Settembre 28th, 2011 — Note redazionali
E’ quasi un anno che la coppia di scienziati del non far nulla Riccaboni e Fabbro con fare patetico e fuori da ogni regola tentano di coprire il sedere a quell’individuo che corrisponde al nome di Maurizio Boldrini (colui che gestiva la famosa area comunicazione ai tempi del dissesto di oltre 270.000.000 di euro). La vicenda oltre che patetica è vergognosa, illegale e indecorosa per l’ateneo.
I famosi volumi in onore di Luigi Berlinguer stampati dalla ditta Rubettino non deve pagarli l’università e non devono essere riconosciuti come debito dello stesso ente. Non esistono atti dell’ateneo che comprovano rapporti di ordine per i volumi alla Rubettino. Ci sono delle corrispondenze tra Boldrini e la Rubettino e quindi i libri li pagano Boldrini e Tosi visto che hanno deciso in anarchia totale e senza sottoporre il tutto agli organi dell’ateneo. Basta con questa buffonata che dimostra la pidocchieria, l’indecenza e il comportamento illegale di chi ha richiesto questi libri.
La magistratura sequestri con urgenza la documentazione e altri soggetti che ne hanno titolo segnalino immediatamente il sig. Boldrini alla Corte dei Conti. Basta giocare per i porci comodi di questi dissestatori con i soldi dei contribuenti.
A proposito dove sono questi famosi volumi?
L’università di Sassari che partecipava ad onorare il magnifico Luigi quanti soldi ha destinato all’opera?
Non perdete altro tempo: sequestrate la documentazione e punite i responsabili di questa vicenda patetica e illegale.
Ci stupiamo del fatto che il PD di Siena a cui è iscritto il sig. Boldrini Maurizio, sempre pronti a dar lezioni di morale a tutti, non abbia detto una sola parola su questa vicenda indecorosa e lesiva degli interessi dell’ente pubblico.
Intervenga la magistratura e valuti anche le responsabilità di chi sta coprendo il sedere all’individuo Boldrini Maurizio.
Settembre 28th, 2011 — Note redazionali
Avete letto sulla Nazione di martedi 27 settembre 2011 della vicenda della società Etruria Innovazione Scpa? Noi sì!!! Ci siamo documentati e oggi vi forniamo alcune informazioni utili per comprendere l’ambito in cui ci muoviamo. Il titolo del giornale era chiaro: “Etruria è in rosso”. In pratica la società Etruria registra forti perdite, cosi come segnala il giornale. Brevi cenni informativi su Etruria.
– Etruria Innovazione ha sede legale in Via Banchi di Sotto 55 (medesima sede dell’università di Siena) e sede operativa in Via Banchi di Sopra 31. Questa volta Via Roma 56 non c’entra nulla.
– Etruria Innovazione è una società pubblica (come si legge dal sito internet della stessa) e i soci sono: Regione Toscana, Provincia e Comune di Grosseto, Provincia e Comune di Arezzo, Camere di Commercio di Siena Arezzo e Grosseto, Università degli studi di Siena, Comune di Siena e PROVINCIA DI SIENA.
Attualmente tra i membri del cda della società risulta esserci un certo Michele Lambardi: ma è lo stesso Lambardi del PD di Siena che coordinava il Forum sull’economia in campagna elettorale e che dichiarava: “Ma è tutta l’economia che sta cambiando e anche Siena, il suo sistema economico territoriale, dovrà saper cambiare e trasformarsi – dice Lambardi – per rinnovare la propria capacità di creare ricchezza e benessere”? Se fosse lo stesso Lambardi, sicuramente da buon economista sarà in grado di risollevare le sorti di Etruria Innovazione e spiegare pubblicamente il perché delle perdite (???!!!)
Ma chi è stato anche presidente della stessa Etruria Innovazione? Dai documenti visionati sul web 2.0 risulta che tra i presidenti figurava il professore universitario di fede tosiana Mauro Cresti, padre della titolare della società Robespierre Sas nonché portavoce del presidente della provincia di Siena. E’ possibile sapere da che data e fino a quando è stato presidente?
Trattandosi di società pubblica sarebbe il caso che il presidente della provincia di Siena(socio di Etruria) insieme agli altri soci verificasse l’intera gestione della società fin dalla costituzione per meglio comprendere i motivi delle perdite e su come sono state gestite le risorse economiche.
