Entries from Ottobre 2011 ↓
Ottobre 12th, 2011 — Note redazionali
Una vera giungla quella della Facoltà di Medicina ed i suoi intrecci con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Ad uno sguardo poco attento sembrerebbe tutto a posto, ma – come Fratello Illuminato ha più volte anche recentemente annottao – in realtà il panorama, a guardarlo con gli occhiali giusti, assomiglia più che altro a una delle scene di Apocalypse Now, con guerre tra bande senza esclusione di colpi. Non siamo nemmeno sicuri che, sempre rifacendosi al suddetto film, la soluzione prospettata nelle scene iniziali sia fattibile e porti a dei risultati concreti.
La redazione di Fratello Illuminato, perciò, ha deciso di aiutare gli osservatori, cercando di proporre almeno una piccola classificazione di bande l’una contro l’altra armata. Ecco di seguito una prima classificazione, su cui ci riserviamo di tornare.
Se poi ci vogliono pensare i ROS, i NAS, la Guardia di Finanza e un presidio dell’Esercito Italiano noi siamo anche più contenti.
Ecco le fazioni:
Il gruppo dei” berlingueriani (Luigi) e tosiani”:
professoressa Anna Coluccia (http://shamael.noblogs.org/?p=3306 )
prof. Walter Gioffrè (http://www.ilcittadinoonline.it/news/130321/Buco_all_Universit%C3%A0__Gioffr%C3%A8_sospeso_dalle_sue_funzioni_pubbliche.html)
prof. Mariano Giacchi
prof. Carlo Setacci
prof. Vincenzo Sorrentino
professoressa Marcella Cintorino
Il gruppo “dei bisiani (Stefano Bisi) e dell’ex docente di fisica Mario Rigato:
prof.Bruno Frediani (http://ilsensodellamisura.com/2011/07/due-casi-per-il-movimento-delle-donne-%e2%80%9cse-non-ora-quando%e2%80%9d/comment-page-1/#comment-8740)
prof. Mauro Galeazzi
prof. Messina,
Il gruppo degli “autonomisti filo tosiani”:
prof. Enrico Pinto
prof. Fausto Lorè (http://qn.quotidiano.net/2001/06/22/2309688-Siena-primario-condannato-per-violenza.shtml)
prof. Aldo Caporossi
prof. Alessandro Rossi
prof. Ranuccio Nuti
prof. Eugenio Bertelli
prof. Giuseppe Battista
Il gruppo del “resto del mondo” (in teoria maggioritario, ma in posizione di debolezza rispetto ai gruppi soprastanti).
Ottobre 11th, 2011 — Note redazionali


Ma guarda chi si rivede!!! Per curiosità che ci girellano in compagnia di Criccaboni i seguenti soggetti: Caporossi, Fausto Loré e Enrico Pinto? Cioè la crema dei tosiani? Non sarà che cercano di forzare la mossa e di impadronirsi in anticipo, cogliendo l’occasione delle manovre sullo statuto universitario e sui nuovi raccordi con l’Azienda, dei DAI in scadenza nl 2013? Siccome il Cricca aveva cercato di far nominare Setacci e altri tosiani, non riuscendoci, non vorremmo che ora tentasse la “mossa” …
Controllate un po’ per bene cosa combinano a medicina.
Ottobre 11th, 2011 — Note redazionali

Il quadro è palesemente chiaro dentro e fuori l’università. Il rettore subjudice Riccaboni e la rappresentante in ateneo di Jolanda Cei Semplici, ovvero Ines Fabbro, non stanno lavorando per risanare l’ateneo: non sono in grado e non hanno costruito nemmeno le condizioni per farlo.
Stanno galleggiando con un solo obiettivo: tutelare le posizioni di coloro che hanno partecipato al dissesto dell’università e quindi permettere la conservazione delle posizione di privilegio dei tosiani. Queste non sono supposizioni. Ci sono atti e comportamenti certificati da parte di questi due irresponsabili, Riccaboni e Fabbro, che dimostrano questo piano.
