Il vero groviglio, la MADRE del gruppo che ha diffuso il virus del dissesto cittadino è la cricca universitaria. Ed è proprio il gruppo trasversale di docenti,politici e giornalisti che ha manovrato e continua a manovrare per deligittimare il lavoro della Procura di Siena e per perpretare il modus operandi della cricca. Significativa è la frase dell’ex ministro Gelmini (verdiniana) “se avessi saputo non avrei firmato”. Non avrebbe firmato il decreto di nomina. Chi sono i politici,oltre a Luigi Berlinguer, che hanno fatto pressioni sulla Gelmini? E il ruolo del Criccaboni quando era delegato aretino e responsabile del Cresco? E la nomina di Ines Fabbro? Come mai il grovigliato Stefano Bisi conosceva il nome di Ines Fabbro prima ancora della conclusione della selezione?
E la lettera piena di abuso di ufficio firmata congiuntamente Criccaboni e Ines Fabbro?
Come mai tutto questo interesse del Bisi nei confronti della cricca universitaria?
E tutta la banda del dissesto,compresi i libri abusivi in onore di Luigi Berlinguer?
Settimana prossima le risposte. E i nomi dei politici.
Università: vanno incrinimati per dissesto colposo e altri per “associazione tra loro” finalizzata a nominare l’abusivo e alterare il giudizio del ministro.E tutti i traffici di Arezzo e del Cresco fatti dal Criccaboni?E le manovre per nominare Ines Fabbro?
Febbraio 23rd, 2013 — Note redazionali
Bastardo Senza Gloria. La piramide del “groviglio armonioso” e il “dissesto colposo”
Febbraio 23rd, 2013 — Note redazionali
Conoscete qualcuno che si dichiara apertamente del “groviglio armonioso” o appartenente al “sistema Siena”? Ora un fatto è certo, da tutti gli osservatori più o meno interessati, si rileva che le responsabilità di questo “dissesto colposo” che ha contaminato tutta la città, impacchettandola in una sorta di commissariamento collettivo è da attribuirsi proprio a questo groviglio o sistema che dir si voglia, togliendo ai cittadini quella sete di sapere di poter individuare, di poter dare una fisicità a coloro che ci hanno portato al disastro. Io non vorrei che, distraendo le persone e tentando di generalizzare, si perda dal nostro orizzonte visivo chi sono coloro che appartengono a questo groviglio, con i loro nomi ed i loro cognomi e chi sono coloro che hanno beneficiato di questo sistema con i loro nomi ed i loro cognomi. Andiamo per esclusione. Non appartengono certamente alla matassa armoniosa quei lavoratori, vedi per esempio quelli della coop solidarietà, che pagano per primi gli errori gestionali dei baroni universitari. Non vi appartengono tutti quei lavoratori di tutte le aziende che lavoravano nell’indotto terziario della nostra città, ora in ginocchio sempre per le scelte fatte da dirigenti politico/istituzionali ben noti a tutte le cronache. Non vi appartengono tutti coloro, che vivendo del proprio sano lavoro, commercianti, artigiani, agricoltori, saranno costretti a sacrifici enormi, fino ad arrivare ad abbandonare il luogo dove sono nati per avere la possibilità di fare qualcosa per se e le loro famiglie. Chi c’è rimasto dunque? Sono sempre tanti credetemi, tantissimi, e sono quelli che stanno al vertice della piramide, sono quelli che hanno compiuto scelte di uomini e gestionali disastrose.
Voglio fare delle domande.
Qualcuno mi spiega perchè se l’università è prossima al dissesto a pagare devono essere quelli che con la gestione politico finanziaria non c’entrano niente? E i baroni? Tutti al loro posto?
Qualcuno mi spiega perchè se i vertici di una banca, con le loro operazioni, fanno saltare la banca stessa a pagare ed essere “esternalizzati” devono essere coloro che con questa gestione non hanno avuto colpe? E chi ha preso ed assecondato tali decisioni tutto bene? Magari con una bella buona uscita.
