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Giugno 1st, 2012 — Note redazionali


Un lettore molto attento e puntiglioso ci segnala un fatto gravissimo che ha per protagonista un docente senese, Simone Neri Serneri (http://www.linkiesta.it/concorso-truccato). La storia, vergognosa che è finita anche in Parlamento con un’interrogazione di un deputato PD (!) al ministro Profumo, ve la potete leggere al link. Ma noi abbiamo indagato su chi cacchio sia questo Simone Neri Serneri. Intanto è uno dei VENTIDUE (ora solo venti) professori di Storia Contemporanea, una situazione che fa rivoltare lo stomaco come si può leggere anche qui: http://ilsensodellamisura.com/2011/08/09/universita-di-siena-i-berlinguer-boys-alla-ricerca-di-una-diversita-mai-posseduta/. In secondo luogo è, udite udite, il presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza in Toscana (http://www.sienafree.it/universita/203-universita/1949-simone-neri-serneri-nominato-direttore-dellistituto-storico-della-resistenza-in-toscana). Nonché neo direttore di un dipartimento dell’Ateneo (http://www.gips.unisi.it/direttore/). Dopo aver letto tutta questa vergognosa storia, alcune riflessioni:
1) Come è possibile che l’autonomia universitaria si spinga fino a fare carta straccia di un’ordinanza del TAR?
2) Ricordiamo che al TAR della Toscana giace anche un ricorso sulle elezioni del rettore abusivo Criccaboni e che su queste elezioni è stato richiesto dalla Magistratura il rinvio a giudizio di tutta la commissione e di parte del seggio elettorale;
3) Della suddetta commissione faceva parte (e ne è stato richiesto il rinvio a giudizio) anche il senatore accademico Bettalli, protagonista di una storia abbastanza simile (http://shamael.noblogs.org/?p=3872);
4) Ci si chiede come si concilia l’atteggiamento dell’abusivissimo Criccaboni che sproloquia di qualità, rilancio, risanamento, classifiche di Shangai e Borgo a Monculi con la presenza nel corpo docente di personaggi di questo genere. Avevamo capito che i criteri per essere di eccellenza erano dettati dalla presenza di Nobel Price o di Field Medals e non da quella di Gasparone e Musolino;
5) Ci si chiede altresì cosa ne pensino i familiari dei morti nelle stragi di Niccioleta, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto e così via della presidenza del suddetto Istituto affidata a personaggi che si comportano in questo modo vergognoso;
6) E anche l’ANPI ci chiediamo se abbia qualcosa da dire;
7) E anche qualcuno, non tutti, ma qualcuno dei docenti di questo Ateneo sprofondato nella vergogna, perché non leva gli scudi contro questo stato di cose assolutamente indecoroso?
Domani è la Festa della Repubblica, ma siamo sicuri che avere una classe dirigente di questo genere sia congruo con una Repubblica che affonda le proprie radici anche nella Resistenza? E poi: ma che figura facciamo di fronte agli altri Paesi nei quali certo, non si verificano vergogne di questo genere? Andatelo a chiedere a Oxford o a Cambridge cosa ne pensano di queste infamie.
Ma vergognatevi tutta la vita, davvero …
Giugno 1st, 2012 — Note redazionali


Nel riguardare le foto del Ceccuzzi day al Santa Maria della Scala di giovedi scorso, provoca un certo effetto (vi risparmiamo l’aggettivo) vedere in prima fila il figlio di Luigi Berlinguer, Aldo il promotore del Campo delle idee (quali?), ex membro del cda di Ampugnano e membro attuale del cda della banca Antonveneta. Ma il giovane Aldo ha anche la pretesa di passare come il rinnovamento, come l’uomo del futuro? Sul piano professionale forse è un genio e gli facciamo tanti auguri per l’attività lavorativa, ma sul piano politico il suo giochino era fin troppo chiaro così come oggi. Per rinnovare la città sono proprio i personaggi come Aldo Berlinguer che dovrebbero essere superati e non importa l’età anagrafica. Perchè il giovane Aldo non ci racconta la sua posizione sull’ampliamento di Ampugnano, sull’acquisto di Antonveneta e sul dissesto universitario? Fuori il “campo delle idee” su questi argomenti. Sul piano professionale potrebbe fornirci una consulenza rispetto a una domanda di un nostro lettore alla quale non sappiamo rispondere: “posso vendere una casa che ha il tetto abusivo e non più sanabile?”.
