Il GIP …

… HA FIRMATO I RINVII A GIUDIZIO PER I 27 INDAGATI SUL DISSESTO FINANZIARIO DELL’UNIVERSITA’ DI SIENA

Dedichiamo il 5% del nostro inchiostro a Marcello Rustici

Ci sono dei personaggi che “ci sono” ma cercano di passare nel dimenticatoio e fanno di tutto per rimanere nei centri delle poltrone e del potere.
Prendiamo ad esempio il neoceccuzziano Marcello Rustici.Tutti si ricordano di lui perchè è stato un sostenitore della nomenclatura universitaria e membro del cda della stessa università.Dirigente del sindacato di cui faceva parte l’amico del Rustici Alessandro Piccini.E guarda caso chi ha beneficiato della mobilità dall’università negli ultimi tempi: Alessandro Piccini e il figlio di Marcello Rustici. Il destino dei due si muove con la stessa mobilità. Inoltre Marcello Rustici è membro del cda dell’aereoporto di Ampugnano e per tal motivo è indagato dalla magistratura. Noi però ci poniamo tre domande:
1) Chi ha nominato Marcello Rustici nel cda dell’Aereporto di Ampugnano e in base a quali competenze dello stesso in materia di aviazione civile? Anche qui il destino è meraviglioso: Alessandro Piccini presidente del consiglio comunale di Siena (il comune di Siena è socio della società dell’aereoporto) e Marcello Rustici membro del cda.
2) Che cosa ci dice il Rustici del suo ruolo nella gestione dell’università di Siena?
3) Come mai Alessandro Piccini e il figlio del Rustici hanno ottenuto la mobilità dall’università?

Una giornata di ordinaria follia. Tombola o porchetta? Ecco in base a quali requisiti si sceglie chi dovrà andare a ricoprire importanti incarichi. Un “caso di scuola”

La scena – che si ripete spesso – nasce da una malattia che negli ambulatori della politica ha un nome ben preciso: sindrome da culo scoperto. Panico, sta per scadere un mandato, poco importa se amministrativo o di nomina. Prendiamo il classico caso di scuola. Tizio ha fatto due
mandati
da assessore (oppure due mandati in un cda qualsiasi, tanto per gente come Tizio – emolumenti a parte – che si tratti del cda di una bocciofila o di una banca, il grado di impegno è il solito) e allo scadere del secondo mandato al partito scatta l’atroce problema (perché per certa gente sono questi i veri problemi, mica altri): e ora a Tizio cosa gli si fa fare?
Capiamo il drammatico momento, mica vorremo privare Tizio di una buona rendita e di altrettanti benefits? Sarebbe una crudeltà, effettivamente (piccolo particolare, Tizio gode di ottima salute e, quindi, potrebbe andare a lavorare come tutti i comuni mortali). Ecco
allora mettersi subito in moto, con una rapidità inaudita, la burocratica macchina del partito (che se un terzo di questa solerzia fosse stata applicata per capire cosa cavolo stava accadendo alle casse dell’Università in anni e anni di saccheggi, oggi l’Ateneo sarebbe stato vivo e vegeto) ed ecco prodursi il miracolo. Improvvisamente Tizio ce lo ritroviamo nominato in qualche consiglio di amministrazione. E vai, obiettivo raggiunto! Ancora per almeno tre anni Tizio è stato salvato dalla cosa più drammatica che poteva capitargli nella vita: abbassarsi a timbrare un
cartellino in un normale posto di lavoro. In fin dei conti il nostro Tizio, è sempre stato abituato a pensare che il detto “il lavoro nobilità l’uomo” fosse la più grossa stronzata mai detta. Dopo di che può darsi che qualcuno si interroghi sulle competenze del signor Tizio. Ma le competenze
tecnico/professionali che il comune mortale pensa di trovare nel curriculum di chi ascende a tali incarichi, fin troppo spesso non sono propriamente all’altezza delle aspettative. Il curriculum standard prevede la scarsa menzione dei titoli di studio e delle esperienze lavorative svolte, mentre invece trabocca di supercazzole del tipo “Tizio è stato assessore nel comune di vattelaapesca dal 2000 al 2004, poi è stato nominato presidente della tal comunità montana, poi è stato nominato anche nel cda di qualche partecipata pubblica” e così via.. Il che equivale a dire, in buona sostanza che Tizio, grazie ad una precisa tessera di partito, di lavoro non ha mai fatto un cazzo in vita sua e l’unica cosa che ha fatto, invece, èstata quella di farsi campare a spese della comunità. Poco importa se non ha uno straccio di titolo di studio adatto per gli incarichi che va a ricoprire e se ci sono centinaia e centinaia di senesi a cui Tizio non potrebbe allacciare manco le scarpe, i quali però in assenza dell’oliata politica giusta vivono di contratti a tempo determinato magari fino a quarant’anni.
Cavoli loro, avevano a servire una settimana a fila allo stand della porchetta alla festa dell’Unità come ha fatto Tizio per anni. Ecco, questo è il vero curriculum che conta; la selezione della classe dirigente si fa in base a quanti tavoli hai montato per allestire la tombola in Fortezza, non se ti sei fatto un mazzo così a studiare e a fare esperienze lavorative di un certo livello, magari addirittura studiando e lavorando allo stesso tempo.
Ma vi pare possibile che nel 2011 si possa affidare la gestione di Siena a chi ragiona così?

