O bravi Diessini. Qui non basta più avere in tasca la tessera giusta. No. Anzi, la massa la può anche tranquillamente buttare o non prendere affatto, tanto non le servirà a niente.
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Domanda ai puristi Diessini e al PD: la deroga alla ricandidatura per la moglie di Alberto Monaci (da dieci anni seduta in Comune) è una sottoderoga alla carta dei valori? Al via l’ennesima edizione della doppia morale del PD
Aprile 7th, 2011 — Note redazionali
E ora anche la deroga per la moglie?
Aprile 7th, 2011 — Note redazionali

Nel pieno rispetto delle pari opportunità dentro la famiglia dopo la deroga per il capo famiglia Alberto Monaci nel consiglio regionale poteva mancare la deroga per la ricandidatura della moglie Anna Gioia in consiglio comunale a Siena? Sembrerebbe proprio di no. Dalle notizie di stampa trapela la volontà del PD di concedere la deroga alla moglie del Monaci oltre a derogare Luciano Cortonesi uomo di fiducia del fratello piccolo di Alberto il banchiere Alfredo Monaci.Il PD in questi giorni ha strombazzato a destra e sinistra la famosa carta dei valori(o dieci rotoli di morbidezza) affermando anche il principio del vincolo dei due mandati.Questa regola vale per tutti ma non per la famiglia Monaci.Mai e poi mai un torto del genere con buona pace del purista dell’IDV Evangelisti.La famiglia Monaci è speciale: il capo famiglia in consiglio regionale, il figlio della moglie nell’amministrazione provinciale e quindi urge la deroga per Anna Gioia per garantire la presenza della famiglia anche in consiglio comunale.Questo è il PD senese: la famiglia Monaci alleata con il funzionario Ceccuzzi.Tutti gli iscritti del PD e gli elettori dello stesso partito sono sempre convinti di prodigarsi per garantire a quattro o cinque persone le poltrone per sempre.Noi siamo convinti che la maggioranza dei cittadini senesi è stanca di dover sopportare una gestione familiare della politica.E i dirigenti del PD con che faccia pensano di rivendicare per loro il ruolo di “nuovo” di “etici” e di “anti lobby”??? Non votare Ceccuzzi significa anche dare una lezione politica alla Famiglia Monaci. La politica si occupi dei problemi delle famiglie senesi e non dei vizi politici della famiglia Monaci.
Ceccuzzi e i continui SOS lanciati ai dirigenti romani dei partiti della sua coalizione per non affondare. Gli esponenti locali non lo vogliono, ma da Roma partono le imposizioni dall’alto. Domanda a questi parlamentaroni romani: i voti sul territorio, dato che voi volete Ceccuzzi e i vostri dirigenti senesi no, poi glieli cercate voi da Roma?
Aprile 6th, 2011 — Note redazionali
Alla faccia delle libere scelte democratiche, Ceccuzzi ha deciso che vuole andare in Comune, con o senza il consenso della gente.
Il piccolo Alfredo ci prova
Aprile 6th, 2011 — Note redazionali
In questi giorni dentro e fuori il PD in molti si stavano chiedendo come mai la famiglia Monaci era sparita dal dibattito politico e non prendevano posizione ufficiale nella campagna elettorale. Noi questa domanda non ce la siamo posta perché ormai abbiamo ben chiara la metodologia della famiglia M. Alberto e Alfredo Monaci da anni hanno stretto un patto di ferro col Ceccuzzi. Infatti entrambi i fratelli hanno più poltrone dei loro voti. Alberto, in barba a tutte regole etiche e di decenza politica ha ottenuto la famosa deroga per tornare in Regione. Il piccolo Alfredo invece è diventato banchiere. Secondo voi la smania di poltrone della famiglia Monaci finisce qui? No di certo! Sentite un po’ cosa ci comunica Radio Borsa: secondo alcuni analisti ben informati del sistema politico senese il patto di ferro tra Ceccuzzi e Monaci consiste in questo. I Monaci anche in silenzio danno una mano a Ceccuzzi e in questo accordo Ceccuzzi garantirebbe la presidenza della Banca MPS ad Alfredo Monaci.
Ora noi facciamo tre riflessioni: ma vi sembra normale che di fronte alla crisi del sistema Siena si possa ancora consentire che la famiglia Monaci e Ceccuzzi facciano il bello e il cativo tempo? Ma gli stessi elettori del PD sono ancora convinti di votare per garantire le poltrone di tre o quattro persone? E’ inutile che i Monaci si tengano sotto traccia: sono pienamente corresponsabili con Ceccuzzi dei danni devastanti a questa Città. Ultima considerazione: ci sentiamo di dire che né i poteri forti né l’anima popolare di questa Città possa in alcun modo digerire l’ipotesi di Alfredo Monaci alla presidenza di MPS.