Della Jolanda Cei Semplici abbiamo un’altra chicca che conferma il modus operandi durante il faraonaggio tosiano. Correva sempre il periodo 2002-2003 e in quel periodo, sempre con il lenzuolo di carta in mano, la comandante e il faraone non si sono risparmiati per contrastare “gli altri” e coloro che non erano allineati al groviglio universitario. Vi ricordere che in quegli anni l’avvocato Giuseppe Mussari ricopriva il ruolo di presidente della fondazione MPS e come ben sapete il fratello dell’avvocato, il docente universitario (persona seria e competente) Riccardo Mussari era ed è in servizio presso l’ateneo senese nella facoltà di economia. La comandante per ingraziarsi l’allora presidente della fondazione e per contrastare “gli altri” pensò bene di inserire nella lista dei “non allineati al groviglio tosiano” il docente Riccardo Mussari. E sapete perchè? Perchè, sempre secondo la tesi della comandante, Riccardo Mussari non era in buoni rapporti con Giuseppe e quindi per ingraziarsi il potere dovevano ostacolarlo. E così hanno fatto con tanti docenti seri e tante brave persone. Ricordatevi che la storia non si cancella e nemmeno la memoria degli uomini vigili.
Le storie di Aldo e di Jolanda si intrecciano con l’avvento dell’abusivo Criccaboni. Sempre il solito gruppo e il solito metodo. Con l’aggravante, anche se racconta le novelle, che Criccaboni sta dando la mano di coppale all’ateneo e all’infuori della magistratura, nessun docente e nessuna istituzione cittadina si sta ponendo il problema dell’abusivismo del Criccaboni e della sua cattiva gestione. Fermatevi per il bene dell’ateneo altrimenti poi sarà troppo tardi per recuperare i danni.
Giugno 1st, 2012 — Note redazionali
Il nostro esperto economico, il professore Paco Pachese, ieri era presente all’assemblea annuale della Banca d’Italia. E rispetto ai ritardi della politica, ieri, il professore Pachese ha colto nell’intervento del Governatore Ignazio Visco un messaggio istituzionale chiaro e senza fraintendimenti.
Ecco la dichiarazione del Governatore Ignazio Visco:
“La gestione delle banche deve essere corretta, ci adoperiamo per opportuni cambi dei vertici, la collaborazione con l’autorità giudiziaria è intensa”.
– Nella foto Ignazio Visco durante l’assemblea di Banca D’Italia.
Giugno 1st, 2012 — Note redazionali


La storia che oggi vi raccontiamo ci serve per fare un collegamento con il ruolo del professore Enrico Pinto all’interno della facoltà di medicina dell’università di Siena. Pinto, docente universitario che si è sempre legato al gruppo di potere di turno, prima con Tosi poi quando il faraone è caduto in disgrazia si è avvicinato a Focardi e poi nell’ultima tornata elettorale ha fatto finta di appoggiare Focardi e invece ha votato e fatto votare per Criccaboni. Prendete nota che sul Pinto ci ritorneremo prossimamente. Oggi vi vogliamo parlare del lenzuolo di carta di Jolanda Cei Semplici. Si tratta di un foglio lungo e largo come un lenzuolo, di carta però. Correva l’anno 2002 e Jolanda Cei Semplici per diversi mesi si riuniva a casa del Faraone di Pescia, al secolo Piero Tosi, allora rettore e insieme scrivevano sul lenzuolo i nomi di coloro che poi hanno sostituito all’azienda ospedaliera. Correva l’anno 2003 e Jolanda Cei Semplici fu nominata Direttore Generale dell’azienda ospedaliera senese. E nel prendere servizio portò con sè il lenzuolo di carta con i nomi da sostituire perchè non rispondevano alle logiche del Faraone e del gruppo trasversale che condizionava l’azienda e l’università. E nel ricordare la storia del lenzuolo non sarebbe male ricostruire contabilmente i costi sotenuti dall’azienda gestita dalla Sempliciin merito ai lavori edili dell’accettazione sanitaria, dell’accettazione amministrativa, del pronto soccorso d’urgenza e di quello ordinario.Una controllatina ai bilanci 2003-2005 dell’azienda ospedaliera ci starebbe bene. Forse siamo documentati?