Firmato
La Primula Rossa

Ma come ha fatto lo possiamo sapere?

Il signore nella foto, ricandidato al consiglio comunale di Siena e per cinque anni in consiglio provinciale e altri cinque presidente del consiglio comunale, è in aspettativa per motivi politici da dieci anni. Era un dipendente dell’Università di Siena (ha fatto parte anche del CdA di Tosi insieme a Burresi e Iantorno) e oggi, nonostante fosse in aspettativa, è invece dipendente dell’Asl.

Ora questi uffici vorrebbero sapere da lui, visto che molti dipendenti universitari vorrebbero godere della mobilità intercompartimentale senza cambiare città, quali sono le procedure esatte da seguire. Che domanda va fatta all’ente che rilascia il visto? E quale invece all’ente ricevente? Bisogna produrre dei certificati? Qualche tessera? E già che ci siamo, visto che a questi uffici risulta che sia stata in Ateneo istituita una commissione per la mobilità, Piccini può dare qualche suggerimento oppure mostrare uno schemino?

Ci dica ci dica Piccini. Siamo qui ad attendere le sue risposte. Trovi due minuti durante la sua TERZA campagna elettorale per spiegare ai suoi ex colleghi come si fa a lasciare la barca che affonda. E magari, nel contesto, potrebbe dire anche qualche parola di solidarietà o addirittura spiegare perché né lui né il suo partito né l’amministrazione di cui ha fatto parte ha mosso un dito per l’Ateneo.

Siamo curiosi

Firmato

Cesare Mori

Una domanda a Canale 3

Ieri sera Canale 3 Toscana ha trasmesso la diretta della presentazione dei candidati di Franco Ceccuzzi. Ora ci chiediamo: ma lo fanno per tutti i candidati, cioè Corradi, Vigni, Pinassi e Nannini. Oppure Canale 3 è diventata di proprietà del PD? No perché siccome, se non ve ne siete accorti, noi siamo esperti di comunicazione ora ci mettiamo a spulciare le leggi che regolano le apparizioni politiche e poi agiamo di conseguenza, informando pubblicamente quali sono le regole della comunicazione politica per i candidati alle amministrative.

Va bene così?

