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Settembre 3rd, 2012 — Note redazionali
Pensavate che il Ceccuzzi avesse dato le dimissioni da sindaco per incapacità manifesta? Pensavate che il motivo fosse la manciata di milioni che mancavano nel bilancio del Comune? Pensavat davvero che l’ex sindaco avesse acconsentito a dare in gestione la banca alla coppia di commissari Profumo e Viola? E che sull’acquisto di Antonveneta fosse stato d’accordo? Insomma pensavate che il povero Frank fosse corresponsabile del tracollo del sistema Siena avendo condiviso TUTTE le scelte più infauste degli ultimi anni? Errore! Il discontinuatore è innocente. E la sua rovinosa caduta al primo giro è dovuta ad una congiura che lega esponenti di primo piano del PD senese a personalità dell’opposizione. Parola di tale Simone Vigni, neo-responsabile dell’organizzazione del PD comunale. Vista la velina di questi giorni, azzarderemmo anche il neo-portavoce! La sua tesi complottista è degna del migliore epuratore: con il braccio armato di sette consiglieri comunali (del PD!) poteri oscuri e trasversali (con dentro pezzi del PD) avrebbero “pianificato e causato il commissariamento della città” (avete capito? “Pianificato” e “causato”!), per “aggravarne la crisi e racimolare i voti dello scontento e della paura”. Con quali prove? Nessuna! Ma chissenefrega: i senesi si bevono qualiasi cavolata! Si può sparlare di tutti a piacimento, grazie alla stampa amica! E si può anche finire di distruggere il PD; tanto ormai è un giocattolo del discontinuatore della Valdichiana e dei suoi “ragazzi”.
Sì, cari senesi, purtroppo avete letto bene. Non siamo sulla Luna o in qualche assemblea studentesca post sessantottina. Chi parla è una delle nuove lve del partito senese; e questa – evidentemente – è la strategia d’autunno del chianino e dei suoi accoliti. Di politica non ne parlano, perché non ne sono capaci (basta guardare cosa è venuto fuori dalla Festa democratica provinciale). Di amministrazione è bene che non se ne occupino, visti i risultati. Di banca ne parla solo Profumo. Di problemi di lavoro non ne sanno granché, vivendo – chi più chi meno – tutti di politica e d’incarichi di partito (Vigni è membro di una società MPS). Cosa c’è di meglio allora che fabbricarsi un nemico? E fabbricarselo all’interno, in casa, seminando sospetti, come insegnava Lavrentij Pavlovic Berija?
Sarà questo il nuovo corso ceccuzziano? Sarà questo ciò che – per disgrazia – ci aspetterebbe, se dovesse tornare a guidare la città?
In questi mesi di incontri e peregrinazioni per il Corso, Frank ha dispensatoi suoi migliori sorrisi da coccodrillo e lanciato messaggi rassicuranti. Sono dieci anni che lo fa; gli riesce abbastanza bene. Ma il volto vero del cuccuzzismo (anzi, del cekkuzzismo) sono i suoi “ragazzi”. Che di mestiere non fanno granché, ma che hanno scanbiato Siena con la Corea del Nord o con qualche madrassa talebana.
Scorrendo i nomi della nuova clase dirigente del PD locale (tutti trentenni, come diceva un comunicato! Vigni di anni ne ha 48, ma è giovane … dentro) siamo certi che possiamo già leggere, in filigrana, molti dei nuovi assessori della futura giunta Ceccuzzi-bis (Vigni? Carli? Persi? Montibello? Altri … “trentenni” in attesa di un’occupazione stabile)?
Povera politica! E povera città, in mano ai Ceccuzzi (anzi Cekkuzzi)-boys!
