“Siamo vicini ai lavoratori dell’Università di Siena che stanno scioperando per tutelare i propri diritti”. Con queste parole Giulio Carli, segretario dell’Unione comunale Pd di Siena ed Elisa Meloni, segretario del Partito democratico provinciale, esprimono solidarietà ai dipendenti dell’Università degli Studi di Siena, che oggi, martedì 24 aprile, hanno aderito allo sciopero per difendere i loro diritti.
“Siamo convinti – continuano Carli e Meloni – che i motivi dello sciopero siano più che legittimi. Fino ad oggi, infatti, a dover sobbarcarsi i maggiori sacrifici è stato il personale tecnico amministrativo, insieme ai precari, ai dipendenti delle cooperative sociali e ai collaboratori linguistici. È urgente risolvere la questione legata alla sospensione del salario accessorio al fine di garantire i diritti del personale e per questo serve che il lavoro in atto con il Ministero giunga quanto prima alla sua conclusione, al fine di ottenere la certificazione di compatibilità economico finanziaria, la cui attuale mancanza sta bloccando un diritto dei lavoratori”.
“Il Pd cittadino e quello provinciale – aggiungono Carli e Meloni – continueranno a mantenere alta l’attenzione sul futuro dell’Ateneo, sul percorso di risanamento, che deve essere portato avanti con rigore, e sul futuro dei suoi lavoratori. Nel corso delle prossime sedute dei consigli comunale e provinciale, infatti, il Centrosinistra presenterà una mozione sulla crisi dell’Ateneo, per sostenere, in primo luogo, la necessità di risolvere al più presto la questione legata alla sospensione del salario accessorio per il personale tecnico-amministrativo, per garantire il diritto dei lavoratori di poter ottenere le maggiorazioni salariali previste dalla normativa”.
“Sosteniamo con convinzione – concludono Carli e Meloni – il lavoro del Comune e della Provincia per tenere alta l’attenzione sul risanamento dell’Università, insieme all’impegno che le stesse stanno mettendo per la massima collaborazione al fine di mantenere la qualità dei servizi per gli studenti che vivono nella nostra città”.
P.S. Gentilissimaa Meloni e sig. Carli, il taglio dell’accessorio è un abuso di Riccaboni e Fabbro e la storia della certificazione del ministero è una bugia del Criccaboni. Ci stupiamo della vostra distrazione. Il Cricca prima taglia e poi chiede il parere. Come mai non ha tagliato lo stipendio dei docenti? Prendete le dovute informazioni e non date retta alle bugie del Criccaboni.
8 comments ↓
oh, ragazzi, tutti solidali! Allora non è colpa di nessuno. Il buco di 200 milioni si è fatto da sé, e non quei geni che hanno governato l’università di Siena azzerandola; le orride leggi nazionali che hanno ridotto l’università al lumicino senza riformare un’emerita minchia, invece le hanno fatte i marziani.
La colpa in buona parte è della magistratura che sta traccheggiando da molti anni, qui a Siena.
Comunque sarebbe l’ora di finilla con il dire che ha pagato solo il personale tecnico amministrativo:ni
1. quanto pensate guadagni un ricercatore? Non confermato intorno ai 1.300 euri al mese per 3 anni, poi va intorno ai 1.700… con uno scatto stipendiale ogni 3 anni di un centinaio di euri lordi…. (vi ricordo che fine a 2 anni fa gli scatti erano ogni 2… mi sembra ci si sia rimesso anche parecchoi, no?… fate il conto a fine carriera quanta differenza c’è);
2. un professore associato non arriva a 2.000 nel primo triennio, poi si attesta poco al di sotto dei 2400 con i soliti scatti ogni 3 anni (il che vuol dire poco più di 3000 al momento della pensione, considerando che oggi difficilmente qualcuno va in cattedra prima dei 40 anni);
3. veniamo alle cose senesi (visto che dite che ha pagato solo il personale tecnico amministratico): aspirazioni di carriera completamente bloccate. Vi sembra poco? Per i prossimi 4/5 anni nessuna chiamata, nessun concorso, nessun avanzamento in carriera, neppure per coloro che risulteranno vincitori di un concorso nazionale… già, ma a voi queste cose non interessano…
3. nessuna risorsa per la ricerca: fatta eccezione per chi è ingrado DA SOLO di reperire fondi (perchè gli ambiti di ricerca glielo consentono), per gli altri ciccia… ma anche queste cose a voi non interessano… che sarà mai la ricrca all’università…
4. ah, tornando alla questione stipendi volevo ri-sottolineare la questione dell’età dell’ingresso in ruolo: difficile vedere un ricercatore con meno di 35 anni o un associato con meno di 45… il che vuol dire che prima di quella età niente stipendio…
