Gli stabili stabilizzati ed i mobili stabilizzandi …

Cari amici di Siena,

anche se sono lontano fisicamente, vi sono vicino con il cuore e con l’impegno di ogni giorno. Devo confessarvi che le notizie apparse su questo blog in merito alla pretesa nullità dei contratti degli stabilizzandi in un primo tempo mi ha veramente preoccupato … ma poi, una telefonata qua, una telefonata là, una notte pressoché insonne a studiare le norme, gli atti amministrativi ed i dati di fatto rilevanti, mi hanno rasserenato … con cuore pacificato posso quindi rassicurare voi.

Procedere agli annullamenti d’ufficio sarebbe non solo illegittimo e gravemente lesivo degli interessi di chi lavora, ma finanche dannoso alla cura degli interessi dell’Amministrazione … solo alcuni dati di fatto relativi all’ ipotesi (che non fatico a connotare come assurda e illegale) che l’Ateneo intenda perseguire la strada degli annullamenti d’ufficio:

  • si ricordi che ad oggi nessuno è competente a dichiarare lo stato di dissesto di una Università che, pertanto, non è mai stato dichiarato con atto formale;
  • nell’ipotesi si potrebbe ragionevolmente prevedere un cospicuo numero di ricorsi … e cosa pensi il Giudice del Lavoro di Siena in merito alle nullità fatte valere d’ufficio lo abbiamo visto nella sentenza in merito ai C.E.L. (per la declaratoria di nullità occorre una pronuncia dell’autorità giudiziaria, come da specifici principi validi nel campo del diritto del lavoro) … quindi, in primo luogo, giudice iper garantista (a tutta ragione) dei diritti dei lavoratori … e scusate se è poco … l’occasione per una ulteriore riprova di ciò sarà l’esito dei ricorsi degli stabilizzandi contro l’Amministrazione per ottenere l’assunzione: ho avuto occasione di vedere un ricorso e direi che le possibilità di esito positivo sono buone … pertanto: non solo chi è entrato non esce, ma anche chi è rimasto fuori ha buone possibilità di entrare …
  • si ricordino poi gli stabilizzati che in Ateneo non sono soli: ci sono le organizzazioni sindacali, le Rappresentanze Sindacali Unitarie, i rappresentanti del personale nel C.D.A. che, stufi di continuare a vedere il personale T.A., esso solo, sopportare il peso del risanamento, inscenerebbero una vertenza come non si è mai vista all’Università … la misura è già colma adesso …
  • ci troveremmo costretti (con iniziativa che onestamente mi ripugna ma, onestamente, quando ci vuole ci vuole) a chiedere con forza la declaratoria di illegittimità per tutte le spese disposte nel passato senza adeguata copertura finanziaria (tra cui, in primo luogo, i ricercatori assunti a tempo indeterminato sulla base di finanziamenti esterni per cinque anni, ovvero le assunzioni o “promozioni” di docenti avvenute in anni per cui, successivamente, è stato “acclarato” lo stato di dissesto) … sia ben chiaro, non con il fine di recar danno a chicchessia, ma semplicemente per riportare la questione nei suoi termini naturali e “bilanciati” …
  • ciò comporterebbe, dulcis in fundo, la totale e definitiva perdita dei presupposti per ogni tipo di collaborazione proficua tra Amministrazione e personale.

Non conosciamo nessuna Amministrazione disposta a rischiare tutto questo. Resta in ogni caso fermo il giudizio di fondo sull’indirizzo ormai intrapreso dall’Ateneo, impegnato ad agire in modo approssimativo, sul bordo o oltre il bordo della legittimità e in modo assolutamente iniquo ed unilaterale, soprattutto quando si tratta di diritti di chi lavora.

