La difficile trattativa dipendenti-vertici MPS

Il soggetto latitante nella difficile trattativa tra i dipendenti e i vertici della banca MPS è l’azionista fondazione MPS. Un’assenza dettata dai sensi di colpa e dall’incapacità degli stessi vertici della fondazione. Una fondazione incagliata nei debiti e nei giochini della solita politica che negli ultimi anni ha determinato la crisi patrimoniale della stessa e della banca. Una fondazione,che pur avendo i titoli per agire, è completamente fuori gioco,prigioniera del suo stesso passato gestionale fallimentare.Risorse bruciate senza ritorni,scelte operate e pieno sostegno ai vertici della passata gestione della banca. Un deputazione amministratrice tutta legata al gruppo politico dell’ex sindaco Ceccuzzi. Quel famoso ex sindaco Ceccuzzi che nel 2011 aveva promesso ai senesi “mai e poi mai la fondazione sotto il 50%”. La fondazione è al 36 %.

Dopo i numerosi tentativi per riconfermare Mussari alla presidenza della banca,tentativi vani, l’allora sindaco Ceccuzzi ascrive al suo ruolo la nomina di Profumo alla presidenza della banca.E a quel punto tenta di coinvolgere Profumo nell’agone politico per ritrovare nella banca il centro per la gestione del consenso elettorale; e per ingraziarsi i vertici della banca,l’allora sindaco Ceccuzzi, esprime pieno sostegno al piano industriale di Profumo e Viola. Ma all’improvviso la situazione precipita e sbagliando i calcoli, Ceccuzzi rassegna le dimissioni da sindaco,convinto di riprendere il Comune con le elezioni autunnali. Siamo quasi a Natale e le elezioni ci saranno nel 2013.Il PD per assecondare le smanie del Ceccuzzi abbandona i lavoratori di MPS e con la convinzione di votare in autunno invitano alla festa del partito in fortezza proprio Alessandro Profumo.(dopo un mese arriva anche la sponsorizzazione da parte della banca al partito per la pubblicità all’interno della festa)

Profumo e Viola procedono senza ripensamenti con il piano industriale e coadiuvati dalla nuova responsabile delle risorse umane Ilaria Dalla Riva,giovane manager dal piglio meneghino e armata di anfibi neri da combattimento,iniziano un lungo bracio di ferro con le organizzazioni sindacali.Gli unici esponenti del PD che si muovono a difesa dei lavoratori sono quelli di Lecce,Mantova e Roma. A Siena il PD si schiera con Profumo. Come mai questa posizione? Con molta probabilità nemmeno i dirigenti del PD senese conoscono il come mai del sostegno a Profumo;Ceccuzzi ha deciso cosi e cosi hanno fatto. Che cosa sperava di ottenere Ceccuzzi? Sperava,perchè il giochino è stato smascherato, di isolare quella componente sindacale vicina a Fabio Borghi e costruire dei rapporti,sempre il Ceccuzzi,tra se stesso,Profumo e i dipendenti di MPS, con la complicità dei soliti sindacalisti organici al partito ceccuzziano. Non c’è peggior cosa quando la crisi è grave di giocare sulla pelle dei lavoratori per meri scontri politici dentro il partito.A parte il fatto che il Ceccuzzi insieme al Mussari sono gli autori del disastro, ma davvero l’ex sindaco si ritiene cosi furbo?Evidentemente si, ma i furbini con i tempi che corrono fanno poca strada.

