All’economista Giulio “Guido” Carli segretario del PD comunale di Siena consigliamo un soggiorno di almeno una settimana nella città di Mantova, cosi avrà tutto il tempo per confrontarsi con quelli del PD dell’ex città “rossa” della Lombardia sulle vicende del Centro di Palazzo Tè e sul ruolo del vicepresidente dello stesso Centro, il comunicatore David Rossi vicino alla corrente del PD dell’economista Giulio “Guido” Carli. Durante il soggiorno potrebbe riscoprire la vera collocazione del PD e rinfrescarsi la memoria con i fondamentali della vera politica. Oggi dopo giorni di riserbo (e aveva fatto bene) ritorna sulle pagine del Bisi con una dichiarazione del tutto priva di senso logico e alquanto stridente con il ruolo di segretario del partito che governa la città. Forse questa è una chicca suggerita dal comunicatore durante una visita comunicativa dentro la Galleria dell’Odeon o durante una passeggiata mattutina in Piazza del Campo? Sicuramente è una chicca da inserire nel manuale delle giovani marmotte. Leggete un po’ che ridicole affermazione e soprattutto da quale pulpito. Noi come ben sapete non siamo organici a nessun partito e non siamo nemmeno orientati con il centrodestra e nel caso specifico senese a volte ci sorge il dubbio su chi sia più verdiniano degli altri. Detto questo analizziamo il pronunciamento che sfiora il patetico. Nei giorni scorsi due consiglieri comunali del PDL, Del Dottore e Corsi, hanno attaccato la maggioranza e il sindaco (ogni tanto l’opposizione esiste) e sinceramente considerando la situazione (mozione sulla fondazione e il bilancio) effettivamene la gestione del sindaco Ceccuzzi è alquanto deficitaria. E ricordiamoci che nell’ultimo consiglio comunale il sindaco si è salvato grazie ai voti di Senni, Corradi e De Risi. Di fronte a tutto questo un partito di maggioranza serio dovrebbe interrogarsi all’interno e non diffondere veleni che aumentano la confusione politica che non giova alla città. L’eonomista Carli afferma: “Le dichiarazioni di Corsi e Del Dottore dimostrano che il PDL è un ramo d’azienda in affitto … opposizione guidata con logiche familistiche”. Addirittura familisiche. Estav(amo) in pensiero con l’assenza del Carli. Ci vuole un bel coraggio ad affermare simili castronerie. Non conosciamo personalmente né Del Dottore e nemmeno il Corsi ma con tanti “trasversalismi e rami d’azienda in affitto” praticati dalla corrente del Carli, sinceramente ci saremmo aspettati almeno altri cinque o sei anni di riserbo. Il Carli poteva risparmiare le parole per la probabile candidatura a sindaco di Sovicille, sempre che la scelta venga condivisa dal partito della Val di Merse. Parla proprio lui che da mesi, anche prima delle scorse elezioni, s’incontrava con il brandaniano Sandro Senni e infatti il Senni praticando il peggiore trasformismo è parte attiva della maggioranza ceccuzziana. E i rapporti tra il PD e una componente di Pietra Serena te li sei dimenticati Carli? E i tentativi di questi giorni promossi da una parte del PD per convincere il verdiniano Nannini a votare il bilancio? Siamo a Siena e non a Berlino e le notizie girano alla svelta. Restiamo in attesa di conoscere l’esito del voto sul bilancio per meglio capire chi e come pratica il trasversalismo in questa città e di chi sono le responabilità dei disastri in corso. Nel frattempo Carli fatti un giro a Mantova, magari accompagnato dal comunicatore di fiducia.
Entries from Aprile 2012 ↓
E’ riapparso l’economista Giulio “Guido” Carli con una strana teoria. Forse un’altra chicca comunicativa studiata tra Siena e Mantova?
Aprile 19th, 2012 — Note redazionali
Massì, ha ragione, internazionalizziamo!
