Sembra il remake della peggiore prima repubblica, quando le Istituzioni erano impestate da bande che agivano nella piena illegalità e confezionavano provvedimenti ministeriali fuori legge e dietro suggerimento. E’ del tutto evidente che Criccaboni e Fabbro attraverso i loro amichetti funzionari dei ministeri stanno cercando di far firmare un parere CHE GIUSTIFICHI IL TAGLIO DEL SALARIO ACCESSORIO AI LAVORATORI. Lo stesso modus operandi che portò alla firma del decreto di nomina di Criccaboni da parte della Gelmini. Sia chiaro una cosa: DA NESSUNA PARTE D’ITALIA E’ STATO TAGLIATO L’ACCESSORIO CON LE MODALITA’ DI CRICCABONI E FABBRO E QUINDI ANCHE I FUNZIONARI DEL MINISTRO CHE SI PRESTANO A QUESTI GIOCHINI RISCHIANO UNA BELLA DENUNCIA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA. Ma l’aspetto squallido di tutta questa vicenda è il sostegno politico di una parte della CGIL universitaria rappresentata da Moira Centini, Francesca Sportoletti, Carlo Bruni, Fabio Semplici (figlio di Jolanda Cei Semplici) alle manovre contro i lavoratori da parte di Criccaboni e Fabbro. E non solo. Questa componente della CGIL sta lavorando con Fabbro e Criccaboni per restaurare il vecchio sistema che vigeva ai tempi del dissesto con Tosi e Bigi.
L’altro aspetto inconcepibile sono i ritardi da parte della magistratura senese e questi ritardi stanno consentendo la ricostituzione della cricca che da anni mortifica l’ateneo senese. Possibile che nessuna inchiesta arrivi a compimento? Chi sta rallentando le inchieste e l’avvio dei processi? Sono tutti in ferie in tribunale o forse per i magistrati senesi è del tutto normale quello che succede all’ateneo senese?
Ritornando ai giochini politici e alle cricche tra Siena e Roma, occorre segnalare anche altro. La componente della CGIL di Moira Centini e dell’inquisito Carlo Bruni (i fedelissimi della Fabbro) hanno scaricato Dino Angelaccio e questo ultimo sta diventando il capro espiatorio per tutti. Angelaccio ha sbagliato, ma lui è uno e gli altri hanno molta, ma molta più responsabilità di lui. Non fate i furbi! Traccheggi o non traccheggi arrivano anche a voi altri. Si diceva di questa paladina della Fabbro, la cgiellina Moira Centini. Oggi nell’intervista rilasciata al quotidiano La Nazione di Siena (potevate anche intervistare con eguale spazio anche altre campane) ha svelato chiaramente il “giochino”. Innanzitutto questa Centini (personale tecnico-amministrativo) si è dimessa dal cda dell’ateneo per non contrastare la Fabbro e il Criccaboni e perché condivide l’impostazione del bilancio (con 8 milioni di buco e 43 di disavanzo d’amministrazione, mentre la giunta comunale è andata sotto per molto meno ed il bilancio è al vaglio della Corte dei conti). Praticamente i lavoratori dell’ateneo avevano eletto nel cda la rappresentante della Fabbro all’interno degli stessi lavoratori. Nell’intervista questa Centini si lascia andare a delle affermazioni che oltre a sfiorare il ridicolo, ricalcano pienamente il metodo da “terrorismo psicologico” messo in atto da Fabbro e Criccaboni. Infatti la Centini oltre a giustificare il taglio dell’accessorio fa capire di sapere che a breve arriverà la risposta del MEF e forse non sarà positiva per i lavoratori. Insomma, la cricca dei docenti trova supporto anche in una piccola cricca di personale tecnico-amministrativo. Dal sito dell’università di Siena abbiamo scoperto che la Centini ha altre entrate di soldi per attività inerenti l’ateneo, oltre al normale stipendio. Per esempio quei quasi 10.000 euro di “consulenze” nel 2010 che fanno il paio con i 67.000 del tosiano Battista con il CUPREL. E bisognerebbe chiedersi di dove vengono questi soldi di conto terzi: forse per consulenze verso altri enti pubblici? Forse dall’ASL? O dall’AOUS? E chi governa anche questi enti? Forse il PD? Chi va avanti con 1000 o meno euro il mese perché non lo chiede? E da questo si evince che il taglio dell’accessorio alla Centini non pesa. Complimenti alla CGIL e al PD senese che stanno garantendo il sistema Criccaboni-Fabbro. E il voto dei tosiani Cucini e Morrocchi è l’ennesima conferma. Lo capite il paradosso: SEL, Mauro Marzucchi e il PD (compresa la componente dell’ex margherita) godono nel vedere soffrire i lavoratori e plaudono al Criccaboni e alla Fabbro.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze intervenga con urgenza sulle vicende dell’ateneo senese e sui rapporti tra i vertici dello stesso ateneo e alcuni funzionari dei ministeri. La lentezza della magistratura senese sta permettendo la ricostituzione della cricca dei dissestatori.