Ecco in sintesi lo schema.
1)Riccaboni e Fabbro su pressione del gruppo dei tosiani devono creare le condizioni interne e di perdita di tempo per tutelare le posizioni di Boldrini, Angelaccio, Goracci, Bigi e dei tosiani della facoltà di medicina e lettere.
2)Riccaboni e Fabbro da tempo hanno messo in atto un piano antisindacale e penalizzante per il personale tecnico amministrativo in modo da giustificare a dicembre o gennaio il piano di esuberi: secondo questi due per tutelare i baroni è preferibile sacrificare il personale tecnico-amministrativo.
3)Riccaboni e Fabbro in barba alle regole di trasparenza e senza il pieno coinvolgimento degli organi di ateneo da mesi intrattengono rapporti con la Sansedoni S.p.a e con la Cassa depositi e prestiti. E qui sorge spontanea la domanda: visto che l’ateneo è un ente pubblico, Riccaboni con chi intrattiene rapporti e per quali motivi dentro la Sansedoni S.p.a e la Cassa depositi e prestiti?
4)Riccaboni da mesi (vedi anche lo scivolone della mancata, ma poi pagata rata del mutuo alla banca Mps) lascia intendere di avere rapporti con dirigenti della Banca MPS. Ma con chi parla e si incontra il rettore subjudice Riccaboni dentro la banca?
5)Siccome il PD di Siena per leggerezza dei propri dirigenti e per pressioni da parte del gruppo vicino a Luigi Berlinguer è stato messo in un angolo da Riccaboni rispetto alle dinamiche dell’università, lo stesso Riccaboni da mesi gode del sostegno del partito di Verdini rappresentato a Siena da Marignani. Infatti fonti romane ci informano che lo stesso Marignani sta scavando un solco tra Siena e l’ufficio della Gelmini per chiedere un sostegno per Riccaboni.
In conclusione possiamo affermare che Riccaboni e Fabbro stanno demolendo definitivamente l’ateneo, macellando il personale tecnico-amministrativo e praticando azioni a tutela dei dissestatori con il sostegno del partito di Verdini.
Ma la magistratura senese che fa? 270.000.000 di euro di dissesto e tutto tace!!!
P.S. Non dimentichiamoci che in tutto questo quadro a difesa dei baroni e delle posizioni di privilegio ci rientra anche il giornalista Bisi. Infatti il giornalista europeo non solo è convinto di condizionare ancora la politica senese, ma addirittura quando dialoga con qualcuno, soprattutto a Firenze, lascia intendere di avere un rapporto diretto con il sindaco e i vertici della città e di avere tutte le porte aperte. Più che un giornalista sembra il coordinatore politico. Invece di continuare a fare il Presidente del collegio dei maestri venerabili del GOI Toscano potrebbe candidarsi alla presidenza della provincia e della regione.
Ottobre 10th, 2011 — Note redazionali
Ci sono dei personaggi che un giorno sono con Tizio un giorno con Caio, ma mai si pronunciano ufficialmente per prendere una posizione ben precisa. Poi ci sono anche quelli che siedono nei consigli di amministrazione come l’Università di Siena che non prendono mai la parola e sostengono sempre le decisioni dei vertici dell’ateneo. Prendiamo il caso del professore Mariano Bianca: un professore a noi sconosciuto che siede nel cda dell’ateneo senese (come da fonte ufficiale); forse sconosciuto a noi ma ben conosciuto dai tosiani e da giornalisti come Stefano Bisi.
Sfruttiamo quindi questa occasione per rivolgere alcune domande al prof. Mariano Bianca. Se non vuole rispondere direttamente a noi, le risposte può farle pubblicare direttamente dal giornale del Bisi (noi non siamo permalosi).