Quante società … sparse a destra e sinistra …
UPDATE
Sulle date della presidenza e sul coinvolgimento di Mauro Cresti nella faccenda non state a rispondere, visto questo:

Settembre 27th, 2011 — Note redazionali
Domanda numero 1.
E’ vero o non è vero che il 4 ottobre di fronte al giudice del lavoro di Siena verrà discussa l’opposizione al decreto ingiuntivo proposto da Loriano Bigi (lo ricordiamo coinvolto a pieno titolo nello scandalo del SUM con cui l’ateneo senese ha avuto ed ha rapporti piuttosto stretti al contrario di quanto sostiene Riccaboni) per l’escussione di oltre 100.000 euro secondo lui dovutigli? E’ vero o non è vero fra l’altro che Ines Fabbro ha sostenuto in più sedi che il Bigi, noto dissestatore conclamato e sotto indagine per due dissesti (ciù is megl che uan), aveva ragione ad esigere queste cifre? Ora vediamo se il giudice prende le parti dell’Ateneo o dei dissestatori.
Domanda numero 2.
E’ vero o non è vero che in data odierna si laurea Andrea Leonardo Frediani nel corso di laurea in “Economia dei Mercati Finanziari” con relatore Michele Patanè (Associato di “Economia degli intermediari finanziari) e con una commissione così composta:
Di Pietra Roberto (ordinario, Presidente), Bertelli Ruggero (Associato),Maraghini Maria Pia (Ricercatrice), Patanè Michele (Associato), Pierani Pierpaolo (Ricercatore), Pasquale Ruggero (Ricercatore), Barnabè Federico (Associato)? Vale a dire che il figlio di Lorenzo Frediani, consigliere finanziario del rettore e professore di “Economia degli intermediari finanziari” si laurea:
1) Nella stessa Università del padre;
2) Nella stessa Facoltà del padre
3) Nello stesso Corso di Laurea del padre;
4) Nello stesso Dipartimento del padre (Studi Aziendali e Sociali);
5) Nella stessa disciplina del padre;
6) Con un associato dello stesso settore del padre.
E se sì, come si concilia tutto questo con il Codice etico appena approvato dall’Ateneo, in particolar modo con l’art. 3 che recita:
(Doveri di lealtà e di collaborazione reciproca)
Ciascuno è tenuto, secondo il proprio ruolo, ad osservare la massima lealtà e correttezza, prestando altresì piena collaborazione allo svolgimento dei compiti dell’Ateneo. Sono inammissibili gli abusi di potere, le resistenze burocratiche, i comportamenti non trasparenti, i favoritismi e le richieste di favoritismi.
E’ vietata ogni forma di nepotismo, nonché di accordo volto a condizionare indebitamente la vita della comunità universitaria.
Settembre 27th, 2011 — Note redazionali
Dopo le domande che abbiamo rivolto ieri all’assessore alla cultura del Comune di Siena in merito a quel patrocinio dato al libro dello “storico” Alessandro Orlandini(?) http://shamael.noblogs.org/?p=3277, pur restando in attesa delle risposte e pur con la nostra contrarietà su quel patrocinio, spinti da spirito di moderazione e collaborativo vogliamo consigliare, all’esperta di arte contemporanea nonché assessore Lucia Cresti, il nominativo di un artista contemporaneo a cui potrebbe essere affidato l’incarico di gestire l’arte contemporanea a Siena. Stiamo parlando del grande e geniale artista Franco Staccolana. Avvertite subito il genio Boldrini che nel caso dovesse arrivargli la voce di Franco Staccolanana, magari fuorviato dalla dizione, di non sospettare che Franco stia con la nana e quindi ingelosirsi, perchè il riferimento è all’artista Franco Staccolanana. Chi è Franco Staccolanana? Siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questo importante artista dalla rete televisiva specializzata in arte contemporanea “Tele Proboscide”: un artista polemico, ma da anni sulla scena internazionale e i suoi quadri sono imperdibili e costosissimi. Ammettiamo che dopo la visione della trasmissione eravamo indecisi se consigliare l’artista Franco Staccolanana o altri due artisti importanti come Mutandari e Fragolari. Alla fine tenuto conto delle origini milanesi di Franco Staccolanana, proprio perché è trendy chiamare gli esperti di cculttura da Milano, ci siamo detti: vai con Staccolanana. Franco Staccolanana e non Franco sta con la nana: questa è arte contemporanea e non gossip universitario. Direttamente da Tele Proboscide la trasmissione d’arte contemporanea su Franco Staccolanana: (http://www.youtube.com/watch?v=_s8vFuKMutA)
