Nel centro sinistra è corsa a chi la dice più grossa. Fiorino Iantorno per ora batte Cannamela. Ma aspettiamo fiduciosi un pronto rilancio

L’intervento di Fiorino Iantorno ha chiuso il cerchio. Come più volte notato, gli impareggiabili comunicatori del candidato Ceccuzzi hanno messo in campo la loro strategia per la campagna elettorale. Il primo fu il Sellato Cannamela, un giovanotto il cui partito a Siena deve essere ancora misurato per la prima volta in una competizione all’ultima preferenza come le elezioni comunali. Poi è stata la volta di Massimiliano Stumpo, segretario comunale dei Comunisti Italiani, a correre in soccorso di Ceccuzzi. Oggi nella gara a chi fa il più ceccuzziano dei ceccuzziani è arrivato il turno dell’esponente di Rifondazione Comunista, Fiorino Iantorno. Solo che alla musica della sinfonia già in corso si è aggiunta un’ulteriore nota.

Infatti, fino ad oggi questi signori, pur se tutti rigorosamente seduti nelle file della maggioranza e silenti in tutti questi anni, si erano limitati (si fa per dire) ad urlare ai quattro venti la loro netta presa di distanza nei confronti dell’Amministrazione Cenni arrivando addirittura a lanciare a “palle incatenate” il Sellato Cannamela facendogli inneggiare ad un ‘fuori tutti quelli che ci sono stati fino ad oggi’ (dimenticandosi, però, che nel suo fuori tutti dovrebbe necessariamente includere anche il prima assessore e poi vice sindaco Mauro Marzucchi, dato che ha condiviso tutte le scelte di dieci anni di amministrazione comunale e non mi soffermo su Ceccuzzi, da sempre capo dei Diessini senesi). Iantorno ha voluto strafare, sparandola ancora più grossa. E’ arrivato a dire che chi comanda la Banca ha spaccato la città in due sulla vicenda dell’aeroporto di Ampugnano. Ma che strano, a sette settimane dalle elezioni Fiorino Iantorno solleva una questione pur avendo avuto ben cinque anni di mandato in consiglio comunale per lanciare tali moniti. A questo punto ritorna la malizia. Sarà, ma sembra proprio che tutti questi interventi delle ali più a sinistra della coalizione Ceccuzziana abbiano un regista. Magari qualcuno potrebbe aver appaltato a terzi ciò che vorrebbe, ma non può dire.
Si fa recitare la parte dei cattivoni alle forze più a sinistra così si cerca di ottenere un doppio risultato: provare a frenare l’emorragia di voti verso Circolo Città Domani Lista Sinistra per Siena capeggiato da una candidata seria e preparata come Laura Vigni, e provare a scaricare Cenni e Mussari facendo credere che con loro, Ceccuzzi, non ha mai avuto niente a che fare. Fosse la rappresentazione di un’allegra commedia a teatro andrebbe anche bene, ma nella realtà questa strategia regge poco, anche se produce lo stesso effetto della pièce teatrale: fa ridere .
Ora, chi ha elaborato il disegno di far ricreare a Ceccuzzi una verginità politica (giochino oramai fin troppo evidente) deve aver calcolato ogni passaggio tranne quello fondamentale.Ceccuzzi c’è sempre stato. Ha sempre partecipato ad ogni scelta e condiviso ogni decisione. Ceccuzzi, avvezzo alla cieca obbedienza di fedeli yes man a lui accomunati dal non aver mai avuto un lavoro, ma dall’essere sempre stati “campati” dalla politica e basta, non considera che i senesi non hanno l’anello al naso e hanno, invece, la memoria buona. Quindi ricordano bene: Ceccuzzi è il prototipo dell’uomo di apparato, una figura che c’è sempre stata e, per questo, la perfetta incarnazione del vecchio.
Firmato
La Primula Rossa