Settembre 3rd, 2012 — Note redazionali
L’ex sindaco ha detto di aver allontanato Parlangeli dalla Fondazione, quando ufficialmente il Provveditore si è dimesso (2 luglio 2011); sulle cause delle dimissioni attualmente vige il silenzio più assoluto. Meno male che il mandato degli eletti a Palazzo Sansedoni li rende indipendenti dalla politica che li ha nominati. Ma nel discorso fatto in serata, Ceccuzzi ha detto chiaramente di aver creduto nel 51% della Fondazione durante tutta la campagna elettorale 2011 e di averlo difeso strenuamente perché non sapeva dei debiti sottoscritti nel 2008 da banca e fondazione. Questo è uno stralcio dell’articolo apparso nel Cittadino on line a firma Red che ci piace commentare. Non solo la Fondazione non è autonoma politicamente come più volte ci ha sottolineato lo stesso Mancini. Scelto, quest’ultimo, da Ceccuzzi prima della sua designazione a candidato a sindaco da parte del PD in una riunione notturna in via Rosi alla presenza di Bezzini, Meloni, Cenni, Alberto Monaci e Alessandro Piccini. Ma lo stesso direttore generale Parlangeli dipende dalla politica. Quindi se tanto mi da tanto anche Viola e Profumo dipendono dalla politica; il famoso “distacco” dalle ingerenze dei partiti dalla Banca e dalla Fondazione. Nulla di nuovo basta soltanto che Ceccuzzi lo riconosca, come, involontariamente, ha fatto nell’intervista di sabato sera in Fortezza. Ma il bliz del 2 luglio portò alla nomina di Pieri a direttore generale. Il Pieri voluto dall’ex sindaco perchè così va il mondo e perchè gli aggradava. Pieri che non sappiamo bene cosa abbia fatto nel frattempo ma che, per contro, si è assegnato un bonus considerevole insieme a Di Cunto. Ha riorganizzato la Fondazione per aree, ben tre, a cui a messo tutti persone di fiducia del Di Cunto, che pure qualche responsabilità dovrebbe portare per le scelte del passato. I responsabili delle tre aree ovviamente hanno preso anch’essi il bonus. Francamente, vista la situazione della Fondazione, non comprendiamo perchè di questi premi, nessuno controlla, ma se tanto ci da tanto l’unico ha essere informato deve essere stato proprio il Ceccuzzi. Tesi, del resto, da lui stesso avvalorata per le sue ingerenze e perchè Pieri è un uomo dell’ex sindaco.
Ma vediamo l’altro passaggio, il verginello (Ceccuzzi) non sapeva nulla del debito contratto nel 2008 e per questo ha sostenuto la strenua difesa della Fondazione al 51% in campagna elettorale. Dimenticandosi che proprio sotto le elezioni del 2011 c’è stato un’altro aumento di capitale sul quale nulla ha detto a differenza di altri candidati a sindaco. In città alcune forze politiche già avevano sollevato una serie di critiche e di forti dubbi sull’operato della deputazione nominata dal comune e dalla provincia. Quelle stesse forze di minoranza che non votarono l’ordine del giorno della maggioranza contenete un giudizio positivo sulla acquisizione della banca Antonveneta fatto proprio anche dal PDL. Passaggio che è sfuggito all’intervistato dell’altra sera. Quindi non sapeva del debito contratto nel 2008 ignoranza di una notevole gravità anche perchè lo avevano riportato tutti i mezzi di comunicazione locali e nazionali, forse l’ex sindaco si era appisolato. Noi pensiamo che lo sapesse e tale conoscenza è di notevole colpevolezza. Ma se ignorava i passaggi più importanti che hanno determinato la crisi della Fondazione, con quali criteri ha provveduto alle nomine? Ha nominato politicamente, così semplicemente. Ha nominato avendo come punto di riferimento soltanto i rapporti interni al suo partito e la costruzione delle alleanze con all’obiettivo che si era prefissato, fare il sindaco. Su questo ha ingaggiato lo scontro con Cenni e Mariotti vincendolo grazie alla alleanza con gli uomini della ex margherita, come sopra abbiamo riportato. Trovandosi così di fatto la strada spianata per la candidatura. Quindi è ancora più colpevole la responsabilità perchè ha utilizzato un bene della collettività per fini non solo di parte ma personali ignorando la situazione nella quale si trovava la Fondazione. E con quale leggerezza ha ingannato i senesi sul 51%, non si è informato e tutti gli errori compiuti successivamente alla sua elezione. Dal 51 % al 36, dal 36 a non importa la percentuale di controllo, ma dove siamo al mercato? Come può una persona con queste superficialità e caratteristiche pensare ancora di fare il sindaco.
