Nel centro sinistra è corsa a chi la dice più grossa. Fiorino Iantorno per ora batte Cannamela. Ma aspettiamo fiduciosi un pronto rilancio

L’intervento di Fiorino Iantorno ha chiuso il cerchio. Come più volte notato, gli impareggiabili comunicatori del candidato Ceccuzzi hanno messo in campo la loro strategia per la campagna elettorale. Il primo fu il Sellato Cannamela, un giovanotto il cui partito a Siena deve essere ancora misurato per la prima volta in una competizione all’ultima preferenza come le elezioni comunali. Poi è stata la volta di Massimiliano Stumpo, segretario comunale dei Comunisti Italiani, a correre in soccorso di Ceccuzzi. Oggi nella gara a chi fa il più ceccuzziano dei ceccuzziani è arrivato il turno dell’esponente di Rifondazione Comunista, Fiorino Iantorno. Solo che alla musica della sinfonia già in corso si è aggiunta un’ulteriore nota.

Infatti, fino ad oggi questi signori, pur se tutti rigorosamente seduti nelle file della maggioranza e silenti in tutti questi anni, si erano limitati (si fa per dire) ad urlare ai quattro venti la loro netta presa di distanza nei confronti dell’Amministrazione Cenni arrivando addirittura a lanciare a “palle incatenate” il Sellato Cannamela facendogli inneggiare ad un ‘fuori tutti quelli che ci sono stati fino ad oggi’ (dimenticandosi, però, che nel suo fuori tutti dovrebbe necessariamente includere anche il prima assessore e poi vice sindaco Mauro Marzucchi, dato che ha condiviso tutte le scelte di dieci anni di amministrazione comunale e non mi soffermo su Ceccuzzi, da sempre capo dei Diessini senesi). Iantorno ha voluto strafare, sparandola ancora più grossa. E’ arrivato a dire che chi comanda la Banca ha spaccato la città in due sulla vicenda dell’aeroporto di Ampugnano. Ma che strano, a sette settimane dalle elezioni Fiorino Iantorno solleva una questione pur avendo avuto ben cinque anni di mandato in consiglio comunale per lanciare tali moniti. A questo punto ritorna la malizia. Sarà, ma sembra proprio che tutti questi interventi delle ali più a sinistra della coalizione Ceccuzziana abbiano un regista. Magari qualcuno potrebbe aver appaltato a terzi ciò che vorrebbe, ma non può dire.
Si fa recitare la parte dei cattivoni alle forze più a sinistra così si cerca di ottenere un doppio risultato: provare a frenare l’emorragia di voti verso Circolo Città Domani Lista Sinistra per Siena capeggiato da una candidata seria e preparata come Laura Vigni, e provare a scaricare Cenni e Mussari facendo credere che con loro, Ceccuzzi, non ha mai avuto niente a che fare. Fosse la rappresentazione di un’allegra commedia a teatro andrebbe anche bene, ma nella realtà questa strategia regge poco, anche se produce lo stesso effetto della pièce teatrale: fa ridere .
Ora, chi ha elaborato il disegno di far ricreare a Ceccuzzi una verginità politica (giochino oramai fin troppo evidente) deve aver calcolato ogni passaggio tranne quello fondamentale.Ceccuzzi c’è sempre stato. Ha sempre partecipato ad ogni scelta e condiviso ogni decisione. Ceccuzzi, avvezzo alla cieca obbedienza di fedeli yes man a lui accomunati dal non aver mai avuto un lavoro, ma dall’essere sempre stati “campati” dalla politica e basta, non considera che i senesi non hanno l’anello al naso e hanno, invece, la memoria buona. Quindi ricordano bene: Ceccuzzi è il prototipo dell’uomo di apparato, una figura che c’è sempre stata e, per questo, la perfetta incarnazione del vecchio.
Firmato
La Primula Rossa

Quesito al PD senese: secondo voi se un assessore è indagato e ha in tasca la tessera del PD, stando alla carta dei “valori”, può rimanere in carica o sarebbe il caso si dimettesse?

Ci chiediamo cosa avrebbero fatto loro, i puristi Diessini, se avessero letto la medesima notizia ma a parti rovesciate.

