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Ottobre 21st, 2011 — Note redazionali



Quella del Conte Mascetti con lo scorrere del tempo va a finire che diventa una supercazzola minore rispetto a quelle contemporanee. Per non smentirsi gli autori di nuove supercazzole giganti gareggiano a ruota libera.
Cercavate la prova provata che il rettore subjudice Riccaboni è in mano al PDL di Verdini e al giornalista europeo Stefano Bisi? Riposate la mente e fermate le ricerche: oggi il verdiniano Marig(nani) scende in pista sul giornale vicino a Verdini (http://www.lanazione.it/umbria/cronaca/2011/10/19/603145-illecito_finanziamento.shtml )per comunicare a tutti che il PDL è al fianco di Riccaboni. E lo fa in modo scomposto e ridicolo e naturalmente il Marig(nani) stesso svela il ruolo del PDL presso il ministero della Gelmini. Alla faccia delle formalità e del rispetto dei rapporti istituzionali. Scrive il Marignani: “ A tal proposito il PDL saprà assicurare tutti i supporti politici necessari a partire dagli opportuni interventi di sostegno a livello ministeriali”. Ci sorge spontanea la domanda, ma Marig(nani) con chi parla al Ministero: con la Gelmini o con il musicologo di chiara fama? E di cosa parlano al ministero: di come evitare il commissariamento e di come nascondere l’incapacità gestionale di Riccaboni? Ci raccomandiamo con Marig(nani): cortesemente non ti fermare, continua a far pressioni sul ministero e tra una chiaccherata e l’altra rileggiti questo articolo di giornale (http://archiviostorico.corriere.it/2011/ottobre/18/Associazione_delinquere_nuova_accusa_Verdini_co_8_111018017.shtml ).
Ma il Marig(nani) dà il meglio di sé quando scrive riferendosi all’università (roba da vergognarsi!!!): “..nonostante le peripezie economiche degli anni passati, dovute a gestioni non condivisibili”. Ecco che con queste parole emerge tutto il disegno bisiano e verdiniano sull’università: negare il dissesto, coprire i responsabili e applicare il modello Brunetta nella gestione dei lavoratori. Quali “peripezie” e “gestioni non condivisibili” caro Marig(nani): la colpa del deficit è di una brancata di dissestatori che hanno dissanguato le casse dell’ateneo e a tutt’oggi mancano le risorse, e visto che parli fitto fitto con il Riccaboni perché non ti fai spiegare gli ulteriori “debiti da pagare” e non pubblichi questo famoso piano di risanamento di cui tanto parli. A proposito caro Marig(nani) è vero che mesi fa il rettore è venuto nella sede del PDL per illustrarvi questo famoso risanamento? A noi risulta di sì. Quello che non risulta è proprio il piano di risanamento.
Insomma cari lavoratori dell’università, cari cittadini senesi, cari sindacati, care Istituzioni della città e regionali e cari magistrati senesi, oggi il PDL di Verdini comunica a tutti che all’università il dissesto non è mai esistito (erano solo peripezie) e che il Riccaboni è protetto e sostenuto dal PDL di Verdini e dal gruppo editoriale del Corriere di Siena.
All’inaugurazione dell’anno accademico (ci sarà???!!) gira voce che ai presenti proporranno questa colonna sonora di apertura della cerimonia http://www.youtube.com/watch?v=pUsBjw9G2Io&feature=related
P.s. A proposito ma il Marig(nani) e il Bisi due righe sull’inchiesta che coinvolge l’esponente del PDL senese Andrea Pisaneschi non le scrivono????
Ottobre 21st, 2011 — Note redazionali
Continua la mania di certuni di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati e farlo in maniera talmente cialtronesca che se ne accorgono tutti e i soggetti ci fanno delle figurette ridicole. Vi ricordate della vicenda In.Fact. S.r.L.? Quella società che aveva sede lavorativa in Via Roma 56 dentro l’università piena di figli e generi? E vi ricordate del cambio repentino di sito al momento che Fratello Illuminato aveva denunciato la cosa? No? Ve la ricordiamo noi: http://shamael.noblogs.org/?p=977.