Ora si fanno le barriere fumogene, si cerca di intorpidire le acque, si utilizza il peggiore politichese ma il momento della verità ci sarà. Perchè i conti con la città dovranno essere fatti. E questa volta si faranno su un terreno diverso da quello che Ceccuzzi e il PD vorrebbero imporre. Perchè ci sono gli statuti e le leggi che lo consentono. E alla domanda perchè siamo arrivati a questo punto? Non ci potrà più essere la risposta: per colpa di una nomina non fatta e di un complotto. Non c’è più nulla da complottare, tutto è drammaticamente evidente e ha un nome crisi della Fondazione Monte dei Paschi e della sua Banca. In più se fosse vero che poche persone e una nomina non fatta hanno determinato tutto questo disastro cittadino allora si che dovrebbe essere premiato chi ha complottato perchè sarebbe troppo bravo, un angelo del male. Purtroppo la verità è un altra e si chiama PD nelle sue versioni, politiche e istituzionali e la responsabilità, con gli strumenti adeguati, verranno a galla e permetteranno di sottrarsi al gioco della vecchia politica che Ceccuzzi vorrebbe imporre.
T.O.
Settembre 3rd, 2012 — Note redazionali
Abbiamo assistito in questi ultimi giorni ad un balletto di dichiarazioni strumentali vergognose sul Santa Maria della Scala. Finalmente le ambiguità di Rita Petti, Ceccuzzi e compagnia bella vengono smascherate pubblicamente, su Facebook, da una nota ufficiale di Mario Scalini, Soprintendente per i beni artistici di Siena e Grosseto. Leggetevela e rendetevi conto:
Gli amici mi segnalano che sulla stampa sono apparsi commenti sul possibile transito di opere della Pinacoteca Nazionale a costituende Fondazioni.
Nessun pregiudizio da parte nostra, se si può fare a Brera e magari a Venezia, forse avrà un senso anche a Siena e viceversa; come sempre è un problema di coerenza, trasparenza e regole.
Se qualcuno ha già progetti pronti, qui, agli atti non risulta, e chi sa quali sono le fonti a cui si è dato fede?
Al momento nessun protocollo è stato firmato e l’ultima parola su dove e come opere dello Stato (di noi tutti cioè) devono essere esposte, spetta ai tecnici del Ministero.
Fin quando ci saranno Dirigenti Storici dell’Arte nelle Soprintendenze, ci sarà qualcuno che conosce bene la storia delle raccolte e lavora senza protagonismi facili.
Mario Scalini
Soprintendente BSAE di Siena e Grosseto
Settembre 3rd, 2012 — Note redazionali
Come prendere per il culo i Senesi nel giro di una festa in fortezza. Tutto e il contrario di tutto: segno tangibile della non affidabilità e della confusione che regna nel PD senese. Forse chi ha preparato il programma degli ospiti politici in fortezza non legge nemmeno i quotidiani nazionali.
Arriva il dirigente del PD nazionale Stefano Fassina a parlar bene del Ceccuzzi, ma è contro Matteo Renzi; arriva Renzi e spara a zero contro Fassina, Bersani, Rosy Bindi e i dinosauri del partito; poi arriva Rosy Bindi che liscia Ceccuzzi e rilascia interviste di guerra contro Renzi e non ultimi gli attacchi del Montesquieu di Pontedera a Renzi. Questi si scannano e avrebbero anche la pretesa di indicare la strada politica e il candidato a sindaco ai Senesi? Ceccuzzi era stalinista, poi d’alemiano, veltroniano, poi ancora d’alemiano, poi di nuovo veltroniano, ritorna d’alemiano, si fa gestire il partito da Luigi Berlinguer e oggi diventa renziano. Ci sembra leggermente confuso il chianino; e poi sarebbero gli altri gli incoerenti. Fatto salvo il dato fondamentale, ovvero che Ceccuzzi non è all’altezza di fare il sindaco come già dimostrato, risulta ancor più chiaro che il gruppo dirigente del PD senese naviga a vista; meglio dire che naviga al buio.