A breve ritorneremo sul ruolo di Enrico Pinto (altro discontinuatore) dentro la facoltà di medicina e nello specifico in merito alla riorganizzazione dei dipartimenti. Rinnoviamo a Criccaboni il consiglio di dimettersi dalla carica di rettore abusivo.
Maggio 31st, 2012 — Note redazionali
Dopo l’ennesimo colpo di teatro con il bilancio preventivo da parte di Ceccuzzi e Mauro Marzucchi ecco il calendario fino al 12 di giugno.
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Ceccuzzi pur avendo consegnato le dimissioni irrevocabili ha deciso di ritirarle il giorno 8 giugno. Il prestigiatore: oggi ci sono domani no e il giorno dopo ci sono;
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il bilancio consuntivo ha diramato una nota affermando che non vuole essere confuso con quello previsionale;
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alla cena dei Rozzi il notaio Mandarini ha tenuto banco, ha criticato l’operato del Ceccuzzi e ha affermato che il Ceccuzzi il giorno 8 giugno ritira le dimissioni. Per Siena 2 alla vendetta?
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Il 5 di giugno il GUP di Milano deciderà se rinviare o meno a giudizio Alessandro Profumo. Nel frattempo Profumo studia la comunicazione con David Rossi. Coraggioso il banchiere;
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entro il 7 di giugno si vocifera che la banca MPS deve rispondere alla lettere dell’EBA;
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si vocifera anche di una lettera di Banca d’Italia;
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si vocifera anche che Enrico Pinto si è messo in testa di candidarsi rettore con le elezioni anticipate. Tutti ad aspettare il Pinto. Un altro coraggioso.
Maggio 31st, 2012 — Note redazionali

Ieri, 30 maggio, il titolo MPS era nelle condizioni che vedete alla chiusura. Questo, immaginiamo, grazie alla discontinuità e alla scelta di professionalità e competenze eccezionali praticate da Ceccuzzi & Co. A questo punto ci viene un dubbione: ma non è che, per fare un esempio, Tania Groppi è stata messa nel CdA perché, essendo specialista di peppole e fringuelli, si riteneva che il titolo volasse? Perché c’è un errore semantico evidente: le peppole e i fringuelli sono volatili e infatti il mercato, impressionato dalla discontinuità e dalla competenza di Profumo, Dringoli e Groppi, è divenuto volatile facendo un bel tonfo dall’inizio dell’anno di quasi il 25 per cento.





Ci chiediamo come mai, sempre nel percorso di discontinuità, non sia stato coinvolto anche il Criccaboni nonché la Fabbro. Ci avrebbero fatto un figurone nel board di MPS e siamo sicuri che, data la loro esperienza e la loro competenza in bilanci, il titolo avrebbe volato insieme alle peppole e ai fringuelli della Groppi. D’altro canto il Dringoli era nel CdA dell’Ateneo quando, fregandosene di visionare i bilanci e fidandosi degli ottimi revisori dei conti, si approvavano allegramente chiamate e stabilizzazioni. Insomma l’impatto sui mercati degli universitari è particolarmente efficace e contribuisce a rendere i bilanci di tutte le istituzioni senesi, Comune, Ateneo, ASL, AOUS e così via, particolarmente brillanti. Continuiamo così, anzi: discontinuiamo così!!!
Maggio 30th, 2012 — Note redazionali
Sono quasi demoralizzata per non aver ricevuto l’invito alla cena di questa sera all’Accademia dei Rozzi. Che pomeriggio triste. Mi sarei trovata sicuramente a mio agio sapendo i nomi dei commensali. Che cena! Dovrebbero essere 20 o forse più i commensali capitanati dal mitico Franco Masoni. Hanno confermato la presenza alla cena il comunicatore capo di MPS David Rossi, il professore Enrico Pinto (membro del senato accademico), il riformista socialista Spiro Skiftas, così tanto per citarne alcuni. Chissà di cosa parleranno. Peccato non esserci. Si vocifera che uno dei motivi della cena è quello di valutare la situazione politica locale per capire come muoversi per il dopo Ceccuzzi. Che cena!! Mi ero fatta bella..
