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Gennaio 28th, 2012 — Note redazionali
I fatti sono fatti e le chiacchere stanno a zero. E comunque sgombriamo subito dal campo della discussione alcuni equivoci. Primo: questo blog non ha intenti moralizzatori e noi non ci ergiamo a moralisti; secondo: quello che scriviamo si fonda su documenti e riscontri non smentibili(e non smentiti); terzo: questo è un blog con 2800 lettori di media al giorno (con punte a volte di 3500) e naturalmente siamo schierati, non politicamente, ma a difesa delle istituzioni contro le cricche e i grovigli dannosi, e soprattutto siamo schierati con quelle persone che richiedono una convivenza civile basata sul BENE COMUNE e che sono stanchi dell’arroganza dei privilegi (anche inevitabili). Precisato questo, arriviamo al dunque.
IL GROVIGLIO E IL PROTAGONISMO DEL BISI
Noi conserviamo una copia del corriere di Siena di quando il moralista Bisi si scagliò polemicamente sull’assunzione al MPS dei figli di un consigliere di amministrazione. Non facciamo i nomi anche perché l’assunzione in questione è frutto di un regolare concorso e poi i vincitori furono destinati alle sedi della banca fuori Siena. Oggi il Bisi è furibondo e chiede l’intervento di tutti (attenzione ad eventuali abusi da parte di certi uffici!!) perché si sente vittima di un attacco in merito all’assunzione (non ancora formalizzata, ma decisa) della collaboratrice del corriere di Siena e di Siena News Rosalba Botta, nonché fidanzata dello stesso Bisi. Assunzione per concorso o chiamata diretta? Ci risulta per chiamata diretta e direttamente a Rocca Salimbeni presso l’ufficio comunicazione. Ma non solo: vi ricorderete che mesi indietro sempre il Bisi lanciò un atto di accusa contro coloro che aggiornavano la pagina facebook durante l’orario di lavoro (conserviamo anche questo articolo). Oggi scopriamo attraverso un monitoraggio giornaliero che nessun dipendente della banca MPS aggiorna la pagina facebook durante l’orario di lavoro. Indovinate chi invece ha la pagina aggiornata durante l’orario di lavoro pur essendo negli uffici di Rocca Salimbeni? La fidanzata del Bisi naturalmente. Ecco in cosa consiste il groviglio tanto sbandierato dal Bisi: “Io ho il diritto di criticare chi mi pare e nel contempo dettare la linea a tutti e il sistema mi deve garantire tutto quello che voglio”. Non credete che una città come Siena merita una vera discontinuità, partendo dalla piena consapevolezza che il groviglio del Bisi (e sostenuto da pochi altri fedelissimi) non solo è fallito ma ha contribuito in parte alle situazioni di crisi che la città sta attraversando? Niente di personale nei confronti del Bisi, ma solo durezza per quello che rappresenta e che pretende di rappresentare: un groviglio armonioso per pochi sulle spalle della città. Quando una persona pretende di ritagliarsi un ruolo rivendicando un potere dentro una comunità dovrebbe evitare di scalpitare se il ruolo viene messo in discussione e addirittura viene dimostrato che alla fine era solo un potere millantato. Prima bisogna pensare alla solidità delle istituzioni e al primato degli interessi generali, soprattutto in momento delicati come questi e di certo non ci scandalizziamo se un consiglio o un sostegno (senza danneggiare altri) si rivela utile per la vita lavorativa di una persona. Ma non come nel caso del groviglio bisiano.
IL GIORNALISMO SURREALE DEL BISI: TRA BANCA E POLITICA
Abbiamo conservato tutti gli articoli del Bisi relativi alla Banca MPS degli ultimi mesi. Vi ricorderete le paginate contro i vertici della Fondazione MPS: quelli contro Gabriello Mancini, Egidio Bertelli e Lio Scheggi e il suo dissenso verso la sostituzione del provveditore Marco Parlangeli. Poi sono arrivati gli scoop “Mussari va via” “Mussari resta”; poi un intervento critico sull’arrivo del direttore generale Fabrizio Viola fino cambiare opinione elogiando lo stesso Viola. Per diversi giorni ha pubblicato diversi articoli contro l’amministrazione comunale fino al cambio repentino di opinione di questi ultimi giorni. Oggi arriva l’ennesima arringa moralizzatrice del Bisi. Si scaglia contro Corradi perché rinuncia al ruolo di controllo sull’operato del Ceccuzzi. E non solo: imputa allo stesso Corradi questo (citazione dal blog del Bisi): Corradi sembra aver dimenticato quello che diceva in campagna elettorale quando sosteneva che Siena “vive un momento di declino non più sostenibile, che il Monte dei Paschi, per esempio, 15 anni fa era la Banca più solida di Europa e oggi ha difficoltà a concedere i mutui prima casa. Non è un buon segnale. E qualcuno è responsabile di questa situazione. C’è bisogno di un forte impegno comune, per dare alla città una speranza nuova, un progetto concreto e affidabile di futuro, nuove opportunità di prestigio nazionale e internazionale”.