1) Prof. Bianca, da sempre Lei è un sostenitore della gestione tosiana e di quella di Riccaboni, potrebbe dare pubblicamente una sua opinione sul dissesto spaventoso dell’ateneo che lei governa in qualità di membro del cda?
2) Prof. Bianca, come mai in qualità di membro del cda dell’ateneo non ha mai posto il problema dei libri in onore di Luigi Berlinguer(mai autorizzati) e quindi come mai non si rivolge alle autorità competenti per sollevare la questione di questi benedetti libri?
3) Prof. Bianca, in qualità di membro del cda dell’ateneo come mai non si esprime in merito al processo del concorso universitario che vede tra gli imputati il suo collega prof. Bruno Frediani?
4) Prof. Bianca, come mai secondo la Sua modesta opinione il giornalista Bisi conosceva il nominativo di Ines Fabbro ancor prima della selezione? Potrebbe contattare il giornalista Bisi per chiedergli “il come mai”? (con lei il giornalista Bisi non dovrebbe essere distante. Ci vada con spirito fraterno e forse un chiarimento potrebbe venir fuori)
5) Prof. Bianca come mai vota sempre a favore delle proposte avanzate dal Riccaboni e dalla Fabbro? Lei in questo momento sarebbe in grado di illustrare(in qualità di membro del cda) lo stato di salute dell’ateneo?
6) Prof. Bianca, come mai in qualità di membro del cda non ha sottoposto agli organi competenti la vicenda della società IN.FACT srl, a tutela dell’ente che amministra?
7) Prof. Bianca, Lei di cosa si occupava durante la gestione di Piero Tosi dell’Università?
Fraterni Saluti
Ottobre 10th, 2011 — Note redazionali
Ottobre 9th, 2011 — Note redazionali
Se sfogliate un qualsiasi dizionario della lingua italiana troverete per il termine “semi clandestinità”, più o meno lo stesso significato. Ad esempio sul Dizionario Aldo Gabrielli il termine “semi clandestinità” significa: “condizione, situazione di parziale clandestinità”. E sempre sullo stesso Dizionario il significato del termine “clandestinità”: “Condizione di chi, di ciò che è clandestino; vita da clandestino”. Precisiamo fin da subito che la semi-clandestinità non è riferita alle vicende drammatiche degli sbarchi dei clandestini o alle storie di quella povera gente che vive in quello stato giuridico di clandestino (http://www.youtube.com/watch?v=P7kZsCgE5lQ)
Da quanto abbiamo appreso i “semiclandestini” erano ben riposati e ben pagati.
Leggendo e rileggendo il libro curato dal “genio minore” di Via Roma 56, al secolo Alessandro Lovari, abbiamo scoperto che negli anni dell’avvento del grande comunicatore, nei secoli e nei secoli e per sempre, Maurizio Boldrini, questi poveri comunicatori hanno dovuto affrontare la condizione di “semi-clandestinità” all’interno dell’ente pubblico chiamato Università. Provate ad immaginarvi la situazione: la mattina entravano, si salutavano e poi per comunicare si aggiravano rasenti il muro dell’Università, nascosti sotto giubbe extralarge o gadget da design della “linea giovane”.