Qualcuno mi spiega perchè se un comune accumula debiti per decine di milioni di euro e viene commissariato a pagare saranno i dipendenti o coloro che ci avanzano dei crediti? E chi ha provocato tutto questo? Tutto bene? Ancora pontifica?
Come vedete, cari signori e care signore, la regola della piramide è inesorabile. I vertici prendono le decisioni, i vertici beneficiano del potere, i vertici non pagano mai!
Ma attenzione! I vertici si avvalgono anche della manovalanza di coloro, che facendo finta di opporsi sono in realtà i più arrivisti, che vorrebbero salire a sua volta in cima alla piramide, i famosi “falsi profeti”, si riconoscono bene per la loro tracotante autoreferenzialità, sono quelli del ” io l’avevo detto” , ma in realtà hanno sempre cercato accordi sotto banco con i dissestatori, sono i così detti “aggrovigliati di riporto”.
Resta il fatto che la piramide, nei suoi vertici andrebbe in toto incriminata per “dissesto colposo”.
Martedi 26 febbraio conferenza stampa straordinaria della redazione di Fratello Illuminato con la stampa cinese
Febbraio 22nd, 2013 — Note redazionali
Corriere del Mezzogiorno: “Mussari indagato a Salerno con Morelli e l’ex sindaco di Siena Ceccuzzi – Finiti nell’inchiesta sul fallimento del gruppo Amato: finanziarono con 19 milioni ma non c’erano le condizioni”
Febbraio 22nd, 2013 — Note redazionali
SALERNO – Salerno come a Siena: il Montepaschi diventa un caso su cui indagare e in cui ricompaiono i nomi di chi, nella città del Palio, è ritenuto dai magistrati responsabile della bufera che si è abbattuta su una delle banche più antiche d’Italia. Il pubblico ministero di Salerno, Vincenzo Senatore, ha iscritto nel registro degli indagati l’ex presidente Mps Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale dell’istituto di credito senese Marco Morelli, l’ex sindaco di Siena Franco Ceccuzzi e l’ex presidente della commissione Finanze del Governo Prodi, Paolo Del Mese. L’accusa è di concorso in bancarotta fraudolenta e la bancarotta, in questo caso, sarebbe stata commessa ai danni di una società che è già fallita e che ha già trascinato nel baratro giudiziario l’ex democristiano attualmente in carcere. La società è quella che gestiva lo storico pastificio salernitano della famiglia Amato e il nuovo filone di indagini, incentrato esclusivamente su Mps, nasce dall’inchiesta madre che vede a processo ventotto persone tra cui il presidente dell’ordine dei commercialisti Claudio Siciliotti.
LA STORIA – Tutto nasce da una cena, quella organizzata nel settembre del 2006 nella villa di Vietri sul mare del cavaliere Giuseppe Amato e di cui ha parlato ai magistrati e al nucleo di polizia tributaria (che ha condotto le indagini) lo stesso Paolo Del Mese. Sarebbe stato l’ex segretario Udeur (dimissionario dopo lo scandalo del crac Amato) ad invitare a Salerno Mussari e Ceccuzzi. Quella sera, sul terrazzo che affaccia sul mare della Costiera, c’erano anche il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e il nipote dell’ex parlamentare, Mario Del Mese (che sono estranei alle indagini). Il progetto da presentare a Mussari era ambizioso: bisognava costituire una società immobiliare che avrebbe dovuto realizzare un complesso residenziale nell’area dove un tempo sorgeva il vecchio pastificio. La realizzazione sarebbe stata affidata all’archistar francese, Jean Nouvel, ma c’era bisogno di un finanziamento da parte di una banca disposta a investire e credere nel progetto, a differenza di quanto avevano fatto gli altri istituti di credito a cui si era rivolta la famiglia Amato ma senza successo. All’epoca Paolo Del Mese presiedeva la commissione Finanze e aveva ottimi rapporti con Mussari e Ceccuzzi. Tanto che riuscì a far inserire nella Finanziaria 2007 il decreto «salva contrade», che prevedeva l’esenzione dell’imposta sul reddito delle contrade e delle società di contrade del Palio. Franco Ceccuzzi lo ringraziò pubblicamente sul suo sito web.