Ora viene fuori che la partecipata esclusivamente pubblica Etruria Innovazione viene messa in liquidazione per un buco in bilancio (niente di che rispetto ad altri), i soci pubblici si vogliono per lo più sganciare a partire dall’Università per arrivare alla Provincia di Grosseto come da dichiarazioni sul giornale di domenica e infatti domenica sera alle 20 e qualcosa il sito di Etruria Innovazione appariva così:
La mattina dopo di buon’ora era decisamente cambiato:
Da tutto questo sorgono delle domande che andiamo a rivolgere ai diretti interessati:
A Mauro Cresti professore tosiano berlingueriano, membro dell’associazione “Università Libera” (libera da chi? Dai dissestatori? Speriamo, ma da quell’associazione in questo senso non ci aspettiamo niente visti i componenti) nonché intestatario del dominio di Etruria Innovazione almeno fino all’aprile dell’anno in corso, chiediamo il perché di tale cambiamento. Forse da Via Roma 56 spira un vento in direzione di Banchi di Sotto 55 che trasporta certi vizietti?
E al presidente di provincia più amato dell’universo conosciuto Simone Bezzini chiediamo: ma al momento della scelta della propria portavoce nonché titolare dell’Agenzia Robespierre nonché figlia di Mauro Cresti questo ultimo era ancora presidente della società partecipata in questione? Perché se così fosse un bel comunicato stampa dove si facesse un po’ di chiarezza non sarebbe male.
E come mai a Grosseto danno l’impressione di scaricare il barile sostenendo che “siccome la sede è a Siena la questione è bene che venga chiarita a Siena”. Sembra, ripetiamo SEMBRA, che Grosseto dica: se la sono gestita loro, se la sbrighino loro a Siena. Non fa una bella impressione, comunque.
Siamo in attesa di chiarimenti perché, preme sottolinearlo, si sta parlando, ancora una volta, di SOLDI PUBBLICI (anche i finanziamenti alla ricerca ottenuti dai professori universitari lo sono e DEVONO essere impiegati per le ragioni per le quali sono stati richiesti. Siamo chiari?) e a quanto pare ancora una volta questi soldi PUBBLICI sono stati utilizzati in modo, diciamo così, opinabile.
Bezzini ci raccomandiamo!!! Almeno stavolta risponda eh …
Ottobre 20th, 2011 — Note redazionali


Da “Il fatto quotidiano”, 20 ottobre 2011
Appalti Enac e voli gratis
D’Alema indagato dalla Procura di Roma Secondo l’accusa il presidente del Copasir, che nel luglio scorso dichiarò di aver pagato regolarmente, avrebbe viaggiato gratis sui velivoli della Rotkopf Aviation, la società sospettata di aver pagato tangenti per vincere la gara La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Massimo D’Alema nell’ambito di uno dei capitoli di indagine relativi agli appalti Enac. In particolare il coinvolgimento dell’ex Presidente del Consiglio è legato ad alcuni voli da lui fatti su aerei della compagnia low cost Rotkopf Aviation, società al centro delle indagini.Secondo gli accertamenti D’Alema avrebbe viaggiato gratuitamente sui velivoli della compagnia, anche se il capo del Copasir lo scorso luglio aveva affermato di aver regolarmente pagato quelle trasferte.
Massimo D’Alema era già stato sentito in veste di persona informata sui fatti dal pm Paolo Ielo, titolare dell’inchiesta che riguarda Vincenzo Morichini, l’ex amministratore di Ina Assitalia che in passato per alcuni mesi aveva raccolto fondi per Italianieuropei. “Abbiamo incontrato i pm Cascini e Ielo e abbiamo fornito loro ogni chiarimento sulla vicenda dei voli già nei giorni scorsi”, ha detto Gianluca Luongo, il legale del capo del Copasir, a proposito della notizia.