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La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze intervenga con urgenza sulle vicende dell’ateneo senese e sui rapporti tra i vertici dello stesso ateneo e alcuni funzionari dei ministeri. La lentezza della magistratura senese sta permettendo la ricostituzione della cricca dei dissestatori. Moira Centini confessa i “giochini” di una parte della CGIL in accordo con Criccaboni e Fabbro
Aprile 30th, 2012 — Note redazionali
Tommaso Occami. Tornare a lavorare (si fa per dire) va bene, ma a fare cosa?
Aprile 29th, 2012 — Note redazionali
Abbiamo scoperto per ammissione degli stessi interessati che due persone a Siena hanno fatto e stanno facendo un lavoro che non è il loro. Il primo è Giuseppe Mussari che candidamente ha affermato che il problemi della banca sono di poco conto perché imputabili soltanto a questioni contabili. Cerchiamo di mantenere la calma! E rispondiamo all’inadatto Mussari che almeno a Siena quando si parla di pareggio di bilancio si fa riferimento al famoso poggio e buca. La questione per il Monte è la medesima: ci dica il banchiere dell’anno chi riempirà e come la voragine che lui e i suoi tecnici hanno creato? L’affermazione più importante l’ha fatta il presidente del collegio sindacale Di Tanno rispondendo a una domanda specifica fattagli da un socio: la valutazione dell’Antonveneta predisposta dopo l’acquisizione è di due miliardi e trecento milioni. Visto che tale affermazione è stata riportata da molti giornali e che ormai è un fatto pubblico, perché qualche magistrato non si prende la briga di andare a vedere come effettivamente si sono svolte le cose? I Senesi sarebbero interessati a sapere la verità!
L’altro che ha candidamente ammesso di non essere l’uomo adatto per ricoprire il ruolo che le circostanze gli hanno assegnato è Franco Ceccuzzi, sindaco da un anno! La materia economica non gli deve essere particolarmente congeniale nonostante gli interventi da lui letti in commissione finanza ai tempi dell’esperienza parlamentare. Via via che passano i giorni ci si accorge che la situazione finanziaria del Comune di Siena è più seria di quanto si voglia far credere e si viaggia, ormai, sul filo del dissesto economico. Si faccia consigliare, il sindaco, da due personaggi di primo piano: dal suo vicesindaco Marzucchi, che molto conosce della gestione Cenni e dal “gesuita” Bianchi che di bilancio se ne dovrebbe intendere. Consigliere e assessore, cenniani, voluti fortemente da Ceccuzzi e oggetto di accordi politici preelettorali. Spero che in molti si ricordino delle scheggiate marzucchiane per riavere il posto di vicesindaco e un futuro da membro della Fondazione.