Settembre 26th, 2011 — Note redazionali

Una breve considerazione. Ovunque ti giri nella città di Siena il nome di Maurizio Boldrini (al secolo il genio di Via Roma 56) di riffa o di raffa c’è sempre: come il prezzemolo o come una suocera appiccicosa. Infatti noi ci siamo organizzati con un potente mezzo di ricerca tecnologica (Made in Taiwan) che praticamente ha le stesse funzioni del Tom Tom nelle auto: solo che con il nostro strumento (l’innovativo Nanius) invece di cercare le strade cerchiamo Maurizio Boldrini. Il Tom Tom vi dice “girare a destra”..”percorrere la via per altri 200 metri” etc etc. Il Nanius invece ci indica i luoghi o gli enti dove Maurizio Boldrini risulta interessato da incarichi, patrocini, conferenze, etc etc. Questa la breve considerazione: ora si passa alle domande per l’assessore Lucia Cresti, sperando che non sia occupata con l’arte contemporanea o con strategie per la candidatura di Siena a capitale della cultura. Per rispondere alle nostre domande bastano 10 minuti di tempo e non occorre nemmeno andare ad Assisi.
Le domande
Assessore Cresti
questa redazione, nel prendere atto che in questa città l’opposizione è in vacanza e dentro le forze di maggioranza, all’infuori che sbavare per le poltrone, non ci sono valutazioni critiche, intende rivolgerLe delle pubbliche domande inerenti la sua attività di membro della giunta comunale in merito all’utilizzo di risorse economiche pubbliche dell’ente da voi amministrato. Se preferisce le risposte può inviarle direttamente al nostro blog oppure attraverso un qualsiasi quotidiano locale. Le domande le proponiamo con lo schema del corpo di una delibera, cosi almeno i nostri lettori possono seguire cronologicamente la vicenda.
Preso atto che il Comune di Siena con deliberazione n. 67 del 17.02.2010 definiva i criteri per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari e l’attribuzione di vantaggi economici per progetti, iniziative ed eventi delle associazioni locali;
Considerato che la situazione economica è difficile e mancano diverse risorse finanziarie e considerato che i sevizi sociali e le strutture pubbliche dovrebbero avere la priorità nell’erogazione di risorse economiche dell’ente;
Considerato che il sig. Maurizio Boldrini e il sig. Orlandini Alessandro sono due iscritti del PD (partito del sindaco e di quasi tutti i membri della giunta) e che gli stessi, soprattutto il sig. Orlandini, si sono schierati attivamente in campagna elettorale per l’elezione del sindaco Ceccuzi;
Considerato che la società Salvietti & Barabuffi Editori S.r.l con sede legale a Colle di Val d’Elsa Z.I. Belvedere ha rapporti economici e di lavoro con il sig. Maurizio Boldrini e considerato che in data 15 settembre 2010 le organizzazioni sindacali
SLC CGIL e UILCOM UIL Siena divulgavano un comunicato stampa che citiamo di seguito
“Dopo due giorni di sciopero avvenuti all’Al.Sa.Ba. Industrie Grafiche di Colle di Val d’Elsa (già in liquidazione e in mobilità dal 10 settembre) per il mancato pagamento delle spettanze, apprendiamo con stupore che Leo Salvietti, liquidatore della suddetta società, estromettendo le Organizzazioni Sindacali di categoria e convocando solo una parte dei lavoratori, stipula accordi per governare lo stato di agitazione in atto.
Le Organizzazioni Sindacali di categoria avevano già espresso tutte le loro perplessità in sede provinciale durante l’incontro per la procedura di mobilità che interessa la totalità dei dipendenti (17 persone) e avevano sottoscritto l’accordo solo al fine di garantire un sostegno economico ai lavoratori già economicamente condizionati dall’esistenza di competenze arretrate e date a singhiozzo dalla fine del 2009 ad oggi.
Lunedì 13 settembre è arrivato all’Al.Sa.Ba. un lavoro in sub-appalto dalla Salvietti & Barabuffi editori inerente al libro strenna 2010 della Banca Monte dei Paschi di Siena (“Miti di Città”) e a quel punto i lavoratori, che da mesi non ricevono le spettanze, hanno proclamano lo stato di agitazione che immediatamente si è trasformato in uno sciopero permanente al fine di avere garanzie sul salario.