SCAMBIO FAVORI – A Salerno, però, sarebbe stato il presidente Mps ad appoggiare il progetto Amato e, dicono gli inquirenti, con l’intermediazione dell’ex sindaco di Siena, che era anche componente della commissione Finanze presieduta dallo stesso Del Mese. Il 30 novembre 2006 fu costituita l’immobiliare Amato Re (l’operazione di spin off considerata «spregiudicata» dalla procura porterebbe la firma di Siciliotti). Qualche giorno prima, però, a Roma, nella sede del Monte dei Paschi si incontrarono Paolo Del Mese, Giuseppe Mussari, Marco Morelli, il cavaliere Amato e suo nipote. Dopo quell’incontro, Mps deliberò un finanziamento di 19 milioni a favore dell’Amato Re. L’immobiliare, frattanto, aveva acquistato il vecchio stabilimento del pastificio dalla società fallita Amato spa per venti milioni. La spa, però, era già al default finanziario, come, negli ultimi giorni, stanno ammettendo alcuni degli imputati del crac Amato. Tra questi l’avvocato Simone Labonia (ex presidente della municipalizzata del Comune di Salerno), che ha confessato di aver ottenuto incarichi presso vari istituti di credito grazie all’intercessione di Paolo Del Mese.
Angela Cappetta
Intervenga la magistratura ordinaria e contabile: motivano la proroga per l’agenzia di partito Robespierre con il decreto sul riordino delle province. Ma le province non sono state abolite. Ecco un altro pezzo di groviglio sulle spalle dei contribuenti
Febbraio 21st, 2013 — Note redazionali
Come direbbe il giornalista iscritto all’albo e collaboratore dell’agenzia Robespierre: “grasse risate…”. Qui c’è poco da ridere.
Passiamo ai fatti.
Le parole di Franco Ceccuzzi su agenzia Robespierre (anno 2006)
http://www.francoceccuzzi.it/wordpress/?p=198
Nel 1999 non avevamo ancora il sito web, né un’agenzia che curasse la nostra comunicazione in via continuativa, né un ufficio stampa. Dal nostro ufficio stampa che è si avviato nel 2002, è nata due anni dopo l’Agenzia Robespierre che oggi occupa sei giovani e che si è fatta strada in un settore difficile.” Si è fatta strada grazie agli incarichi degli enti locali guidati dallo stesso partito!!!
Con determinazione dirigenziale n. 546 del 31/3/2010, pubblicato sulla G.U.C.E. n.2010/S-69-103792 del 9/4/2010, veniva indetta gara di appalto (procedura aperta), con il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per l’implementazione del servizio di informazione e comunicazione delle azioni promosse dalla Provincia di Siena; – che con determinazione di questo settore n. 1393 dell’8/9/2010 veniva aggiudicato definitivamente il servizio alla S.A.S. Robespierre con scadenza 10 novembre 2012, come da contratto, Repertorio n. 9333 del 10/11/2010 . L’appalto era all’incirca di 260 mila euro.