Aprile 18th, 2012 — Note redazionali
Stendiamo un velo pietoso sul fatto che il giornalino online Sienanews, da quando della Banca non si può più per parlare perché si rischia di dire qualche oscenità che risulterebbe sgraditissima ai piani alti, è diventato l’house organo del Criccaboni. Comunque in questa videointervista, come in qualsiasi discorso scritto o parlato del Criccaboni, grandina il micidiale vocabolo internazionalizzazione. Ci siamo scoperti a ragionare, in redazione, che in effetti bisognerebbe internazionalizzare, ma non tanto l’Ateneo che non ha una lira per farne due e che, se da un lato, si rende protagonista di soprusi belli e buoni come il taglio del salario dei dipendenti e dei CEL (buffo no? E con cosa si internazionalizza senza CEL?), dall’altro sputtana una massa notevole di quattrini per blandire questo o quell’altro presunto potente o anche non potente, ma ben ammanicato; bisognerebbe internazionalizzare le INCHIESTE e I GIUDIZI sull’Ateneo, per esempio coinvolgendo – vista l’inerzia delle autorità competenti in loco, l’Interpol o il corpo dei Marines o riesumare l’Armata Rossa. Insomma siccome a Siena non c’è verso di cavare un ragno dal buco, vediamo se internazionalizzando, si riesce a combinare qualcosa.
Due comunicatori discontinuisti
Aprile 18th, 2012 — Note redazionali
Il primo comunicatore è quel genio che gestiva l’ex area comunicazione e marketing del dissestato ateneo senese, ovvero il genio Maurizio Boldrini; il secondo comunicatore è un altro genio ma, rispetto al Boldrini è un comunicatore VIP, ovvero il vicepresidente del Centro di Tè di Mantova, David Rossi. Ops pardon, il genio numero due è anche capo della comunicazione del gruppo MPS. Già da questo si evince che i due hanno in comune “un’area comunicazione”. Poi i due geni sono amici da una vita e infact il genio VIP era ospite fisso ai famosi “Caffè della politica” organizzati dal genio di Via Roma 56. E non dimentichiamoci dell’incarico affidato al genio Boldrini per la strenna di Natale della banca MPS. A proposito,ma il genio VIP quando la società INFACT occupava abusivamente i locali di Via Roma 56 si è mai preoccupato di verificarla questa cosa visto che dal sito di INFACT comunicavano che tra i loro clienti figurava( o forse figura ancora?) la banca MPS? Insomma due geni per una comunicazione geniale. Entrambi fans di Luigi Berlinguer e Piero Tosi, oltre che comunicatori di riferimento di Criccaboni, oggi sono due comunicatori discontinuatori: sono i piu’ impegnati sostenitori di Ceccuzzi e i due condividono la stessa posizione di avversità politica nei confronti del blog Fratello Illuminato, di alcuni giornalisti locali ritenuti troppo indipendenti, dei fratelli Monaci, di Pierluigi Piccini, del gruppo vicino all’ex sindaco Cenni e di tutti coloro che si sono schierati contro i dissestatori di ateneo. Due geni, insomma. Entrambi si spallegiano e si muovono per: il genio VIP per rimanere a galla e il genio di Via Roma 56 per ritrovare un ruolo dentro il sistema. Questi due geni oltre ad “inquinare i pozzi della comunicazione” sono tra i responsabili insieme a buona parte della classe politica della situazione di crisi che vive la città dal punto di vista economico, politico e culturale. I due lavorano per dividere e non per gli interessi della comunità.
P.S. Come è andato il pranzo ieri fra Cannamela e Boldrini?
Chi di discontinuità ferisce, di discontinuità perisce. Lo strano caso del discontinuatore Ceccuzzi: e ora come fa a ‘piazzare’ tutti i suoi uomini?