Ci sembrava del tutto lecito chiedere il pagamento delle spettanze visto l’arrivo di un nuovo ordine di lavoro che i lavoratori avevano accolto come occasione per risollevare le sorti delle loro famiglie, ma per il liquidatore il diritto al salario è un optional e le Organizzazioni Sindacali sono solo da intralcio alla sua attività di imprenditore.
É bene ricordare al Sig. Salvietti che le Organizzazioni Sindacali SLC CGIL e UILCOM UIL hanno sempre cercato di trovare un’intesa con un confronto dialettico e democratico prima di iniziare le proprie battaglie, ma lo stesso non è stato per i rappresentanti aziendali che si sono arrogati il diritto di procedere sempre in via unilaterale.
Nei prossimi giorni SLC CGIL e UILCOM UIL metteranno in atto tutte le azioni possibili al fine di garantire tutti i lavoratori presenti all’interno dell’Al.Sa.Ba. Grafiche per ottenere i loro sacrosanti diritti a partire dalle retribuzioni degli ultimi due mesi.” (http://www.tosc.cgil.it/archivio37_toscana-lavoro-news_0_7771.html )
Preso atto che il sig. Alessandro Orlandini è autore di un libro “Piccola storia di Siena edizioni Protagon(citofonare Boldrini)” e preso atto che in data 19 agosto 2011 il suddetto libro è stato presentato durante un aperitivo della festa provinciale del PD alla presenza del sindaco Ceccuzzi, Orlandini e del genio Boldrini
Siamo a chiederLe
E’ vero on è vero che il Comune di Siena non ha mai commissionato al sig. Orlandini Alessandro la stesura di un libro “Piccola storia di Siena”? A noi risulta di no e quindi l’opera è una pubblicazione privata.
E’ vero o non è vero che la società Salvietti & Barabuffi S.r.l. non è un’associazione e nemmeno residente nel comune di Siena? E’ vero o non è vero che in data 9 agosto 2011 all’ufficio amministrazione e supporto organizzativo del Comune è arrivata la richiesta da parte della stessa società di patrocinio per il libro di Orlandini Alessandro per ottenere la concessione di un contributo di euro 15.000,00?
E’ vero o non è vero che giunta comunale di Siena in data 10 agosto 2011(quindi il giorno dopo la richiesta della Salvietti & Barabuffi e 9 giorni prima la presentazione alla festa del PD) ha deliberato l’acquisto di n. 750 copie del libro di Orlandini Alessandro(tessera PD) da effettuare in due tranche( 250 copie nel 2011 al costo di euro 5.000,00 e 500 copie nel 2012 al costo di 10.000,00)
E’ vero o non è vero che questa decisione è stata presa perché la Salvietti & Barabuffi e quindi non una commissione cultura o altri uffici del Comune, ha dichiarato che il libro può rappresentare “un oggetto esclusivo da utilizzare anche come omaggio, per gli ospiti di questa amministrazione, in occasione di convivi e visite ufficiali”?
Attendiamo delle risposte. In attesa una considerazione finale da parte nostra. Cosa aspettate ad annullare questa delibera in una sola tranche e farvi ridare i soldi del patrocinio e quindi annullare anche il futuro acquisto e destinare i soldi per opere sociali ed interventi propri dell’ente? E nel contempo perché non verificate la situazione dei rapporti (come da comunicato dei sindacati) tra il sig. Salvietti e le organizzazioni sindacali e con le società di cui è titolare o socio lo stesso Salvietti?
Sempre in attesa di ricevere delle risposte chiediamo alla Procura generale della Corte dei Conti o ad altre procure di verificare i fatti che abbiamo posto per ora come interrogativi.
La crisi economica riguarda le famiglie normali: per i soliti noti i patrocini non mancano mai!!!
P.S. Che fate ci querelate per aver posto queste domande???
