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Università di Siena: “L’illegittimità del provvedimento e l’inesistenza della dichiarazione di conformità alla normativa, che esclude il ricorso a tale procedura, dovrebbero convincere i consiglieri di amministrazione (per giunta a fine mandato) a non approvare tale delibera”

Buongiorno magistrati, buongiorno membri del cda dell’ateneo e buongiorno organi d’informazione, riproponiamo sul nostro blog l’intervento del prof. Giovanni Grasso sul blog Il senso della misura http://ilsensodellamisura.com/2012/11/23/e-fondata-la-richiesta-dinterdizione-dal-ruolo-e-dallattivita-dei-vertici-dellateneo-senese/

Di recente, alcuni mezzi d’informazione locali hanno riportato la notizia di un esposto, alla Procura della Repubblica di Siena, riguardo alla retribuzione del Direttore amministrativo. Con la denuncia si chiedeva anche l’interdizione di Angelo Riccaboni e di Ines Fabbro, rispettivamente, dalla carica e dal ruolo di rettore e dall’attività e dal ruolo di Direttore amministrativo. La richiesta della misura cautelare era motivata dal pericolo di reiterazione del presunto reato e inquinamento probatorio. Per i vertici dell’ateneo senese, queste, sono accuse gravi e richieste pesanti, che i diretti interessati hanno eluso. Ebbene, rientra nella reiterazione di un abuso il provvedimento che si sottopone all’approvazione del CdA, nella riunione odierna? Nonostante il poco invidiabile primato di un Ateneo con il più alto indice d’indebitamento, l’amministrazione universitaria senese ha deciso di «utilizzare in assegnazione temporanea», presso la Divisione Ragioneria, 1 unità di personale dell’USL 7 di Siena per «una necessaria maggiore presenza di esperti di contabilità economico-patrimoniale». Il costo totale del comando ammonta a trentamila euro l’anno per un massimo di tre anni, non considerando l’ineludibile trattamento accessorio e altre indennità. Evidentemente, le attuali 46 unità di personale della Divisione Ragioneria non sono sufficienti – o non possiedono le competenze? – per assicurare la «riorganizzazione delle attività amministrative e contabili dei nuovi dipartimenti», oltre che per attuare le «nuove disposizioni normative in materia di bilancio delle università». L’illegittimità del provvedimento e l’inesistenza della dichiarazione di conformità alla normativa, che esclude il ricorso a tale procedura, dovrebbero convincere i consiglieri di amministrazione (per giunta a fine mandato) a non approvare tale delibera.

Perchè l’ex portavoce non pubblica le dichiarazioni sull’acquisto di Antonveneta rilasciate da Ceccuzzi?

Di prima mattina passi dall’edicola per comprare una rivista di caccia e pesca e mentre esci ti accorgi di un giornaletto a diffusione gratuita settimanale:il Gazzettino Senese. Lo prendi,lo sfogli a casaccio e ti accorgi di una intera pagina pubblcitaria di banca MPS (il giornalino è gratuito ma MPS paga per la pubblicità). Poi lo sfogli con calma e ti accorgi che le firme degli articoli sono tutte di persone schierate con Ceccuzzi e l’intero giornaletto parla esclusivamente del PD. A un certo punto gli occhi cadono sullo scambio di lettere tra un’associazione politica di opposizione che replica a un articolo precedente del Gazzettino. Il vice direttore del Gazzettino risponde all’associazione invitandola a rendere pubbliche le dichiarazioni contro l’acquisto di Antonveneta del 2007. Leggo la firma del vice direttore e la considerazione sorge spontanea. Perchè il vice direttore non pubblica le dichiarazioni di Ceccuzzi sull’acquisto di Antonveneta? Per la cronaca il vice direttore del Gazzettino è David Taddei, quello che faceva il portavoce al Ceccuzzi in Comune.

Alle primarie del centrosinistra vota LAURA PUPPATO. Ecco la dichiarazione della Puppato sulla vicenda MPS: “Inaccettabile scaricare responsabilità su lavoratori”

Domenica 25 novembre alle primarie del centrosinistra vota per una donna coraggiosa e preparata.

VOTA LAURA PUPPATO

Cambiamo l’Italia sostenendo Laura Puppato.