Lo scorso 4 giungo finiscono in manette quattro persone: il membro del cda Enac Franco Pronzato, l’amministratore della Rotkopf e l’amministratore delegato della società, Viscardo e Riccardo Paganelli, rispettivamente padre e figlio e Giuseppe Smeriglio, personaggio vicino a Pronzato. Nella lunga lista degli indagati c’è anche il nome di Vincenzo Morichini, ex amministratore del consorzio di agenzie Ina Assitalia di Roma, e persona vicina a Massimo D’Alema.
Il quadro emerso dalle indagini descrive una diffusa prassi di corruzione nei confronti di esponenti delle istituzioni e della politica. Prassi confermata da un appunto, sequestrato a Paganelli e contenente nomi di amministratori pubblici e politici. Accanto a ciascun nome l’indicazione di cifre, che ammontano complessivamente a circa 200mila euro. Soldi che, secondo l’accusa, sono tangenti. L’ipotesi è quella di un giro di tangenti legato all’assegnazione dell’appalto Enac per la gestione del servizio di linea aerea di collegamento dell’Isola D’Elba con Pisa, Firenze e Roma. Dell’appunto si parla nell’ordinanza di custodia cautelare notificata dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza a Pronzato, ex consulente di Pierluigi Bersani tra il 1999 ed il 2001, quando l’attuale segretario del Pd era ministro dei Trasporti.
La Rotkopf Aviation Limited dei Paganelli è società controllante della Rotkopf Aviation Italia, cioè la vincitrice della gara bandita da Enac. I fatti vanno dalla fine 2010 all’inizio 2011, l’accusa per i quattro è corruzione. Il pm Paolo Ielo chiede l’ordinanza di custodia cautelare, per loro e anche per un altro indagato, Giovanni Perracchione, ma il gip non accoglie la richiesta. Secondo il pm Ielo, dietro le agevolazioni di Pronzato ai Paganelli per la partecipazione della loro società di low cost alla gara di appalto ci sarebbe una tangente da 40 mila euro. Quella cifra, infatti, è indicata indicata nell’appunto sequestrato a Viscardo Paganelli. A far da mediatore tra gli imprenditori e Pronzato sarebbe Morichini. Le agevolazioni sono consistite, sostiene il pm, nel far ottenere a Rotkopf, anche tramite pressioni ad Enac, il Certificato operatore aereo (Coa), necessario per l’ammissione alla gara. La somma dei 40mila, invece, sarebbe stata intascata per metà dallo stesso Morichini e per metà da Pronzato.
Di Morichini aveva parlato, sempre al pm Ielo, l’imprenditore umbro Pio Piccini, ex presidente del gruppo Omega, arrestato l’11 luglio scorso nell’ambito dell’inchiesta sul crac Agile-Omega. Piccini aveva fatto riferimento alla ”natura lobbistica-affaristica dei rapporti intrattenuti con Morichini, finalizzati in sostanza ad ‘agevolare’ l’acquisizione di appalti sfruttando i suoi legami con esponenti politici e delle pubbliche amministrazioni”. E ci sono anche qui delle cifre: 2.500 euro mensili che secondo Piccini furono corrisposti a Morichini per la sua attività di intermediario, oltre ”ad una percentuale del 5 percento del valore degli affari procacciati – suddivisa tra Morichini e la sua società (Sdb), la Fondazione Italiana Europei ed il Partito Democratico”.
L’inchiesta si allarga, gli inquirenti cercano di fare luce su eventuali ulteriori contatti tra Morichini ed esponenti politici e della pubblica amministrazione per favorire l’assegnazione di appalti di altri imprenditori. Intanto vengono interrogati Prozato, Paganelli padre e figlio. Il primo viene poi scarcerato dal gip a seguito della richiesta di patteggiamento da parte dei suoi legali. L’Enac annuncia l’istituzione di una commissione d’indagine interna per verificare ”procedure, tempi e modalità d’azione” sul rilascio del Certificato di operatore aereo (Coa) alla Rotkopf e sullo svolgimento della gara per l’assegnazione delle tratte dell’Isola d’Elba.