Settembre 25th, 2011 — Note redazionali

Siamo ad un anno dall’insediamento della maestra elementare pensionata e già condannata dalla corte dei conti dell’Emilia Romagna, al posto di Antonio Davide Barretta, ed è tempo di bilanci. Siccome nella sua incompetenza ed incapacità di bilanci non ci capisce assolutamente niente, come in molte altre cose che un direttore amministrativo dovrebbe invece conoscere, il bilancio glielo facciamo noi alla Dissestatrice Amministrativa. Dunque questa buona amica di Jolanda Cei Semplici, dissestatrice amministrativa ai tempi del Sultano di Stigliano e poi passata a dissestare prima la Sapienza e quindi l’Azienda Ospedaliera, giunge a Siena l’anno scorso preceduta dalla pubblicità smodata di Stefano Bisi & Gaia Tancredi, nominata dopo una selezione burletta durante la quale sono stati presi per il culo altri 48 dirigenti pubblici sicuramente più bravi di lei e con più titoli, ma con meno appoggi sindacali e politici. Ma c’è di più: neanche in base alla selezione è stata nominata perché la selezione è stata tosto sequestrata e giace nelle polverose cantine di Viale Franci.
Cos’è riuscita a combinare questa povera presuntuosa ed incapace? Di seguito:
1) Fare comunella con i peggiori co-dissestatori, in particolar modo la FLC-CGIL di Claudio Vigni, altro figuro che è passato da proteggere i lavoratori (suoi compari e basta) a fare il banchiere. Ne riparleremo, ma intanto la Fabbro con questa gente che prima ha appoggiato Tosi e i suoi dissestatori, poi ha cercato di fare le scarpe a Focardi, e quindi è tornata a pieno ruolo nei Cricca Boys e nelle Cricca-Girls, con questa gente la Fabbro ha fatto la peggiore delle pastette possibili, cercando e in molti casi riuscendo a schiaffare alcuni esponenti (fra cui il pargolo della sua grande amica Jolanda Cei Semplici) nei punti chiave.
2) Ha fatto le umane e le divine cose per proteggere Bigi e chi con Bigi aveva perpetrato le peggiori malversazioni, per esempio Laura Goracci, che è la cocca della Fabbro pur indagata per la faccenda dei CEL ed altre manchevolezze (una curiosità Goracci: che musica si ascolta in direzione aministrativa? E soprattutto con COSA la si ascolta? C’è un buon impianto stereo? E le casse come sono? Bose per caso? Ci dica ci dica, lei che forse qualcosa ne sa per averla frequentata molto la direzione amministrativa).
3) A parte costoro, da buon direttore amministrativo, ha macellato allegramente il personale tecnico-amministrativo e i CEL. Ha tagliato il salario accessorio, ha azzerato i rapporti sindacali, fatta eccezione delle riunioncine appartate con i co-dissestatori della FLC-CGIL. Avrebbe salvato anche Angelaccio, se non fosse arrivata tardi. In compenso Bruni, Maffei, Semplici, Badalamenti e Cricca-Boys varii sono sugli scudi.
4) Forte coi deboli e servile coi potenti, nonostante l’evidente (anche a lei che pure ha delle tare intellettive non da poco) dissesto e le evidenti difficoltà economiche dell’ateneo, patteggia privatamente coi docenti più prepotenti alcune eccezioni alle pur farraginose regole che detta. Clamoroso il caso della concessione fatta a questi mini-dissestatori di acquistare, cosa prima vietata, dispositivi come l’iPad o autorizzando o tacendo sull’uso disinvolto delle carte di credito aziendali (e ci piacerebbe sapere se lei ne ha una a disposizione. Sicuramente ce l’ha Criccaboni e la usa).
5) Negli anni ha fatto comunella con alcuni suoi colleghi che hanno guadagnato via via ambienti ministeriali, come se questo – visto che il ministro ritiene che si possano fare tunnel per i neutrini di 734 chilometri – fosse un vanto. Fra l’altro, stiamo parlando di Tomasi, Schiesaro, Livon, tutti legati a quell’altro dissestatore di altissimo livello di Denis Verdini. Senza voler entrare nei rapporti che ha avuto con questa gente (rapporti che comunque intuiamo o addirittura sappiamo essere stati assai sordidi), siamo ad osservare che non sono ad oggi serviti a molto, se – come sembra – grazie all’illuminata guida della premiata ditta Criccaboni & Fabbro ci siano problemi e gravi per pagare gli stipendi, cosa MAI avvenuta durante il rettorato Focardi né con Miccolis né con Barretta.
6) Ha perso completamente di mano, insieme a Criccaboni, il controllo dei rapporti con l’Azienda Ospedaliera, cosa mai successa neanche con i peggiori predecessori. In questo modo infatti è riuscita a far estromettere dalla gestione delle Scotte quasi completamente l’università.