Ma la cosa che colpisce è l’arroganza con cui si muovono i due inadatti. Il primo, Mussari che rivendica tutto quello che ha fatto, insieme ai suoi dirigenti, senza manifestare neppure un minimo di autocritica. L’altro, il Ceccuzzi appena arrivato da diversi anni di vacanza ad Antigua, che cadendo dalle nuvole fa riferimento a una presunta pugnalata ricevuta alle spalle da parte del suo partito. Mentre la tragedia politica si svolge, la risposta è sempre la solita: basso cabotaggio, minacce, offerte a fronte di qualche voto e non è difficile immaginare a chi siano state rivolte tali attenzioni. Sarebbe bene, invece, che ad esempio Bezzini, raccontasse ai suoi consiglieri di quanti soldi ha bisogno l’ente da lui diretto e i comuni della provincia per chiudere i bilanci. La sensazione che si riceve è che il gruppo dirigente degli ex ds senesi stia per far precipitare buona parte del PD toscano nel baratro. In preda, quest’ultimo, come tutti gli altri partiti, all’attacco dell’antipolitica. Con, peró, qualche problema in più: la crisi del PD nazionale e la crisi economica che sta investendo in modo peculiare la Toscana.
Ma su tutto brilla la lama del coltello, ovviamente politico, che ha colpito alle spalle il Ceccuzzi che grida ora al tradimento. Ci meravigliamo che un politico di lunghissima data come il primo cittadino si meravigli del tradimento. Chi si stupisce che in politica ci possa essere l’inganno è bene che faccia un’altro lavoro se ce lo ha. Ma poi: chi ha armato la mano del tradimento se non la stessa vittima? Vi ricordo soltanto l’ultimo passaggio regionale quello che ha portato Ceccobao a fare l’assessore e Alberto Monaci il presidente dello stesso consiglio toscano. Le comunità, come ad esempio quelle politiche, muoiono quando la pratica del sospetto, del tradimento, diventa la regola del confronto fra le esigenze diverse che coabitano nello stesso gruppo. Ceccuzzi sa bene con chi e quando è nata questa pratica nella Federazione del PDS senese e quali ne sono stati i protagonisti.
Gli consigliamo di trovare un’altro terreno di confronto e di dimostrare le sue capacità. Se queste non ci fossero ne prenda atto e permetta l’apertura di una nuova fase nella vita amministrativa di Siena.
Tommaso Occami
Editoriale del Maestro James. Dopo il tonfo ridare autorevolezza alle Istituzioni
Aprile 29th, 2012 — Note redazionali
Arroccarsi, arroccarsi per poi sbriciolarsi. E il tonfo è stato forte. Limitarsi a registrare la bocciatura del bilancio consuntivo del Comune di Siena come un mero scontro dentro il PD è riduttivo e non rendiconta il vero motivo del tonfo del Ceccuzzi. E di certo non permette di affrontare i problemi che attanagliano la città: dalla perdita di autorevolezza delle istituzioni alla crisi economica delle stesse e alla crisi strutturale dell’economia locale. Il voto sul bilancio sancisce la fine del famoso groviglio definito “armonioso”, e finisce per implosione e anche per i molteplici fattori esterni. Sono quasi 15 anni che si tascina un “sistema” che ha illuso i cittadini e che si è illuso nel contempo di poter durare in eterno, quasi a sentirsi degli Dei. Ma la storia avrebbe dovuto insegnare che arriva anche il tempo della “caduta degli Dei”. Un “sistema” che ha bruciato risorse economiche, mortificato le professionalità, diviso le persone, bloccato lo sviluppo, impoverito il tessuto culturale e stravolto l’autonomia dei consessi elettivi subordinandoli alle regie “romane” e a quelle di comunicatori inquinatori di pozzi. E lo stesso Ceccuzzi è una vittima, cosciente, di questi famosi strateghi della comunicazione e del “servirsi” del potere politico per garantirsi un ruolo. Prima di lamentarsi