Il “genio minore” Lovari nel ricordare il famoso ufficio stampa dei tempi dei festeggiamenti del 750° anniversario con rettore Luigi Berlinguer (ufficio stampa coordinato da Maurizio Boldrini con lo staff composto da Guido Parigi, Antonio Socci e Pino Di Blasio e che “faceva da supporto alla segreteria del rettore) scrive nel libro: “L’ingresso di un operatore professionista, proveniente dal giornalista militante (il riferimento al genio Boldrini è chiaro. Ma militante in che senso? Politica o militanza nella F.C. amatori di Stigliano o nelle giovani marmotte o nanotte?) nella gestione della comunicazione di un’università non rappresentò un processo semplice e indolore” (aggiungiamo noi: vediamo se si svegliano e un bel processo riusciranno a celebrarlo in Viale Franci!!!). E ancora scrive “le azioni venivano portate avanti in un clima di semiclandestinità, essendo l’attività comunicativa non formalizzata all’interno dell’organigramma dell’ateneo e considerata da molti un inutile orpello, oltre che uno spreco di risorse economiche”. Puttana Eva!!! Esclamerebbe uno qualsiasi: ma se non era formalizzata l’attività comunicativa sotto quale forma veniva pagata la medesima attività e quindi Boldrake e il suo staff? Per quando riguarda invece lo “spreco di risorse economiche” dobbiamo dare atto a coloro che avevano sollevato il problema che non si sbagliavano. Chiamare la storia della comunicazione universitaria sotto le grinfie di Boldrake “uno spreco di risorse” è troppo poco: possiamo affermare alla luce di quello che è venuto fuori che trattasi di un colossale spreco di soldi della comunità. Il meglio dalla lettura della supercazzola deve ancora arrivare (http://www.youtube.com/watch?v=_9MTJw5ctVE).
Il “genio minore”Lovari scrive:”Nella prima parte del lavoro (il libro) verrà brevemente illustrato il percorso compiuto dall’ateneo a partire dai primi anni Novanta, caratterizzato dalla presenza di una figura di addetto stampa fino all’istituzione nel 1998 del Centro comunicazione e marketing d’ateneo, una struttura riconosciuta come una delle best pratice all’interno del settore della comunicazione universitaria”. Il culto della personalità e la leccaculaggine è senza freni e confini: ma chi e quando ha riconosciuto alla succursale di casa Boldrini (ovvero il centro comunicazione) lo status di una delle “best pratice”? Semmai uno dei peggiori esempi del best spreco e dilapidazione di denaro pubblico.
Sempre dalla lettura di questa supercazzola (il libro lovariano) ricordiamo che “Il Centro (comunicazione e marketing) è diretto (era) da Maurizio Boldrini”… “Il direttore ricopre, infatti, il ruolo di comunicatore strategico per il rettore e per la classe dirigente dell’ateneo, proponendo scenari e soluzioni innovative per gestire l’immagine e la reputazione dell’ateneo nei diversi contesti in cui si trova a operare”. Puttana Eva!!!! Esclamerebbe sempre quello. Ha lavorato da vero comunicatore questo Boldrini: bella reputazione la classe dirigente dell’ateneo e una bella immagine e scenari di dissesto. Un vero capolavoro del disgusto e della indecente e dissertatrice gestione dell’ateneo (forse è il caso ri ritirare questa supercazzola dalle biblioteche e dalla circolazione!!! La magistratura ne sequestri copia e chiami gli autori come persone informate sui fatti).
Leggete un po’ come era strutturato il Centro del Boldrini(sembra un ateneo dentro un ateneo): nemmeno la Casa Bianca o l’ONU ha o aveva una struttura del genere. Il Centro comunicazione è marketing: Il Direttore del centro (Boldrake), Ufficio marketing e promozione d’immagine, Servizio congressi, Relazioni esterne, Produzione culturale, Front office, Ufficio stampa Siena, Ufficio stampa Arezzo, On line, Area media, Comunicazione interna, Radio. Questa la struttura del centro:una miriade di uffici e una galassia di assunzioni e di soldi buttati al vento. E a tal proposito riconsigliamo la lettura di questo (http://shamael.noblogs.org/?p=155 )
Indovinate chi ha scritto la presentazione del libro in oggetto curato da Alessandro Lovari? L’immancabile dissestatore Loriano Bigi. E sentite cosa scrive questo personaggio da processo: “Al contempo, si è affermata la funzione della comunicazione, che ha avuto un ruolo attivo nel contribuire a scardinare le porte e abbattere le mura che nei secoli erano state erette a difesa dell’Università …”. Puttana Eva!!! Esclamerebbe sempre quello. Più che altro le porte e le mura dell’università sono state buttate giù da un’orda di banditi e dissestatori che hanno distrutto un patrimonio economico di oltre 270.000.000 di euro. Su alcuni aspetti (proprio per rendersi conto della supercazzola scritta) del dissesto il Lovari potrebbe chiedere delucidazioni alla collega e compagna di vita Laura Goracci, pupilla dell’ex direttore Bigi e dell’attuale Ines Fabbro. Una catena di aspetti e di affetti utile per ricostruire vicende del dissesto.
