaco Mauro Marzucchi (che siede nei banchi della giunta comunale non perché è un tecnico, ma bensì perché è un politico a tutto tondo) a coronare il suo sogno di essere nominato nella deputazione amministratrice della Fondazione MPS? A quali nuovi equilibrismi dialettici e a quali stravaganti strategie di comunicazione i prodi comunicatori ceccuzziani tenteranno di ricorrere per far passare come non politici tutta una pletora di personaggi che, invece, hanno fatto solo quello in tutta la loro vita?
Risponda ad una sola domanda, Ceccuzzi: cosa ne pensa della nuova ‘Carta delle Fondazioni’ e della tanto sua amata parolina magica ‘discontinuità’?