delle pugnalate, il Ceccuzzi, dovrebbe rimproverare a se stesso, per aver delegato ai comunicatori della Robespierre e a quel genio che si divide tra Siena e Mantova, la strategia aggressiva che inevitabilmente l’ha condotto al tonfo. E che nasce con il tradimento prima o poi soccombe con il tradimento.Questi sono comunque problemi vostri, quelli dei cittadini sono altri. E lo spauracchio del commissariamento è, appunto, un’altra trovata mediatica per esorcizzare la fine di un gruppo. Il ministro Cancellieri ha ricoperto il ruolo di commissario nella rossa e dotta città di Bologna e i bolognesi quasi quasi rimpiangono il commissario, soprattutto gli elettori del centrosinistra. Commissario o non commissario il problema è come far ripartire la città e ridare autorevolezza alle Istituzioni. Vi sembra normale riconfermare un indagato alla presidenza dell’aereoporto di Ampugnano? Vi sembra normale non pretendere le dimissioni di un consigliere comunale indagato? Vi sembra normale far votare ai rappresentati del comune e della provincia bilanci dell’università iniqui e pieni di irregolarità? Vi sembra normale aver trascinato per mesi il problema università garantendo l’appoggio politico a quei due esecutori di ordini per conto di Piero Tosi e Luigi Berlinguer? Se non siete stati capaci di ritrovare la normalità come pensavate di uscire dalla crisi? L’ottusità e la malafede non vi ha permesso di comprendere fino in fondo che il Criccaboni e quella marmaglia di dissestatori stava trascinando non solo l’università ma tutto il “sistema” verso il baratro. Ed ecco il tonfo del Ceccuzzi. Tira tira, poi la corda si spezza. Non vi siete resi conto che i nuovi equilibri dentro i vari “poteri” non sopportavano più la mediocrità, i furbetti e la presenza fastidiosa del solito gruppo che da anni “condiziona a ribasso” la città; un gruppo di irriducibili del potere: Luigi Berlinguer – Alberto Brandani – Denis Verdini. Il tonfo del Ceccuzzi è il tonfo di questo gruppo di potere. E il salvagente dell’uomo del Brandani, l’architetto Senni, è stato inutile quanto ridicolo. Cosi come risultano sciocche e perdenti le velate aperture in vista del 15 maggio dai settori dell’opposizione. La città necessità di un governo che sia discontinuo dal groviglio e dalla mediocrità del governare.Non la discontinuità dal niente. I problemi non possono essere risolti da chi si rifuta di elencarli ed affrontarli. Si sono svegliati anche i parlamentari del PD che si sono precipitati con la solidarietà nei confronti del Ceccuzzi. Ma questi parlamentari fino ad oggi dove vivevano: perchè non si sono fatti sentire quando sono emersi i veri problemi per la città? Ogni tanto cara Rosy Bindi e cara Susanna Cenni due paroline per i cittadini potevate sprecarle o a voi interessa solo la sopravvivenza del gruppo dirigente del partito?Arroccarsi, arroccarsi, sembra ancora questa la reazione. E magari il prossimo tonfo sarà più forte. Non è però giusto far precipitare la città e i cittadini per colpa della vostra miopia e per il vostro deficit politico. E’ il momento di uno sforzo generale per ritrovare equilibrio, anche superando diffidenze, per far ripartire la città. Con un nuovo governo e una guida autorevole. Altrimenti vi tenete il commissario che ha già preso servizio il 27 aprile: Alessandro Profumo. Una domanda su tutte: tutti i soldi erogati e spesi negli ultimi 10 anni a cosa sono serviti? Era o non era lo stesso Ceccuzzi che dava il sostegno politico nell’affaire Antonveneta, aereoporto di Ampugnano e tutto il resto? O il vizio è come quello di Piero Tosi: “Io non c’entro nulla e se c’ero dormivo e comunque sono un patologo. Infatti, la patologia è grave.