Va a finire che ci tocca rimpiangere Mussari …
Burattini
Aprile 5th, 2011 — Note redazionali
Voi li votereste dei politici che non contano nulla, che non hanno autonomia decisionale e appena alzano il capo vengono spianati dal partito nazionale? Voi ce li mandereste a guidare la cosa pubblica delle persone che non hanno autonomia decisionale neanche all’interno del proprio partito?
Vi sembra una democrazia partecipata quella in cui quattro o cinque funzionari romani autoreferenziali impongono le scelte alle strutture di partito locali?
A Siena questo sta avvenendo: l’IdV è stata commissariata dal principe azzurro Evangelista, la Lega è stata comprata grazie al patto romano Verdini-Calderoli (e questo ultimo vorrebbere fare il federalismo e poi non dà autonomia neppure ai propri parlamentari e alle proprie strutture di base).
Ieri tutti abbiamo letto che Rifondazione Comunista ha abbandonato il Ceccuzzi. Che faranno da Roma i rifondaroli: garantiranno l’autonomia oppure commissarieranno di fatto la struttura locale?
Noi osserviamo e lasciamo fare agli altri, ma una considerazione dobbiamo farla: qui di democratico non c’è proprio niente e vogliono imporre agli elettori il Ceccuzzi in barba a qualsiasi idea autonoma e “diversa”. Gli elettori hanno più schiena drita e dignità di certe peripatetiche politiche che si svendono ad ogni angolo di strada.
Ricapitalizzazione di borsa: quando le chiacchiere stanno a zero
Aprile 5th, 2011 — Note redazionali
Riceviamo e pubblichiamo da Giovanni Gentile:
Era L’APRILE DEL 2006 e la Banca Monte dei Paschi di Siena capitalizzava 11.498,1 milioni.
Era anche il tempo in cui Giuseppe Mussari assumeva la carica di Presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena e, insieme a lui, ne assumeva la Direzione Generale Antonio Vigni.
L’ultimo non rilasciò dichiarazioni, salvo quella ripetuta ossessivamente “Siamo forti!”; il primo, invece forte della propria arroganza dichiarò: se le cose vanno male lascerò il mio incarico.
E’ il FEBBRAIO DEL 2011 e la Banca Monte dei Paschi di Siena capitalizza 5.369,0 milioni.
Ora, a ben vedere, la Banca capitalizza 6.129 milioni di €. in meno e potremmo affermare che, per magia, più della metà della Banca è “sparita”.
Poichè trattiamo di “magia” non possiamo chiedere al primo di abbandonare la poltrona e neanche al secondo di interrompere il ritornello anche perchè magicamente si sono nominati da soli come Mancini.
Viva il Monte se anche i maghi si riposano ( Ceccuzzi e Monaci)
Potrete non crederci, ma a volte essere trombati può non essere piacevole. Il caso di Fiorino Iantorno
Aprile 5th, 2011 — Note redazionali
L’orizzonte politico verso il quale si muove Ceccuzzi più che essere granitico sembra essere costellato di … grane. L’ultima (per adesso) è quella dell’abbandono della sua coalizione da parte di Rifondazione Comunista. Non stiamo certo a valutare la scelta che Rifondazione ha fatto, anche perché dato che al suo interno non mancano uomini e donne di notevole esperienza politica, immaginiamo che abbiano attentamente ponderato la scelta.
Le stramberie di un sistema dissestato
Aprile 5th, 2011 — Note redazionali
Non ci prendiamo in giro e non voltiamo lo sguardo da un’altra parte. Prendiamo finalmente coscienza che il sistema politico senese guidato in equilibrio da Ceccuzzi e Verdini è confuso e non è salutare per bene e il futuro della città. Non facciamo come gli struzzi quando invece tutti sappiamo che sino ad oggi Ceccuzzi e Verdini indicavano per la maggioranza e per l’opposizione i nomi da nominare nei vari consigli di amministrazione. Non giocate con il fumo negli occhi per nascondere le responsabilità di Ceccuzzi nella gestione di tutto in questa città: dalle nomine,all’aereoporto di Ampugnano fino al sostegno della gestione tosiana e ricaboniana della università.