Le ultime chicche recuperate dalla supercazzola sono state scritte dal “genio maggiore”, Maurizio Boldrini. Scrive il giornalista militante: “La mia esperienza di comunicatore dell’università e poi anche di docente a contratto è per fortuna coincisa con la stagione dell’autonomia ...”. Ci pensiamo noi a spiegarvi questa frase. Boldrake voleva dire che la sua fortuna alle spalle della gente che lavora e di professori con la laurea è coincisa con il periodo in cui dentro l’università facevano come cazzo gli pareva. La spacciavano come autonomia e nel contempo dissestavano anche i cessi (e non è una battuta visti i prezzi degli scopini). E aggiunge (sempre il genio maggiore): “Ma qui si paga lo scotto di resistenze lobbistiche, fortemente presenti nel mondo universitario …“. Chi sarebbero state queste “resistenze lobbistiche”? Forse gli scopini dell’ikea che non volevano gli scopini da 60 euro cadauno? Forse la legge che obbligava il rispetto delle regole e delle procedure per l’acquisto dei volumi in onore di Luigi Berlinguer? Forse il fantasma dell’opera in vacanza in Via Roma 56? Forse i precari che hanno perso il posto di lavoro? Senti un po’ Boldrini: ma quando scrivevi queste supercazzole pensavi seriamente che la gente si sarebbe fatta prendere per i fondelli da te? La comunicazione spesso e volentieri produce gli stessi effetti della troppa esposizione solare: vaneggiamenti e perdite di lucidità.
Concludiamo le citazioni da questa supercazzola invitando il sig. Lovari a prendere atto che è un dipendente dell’università profilo tecnico-amministrativo (http://www.disco.unisi.it/ ) e non un docente della stessa (leggete un po’ che appare nell’elenco docenti http://docenti.lett.unisi.it/frontend/?rr=PP ).
Quindi datevi una calmata in quel dipartimento di scienze della comunicazione in Via Roma 56 e rispettate le leggi. E perciò Lovari rimuovi qualsiasi citazione di professore o docente riferibile alla tua figura. E ancora: ma il direttore del dipartimento, Gozzini, e i vertici dell’ateneo hanno presentato formale denuncia per l’attività abusiva della società IN.FACT srl presso la sede di Via Roma 56 (http://shamael.noblogs.org/?p=1245) o forse erano consci di questo abuso nel dipartimento? E come mai il sig. Boldrini dopo tutto quello che è successo continua ad avere un contratto con l’università di Siena (http://www.disco.unisi.it/)?
Poi vogliamo sapere chi ha pagato i libri scritti da Lovari, Orsini, Granchi e Boldrini e altri componenti della vecchia area comunicazione (edizioni Franco Angeli e altri editori). Non fate finta di niente.
Questo libro da noi citato, pur essendo una supercazzola, vi spiega benissimo da dove, come e con chi, è nato e cresciuto il dissesto dell’università di Siena. Una lunga catena di affetti e aspetti. E chi ha scritto e curato il libro pensava di autocelebrarsi e celebrare un sistema, nella convinzione che il faraone e il comunicatore genio sarebbero rimasti in eterno alla guida della catene degli affetti.