I numeri negativi che hanno imposto un piano industriale che incide pesantemente sui lavoratori,sono i numeri negativi prodotti dalla gestione della banca Mussari-Vigni e dal ruolo politico di Ceccuzzi. E i numeri letti per come sono permettono pochi spazi di manovra. Ma siamo sicuri che il piano industriale non poteva essere redatto diversamente? Potevano,certo che potevano; ma la solita bassa politica e i soliti incompetenti seduti alla fondazione hanno dato carta bianca a Profumo e Viola e da parte loro hanno svolto il loro compito. E ora? La trattativa è ancor piu’ difficile, e l’autoconvinzione da parte della signora Dalla Riva di sentirsi una lady di ferro, di certo non agevola il dialogo con i sindacati e i lavoratori. C’è però, un problema di fondo che Profumo e Viola non hanno ancora risolto; e si chiama gestione precedente. In cosa consisterebbe il nuovo corso se gli uomini di Mussari come Fanti e Rossi sono ben saldi ai loro posti? Come mai i vertici di banca MPS non convocano una bella conferenza stampa e mettono alla luce del sole tutti i numeri del disastro consegnato dalla gestione precedente con tanto di nomi e cognomi dei responsabili? Prima di far pagare ai lavoratori i disastri di pochi sarebbe opportuno aprire tutte le finestre sull’acquisto di banca Antonveneta su tutta le gestione operativa di Mussari e Vigni Come sarebbe la situazione di MPS se non avesse in pancia quei 25 miliardi di Btp? La crisi è talmente forte per i cittadini e le responsabilità di pochi sono talmente evidenti che sarebbe l’ora di smetterla con i giochini e le false verità o le ambiguità. E infine ci sarebbe una domanda per il banchiere Alessandro Profumo. Come si conciliano la trattativa con i lavoratori di MPS con le posizioni discusse all’interno dell’Abi su mandato degli stessi banchieri(sempre che Profumo non eera presente o ha dato parere negativo) in merito agli esuberi nel sistema bancario italiano di circa 20 mila addetti e in merito alle proposte sul futuro contratto dei bancari? Dal sito Dagospia“Stracciare il contratto firmato coi sindacati meno di un anno fa. E subito dopo passare all’attacco con prepensionamenti obbligatori e cassa integrazione. Ridurre il costo del lavoro, per le banche italiane, è una vera e propria ossessione. L’obiettivo è noto: su 330mila addetti circa 20mila sono di troppo.La strategia è sostanzialmente definita e potrebbe essere ulteriormente limata, oggi, al direttivo dell’Associazione bancaria in programma a Milano. Dove si parlerà anche della questione “esodati” (le banche ne hanno in ballo più di 10mila) e della riforma delle pensioni del ministro del Lavoro, Elsa Fornero. Due mine che pesano sui bilanci del mondo bancario.Di qui, l’intenzione di prendere in mano l’accetta per tagliare drasticamente il costo del lavoro, ritenuto più alto rispetto alla media europea. L’idea di fondo è annullare la piattaforma contrattuale firmata solo a gennaio scorso e tuttavia ritenuta obsoleta perché non più «compatibile con il quadro di riferimento» si legge in un documento riservato di palazzo Altieri. Dito puntato contro la crisi finanziaria e la recessione che hanno «repentinamente» modificato le carte in tavola.Ma cambiare le regole non basta e allora la prima mossa dei big del credito è mandare a casa un bel po’ di colletti bianchi: lo strumento individuato è il fondo esuberi (prepensionamenti), finora attivato solo su base volontaria. Adesso, invece, i vertici degli istituti pensano a un meccanismo «obbligatorio».Su questi aspetti i banchieri hanno già dato ampio mandato al presidente Abi, Giuseppe Mussari, e a Francesco Micheli (IntesaSanpaolo), responsabile della task force incaricata di dialogare con le sigle del settore. E porta proprio la firma di Micheli l’ultima proposta shock che a stretto giro sarà messa sul tavolo delle trattative: trasformare gli addetti che operano nelle oltre 35mila agenzie sparse sul territorio nazionale in veri e propri agenti commerciali, introducendo, nel recinto bancario, una figura nota in altri settori come le assicurazioni. Un nuovo contratto di lavoro specifico per venditori che preveda uno stipendio con una quota fissa e una quota variabile, legata cioè alla quantità di prodotti (conti correnti, prestiti e investimenti) “piazzati” allo sportello”. http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/bancari-a-cottimo-i-manager-degli-istituti-vogliono-stracciare-il-contratto-di-lavoro-e-47026.htm

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#1 La difficile trattativa dipendenti-vertici MPS | Monte dei Paschi ... di Siena ? | Scoop.it on 11.22.12 at 16:47

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