In data 9 novembre 2012 il dirigente della provincia di Siena Luca Rossi decide con atto dirigenziale di prorogare l’incarico all’agenzia Robespierre facendo riferimento al decreto che doveva riordinare le province. Morale della storia: le province non sono state riordinate ma all’agenzia di riferimento del Ceccuzzi la proroga è stata deliberata. Ecco il testo della determinazione dirigenziale che mettiamo a disposizione della magistratura:
“SETTORE AFFARI ISTITUZIONALI
Determinazione dirigenziale
Raccolta n. 1562 del 09/11/2012
Oggetto:
IMPLEMENTAZIONE DEL SERVIZIO DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE
DELLE ATTIVITA’ PROMOSSE DALLA PROVINCIA DI SIENA – PROROGA DEL
SERVIZIO AI SENSI DELL’ART.57, COMMA 5, SUB B) DEL DLGS N. 163/2006
Il Dirigente
PREMESSO
– che con bando di gara , approvato con determinazione dirigenziale n.546 del 31/3/2010,
pubblicato sulla G.U.C.E. n.2010/S-69-103792 del 9/4/2010, veniva indetta gara di appalto
(procedura aperta), con il criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più
vantaggiosa, per l’implementazione del servizio di informazione e comunicazione delle
azioni promosse dalla Provincia di Siena;
– che con determinazione di questo settore n. 1393 dell’8/9/2010 veniva aggiudicato
definitivamente il servizio alla S.A.S. Robespierre con scadenza 10 novembre 2012, come
da contratto, Repertorio n. 9333 del 10/11/2010;
VISTO
– l’articolo 17 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla
legge 7 agosto 2012, n. 135 recante: “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa
pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” con il quale è stato previsto il riordino delle
Province, disciplinandone il relativo procedimento che si conclude con un atto legislativo di
iniziativa governativa;
– Il decreto legge del 05/11/2012 n. 188 sul riordino delle Province.
CONSIDERATA
la straordinaria necessità di proseguire nello svolgimento di alcuni servizi ritenuti utili e
opportuni per i cittadini come l’informazione e la comunicazione, a cominciare dal riordino
istituzionale di interesse generale;
PRESO ATTO
che il contratto in essere, con il quale è affidato il servizio di informazione e comunicazione
delle attività dell’Ente, alla S.a.S. Robespierre, è in scadenza con il prossimo 9 novembre
2012;
VALUTATA
la difficoltà a promuovere l’avvio per una nuova gara di affidamento del servizio in attesa
di essere fissati i criteri e modalità operative uniformi per la regolazione in sede
amministrativa degli effetti della successione, anche con riguardo alla gestione delle
risorse umane, finanziarie e strumentali, come stabilito dall’art. 6 del citato Decreto Legge
n. 188/2012
VISTO
Il comma 4 dell’art.1 del contratto stipulato con la S.a.S. Robespierre, sopra citato: “ La
durata dell’appalto è di mesi 24 (ventiquattro). La Provincia si riserva, nel triennio
successivo alla stipula del presente contratto, la facoltà
di affidare, ai sensi
dell’art.57,comma 5, sub b) del D.Lgs. n.163/2006, alla impresa Robespierre sas mediante
procedura negoziata, la ripetizione per ulteriori tre anni di servizi analoghi, conformemente
ai patti di cui al presente contratto e al progetto base elaborato in sede di offerta ”
VISTE
– la lettera di questa Provincia, Prot. N. 171082 del 25/10/20112, in atti, inviata alla Ditta
Robespierre S.a.S., con la quale si richiede la disponibilità a proseguire nelle attività
ponendo alcune condizioni, quali:
1. Proroga per 1 anno del rapporto contrattuale salva la possibilità degli ulteriori 2 anni,
previsti nel capitolato, da comunicare, eventualmente, entro 60 giorni prima della nuova
scadenza del 10 novembre 2013;
2. Riduzione del prezzo di appalto in misura percentuale da concordare, attesa la
ripetizione, nell’anno di proroga, dei servizi già espletati;
3 – scioglimento del contratto nel caso di estinzione dell’attuale Ente Provincia .
