Entries Tagged 'Note redazionali' ↓
Marzo 26th, 2012 — Note redazionali
Menarini, sequestro record
da oltre un miliardo per il patron Aleotti Su richiesta della procura di Firenze il gip ha deciso un sequestro preventivo a doppio titolo per i reati di truffa e riciclaggio. Decisivi sarebbero gli elementi di prova raccolti nell’archivio segreto di Lugano del colosso farmaceutico fiorentinoIl patron della Menarini, Sergio Alberto Aleotti Nuovo sequestro record da un miliardo e centoventi milioni di euro per il patron della Menarini, Sergio Alberto Aleotti, indagato nell’inchiesta che ha travolto il colosso farmaceutico per i costi dei principi attivi dei farmaci “gonfiati” e il presunto raggiro milionario ai danni del Servizio sanitario nazionale. Il giudice per le indagini preliminari di Firenze Michele Barillaro ha accolto oggi la nuova richiesta dei magistrati fiorentini, dopo la recente decisione del Riesame che aveva ridotto da 1,212 miliardi a 84,7 milioni di euro il sequestro preventivo per equivalente (disciplinato dall’art.322 ter del codice penale, si applica quando non essendo possibile individuare i beni che costituiscono il prodotto/profitto/prezzo del reato, il giudice può disporre il sequestro – e successivamente la confisca – di altri beni o utilità di cui il reo abbia la disponibilità anche per interposta persona, per un valore corrispondente, ndr).
Adesso le carte in tavola sono cambiate per Aleotti, indagato con altre 14 persone, a vario titolo, per truffa, corruzione, riciclaggio e per il reato tributario di omessa dichiarazione sui redditi. Tra queste il senatore del Pdl Cesare Cursi, già sottosegretario alla Salute e presidente della Commissione industria, che dovrà rispondere di corruzione in concorso con Sergio Alberto Aleotti e la figlia Lucia.
Stavolta sono molti di più gli elementi in mano agli inquirenti, rispetto a quelli che hanno fatto scattare il primo sequestro nel 2010. E la richiesta dei pm poggia su altre basi, ben più solide: le fatture e i carteggi scoperti in un ufficio segreto a Lugano. E’ stata trovata “una mole impressionante di documenti che colpiscono circa 150 società” e che hanno consentito di tracciare tutti i flussi di denaro, come si legge nel dispositivo del gip. Sulla base di questi documenti i magistrati hanno potuto chiedere, e ottenere, il sequestro per il profitto del reato di truffa e il sequestro del prodotto del reato di riciclaggio. Significativa, dunque, per provare il riciclaggio, la ricostruzione del giro dei soldi che secondo l’accusa passava attraverso un minimo di cinque società, ogni volta, prima di rientrare nelle disponibilità degli Aleotti. Soldi che segnano “la storia della sovrafatturazione dei sette principi attivi (…) nonché delle società di diritto panamense che hanno fatto affluire le somme di denaro sottoposte a scudo fiscale da parte di Aleotti”.
Riciclaggio, dunque, ma anche truffa alla base della nuova richiesta di sequestro. Era infatti su questo punto che il Riesame, chiamato a pronunciarsi, aveva inizialmente ricalcolato e ridimensionato la cifra considerando che la confisca per equivalente non può essere retroattiva, visto che la norma che la regolamenta è entrata in vigore il 26 ottobre 2000. Così, nonostante le ipotesi accusatorie continuassero a reggere, nei giorni scorsi era stata limitata la somma del sequestro preventivo. Adesso i sostituti procuratori Luca Turco, Ettore Squillace Greco e Giuseppina Mione, hanno giocato un’altra carta, il riciclaggio appunto, che consente di prendere in considerazione cifre ben diverse sulla base dei farmaci gonfiati, dal 1984 ai primi anni 2000.