Ottobre 20th, 2011 — Note redazionali

La nuova strategia del rettore subjudice Riccaboni coincide con quella classica del giornalista europeo Stefano Bisi: per nascondere i veri problemi parlano delle sfilate dei gatti, del non senso e utilizzano le immatricolazioni per occultare le varie inchieste sull’università. Praticamente il Riccaboni ricomincia con la cortina fumogena utilizzata da Piero Tosi: il faraone manifestava la grandeur, ma nel contempo la realtà produceva disastri. Quindi domani nel leggere eventuali locandine o articoli magnificenti ricordatevi dei problemi e non dei fumogeni fastosi e depistanti. Anche in Viale Franci dovrebbero ricordarsi dei problemi veri, prima o poi (prima!!!).
Il giornalista europeo Stefano Bisi, bisogna ammetterlo, è coerente con se stesso e con il suo non fare giornalismo d’informazione, ma solo fazioso e finalizzato alla famosa difesa del suo “sistema Siena”. Meglio parlare delle “bau click”, del “miao miao”, delle vicende alcoliche di quel Zani da Mantova o delle buche scavate a Pian del Lago da un tasso del casso. Se poi la linea editoriale non funziona nessun problema: arriva il tocco new fashion stile Novella 2000 e si lancia la nuova linea editoriale Novella 2019. Deve aver pensato questo ieri o martedi (non ricordo) quando ha pubblicato nel suo angolo di fotine la schermata della bacheca facebook di Elisa Meloni, segretaria provinciale del PD senese. Il Bisi pensando di fare uno scoop (appunto da Novella 2019) comunicava ai lettori una notizia irrilevante per la comunità e sinceramente poco rispettosa nei confronti della stessa Elisa Meloni, la quale merita tutta la nostra solidarietà. Sarà stata una notizia giornalistica e importante per la città quella di scrivere (con tanto di foto) che sulla bacheca facebook la Meloni aveva aggiornato il suo “stato” passando da “impegnata” a “single”? Per il Bisi sicuramente sì, visto che gli ha dato tutto questo risalto. Chissenefrega della vita personale e del cambio di “stato”. Ci sono questioni e problemi seri che coinvolgono tutti e il giornalista europeo si occupa degli stati sentimentali. Difendo la Meloni per due motivi: è una giovane dirigente di partito e sinceramente con i disastri famosi del passato non ha responsabilità dirette. Siamo in democrazia e pur non condividendo il suo silenzio su tante questioni delicate e disastrose per la comunità, merita lo stesso rispetto che meritiamo noi che scriviamo quello che scriviamo; secondo, meglio puntare sulle giovani generazioni di dirigenti “che sbagliano” che tenersi gli ottantenni come Luigi Berlinguer che ancora condiziona la vita politica e istituzionale di questa città. Naturalmente il Bisi preferisce Luigi Berlinguer e non le giovani generazioni.
E per il Bisi è sempre meglio parlare di “miao miao” e del cambio di “stato” che dare la notizia dell’inchiesta su Verdini (come mai non ne parla???) o della vicenda dei libri non autorizzati in onore del garante Luigi Berlinguer.Mia miao… bau bau … ma tutto va a rotoli … con o senza sentimento …
Maestro James
Ottobre 19th, 2011 — Note redazionali

Non è bello chiederlo ma la situazione impone l’invio dei Ros e della Guardia di Finanza presso gli uffici dell’università da parte della Procura Generale di Firenze. I responsabili del dissesto sono ancora ai loro posti e con i venti che tirano si rischia un nuovo periodo di dissesto questa volta letale per l’ateneo. Inoltre è vergognoso che dopo un anno di indagini su una verifica banale la magistratura senese non abbia ancora chiuso l’inchiesta sui brogli per l’elezione di Riccaboni. Vediamo quanto dura questo traccheggiamento.