5. volete comunque dirmi che si tratta sempre del doppio o del triplo dello stipendio del personale tecnico amministrativo?… potete dirlo, ma io avrei qualche remora ad equiparare il lavoro di un ricercatore/docente a quello di buona parte del personale ta… e non solo per la qualità, ma anche per la quantità…
6. infine un’ultima cosa, la più impopolare: prima di ri-assegnare il salario accessorio che, si badi bene, trovo del tutto legittimo, credo opportuno un bilancio di competenze e una ridefinizione della pianta organica; è stato vergognoso, questo si, il modo di distribuire quei soldi. Conosco diverse persone che beneficiavano di quei 100 e passa euro mensili senza fare un’emerita mazza dalla mattina alla sera… e non ho mai assistito ad alcuna alzata di scudi contro di loro. E’ vero, ci sono anche dei docenti che non fanno una sega ma almeno loro si sono prima laureati, poi vinto il concorso per il dottorato, poi fatto un po’ di precariato, poi il concorso per ricercatore, poi la conferma, poi, eventualmente, il concorso per associato, la conferma da associato e, infine e eventualmente, il concorso da ordinario e la conferma da ordinario….qualche valutazione l’hanno avuta, o no?… volete dire che è tutto un merdaio?… in parte può anche essere vero ma qualche scalino comunque l’hanno dovuto pur salire….
Insomma, bisognerebbe non sputare sempre nel piatto dove si mangia, avere una visione equilibrata e non essere sempre radicali… ad maiora.
Il ministero non deve certificare un bel niente. Il ministro ha soltanto l’obbligo di revocare la nomina di Riccaboni.
Sono in buona parte condivisibili le sue osservazioni, caro Pincopallo, ma qualche precisazione è necessaria. La prima è che 1300 euro nel personale tecnico amministrativo le prende un EP (quindi dopo una quindicina di anni di servizio minimo). Tutti gli altri fra i mille e i mille e duecento massimo. La seconda è che anche tra ricorcatori, associati ed ordinari c’è una vasta sacca di fancazzisti che se la menano a casa propria dalla mattina alla sera e non producono una beneamata minchia né da un punto di vista didattico e men che meno da quello scientifico. La terza è che anche a parità di danno per via del blocco degli stipendi e degli scatti una cosa è togliere il 10 per cento da 1000 e un’altra è toglierlo da 2000 o anche di più. E la quarta è che se da una parte hanno fatto di tutto e contnuano a farlo per salvaguardare i propri diritti, il personale docente, tutto, continua indefesso a leccare il culo a questi due buffoni e da lì non è provenuta neanche una voce di dissenso. Tutto ciò nonostante che negli organi di governo i docenti siano sovrarappresentati rispetto al personale TA. Quanto ai concorsi sarà meglio stendere un velo pietoso. Non ci convince neanche un po’, caro Pincopallo. Ed evidentemente, viste le reazioni delle forze politiche e della stampa, non convince diversa gente.
…ma, se è per quello neanche i concorsi del personale TA convincono una beneamata minchia, dal momento che ci sono famiglie intere fatte babbo-mamma-figlio-figlia-figli, marito-moglie, fratello-sorella… insomma, mi sembra ci siano delle belle relazioni incestuose anche tra i tecnici-amministrativi… questo non per dire che il reclutamento del personale docente sia limpido, eh… sono d’accordo. Come è anche vero che ci sono diversi (troppi) docenti che non fanno una sega (l’avevo già detto)… ma ce ne sono altrettanti tra il personale TA… ci sono uffici interi che sembrano fatti di zombie.
Forse se invece di limitarvi a chiedere il salario accessorio sic et simpliciter ci fosse stato un movimento che chiedeva meritocrazia per TUTTI qualche docente si sarebbe anche smosso… e poi, caro Shamael non credo che i docenti (almeno non la grande maggioranza) non si siano mossi perchè amanti del puzzo del “buodiulo” dei “due boffoni”… abbiamo camminato per mesi (anni) sull’orlo del precipizio, dove siamo stati portati grazie alla vecchia classe dirigente fatta da tanti docenti ma anche da tanti amministrativi che, in base alle loro capacità e posizioni, hanno avuto il loro tornaconto…. o si vuol dare tutta la colpa ai docenti anche ora? Dov’erano i sindacati che ora sbraitano per il slario accessorio quando si decidevano le assunzioni, la gestione degli uffici, i posti in cda, ecc…ecc… ? Te lo dico (ma mi sa che lo sai bene anche te): erano nella prima fila della cricca!… e allora, via, fammi il piacere….