Otto der Kommissar und seine Freunde

Dissestatori di colori pastello

Questi uffici sono a rilevare come i dissestatori (e i dissestaTosi) non si limitano a dissestare Atenei, ma – grazie al partito di Verdini e del bunga bunga – anche le banche e vari altri enti. Si vede che la scuola è buona. Vi propongono perciò la lettura di questo articolo

Grandi appalti, perquisiti avvocati per le consulenze a Verdini

con speciale attenzione al passo sotto riportato

Tra le figure che compaiono nelle indagini c’è il professor Andrea Pisaneschi, uno dei due più illustri collaboratori dello studio Olivetti Rason (l’altro è il professor onorevole Pdl Gaetano Pecorella, uno dei numerosi avvocati del premier Silvio Berlusconi). Pisaneschi è titolare della cattedra di diritto costituzionale alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Siena. All’epoca del contratto di mutuo era consigliere di Mps di nomina Forza Italia. Due mesi più tardi, il 22 dicembre 2008, è stato designato presidente di Banca Antonveneta, dopo la acquisizione dell’istituto da parte di Mps. Anche il fratello Niccolò è docente a Siena.

La thatcheriana Ines Fabbro e i pruriti di restaurazione con la guida spirituale di Jolanda Cei Semplici

Chi è Ines Fabbro? Le prime notizie della signora Fabbro che ero riuscito a reperire sul motore di ricerca Google mi conducevano verso una sentenza a carico della stessa da parte della Corte dei Conti. E questa sentenza è e rimane tale anche se, dal giornale del Bisi la signora Ines arrampicandosi sugli specchi di un tecnicismo fuori luogo, tentava di banalizzarla. Ma questa è un’altra storia appunto e la sentenza non si cancella.
Ma la tatcheriana Fabbro non è solo una notizia su Google. Oggi ricopre, su base fiduciaria del rettore Riccaboni, l’incarico di Direttore amministrativo dell’ateneo senese e dagli intenti manifestati e dalle decisioni assunte, si presenta oltre che per la sua manifesta avversione nei confronti del personale tecnico-amministrativo (con la sola esclusione di quei pochi legati al gruppo della CGIL) come la testa di ariete della restaurazione , sotto la guida spirituale di Jolanda Cei Semplici, della nomenclatura tosiana. E questo si comprende sia per il modus operandi sia per i sostenitori fedelissimi che la Fabbro rappresenta. Cosi come dimostrato dalla famosa cena con la Jolanda Cei Semplici alla quale ha partecipato un altro personaggio noto dentro e fuori l’università come Marcello Rustici;cena che nessuno smentisce e le probabilità che possano giungere smentite si sono ridotte al 5%.Percentuale non casuale in questa vicenda.
Ma quali sono gli obbiettivi della Fabbro? Non è dato saperli fino in fondo ma si possono decifrare dal suo modus operandi e da alcuni suoi pronunciamenti. Innanzitutto la Fabbro non prende minimamente in considerazione il piano di risanamento dell’ex direttore Barretta, non intende aprire tavoli di concertazione reale con i sindacati, ma solo rapporti diretti con singoli esponenti di quella CGIL universitaria da sempre tosiana e direttamente attiva nella gestione dell’ateneo.
Di fatto la Fabbro sembra muoversi piu’ che per dare prospettive di rilancio all’ateneo, solo ed esclusivamente per creare due condizioni: la copertura della nomenclatura tosiana e aprirsi strade oltre Siena. Dimostrando con il suo operare di essere un dirigente pubblico in linea con la tendenza berlusconiana dell’idea di gestione degli enti pubblici.
A questo punto il problema per l’ateneo non è la Fabbro perché questi sogni di gloria svaniranno al sesto rintocco del “campanello” , ma il vero problema dell’ateneo sono i silenzi della politica locale e delle istituzioni e l’assenza (salvo alcuni settori del personale amministrativo) di una presa di coscienza del declino dell’istituzione da parte di tutto il corpo docente e di tutto il personale tecnico-amministrativo.
Attendere i risultati delle indagini della magistratura è necessario e anche giusto ma se non cambia la mentalità all’interno dell’ateneo, nemmeno lo sbarco dei marines spazzerà via la sottocultura baronale e familistica.

