Aggiornamento sull’inchiesta che coinvolge Denis Verdini (la magistratura di Firenze lavora e non traccheggia)

Notizia dal quotidiano il Corriere della Sera.

“LA RELAZIONE DEI COMMISSARI DI BANKITALIA – L’indagine, condotta dai carabinieri del Ros di Firenze, si è alimentata con le 15 mila pagine della relazione dei commissari di Bankitalia che tuttora gestiscono l’istituto e con la rilettura delle intercettazioni della cricca. Nel mirino degli investigatori anche un finanziamento da 150 milioni concesso da un pool di banche alla Btp e ottenuto, secondo i pm, anche grazie a un’attività di lobbying in favore di Btp svolta da Andrea Pisaneschi (ex presidente banca Antonveneta e componente del cda di Mps). “

Il feudo del Credito Cooperativo
Anche Dell’Utri tra i 55 indagati

Per Verdini l’ipotesi di reato è passata all’associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita

FIRENZE – Nella veste di presidente della banca Credito Cooperativo Fiorentino, il coordinatore del Pdl Denis Verdini «dirigeva e organizzava» un’associazione a delinquere responsabile di una trentina di appropriazioni indebite, in un paio di occasioni da 12 milioni di euro. Secondo i magistrati fiorentini, tutto ciò era possibile perchè l’istituto era una sorta di feudo: Verdini al vertice e sotto un cda e sindaci revisori «meri esecutori» delle sue richieste. Il ritratto emerge dall’avviso chiusura indagini di un filone d’inchiesta sulla cricca e i Grandi Eventi, quello, appunto, sulla gestione della banca di Campi Bisenzio (Firenze), presieduta da Verdini fino al 23 luglio 2010 e commissariata pochi giorni dopo.

TRA GLI INDAGATI ANCHE VERDINI – Cinquantacinque gli indagati, fra cui il senatore del Pdl Marcello Dell’Utri, accusato di appropriazione indebita, perchè destinatario di uno dei 34 finanziamenti concessi, secondo i magistrati, senza credenziali. Verdini è accusato, assieme ai vertici della banca, anche di falso in bilancio e, in qualità di esponente politico, di finanziamento illecito: secondo gli investigatori avrebbe ricevuto da una serie di imprenditori circa 700 mila euro in cambio di consulenze fittizie giustificate con false fatture. Indagati anche la moglie, il fratello e la nipote di Verdini: la prima per un’appropriazione indebita da 2,5 milioni e gli altri due per un finanziamento da 3 milioni concesso alla loro azienda.

GLI EPISODI CONTESTATI – Fra i 34 episodi contestati dai pm fiorentini Giulio Monferini, Luca Turco e Giuseppina Mione, 27 riguardano finanziamenti – secondo i pm talvolta indiretti – al gruppo edile Btp, all’epoca presieduto da Riccardo Fusi. I magistrati sospettano che fra l’imprenditore e Verdini ci fossero «interessi diretti e occulti». Sempre per filoni dell’inchiesta sulla cricca, entrambi sono anche a processo a Roma, mentre pochi giorni fa sono stati prosciolti a L’Aquila. Il parlamentare del Pdl Marcello Dell’Utri è indagato per quella che gli investigatori ritengono un’appropriazione indebita sotto forma di «affidamento nella forma dello scoperto di conto corrente» per oltre 3 milioni di euro. Anche i rapporti fra Verdini, Dell’Utri e il Credito Cooperativo fiorentino hanno interessato altre procure: sono stati al vaglio dei magistrati di Roma per l’inchiesta sul business dell’eolico in Sardegna. «Assistiamo al deposito di atti che si fondano unicamente su un teorema, di cui evidentemente taluni pubblici ministeri sono innamorati al punto da darmi l’idea di una guerra personale», ha commentato Verdini, che ha ricevuto la solidarietà del segretario Pdl Angelino Alfano, e che si difende con un «fatto inoppugnabile: circa la metà delle decine di posizioni (affidamenti) che vengono contestate» hanno «già riportato i soldi in banca» mentre «per l’altra metà, sono state e sono al 90% erogazioni deliberate con congrue garanzie reali».

LA RELAZIONE DEI COMMISSARI DI BANKITALIA – L’indagine, condotta dai carabinieri del Ros di Firenze, si è alimentata con le 15 mila pagine della relazione dei commissari di Bankitalia che tuttora gestiscono l’istituto e con la rilettura delle intercettazioni della cricca. Nel mirino degli investigatori anche un finanziamento da 150 milioni concesso da un pool di banche alla Btp e ottenuto, secondo i pm, anche grazie a un’attività di lobbying in favore di Btp svolta da Andrea Pisaneschi (ex presidente banca Antonveneta e componente del cda di Mps).