Aprile 18th, 2012 — Note redazionali
Dal nostro corrispondente all’Acri, l’economista Paco Pachese – La parola “discontinuità” di nuovo alla ribalta. Ma stavolta a pronunciarla non è Mister Discontinuator, al secolo Franchino il Ceccuzzi (pro tempore sindaco di Siena). Il nuovo motto di Ceccuzzi è uscito dalla bocca del presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti in un’intervista rilasciata ad Affari e Finanza qualche giorno fa. E siamo certi che nell’accezione in cui l’ha declinata lui al Ceccuzzi non piaccia per niente.
Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri l’associazione che rappresenta la quasi totalità degli 88 enti ex bancari a proposito del rapporto tra politica e mondo delle Fondazioni bancarie inizia subito dicendo “No, non c’è una guerra con i politici, ma noi cerchiamo di far capire che è nel loro interesse non mettere soggetti privati quali noi siamo sotto il loro controllo: se entra la politica, le Fondazioni scompaiono”.
Ma la parte più interessante e senza dubbio estremamente dolorosa per Franchino da Montepulciano arriva quando il Presidente Guzzetti spiega il significato della nuova ‘Carta delle Fondazioni’ (una sorta di decalogo al quale attenersi) approvata all’unanimità nei giorni scorsi “Il punto più qualificante della Carta è quello che parla della governance. Al fine di salvaguardare la propria indipendenza ed evitare conflitti di interesse – si legge nel testo – la partecipazione agli organi delle Fondazioni è incompatibile con qualsiasi incarico o candidatura politica”. Guzzetti, rispondendo al giornalista prosegue affermando “Inoltre ci deve essere ‘discontinuità’: chi ha fatto politica non può entrare in una Fondazione, se non dopo un periodo di decantazione di uno-due anni. La ‘discontinuità’ deve valere anche in uscita: chi è stato dentro una Fondazione non potrà candidarsi in un partito se non passeranno uno o due anni di ‘sabbatico’”.
E qui viene il bello e, soprattutto, l’ennesima grana per il Ceccuzzi (che va a sommarsi a tutte quelle che si crea da solo; alle tante che gli creano i suoi ‘consigliori’; alla atavica sfiga che gli si è appiccicata addosso come una cozza allo scoglio fin da quando la sua candidatura venne lanciata).
Come farà, a questo punto il socialista e vice sindaco Mauro Marzucchi (che siede nei banchi della giunta comunale non perché è un tecnico, ma bensì perché è un politico a tutto tondo) a coronare il suo sogno di essere nominato nella deputazione amministratrice della Fondazione MPS? A quali nuovi equilibrismi dialettici e a quali stravaganti strategie di comunicazione i prodi comunicatori ceccuzziani tenteranno di ricorrere per far passare come non politici tutta una pletora di personaggi che, invece, hanno fatto solo quello in tutta la loro vita?
Risponda ad una sola domanda, Ceccuzzi: cosa ne pensa della nuova ‘Carta delle Fondazioni’ e della tanto sua amata parolina magica ‘discontinuità’?
Un rettore abusivo all’Università di Siena: una vergogna internazionale!!!
Aprile 17th, 2012 — Note redazionali
Centro di Palazzo Té di Mantova e l’appello degli intellettuali: “Azzerate tutto e ripartiamo da zero”. A casa anche il comunicatore David Rossi
Aprile 17th, 2012 — Note redazionali
Ecco il testo integrale degli intellettuali di Mantova:
Abbiamo letto nei giorni scorsi della decisione di Alain Elkann di lasciare l’incarico di presidente del Comitato scientifico del Centro Internazionale d’Arte e Cultura di Palazzo Te. Elkann lamenta che il Consiglio d’amministrazione del Centro, e in particolare il suo presidente, non abbiano tenuto in alcun conto le proposte formulate dal Comitato scientifico.
Contemporaneamente si è appreso che la prevista grande mostra su Giulio Romano non si farà più; al suo posto è arrivata una mostra itinerante sugli artisti dell’animazione – sui cartoon per intenderci -, di recente transitata al Padiglione d’Arte contemporanea di Milano. Nel frattempo abbiamo dovuto ascoltare le polemiche di Vittorio Sgarbi che, more solito, avvelenano ulteriormente il clima senza peraltro dare alcun contributo alla delineazione di un futuro del Centro che sia all’altezza del suo passato.