Quello che preoccupa è la smania di restaurazione guidata da Riccaboni e dalla condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro. Si vocifera che i due stiano sponsorizzando per la guida dell’ufficio ragioneria, che da novembre sarà vacante per la mobilità dell’attuale responsabile (che se abbandona la nave che affonda ci sarà un motivo) uno dei personaggi che insieme ad Angelaccio e Loriano Bigi gestivano l’università ai tempi di Piero Tosi. Stiamo parlando del sig. Carlo Bruni da anni responsabile dei servizi generali e della logistica (che con la contabilità pubblica c’entrano come il cavolo a merenda).
Ma Ceccuzzi, Bezzini, Corradi, Laura Vigni, Tucci, ovvero la politica senese, come mai si stanno girando dall’altra parte invece di chiedere le dimissioni di Riccaboni e quindi la fine di questa restaurazione? E il resto dei dipendenti universitari continuano a dormire e a farsi mettere i piedi in testa. Ma un po’ di dignità e amor proprio…..
Vediamo se anche su questo c’è qualcuno che si sente offeso, oppure se tutti riconoscono – come dovrebbero – che da un anno è in atto una restaurazione della vecchia ghenga dissestatrice che con questo ultimo atto porterebbe alla morte definitiva dell’ateneo.
Ottobre 19th, 2011 — Note redazionali
La redazione di Fratello Illuminato e l’Associazione Internazionaleper la Liberazione dei Nani da Giardino sono lieti di invitarvi alla presentazione dela rivista “Nani e dintorni” (a spese loro, sia chiaro).
La presentazione si svolgerà al Castello di Roccacannuccia il 26 ottobre alle ore 19.30.
Saranno presenti: S.E. Cesare Mori, Il Presidente del Fronte di Liberazione dei nani da giardino, Il delegato in Italia della Banca Mondiale Canina, il segugio Rabanne.
Le SS.LL. sono cordialmente invitate. R.S.V.P.
P.S. Nell’immagine il nano Luppolo.
Ottobre 18th, 2011 — Note redazionali
Ecco l’elenco dei 55 indagati per l’affaire Verdini. Noi non aggiungiamo commenti. Solo una cosa: ci riconoscete qualcuno di noto a Siena? E se sì, chi? Aspettiamo ansiosi i vostri commenti.
Ad majora

Ottobre 18th, 2011 — Note redazionali
Notizia dal quotidiano il Corriere della Sera.
“LA RELAZIONE DEI COMMISSARI DI BANKITALIA – L’indagine, condotta dai carabinieri del Ros di Firenze, si è alimentata con le 15 mila pagine della relazione dei commissari di Bankitalia che tuttora gestiscono l’istituto e con la rilettura delle intercettazioni della cricca. Nel mirino degli investigatori anche un finanziamento da 150 milioni concesso da un pool di banche alla Btp e ottenuto, secondo i pm, anche grazie a un’attività di lobbying in favore di Btp svolta da Andrea Pisaneschi (ex presidente banca Antonveneta e componente del cda di Mps). “
Il feudo del Credito Cooperativo
Anche Dell’Utri tra i 55 indagati
Per Verdini l’ipotesi di reato è passata all’associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita
FIRENZE – Nella veste di presidente della banca Credito Cooperativo Fiorentino, il coordinatore del Pdl Denis Verdini «dirigeva e organizzava» un’associazione a delinquere responsabile di una trentina di appropriazioni indebite, in un paio di occasioni da 12 milioni di euro. Secondo i magistrati fiorentini, tutto ciò era possibile perchè l’istituto era una sorta di feudo: Verdini al vertice e sotto un cda e sindaci revisori «meri esecutori» delle sue richieste. Il ritratto emerge dall’avviso chiusura indagini di un filone d’inchiesta sulla cricca e i Grandi Eventi, quello, appunto, sulla gestione della banca di Campi Bisenzio (Firenze), presieduta da Verdini fino al 23 luglio 2010 e commissariata pochi giorni dopo.
