Domanda ai puristi Diessini e al PD: la deroga alla ricandidatura per la moglie di Alberto Monaci (da dieci anni seduta in Comune) è una sottoderoga alla carta dei valori? Al via l’ennesima edizione della doppia morale del PD

O bravi Diessini. Qui non basta più avere in tasca la tessera giusta. No. Anzi, la massa la può anche tranquillamente buttare o non prendere affatto, tanto non le servirà a niente.

Il cerchio si è ristretto ancora di più, cari amici. L’unica cosa che serve ora è appartenere alla famiglia giusta. Tutti gli altri, alle prode.
Con trepidazione abbiamo appreso che lunedì sarà la giornatona in cui verranno presentati i candidati in consiglio comunale del PD così vedremo quali fantasmagorici nomi in grado di cambiare le sorti della città avranno messo in lista. Per adesso, però il primo dato che è emerso sulla stampa è stato un allegro fregarsene delle loro stesse regole. Infatti, in barba al loro tanto sbandierato “chi ha già fatto due mandati in Comune a casa” leggiamo di “deroghe ad hoc” per Luciano Cortonesi e Anna Gioia (moglie di Alberto Monaci) entrambi sulla seggiola del Comune da ben dieci anni. Alla faccia della coerenza e dei famosi principi della carta etica. Immaginiamo che, trattandosi di deroghe, ci saranno state delle alte e nobili motivazioni che hanno portato a prendere tale decisione onde evitare che Siena rischi di perdere il loro prezioso contributo: sarebbe interessante che il PD, data la sua sbandierata trasparenza, dicesse ai senesi cosa lo ha portato a violare i propri decantati principi.
Pare, comunque, che serpeggi un fortissimo malumore soprattutto verso la deroga da concedere alla moglie di Alberto Monaci, alla luce di una semplice considerazione: siccome le deroghe dovrebbero essere delle rarissime eccezionidettate da motivi di carattere assai alti e siccome i Diesse avevano già dovuto accettare la deroga concessa ad Alberto Monaci per la Regione (Alberto Monaci ha seduto per ben dieci anni su una seggiola regionale che garantisce un ricco stipendio di circa 10.000 euro al mese http://www.gruppopdtoscana.it/site/d_News.asp?CategoriaNews=9&TD02_ID=3 , e, grazie alla deroga di cui ha beneficiato, il partito gli ha garantito quello stipendio per altri cinque anni. Possiamo anche dire che di deroga, in casa Monaci, questa fa e avanza) i vecchi militanti Diessini e anche una parte della sua dirigenza avrebbe detto che ora è troppo e che il rischio e il risultato – dopo tanti purismi e anatemi lanciati a destra e a manca che hanno escluso persone e gruppi dalla coalizione di Ceccuzzi – di questa ennesima forzatura sarebbe uno solo: una bella figura di merda.
Con che faccia vanno a urlare in giro “te non ti ci si vòle perché non rispetti la carta etica” quando i primi a non rispettarla sono proprio loro?
Se hanno le palle, siano coerenti per una volta, niente deroga alla moglie del Monaci.
Anche perché, questa morale ad orologeria del PD ha veramente saturato l’aria.
Firmato
La Primula Rossa

1 comment so far ↓

#1 beppe on 04.07.11 at 23:44

bene, se avevo dei dubbi ora non ce li ho più decisione come queste, che tendono a difendere dell vere e proprie dinastie, mi schifano e disgustano. straccerò la tessera pd e ovviamente e non lo voterò.