I quattro dell’Ave Maria

Che cosa hanno in “comune” questi quattro? Sicuramente sono ex democristiani della “corrente poltrone solo x noi”; poi sono cattolici praticanti e infatti voci dall’alto ci informano che in questi giorni i quattro hanno recitato innumerevoli Ave Maria con la speranza di essere ricandidati in lista con il PD senese;poi i quattro sono di fede ceccuzziana e della Famiglia Monaci( vi ricordata la famiglia M? http://shamael.noblogs.org/?p=1372);infine i quattro hanno partecipato attivamente al governo della città,dell’ateneo,dell’ospedale in questi ultimi 15 anni.Però e qui scatta il mitico però: i quattro sono rientrati nella corrente dei “discontinui”.Semplifichiamo è meglio:”ora noi ci presentiamo come il nuovo, prendiamo x i fondelli i cittadini, facciamo finta di non conoscere il sincado uscente Maurizio Cenni e zitti zitti ritorniamo sulle nostre poltrone in comune perchè a casa ci annoiamo a guardare Il grande Fratello”. Avete capito ora chi sono i quattro dell’Ave Maria? Sono Massimo Bianchi, Alessandro Piccini, Pierpaolo Fiorenzani e Anna Gioia). Non a caso li chiamiamo i quattro dell’Ave Maria perchè come nel famoso film di Bud Spencer e Terenc Hill anche i nostri quattro hanno fatto a cazzotti per rientrare in lista con il PD senese.http://www.youtube.com/watch?v=Ko0dnhxyS98&feature=related E diciamolo ancora una volta: il PD senese è un partito in mano alla Famiglia Monaci e il Ceccuzzi possiamo definirlo il fattore della proprietà.Vi sembra possibile che questa città deve agonizzare sol perchè nelle istituzioni dalla provincia,al comune,alla banca,alla regione ci devono per forza andare i componenti della famiglia Monaci?Ma non si vergognano? Come fanno a votarli gli elettori della sinistra?Pensate al bene della collettività e non della famiglia Monaci.

1) Massimo Bianchi, ceccuzziano di ferro,ex amico della famiglia Monaci, è un assessore uscente della giunta Cenni e si ricandida nel PD dopo un braccio di ferro con Alberto Monaci che non ce lo voleva in lista.Questo Bianchi ha una bella faccia tosta: è stato assessore e ora fa finta di non ricordarselo e si candida con una coalizione che sputa fango sulla giunta uscente.Vi sembra uno da votare e che ispira affidabilità?

2) Alessandro Piccini, vicino al piccolo Alfredo della famiglia Monaci, ma oramai posizionato tra i ceccuzziani, è il presidente del consiglio comunale uscente8anche lui di poca memoria).Vi sembra un altro da votare? Semmai il neoceccuzziano potrebbe spiegare ai dipendenti dell’università questa cosa:http://shamael.noblogs.org/?p=1379

3) Pierpaolo Fiorenzani: lasciamo perdere, sarebbe stato meglio consigliargli di portare a spasso il cane e godersi la pensione.Ma lui non puo’ fare a meno del comune.

4) Anna Gioa, moglie di Alberto Monaci (presidente del consiglio regionale), mamma di Alessandro Pinciani (vicepresidente della giunta provinciale),cognata di Alfredo Monaci (membro del cda di MPS), è consigliere comunale uscente ricandidata dopo la deroga concessa dal PD di Ceccuzzi alla famiglia Monaci. Una sola parola:VERGOGNA!!

Questi sono gli alleati del Ceccuzzi e i padroni del PD senese.Merita tutto questo una bella città come Siena? Mandateli a casa!!!

 

 