– le risposte della SaS Robespierre in data 30 ottobre e 5 novembre 2012, in atti, con le
quali si accettano tutte le condizioni di cui sopra e si dichiara la disponibilità ad applicare
un ulteriore sconto sul costo del servizio pari al 5%, rimanendo invariati il resto dei patti e
condizioni di cui al capitolato e al precedente contratto stipulato in data 10/11/2010;
VISTO
lo schema del nuovo contratto, in atti;
VERIFICATA
la regolarità della procedura e ritenuto pertanto di dover procedere al proseguimento del
servizio in oggetto affidato alla SaS ROBESPIERRE, per il prezzo offerto in sede di
trattativa negoziata, relativo al periodo 10 Novembre 2012 – 10 novembre 2013, di €
123.619,68 +Iva 21% € 25.960,13 pari a complessivi € 149.579,81;
DATO ATTO
che il responsabile del procedimento è il dr. Luca ROSSI, Dirigente Settore Affari
Istituzionali;
PRECISATO
che ai sensi dell’art. 17 della L.r. n.38 del 13/2/2007 è stata accertata la regolarità
contributiva dell’impresa aggiudicataria così come risulta da DURC in atti;
VISTO
il Bilancio di previsione dell’anno 2012, approvato con deliberazione C.P. n. 5 del
17/2/2012;
VISTI
–
l’art. 2 del D.Lgs. n.163/20067, in ordine ai principi nella realizzazione di lavori, servizi
e forniture pubbliche;
–
l’art. 192 del D.Lgs. n.267/2000 in materia di determinazioni a contrarre e relative
procedure;
– l’art. 17 del regolamento per la disciplina dell’attività contrattuale;
– il vigente Regolamento sull’ ordinamento generale dei Servizi e degli uffici dell’ Ente;
– L’art.57,comma 5, sub b) del D.Lgs. n.163/2006
RAVVISATA
la propria competenza di provvedere in merito ai sensi della seguente normativa:
– -art. 4, comma 2 – del D.Lgs. 30/3/2001, n.165;
– -art. 107 del TUEL n.267 del 18/8/2000
– -art. 40 dello Statuto dell’Ente
DETERMINA
per le motivazioni indicate in premessa:
1. di affidare, alla ROBESPIERRE SaS di Siena – Via del Cavallerizzo, 1 Partiva Iva e
Codice Fiscale 01117120525, il proseguimento del servizio di informazione e
comunicazione delle attività della Provincia di Siena, per il periodo 10 novembre 2012
– 10 novembre 2013;
2. di stabilire che il servizio viene svolto secondo quanto contenuto nel capitolato
speciale di appalto, approvato in sede di gara e a quando disposto nel nuovo contratto,
depositati entrambi in atti presso questo Ufficio, per un importo di € 123.619,68 +Iva
21% € 25.960,13, pari a complessivi € 149.579,81;
Di impegnare le somme come di seguito dettagliate:
Impegno n. dell’anno Capitolo Articolo Cod. Siope
Imp. €
4062 2012 15900 2 1332 € 46.681,07
53 2013 15900 2 1332 € 25.620,00
52 2013 1321 0 1332 € 74.380,00
4069 2012 1321 0 1332 € 2.898,74
Il presente provvedimento, soggetto a pubblicazione, è esecutivo dalla data di apposizione del
visto di regolarità contabile da parte del responsabile del servizio finanziario, ai sensi dell’art. 151,
comma 4, del D.Lgs.267/2000.
Il medesimo, ai sensi dell’art. 6 del Regolamento per la disciplina del diritto di accesso ai
documenti amministrativi e della deliberazione G.P. n. 13 del 20.01.2004, è reso pubblico
mediante
inserimento
sul
sito
internet
dell’Amministrazione
(www.provincia.siena.it), con procedura automatizzata.
Il DIRIGENTE AFFARI ISTITUZIONALI
ROSSI LUCA
Siena 09/11/2012
IN ORDINE ALLA REGOLARITA’ DELL’ISTRUTTORIA
Il Responsabile attesta la regolarità e completezza dell’istruttoria
IL RESPONSABILE
Provinciale
di
Siena
Siena 09/11/2012
Il partito ceccuzziano ha distrutto la città e la provincia e questi continuano a raccogliere appalti con i soldi dei cittadini.Ecco un altro pezzo di groviglio.