Agli stati generali dell’economia promossi dalla Provincia di Siena prenderà parte, in veste di relatrice, almeno stando a quanto si legge sulla stampa, l’Assessore Anna Betti, quella stessa Anna Betti che risulterebbe essere destinataria di un avviso di garanzia (dato che non abbiamo letto nessuna smentita in merito) insieme ad altre ben 28 persone.
Dove sono i toni notoriamente giustizialisti che i puristi della carta dei “valori” sono soliti alzare non appena qualcuno – rigorosamente non di loro stretta osservanza, ci mancherebbe altro – è raggiunto dallo stesso provvedimentoDov’è quella stessa dirigenza del PD che si precipitò a chiedere alla Banca Monte dei Paschi di verificare immediatamente la compatibilità di Andrea Pisaneschi con gli incarichi ricoperti all’interno del Gruppo Monte quando tutti noi leggemmo dell’avviso di garanzia di cui era stato destinatario per l’inchiesta “Grandi Appalti”?
Perché anche nel caso dell’assessore provinciale Betti ci è sembrato a tutti di aver letto che quel “qualcosa” lo abbia ricevuto anche lei, ma stavolta, nella solita logica doppiopesista Diessina, i puristi si sono visti bene dall’aprire bocca. Perché?
Qualcuno, forse, è più uguale di altri?
Ora leggiamo che Anna Betti (ad oggi pensiamo ancora indagata, a meno di smentite pubbliche che ci pare di non aver letto sulla stampa locale) parteciperà nel suo ruolo pubblico al convegno promosso dalla Provincia.
Non siamo qui a chiedere che Anna Betti non vi partecipi; non abbiamo titolo per farlo e non è nostro costume.
Ma pensiamo che una voce chiarificatrice da parte sua e del Presidente Simone Bezzini sarebbe oltremodo opportuna.
Sarebbe un atto di correttezza e di trasparenza; nessuno dei due fa parte di un’azienda privata ma ricopre incarichi pubblici e, in quanto tali, necessitano di una chiarezza maggiore verso i cittadini dato che i loro stipendi, come si suol dire, sono pagati dai contribuenti.
Vogliamo ricordare che sia Simone Bezzini che Anna Betti appartengono a quello stesso PD che pare, oramai, aver concentrato tutte le sue energie sui punti della fantomatica carta dei “valori”? Cosa ne pensa Ceccuzzi: l’assessore Anna Betti, in quanto indagata, rientra o non rientra nei parametri della carta dei “valori”? Mica vorrà che i senesi pensino che i “valori” sono richiesti solo agli altri e per quelli di stretta osservanza si può chiudere un occhio? Sarebbe interessante sapere dalle loro voci se un assessore indagato possa varcare le porte del loro purismo o se, invece, sarebbe costretto a dimettersi in modo da non ingenerare strani ragionamenti nell’opinione pubblica.
Sull’assessore Betti indagato ed iscritto al PD crediamo che sia Bezzini che Ceccuzzi debbano dei doverosi chiarimenti alla città.
Altrimenti viene fin troppo facile dire, “questi predicano bene e razzolano male“.
Firmato
La Primula Rossa

Ora è chiaro: la coalizione di Ceccuzzi non può governare Siena

Dopo aver letto quanto dichiarato dal tosiano-riccaboniano Iantorno, braccio rifondarolo di Ceccuzzi (ecco qua), troviamo conferma di quanto diciamo da mesi: il Ceccuzzi e la sua coalizione non sono in grado di governare questa città. Vanno avanti a slogan, si improvvisano verginelli della politica mentre tutti sappiamo che da anni sono i responsabili politici di tutte le scelte: dal sostegno politico dato ai dissestatori universitari alle scelte sull’aereoporto alla scelte politiche sulla banca. Oggi il tosiano riccaboniano Iantorno, sicuramente su suggerimento di Ceccuzzi, che per ovvi motivi non può attaccare Mussari, si scaglia contro la banca e sentite cosa scrive su Ampugnano:

Mi riferisco a chi guida la Banca Monte dei Paschi di Siena che forse dovrebbe fare un mea culpa sincero per come è riuscito a spaccare questa comunità e a creare un ampio movimento di protesta su un tema che non ha nessun senso per il nostro territorio. Oggi sui giornali si legge che Grosseto si collegherà con l’alta velocità.

Noi non siamo giustizialisti e forcaioli né ci interessa entrare nelle beghe dello scontro tra Ceccuzzi e Mussari. In modo laico diciamo: Ceccuzzi, Marzucchi e Iantorno (e Cannamela) non possono governarla essendo loro stessi i responsabili di tutte le decisioni dissennate che hanno messo in ginocchio la città e che ora pretenderebbero di rinnegare ritenendo che i Cittadini siano venuti giù con la piena del Bozzone.

