“Concorso in corruzione aggravata nella realizzazione della Scuola dei Marescialli dei Carabinieri di Firenze. È questo il capo di accusa per cui sono stati condannati tutti gli imputati del processo in corso al Tribunale di Roma su uno dei capitoli giudiziari scaturiti dall’indagine sui Grandi eventi e sulle opere per il G8 della Maddalena”. “Così la cricca pilotava gli appalti a Firenze”.
Ora arriviamo alla cricca universitaria e alla nomina dell’abusivo Criccaboni e della condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro. L’università di Siena in mano alla cricca.
Prima però partiamo dall’intercettazione telefonica tra Criccaboni e Vera Benini(moglie di un docente di economia di Siena);un’intercettazione che meriterebbe l’intervento immediato della magistratura. Leggete un po’ cosa si dicono i due.
Siamo nel novembre 2010 e l’avvocato Vera Benini dice al Criccaboni: “ci sono 27 indagati e tra questi qualcuno potrebbe dire qualcosa che non deve dire”. E aggiunge (sempre la Benini): “Ho fiducia nel PM che ha ereditato il fascicolo dal dott. Formisano”. Sempre il 6 novembre 2010 la Benini parla con Criccaboni :“L’Avv. VERA BENINI chiama Riccaboni e riprende il discorso interrotto poco prima. Gli rappresenta che, secondo lei, l’attivazione per contrastare la volontà della Ministra è da ricercare in un problema tipo la scuola dei Marescialli, relativa alla vendita di Pontignano”. Riassunto: questi come se niente fosse parlano di indagati che potrebbero parlare, della scuola Marescialli, di fiducia nel PM, della Gelmini e non si capisce a che titolo e vendita di immobili dell’università.
Arriviamo alla nomina del Criccaboni. Prima di telefonare a Luigi Berlinguer, il Criccaboni aveva telfonato al professore Egidi per chiedergli aiuto e convincere la Gelmini ha firmare il decreto di nomina ma Egidi (come lo stesso Criccaboni riferisce a Berlinguer) non ha potuto far niente. A quel punto sulla Gelmini interviene Luigi Berlinguer e l’ex ministro firma il decreto di nomina dell’abusivo. Sempre sulla nomina. Correva il 4 novembre 2011 alle ore 8:54(parecchio prima dell’ufficialità della nomina) del mattino un docente amico del Cricca, un certo Angelo Barba, informa lo stesso Cricca di (come faceva questa a saperlo) “di aver avuto notizie sulla sua nomina dalla prof.ssa Capalbo, Pro Rettore della Sapienza”. Poi a un certo punto Criccaboni viene contattato da un personaggio del Comune di Siena (non un amministratore par di capire) il quale “dice che il comunicato stampa relativo alla sua nomina non lo deve fare tramite l’ufficio stampa dell’università perche non sono affidabili essendo vicini a Focardi”. Insomma, qualcuno dal comune dice al Criccaboni che persone stipendiate con soldi pubblici non sono affidabili. Ma il 5 novembre 2011 entra in campo un noto personaggio iscritto al PD senese che tutti presentano come critico d’arte, un certo Gilberto Madioni. Il critico d’arte (è iscritto all’albo?) contatta Criccaboni e “gli dice che la situazione si è sbloccata grazie all’intervento decisivo delPrefetto (la Pantalone) che fa parte dell’area governativa. Critica l’operato del precedente rettore che ha fatto intervenire la magistratura. Le cose andavano gestite all’interno”. Come andavano gestite dall’interno? Speriamo che dalla prefettura giunga velocemente una presa di distanza da questo Gilberto Madioni, anche perché non ci risulta essere il portavoce del Prefetto trasferita.
Arriviamo alla nomina di Ines Fabbro. Il Criccaboni era presidente della commissione per la selezione del direttore amministrativo ma poi la magistratura sequestra tutta la documentazione. Il Criccaboni quindi procede con la nomina su base fiduciaria per nominare Ines Fabbro. In Italia funziona cosi: ti sequestrano i documenti della selezione? Non importa ti nomino su base fiduciaria. Prima della nomina della Fabbro, il Criccaboni parla al telefono con l’allora direttore del Ministero. E prima dell’inizio della selezione il giornalista Stefano Bisi scrive sul corriere di Siena che il futuro direttore dell’università di Siena sarà Ines Fabbro (come faceva a saperlo?)
Intercettazione tra Tomasi (ex direttore del MIUR e oggi direttore generale della provincia di Trento) e quel dissestatore e abusivo di Angelo Criccaboni:
Tomasi: Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura… provi a sentire, io francamente… lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui … lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco … poco …
Riccaboni: No, no, no. Su questo la convocazione del Consiglio avverrà immediatamente in maniera tale che possa mettere a regime, diciamo… tutto quanto con la nomina da parte della Fabbro che il nostro Statuto dice previo parere del Consiglio di Amministrazione. Su questo dobbiamo passarci, insomma”. Quella frase “li in procura dovete vedere voi” è inquietante.
Morale (o immorale) della storia. L’università di Siena è in mano a un gruppo di dissestatori, a un rettore abusivo, a una condannata dalla Corte dei Conti. Inoltre i due abusivi hanno firmato congiuntamente una lettera per favorire un docente amico commettendo un palese e grave abuso d’ufficio. Ma il Ministro Profumo quanto pensa ancora di fare il furbo? Invece di fare la passerella il 6 dicembre annulli il decreto di nomina.
O a qualcuno nel frattempo conviene presentare un esposto alla Direzione Distrettuale Antimafia per segnalare i comportamenti di questa cricca e tutte le complicità, le omertà e le omissioni?