Maestro James

PD al 24% secondo un sondaggio comunicato al Tg di Mentana

Chissà se la nuova ondata “bungatica” sarà in grado o meno di accelerare il ritorno alle urne per elezioni politiche anticipate.
Di certo dalle elezioni amministrative non si scappa e il conto alla rovescia con la “conta” è già partito.
Che i quotidiani nazionali si scatenino con dettagli fuoriusciti dalle intercettazioni di ragazze, per così dire, generose è abbastanza logico, non dico del tutto condivisibile ma in parte comprensibile.
Che, però, il giochino di parlare di altro piuttosto che concentrasi sui problemi reali avvenga in una piccola realtà come è Siena, questo di comprensibile ha davvero poco.
Un quotidiano a tiratura nazionale è ovvio che dia spazio ad argomenti che vanno a toccare le grandi masse e non può certo soffermarsi ogni giorno su tutti i problemi di ogni singola realtà della nostra penisola.
Questo, infatti, è compito della cronaca locale, la quale dovrebbe tenere aggiornati i cittadini sui fatti e gli avvenimenti del territorio.
Continua a sembrarmi davvero singolare che le uniche tematiche cittadine che Bisi fa emergere dalle pagine del suo quotidiano riguardino prevalentemente questo puma (mi chiedo, ma nessuno gli ha detto che la vicenda “puma” è diventata una barzelletta in città, quantomeno per come è stata trattata?) fino ad arrivare ad oggi con due intere paginate dedicate alla ragazza che, forse in un ulteriore tentativo di ricerca di notorietà (anche se su questi argomenti chissà quanto la pubblicità sia un bene, a prescindere dal reale coinvolgimento o meno) spiattella ai quattro venti la sua versione del legame con Berlusconi.
Per carità, la notizia (poi che notizia sia, non ho ben capito) è ovvio che Bisi la dovesse dare. Ma ce ne sarebbero state anche altre ben più importanti e attinenti alla nostra realtà. Perché – ammesso poi che ciò sia avvenuto – quello che uno fa o meno sotto le lenzuola, a regola, dovrebbe coinvolgere due persone; le oramai insopportabili condizioni di lavoro, soprattutto psicologiche, che ci sono all’interno dell’Ateneo, di persone invece, ne coinvolgono qualche migliaioSe a Bisi pare poco.
Aveva bisogno di un argomento per riempire le pagine? Glielo suggeriamo noi.
L’Università, per esempioi tagli agli stipendi dei dipendenti, sempre per esempio. Un commento su questo a firma di Stefano Bisi ci poteva anche stare.
Ieri sera al tg di Mentana su LA7 sono stati lanciati gli esiti di un sondaggio in caso di elezioni anticipate.
Sapete, nonostante tutti i problemi che il Governo sta oramai attraversando da mesi e mesi, a quanto veniva dato il PD? Al 24%.
Ossia meno di quanto prendevano i DS da soli ai tempi d’oro e meno dello stesso PD nel 2008 quando viaggiava sul 33,2%.
Nell’immaginario collettivo senese, a torto o a ragione, Bisi ed il suo giornale sono sempre stati visti come “vicini al potere”, “giornale dei ds prima e del PD ora”.
Di domande ne verrebbero in mente molte, la prima è, ma è ancora così?
Perché un giornalismo che sottace cose delicate ed importanti, che meriterebbero quantomeno lo stesso spazio dedicato al puma e alla signorina, non sarebbe un bel biglietto da visita a cui essere associati.
Caro PD, ma un giornalismo che lancia appelli su tutto tranne che sul tirare fuori i nomi, andando a ritroso negli anni, di chi ha prosciugato i soldi dell’Ateneo, quanto può contribuire a far aumentare quel misero 24% lanciato da Mentana?
p.s. a proposito, suggeriamo a Bisi un altro possibile argomento su cui potrebbe scrivere un bell’articolo a sua firma. Cosa ne pensa Bisi del libello “In lode a Piero Tosi” per il suo sessantesimo compleanno (per inciso con l’Ateneo che forse qualche problemino finanziario già cominciava ad avvertirlo) che il prof. Bettini pensò bene di consegnare alla storia e all’interno del quale, tra le figure di primo piano dell’era tosiana, viene menzionato anche Maurizio Boldrini? Cosa ne possono pensare i dipendenti dell’Ateneo che si vedranno gli stipendi diminuiti a causa del saccheggio delle casse se ne può avere una vaga idea, ma anche un suo punto di vista sarebbe interessante.
ma non finisce qui….
Firmato
La Primula Rossa