Tutto ciò indica senza possibilità d’equivoco a quale sorte si vuole condannare il Centro da parte dei suoi attuali massimi responsabili: tramonta definitivamente l’idea del Centro come luogo di ricerca, oltre che come organizzatore di esposizioni (felice idea che è diventata in diverse occasioni un’importante realtà); si rinuncia a valorizzare sotto il profilo scientifico, artistico e turistico lo straordinario patrimonio storico di Mantova; vengono meno le relazioni con i musei d’Italia, d’Europa e del mondo che hanno costituito una delle chiavi dei successi del passato; si scoraggiano infine le forze economiche a rilanciare il Centro e a investire in imprese culturali che possano concorrere alla crescita della nostra città e della nostra provincia.
La china sulla quale il Centro pare avviato è in larga misura da ricondurre all’inadeguatezza dei suoi attuali massimi responsabili. Crediamo dunque non vi sia alcuna seria possibilità di rilanciare il Centro se non si comincia con il nominarne di nuovi, pensando a personalità di grande prestigio scientifico e di riconosciuta indipendenza.
Soltanto un gruppo di amministratori caratterizzati da questo profilo potrà disegnare un nuovo futuro per il Centro, chiamando a raccolta le migliori energie della cultura locale, riallacciando i legami con le più quotate istituzioni culturali nazionali e internazionali, elaborando progetti che traggano ispirazione e linfa dalla straordinaria ricchezza della storia artistica e culturale di Mantova, sottoponendo ai privati progetti rigorosi sotto il profilo scientifico e convincenti sotto il profilo turistico, favorendo l’intesa e la cooperazione tra pubbliche amministrazioni e forze economiche.
Gianluigi Arcari, editore, Mario Artioli, Nicoletta Azzi, Giancorrado Barozzi, Carlo Marco Belfanti, Maurizio Bertolotti, pres. istituto di storia contemporanea, Renato Berzaghi,Molly Bourne, Eugenio Alberto Cattini, critico cinematografico, Sergio Cordibella, presidente del Conservatorio e fondatore del Centro Te, Gianfranco Ferlisi, Daniela Ferrari, direttrice Archivio di Stato, Edgarda Ferri, scrittrice, Gaspare Gasparini, Maria Vittoria Grassi, Egidio Lucchini, Luca Nicolini,Festivaletteratura, Maria Rosa Palvarini, Roberto Pedrazzoli, pittore, ex assessore cultura Provincia, Carla Pezzali Zuccoli, Carlo Prandi, Paolo Ricci, Giovanni Rodella, Marzio Achille Romani, docente alla Bocconi,Vanna Rubini, Noris Zuccoli
P.S. Sempre dall’archivio fotografico di Dagospia la foto del comunicatore VIP David Rossi insieme a Rosanna Lambertucci (Più sani più belli).
Lo Starnini guida la fronda dei restauratori e David Rossi quella dei comunicatori “discontinuisti”
Aprile 17th, 2012 — Note redazionali
Per niente soddisfatti per aver distrutto un ateneo e diviso per anni la città a seguito della loro sete di potere, ecco che i fedelissimi del sultano di Stigliano (al secolo Luigi Berlinguer) ritornano prepotentemente sulla scena politica per restaurare le proprie poltrone. Hanno fatto “prigioniero” il Ceccuzzi dentro il partito e grazie all’intervento dei vertici romani del partito hanno seccato le nomine locali per il prossimo cda della banca. I fedelissimi del sultano non hanno molti voti dal punto di vista elettorale, ma sono riusciti ad impossessarsi della struttura del partito, o meglio, a condizionarla. E di fatto condizionano lo stesso Ceccuzzi. Il capo della fronda piddina dei restauratori è una vecchia, diciamo vecchissima, conoscenza della politica: Il sempre in aspettativa Sandro Starnini. Questo sarebbe il nuovo e la discontinuità?