Ecco la dichiarazione sulle vicende di MPS rilasciata da Laura Puppato.Una dichiarazione che condividiamo in pieno.
Seguo con preoccupazione l’evolversi della situazione dei lavoratori del gruppo Monte dei Paschi di Siena. E’ inaccettabile che le responsabilità di una scellerata e cattiva gestione sia ora dalla nuova dirigenza aziendale scaricata sui lavoratori. Il piano industriale 2012-2015 prevede cessioni d’asset, esternalizzazioni e significative ristrutturazioni delle aree territoriali, quali soluzioni al contenimento dei costi.L’Azienda ha inoltre disdettato il Contratto Integrativo Aziendale andando ad intaccare le condizioni contrattuali collettive dei lavoratori. L’esternalizzazione dei servizi è in controtendenza con l’accordo siglato da Abi e sindacati, e introdurrebbe la progressiva precarietà del rapporto di lavoro per migliaia di lavoratori sparsi su tutto il territorio nazionale, in particolare nelle province di Siena, Mantova, Firenze, Lecce, Padova, Milano e Roma. L’obiettivo di riduzione dei costi strutturali puo’ avvenire in altro modo, secondo le proposte avanzate dai sindacati. Perché la cessione ad altre società delle attività e del personale, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari agli oltre 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. Non vorrei che si aprisse uno scenario altamente negativo per il mantenimento di questi posti di lavoro. Non vorrei che il percorso che e’ iniziato fosse l’anticamera della mobilita’ e il preludio al licenziamento. Chiedo che il Partito Democratico oltre all’interpellanza urgente che sara’ presentata alla Camera la prossima settimana, si faccia carico in tutte le sedi istituzionali e locali per far ripartire la trattativa tra le parti. Infatti il governo non può rimanere insensibile rispetto a uno dei maggiori operatori nel settore del credito in Italia e nei confronti del quale sara’ esposto per un importo complessivo di 3,4 miliardi di euro”.

Qualcuno continua a pensare che la banca è il proprio regno. Ma almeno questa filosofia (come da foto) di vita ai censori di MPS può andar bene?

Dopo aver inibito la lettura di Fratello Illuminato oggi la banca MPS inibisce la lettura anche del blog Il Gavinone. Avanti il prossimo. Al terzo classificato che cosa regalate? Le felpine 1472 o l’autografo del mega genio della comunicazione David Rossi con annessa traversata del Tevere sul motoscafo?

Ovvia, ma siete permalosi. E siete anche poco furbi. Il vostro intento è impedire la lettura dei blogs? Molti leggono con i cellulari e in tantissimi la sera dalle 19 alle 22 (da diverso tempo in questa fascia d’orario serale abbiamo 4500 contatti di media). In questo momento come Fratello Illuminato viaggiamo a una media di contatti unici al giorno di ben 9.800.

Questa censura cari Profumo e Viola ci fa il solletico; però all’esterno e anche all’interno passa l’idea che volete impedire la circolazione delle informazioni.Brutta cosa la censura. E come minimo per inibire i blogs si sono attivati anche i due mussariani Valentino Fanti e David Rossi. Bravi,attendiamo il terzo da inibire.

La foto che pubblichiamo rappresenta un momento di relax durante la pausa lavorativa; un momento di effusioni e di internalizzazioni di alta filosofia di vita. Se interrompete l’inibizione vi garantiamo una pubblicazione altamente disinibita almeno una volta a settimana.

No blog, No tromb!

P.S. Cari Profumo e Viola appena il governo e la UE avranno definito i termini del soccorso dello Stato sarà nostra premura segnalare le varie sponsorizzazioni e pubblicità ai giornaletti settimanali cartacei e quelli online. Quando ci sono di mezzo i soldi dei contribuenti non c’è censura che vince. Buon lavoro e complimenti per questi gesti edificanti.

La difficile trattativa dipendenti-vertici MPS

Il soggetto latitante nella difficile trattativa tra i dipendenti e i vertici della banca MPS è l’azionista fondazione MPS. Un’assenza dettata dai sensi di colpa e dall’incapacità degli stessi vertici della fondazione. Una fondazione incagliata nei debiti e nei giochini della solita politica che negli ultimi anni ha determinato la crisi patrimoniale della stessa e della banca. Una fondazione,che pur avendo i titoli per agire, è completamente fuori gioco,prigioniera del suo stesso passato gestionale fallimentare.Risorse bruciate senza ritorni,scelte operate e pieno sostegno ai vertici della passata gestione della banca. Un deputazione amministratrice tutta legata al gruppo politico dell’ex sindaco Ceccuzzi. Quel famoso ex sindaco Ceccuzzi che nel 2011 aveva promesso ai senesi “mai e poi mai la fondazione sotto il 50%”. La fondazione è al 36 %.