Maestro James
Riceviamo e pubblichiamo.”Venga pure il commissario. Come i caschi blu in un paese liberato dalla tirannia che deve re-imparare a camminare da solo”
Aprile 29th, 2012 — Note redazionali
E’ stato il voto della vergogna, ma per Siena potrebbe trasformarsi nel voto del riscatto. La vergogna è lampante, quella di un gruppo disposto a rinnegare il mandato dato dagli elettori in nome di privilegi personali, un gruppo che gioca al braccio di ferro e che ha la convinzione di avere tutta la forza per vincerlo.
Ma chi sono. In uno scacchiere politico normale sarebbero definiti gli ex Margherita. A Siena, dove la politica è tutta un’altra cosa, si definiscono “i monaciani”, personalizzazione perfetta di un sistema che merita di essere analizzato. Della Margherita non ricordano più nemmeno l’odore. L’ammutinamento arriva quando al loro Deus ex machina viene negata la vicepresidenza della Fondazione, per la quale aveva già risposto con soddisfazione ai complimenti piovuti da un gran numero di lacchè. La politica si scioglie come neve al sole di fronte alla lesa maestà. Compatti come soldatini si mettono sull’attenti, pronti a rispondere “comandi” al loro capo, sbeffeggiando di fatto il mandato ricevuto dagli elettori. Ma forse nemmeno tanto, chi li ha votati non l’ha fatto certo per le grandi opere da loro compiute in favore della città. A Siena ci si conosce tutti e tutti sanno chi sono i mentori e chi le pedine, e cosa da loro ci si possa aspettare. Pace, Guideri, Ranieri, Bazzini, Gioia e il presidente del consiglio comunale Piccini cosa hanno dato fino ad oggi alla città? Nulla, neppure idee. Servono ad un gioco personale, dal quale la città è allo stesso tempo esclusa e vittima.
L’unica grande cosa per la quale potrebbero essere ricordati è l’aver provocato la caduta di una amministrazione che merita di essere cancellata con un colpo di spugna. Ma spugna bagnata, affinchè non resti neppure la polvere.
Vogliono un ruolo in Fondazione, battono i piedi come bambini in bizza. Con quale faccia Ceccuzzi può cedere ad un simile ricatto? Eppure tenterà di trovare la strada, perchè di togliere il sedere dalla sua poltrona non ne ha proprio intenzione. Sa che poi non ce lo rimetterebbe.
Con una politica di questa bassezza, la città di Siena meriterebbe di poter cancellare tutto e ricominciare daccapo. Basta inciuci, privilegi, grovigli e sistemi. Davanti ad un consiglio comunale di simile bassezza, meglio centomila volte qualsiasi commissario. Servirebbe da spartiacque tra un vecchio dal sapore di tirannia ad un nuovo dal gusto della rinascita. Sarebbe quella linea che divide i due dipinti del Lorenzetti, il Cattivo Governo ed il Buon Governo.
E non tuonino i tromboni dei grandi politici, della Rosi Bindi, di Enrico Rossi e chissà quanti altri nelle prossime ore. A Siena hanno lasciato che la politica non avesse né ideali né colori in nome di un groviglio che ha dato tanto a pochi e beffe agli altri. Adesso non fingano di non sapere, perché anche a loro ha fatto comodo abbeverarsi in certe fonti.
E’ stato il voto della vergogna, ma potrebbe essere il voto del riscatto se la città decidesse di svegliarsi, di cacciare i grovigli e riprendersi la capacità di governarsi che l’ha resa grande nella storia. Via sindaci-politici, via gruppi familiari, via opposizioni fantasma, via inquisiti che amministrano, via incapaci che governano.
Venga pure il commissario. Come i caschi blu in un paese liberato dalla tirannia che deve re-imparare a camminare da solo.