Dal Corriere del Mezzogiorno: “Labonia parla: per l’influenza di Del Mese gli Amato ottennero finanziamenti da Mps- Il professionista torna ai domiciliari dopo la deposizione che conferma il ruolo dell’ex parlamentare e delle banche”
Febbraio 21st, 2013 — Note redazionali
SALERNO – Simone Labonia ammette la sua parte di responsabilità nel crac Amato. E grazie a queste parole ha ottenuto gli arresti domiciliari nell’inchiesta che vede coinvolti politici e manager. Ma nel dispositivo del Tribunale del Riesame c’è anche la conferma che l’avvocato salernitano ha agito in quanto «uomo di Paolo Del Mese». E in quelle parole è contenuta la riprova che il castello accusatorio del pm Vincenzo Senatore, supportato dalle indagini del nucleo di polizia tributaria della Finanza coordinato dal tenente colonnello Antonio Mancazzo, è fondato.
I SOLDI – Il professionista salernitano ha incassato 830mila euro. Quasi la metà solo per la documentazione collegata al finanziamento di circa 27 milioni di euro che il gruppo Amato ha ottenuto da un pool di banche guidato dal Monte dei Paschi di Siena. E quelle competenze sarebbe arrivate per aver «ricevuto incarichi a seguito dei buoni uffizi di Paolo Del Mese».
LE BANCHE – Proprio l’ex parlamentare, nonostante non fosse più presidente della Commissione Finanze «aveva mantenuto inalterata la propria influenza sugli istituti di credito». Favorendo, quindi, secondo l’accusa della Procura che trova conferma nelle parole di Labonia, la possibilità di accedere a quei finanziamenti nonostante la situazione patrimoniale del gruppo Amato non fosse così florida. E, infatti, questo passaggio è ribadito nel dispositivo del Riesame quando si fa riferimento alle dichiarazioni di Labonia: l’influenza era tale «tanto da consentire operazioni quantomeno spregiudicate come quella dello spin off immobiliare in favore di Amato Re»
Ricordiamo che alla cena del 2006 a Salerno era presente anche Franco Ceccuzzi
LA CENA IN COSTIERA AMALFITANA – Mussari sembra avere un feeling particolare con Paolo Del Mese e con Salerno. Anche perché il numero due della Commissione Finanze, presieduta dall’ex democristiano salernitano, è Franco Ceccuzzi. Parlamentare del Pd ma anche ex sindaco di Siena. Alla cena, come hanno raccontato alcuni indagati nel corso delle deposizioni, furono invitati e parteciparono numerosi esponenti politici e imprenditoriali di rilievo di Salerno. La conviviale fu organizzata, nella sua villa in costiera amalfitana, da Giuseppe Amato. Pare su input di Del Mese. Che vi partecipò insieme a Mussari e Ceccuzzi. Tra i tanti invitati anche il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.
L’inciucio di cui nessuno parla
Febbraio 20th, 2013 — Note redazionali
L’abbiamo già detto: Fratello Illuminato c’è (ed è primo in classifica)
Febbraio 20th, 2013 — Note redazionali
All’iniziativa a favore della Cooperativa Solidarietà (e ovviamente contro i macellai sociali Criccaboni & Fabbro che si sono guardati bene dal farsi anche solo vedere) Fratello Illuminato c’era e vi propone, in anteprima come sempre, un reportage fotografico dal quale si desume che sono intervenute diverse forze politiche e qualche rappresentanza stiglianese. Di una cosa siamo sicuri, di chi NON c’era, dimostrando ancora una volta quanto gliene frega dei poveracci e dei deboli: il Ceccuzzi (mentre Valentini, per l’interposta persona di Fulvio Mancuso era presente). Complimentoni Ceccuzzi, complimentoni Bezzini, siete proprio in gamba. Avete guadagnato altri 64 voti.
Basta con la macelleria sociale!!! Basta con gli stiglianesi e i dissestatori!!!