Maggio 30th, 2012 — Note redazionali
Gianroberto Casaleggio è balzato alle cronache per i suoi successi a fianco di Beppe Grillo relativamente alle fortune elettorali che stanno interessando il movimento delle cinque stelle. A noi non interessa fare una analisi dettagliata sui grillini, esprimere giudizi di merito. Le cose vanno in questo modo e se gli eventi irrompono sulla scena del vivere comune ci sarà pure una necessità una contingenza che li determina. Qualcuno dirà la crisi economica, altri diranno la conseguente crisi dei partiti e via discorrendo fino al prossimo fenomeno politico. Dal quale tutti prenderanno le distanze o cercheranno di salirci sopra, così va il mondo. L’umore, il senso comune della gente è difficile da interpretare è come un fiume carsico. Ci vuole orecchio avrebbe detto Jannacci. Ma a noi interessa sapere quali sarebbero dovute essere le orecchie del PD che non sono state, insomma gli stretti collaboratori del Ceccuzzi. Quelli che ne hanno segnato il suo fallimento, il suo staff, come si usa dire. Tralasciamo i sostenitori di rito le associazioni che continuano imperterrite a difendere il sindaco a prescindere. Facendo riferimento, quest’ultime, all’ideologia con frasi come: è pur sempre di sinistra, chi io? Mai e poi mai potrei criticare un compagno, mica metteremo la città in mano alla destra? Non mi parlate del commissario! Quei traditori! E via discorrendo. Arrivando perfino ad autoconvincersi delle parole d’ordine che venivano messe in giro dall’organo ufficiale del partito: il Corriere di Siena. Si! Bisi sarà come sarà, anche un po massone, ma comunque al momento giusto li ha sempre difesi. Ovviamente non è da meno Canale 3, che riesce generazione dopo generazione a servire il potere, come quelli della real casa. Quindi, nessun ragionamento di merito, nessuna presa di coscienza della realtà, nessun approfondimento della situazione e dei suoi responsabili. Gli anziani del partito, quelli che ormai non ci sono più, saranno stati pure ideologici un po’ pesanti, ma imbattibili nel decifrare i movimenti della società e gli andamenti dell’economia. Come del resto facevano quei “dannati” democristiani. Il presente è caratterizzato da giovani in cerca di una sistemazione trovata all’ombra del potente di turno. Anagraficamente anche giovane, quest’ultimo, ma privo dei fondamentali che si trova a dirigere una banca o un comune per qualche furbizia politica. Eccoli i nuovi! Da Giulio Carli a Rita Petti, da Simone Bezzini ad Andrea Milani, da Alberto Taccioli a Massimiliano Gorelli, da Filippo Castellani a Lisa Cresti senza dimenticare Alessandro Lorenzini. Ecco i collaboratori del Sindaco quelli che avrebbero dovuto ascoltare la società senese, analizzare i fatti, indirizzare meglio e più degli assessori l’operato del Ceccuzzi. Ci scusino tutti quelli che non sono stati citati per non appesantire eccessivamente l’elenco, ne vogliamo rammentare due per tutti: David Chiti e Massimo Bianchi. Non sappiamo se siano stati loro ad aiutare Ceccuzzi a redigere il programma elettorale, mentre sappiamo con sicurezza che sia stata una di loro a suggerire l’infelice battuta che l’unica cosa che rimaneva da fare erano le coccole ai senesi perchè tutto andava per il meglio. Così non conosciamo se i suggerimenti per gli interventi, il taglio da dare, i toni vengono discussi collegialmente o solamente da quelli a carico del bilancio comunale. Ci hanno sempre colpito gli interventi della signora Rita Petti per la puntualità con la quale riesce a parlare d’altro, come se la crisi della città dipendesse dal tradimento e non dal fatto che il suo partito ha fatto sparire una delle Fondazioni più patrimonializzate a livello europeo. Che parla dei progetti culturali mentre sono a rischio le attività del comune nel settore, probabilmente ha messo a punto la “linea” con l’architetto Andrea Milani. Saranno stati i collaboratori a suggerire l’atteggiamento contraddittorio nei confronti dei giornalisti e dei servizi televisivi? Vado, non vado, parlo o non parlo, parlo solo con gli amici o con quelli che controlliamo. Sembra che negli ultimi tempi, il sindaco, faccia riferimento a un super collaboratore di cui i risultati, però, tardano ad arrivare. Un personaggio di primo piano che ha rapporti con tutta la stampa nazionale che conosce molto bene il palazzo comunale. Viaggia spesso sotto mentite spoglie utilizzando uno pseudonimo dal sapore spagnoleggiante. Tale ingerenza ha creato un po’ di malumore nei collaboratori più anziani, ma pazienza! Chiudendo vorremmo pregarvi di non fare la solita battuta che si fa sempre quando qualcuno fallisce nel suo mandato: peccato lui era tanto bravo, ma i suoi collaboratori!