Una senese delusa
Ester Cicala. Un sabato a Castiglion della Pescaia
Aprile 28th, 2012 — Note redazionali
La nostra inviata Ester Cicala oggi, con questa bella giornata, ha deciso di andare a prendere il sole alle Rocchette. Prima di mettersi ad ascoltare musica stiracchiandosi al sole, come da foto, ha fatto una giratina in centro e ci ha telefonato immediatamente perché si è resa conto che ci deve essere qualche problema sul porto di Castiglione. Evidentemente gli investimenti fatti sul porto non rendono come dovrebbero e forse la gestione dell’opera non è propriamente corretta e redditizia come speravano coloro che hanno investito soldi nell’impresa. La riflessione che la nostra Ester ci ha comunicato è che il anche il governo PD di Castiglione non sia nelle condizioni di amministrare al meglio, come quello senese d’altro canto, e che quindi non si sa se vale la pena di fare qualche favore ai piddiini nella speranza di vederselo restituito sotto forma di valorizzazione, per esempio, di opere ed investimenti come il porto a Castiglione. Tutto questo per sfatare il mito della bella ragazza senza cervello. E’ intelligente la nostra Ester, vero???
Cucini, Morrocchi, Criccaboni, Fabbro e Mariano Bianca andate alla Corte dei Conti a spiegare questo
Aprile 28th, 2012 — Note redazionali
Dal verbale del collegio sindacale dell’Università di Siena emerge l’irregolarità del cumulo dell’assegno pensionistico con il corrispettivo del contratto stipulato con i docenti in quiescenza anticipata. Chi pagherà per il danno erariale?
Il dissesto non finisce mai!!!
Diamo ancora la parola agli studenti di Dimensione Autonoma Studentesca per una descrizione lucida e veritiera di quanto è accaduto il 27 aprile
Aprile 28th, 2012 — Note redazionali
La casta che governa la nostra università l’ha saccheggiata per anni, creando il buco di cui paghiamo tutti le conseguenze. L’attuale amministrazione intende recuperare i soldi spesi in anni di clientelismo tagliando gli stipendi dei lavoratori, infrangendo così i loro contratti unilateralmente. Questa ruberia dura da più di 1 anno. Il personale tecnico-amministrativo, dal canto suo, ha aspettato ben 15 mesi prima di entrare in stato di agitazione, e il 24 aprile scorso si è costituito in un’assemblea che ha gridato a gran voce basta a tutto questo! L’assemblea ha deciso di sfiduciare definitivamente l’amministrazione inefficiente e incapace di dare risposte, chiedendo quindi le dimissioni della direttrice amministrativa Ines Fabbro e il voto contrario al bilancio consuntivo, votato oggi dal Consiglio d’Amministrazione di Ateneo. Perché votare contro l’approvazione del bilancio significa arrestare la deriva di disuguaglianze sempre crescenti, tra chi dirige – male- e chi lavora -e non viene pagato. Per questo oggi, lavoratori e studenti uniti hanno interrotto il CDA, per far arrivare fino alle stanze del potere forte e chiara la rabbia di chi per troppo tempo ha subito a testa bassa e ora vuole rivendicare i propri diritti. Il CDA ha approvato il bilancio, nonostante il voto contrario dei 2/3 dei rappresentanti dei tecnici-amministrativi, il voto contrario del rappresentate degli studenti in quota Link; l’altro, eletto in quota Reds, ha pensato invece di votare a favore, palesando per l’ennesima volta come l’interesse degli studenti che lui dovrebbe tutelare, scivola in secondo piano rispetto al lanciarsi sul carro dei vincitori, per assicurarsi di farne parte. Gli altri voti favorevoli sono stati espressi dai rappresentanti della Provincia e del Comune, che hanno anch’essi dato prova di una infima incoerenza: il sindaco Ceccuzzi, infatti, nell’assemblea del 24, aveva dichiarato di appoggiare i lavoratori. Di fronte all’ennesima presa in giro, abbiamo cercato di entrare al Consiglio Comunale per portare direttamente le nostre rivendicazioni, dato che nessuno finora si è fatto portavoce della difesa del lavoro dei cittadini sul territorio. La risposta dei “nostri rappresentanti” è stata quella di arroccarsi sospendendo il consiglio comunale per evitare il confronto.