Intanto continua l’indagine sugli altri principi attivi, che si aggiungono ai sette contestati nell’inchiesta e sulla base delle nuove carte sequestrate, per buona parte ancora al vaglio della Procura, e che riguardano circa 900 conti correnti e oltre cento società considerate fittizie sparse in mezzo mondo. Offshore create, per l’accusa, con il solo scopo di maggiorare il prezzo delle materie prime e trarre profitto, per poi giustificare davanti alle autorità sanitarie i costi “gonfiati” e mettere sul mercato medicinali a prezzi più elevati. Il tutto sarebbe avvenuto con l’appoggio di amici e persone influenti, piazzate nei posti che contano, come il senatore Cursi (unico politico indagato, ndr) o attraverso i costanti contatti che avvenivano con parlamentari e ministri tra i quali Silvio Berlusconi, Gianni Letta e Ferruccio Fazio. Ma anche Claudio Scajola, Maurizio Sacconi, Altero Matteoli e Raffaele Fitto. Da loro, secondo l’accusa, il patron della Menarini cerca “appoggi” per sostenere quello che, non a caso, viene chiamato “l’emendamento Menarini”.
“Sorprendentemente in data odierna ci è stato notificato dalla Procura di Firenze un nuovo decreto di sequestro preventivo nei confronti del nostro assistito per un importo sostanzialmente equivalente all’ammontare dissequestrato dal Tribunale del Riesame solo una settimana fa su indicazione della Corte di Cassazione – ha commentato in una nota l’avvocato Roberto Cordeira Guerra, difensore di Aleotti insieme all’avvocato Alessandro Traversi – Infatti, il Tribunale del Riesame il 14 Novembre aveva ridotto tale sequestro da 1,2 miliardi di euro a 84 milioni di euro”. Secondo l’avvocato, “le motivazioni addotte sul merito della vicenda mostrano dunque di avere l’unico scopo di mantenere la misura cautelare sulla stessa somma già dissequestrata dal Tribunale del Riesame, peraltro in attuazione dei principi sanciti dalla Corte di Cassazione. Fra l’altro le presunte evidenze accusatorie sopravvenute citate nel nuovo decreto erano già state vagliate dallo stesso Tribunale del Riesame. Naturalmente, stiamo valutando ogni possibile ulteriore azione a difesa dei diritti del nostro assistito”.
I figli del patron della Menarini, Lucia ed Alberto Giovanni Aleotti, hanno dichiarato: “Credevamo che, dopo oltre 2 anni di indagini, il passo successivo alla chiusura delle indagini comunicata pochi giorni fa sarebbe stato finalmente l’inizio del dibattito in giudizio, assistiamo, invece, ad ulteriori incomprensibili aggressioni nei nostri confronti. Nonostante la piena fiducia nella giustizia, siamo seriamente preoccupati per tutto quello che sta accadendo e rifletteremo sulla possibilità reale di fare impresa in questo Paese e sull’opportunità di continuare ad investire in Italia”.
Marzo 26th, 2012 — Note redazionali

Clicca per leggere
Marzo 26th, 2012 — Note redazionali
Un altro furbo della politica che sta impedendo la discussione della mozione sull’università in consiglio comunale è il “poltrone future” Marco Fedi. Si richiamano alla storia socialista, ma stranamente sono tra i più ostili nei confronti dei lavoratori: non solo difendono assiduamente il Criccaboni, ma sono andati anche ad esprimergli vicinanza. Ovviamente stiamo parlando del gruppo Siena Futura capitanato dal vice sindaco Marzucchi e dal capogruppo consiliare Marco Fedi. Con quest’ultimo non perdiamo tempo con le domande, anche perché di lui abbiamo la certezza che non abbandonerà mai il Criccaboni. Chissà come mai sostengono il Criccaboni quelli di Siena Futura? A breve vi sveleremo i motivi. Nel frattempo coloro che hanno problemi di mutuo e altre spese per via del taglio illegale del salario accessorio possono bussare alle porte di questi consiglieri comunali visto che se la godono alle spalle dei lavoratori.
Marzo 25th, 2012 — Note redazionali

Ecco un altro consigliere comunale che per ben due volte le tenta di tutte per evitare di discutere la mozione sull’università.
1) Come mai consigliere Tafani in conferenza dei capigruppo ha preso posizione per rinviare la discussione della mozione sull’università?
2) Come mai mesi fa era intervenuto sempre in consiglio comunale chiedendo chiarezza sulla gestione dell’università e oggi si rifiuta di affrontare la mozione sull’università?
3) I Riformisti di Siena sono schierati con Criccaboni e Fabbro e quindi condividete anche il taglio al salario dei lavoratori?