TRA GLI INDAGATI ANCHE VERDINI – Cinquantacinque gli indagati, fra cui il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, accusato di appropriazione indebita, perchè destinatario di uno dei 34 finanziamenti concessi, secondo i magistrati, senza credenziali. Verdini è accusato, assieme ai vertici della banca, anche di falso in bilancio e, in qualità di esponente politico, di finanziamento illecito: secondo gli investigatori avrebbe ricevuto da una serie di imprenditori circa 700 mila euro in cambio di consulenze fittizie giustificate con false fatture. Indagati anche la moglie, il fratello e la nipote di Verdini: la prima per un’appropriazione indebita da 2,5 milioni e gli altri due per un finanziamento da 3 milioni concesso alla loro azienda.
GLI EPISODI CONTESTATI – Fra i 34 episodi contestati dai pm fiorentini Giulio Monferini, Luca Turco e Giuseppina Mione, 27 riguardano finanziamenti – secondo i pm talvolta indiretti – al gruppo edile Btp, all’epoca presieduto da Riccardo Fusi. I magistrati sospettano che fra l’imprenditore e Verdini ci fossero «interessi diretti e occulti». Sempre per filoni dell’inchiesta sulla cricca, entrambi sono anche a processo a Roma, mentre pochi giorni fa sono stati prosciolti a L’Aquila. Il parlamentare del Pdl Marcello Dell’Utri è indagato per quella che gli investigatori ritengono un’appropriazione indebita sotto forma di «affidamento nella forma dello scoperto di conto corrente» per oltre 3 milioni di euro. Anche i rapporti fra Verdini, Dell’Utri e il Credito Cooperativo fiorentino hanno interessato altre procure: sono stati al vaglio dei magistrati di Roma per l’inchiesta sul business dell’eolico in Sardegna. «Assistiamo al deposito di atti che si fondano unicamente su un teorema, di cui evidentemente taluni pubblici ministeri sono innamorati al punto da darmi l’idea di una guerra personale», ha commentato Verdini, che ha ricevuto la solidarietà del segretario Pdl Angelino Alfano, e che si difende con un «fatto inoppugnabile: circa la metà delle decine di posizioni (affidamenti) che vengono contestate» hanno «già riportato i soldi in banca» mentre «per l’altra metà, sono state e sono al 90% erogazioni deliberate con congrue garanzie reali».
LA RELAZIONE DEI COMMISSARI DI BANKITALIA – L’indagine, condotta dai carabinieri del Ros di Firenze, si è alimentata con le 15 mila pagine della relazione dei commissari di Bankitalia che tuttora gestiscono l’istituto e con la rilettura delle intercettazioni della cricca. Nel mirino degli investigatori anche un finanziamento da 150 milioni concesso da un pool di banche alla Btp e ottenuto, secondo i pm, anche grazie a un’attività di lobbying in favore di Btp svolta da Andrea Pisaneschi (ex presidente banca Antonveneta e componente del cda di Mps).
Ottobre 17th, 2011 — Note redazionali
Nella foto potete vedere ritratta la ministra Mariastella Gelmini in quel di Stigliano (ridente frazione di Sovicille). La redazione di Fratello Illuminato è venuta a sapere il perché di questa presenza: vista l’indubbia capacità della ministra che non solo è stata capace di scrivere una riforma eccezionale in tema di scuola pubblica e di università (sempre pubblica), molto simile a quella che aveva pensato un suo predecessore (il garante Luigi Berlinguer che sulla riforma Gelmini aveva dichiarato “L’opposizione eviti il muro contro muro sulla riforma della Gelmini …”. L’ex ministro si rivolge al governo, ma anche al Pd: «Nel testo ci sono molte cose che abbiamo elaborato col centrosinistra che sarebbe sciocco disconoscere, non perdiamo quest’occasione per cambiare l’università”. Infatti si è visto: un bel capolavoro la riforma Gelmini!!!), ma è stata anche capace – in un batter d’occhio – di risolvere l’incresciosa situazione che ha visto l’università di Siena dissestata per una cifra che si aggira sui 270.000.000; e visto che il garante dei garanti è stato, giacché è indubbio il suo ruolo di musicologo di chiara fama, infinitamente superiore a chiunque sia uscito dai Conservatori italiani, insignito di un posto al MIUR, presidente del Comitato per l’apprendimento pratico della musica, si è deciso di insignire la Gelmini della cittadinanza onoraria di Stigliano.