7) Ha perso completamente di mano, insieme a Criccaboni, i buoni rapporti che Focardi e Barretta avevano pazientemente intessuto con la Regione, che difatti aveva dato una bella mano a iniettare liquidità e tranquillità con l’acquisto delle Scotte. E ora invece Rossi e Monaci vedono lei e il Criccaboni come il fumo negli occhi.
Ecco: questo è un anno di lavoro (si fa per dire) di questa maestrina che piange ad ogni pie’ sospinto (succede agli psicolabili) e che costa al contribuente qualcosa come oltre 150.000 euro che vanno ad accrescere il diametro del buco, anzi della voragine. Ci chiediamo cosa aspettano nell’ordine i politici, i magistrati, la cittadinanza senese, i lavoratori e i docenti dell’ateneo a rivoltarsi contro questi due incapaci e a levare loro il bastone di mano (bastone che non si quanto legalmente detengano).
Nel frattempo riprendiamo un’immagine che ben si adatta a descrivere l’azione amministrativa della Fabbro e del Riccaboni:

Settembre 25th, 2011 — Note redazionali
Settembre 25th, 2011 — Note redazionali


Il giorno dopo gli esiti elettorali che hanno visto prevalere lo smemorato di Collegno, al secolo Angelo Riccaboni, per soli 16 voti, nel visionare la rassegna stampa di allora, noi che siamo esterni alla vita universitaria, non potevamo fare a meno di notare la foto degli esultanti per la vittoria di “Angelo il successore di Tosi”. L’immagine, nitida ed eloquente, metteva in risalto un gruppo di responsabili e corresponsabili del dissesto di oltre 270.000.000 di euro, saltellanti e ridenti, capitanati nella sera della vittoria del loro “caro Angelo” dal genio e ciambellano di Piero Tosi, ovvero Maurizio Boldrini. Con molta probabilità dopo il responso (di soli 16 voti di differenza e sotto il vaglio della magistratura e presumibilmente da annullare) vittorioso per l’aziendalista Riccaboni, il genio e qualche esperta di tritacarte si saranno collegati telefonicamente con i loro due mentori: Luigi Berlinguer e Piero Tosi. E penso di non sbagliarmi affermando che durante la conversazione il genio si sia lasciato andare a frasi del tipo: “Abbiamo vinto, vinto … ora si comanda noi … come ai tempi d’oro (quello che hanno dissestato) e possiamo far venire la nostra amica Ines a gestire la restaurazione”. Peccato caro Boldrini (e riporta i soldi dei contribuenti per quei famosi libri) che avete fatto male i conti e vi siete cullati troppo fin troppo sulla protezione e omertà dell’ambiente che vi circondava. Comandate cosa? Avete distrutto un ateneo, distrutto e fatto a pezzi come dei barbari sanguinari, e avete lasciato uno dei più incompetenti rettori a difendere le vostre posizioni personali, dimostrando non solo di non riuscirci, ma addirittura mettendo in risalto la sua inconsistenza e le bugie raccontate nei mesi precedenti. Poche chiacchere e diciamo le cose come stanno. Il banditismo gestionale praticato all’ateneo senese, fosse successo a Parigi, Berlino, Londra, Lisbona, Varsavia o in altre capitali europee, il giorno dopo (nemmeno un anno dopo) avrebbe causato l’arrivo delle forze armate con i gabbioni per portar via i responsabili di questo atto banditesco: ossia un dissesto di oltre 270.000.000 di euro. Ora voi dissestatori tosiani, poi Angelo, Ines e leccaculo vari, vi state cullando sui ritardi della magistratura: ma siete sicuri che questi ritardi vi salveranno dalle vostre responsabilità? Sono cambiati i tempi e il mondo non finisce alla Lizza: il dissesto e l’inchiesta sulle elezioni non finiranno nel dimenticatoio. In Italia esiste una Costituzione e delle leggi ben precise e di questo parleremo mercoledi prossimo.