Marzo 25th, 2012 — Note redazionali


Abbiamo letto la mozione sull’università presentata dal consigliere comunale De Risi e non solo la condividiamo, ma ci stiamo chiedendo il perché non sia stata ancora discussa. Ci sono dei politici che fanno i furbi e altri politici che si credono più furbi dei furbi. Tra questi ultimi l’ex collega di sindacato del famoso Marcello Rustici, il neoriccaboniano Alessandro Piccini.
Le domande.
1) Come mai sig. Piccini Alessandro sta boicottando la mozione sull’università attraverso i continui rinvii della discussione in consiglio comunale?
2) Come mai sig. Piccini sta difendendo con ostinazione l’operato di Criccaboni e Fabbro?
3) Sig. Piccini ci può rendicontare quanti anni è stato in aspettativa quando era dipendente dell’università di Siena e da che anno a che anno?
4) Ci può dire la data del suo trasferimento lavorativo dall’università all’USL di Via Roma; chi ha firmato sia in uscita sia in entrata i documenti formali del trasferimento e infine, in che data ha presentato la richiesta di trasferimento?
5) Che ruolo istituzionale ricopriva alla data del trasferimento?
6) E’ vero o non è vero che potrebbe ottenere una promozione in ambito lavorativo presso l’USL?
A queste domande con molta probabilità in settimana ci penseremo noi a rispondere.
Marzo 25th, 2012 — Note redazionali
Riproponiamo al proposito un commento di un montepaschino indignato:
L’ottetto del MONTE i magnifici “eroi” del MONTE chi sono?
F.R.
G.M.
M.M.
A. M.
N.R.
G.B.
D.B.
G.P.
in 8 hanno percepito nel periodo 2005-2010
€ 33.488.553,5 cioè
€ 69.767,82 al mese (ciascuno mediamente)
sono costati quanto 280 impiegati!
è giustizia questa?
(dal Prospetto informativo depositato in Consob il 17 giugno 2011 – pag. 177)
Marzo 24th, 2012 — Note redazionali
Non sappiamo cosa pensano di raccontare dentro il partito, soprattutto alla base, dopo le nomine della banca, il sindaco Ceccuzzi o il fine economista Giulio “Guido” Carli. Quello che noi sappiamo con cognizione è che il potere politico e finanziario che ruota intorno a Astrid, sfruttando la debolezza e l’incompetenza della classe dirigente senese, ha gettato le basi per un commissariamento politico della città, funzionale al perfezionamento di una fusione del Monte dei Paschi con altra banca (probabilmente la BNL). Oggi senza tanti fronzoli il capo di Astrid, quel Franco Bassanini da tutti conosciuto, ha dato il via libera all’era Profumo nel Monte affermando che non c’era nessuno meglio dello stesso Profumo per ricoprire il ruolo di presidente. Chi c’è dentro Astrid? “Astrid è una Fondazione costituita il 28 maggio 2009, sull’esperienza dell’Associazione fondata nel 2001 da studiosi di varia estrazione politica e culturale, da parlamentari ed esponenti politici, e da dirigenti delle pubbliche amministrazioni, da tempo impegnati nella progettazione e implementazione delle riforme istituzionali e amministrative”. Il presidente di Astrid è Franco Bassanini; nel direttivo ci troviamo anche Luisa Torchia (quella indagata nell’inchiesta su Ampugnano); presidente del comitato scientifico Giuliano Amato (quello che prende quasi 1500 euro di pensione al giorno) e tra i membri dello stesso comitato, Tania Groppi (designata nel cda di MPS), Tiziano Treu, Augusto Fantozzi, Stefano Rodotà, Cesare Salvi, etc; tra i sindaci revisori invece il famoso Vincenzo Visco. A proposito, siccome siamo in attesa di conoscere le posizioni di Tania Groppi in merito al dissesto dell’università di Siena, cogliamo l’occasione per chiedere anche un’opinione sul coinvolgimento della Torchia nell’inchiesta su Ampugnano. Sul dissesto dell’università ci ritorneremo sopra lunedi con la terza puntata di Scili sul ruolo nel cda di Angelo Dringoli, con l’aggiunta di una domanda specifica a Tania Groppi. A questo punto siamo più che curiosi di capire dove hanno intravisto