Squarcialupi e Forasacco
Maggio 30th, 2012 — Note redazionali
Non è sostenibile che da parte di chi ricopre ruoli istituzionali arrivino dei pronunciamenti cosi pesanti che alimentano un clima di ingovernabilità improduttivo per la città. A maggior ragione l’arrivo del commissario è urgente.La signora Rita Petti consigliere comunale di Siena del PD (fedelissima di Ceccuzzi) ripropone la novella della discontinuità e del rinnovamento (dove?) e si lascia andare ad affermazioni brutte per l’immagine della città. Ecco cosa ha scritto la Petti: “Sono questi gli imperativi di un clan, oggi identificato con numeri e con mandanti neanche troppo nascosti nell’ombra, ma che, trasversalmente, appartengono a quel modo di interpretare la politica che ha inquinato Siena per troppi anni”. A questo punto, siccome il termine clan ha un significato ben preciso e siccome la Petti utilizza altri termini come “mandanti”, è pregata di fare nomi e cognomi e di recarsi dai magistrati per segnalare la presenza di “questi clan”. Per nascondere il fallimento politico non si puo’ infangare il buon nome della città con queste affermazioni. Se la Petti vuole ergersi a paladina della giustizia perchè non mettein evidenza chi sono gli indagati per la vicenda Ampugnano, per il dissesto universitario, etc. Troppo comodo cara Petti scrivere certe cose solo per mostrare i muscoli e toccate alla pancia gli elettori. Basta con questo clima di sospetti e di ingiurie: fuori i nomi di questi clan e dei mandanti. A noi lo scontro interno al PD sinceramente interessa poco però non è accettabile che per rivalse politiche contro chi dissente, si pratichi un linguaggio del genere e un clima avvelenato. Fuori i nomi o altrimenti la Petti chieda scusa alla città per aver affermato che esistono “clan e mandanti” a Siena.
Maggio 29th, 2012 — Note redazionali
Riceviamo un commento dell’autore della foto Augusto Mattioli che ci intima di toglierla. Benissimo. Siccome c’è un altro commento di Bastardo senza Gloria che è ancora più condivisibile, editiamo il post nel senso voluto da Bastardo senza Gloria e anche di Augusto Mattioli. Il commento, ovviamente si riferisce alla foto dell’abbraccio. Buona visione.

Terminata la lettura delle favole ceccuzziane sulla discontinuità alle quali avevano creduto e ancora affermano di crederci i vari Corradi, Senni e pochi altri, ecco che il presidente Profumo conferma, anche se per noi non serviva, la piena continuità con la gestione Mussari. La prima conferma ce l’ha data domenica con l’intervista a Lucia Annunziata e ieri sera la conferma definitiva è arrivata con quello che noi classifichiamo l’abbraccio della continuità. Dalle parti del Bisi festeggiano per il caloroso abbraccio. Non crederete mica che i vari Profumo e i vari continuatori fermeranno la necessaria opera di pulizia e chiarezza? In questo caso non siamo nel mondo delle favole.