Il DAS -Dimensione Autonoma Studentesca- è sempre al fianco dei lavoratori oggi come due anni fa. Siamo convinti che la condivisione delle lotte sia la strada giusta; ci stiamo conoscendo sempre di più, ci sentiamo sempre più uniti e dividerci sarà dura!
Unisciti a noi in questa lotta che è anche tua !!!
Corriere Fiorentino e Repubblica di Firenze fanno disinformazione e Cucini e Morrocchi sono i veri registi del Riccaboni
Aprile 28th, 2012 — Note redazionali
Una bella lettura dei giornali certifica chiaramente come la Repubblica di Firenze e il Corriere Fiorentino siano completamente schierati a favore dei postdissestatori dell’Università. Non ci sono dubbi su questo come non ci sono dubbi che Vareno Cucini e Roberto Morrocchi siano le stampelle in CdA del duo Riccaboni & Fabbro. E d’altronde come potrebbe essere diversamente visti i legami strettissimi dei due con Berlinguer e Tosi? Cioè con l’ur-dissestatore e con il dissestatore dei dissestatori? Certamente non rispondono ai loro nominanti palesi, ma ai loro nominanti occulti e nemmeno tanto occulti. E con questo sono TRE bilanci in disavanzo consecutivi che i due votano col parere contrario dei Revisori dei Conti. Vediamo cosa ne penserà la magistratura contabile e se finalmente qualcuno verrà reso responsabile di queste posizioni inaccettabili se si usa la diligenza del buon padre di famiglia. Il problema è che questa gente ha una paura folle del commissario e di chiunque possa andare a mettere le mani nelle origini del dissesto e quindi hanno votato e continueranno a votare qualsiasi cosa pur di tener lontani organi terzi che verifichino quanto accaduto.
Dobbiamo invece dare atto al Corriere di Siena di affrontare la vicenda “università di Siena” con tutt’altro tipo di atteggiamento e tutt’altra correttezza, da qualche tempo a questa parte. Senza dubbio molto, ma molto meglio degli zerbinati Corriere Fiorentino e Repubblica di Firenze.
Roberto Morrocchi e Vareno Cucini hanno votato la decurtazione del salario ai lavoratori insieme al Criccaboni. La Fabbro vuole provocare lo scontro sociale
Aprile 27th, 2012 — Note redazionali
Non è mai successo in nessuna pubblica amministrazione che un direttore amministrativo pagato con i soldi dei cittadini si rivolgesse con gesti di sfida e di esultanza contro i dipendenti che protestavano per rivendicare i diritti sacrosanti. E’ un comportamento vergognoso. Dopo il voto sul bilancio la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro,uscendo dalla sala del consiglio di amministrazione,si è rivolta ai dipendenti che si trovavano fuori, esultando verso di loro perchè il bilancio è stato approvato.
Il bilancio è stato approvato con soli 9 voti contro 7. Di cosa esulta la condannata? Il bilancio è stato approvato con i voti della cricca dei docenti capitanata da Mariano Bianca e con i due voti determinanti di Vareno Cucini(ex sindacalista e rappresentante del Comune di Siena) e di Roberto Morrocchi( rappresentante della Provincia). Avete capito? Cucini e Morrocchi hanno votato il bilancio che penalizza il salario dei lavoratori, attraverso la decurtazione della somma MESSA a bilancio illegittimamente. Bravo Ceccuzzi, vai ad esprimere solidarietà ai lavoratori e poi il tuo rappresentante e compagno di partito vota contro i lavoratori. Bravo!!