Ad maiora
Ottobre 9th, 2011 — Note redazionali
Questo blog combatte ormai da quasi un anno per tenere almeno informati i cittadini del cataclisma sociale cui vengono sottoposti. Abbiamo dichiarato più volte che il nostro obiettivo è quello di mettere in luce come si sia per anni agito in modo tale da sperperare un quantitativo enorme di denaro e risorse pubbliche per assicurare un minimo di benessere a tutti e l’arricchimento oltre ogni limite di pochi o addirittura pochissimi, il tutto a danno del bene comune e di altri valori che lo costituiscono e che non possono essere ridotti ad una mera valutazione economica. Oggi la situazione precipita perché non solo non c’è più modo di garantire poco a tutti e moltissimo a pochi, perché fattori che non dipendono dalla comunità ristretta nella quale viviamo mettono in pericolo la sopravvivenza stessa economica dello Stato. La crisi internazionale avrebbe potuto incidere molto meno in queste zone se si fosse amministrato un po’ più equamente e con maggiore discernimento. Ma oggi ci troviamo di fronte al dissesto della maggior parte delle istituzioni cittadine, con in testa l’Università, dissestata da un gruppo di potere strettamente colluso o addirittura guidato dalla politica locale, i cui dipendenti (per ora solo una parte, ma a breve la cosa coinvolgerà tutti) sono stati sottoposti ad un massacro fra perdite di posti di lavoro, tagli allo stipendio e così via. Ma l’onda non è finita: scricchiolano l’Ospedale, la Fondazione sommersa dai debiti e in conseguenza di questo il Comune e la Provincia.
Domanda: qual’è stata la reazione delle cosiddette istituzioni, in primo luogo della Magistratura per giungere alla politica, di fronte a questa distesa di macerie fumanti e maleodoranti? Di fronte a centinaia di famiglie che non arrivano alla fine del mese ANCHE per colpa dei tagli dissennati e scriteriati di questo governo ridicolo e grottesco, ma sopratutto dell’allegra gestione attuata sinora? E che reazione c’è stata alla sfilza di reati che hanno contribuito a portare a tutto ciò, tutti da dimostrare per carità, ma sui quali le indagini sono state iniziate quando quattro, quando tre, quando un anno fa? Non se ne hanno notizie. La Magistratura non ha emesso NEANCHE UN RINVIO A GIUDIZIO!!! Su niente!!! E la politica? Il 2.0? Cos’hanno combinato? Assolutamente niente!!! Peggio!!! Si sono arroccati, i signori politici che – a questo punto possiamo dirlo – infestano le istituzioni, sulle loro misere posizioni di potere, anzi restringendo la cerchia dei beneficiati e aumentandone di molto il potere, a questo punto esclusivo sulla città, e riducendo tutti gli altri sull’orlo o oltrel’orlo della miseria.
La nostra quindi è una battaglia di ragonevolezza e di attenzione al bene comune, non ideologica. Non facciamo di tutta un’erba un fascio e di conseguenza anche i partiti di governo e di opposizione, se fossero più consci della situazione e lungimiranti, non agirebbero come stanno facendo in palese contrasto con gli interessi di tutti, ma cercherebbero di coinvolgere tutta la cittadinanza, al di là delle barriere ideologiche, per cercare di fare sistema ed uscire dalle secche. Magari riconoscendo anche le proprie responsabilità. E per sistema non ci riferiamo a quel “groviglio” tanto sponsorizzato dal Bisi, ma ad una forma seria e condivisa di collaborazione tra società civile ed istituzioni, magari ripulite dai gruppi di potere che finora hanno spadroneggiato in barba ai diritti di tutti i cittadini.
Cari lettori, non disperate: la redazione di Fratelo Illuminato è al Vostro fianco per continuare l’opera di denuncia e di informazione fatta sinora.
