15 giorni a Taiwan

Hong Kong, Macao, Taiwan: sono luoghi visitati in compagnia della mia amata ex e successivamente insieme al mio “cugino” di Macao. Dei tre luoghi visitati, e vi assicuro che il viaggio è stato sorprendente e spiazzante per un Protestante come me, affiorano delle piacevoli e contrastanti ricordanze di Taiwan: la flora, la fauna, un genio di “avvistamenti cinesi di minifigure” e una notte di alta tensione erotica all’ombra di una pallidissima luna asiatica. Conservo ancora le foto, scattate con una vecchia macchina fotografica Braun, con cui ho immortalato un cipresso di Formosa, l’abete di Taiwan, un fagiano di Swinhoii, il cervo sika di Formosa, una ragazza che correva scalza sulla riva del fiume Keelung, due aborigeni taiwanesi piuttosto infastiditi dalle mie scarpe di color acciaio e frammenti urbani delle città di Taipei, Taichung e Fengshan, e la foto di uno dei tanti “ristoranti a tema”.Io sono rimasto colpito dal ristorante a “tema toilette”.(come da foto allegata)

La ragione del mio viaggio a Taiwan era semplicemente il viaggio: il soggiorno taiwanese invece si è srotolato senza noia in quindici giorni di viandanti curiosi in estremo oriente.

Il settimo giorno,  dopo il risveglio dalla pennichella pomeridiana, mezzo assonnato, scendo le 17 scale del mio alloggio privato e raggiungo  mio “cugino” seduto insieme a due tipi appartenenti ad alla “Compagnia degli avvistamenti cinesi di minifigure”. Mi alloggio sull’ultima e precaria sedia dalla forma indistinta e ascolto,si fa per dire, la conversazione orientale dei tre astanti. Improvvisamente i toni della conversazione tra i tre assumono livelli feroci e uno dei due della compagnia tira fuori dalla tasca sinistra un foglio con la scritta(come quella dei film western) “Wanted” e la foto di un tipo alto piu’ o meno  un metro e 56 cm.

Appena solo con mio “cugino” chiedo allo stesso lumi di quella feroce tenzone asiatica e il “cugino” con fare da agente segreto mi dice “zitto zitto non fare domande e dimentica quella foto”. Chi sarà mai, come mai questa riservatezza e perché tanta preoccupazione? Il “cugino” mi risponde con frasi sussurrate nell’orecchio destro: “il tipo nella foto è ricercato dalla polizia di Taiwan per crimini contro il patrimonio artistico e culturale e per molestie ai danni di due orsi neri di Formosa. E’ un tipo pericoloso e fa parte della banda che ruba le minifigure cinesi e che si occupa di spaccio di saponette usate e libri trafugati alla biblioteca di Pechino. Lo chiamano il “genio di Taiwan” ed è ricercato da circa tre anni”.

Vi racconto questa storia perché Venerdi durante la telefonata con il mio “cugino” di Macao, siamo rientrati nella vicenda del genio di Taiwan e quando gli ho chiesto se la polizia era riuscita ad arrestarlo, mio “cugino” con voce decisa mi risponde che il genio di Taiwan con la complicità di due spacciatori di libri in cirillico ha varcato i confini di Taiwan e la polizia sospetta che si sia rifugiato in qualche paese europeo.

Chiudo la conversazione e grattandomi il capo con agitazione penso fino a farmi uscire due gocce di sangue dal naso: non sarà mica il solito che stiamo cercando noi? Per sollevarmi da altri dubbi decido di avvertire l’Interpool. Visto che sia in entrata che in uscita da Taiwan è caccia aperta.

P.S. Ogni riferimento ad altri geni famosi è puramente casuale e accidentale. Anzi: occidentale.