Ma c’è di piu’. La Fabbro attraverso il suo amico al MIUR, il direttore Livon, stanno cercando di convincere il funzionario del MEF a firmare il parere a favore del taglio dell’accessorio. Roba da paese sudamericano degli anni settanta. Di questo verrà interessata la magistratura e non solo per questo. E non la magistratura senese, troppo oberata di lavoro, ma quella fiorentina e romana.Criccaboni e Fabbro stanno gestendo l’ateneo con comportamenti illegali, incivili e privi di consenso.
Nel frattempo ci giunge notizia che sarà presentato alla magistratura contabile un esposto contro i 9 che hanno votato il bilancio.
Le istituzioni dello Stato e le forze politiche intervengano con urgenza perchè Ines Fabbro vuole provocare lo scontro sociale. Altro che risanamento dell’ateneo.
VERGOGNA!!!!
Il bilancio consuntivo in discussione nel cda dell’ateneo va bocciato. E attenzione al probabile falso in bilancio
Aprile 26th, 2012 — Note redazionali
La lezione delle drammatiche conseguenze dei bilanci del passato forse non è servita. Anzi, qualcuno, è recidivo. E anche sul piano della coerenza politica alcuni fanno acqua da tutte le parti: se si chiede il ripristino del salario accessorio non si può votare un bilancio nel quale si dichiara la decurtazione della somma del medesimo salario. Prima di entrare nel merito del perchè il bilancio consuntivo va bocciato, sfatiamo una notizia divulgata su qualche giornale. La diminuizione del disavanzo di competenza dell’università di Siena è derivante dalle azioni amministrative della gestione Focardi-Barretta (così come scritto anche nella relazione al bilancio che noi abbiamo letto) e quindi la gestione Criccaboni e Fabbro non c’entra niente. Semmai questi due incompetenti e bugiardi, sono due anni che la menano con i discorsi senza far niente di strutturale per un risanamento vero e funzionale al rilancio dell’ateneo. Solo fumo negli occhi e inoltre, invece di decidere soluzioni strutturali continuano a girellare in lungo e in largo per farsi dare soldi. Giusto per mettere i tappi ai buchi. Criccaboni e Fabbro sono oltremodo deleteri per l’ateneo.
Invitiamo i membri del cda dell’ateneo ha respingere con palese voto contrario il bilancio consuntivo per le motivazioni che di seguito esponiamo:
-
I sindaci revisori hanno espresso parere negativo al bilancio;
-
La decurtazione della somma relativa al TEA (salario accessorio) prefigura un possibile falso in bilancio, in quanto il TEA è stato a) sospeso illegittimamente e b) decurtato non si sa su che basi.
Non serve a niente addurre che sinora tutti i bilanci sono stati approvati anche se i revisori li bocciavano e con disavanzi di competenza peggiori di questi. E’ assurdo ppersistere nell’errore e, fra l’altro, c’è l’ottima possibilità di aggravare la propria posizione.
Ci dovete dire in quale azienda mai si approvano bilanci in disavanzo, che sia di trenta o dieci milioni non fa differenza. Se un’azienda, anche pubblica, come un ente autonomo locale, non chiude in pareggio si va al commissariamento senza por tempo in mezzo. Ma i consiglieri le capiscono le conseguenze dei propri atti oppure sono talmente accecati dalla barbarie politica con la quale è stata gestita sinora l’università di Siena che sono disposti a rimetterci le penne?
Concludiamo rinnovando l’invito a membri del cda a votare contro e richiedere la modifica del consuntivo e inoltre chiediamo alla Corte dei Conti della Toscana di provvedere al controllo immediato del bilancio nel caso venisse approvato. Facciamo presente a tutti i membri del cda che se il bilancio dovesse essere approvato così come proposto da Criccaboni e Fabbro, forse qualcuno non esiterà nemmeno un giorno nel presentare un esposto alle autorità competenti nei confronti di chi voterà il bilancio.
Pensateci bene e, se ne avete una, chiamate in causa la vostra coscienza invece di zerbinarvi di fronte a questa cricca di incompetenti e incapaci!!!