Dopo i numerosi tentativi per riconfermare Mussari alla presidenza della banca,tentativi vani, l’allora sindaco Ceccuzzi ascrive al suo ruolo la nomina di Profumo alla presidenza della banca.E a quel punto tenta di coinvolgere Profumo nell’agone politico per ritrovare nella banca il centro per la gestione del consenso elettorale; e per ingraziarsi i vertici della banca,l’allora sindaco Ceccuzzi, esprime pieno sostegno al piano industriale di Profumo e Viola. Ma all’improvviso la situazione precipita e sbagliando i calcoli, Ceccuzzi rassegna le dimissioni da sindaco,convinto di riprendere il Comune con le elezioni autunnali. Siamo quasi a Natale e le elezioni ci saranno nel 2013.Il PD per assecondare le smanie del Ceccuzzi abbandona i lavoratori di MPS e con la convinzione di votare in autunno invitano alla festa del partito in fortezza proprio Alessandro Profumo.(dopo un mese arriva anche la sponsorizzazione da parte della banca al partito per la pubblicità all’interno della festa)

Profumo e Viola procedono senza ripensamenti con il piano industriale e coadiuvati dalla nuova responsabile delle risorse umane Ilaria Dalla Riva,giovane manager dal piglio meneghino e armata di anfibi neri da combattimento,iniziano un lungo bracio di ferro con le organizzazioni sindacali.Gli unici esponenti del PD che si muovono a difesa dei lavoratori sono quelli di Lecce,Mantova e Roma. A Siena il PD si schiera con Profumo. Come mai questa posizione? Con molta probabilità nemmeno i dirigenti del PD senese conoscono il come mai del sostegno a Profumo;Ceccuzzi ha deciso cosi e cosi hanno fatto. Che cosa sperava di ottenere Ceccuzzi? Sperava,perchè il giochino è stato smascherato, di isolare quella componente sindacale vicina a Fabio Borghi e costruire dei rapporti,sempre il Ceccuzzi,tra se stesso,Profumo e i dipendenti di MPS, con la complicità dei soliti sindacalisti organici al partito ceccuzziano. Non c’è peggior cosa quando la crisi è grave di giocare sulla pelle dei lavoratori per meri scontri politici dentro il partito.A parte il fatto che il Ceccuzzi insieme al Mussari sono gli autori del disastro, ma davvero l’ex sindaco si ritiene cosi furbo?Evidentemente si, ma i furbini con i tempi che corrono fanno poca strada.