C’è chi viene giù da Roma e chi giù con la piena: Veltroni ha scelto la seconda

Come avevamo già notato, Veltroni come alfiere dello slogan
ceccuzziano “discontinuità con il passato” non è proprio una scelta felice.
Ma, in fin dei conti gli esperti comunicatori ceccuzziani sono stati
coerenti: dato che stanno provando a far credere che Ceccuzzi rappresenti il “nuovo”, perché non provarci anche con Veltroni? Nella loro strampalata logica non fa una piega; nella logica dei normali senesi invece sta sotto la voce ‘cazzata galattica‘*. Ma forse quest’ultima potrebbe avere un nesso. Infatti a proposito di galassie, ad un certo punto del suo intervento, Veltroni ha detto che in questo momento vede tutto nero, e sapete perché? Mica perché c’è la crisi economica e famiglie ed imprese hanno difficoltà a causa di una ripresa che stenta a decollare. Macché, tutte cazzate. Veltroni ha pensato bene di parlare per dieci minuti degli ufo. Si avete capito bene, degli ufo e delle difficili indagini che l’FBI sta portando avanti per verificare se dentro alle navicelle degli ufo ci sono i marziani, tanto da far venire il serio sospetto se chi stava parlando fosse davvero Veltroni o Corrado Guzzanti che gli faceva la parodia. Dopo di che, *manco una parola sull’Università che denunciasse lo scempio economico che ne è stato fatto con ben 27 persone già rinviate a giudizio su 82 indagati; così come non ha detto nessuna parola su Banca e Fondazione. Per la verità, per non far torto a tutto questo, non ha parlato manco dell’esclusione del Palio dalla lista del Patrimonio Unesco. Quindi, penserete voi, dato che è venuto a Siena di cosa ha parlato? Di una mazza.
Un concentrato di banalità con i soliti ed abusati “Siena è una città ricca d’arte”, (ma va’? Per fortuna è venuto a dircelo Veltroni, chissà come abbiamo fatto in tutti questi secoli) la cui utilità si leggeva visibilmente sul volto di un Ceccuzzi tra il teso e il depresso. Un ex big che, evidentemente, ha pensato di potersi permettere il lusso di arrivare a Siena, dimostrare palesemente di non sapere una cippa delle esigenze della città che lo stava ospitando e, nonostante ciò, magari pensare che per il solo fatto di aver scomodato la sua persona facendola scendere in mezzo alla plebe, il popolo bue debba far fioccare voti al PD come neve a Natale. Veltroni come del resto lo stesso Ceccuzzi devono prendere atto che di certi metodi altezzosi ed arroganti la gente ne ha piene le scatole e chi pensa di poter continuare a trattare così le persone è già consegnato alla storia e non per le gesta e per i segni che ha lasciato, ma più semplicemente perché dalla gente è già stato abbondantemente archiviato.

http://www.youtube.com/watch?v=eV9OyGlksQM

Firmato
La Primula Rossa

Ecco a chi Ceccuzzi vorrebbe in parte affidare le redini della città: Fiorino Iantorno e Cannamela. Quali strategie industriali per la Banca, la Fondazione, l’Università e l’Ospedale propongono il Sellato Cannamela e Iantorno?

Mai come in questo momento la selezione della classe dirigente e delle persone che dovrebbero farne parte è di fondamentale importanza. E come valutarla? Per esempio verificando cosa hanno fatto nella vita, quali esperienze professionali hanno maturato.
Prendiamo, il partito di Ceccuzzi. Oramai non è più lo stesso che tutti voi ricordavate; ha mantenuto i brutti vizi perdendo, però, le vecchie teste pensanti e le c.d. nuove leve non hanno lo spessore per prendere in mano le redini dell’amministrazione. Non è una critica, è una constatazione. Anzi, se queste persone tenessero davvero a Siena dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza e capire se sono in grado di candidarsi a governarla o se la
voglia di potere è fine a sé stessa. Facciamo un altro esempio, guardiamo a due dei personaggi su cui punta Ceccuzzi. Il primo, Fiorino Iantorno di Rifondazione Comunista (anzi, quella parte di Rifondazione Comunista che a fronte di una libera votazione che aveva scelto di non sostenere Ceccuzzi, si è attaccata alle gonne di Roma perché l’imposizione a sostenerlo arrivasse dall’alto); ha criticato la gestione della Banca, cosa legittima ci mancherebbe altro, ma si è dimenticato di spiegare una cosa: qual è la sua visione industriale del Monte da qui ai prossimi tre anni? Il secondo, il Sellato Cannamela. Domanda anche a lui: come pensa debba essere affrontata la ricapitalizzazione della maggior fonte di lavoro senese? Perché dato che entrambi aspirano a ricoprire i vertici della città e Ceccuzzi dà loro tutto lo spazio che chiedono – compreso il dettare parte della linea politica della sua coalizione – sarebbe il caso che si confrontassero seriamente e pubblicamente sull’argomento. Chi bramasse di arrivare nei posti di comando per il potere fine a sé stesso senza le necessarie competenze tecniche, creerebbe l’anticamera del disastro per Siena. Se Fiorino Iantorno e Cannamela, che Ceccuzzi il PD vogliono come nuovi dirigenti a cui affidare le sorti di Siena, dovessero trovarsi a confrontarsi sul futuro della Fondazione e della Banca con gli azionisti privati, cosa suggerirebbero loro di fare? Quali sarebbero le proposte che Iantorno e Cannamela indicherebbero, per esempio, al vice presidente Caltagirone? Immaginatevi un pò la scena, perché si parla anche di questo. Bisogna pensare che Ceccuzzi intende affidarli un pezzo importante delle decisioni che riguarderanno la vita dei senesi; infatti gira insistentemente la voce che laddove i senesi votassero Ceccuzzi, lui nominerebbe sia Cannamela che Iantorno come suoi assessori*. E siccome otto membri della Fondazione MPS sono indicati dal Comune, voi capite che ciò che diciamo non è poi così tanto campato in ariaQuindi, anche Cannamela e Iantorno sceglieranno i consiglieri di amministrazione della Fondazione Monte dei Paschi e da lì, di riffa o di raffa, avranno titolo per mettere bocca sulle scelte della Banca: è chiaro? Ovviamente l’influenza non si fermerebbe alle decisioni sul Monte, ma si estenderebbe a come gestire le erogazioni della Fondazione, a come risanare il disastro economico dell’Ateneo verificatosi in anni in cui la politica del partito di Ceccuzzi e lui in primis hanno dimostrato di essere stati totalmente incapaci di capire cosa stava succedendo, o forse, sul principio che tra compagni non ci si morde, era preferibile non interessarsene troppo.
Insomma secondo Ceccuzzi, ecco i volti nuovi a cui intenderebbe affidare Siena, gli estremisti Iantorno e Cannamela. Però dimentica un particolare: i senesi amano gli estremismi come i gatti amano l’acqua.