L’Esercito dei gggiovani

Vi eravate rassegnati ad una vita politica noiosa, placida, priva di slanci ed entusiasmi?

Pensavate di essere ormai condannati a rivedere le stesse facce, poggiate sugli stessi corpi, seduti sulle stesse sedie (al massimo un po’ rinforzate per far fronte all’inevitabile ingrassamento dovuto al trascorrere del tempo)?
Cominciavate a nutrire il sospetto che la politica locale fosse come la televisione d’estate… una serie infinita di repliche?
Giammai! Il nuovo motto del PD per questa tornata elettorale sembra essere “cambiamento, rinnovamento, una ventata di freschezza, o almeno una mano di coppale“.
Poteva forse il Partito rimanere insensibile di fronte alla noia incipiente, che rischiava di rendere tristi e grigie le vite di migliaia di cittadini elettori?
Ed ecco allora che, dalle sagaci menti degli Esperti Comunicatori, appositamente schierati in campo, tra uno “yeah!”, un “cool!” e un “trendy!” sparsi qua e là, sono uscite fuori mirabolanti promesse di una nuova rinascita del Partito.
Come un’Araba Fenice che si rinvigorisce risorgendo a nuova vita dalle proprie ceneri, ci avevano promesso volti completamente nuovi, idee innovative, evocative immagini di un futuro molto cool e molto trendy.
Ecco allora che gli Esperti Comunicatori avevano infuso tutte le loro forze e spremuto le brillanti meningi per scolpire a chiare lettere un messaggio chiaro di rottura con il passato, e per assicurarsi che rimanesse impresso nella mente del cittadino elettore lo avevano bombardato di workshop (plurale uorscioppi), forum, brainstorming, discount, ricchi premi e cotillons!
Il cittadino elettore aveva potuto intravedere i volti delle speranze per il futuro, intuire quali sarebbero stati gli uomini e le donne di domani, che avrebbero potuto rappresentarlo… insomma era stato svelato e mostrato: l’Esercito dei gggiovani!!!
Bellissimo! Meraviglioso! Assolutamente 2.0!
L’Esercito dei gggiovani (opzionalmente si può anche aggiungere qualche altra “g” che suona più cool e trendy) è stato annunciato con fanfara e grancassa dagli Esperti Comunicatori del Partito!
L’Esercito dei gggiovani, ovvero la grande speranza per il futuro della città!
Certo a guardare da vicino la composizione di questo manipolo di valorosi qualche facinoroso potrebbe avere l’impressione che il Partito sia andato a pescare un po’ di ragazzi e ragazze (alcuni neppure più tanto gggiovani) tra le file dei braccianti impiegati da anni presso la Federazione e altre simili strutture, che sono stati fino ad oggi foraggiati con contratti e contrattini per servire il sistema (magari in veste proprio di Esperti Comunicatori) e che a quanto pare non sembrerebbero aver dedicato neppure un minuto della propria esistenza allo studio o… al lavoro (eresia!!! questa brutta parola diciamola piano che gli Esperti Comunicatori non la vogliono proprio sentire).
Certo, a sentire quanto proclamato nei vari uorscioppi, il cittadino elettore avrebbe potuto aspettarsi di veder schierati tra le file dell’Esercito dei gggiovani, alcuni dei più brillanti ragazzi e ragazze che la società civile ha da offrire, impegnati nel lavoro, nello studio, nel sociale, nel volontariato, nella ricerca, nell’innovazione.
Si potrebbe pensare che il reclutamento nell’Esercito dei gggiovani avrebbe seguito strade assai lontane dalla cooptazione, che sarebbe stato caratterizzato dalla ricerca del merito, di volti e idee fresche.
Invece potrebbe sembrare che questi sedicenti gggiovani siano nati già vecchi, ammorbati dalle logiche del Partito, unicamente alla ricerca di ogni mezzo per essere mantenuti a spese della collettività, preferibilmente evitando di sporcarsi le candide manine o di farsi venire… orrore… calli e verruche!!!
Ma insomma adesso non stiamo troppo a guardare il pelo nell’uovo, che l’importante è l’intenzione, lo spirito, che importanza ha se l’Esercito dei gggiovani non sembra proprio tanto cool e yeah!, una mano di vernice, due fiocchini, qualche workshop, un paio di forum e il gioco è fatto.
Anche il cittadino elettore dovrà pure accontentarsi e gioire, dopo tutto così il partito avrà anche creato qualche posto di lavoro… anzi di riposo… per i gggiovani!
Dunque ogni cittadino elettore dovrebbe gioire di poter dare la propria preferenza ad un Partito così illuminato, disposto a schierare l’Esercito dei gggiovani, assegnando a così brillanti candidati, ruoli chiave nella nuova amministrazione, come ad esempio: l'”Assessorato per l’Organizzazione di Feste Minori e Sagre”, il “Comitato per il Corretto Abbinamento dei Colori”, la “Commissione per la Diffusione e Promozione del Tofu” e l'”Alto Segretariato alla Custodia dei Rifugi dello Gnu Selvatico”.
Opssss…. un attimo… ci arriva un aggiornamento dell’ultimo minuto.
A quanto pare c’è in atto una congiura globale, cosmica, planetaria, galattica, per cui una ostile forza oscura sta minando i progetti del Partito, mettendo in serio pericolo l’Esercito dei gggiovani!
Questa presenza di pura malvagità è stata finalmente individuata e risponde al nome di: Matematica!!!
Terrore, tremore, spavento!
A quanto pare non sono disponibili 500 posti in giunta per altrettanti assessori, il consiglio comunale non sarà composto da 2,741 membri e non è stato possibile istituire una circoscrizione per ogni strada cittadina!
Orrore! Tutta colpa della Matematica!
Con sgomento il Partito ha appreso che la malvagia Matematica non permette neppure di avere un assessore per ogni forza politica coinvolta nella coalizione!
E allora? Che fine farà l’Esercito dei gggiovani?
La voce si è diffusa incontrollata per le strade, scene di panico tra i gggiovani, in particolare gliEsperti Comunicatori, che hanno tentato di tutto pur di allontanare una così grave minaccia, incluso il sacrificio rituale di 30 madri single dipendenti di Tiemme, l’acquisto di un migliaio di copie dei volumi in onore di Berlinguer, il rapimento del cinghiale Oreste (mascotte del parco di divertimenti Cinghialand promosso dall’Amministrazione Provincialee una danza propiziatoria inscenata da Maurizio Boldrini vestito da Grande Puffo al suono delle nacchere portoghesi.
Tutto inutile!
Eh sì… come al solito ci rimettono i gggiovani, che saranno così condannati al più imprevedibile, crudele e oscuro destino… dover andare a lavorare per mantenersi!!!
di FitzChevalier Lungavista