E’ in effetti una occasione ghiottissima e la redazione di Fratello Illuminato non si può esimere dal consigliare alle autorità alcune procedure che andrebbero seguite per rendere l’evento magnificente come merita. Intanto la cittadinanza dovrebbe essere assegnata non dal Sindaco di Sovicille, ma – con dipensa speciale – dal Presidente della Provincia Bezzini ed alla presenza del Sindaco del capoluogo Ceccuzzi. Chiamare a Stigliano, quindi, anche tutta una serie di quelli che ingiustamente sono guardati come dissestatori e che invece hanno fatto il bene dell’Ateneo: quindi Tosi e tutti i tosiani, le bande armate di Medicina e Lettere, nonché tutti i berlingueriani che sono equamente sparsi in tutti i gangli dell’Ateneo (e non solo, per esempio sono sparsi anche nelle società partecipate oggi in liquidazione tipo l’Etruria Innovazione, vero Mauro Cresti?). Le chiavi di Stigliano dovrebbero essere consegnate dal genio di via Roma 56, questa volta davvero inghirlandato, che canta – accompagnandosi con la chitarra – l’ode a Tosi (attenzione a come la canta perché è di fronte ad un musicologo di chiarissima fama). La Gelmini dovrà essere omaggiata anche dei due poderosi volumi in onore del Sultano del luogo che, di riffa o di raffa, finiranno col pagare i contribuenti (giustamente perché se continuano a votare per questa gente non si meritano altro). Il tutto dovrà essere oggetto di un approfondito servizio fotografico fatto con l’iPhone da 862.50 euro personalmente di persona da Riccaboni che si premurerà di riprendere anche tutti gli astanti tipo le due amicone Jolanda Cei Semplici e Ines Fabbro.
Servizio fotografico di un evento che dovrà essere propalato a tutta la Provincia e a tutti Comuni, compito evidentemente di Lisa Cresti come portavoce del presidente della Provincia nonché titolare della Robespierre e quindi degli uffici stampa di pressoché tutti i Comuni della Provincia.
Insomma, vediamo di procurare che sia una bella festa, la Gelmini se la merita viste le sue indubbie capacità che al Sultano del luogo dovrebbero piacere moltissimo. L’unica cosa: notificatele che il pozzo artesiano c’è già e probabilmente qualche ente pubblico ha anche partecipato a costruirlo. Non vorremmo, vista la tendenza a scavare tunnel del ministro, che si mettesse a scavare qualche altra buca dalla gioia di una insperata cittadinanza onoraria. Di buche da queste parti ce ne sono già abbastanza, GRAZIE!
Ottobre 17th, 2011 — Note redazionali

Aggiornamento in tempo reale dal Corriere della Sera del 17 ottobre 2011
Credito cooperativo, indagini chiuse. Coinvolto anche Marcello Dell’Utri
Per Verdini l’ipotesi di reato è passata all’associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita
FIRENZE – Cinquantacinque persone stanno ricevendo l’avviso di chiusura indagine relativa al filone dell’inchiesta sui Grandi Appalti, che ha analizzato la gestione della Banca Credito Cooperativo Fiorentino, di cui è stato presidente il coordinatore del Pdl Denis Verdini. Fra gli indagati, oltre a Verdini, anche Marcello Dell’Utri.
Verdini è indagato da tempo, ma l’ipotesi di reato è passata dal mendacio bancario all’associazione per delinquere finalizzata, tra l’altro, all’appropriazione indebita. Dell’Utri è invece accusato di appropriazione indebita. L’accusa nei suoi confronti farebbe riferimento ad un affidamento con scoperto di conto che si aggirerebbe intorno ai 3 milioni di euro. Fra gli indagati gran parte dei vertici del Credito Cooperativo Fiorentino e della Btp, all’epoca presieduta da Riccardo Fusi.