Però, ed ecco il però della svolta, spunta un altro genio della politica e della nomenclatura tosiana-berlingueriana, il fine politico (il piccolo garante dei garanti) Giovanni Sapia. Il docente (ma siamo sicuri che lo Stato gli abbia pagato lo stipendio a ragion veduta per quaranta anni? No perché ci risultava che era un assistente, ruolo ad esaurimento, e che la sua produzione scientifica si riducesse, forse, ad aver scritto qualche volta “W la fica” sui muri) tosiano-berlingueriano fino alla punta dei piedi, non ha dubbi: Ceccuzzi deve rifare il sindaco. L’avevamo capito che i dissestatori di ateneo erano tutti con il Ceccuzzi! Ma Ceccuzzi non rifarà il sindaco e per gli stiglianesi si preannunciano giornate impegnative. Molto impegnative.
Settembre 3rd, 2012 — Note redazionali
Bastava dirlo subito! Giorni e giorni di misteri, ansia e polemiche e alla fine ecco che il ceccuzziano Simone Vigni ci svela il motivo dell’urgenza delle elezioni a novembre: “Per le comunali è pronta la grande ammucchiata”. Io ci sto! Come ci organizziamo? La facciamo in una tensostruttura, davanti al caminetto a Vignano, in Via Roma 56 dai geni o come gli svedesi al freddo delle lastre? O forse è il caso di attendere la primavera per ammucchiarci all’aperto? Io sono comunque pronta; porto il frustino, le manette e i miei artigli da panterona. Siiiiiiiii!! L’idea della grande ammucchiata mi piace; tra l’altro rispecchia il programma del partito di Simone Vigni, il PD(Prendi e Dai).
Io prendo e tu dai;oppure io dai e tu prendi!
Per decidere gli ammucchiati facciamo le primarie o tiriamo a sorte? Facciamo un albo degli ammucchiati o partecipano solo gli iscritti al Prendi e Dai? Queste delucidazioni forse Simone Vigni le illustrerà nel prossimo intervento. Io ci sono, mi chiamo Ester Cicala, stato civile “relazione ambigua”, sono bisex e veltroniana. Effettivamente l’idea dell’ammucchiata è una botta di vita per i senesi; dopo aver dissestato la città il PD non poteva scegliere soluzione migliore per coinvolgere gli elettori per la scadenza elettorale. Bisogna stare attenti ai franchi tiratori;io per sicurezza mi ammucchio spalle al muro. Stavolta non è scontato chi sarà il “prendi” e chi “il dai”. Vi devo dare atto che siete degli scienziati della politica voi del gruppo del chianino. Peace & Love.
Settembre 2nd, 2012 — Note redazionali


Sulla sanità e sulle strutture che si occupano di sanità pubblica a questo punto sono necessarie delle spiegazioni. I luoghi della cura e della tutela della salute dei cittadini non sono in condomini politici del PD e nemmeno i campi dello scontro politico promosso dal cittadino semplice Ceccuzzi. Ora basta!!
Oggi sul giornale vicino al PD, la Nazione di Siena, ci sono delle gravi dichiarazioni del cittadino semplice Franco Ceccuzzi che non possono passare in sordina.
Il sig. Ceccuzzi dichiara testualmente:”Ho dovuto sostenere il piano di prepensionamento di Morello,però poi sulla robotica si è tergiversato a lungo. Infine il mef ci ha detto che la soddisfazione di lavoro non era buona alle Scotte. Così lavorava Morello: quando c’era da fare chiedeva a noi, quando c’era da reclutare andava da qualcun altro.Certo con un viaggio in centro città risolveva tutto!”.
La magistratura apra un’inchiesta sulle dichiarazioni di Ceccuzzi perché sono di una gravità inaudita. Altro che cercare i blog o i commentatori anonimi. Qui siamo in presenza di dichiarazioni sconvolgenti e lesive dell’autonomia e dei ruoli in ambito sanitario.