Firmato
La Primula Rossa

Mandate a casa questi due!

Ma l’avete capito che questi due stanno tirando il colpo alla tempia all’Ateneo senese? Ve ne siete accorti che stanno facendo una macelleria sociale con personale, studenti, ricercatori e precari? L’Ateneo va messo nelle condizioni della piena certezza del diritto e del pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e degli studenti. Questi due non solo continuano a gestire l’Università con mentalità e metodi tosiani, ma è un continuo prendere provvedimenti unilaterali e illegittimi massacrando i più deboli.

E’ ora di interrompere questa situazione incivile e illegale. Lo sanno anche i colonnini di piazza che il voto per l’elezione del Riccaboni non è stato regolare. Quindi non perdete altro tempo e risolvete questa situazione non più sostenibile. Così come non è più rinviabile l’esito della punizione nei confronti dei banditi che hanno distrutto l’Ateneo, perché è bene ricordare che: oltre 250 milioni di euro di dissesto, oltre 35 milioni di disavanzo strutturale, centinaia di persone mandate a casa, aboliti i dottorati di ricerca, distrutto completamente il senso dell’Università.

Da più parti soffiano venti per rinviare a dopo il voto amministrativo gli esiti delle inchieste. Ma siamo matti? Siamo in uno Stato di diritto e noi abbiamo fiducia nella magistratura e siamo altrettanto convinti della sua indipendenza dal potere politico locale e dai venti che soffiano a favore della nomenklatura universitaria.

Noi siamo per la legalità e per la giustizia sociale. Diteci che siamo poteri forti, che siamo anonimi. Ora basta!

E visto che ci siamo ricordatevi di non votare né Ceccuzzi, né Fiorino Iantorno, né Cannamela, né Mauro Marzucchi e nemmeno il partito di Verdini perché chi prima chi dopo ha sostenuto i responsabili del dissesto dell’Università.

Maestro Uriel, Maestro James e Cesare Mori

Come può il PD senese annunciare un taglio col passato se poi l’asse che lo tiene in piedi è composto da Franco Ceccuzzi, Alberto Monaci e Alfredo Monaci?

Oggi verranno presentati i candidati del PD e, ovviamente, chi mai poteva essere il testimonial più adatto a trasmettere lo slogan ceccuzziano, “discontinuità col passato”?