Ma insomma caro Bisi, prima metti sul web un video a difesa della Banca e del “sistema Siena” e poi ti lamenti che il Corradi si è dimenticato di rivendicare le critiche sulla banca e sulla gestione della città. Senza entrare nel merito della decisione del Corradi non credi caro Bisi di voler moralizzare un pochino troppo e in maniera scomposta, smentendo il giorno dopo quello che scrivi il giorno prima? Ci sembra proprio di sì.
La chicca del Bisi sulla banca (sfuggita forse a tutti) arriva da un confronto sul suo blog tra lo stesso Bisi e il sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini. Il sindaco Valentini scrive: “Poichè in terra di Siena c’è sempre stata un’anomalia mal sopportata dai grandi potentati nazionali, si è tentato in ogni modo di scardinare l’autonomia di una delle maggiori banche del Paese. Qualche volta cercando di condizionarla dall’interno (come al tempo della P2), in altre occasioni di piegarne gli impieghi verso destinazioni gradite ad interessi congeniali al potente di turno. Non si tratta di invidia. E’ aspra competizione intorno al controllo di un crocevia finanziario di respiro nazionale, che ha radici in un piccolo ed orgoglioso territorio, avvezzo alla democrazia. Che nel 2005 seppe evitare di impantanarsi in una pasticciata e pluri-inquisita operazione BNL-UNIPOL.”
Il giornalista Bisi risponde: “Caro Bruno, in gran parte il tuo pensiero è condivisibile. Sul fatto che si è tentato di condizionare la banca dall’interno ai tempi della vicenda P2 mi permetto di dissentire. Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta il Monte fece registrare una positiva espansione e una notevole crescita. Forse, il provveditore di quei tempi (Giovanni Cresti) è stato il migliore banchiere che Rocca Salimbeni abbia avuto fino ad oggi.”
Noi non sappiamo niente dei tentativi di condizionamento di MPS dall’interno attraverso la P2. Noi ci sentiamo di ribadire la nostra distanza dalla P2 e da tutte le cricche e da coloro che rappresentavano o rappresentano questi ambienti deviati. Ed ecco che arriva la chicca del Bisi: dopo aver espresso il dissenso dalle parole del Valentini, secondo il Bisi, Giovanni Cresti è stato il migliore banchiere che Rocca Salimbeni abbia avuto fino ad oggi. Tutti gli altri, compresi il Mussari, ringraziano per il giudizio del Bisi, ovviamente.
Dopo il nostro ennesimo attacco al cantore del groviglio armonioso urge la discesa in pista di tutti i moralisti bisiani.
E poi il problema sono i blog e gli attacchi esterni? Per il groviglio sicuramente sì.
Gennaio 27th, 2012 — Note redazionali
Con molta probabilità la redazione di Fratello Illuminato necessiterà di supporto legale per via di numerose minacce di querela (non sappiamo su cosa!!??) da parte di tutti quei galantuomini da noi citati. Noi nell’eventualità di ricevere querele abbiamo già preparato “gli scatoloni zeppi di documenti e riscontri precisi” su quello che scriviamo. E dentro questi scatoloni conserviamo tanti documenti non ancora pubblicati: materiale divulgabile e reperibile. In questo momento siamo però sprovvisti di un valido avvocato: il nostro studio legale inglese è oberato di lavoro. Quindi siamo orientati a chiedere assistenza legale al principe del foro di Siena: l’avvocato Giuseppe Mussari. Siccome ha dichiarato che quello del banchiere non è il suo lavoro , di conseguenza sarà più libero nel seguire gli impegni di avvocato. Noi puntiamo in alto e quindi ci sembra ragionevole rivolgersi al principe del foro senese. Speriamo che non sia impegnato a querelarci altrimenti ci tocca chiedere supporto al nostro studio legale “americano”. Nel frattempo prepariamo gli scatoloni: noi il nostro lavoro sappiamo svolgerlo.