Innanzitutto Morello è stato nominato direttore della Asl di Firenze e quindi non si capisce quale prepensionamento ha “dovuto sostenere” questo Ceccuzzi. Il sig. Ceccuzzi per caso lavora all’INPS? No di certo! E non è nemmeno assessore regionale alla sanità. Attendiamo dei chiarimenti urgenti da parte del Montesquieu di Pontedera (al secolo Enrico Rossi) o da parte dell’assessore Luigi Marroni. Poi Ceccuzzi afferma che sulla robotica si è tergiversato a lungo. Chi, come e perché?
E infine le dichiarazioni che meritano l’intervento della magistratura. Il sig. Ceccuzzi ha dichiarato. “Così lavorava Morello: quando c’era da fare chiedeva a noi, quando c’era da reclutare andava da qualcun altro.Certo con un viaggio in centro città risolveva tutto!”
Che cosa doveva risolvere con un viaggio in centro città l’ex dg Morello? Che cosa intende Ceccuzzi con “quando c’era da fare chiedeva a noi, quando c’era da reclutare andava da qualcun altro”. Da fare e reclutare cosa? A “voi” chi? Chi sarebbe questo “qualcun altro”? Si parla di una struttura pubblica,cari magistrati!
Ecco come intendeva e intende gestire la sanità il sig. Ceccuzzi: come un fatto privato del PD. Siamo in presenza di dichiarazioni agghiaccianti. Sarebbe interessante anche una dichiarazione pubblica dell’ex dg Morello. Ma soprattutto sono necessarie delle risposte dal Montesquieu di Pontedera. O pensi di nasconderti Montesquieu?
PS. Di fronte a queste dichiarazioni sarebbero opportune delle interrogazioni in consiglio regionale e al ministro della salute.
Settembre 2nd, 2012 — Note redazionali

Ieri sera è andata in scena la perla delle perle del teatrino politico targato PD senese con attori di primo piano della peggiore politica italiana, in primis l’ex sindaco Franco Ceccuzzi. L’esperienza amministrativa di Ceccuzzi si è conclusa con la certificazione del fallimento e per fortuna l’esperienza da sindaco del mussariano Ceccuzzi non è più all’ordine del giorno. Ci crede solo il gruppo editoriale Riffeser che con il suo giornale La Nazione di Siena spreca anche le locandine per annunciare il ritorno di Ceccuzzi. Ma non solo. Oggi il gruppo Riffeser invita dalle colonne della Nazione i cittadini senesi a guardare avanti e “quello che è stato è stato”. A guardare avanti i cittadini ci pensano da soli. Su “quello che è stato”, considerato che qui hanno dissestato finanziariamente quasi tutte le istituzioni senesi, nessun colpo di spugna: i responsabili della gestione devono pagare e quelli politici a casa. Chiaro il concetto?
Ieri sera “arlecchino si confessò burlando” e il “non mai più” sindaco Franco Ceccuzzi ha ammesso che la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro attuale direttore amministrativo dell’università di Siena gode della fiducia del PD e addirittura il “non mai più” sindaco ha affermato: “credo sia stato fatto un lavoro positivo, a partire dal direttore amministrativo”. Ecco la verità finalmente: Ines Fabbro è persona di fiducia del PD. L’ottimo lavoro di cui parla Ceccuzzi è quello di aver distrutto il salario delle persone e di continuare a coprire i dissestatori. Complimenti al PD! Un partito che ha messo in ginocchio la città.
Settembre 1st, 2012 — Note redazionali
Non disperarti hombre! In assenza del concertone di fine anno in Piazza del Campo i fuochi d’artificio facciamoli a casa mia. Vieni che ti ammanetto al letto! Ho le lenzuola di seta indiana, due lampade colorate, il poster del tramonto brasiliano e naturalmente la mia lingerie quarzo fume’. Dai, vieni che testiamo le nuove manette sensual bloccanti; sono già un fremito. Deciditi hombre: o con me o con il salvatore natalizio Alessandro Mugnaioli! Questo Mugnaioli è un fantasioso; un tipo fantasy, un prototipo di inventore di favole post-dissesto. Durante la seduta di manicure con il mio smartphone rosa ho letto l’intervento di questo Ale Mugnaioli(che nome incoraggiante!) e non riuscivo a credere alle assurdità scritte. Peggio della campagna contro il sesso promossa dai non trombanti ticinesi. Ale il Mugnaioles(un tocco di spagnolo gli dona..) si lancia con il proclama fantasy:”Dopo il SMS, lavoriamo per dare continuità alle iniziative del Natale.” Meglio di no! Perchè caro Mugnaioli volete sciupare anche il Natale ai senesi? Non vi basta il supplizio gestionale della città di questi anni? Dai Mugnaiolis bevi un campari e abbandona la via del fantasy. Mah! Non è più amministratore e non capisco come mai si permette di intervenire come se ancora lo fosse: fly down Ale..fly down!!