Di questi uffici
Cesare Mori
Ottobre 8th, 2011 — Note redazionali
Le cinque vittime del crollo del maglificio di Barletta
La bambina Maria Cinquepalmi, Tina Ceci (37 anni), Antonella Zaza (36 anni), Matilde Doronzo (32 anni), Giovanna Sardaro (30 anni). Cinque vite unite nella morte: una morte che non è ammissibile in uno Stato civile e moderno. Erano cinque operaie (anche la bambina!?!) di un maglificio che evidentemente, visto il crollo, non era nelle condizioni di poter svolgere attività. Chi doveva controllare forse era distratto e ha lasciato che quel luogo diventasse la tomba di cinque giovani vite. Vogliamo ricordarle come monito per la politica becera e inetta che ha abbandonato la via dello sviluppo e delle regole per occuparsi di “puttane” e “arricchimenti personali durante la gestione degli enti nazionali e locali”. Con il lavoro si dovrebbe vivere, invece in Italia spesso, anzi troppo spesso, di lavoro si muore.
L’aggressione indecente alla parlamentare del Pd, Lucia Codurelli
Che il parlamento italiano sia popolato da inquisiti, bifolchi e perditempo non suona nuovo. Che oltre a questi ogni tanto emergano anche degli incivili e dei privi di educazione civica conferma la necessità di una consistente bonifica delle aule parlamentari. L’ultimo episodio di mancanza di civiltà si è manifestato in forma indecente e lesiva della dignità nei confronti della parlamentare del PD, Lucia Codurelli. Un deputato della Lega (che andrebbe espulso immediatamente dal parlamento) si è rivolto alla parlamentare con questa frase squallida che citiamo proprio per ricordare a tutti noi lo stato di inciviltà che assume sempre più toni preoccupanti. Ecco la frase disgustosa rivolta nei confronti della parlamentare: “Vai a farti scopare, che è meglio”. La redazione di Fratello Illuminato esprima piena solidarietà e vicinanza alla parlamentare Lucia Codurelli.
La storia di un ragazzo che ha perso il lavoro
Esisteva un tempo, fino agli anni ’80, una prestigiosa università: L’Università degli Studi di Siena. Oggi è una delle università più dissestate del mondo per colpa di bande di dissestatori e banditi veri e propri. Non sappiamo come definirli altrimenti questi vigliacchi e predoni che hanno messo in ginocchio una prestigiosa istituzione e centinaia di lavoratori. Hanno dissestato per oltre 270.000.000 di euro: vi rendete conto della portata della cifra del dissesto? Sono ancora impuniti, i responsabili, e sono ancora ai propri posti. La magistratura senese si sta assumendo una grossa responsabilità nel non chiudere le indagini sul dissesto e sui brogli per l’elezione del rettore e a questo punto speriamo nell’intervento del CSM o nella Procura generale di Firenze. Come mai questi ritardi della magistratura senese? Nel caso di un ragazzo (come di altre persone) che è rimasto senza lavoro per via del dissesto il tempo non è stato così clemente. I dissestatori sono sempre ai propri posti e la gente (che ha famiglia e deve pagare i mutui) paga sulla propria pelle il banditismo di un ristretto numero di dissestatori. Colpevoli sono anche i silenzi della politica senese che, distratta nella corsa alle poltrone sulla Fondazione e sulla Banca MPS, non si rende conto che la situazione dell’università, se non viene risolta, porterà tutta l’economia senese nella crisi non solo economica, ma anche morale e della tenuta della percezione della legalità da parte dei cittadini. Come mai la magistratura senese non si muove? Meditate e non perdetevi di vista.
Ottobre 7th, 2011 — Note redazionali
Ci arrivano molte domande da lettori affezionati o meno. Abbiamo perciò deciso di cominciare, di tanto in tanto, a rispondere alle domande più frequenti o quelle che cicolpiscono di più. Naturalmente non risponde sempre la stessa persona, ma quello/quella nella redazione che del problema posto ne sa di più. Partiamo quindi con la prima domanda.
Molti lettori, anche a voce, ci domandano come mai, nello sfacelo che denunciamo in alcuni casi sembra che ci fissiamo su vicende alla fine dei salmi piuttosto marginali, come nel caso degli scopini da 60 euro + iva o sui libri in onore del Sultano stiglianese ordinati fuori bilancio da Maurizio Boldrini. Alla fine si tratta di cifre modeste se paragonate alla voragine da 270.000.000 creata dalla banda dei dissestatori.