Gennaio 27th, 2012 — Note redazionali

Quando un signore nei giorni scorsi aveva affermato che il cattivo funzionamento di certi ministeri era sì colpa dei politici, ma la grande colpa è della cricca interna dei funzionari, aveva pienamente ragione. Infatti molti auspicano una bella bonifica della cricca nei vari ministeri. Il ministero che necessità di una bonifica senza sosta e senza quartiere è il MIUR. La cricca dominante del MIUR prende pigolo con l’ascesa al ministero di Luigi Berlinguer e Jolanda Cei Semplici, rafforzandosi con la permanenza allo stesso ministero di Maria Stella “neutrini” Gelmini. A tal proposito serve ricordare gli intrallazzi ministeriali che hanno favorito l’abusivo Riccaboni e la condannata della Corte dei Conti Ines Fabbro. Due personaggi, Riccaboni e Fabbro, che stanno non solo determinando l’ulteriore decadenza dell’ateneo: sia sul profilo della legalità sia sul profilo dell’etica che su quello della didattica.
La cricca ministeriale, naturalmente, per mantenersi salda preferisce una pensionata condannata dalla Corte dei Conti (fedele alla cricca!!) che professionalità di livello e libere dagli intrallazzi. Negli ambienti universitari bolognesi e torinesi gira una strana notizia. Sembrerebbe che alcuni uomini fidati della cricca dentro il ministero siano impegnati a sponsorizzare la condannata Ines Fabbro per ricoprire un ruolo all’ANVUR. Che cos’è l’ANVUR? L’ANVUR è “l’Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca”.
In attesa di comprendere i ritardi della magistratura nel chiudere definitivamente la brutta pagina universitaria del dissesto e delle elezioni irregolari, ci rivolgiamo al presidente Monti che, visto il suo usuale ascolto dei consigli “inglesi”, si adoperi per bonificare il MIUR e rimandare a fare il docente il gelminiano ministro Profumo. Un governo che professa rigore e rinnovamento come può accettare la permanenza nella pubblica amministrazione di personaggi come Ines Fabbro o Marco Tomasi, solo per fare alcuni nomi?
Gennaio 27th, 2012 — Note redazionali
Gennaio 26th, 2012 — Note redazionali
Oggi il giornalino online Siena News che ha come direttore responsabile Stefano Bisi e dove collabora la fidanzata dello stesso Bisi (è compatibile la collaborazione con la neoassunzione al MPS???) si lancia nel web con questo titolo militante: “Riccaboni: ‘Miur e Mef riconoscono gli sforzi del nostro ateneo’. E poi nell’articolo scrivono che Criccaboni ha incontrato i “vertici del ministero”, senza specificare le date e i nomi di questi incontri. Dopo le vicende di Tomasi possiamo solo immaginare con quali funzionari del ministero si sia incontrato il Cricca. Naturalmente sul giornalino online Siena News dei veri problemi dell’ateneo non ne parlano. Del resto non è una novità: il Bisi fin da subito ha fatto giornalismo militante verso Riccaboni e la fidanzata del Bisi proviene da quel mondo della comunicazione filo-nomenclatura universitaria legata a Luigi Berlinguer e Omar Calabrese. E’ tutto il solito ambiente. Infatti se ritorniamo con l’archivio all’anno 2009 ritroviamo un bel convegno organizzato nella famosa Via Roma 56 e lì ci trovate tutti i comunicatori massimi (Maurizio Boldrini, i soci di Infact srl, Orlando Paris, Alessandro Lovari e Rosalba Botta). A conferma di questo legame inossidabile se andate sul sito di Siena News troverete il collegamento con Il Gazzettino Senese di Maurizio Boldrini. Anzi, del nostro stimatissimo Boldrini. Tutte le strade e i nomi portano in (Via) Roma (56).