Chi meglio poteva incarnare il “nuovo”? Veltroni. Mi pare si cominci malino. Ma vediamo chi è il resto della truppa precettata a dare l’avvio alla campagna elettorale “nuovista” del PD senese. Alessandro Mugnaioli, segretario comunale del PD, lo stesso che aveva partecipato all’oramai famoso “tavolo del centro sinistra”, quello che dopo mesi e mesi di traccheggiamenti, venne definito da Ceccuzzi come un qualcosa che “trasmetteva chiusura verso i cittadini” e che in sostanza aveva avuto un esito fallimentare. O bravi. Mi pare giusto, dopo un tale giudizio aver mantenuto in quel ruolo Mugnaioli Ma andiamo avanti. L’altro esponente locale chiamato a dare il via ai candidati Piddini è la segretaria provinciale del PD, la torritese Elisa Meloni. E qui la cosa si fa ancora più interessante. Dovete sapere, cari amici che all’interno del PD Elisa Meloni viene già data con le valige in mano e non per regalarsi vacanze estive anticipate. Tutt’altro. Nei piani dell’asse Ceccuzzi-Fratelli Monaci la partenza si riferirebbe al suo ruolo di segretaria provinciale del PD.
La ripartizione derivante da tale asse prevederebbe – se i senesi dovessero fare le corse per votare il chianino Ceccuzzi a fare il sindaco – ad Alfredo Monaci un ruolo ancora più in alto all’interno del Monte (vi ricordate che la volta scorsa per farlo rientrare nel cda del Monte venne allargato il cda
stesso?) e ad Alberto Monaci o a qualcuno di sua stretta osservanza, la gestione del partito provinciale. *Anche in questo caso, tutto nel puro spirito di quel ricambio tanto sbandierato da Ceccuzzi e dai suoi. Bravi di nuovo. Pensate quindi, in questo possibilissimo scenario con quale allegria Elisa Meloni presenterà i candidati che andranno a sostenere colui che contribuirà a farla fuori dal suo ruolo. Ma che bel quadretto di famiglia, proprio un bel clima di fiducia reciproca.

Ma proseguiamo nello spirito nuovista ceccuzziano e veniamo all’ospite d’onore, Walter Veltroni. A parte il fatto che Veltroni, nella scena politica è giovane come lo sono gli ospiti del Campansi (e non ce ne vogliano per il paragone, che ammettiamo essere poco edificante. A proposito, ma poi la storia dell’aumento delle rette com’è andata a finire? Le istituzioni sono intervenute per bloccare gli sconsiderati aumenti di circa 1.400 euro l’anno a famiglia?), ma sarebbe la meno, tanto per il PD senese la coerenza ed il rispetto dei principi autocreati è un optional; i diktat perentori valgono solo per gli altri. E vai con la democrazia del PD.
Ma sentite cosa ha dichiarato Veltroni, così come riportato dal Sole 24 ore una manciata di giorni fa durante un incontro con Renzi e Chiamparino”. Se Berlusconi ha ancora consenso, se resta in sella dopo tutto quello che è accaduto una ragione c’è: non c’è ancora in campo un’alternativa credibile“. Complimenti. Ecco da chi ha imparato Ceccuzzi. Ceccuzzi chiede discontinuità da Cenni (come se negli anni in cui Cenni ha fatto il sindaco lui avesse fatto il fioraio a Roccacannuccia) e Veltroni questa stessa discontinuità la chiede da Bersani (che fosse a Roccacannuccia con Ceccuzzi allora? Chissà…). Ma una bella dichiarazione, dato che sia Veltroni che Ceccuzzi, hanno fatto parte ininterrottamente della classe dirigente degli ultimi dieci anni con i DS prima e con il PD poi, con cui, con un po’
di doverosa autocritica, avessero detto che Bersani e Cenni non sono gli unici ad aver fallito ma che “anche io (Ceccuzzi) e anche io (Veltroni) abbiamo fallito con loro dato che abbiamo condiviso un decennio di scelte insieme” non sarebbe stato più onesto intellettualmente? Cari senesi, ve la sentireste di affermare che Veltroni e l’asse Ceccuzzi/Fratelli Monaci rappresentano il nuovo per Siena? Lascio a voi la valutazione.

Firmato
La Primula Rossa