Starnini ex presidente della Provincia, ex consigliere regionale (meglio incarichi politici che andare a lavoro!), da quando il partito gli ha negato la possibilità di fare l’assessore nella giunta regionale si è messo di traverso e ha riaperto le ostilità nei confronti del gruppo dirigente. Le ostilità son durate poco e infatti il Mussari qualche mese fa ha nominato Starnini presidente della Novoli (incarico di circa 100 mila euro). Nei mesi prima della campagna elettorale partecipava e organizzava le riunioni per disarcionare Ceccuzzi dalla candidatura di sindaco (vi possiamo dire anche le date e i partecipanti delle riunioni); non riuscendo nella frenata al Ceccuzzi, insieme al resto della fronda, hanno cambiato strategia. Del resto a Starnini come ad altri discontinuatori non manca l’incarico ben retribuito. Arriviamo ai giorni nostri. Nelle varie riunioni politiche del partito e non, lo Starnini attacca sempre il Mussari (prima l’incarico e poi attacca chi gli ha dato l’incarico) e Alberto Monaci. E infatti sono i fedelissimi di Starnini che hanno spinto e stanno spingendo alla rottura interna al partito e naturalmente forzano la mossa per andare alle elezioni anticipate. Il “prigioniero politico” Ceccuzzi non voleva la rottura così come voleva la riconferma di Mussari, ma gli eventi e le imposizioni romane hanno determinato uno sconquasso e il danno maggiore lo stanno recando alla città. Come nel passato, la città è divisa per colpa della sete di potere del solito gruppo: Luigi Berlinguer e Alberto Brandani. E naturalmente con l’assurda pretesa di utilizzare le istituzioni pubbliche per manterne in piedi il gruppo dirigente del partito fedele al Ceccuzzi e di tutti i vari comuncatori e nominati al seguito. Se poi la città è ridotta in stato di crisi, chissenefrega!! Loro campano bene e con incarichi ben remunerati. Ad assecondare la fronda dello Starnini nell’ardua impresa di dividere la città e spingere alle elezioni anticipate sono scesi in pista anche i famosi “inquinatori di pozzi della comunicazione” capitanati dal comunicatore che si divide tra Siena e Mantova, David Rossi. Quando ha avuto la conferma che Mussari era in uscita si è messo subito nella scia dei restauratori. E a tal proposito consigliamo al nostro amico Bisi di non seguire il comunicatore nell’ardua impresa perchè i tempi son cambiati, la gente è incazzata, c’è crisi e i poteri non si fidano più dei voltagabbana supponenti e troppo furbini. E’ inutile parlare di altro o mettere in pista altre ipotesi: questo è il quadro desolante della politica senese. Il ritorno delle mummie della politica e dei soliti poltronisti. Provate a smentire la nostra ricostruzione; noi siamo disponibili a pubblicare rettifiche e altre ricostruzioni. Anche se noi siamo documentati (mai sottovalutare la documentazione). E i comunicatori, quelli seri, dovrebbero sapere che la comunicazione vincente non è determinata dal mezzo, ma dal contenuto. Specialmente in periodi, come quelli che viviamo, popolati da svariati cazzari della comunicazione e della politica.
Quizzone!!! Stanno preparando un paio di crodini tipo quello del farmacista milanese. A chi toccano?
Aprile 17th, 2012 — Note redazionali
Fonti sulla cui attendibilità non abbiamo ragione di dubitare ci avvertono che sono in preparazione dei crodini “farmacista milanese” style. La redazione di Fratello Illuminato pertanto, che un’idea se l’è fatta, organizza un ennesimo quizzone per i propri lettori. A chi li stanno preparando? Volendo possiamo metterla anche così: chi e a chi sta preparando la polpetta?
P.S. Sia chiaro che è metaforica l’espressione. Che non ci vengano poi ad accusare di istigare alla violenza o al veneficio. Sono crodini metaforici, non cianurati che ammazzano davvero.