I numeri negativi che hanno imposto un piano industriale che incide pesantemente sui lavoratori,sono i numeri negativi prodotti dalla gestione della banca Mussari-Vigni e dal ruolo politico di Ceccuzzi. E i numeri letti per come sono permettono pochi spazi di manovra. Ma siamo sicuri che il piano industriale non poteva essere redatto diversamente? Potevano,certo che potevano; ma la solita bassa politica e i soliti incompetenti seduti alla fondazione hanno dato carta bianca a Profumo e Viola e da parte loro hanno svolto il loro compito. E ora? La trattativa è ancor piu’ difficile, e l’autoconvinzione da parte della signora Dalla Riva di sentirsi una lady di ferro, di certo non agevola il dialogo con i sindacati e i lavoratori. C’è però, un problema di fondo che Profumo e Viola non hanno ancora risolto; e si chiama gestione precedente. In cosa consisterebbe il nuovo corso se gli uomini di Mussari come Fanti e Rossi sono ben saldi ai loro posti? Come mai i vertici di banca MPS non convocano una bella conferenza stampa e mettono alla luce del sole tutti i numeri del disastro consegnato dalla gestione precedente con tanto di nomi e cognomi dei responsabili? Prima di far pagare ai lavoratori i disastri di pochi sarebbe opportuno aprire tutte le finestre sull’acquisto di banca Antonveneta su tutta le gestione operativa di Mussari e Vigni Come sarebbe la situazione di MPS se non avesse in pancia quei 25 miliardi di Btp? La crisi è talmente forte per i cittadini e le responsabilità di pochi sono talmente evidenti che sarebbe l’ora di smetterla con i giochini e le false verità o le ambiguità. E infine ci sarebbe una domanda per il banchiere Alessandro Profumo. Come si conciliano la trattativa con i lavoratori di MPS con le posizioni discusse all’interno dell’Abi su mandato degli stessi banchieri(sempre che Profumo non eera presente o ha dato parere negativo) in merito agli esuberi nel sistema bancario italiano di circa 20 mila addetti e in merito alle proposte sul futuro contratto dei bancari? Dal sito Dagospia“Stracciare il contratto firmato coi sindacati meno di un anno fa. E subito dopo passare all’attacco con prepensionamenti obbligatori e cassa integrazione. Ridurre il costo del lavoro, per le banche italiane, è una vera e propria ossessione. L’obiettivo è noto: su 330mila addetti circa 20mila sono di troppo.La strategia è sostanzialmente definita e potrebbe essere ulteriormente limata, oggi, al direttivo dell’Associazione bancaria in programma a Milano. Dove si parlerà anche della questione “esodati” (le banche ne hanno in ballo più di 10mila) e della riforma delle pensioni del ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Due mine che pesano sui bilanci del mondo bancario.Di qui, l’intenzione di prendere in mano l’accetta per tagliare drasticamente il costo del lavoro, ritenuto più alto rispetto alla media europea. L’idea di fondo è annullare la piattaforma contrattuale firmata solo a gennaio scorso e tuttavia ritenuta obsoleta perché non più «compatibile con il quadro di riferimento» si legge in un documento riservato di palazzo Altieri. Dito puntato contro la crisi finanziaria e la recessione che hanno «repentinamente» modificato le carte in tavola.Ma cambiare le regole non basta e allora la prima mossa dei big del credito è mandare a casa un bel po’ di colletti bianchi: lo strumento individuato è il fondo esuberi (prepensionamenti), finora attivato solo su base volontaria. Adesso, invece, i vertici degli istituti pensano a un meccanismo «obbligatorio».Su questi aspetti i banchieri hanno già dato ampio mandato al presidente Abi, Giuseppe Mussari, e a Francesco Micheli (IntesaSanpaolo), responsabile della task force incaricata di dialogare con le sigle del settore. E porta proprio la firma di Micheli l’ultima proposta shock che a stretto giro sarà messa sul tavolo delle trattative: trasformare gli addetti che operano nelle oltre 35mila agenzie sparse sul territorio nazionale in veri e propri agenti commerciali, introducendo, nel recinto bancario, una figura nota in altri settori come le assicurazioni. Un nuovo contratto di lavoro specifico per venditori che preveda uno stipendio con una quota fissa e una quota variabile, legata cioè alla quantità di prodotti (conti correnti, prestiti e investimenti) “piazzati” allo sportello”. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/bancari-a-cottimo-i-manager-degli-istituti-vogliono-stracciare-il-contratto-di-lavoro-e-47026.htm

Lettera aperta a Mario Monti e p.c. al Procuratore Generale della Toscana

Sig. Presidente del Consiglio e p.c al Procuratore Generale della Toscana Beniamino Deidda,

i sottoscritti firmatari della presente sono ad evidenziare la superficialità e l’inadeguatezza del sig. Ministro Francesco Profumo in merito al grave problema che mortifica un’ex prestigiosa università come quella di Siena. Ci dispiace utilizzare il termine ex ma purtroppo il grave problema hafatto sì che sia ridotta in queste condizioni. Il grave problema consiste nella cricca degli abusivi, condannati dalla Corte dei Conti, dissestatori e indagati e da un gruppo ristretto di docenti dediti alla mortificazione continua del luogo del sapere che dovrebbe essere l’università. Voi al governo vi riempite la bocca di trasparenza, tagli dei costi, ma i sacrifici ricadono sempre sui cittadini che lavorano mentre i soliti frequentatori di cricche e baronie vivono di privilegi e in alcuni casi di privilegi fuori legge. Mario Monti nella visita senese invitato all’iniziativa a porte chiuse organizzata dal pensionato d’oro Giuliano Amato e forse mal consigliato da questo ultimo ha elogiato l’abusivo Criccaboni con la famosa frase “faro della cultura europea”. Ci scusi Mario Monti, ma lei dei 200 milioni di dissesto creato dall’orda di barbari che ha demolito l’ateneo non sa niente? Delle elezioni irregolari e dell’udienza del 14 dicembre non sa niente? Del ruolo ai tempi del dissesto di Criccaboni non è stato informato? Della lettera piena di abuso d’ufficio firmata congiuntamente da Criccaboni e Fabbro non sa niente? Dello stipendio con 30 mila euro in eccesso del direttore amministrativo non sa niente? Ma una visita al MIUR il sig. Mario Monti quando pensa di farla? Perchè Mario Monti non chiede ai funzionari del MIUR di tirare fuori dai cassetti la nota con la nomina sub-judice di Criccaboni? Del fatto che Criccaboni non ha un piano di risanamento, ma solo estemporanee uscite che i fatti demoliscono il giorno dopo? Dei libri non autorizzati pagati con i soldi dell’ateneo in onore di Luigi Berlinguer? E delle telefonate tra Criccaboni e l’ex funzionario del MIUR?(per rinfrescare la memoria http://shamael.noblogs.org/?p=6262)