Il gioco in atto e ben orchestrato dai ceccuzziani è chiaro: demolire stupidamente il sindaco uscente Cenni, isolare e far passare il Mussari come uno che non conta più nulla, dipingere come un appestato chi non si allinea con il soviet ceccuzziano. Praticamente, il Ceccuzzi proprio perché non ha i titoli per rivendicare il ruolo di “nuovo della politica” e proprio perché è il responsabile massimo del disastro del sistema Siena che cosa ha studiato con i suoi comunicatori? Una cosa così sciocca che l’hanno capita anche i famosi colonnini di piazza: gettare fango su tutti, da Pierluigi Piccini al Cenni al Mussari a Martelli e al gruppo dell’associazione Per Siena. Così facendo il capo del soviet pensa di rifarsi una verginità e trionfare su tutti.Dicevo prima che questa strategia è sciocca. Palesemente sciocca. Ma vi rendete conto della banalità e al contempo dell’arroganza dei ceccuzziani. Hanno governato fino ad oggi e all’improvviso sol perché Ceccuzzi è un debole politicamente, fanno di tutto per denigrare e isolare il resto della città pensando di lasciare un uomo solo al comando. Ma non diciamo blasfemie.Queste sciocchezze possono raccontarle ai vari Iantorno e Cannamela e al “cavaliere immacolato” Evangelisti. La realtà è un’altra: il mondo del lavoro,le forze produttive e i cittadini nel loro insieme attendono risposte concrete e non fumo negli occhi, che serve solo a garantire le poltrone per il Ceccuzzi e i fratelli Monaci. E ancora: Ceccuzzi in un solo colpo pensava di attaccare populisticamente i poteri forti e raccogliere il massimo consenso nei ceti popolari della sinistra.Invece in un solo colpo è riuscito ad irritare i cosiddetti poteri forti(che non hanno nulla di illegale) e sta perdendo la stragrande maggioranza dei ceti popolari e la vera anima della sinistra. Ceccuzzi è un funzionario di partito e non ha niente in mano per presentarsi come l’uomo che accompagna il rilancio della città. In questa competizione elettorale ci sono solo due candidati che rappresentano al meglio le vere anime della città: Gabriele Corradi e Laura Vigni. Tutto il resto sono solo fumo negli occhi che tutte le mattine ci propina dal suo giornale il ceccuzziano Strambi.
Forte sì, come l’aceto
Aprile 4th, 2011 — Note redazionali
Ceccuzzini e Marignuzzi (PD e PD+L) sembra a questi uffici che perdano pezzi uno dietro l’altro e che per campare debbano fare una notevole campagna reclutamenti (dice che hanno contattato anche i colonnini di Piazza).
L’onorevole chianino inciampa in continuazione in bischerate sesquipedali. Prima perde tutta la sinistra, quella vera, che vuole fare politica vera e non il gioco delle seggiole. Poi dà il via ad una carta dei (dis)valori (dieci rotoli di morbidezza) dove si prevede che non possa candidarsi, in successione: Bokassa, Jeffrey Dahmer il mostro di Milwakee, Leonarda Cianciulli la saponificatrice di Correggio nonché Adolf Hitler, Martin Bormann, Mengele ed un’altra decina di gerarchi nazisti, ma non chi ha un doppio incarico come presumibilmente vorrebbe avere lui. Cosa ha da dire al proposito l’evangelico Evangelista? Perché se non sbagliano questi uffici non è proprio corretto che si dimetta, il Ceccuzzini (Ceccuzzi + Verdini) da parlamentare solo DOPO aver saputo com’è andata. Metta per iscritto, se ha il coraggio, che va a fare il consigliere comunque vada, anche se perde e si dimette da parlamentare. Così è troppo comodo!
Poi è di stamani la notizia che persone evidentemente più serie di certi presunti “compagni” che si accompagnano al potere e alle seggiole e che in tale serietà erano stati preceduti dall’ottimo Francesco Andreini, hanno lasciato a piedi il Ceccuzzini nonchè Iantorno e Benocci. Che fa ora Ceccuzzini con questi due? Li candida nel PD? Perché Rifondazione è andata. Amen.
E anche riguardo all’Associazione Per Siena l’ha dovuta fare sporca il Ceccuzzini. Mandare Iantorno a fare il killer contro la Banca accusandola di spaccare la città! Grande mossa! Col risultato che anche mezza Per Siena è andata. Meno male ha fatto il politico tutta la vita, sennò chissà che risultatoni riusciva ad ottenere.
E’ forte il Ceccuzzini. Forte come l’aceto. E il Marignuzzi (Marignani + Ceccuzzi)? Peggio che andar di notte. Verdini ha dovuto smuovere mezzo mondo per costringere la Lega di Siena a scaricare la povera Battistini e a farla convergere su Nannini. Bravi anche loro sì! Corretti! E anche la Lega: complimentoni. Dopo mesi che ci stracciano i maroni (è il caso di dirlo) con la Loretana si svendono malamente. E Nannini non è neanche candidato col PD+L, ma di una lista civica con l’appoggio del PD+L. e
Questi uffici ritengono che questi personaggi siano da evitare in tutti i modi. Tutto ma non questi due.
P.S. Ci siamo permessi di prendere in prestito la freccia del borsino tanto cara agli strambi comunicatori del Ceccuzzini.
Le faide interne al PD all’ombra del Monte. Votate chi volete, ma mandiamo a casa chi tratta i senesi da sudditi
Aprile 4th, 2011 — Note redazionali