Alcune domande al Commissario Laudanna: dirigenti e giuramento
Febbraio 20th, 2013 — Note redazionali
Le voci che circolano, dopo un’attenta verifica, o si stoppano o si certificano come vere. Ci rivolgiamo al Commissario Laudanna attuale commissario del Comune di Siena per sottoporre alla Sua attenzione due questioni non secondarie:il rapporto di alcuni dirigenti comunali con l’ex sindaco Ceccuzzi e il mancato giuramento degli dipendenti dell’ufficio legale del Comune.
Girano alcune voci (da verificare) che ci sarebbero alcuni dirigenti che oltre ad informare in tempo reale l’ex sindaco Ceccuzzi (le vicende sul Santa Maria della Scala in primis e anche quelle relative al rapporto con le imprese) su quanto accade nella gestione del Comune tentino di “rallentare” il normale rapporto uffici-cittadini-imprese proprio per far intervenire lo stesso Ceccuzzi in modo tale che sia lui ad accreditarsi in funzione elettoralistica la soluzione dei problemi sottoposti agli uffici. Verifichi sig. Commissario e verifichi anche se la dirigente del Comune Angela Ongaro è la stessa Angela Ongaro firmataria del comitato dei sostenitori dello stesso Ceccuzzi.
Altra questione è quella delle consulenze legali affidate nel passato ad avvocati esterni(anzi al solito avvocato) alla pianta organica del Comune. Siccome la legge prevede che dopo un particolare “giuramento” gli stessi dipendenti(legali) dell’ufficio legale del Comune di Siena possono occuparsi delle materie oggetto delle consulenze che venivano affidate esternamente(quindi un risparmio notevole per le casse comunali) ci chiediamo come mai(o se qualcuno blocca la procedura) questo “giuramento” non è stato formalizzato.
Così,semplicemente.
Fratello Illuminato aderisce a questa importante iniziativa e invita tutta la cittadinanza a presenziare
Febbraio 19th, 2013 — Note redazionali
MERCOLEDI’ 20 FEBBRAIO 2013 – AULA MAGNA DEL RETTORATO – ORE 16.00-18.00
Tutti i cittadini, che siano impegnati in politica, nel sindacato, nel volontariato, o semplicemente attenti al momento attuale, sono invitati a partecipare alla iniziativa pubblica di sostegno ai 64 operatori della Cooperativa sociale Solidarietà che operano presso le portinerie dell’Università di Siena.
Abbiamo tutti letto dei tanti interventi fatti da diversi esponenti della politica locale, e non, sulla situazione della cooperativa Solidarietà. Noi, oggi, nell’indire questa iniziativa chiediamo a tutti coloro che si sono spesi per gli operatori della cooperativa di dedicargli ancora due ore del loro tempo per confrontarci tutti insieme. Nell’occasione dell’incontro verrà presentato un appello da sottoscrivere e presentare al Magnifico Rettore per il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo. Verrà spiegato perché sussistono ancora i tempi per porre rimedio alla decisione di far terminare la convenzione con la Cooperativa Solidarietà evitando tutte le ricadute su 64 famiglie. Alla iniziativa sono invitati tutti, semplici cittadini, i dipendenti dell’università, gli studenti, ma anche tutti i candidati a sindaco delle prossime elezioni comunali. Sappiamo quanto ognuno abbia impegni magari già fissati, ma sappiamo anche quanto una firma, un gesto seppur piccolo, unito a quello di tanti altri possa acquisire un significato dirompente.
La difesa dell’occupazione, dell’inserimento lavorativo e della dignità, non è patrimonio di una parte, ma rappresenta il grado di maturità di una intera comunità a prescindere dalle posizioni. Per questo ci appelliamo a tutte e tutti per sostenere i 64 operatori della Cooperativa Solidarietà partecipando alla iniziativa.
Noi stesse come organizzazioni promotrici, insieme agli operatori, abbiamo solo voluto convogliare la loro richiesta di intervento in una iniziativa pubblica, il senso alla iniziativa lo daranno tutti coloro che vorranno essere presenti.
Gli operatori della Cooperativa sociale Solidarietà, DAS e USB Siena