Vede sig. Monti, l’università di Siena è anche popolata da bravi e preparati docenti e ricercatori, da eccellenze e virtuosi, ma la cricca dei dissestatori e dei politicanti mortifica tutto e tutti. E chi dovere traccheggia e non ferma questa cricca e le varie illegalità.

Noi non siamo simpatizzanti suoi e del suo governo, ma almeno la decenza istituzionale e le leggi cercate di farle rispettare dentro gli enti pubblici. E i fari accendeteli sulla cricca.

Cesare Mori

Maestro Uriel

Maestro James

Paco Pachese

Franco Ceccuzzi aveva sentenziato: “Antonveneta è l’anima gemella di MPS”. E da venerdì: Avanti, alla ricerca dell’anima perduta (e anche di diversi miliardi)

Le Pillole della vergogna: ispettori al ministero dell’Istruzione. Ma il ministro Profumo perchè non ritorna a fare l’ingegnere!! E i reati commessi dal Criccaboni e dalla Fabbro?

Noi lo stiamo scrivendo da mesi che al MIUR il ministero oggi guidato da Francesco Profumo una cricca incallita ha messo le radici da anni. Da Luigi Berlinguer in poi questo ministero è diventata la sede di distruzione dell’etica e dell’istruzione pubblica. Ricordiamo infatti le famose conversazioni tra il Criccaboni e l’ex direttore del MIUR Tomasi (in qualsiasi altro paese europeo questi due erano già in galera) http://shamael.noblogs.org/?p=6262.

Prima di Profumo al MIUR c’era quella scienziata della Gelmini che aveva nominato Luigi Berlinguer responsabile dell’approfondimento musicale del MIUR e successivamente il noto musicologo vide bene di telefonare alla scienziata per far nominare Criccaboni rettore. La scienziata ha nominato Criccaboni e per tutelarsi l’ha nominato sub-judice.Praticamente il ministro Profumo sta omettendo di annullare la nomina del Criccaboni. Ma tanto al MIUR fanno un po’ come cazzo gli pare.Inoltre in questi giorni in tutta Italia,giustamente, in molti stanno contestando a Profumo di essere l’artefice della distruzione dell’istruzione pubblica. Per non parlare del caos del famoso concorsono.

Leggetevi questo articolo ripreso dal sito del Corriere della Sera del 19 novembre.

Più che pillole del sapere rischiano di diventare le pillole della vergogna e ancora prima di essere divulgate nella scuola.
Dopo la trasmissione di Report andata in onda domenica dal titolo “La banca degli amici” la Ragioneria di Stato, su richiesta del Ministro Profumo, ha inviato i propri ispettori al Miur che in queste ore stanno acquisendo documentazione.
Anche il presidente della Commissione Cultura della Camera Manuela Ghizzoni ha convocato d’urgenza il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo per un’audizione su quanto emerso nella puntata; il Ministro invece ha avviato un’ispezione interna per fare chiarezza sull’acquisto delle “Pillole del sapere” da parte dell’Ansas, l’agenzia ministeriale che si occupa di autonomia scolastica, e sul finanziamento di oltre 5 milioni di euro nell’ambito del progetto Smart Cities.

I più indignati sono però insegnanti e studenti. L’associazione Udu ha annunciato di essere pronta ad avviare una class action contro il ministero dell’Istruzione su come vengono impiegati i fondi ministeriali. E sul piede di guerra sono anche i maestri elementari che dopo la puntata di Report hanno inondato di fax e di e mail il ministero dell’Istruzione e l’Ansas.