Gennaio 26th, 2012 — Note redazionali

Le ultime notizie confermano il perdurare della latitanza di Lavitola in Sudamerica. Noi nel frattempo ci siamo messi sulle tracce non di Lavitola, ma di quel famoso Marco Tomasi, che quando era direttore del MIUR ai tempi della “neutralizzata neutrini Gelmini”, intrallazzava al telefono con Angelo Riccaboni per la nomina della condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro e per togliere l’accessorio al personale tecnico-amministrativo dell’università senese. Fosse successo in altri Stati europei il giorno stesso della lettura delle intercettazioni gente come Tomasi e Riccaboni sarebbe stata buttata fuori da qualsiasi ente pubblico e sarebbe finita sotto inchiesta. Qui fanno tutti finta di niente e fanno da gnorri anche di fronte a qualcosa di più inquietante e che getta ombre pesanti. Al telefono quel Marco Tomasi dice queste cose a Riccaboni:
“Poi è chiaro che lei nel momento che ha l’investitura … provi a sentire, io francamente … lì in Procura dovete vedere voi perché oggi sa com’è. Qui … lì è tutto rischioso. Lì è diventato poco … poco …”.
La frase “lì in procura dovete vedere voi …”. Un funzionario del ministero che si rivolge con questa frase a un professore universitario appena nominato rettore vi sembra da Paese serio??? Il tutto diventa inquietante se pensiamo al fatto che in quel periodo alla procura di Siena c’era il sostituto procuratore Francesca Firrao figlia del professore Donato Firrao. Dove era docente Donato Firrao? Al Politecnico di Torino. Chi è stato direttore amministrativo del Politecnico di Torino? Marco Tomasi. Chi ha lavorato presso il Politecnico di Torino? Ines Fabbro. Chi è rettore del Politecnico di Torino? Il ministro Francesco Profumo. Queste non sono coincidenze: sono fatti incontestabili. A questo punto proprio per tranquillizzare la gente che è veramente schifata da questi intrallazzi vergognosi come mai la magistratura non convoca Marco Tomasi e Angelo Riccaboni per farsi spiegare questa frase: “Lì in procura dovete vedere voi”? E ancora: che fine ha fatto il fascicolo sulla selezione del direttore amministrativo dell’università di Siena? Che cosa aspettano i giudici competenti ad avviare i processi? Che cosa aspettano: un altro dissesto???
In attesa di conoscere le risposte a questi interrogativi che troveranno sicuramente attenzione a livello nazionale nelle sedi preposte, vi raccontiamo il nostro viaggio a Trento. Dopo la scoperta delle conversazioni schifose tra Tomasi e Riccaboni ci siamo messi sulle tracce di questo Tomasi. Ci siamo interrogati sul dove trovarlo. Avevamo pensato subito che Tomasi soggiornasse a Stigliano, ma a Stigliano non c’era. Poi abbiamo ipotizzato un soggiorno a Panama, ma anche lì niente. All’improvviso il nostro cane Paco con la zampa sinistra ci indica sull’atlante geografico la città di Trento. Ci siamo detti: vuoi vedere che anche stavolta il fiuto di Paco ha funzionato. Nel giro di poche ore abbiamo allertato la nostra squadra antinani da dissesto e ci siamo messi in viaggio verso Trento. Arrivati nella civilissima e accogliente città di Trento scopriamo l’esistenza di un giornale: il “Quotidiano online Trentino Libero”. Di chi parlavano, in ben due articoli, su questo quotidiano del Trentino? Scuppone!! Di Marco Tomasi e dei problemi dell’università di Siena. Ecco i due articoli (http://www.trentinolibero.org/print.php?id=4837 ; http://www.trentinolibero.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1600:e-un-fatto-di-casa-nostra&catid=54:politica-locale&Itemid=411 )
Leggete cosa scrive il giornale del Trentino (non il Corriere di Siena) in merito alla telefonata tra Riccaboni e Tomasi:
“Di quella telefonata abbiamo denunciato lo scarso senso civile: il rettore dell’ateneo senese e il dirigente generale del Miur non ci fanno una bella figura. Facemmo, come è nostro costume, nomi e cognomi e scrivemmo che quel dirigente ministeriale è il trentino dottor Marco Tomasi, oggi responsabile della istruzione provinciale.”
Il risultato degli intrallazzi è la presenza qui a Siena della condannata della Corte dei Conti Ines Fabbro che con la complicità della cricca di pochi docenti, i supporti politici locali e la lentezza della magistratura sta affossando l’ateneo e creando macelleria sociale e nel contempo copre i danni erariali della cricca tosiana. Dobbiamo ancora sopportare per molto questa cricca di dissestatori e intrallazzatori? O bisogna rivolgersi all’Interpool?