“Una catena umana attorno a Palazzo Tè per difendere un’eccellenza del nostro territorio”. Questa la proposta lanciata dal segretario del PD comunale di Mantova
Aprile 16th, 2012 — Note redazionali
Il comunicatore per tutte le stagioni David Rossi, vicepresidente del Centro di Palazzo Tè (nomina di banca MPS), con molta probabilità, forse perché abituato ad altro genere di comunicazione, non avrebbe mai immaginato che questa vicenda finisse sotto i riflettori. Appunto, è troppo abituato all’informazione allineata e suggerita. Poi essendo il comunicatore dei comunicatori del groviglio, anche a lui molto caro, stava approfittando della moda della discontinuità per rifiorire dalla crisi che stanno vivendo la città e tutte le istituzioni, facendo finta di non aver avuto mai ruoli negli ultimi 10 anni. Ma il mondo della comunicazione è pieno di archivi e di memoria e anche i muri (dove qualcuno scriveva) sono a conoscenza del ruolo occupato in questi ultimi anni dal capo della comunicazione del gruppo MPS. Una vera discontinuità imporrebbe alla stessa di banca di sostituire il capo della comunicazione e, in tempi velocissimi, sostituirlo dal ruolo di rappresentante della banca nel cda del Centro Tè dopo avergli chiesto una relazione dettagliata sulla gestione del medesimo Centro (soprattutto la gestione finanziaria). Ritorniamo a Mantova e rileggetevi questo http://shamael.noblogs.org/?p=
La redazione di Fratello Illuminato è molto attenta e sensibile alle vicende che interessano la cultura e la gestione del patrimonio pubblico italiano e per questi motivi auspica una piena discontinuità anche nella gestione del prestigioso Centro di Palazzo Tè a Mantova. Le dichiarazioni del segretario comunale del PD di Mantova Andrea Murari sono molto significative in tal senso: «È una proposta – dice Murari – che farò a tutta la città, alle associazione e a tutti i partiti che si sentono defraudati di un’eccellenza culturale e artistica dalla programmazione messa in piedi dall’amministrazione comunale che la sta trasformando in una agenzia immobiliare e non più in un motore di cultura». Il modello di cintura umana è quella che si tenne al Colosseo; i tempi non sono ancora stati decisi, ma Murari conta di far presto: «Il Té – insiste- va difeso dal gruppo di amici che se ne è impossessato. Prima il Centro era un’istituzione che produceva cultura, adesso si limita ad ospitare mostre ideate da altri». E sferza: «Se il senso del comitato scientifico era quello di esportare eventi culturali che nascevano a Mantova, adesso il Centro affitta stanze per mostre pensate e realizzate altrove». E allora, «serve una mobilitazione di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del centro di Palazzo Té e della città; perdere la qualità della produzione del Té significa perdere molto in termini materiali e rassegnarsi al declino della città».
E ricordiamo a tutti che fu proprio il sindaco di Mantova Nicola Sodano (di centrodestra) a suggerire il nome di David Rossi come vicepresidente del Centro Té (come da dichiarazioni dello stesso Sodano). Ma il PD di Mantova non ci sta e scende in pista contro la gestione Sodano. Avanti con la catena umana e circondateli tutti.
P.S. La foto di David Rossi con Gigi D’Alessio è stata recuperata dall’archivio VIP di Dagospia. Per i VIP la crisi non arriva mai.
Clamoroso!! Mancini rinfresca la memoria al Ceccuzzi
Aprile 16th, 2012 — Note redazionali
La situazione è fuori controllo e il sindaco Ceccuzzi farebbe bene a cambiare i comunicatori. Ieri il sindaco aveva urlato chiedendo alla fondazione i soldi per i BOC. Oggi Mancini diffonde una nota che rinfresca la memoria al Ceccuzzi su quelle che sono le condizioni della Fondazione e le scadenze formali e legali. Non sarà mica che il sindaco a forza di discontinuarsi si discontinua anche dalla memoria.