Dal fantastico mondo di Amélie al magico mondo di Via Roma 56

Così lontNano, così Vicino! Ecco cosa ci sentiamo di dire. Dal cappello del genio e da altri cappelli provengono una miriade di fantastiche idee per ravvivare Via Roma 56.

C’è da trovare la sede per una SrL? C’è Via Roma 56.

C’è da piazzare un Centro Interdipartimentale? C’è Via Roma 56 e 57

E la casetta dei nani dove la mettiamo? In Via Roma 56

E la biblioteca di Lettere? In Via Roma 56

E il Centro di Calcolo? Ma in Via Roma 56

C’è da fare un’associazione Università Libera? C’è Via Roma 56, of course!

Ma visto che vogliono liberare l’Università perché non cominciano a levarsi loro da tre passi dai coglioni così magari l’Università è libera davvero? Basta con queste buffonate!!! Appena si sente odore di elezioni del rettore spuntano ambigui personaggi che si circondano di stiglianesi e derivati! I genii impazzano per il San Niccolò!

I dissestatori e i dissestaTOSI devono andarsene!!!

Una love story stiglianese

Il mito di Via Roma 56 … infact è così …

Noi non abbiamo né tempo né voglia e nemmeno il diritto di entrare nel merito dei rapporti tra aziende private e i propri clienti. Infact noi da giorni mettiamo in luce altro. Come mai una società srl denominata IN.FACT ha dichiarato, utilizzando i locali e altro, di avere la sede operativa in Via Roma 56-53100 (sede dell’Università di Siena, di cui la stessa paga regolare contratto di affitto ad altro soggetto)? Chi ha autorizzata questo visto che la società IN.FACT non risulta essere uno spin off? E ancora come mai un docente dell’Università, tal Antonio Rizzo, è socio e consigliere di amministrazione della stessa società? Forse perchè ha ricevuto l’autorizzazione del CdA dell’Università? Come mai lo stesso Rizzo e il genio Boldrini hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni al quotidiano la Nazione di Siena in merito alla società IN.FACT? Dichiarazioni di Rizzo:

“I ragazzi da parte loro hanno contribuito alla crescita del dipartimento realizzando il sito e sperimentando i nuovi servizi. Sono state avviate le procedure di spin off anche se credo che le condizioni attuali, poste dall’università non siano accettabili. Al di là di questi aspetti, che in un modo o nell’altro si risolveranno, come docente li ho sempre sostenuti …”.

Dichiarazioni del genio Boldrini:

“Esiste già uno spin off all’interno dell’Ateneo ma il loro è un modello diverso trattandosi di un’azienda vera e propria. Lo spin off richiede tempi lunghi per affrontare il mercato mentre oggi è importante fare impresa nel più breve tempo possibile. Importante, poi, che inizino a produrre mantenendo un profondo legame con l’Università: le aziende devono rivolgersi a consulenze esterne mentre loro hanno a disposizione attrezzature e professionalità in un luogo dove già si produce ricerca”.

Girovagando sul web abbiamo ritrovato due siti internet che ci informano sulle prodezze degli Infactiani oltre che del genio (onnipresente). Sul sito Linkedin troviamo “Quando Salvietti & Barabuffi e MPS si sono rivolti ad In.Fact cercavano un prodotto editoriale completamente nuovo, in grado di interpretare le nuove tendenze e di sfruttare appieno le potenzialità dei devices tecnologici ormai largamente diffusi”.

http://www.linkedin.com/company/in.fact/miti-di-citt-110868/product

Sul sito www.jiulienews.it troviamo: “La realizzazione tecnica è stata effidata dalla casa editrice Salvietti & Barabuffi ad In.Fact srl, azienda nata nel contesto dell’Università di Siena ed interamente composta da neolaureati di Scienze della Comunicazione ed Ingegneria”

http://www.julienews.it/notizia/economia-e-finanza/miti-di-citta-il-gruppo-montepaschi-lancia-il-primo-ebook/60629_economia-e-finanza_4_1.html

In conclusione: questa IN.FACT srl non risulta essere un spin off, utilizza via e locali di un ente pubblico per attività privata, due docenti sono a conoscenza, hanno rapporti e sponsorizzano la stessa, etc. etc. .., quindi ci domandiamo come sia possibile tutto questo e nel contempo siamo curiosi di conoscere l’esito delle famose indagini interne all’Università annunciate dal Rettore o se il Magnifico si è rivolto ai carabinieri per denunciare la vicenda IN.FACT o eventuali iniziative promosse in tal senso da membri del CdA o dall’ufficio legale dello stesso Ateneo. Siamo curiosi ma curiosi. Cosi come siamo curiosi sulla famosa questione dei volumi in onore di Berlinguer Luigi.

PD vicino alla deriva finale. Fallita la fusione tra ex Margherita ed ex DS. Prosegue la fuga verso API e UDC della parte moderata