Il dramma post-dissesto per l’università senese attualmente è rappresentato dalla presenza di due incompetenti e presuntuosi (senza dimenticare la condanna della corte dei conti della pensionata Ines Fabbro) e dalla presenza penosa di quella inconsistente di ministro Gelmini: insomma,tre personaggi in cerca di autore accumunati dalla comune incompetenza in materia di gestione universitaria. Inoltre questo Riccaboni che millanta piani di risanamento che non esistono, era uno dei protagonisti, visti i ruoli ricoperti, della nomenclatura tosiana dei tempi del dissesto: lui c’era e partecipava alla gestione. Oggi si presenta come lo smemorato di Collegno e insieme alla condannata dalla corte dei conti per danno erariale Ines Fabbro non solo massacrano i lavoratori, ma addirittura le tentano di tutte per proteggere personaggi dissestatori come Loriano Bigi e sindacalisti (o ex) corresponsabili e, in alcuni casi, attori d spicco del dissesto. Con questi due incompetenti e con questo sistema incancrenito, più che competere per l’Europa possiamo accontentarci di non finire nell’albo dei fallimenti economici. Se avete a cuore le sorti dell’ateneo e di riflesso la città, cari incompenti Riccaboni e Fabbro, alzate bandiera bianca: tanto avete dimostrato di non saper risanare un bel niente e inoltre non siete nelle condizioni di proteggere nessuno. E anche coloro che politicamente nicchiano o cambiano parti in commedia, invece di apparecchiare tavoli prendano coscienza del dramma dell’ateneo e invitino il loro caro Angelo ad abbandonare il fortino. Poi sarebbe anche il caso visto che nessuno ne ha mai parlato, di affrontare la situazione del nostro caro Angelo, il quale dovrebbe dimettersi velocemente, visto che si trova ad essere rettore mentre sua moglie è una docente della medesima università. Nel frattempo proprio per verificare la posizione sarebbe opportuno conoscere eventuali atti o decisioni presi in presenza o con firma del rettore in merito all’attività di docenza della moglie o del dipartimento di appartenenza. Così, solo per verificare questa situazione che non dovrebbere esistere in un ente pubblico: nell’università ancor meno visto che anche per legge se non erro è stato messo divieto di candidare rettori che hanno parenti dentro l’università. Questa legge riguarda le prossime (vicine) elezioni per il rettore, ma senza perder tempo, per la trasparenza, queste verifiche andrebbero fatte subito.
Cosi come non sono più rinviabili le decisioni in merito ai responsabili del dissesto. Nel contempo invitiamo il sig. Boldrini a riportare i famosi soldi per i libri in onore di Luigi Berlinguer nelle casse dell’ateneo, magari saltellando, come faceva la sera di quei 16 voti di differenza.
A mercoledi ….
Maestro James
Settembre 24th, 2011 — Note redazionali
Ad ulteriore conferma delle bugie del nostro Criccaboni, leggiamo sul Il Fatto quotidiano un episodio riportato come esempio di scelleratezza e malversazione: un pranzo allo Squero di Rimini fra Schiavone e Bettini.
Il meccanismo
Come si è potuto andare avanti così per anni? I documenti contabili sarebbero stati modificati, occultati o smarriti. Oppure palesemente inventati come nel caso del pranzo tra Schiavone e Bettini a Lo Squero di Rimini, un pranzo motivato “col coordinamento della ricerca” ma in realtà per la Finanza “è un evento personale”. Di sicuro, ad esempio, sono state acquistate di 30 bottiglie di vino fatte passare per materiale di cancelleria.
Dopo aver osservato che: a) Lo Squero con tutta probabilità ha dei prezzi inaccessibili ai normali esseri umani; b) che nell’occasione sono state acquistati dei materiali di cancelleria consistenti in 30 bottiglie di vino; c) che Aldo Schiavone è professore di diritto romano a Firenze e Maurizio Bettini (pisano) di materie attinenti al latino (antropologia del mondo antico o qualcosa del genere) a Siena e quindi non si capisce la ragione di andare a Rimini per “coordinare la ricerca” (sbafandosi delle aragoste), vogliamo suggerire ai magistrati fiorentini (e senesi, ma paiono parecchio insonnoliti) ulteriori, enormi, mostruose colpe del figuro in foto, la prima delle quali è 1) aver composto un’ode al dissestatore dei dissestatori Piero Tosi; 2) aver suggerito di inghirlandare, nella medesima opera, le chiome dell’altro dissestatore Maurizio Boldrini, al secolo il Genio di Via Roma 56; 3) essere stato contiguo in modo imbarazzante al Sultano di Stigliano tanto da essere stato papabile per la sua successione al rettorato; 4) essere stato ed essere tutt’ora un sostenitore di Angelo Riccaboni, vale a dire essere un Cricca-Boy a tutti gli effetti, lui e i suoi amichetti Cricca-Boys tipo il Bettalli, avvisato di garanzia (da più di un anno!) per le elezioni del suddetto Riccaboni; 5) stazionare in via Roma 57 nella villetta del Glicine che costa ai contribuenti, tramite l’ateneo senese, quasi 50.000 euro l’anno.