Lode al capo dei dissestatori – I puntata

Questi uffici aprono stasera una lunga serie di interventi a commento di una rarità reperita, come in romanzo d’antan, in mezzo alle cianfrusaglie di un tempo che si credeva passato e che invece putroppo ritorna prepotente all’Ateneo di Siena. Le parole a commento questi uffici non le trovano e quindi passano a proporre le prime tre pagine di un libercolo che proporremo integralmente dove si parla di nani, di zarine, di buchi, di scavi. Il tutto compilato da un dissestatore anch’egli. Questi uffici consigliano la lettura ad un pubblico adulto. Tutta la redazione di Fratello illuminato è coinvolta nel reperimento e nella propalazione del piccolo tomo.

Riceviamo e pubblichiamo da Birichicchi

La cena delle beffe … ovvero una possibile tragedia!

Sulla ormai nota “cena delle beffe” svoltasi a casa della mamma del futuro responsabile dell’Ufficio Stipendi dell’UNISI (il caro Semplici) si moltiplicano le fantasie ed il romanzo: – c’è chi dice che era una semplice cena dell’associazione pensionati (visti i presenti) che dovevano decidere dove andare alla tradizionale gita annuale e se, visto che è previsto l’uso dell’aereo, partire da Ampugnano o da Peretola;
– altri affermano che era una cena di “vecchie glorie” che si divertono a disquisire dell’Università degli Studi di Siena e di come è ridotta dopo il loro passaggio!
Altro argomento molto dibattuto è sulla formazione dei commensali: i bene informati affermano che special-guest della serata era nientemeno che il caro Rustici. L’unica cosa certa è l’argomento all’OdG … come sgombrare due o trecento persone incolpevoli dell’attuale situazione economico-finanziaria dell’Ateneo senese. Le vecchie volpi propendevano per far passare la linea che porta alla “nullità” dell’accordo sulle stabilizzazioni … visto che non c’era l’adeguata copertura finanziaria. Anche se una delle volpi temeva per le sorti del futuro capoufficio stipendi visto che è arrivato con la “piena del fiume” da Roma 2 .. e ben dopo le tanto vituperate stabilizzazioni (forse la copertura finanziaria non c’era nemmeno per accaparrarsi questo chicchero!). E se così fosse, la domanda sorge spontanea: ma per tutti i docenti clonati dal 2000 al 2005 c’erano i soldini?
La sintesi della serata è stata: ma cosa cavolo vogliono questi Tecnici Amministrativi … loro hanno anche i “Buoni Pasto”! Sono degli ingordi che vogliono mangiare tutti i giorni!

E a proposito di Iacoboni e della CGIL Universitaria

Questi uffici sono del parere che, considerate le dichiarazioni di oggi da parte di Iacoboni sulla mobilità di 350 dipendenti, si debba cominciare ad inidividuare qualche nome. Marco Iacoboni, per esempio, che nel 2001 partecipò ad un concorso ad Arezzo nell’area biblioteche, nella commissione del quale c’era la rappresentante CGIL Di Benedetto per 29 posti, arrivò per l’appunto ventinovesimo. Vennero prese due persone da quel concorso: la prima e la ventinovesima. Quali criteri sono stati adottati? Epoca Tosi, naturalmente.

Carlo Bruni, per fare un altro esempio, vicinissimo a Ines Fabbro (si scrive Fabbro, si legge Jolanda Cei Semplici) e in odore di “vicariato”. Vogliamo andare a controllare un po’ tutti i contratti che ha fatto?No perché l’Ateneo risparmierebbe parecchio a “mobilizzare” lui.

E un ultimo esempio, a proposito di Semplici, il pargolo della Joalanda Cei Semplici, di categoria EP che è salito nel 2007 sul carrozzone UNISI aggravando le spese di personale di quei 60.000 euro? Lui non lo mobilitiamo, invece di concedergli graziosamente una divisione di quelle bandite illegittimamente e senza passare dal Consiglio di Amministrazione?

Per il momento può bastare. Questi uffici torneranno sull’argomento presto.