I nuovi abbandoni di esponenti e amministratori che lasciano il Partito democratico sono un fatto serio che non e’ possibile sottovalutare“. A dichiararlo e’Marco Minniti, uomo autorevole e di spicco del Partito Democratico. E’ da un bel pò di tempo che abbiamo lanciato l’allarme PD. Un allarme dettato da ciò che quotidianamente si legge su tutti i maggiori quotidiani nazionali. Il PD sta morendo. O forse sarebbe più corretto dire che non è mai nato. Avevamo già detto che la sua odierna sopravvivenza, non più dettata dalla paura del voto politico anticiato, era oramailegata solo alle imminenti elezioni amministrative di maggio passate le quali, come si dice ‘ognun per sé e Dio per tutti’. Il PD non ha mai goduto di un’unità interna e questo perché le anime degli ex popolari e poi ex margherita non si sono mai fuse con quella degli ex DSInsieme ma divisi, su tutto. Due esperienze politiche e due modi di interpretare la società diametralmente opposte, sui cui temi fondamentali non è stata mai possibile né trovare una sintesi né una mediazione. E oggi, nuovamente, altri segnali al preludio finale. Il PD non ha saputo essere inclusivo ma anzi, ha sempre visto le aperture verso l’esterno come una minacciaanche a Siena questo dato è ben visibile; devi essere di stretta osservanza Diessina se no sei fuori. Non ha saputo rappresentare nessuna vocazione riformista, perché troppo preso a tenere a bada le mille faide interne frutto di quell’amalgama mai avvenuta. Oramai è tardi. Troppo. Anche lo storico collante del potere che ha sempre fatto da malta interna non ce la fa più a reggere le fuoriuscite e lo scontento che, internamente al PD, è diventato un fiume in pienaIscritti scontenti. Elettori disorientati da una linea politica che non rimane uguale a se stessa per più di cinque minuti. Non esiste un domani, il PD arranca nell’ennesimo tentativo della sopravvivenza all’oggiSolo una visione miope e non lungimirante non può accorgersi di questa deriva imminente. Ed è sempre la solita miopia politica che,anche a Siena, non guarda al di là del proprio naso e si rifiuta di prendere atto che l’implosione (o esplosione) del PD nazionale produrrà lo sgretolamento anche di quello seneseconsegnando agli ex margherita la scusa per lasciare una casa che non hanno mai sentito come loro. E a quel punto i Diessini rimasti soli, cosa potranno fare? Pressoché niente. L’improvvisazione politica di certi nuovi, pseudo nuovi e, soprattutto, vecchi dirigenti del centro sinistra senese li sta continuando a far vedere i fatti attraverso lenti deformate.

Penso proprio che avremo modo di riaffrontare questo costante malessere dell’area moderata del PD molto presto e molto spesso.

La fuga in massa verso gli approdi moderati di API e UDC, forse, è solo agli inizi.
A prescindere da quello che possono pensare Ceccuzzi e i suoi fedelissimi, Siena non è fuori dal mondo né dalle vicende e dalle geometrie della politica nazionale. Se il PD salta a Roma, l’eco arriverà presto anche a Siena e Ceccuzzi si ritroverà da solo e senza un partito alle spalle.

 

Firmato

La Primula Rossa

Lo sbarco dei Mille all’Ateneo

Visto che lo storico Catoni è così appassionato di valori risorgimentali ed è arrivato addirittura a convocare tutti i servitori della ex piccola Oxford berlingueriana-tosiana, grazie anche all’impegno giornalistico del mitico Bisi, a questo punto siamo curiosi di conoscere il giudizio del medesimo storico Catoni su questo aspetto: come si possono conciliare i grandi valori risorgimentali con il gruppo che ha contribuito se non ha fatto addirittura da protagonista nel dissesto finanziario dell’Ateneo? La domanda ci sorge spontanea perché al cospetto del megafono erano presenti alcuni dissestatori e sostenitori di questi ultimi ben noti a quest’ufficio. In prima fila apparivano il genio Boldrini, l’invisibile assessore alla cultura Marcello Flores e il tosiano Fiorino Iantorno. D’ora in poi il megafono sarebbe bene usarlo per mettere in luce le nefandezze che hanno ridotto in ginocchio l’Ateneo così come i valori risorgimentali bisognerebbe ricordarseli 365 giorni l’anno e non per ostentare una condivisione del tutto evanescente e non sostanziale.

Perché certo se il grande Garibaldi fosse stato ancora vivo i Mille li avrebbe mandati dentro all’Ateneo per liberlo dai dissestatori!

A che gioco giochiamo?

La redazione di Fratello Illuminato, che in passato aveva insignito del titolo di giornalista dell’anno Tommaso Strambi, ora glielo ritira con ignominia visto che si è messo su una pessima strada con l’avvicinarsi della campagna elettorale. In particolar modo la redazione ha gradito pochissimo in generale il borsino (delle minchiate) ed in particolar modo l’aver tirato in ballo in modo offensivo e di cattivo gusto Eleonora Scricciolo e, soprattutto, quel galantuomo del padre l’On. Loris Scricciolo.

L’amico Strambi si rivela in queste temperie peggio del Bisi, perché almeno il Bisi ha avuto sempre il coraggio di schierarsi nettamente e fare campagne elettorali per qualcuno di ben definito.

Si preoccupasse Strambi di compiere verifiche sulla vicenda In.Fact e sul suo amico Boldrini (aka Boldrake) visto che sul suo giornale ha fatto anche un paio di paginate su quanto erano bravi quelli di In.Fact a sfruttare un ente pubblico per interessi privati.

E già che c’è ci dicesse a che gioco gioca.