la discontinuità tutti coloro che da giorni la proclamano ai quattro venti sia dentro la maggioranza sia nell’opposizione consiliare senese. Da Roma non si portano via la città di Siena perché è materialmente impossibile, ma la banca e tutto quello che ne consegue non tarderanno a farlo. In città siete tutti contenti per questa prospettiva? E’ inutile che i soliti capi di partito continuino ad affermare il contrario: gli incantatori di serpenti fanno presa solo sui distratti e sugli illusi. Invece di reagire, con scatti e soluzioni adeguate alla crisi che investe quasi tutti i settori e le istituzioni senesi, i nostri politicanti, pur di mantenersi la poltrona, si sono piegati alle volontà dei D’Alema, Bassanini, Rosy Bindi e Giuliano Amato. Questi ultimi non hanno problemi di sorta, la crisi invece coinvolge anche i cittadini senesi e sempre ai quattro di prima, dei cittadini senesi non gliene frega niente; della banca sì. Sarà il caso di darsi una svegliata in città, anche dentro i partiti di maggioranza, per tentare di bloccare il progetto romano, o forse hanno ragione a Roma: in quella città non sono in grado di gestire le istituzioni? In ballo non ci sono le presidenze: ci sono soprattutto i posti di lavoro a rischio e il tessuto economico che rischia di frantmarsi. Astrid è Astrid, ma non tutti i poteri forti sono con Astrid e la volontà popolare non si annulla dentro la fondazione di Bassanini e Amato. Il sonno della ragione genera mostri. Il risveglio dei mostri genera danni. Illuminatevi velocemente.
Marzo 24th, 2012 — Note redazionali
Apprendiamo dai manifesti che quella bella e interessante iniziativa di cui abbiamo già parlato qui e qui interverrà l’ennesimo genio di via Roma 56, (periz)Omar Calabrese che, va ricordato, è stato anche assessore alla cuRtura del comune di Siena, in onore alla netta separazione tra tecnici e politici di cui si è reso recentemente cantore. Suggeriamo al panificatore nonché scippatore di festival nonché clonatore dei medesimi di cambiare il titolo alla inutile rassegna: non più “O la borsa o la vita” bensì “O il tetto d’oro o la vita” in omaggio a cotanto semiologo. Suggeriamo altresì, la messa in rassegna anche di questo capolavoro del cinema neorealista, particolarmente attinente all’argomento.
http://www.youtube.com/watch?v=Jcd3g-fSI18
Marzo 23rd, 2012 — Note redazionali
Questi uffici sono a rivolgere i migliori auguri di buon lavoro alla collega S.E. Pantalone per il suo nuovo incarico a Salerno. Intendono, questi uffici, tenere un profilo istituzionale. Di conseguenza per quanto attiene al suo operato a Siena intendono riservarsi di tacere. Arrivederci.
Cesare Mori
Marzo 23rd, 2012 — Note redazionali
Il 23 marzo 1922 nasceva uno dei grandi del cinema italiano: Ugo Tognazzi.
“Una vita, una personalità che è stata un tourbillon inarrivabile di passioni, sfide, talento, sogni, ironia sfacciata e fascino. Ugo Tognazzi: una figura, un raggio di luce e genio lunghissimo nel mondo della cultura e, spingendosi un po’ in là, del costume nostrano. Componendo pagine straordinarie dentro e fuori dai palcoscenici, legando il suo nome anche alla città di Firenze. Indissolubilmente” (cit. dal blog teladoiofirenze).
Ci piace ricordarlo perché in questi mesi come redazione di Fratello Illuminato anche grazie alle citazioni delle mitiche supercazzole siamo riusciti a descrivere le disgustose, penose e disastrate vicende della cricca universitaria e a comprendere l’enorme presa per il culo che Criccaboni & Fabbro sono riusciti a perpetrare nei confronti di tutta la città (fatte salve rarissime eccezioni).
..come se fosse antani..
http://www.youtube.com/watch?v=8K_jkB9lnAA
La foto, notissima, ci serve da esempio nell’atteggiamento da tenere in redazione nel constatare come la classe politica dirigente di Siena ha ridotto la Città e le sue istituzioni.