Risponde Cesare Mori
Questi uffici sono dell’opinione che è anche vero che, soprattutto nel caso dei libri, la cifra sia molto modesta (per gli scopini meno). Tuttavia questi uffici fanno un’osservazione: a forza di 26.210 euro si fanno le voragini, non ne parliamo con cifre tipo quelle di scopini e dispenser che sono molto superiori. Ma non è neanche questo il problema: il problema è che sono, quelli citati, due esempi lampanti e grotteschi, che colpiscono molto l’opinione pubblica, di spreco di denaro pubblico e di prepotenza ed arroganza senza pari. Un ente pubblico come l’università è stato turlupinato da una classe dirigente di veri e propri banditi che non si sono fatti scrupolo di distruggere una prestigiosa istituzione, sperperando cifre iperboliche e – soprattutto – distraendole dal loro obiettivo (che era quello di produrre cultura) per interessi personali propri e dei propri clientes. E’ una cosa vergognosa che ha sortito più di un effetto disastroso. Non cesseremo di battere sulla questione Università fino a che i dissestatori non saranno puniti e costretti a mollare l’osso: dallo scopino alle grandissime truffe costate decine di migliaia di euro. E non cesseremo neanche di sollecitare i magistrati che sopra queste faccende, sebbene abbiano a disposizione una documentazione che fornisce prove inoppugnabili di reati gravissimi, ci dormono sopra. Questi uffici non possono credere che ci sia malafede da parte della magistratura, ma certo non si rende conto della difficoltà in cui mette decine e decine di persone che non vedono l’ora di costituirsi parte civile. Questi uffici non hanno più pazienza: hanno già comunicato a chi di dovere la situazione. La redazione di Fratello Illuminato è decisa a richiedere un’azione del CSM perché non si può dormire sopra a queste faccende.
Ottobre 7th, 2011 — Note redazionali
Il sindaco Ceccuzzi pochi giorni fa aveva annunciato che in Comune erano entrati “rigore e sobrietà”. Probabilmente sarà vero ma i due entranti “rigore e sobrietà” si sono dimenticati di passare dall’ufficio dell’assessore alla cultura Lucia Cresti. O non si rendono conto di quello che fanno certi amministratori pubblici o il senso del pudore è un concetto obsoleto: roba da cinematografo anni ’60.
Sentite questa. Stamani i giornali locali (con tanto di foto dell’assessore Lucia Cresti) annunciano che domani verrà inaugurata la collezione personale della stessa Lucia Cresti, con allestimento della collezione ad opera del responsabile del Forum della cultura della campagna elettorale del Ceccuzzi, Andrea Milani. E guarda caso Lucia Cresti e Andrea Milani sono legati dalla stessa “passione” per l’arte contemporanea attraverso l’associazione Brick.
Infatti sul sito dell’associazione Brick troviamo scritto: “L’8 Ottobre, in occasione della VII edizione della Giornata del Contemporaneo, promossa da AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), BRICK – Centro per la Ricerca e la Cultura Contemporanea e inner room©re presentano:
UNA STORIA PARTICOLARE. architettura & arte contemporanea nella collezione Cresti”
Avete capito cari cittadini? Per la Giornata del Contemporaneo, l’assessore del Comune Lucia Cresti mica si è preoccupata di organizzare un evento di carattere pubblico per dare un contributo alla cultura senese: cosa c’è di meglio che autopromuoversi? Ecco come si gestisce la cultura in questa città con l’avvento dell’assessore alla cultura Lucia Cresti.
Se la Cresti è più interessata a promuovere se stessa non c’è nulla di male, però si dimetta immediatamente dalla carica di assessore pubblico. Vediamo se il “rigore e sobrietà” sono solo slogan ceccuzziani … o una pratica da rispettare negli enti pubblici. Auguri per la mostra e complimenti all’allestitore.