Mio caro hombre non rovinarti il Natale: vieni con me e lasciati ammanettare!!Le mie sono manette del piacere;lasciati andare e fatti avvolgere dai miei artigli felini. Non farti piu’ ammanettare il cervello da questi politici bugiardi e dissestatori.
No manette…no Natale! Grrrrrrrrr….
Settembre 1st, 2012 — Note redazionali
La responsabile della cultura (sic) del PD Rita Petti non è stata lasciata sola a farneticare dai compagni di partito, e in questo si sono dimostrati almeno cavalieri. Oggi tocca a Mugnaioli che, testuali parole, proclama “superata l’emergenza Santa Maria” e si preoccupa del “cartellone degli eventi di Natale e Capodanno”, “addobbi natalizi” compresi. Ma stiamo scherzando? Ma non si vergogna? Chiuso il Museo Archeologico (peraltro statale, sarà felice la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, ammesso che qualcuno si sia degnato di avvertirla), chiuso l’oratorio di Santa Caterina della Notte, chiuso l’oratorio di Santa Maria sotto le volte, chiusa la corticella, chiuso
San Pio, aperto su richiesta il Museo per Bambini, sospesa l’attività didattica, a casa tutti i dipendenti di una cooperativa e in cassa integrazione buona parte dell’altra e secondo lui l’emergenza sarebbe superata? Si sente così sollevato da potersi mettere a pensare a quale spettacolino ammannire in
piazza a capodanno per il popolino bue e alle decorazioni natalizie invece di cominciare a preoccuparsi seriamente del futuro del SMS? E a questo proposito si può sapere a che punto sono le trattative con il Ministero per il trasferimento della Pinacoteca? E ancora, Mugnaioli, le dispiacerebbe dirci chi sono i soci con cui volevate costituire la Fondazione SMS? Perché una fondazione di partecipazione, lo dice il nome, prevede che qualcuno partecipi, o no?
Carneade
Settembre 1st, 2012 — Note redazionali

Ma insomma un minimo di vergogna non la prova nessuno anche nel Partito Dissestatori? Ma è possibile, dopo tutto quello che chiunque ha potuto leggere addirittura su quei fogliacci schifosi che a Siena si ostinano a chiamare giornali a proposito delle malefatte dell’ex capo dell’Area comunicazione e marketing, dell’ex (siamo sicuri ex?) mozzaorecchie del Sultano di Stigliano (nonché musicologo di chiara fama, nonché garante dei garanti), dell’ex riempitore del San Niccolò di scopini da cesso dai prezzi inarrivabili e così via, è possibile che ci dobbiamo trovare, in qualsiasi occasione, questo in mezzo ai coglioni? Ma insomma un po’ di decenza!!! E’ una vergogna inaudita che, dopo la vergognosa e infame questione dei libri in onore di Berlinguer che ancora deve giacere alla Corte dei Conti (immaginiamo visto che non se ne è sentito più parlare), dopo la disgustosa vicenda di InFact, dopo tutto questo, viene consentito che costui faccia campagna elettorale per quell’altro dissestatore di bilanci comunali, di musei, di centri culturali e – soprattutto – di banche e fondazioni, il chianino Ceccuzzi. In politica ci rimane, all’università – ormai distrutta – ci rimane e fa ancora il bello e il cattivo tempo. Ma basta!!! BASTAAAAAAAA!!!! Ma fatela finita, distruttori di finanze pubbliche e private!!!