1. quanto pensate guadagni un ricercatore? Non confermato intorno ai 1.300 euri al mese per 3 anni, poi va intorno ai 1.700… con uno scatto stipendiale ogni 3 anni di un centinaio di euri lordi…. (vi ricordo che fine a 2 anni fa gli scatti erano ogni 2… mi sembra ci si sia rimesso anche parecchoi, no?… fate il conto a fine carriera quanta differenza c’è)
FAVALESSA
…aggiungi by the way che gli scatti sono anche bloccati; e quando qualcuno, che magari si trova per puro caso con le mele ben attaccate col Bostik ad una poltrona di qualche ente o ufficio per non fare un cazzo obietta che è sempre meglio di un calcio negli stinchi o della disoccupazione, beh, a quel punto è venuto il momento di dissotterrare l’ascia. A Siena chi è capitato nella fase del buco ha praticamente finito la carriera prima di cominciarla, pur avendo mediamente i titoli che un tempo bastavano a diventare professorone e magari anche ministro; a meno che non sia riuscito a scappare e a farsi chiamare da qualche altra parte (impresa titanica, che in Italia è quasi impossibile). Qualcuno, che era già radicato altrove, dove qualche mano pietosa l’ha afferrato, c’è riuscito, sfruttando una finestra di mobilità interregionale. Così Siena ha fatto il “guadagno di Pottino”: rientreà sotto la soglia del 90% del FFO un mese prima (“e pioverà sempre”, commenterebbe Woody Allen), ma tra quelli che ha mandato via col prepensionamento, quelli che sono stati capaci a scappare, quelli che invece sono stati fucilati sul posto- molti ricercatori a contratto non giovanissimi che costituivano una risorsa importante, i potenziali ricambi-, molti ricercatori sbandati senza più punti di riferimento, alla fine che resterà di questo ateneo? Questa è un’emergenza, che non può essere trattata con criteri esclusivamente ragionieristici.
Col che dimostri di non aver letto con attenzione la risposta che trovava condivisibili gran parte delle tue osservazioni. Quando poi parli della vecchia classe dirigente che ha portato l’ateneo a questo disastro eviti di osservare che Criccaboni ne ha fatto parte integrante e in più vesti: fedelissimo del Tosi, accriccato con alcuni sindacati (anche e soprattutto in campagna elettorale), presidente del Nucleo di Valutazione e presidente del Cresco che è un merdaio su cui speriamo che la dormiente magistratura abbia quantomeno messo gli occhi (anche se andrà tutto in prescrizione). Ma non hai nemmeno letto con attenzione quanto abbiamo scritto nei mesi scorsi a proposito anche di sindacati da te, in certi casi giustamente, deprecati.
Molto più intelligente il commento dell’invitto generale Kutuzov che sposta l’attenzione sul fatto che una crisi di questo genere non si possa affrontare con criteri meramente ragionieristici. Anche perché, nascondendosi dietro ai conti (per giunta fatti male), si macella allegramente la didattica e la ricerca (quella vera, non le cazzate) e si schiantano alcune generazioni di ricercatori che non solo si sono visti tagliare lo stipendio, insieme a lavoratori, associati ed ordinari dalle perverse logiche nazionali e dalle ancor più perverse logiche locali, ma oltretutto sono stati messi nell’impossibilità di fare il loro lavoro e sono state cancellate loro tutte le prospettive di carriera e di crescita anche spirituale e intellettiva. Quanto ai sindacati e alle loro corresponsabilità due osservazioni: la prima è che su questo blog sono state denunciate puntualmente e ripetutamente. Se non leggi per bene non è colpa nostra. La seconda è che i sindacati fanno i sindacati (quando li fanno) e quindi possono interessarsi solo ed esclusivamente del personale contrattualizzato e non del docente che contrattualizzato non è. Cominciassero i ricercatori (ma anche associati e ordinari) a fare un po’ di casino anche loro e si ritroveranno con molta solidarietà di sindacati e forze politiche anche loro, ne siamo certi.