Laggiù, in Piazza San Firenze, pensateci voi!!! E già che ci siete controllate per cortesia che anche l’altro comandato al SUM proveniente da Siena, Omar Calabrese, non appare per caso in quelle carte. Poi ci sta di no, ma non si sa mai … Visto che organizza convegni sul vino e la sua degustazione è facile che anche lui si sia dato a comprare materiale di cancelleria.
Meno male che l’ateneo senese non c’entrava niente!!!
Settembre 23rd, 2011 — Note redazionali


InSUM è venuto fuori un altro merdaio, non inaspettatamente perché, come al solito, qualcuno aveva già messo in evidenza questi traffici e per la precisione il solito Giovanni Grasso, in particolar modo qui e qui. Ora dalla lettura dei giornali per l’inchiesta sul SUM e sull’ISU che vede coinvolto anche il dissestatore Bigi, la redazione di Fratello Illuminato ha qualche domanda e qualche riflessione da proporre:
1) Come mai, visto che gli illeciti contestati sono pari pari quelli contestati a Siena al medesimo Bigi e ad altre decine di persone, e che lì gli illeciti sono finiti nel 2009 e a Siena nel 2008 in viale Franci sono a caro babbo e in via Cavour o in via dell’Anguillara hanno chiuso le indagini? Forse sono oberati di lavoro a Siena? Sotto organico? Bene cedano l’inchiesta a Firenze così magari lì si sbrigano.
2) Come mai la premiata ditta Criccaboni & Fabbro protegge tanto il Bigi, che quello che ha combinato a Firenze al SUM l’ha combinato anche a Siena, mentre Criccaboni faceva quando il presidente del Nucleo di Valutazione, quando il presidente del CRESCO, quando il prorettore ad Arezzo, quando il Preside e senatore accademico? E come mai la Fabbro, che col Bigi partecipava ai congressi organizzati dalla FLC-CGIL, si dà tanto da fare per parargli il culo, mentre come si vede bene altrove il culo glielo rompono, e non solo a lui ma anche a tutti i Bigi-Cricca Boys e le Bigi-Cricca Girls?
3) Come mai la premiata ditta Criccaboni & Fabbro non va davanti alla Procura della Repubblica di Siena per denunciare il grave danno all’immagine, nonché alle finanze, dell’Ateneo di cui ad oggi sono i vertici nonché i rappresentanti legali? Non si può configurare tutto questo come un’omissione dei doveri di ufficio, se non addirittura, vista la pervicacia con cui difendono l’operato di costui nonché di altri, tipo la Goracci che dalla stampa nazionale (Il Fatto quotidiano del 14 maggio 2011) risulta indagata per la questione dei CEL e del conseguente falso in bilancio, addirittura dicevamo una complicità?
4) Come mai non aprono immediatamente una commissione anche interna per accertare tutti questi fatti? O meglio rendono pubblici i risultati della commissione interna creata a suo tempo da Focardi-Miccolis? Che risultanze ha avuto quella commissione? E la Procura ne sa qualcosa?
In definitiva: dopo aver letto l’intervista a Criccaboni da parte della Nazione dove viene utilizzata l’espressione “diligenza del buon padre di famiglia” a noi viene in mente ben altro senso della parola “diligenza”. Qui l’unica diligenza è l’ente pubblico che per anni ha subìto gli attacchi di veri e propri banditi e dissestatori che ad oggi, dopo tre anni dalla conclamazione del disastro, sono tutti al loro posto se non addirittura premiati. E per cortesia risparmiateci questa cretinata sesquipedale continua della “fiducia nella Magistratura”. Per prima cosa prendeteli voi i provvedimenti del caso e poi la magistratura, con la calma e la flemma che la contraddistingue (non tutta evidentemente), e anche debitamente stimolata dalla PARTE LESA prenderà i provvedimenti del caso***.

*** Nella foto una delle tante trasparenti, vantaggiose, corrette e ispirate al bene comune azioni amministrative che hanno contraddistinto l’amministrazione dell’ateneo senese.