Ecco l’intervento del Mancini.
Il Sindaco di Siena “batte cassa” e sollecita la Fondazione Mps a prendere rapide decisioni in merito ad alcune richieste di finanziamento del Comune stesso e addossa alle decisioni della Fondazione la responsabilità di tagli a servizi essenziali, di aumento delle imposte e persino della stabilità della massima istituzione cittadina.
Messa così la cosa potrebbe sembrare addirittura un ricatto e quindi inaccettabile, ma essendo ottimista e corretto, non lo voglio pensare e quindi posso assicurare che esamineremo serenamente l’invito fatto alla Fondazione che, come sempre, non verrà meno al suo compito fondamentale di “promuovere lo sviluppo del territorio” e di sostenere le varie realtà locali.
Non è però accettabile, neanche sotto forma di dubbio, che passi l’idea che la Fondazione abbia perso tempo per prendere una decisione, perché questo non è vero. La Fondazione infatti dopo aver attuato significative dismissioni di vari asset per ridurre il debito assunto per fare fronte all’aumento di capitale di Banca Mps come richiesto anche dagli stessi Enti Nominanti, sta trattando con le banche creditrici per una migliore rimodulazione del debito residuo. Il termine per chiudere, come a tutti noto, è il 30 aprile prossimo e tra le clausole in corso di negoziazione ci sono forti vincoli per l’attività della Fondazione, relativi sia all’assunzione di impegni di spesa per nuove erogazioni, sia al pagamento di erogazioni già deliberate negli anni scorsi.
La conseguenza è molto semplice: l’impossibilità di assumere nuovi impegni prima del 30 aprile, prima cioè di conoscere la quantità massima di risorse spendibili.
Tutto questo è stato illustrato tempestivamente a tutte le istituzioni e associazioni e così ci siamo comportati, con due sole eccezioni: per il Comune e la Provincia di Siena, cui sono state assegnate le quote annue relative ai progetti pluriennali con la riserva però di possibile revoca, parziale o totale, in base alla conclusione delle trattative con gli enti creditori (Deputazione amministratrice del 28 marzo scorso). Ciò è stato concordato da tempo fra Comune, Provincia e Fondazione.
Lo scorso venerdì 13 aprile è giunta la richiesta del Comune di Siena di una erogazione di cassa dei pluriennali scaduti e rendicontati.
La Fondazione si è subito attivata per verificarne la fattibilità stante i vincoli sopra ricordati: la nostra struttura e il consulente legale stanno approfondendo la questione.
Posso quindi assicurare il Sindaco di Siena che se l’operazione sarà fattibile non esiteremo a farla, ma devo essere chiaro evidenziando che le risorse residue, già limitatissime, diminuiranno, quando – terminata la negoziazione del debito – saranno effettuate le assegnazioni definitive che dovranno tener conto delle necessità di tutti, compresi i progetti propri della Fondazione (fra cui Siena Biotech e Tls, già in serie difficoltà).
L’avrei fatto presente personalmente al Sindaco, ma visto che ha optato per un “appello al popolo” sono costretto ad usare lo stesso mezzo, venendo meno al mio abituale riserbo.
Inoltre è mio dovere ricordare che il Documento Programmatico 2012 della Fondazione fissa come priorità assoluta la “solidità patrimoniale e l’equilibrio finanziario della Fondazione” cercando di ridurre al minimo i rischi. Tutto questo comporta scelte coerenti e conseguenti, con forti riduzioni nelle spese e nell’attività istituzionale (come richiesto anche nell’ultimo documento del Consiglio Comunale di Siena).
Concordo infine con quanti hanno ribadito la necessità della massima coesione e unità di intenti specie in questo difficile momento, come opportunamente fatto da tempo. La Fondazione non è mai venuta meno a tale principio e così intende procedere. Tutto questo, ovviamente, nel rispetto delle varie posizioni, dei diversi ruoli e soprattutto delle autonomie e delle conseguenti responsabilità.