Chiedono perché, mentre le scuole non hanno la carta igienica, gli insegnanti vengono tirati per il collo e si preparano tagli per centinaia di milioni per i prossimi anni, il Ministero decide di spendere 730 mila euro per le Pillole del sapere e per format prodotti da Interattiva Media, la società di Ilaria Sbressa, moglie di Andrea Ambrogetti, il responsabile relazioni istituzionali di Mediaset e presidente di Dgtvi, l’associazione per il digitale terrestre.

Lo spirito del progetto sarebbe quello di “divulgare la cultura anche a finalità didattiche e formative nonché di comunicazione generale”, come ci ha specificato la stessa signora Ilaria Sbressa in una diffida che ci ha inviato un paio di giorni prima della messa in onda.

Nell’agosto del 2011, Interattiva Media era riuscita a far entrare il suo format sul mercato elettronico della Consip, vale a dire lo spazio virtuale su cui la Pubblica Amministrazione può acquistare qualsiasi tipo di prodotto, evitando così di dover imbastire gare di appalto. Ed è proprio dalla Consip che comincia la storia delle Pillole del sapere. Ma cosa ha portato gli esperti del ministero a scegliere i prodotti da Ilaria Sbressa? Tutto parte da questa pillola sul Portogallo. Gli esperti del Miur e gli esperti di Consip, che hanno accettato il format, ne devono essere rimasti folgorati.

Il video sul Portogallo è la “madre” delle “Pillole del Sapere”.
Sei mesi dopo, nel febbraio del 2012, una commissione congiunta Miur-Ansas, presieduta dal Capo dipartimento del Ministero Giovanni Biondi, decide di spendere i soldi stanziati dal ministero dell’Istruzione per acquistare 12 pillole e 7 format audiovisivi. Il costo singolo per ogni pillola, un filmato di 3 minuti realizzati in grafica, è di 39 mila euro, tanto è stata pagata questa sul semaforo.”

P.S. Ci sarebbe quella lettera piena di abuso d’ufficio firmata congiunamente da Criccaboni e Fabbro per favorire il socio di Astrea e docente dell’università Lorenzo Frediani. E poi ci sarebbe il compenso del contratto di Ines Fabbro.

La città è ferma alla “non alternativa” e i problemi non risolti.All’orizzonte solo campagne elettorali senza proposte concrete e realizzabili per uscire dalla palude. E se ci fosse una sorpresa?

L’evento della settimana è sicuramente la conclusione della campagna per le primarie di Matteo Renzi a Siena: sabato 24 novembre. E negli ultimi giorni il cavallo di battaglia del sindaco di Firenze è stata proprio la critica dura nei confronti della gestione politica di MPS ai tempi di Mussari presidente e di Ceccuzzi alla guida del partito.Sabato, Renzi, confermerà questa critica e a supportarlo nell’iniziativa senese ci saranno i referenti locali dei comitati pro-Renzi: da Simone Vigni a Roberto Bozzi. Senza dimenticare il sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini.