Di questi uffici

Cesare Mori

Bau Bau News!!! Il cacciatore di puma Stefano Bisi,l’università di Siena e i silenzi del PD

Le affermazioni fatte da Bisi sul tema dei contratti integrativi del personale amministrativo dell’Università di Siena lasciano letteralmente esterrefatti.
Bisi dice che è vero che i dipendenti non guadagnano molto, ma “viste le condizioni drammatiche in cui versa l’ateneo il sacrificio può essere fatto per il bene dell’istituzione”.
Ma, dico, stiamo scherzando davvero? Ma queste benedette “condizioni drammatiche” Bisi se l’è fatta un’idea a chi debbao essere ricondotte? A pagare e a rimetterci dovrebbero essere i dipendenti con stipendi di 1.200,00 euro al mese? Dovrebbero essere loro secondo Bisi a dover fare sacrifici?
Ma di cosa parla? Perché non chiede ad altri di fare sacrifici e restituire quanto sperperato? Perché invece di nascondere le notizie vere ed importanti con la solita tiritera mattutina sul puma non fa un bell’articolo dal titolo “Fuori i nomi di chi ha rubato all’Università”?
Secondo Bisi è possibile che ci sia un buco di circa 500 miliardi delle vecchie lire (ma si ha idea di quanti soldi sono o no?) e i soldi non li abbia presi nessuno?
I soldi non ci sono più, questo è l’unico dato certo, ce lo dice Bisi come si chiamano coloro che, in un modo o in un altro, fanno sparire i soldi per di più pubblici?
Il buco lo hanno fatto altri e i sacrifici economici li dovrebbero fare i dipendenti? Ma qui siamo arrivati alla pazzia, anzi, all’arroganza di potere. Intanto cominciamo a richiederli a chi ha ridotto così l’Ateneo, caro Bisi.
Dato che Bisi vorrebbe che i dipendenti facessero sacrifici per il bene dell’istituzione (leggasi Università) perché Bisi non suggerisce anche un altro gesto di magnanimità?
Il Campansi ha bisogno di aumentare le rette ai familiari? Bene, proponga al presidente Corsi, per il bene dell’istituzione (leggasi Campansi) un gettone annuo simbolico di 1 euro a tutto il consiglio di amministrazione.
Ma il PD senese (cari diessini, ma un tempo non eravate quelli di sinistra vicini ai lavoratori?), non dice niente della proposta di Bisi di trovare giusto che siano i dipendenti dell’Università a dover fare i sacrifici per il disastro economico in cui altri hanno portato l’Ateneo?

Basta giocare con la pelle della gente!

Ci riferiscono che Marco Iacoboni segretario della CGIL Universitaria di fonte all’assemblea del personale per consigli legali sulla sospensione dell’accessorio ai dipendenti abbia affermato che 350 dipendenti siano a rischio mobilità coattiva.

Ma stiamo scherzando? Riccaboni, Fabbro e tutta quella cricca devono andare a casa! Basta andate a casa!!!

Maestro James

Bau Bau News!!! Che fine hanno fatto i forum del PD?

Daniele Magrini nella sua veste di coordinatore del Forum della Buona Politica del PD ha lanciato la questione dell’anagrafe patrimoniale; forse in un moto di eccessivo entusiasmo, ha dichiarato di non volerla lasciare relegata ai soli eletti, ma bensì – e da come viene evidenziato nello stesso intervento di Magrini verrebbe da ipotizzare un bel “soprattutto” – anche ai nominati.

Non è stata però chiarita la forma; verrebbe da rilanciare con un “e perché no, nell’ottica di una piena trasparenza, anche a tutti i candidati sia PD che di tutte le liste che sosterranno Ceccuzzi”?

Tutti d’accordo con questa proposta all’interno soprattutto dei DS?

Oramai l’anagrafe patrimoniale il PD per voce di Magrini l’ha lanciata (e ci auguriamo per loro che abbiano attentamente valutato le ripercussioni) ora dovrebbe anche dare un segnale per far capire che la fa, quando e, soprattutto, come.

A proposito, ma gli altri Forum che il PD-Ds aveva sbandierato ai quattro venti, che fine hanno fatto?

Quando hanno intenzione di farli partire? Tra tre mesi e mezzo circa si voterebbe.