Abbiamo assistito in questi ultimi giorni ad un balletto di dichiarazioni strumentali vergognose sul Santa Maria della Scala. Finalmente le ambiguità di Rita Petti, Ceccuzzi e compagnia bella vengono smascherate pubblicamente, su Facebook, da una nota ufficiale di Mario Scalini, Soprintendente per i beni artistici di Siena e Grosseto. Leggetevela e rendetevi conto:
Gli amici mi segnalano che sulla stampa sono apparsi commenti sul possibile transito di opere della Pinacoteca Nazionale a costituende Fondazioni.
Nessun pregiudizio da parte nostra, se si può fare a Brera e magari a Venezia, forse avrà un senso anche a Siena e viceversa; come sempre è un problema di coerenza, trasparenza e regole.
Se qualcuno ha già progetti pronti, qui, agli atti non risulta, e chi sa quali sono le fonti a cui si è dato fede?
Al momento nessun protocollo è stato firmato e l’ultima parola su dove e come opere dello Stato (di noi tutti cioè) devono essere esposte, spetta ai tecnici del Ministero.
Fin quando ci saranno Dirigenti Storici dell’Arte nelle Soprintendenze, ci sarà qualcuno che conosce bene la storia delle raccolte e lavora senza protagonismi facili.Mario Scalini
Soprintendente BSAE di Siena e Grosseto