Ma ieri Simone Vigni e Roberto Bozzi (di recente condannato dalla Corte dei Conti) erano a supportare la candidatura alla primarie di Franco Ceccuzzi. Bruno Valentini non c’era; lui mantiene un profilo coerente e non gioca su più tavoli. “Se sostieni e mi chiedi di votare Renzi che ha dato un giudizio negativo sulla gestione Mussari-Ceccuzzi, non puoi pretendere il mio sostegno alla candidatura di Ceccuzzi alle primarie”. Ma di questo parleremo lunedi prossimo. Stimolante e asciutto nell’analisi, a tal proposito, è l’editoriale di Michele Taddei che merita un’attenta lettura http://www.agenziaimpress.it/news/politica/democratici-contro-a-siena-arriva-renzi-il-guastatore-e-ceccuzzi-diventa-il-candidato-solo-del-centrosinistra_11111.html. Perchè Ceccuzzi insiste così tanto per la candidatura? I motivi sono due. Il primo: ricostituire il nucleo di potere per preservare il suo ruolo in accordo costante con Mussari; il secondo: se non ritorna a fare il sindaco finisce la sua attività politica. E se aveva a cuore i problemi della città non solo si sarebbe comportato diversamente negli ultimi 15 anni ma oggi, soprattutto, avrebbe potuto evitare di innescare un clima di scontro dentro la città ripresentandosi come se nulla fosse successo. Ad assecondarlo in questa disavventura chi c’era ieri?Il popolo ad acclamarlo? No! All’interno di quella sala 367 persone all’incirca; un numero composto dal gruppo dirigente del partito provinciale, sindaci (in testa quel Masi di Sovicille) e amministratori della provincia; poi sono sfilati i poltronati di sempre (la crisi è della città e non delle poltrone che ricoprono) da Luca Bonechi (presidente della Sansedoni Spa), Massimo Guasconi (presidente camera di commercio), Alessandro Piazzi (mega poltronato e membro dell’indebitata fondazione MPS), Enrico Toti (speranzoso di ritornare ai vertici del Santa Maria della Scala) e il gruppetto dei fedelissimi di Luigi Berlinguer e PieroTosi. Praticamente tutti quelli che hanno partecipato attivamente alla crisi della città. Immancabile all’iniziativa l’economista Giulio “Guido” Carli (nella foto tutto sorridente insieme ad Alessandro Piazzi-foto archivio Cittadinoonline). Un gruppo dirigente consumato dalla megalomania e che negli anni ha consumato un patrimonio di miliardi di euro. Quel patrimonio che rendeva forte e autorevole Siena. E oggi? Quel passato pretende di occupare anche il futuro. Ceccuzzi non è un’alternativa. Ma nel PD e tra gli alleati senesi del Ceccuzzi non ci sono altri nomi in campo; queste primarie sono state confezionate per evitare la competizione. Tutto deciso a tavolino. Mauro Marzucchi di Siena Futura non ha intenzione di buttarsi alle primarie; anzi l’ex assessore al bilancio sta lavorando per uscire dalle secche della politica senese cercando una candidatura sicura per il parlamento tra le fila del movimento di Montezemolo. Dentro i sellati la situazione è più complessa; una fronda interna guidata da un certo Francesconi punta a far fuori il mitico Cannamela e sicuramente SEL non presenterà candidati alle primarie. I riformisti o PS non pervenuti: loro sono già schierati con Ceccuzzi.Ha ragione Michele Taddei: “Un ricandidato che dopo lo slogan “Siena Meravigliosa 2.0” del 2011 ci riprova adesso con “Avanti, Siena“. Forse troppo avanti da essere rimasto solo. Ma per il momento anche l’unico”.

Ma fuori dalle secche del PD e dei suoi alleati cosa succede? Movimenti ce ne sono e in città la richiesta di superare la crisi con nuove proposte è diffusa. Però ancora niente di concreto che assomigli all’alternativa necessaria. Ad oggi osservando la politica senese a 360 gradi nulla di concreto è ancora emerso. Si lascia la città senza guida e senza speranza? Forse qualcosa potrebbe succedere e forse figure “normali” capaci di aprire quella rinascita senese per superare la crisi (che molti ancora non hanno percepito come realmente drammatica) potrebbero decidere di spendersi solo ed esclusivamente per la città. Una svolta non rinviabile. E il riferimento è sulla candidatura a sindaco; e non sotto la bandiera di un partito.

Clamoroso!!! Ester Cicala: mi candido alle primarie del centrosinistra senese e sfido Ceccuzzi con il mio slogan “Bello, meraviglioso lato B.0”

Ho deciso, rompo gli argini dell’indecisione e mi candido alle primarie del centrosinistra senese e sfido Ceccuzzi. Ci metto la faccia di riserva; la faccia giusta e anch’io porterò avanti la tesi (con la faccia giusta) che non è successo nulla. La colpa è dell’anticiclone delle Azzorre e della crisi mondiale. La colpa è dell’opposizione e della stampa libera. Antoneveneta? Tutta colpa dell’interprete spagnolo. Università di Siena? Non esistono reati, solo ipotesi e manovre occulte dei panamensi contro Riccaboni. Io e Franco saremo in competizione con le nostre facce, ma con la stessa tesi: non è successo nulla, la città non è in crisi.

Alle primarie per il sindaco di Siena VOTA ESTER CICALA!! Bello meraviglioso lato B.0. Una faccia per tutte le stagioni.

Da venerdì saranno allestite le postazioni mobili per raccogliere le firme per ESTER CICALA SINDACO.