Gennaio 25th, 2012 — Note redazionali
“Alessandro Piazzi, dal 2009 amministratore delegato di Estra SpA, la multiutility toscana nata dall’unione delle aziende di Prato, Arezzo e Siena, è stato nominato, su proposta del presidente Alfredo De Girolamo, coordinatore del Comitato di Coordinamento energia di Confservizi Cispel Toscana.”
Non dimentichiamoci che lo stesso Piazzi è membro della deputazione della Fondazione MPS e del cda della Sansedoni Spa.
Forza forza, non fate gli ingordi: ancora altri incarichi. Non è da tutti avere un pentapoltronato come il Piazzi.
Siccome nel 2010 il professore Alessandro Piazzi, ex membro del cda dell’università di Siena, nel 2010 è andato a portare gli auguri alla cena dell’associazione Noi dell’indagato David Chiti, oggi, siamo noi che facciamo tanti auguri al professore Piazzi per tutti questi incarichi.
Gennaio 25th, 2012 — Note redazionali
Appena ufficializzato il nome del nuovo D.G. della banca MPS Fabrizio Viola, il giornalista Bisi scriveva: “Un po’ di cautela nell’esprimere giudizi non guasta in questi casi, visto come è andata a finire quando al Monte hanno ingaggiato un “papa straniero”. E poi, la società di cacciatori di teste può consigliare un dirigente di medio livello, mica un direttore generale che poi dovrà essere nominato anche amministratore delegato del terzo gruppo bancario italiano. Suvvia, non scherziamo.”
Chissà se i “cacciatori di teste” sono stati sguinzagliati anche per fare le assunzioni come quella della fidanzata del Bisi? Suvvia, anche in questo caso non scherziamo.
Vi proponiamo la lettura di un commento postato sul nostro blog; una sorta di botta e risposta tra due nostri lettori. Con questo commento crediamo che il motivo che ci spinge ad affrontare questa questione sia stato sviscerato.
Francesco B. risponde alla signora Alessandra:
“Rispondo ad Alessandra. Se c’è qualcuno che ha mancato di rispetto non sono le numerose persone che hanno semplicemente manifestato il loro pensiero contro il Bisi e la sua ipocrisia. Proprio il Bisi che fa sempre il moralista e dispensa prediche a destra e a manca.
Il rispetto lo ha mancato il Bisi verso quei tanti dipendenti del Monte che sono anni e anni in graduatoria per riavvicinarsi a casa; che sono entrati e come prima mansione sono andati in filiale a fare il cassiere nonostante, come il sottoscritto, abbiamo una laurea in economia.
E ci tengo a precisare che io sono tra quelli che pensa sia giusto, utile e doveroso fare la gavetta perché è il modo migliore per conoscere davvero la banca. Ma la fidanzatina del Bisi invece non poteva abbassarsi. Lei doveva essere assunta subito in rocca salimbeni, era troppo plebeo fare la trafila normale, non sia mai detto.
Risponda a questo signora Alessandra e non faccia tanti giri di parole cercando di giustificare una cosa che è ingiustificabile: trova giusto che la fidanzatina del Bisi sia stata assunta subito a Siena e alla Rocca quando ci sono graduatorie zeppe di colleghi che sono anni che ne hanno fatto richiesta (e non penso che nessuno di questi non abbia requisiti sufficienti per poterci andare) e, molto probabilmente, non ci andranno mai?
E a proposito di conflitti di interesse. Pare, ma se qualcuno lo sa con certezza lo invitiamo a dirlo, che la fidanzatina del Bisi, Rosalba Botta, sia stata assunta – guarda caso – alla comunicazione. Dato che collabora anche con Siena News (il cui direttore è il fidanzato Bisi) e con il Corriere di Siena (il cui capo redattore è sempre il fidanzato Bisi), ma proprio alla comunicazione doveva andare?
Dica Alessandra, nessun conflitto di interesse? Smettiamola di difendere l’indifendibile, quando queste cose non fanno altro che sbattere in faccia a tutti che c’è qualcuno più uguale di altri.
E, poi in un momento in cui c’è una così forte penuria di occupazione, con la gente che con questa crisi è incazzata nera, proprio ora il Bisi doveva fare il diavolo a quattro per sistemare la fidanzatina? Non le bastava farla lavorare a siena news, al corriere di siena, ora anche al Monte?
Dica, signora Alessandra, pensa che l’ingordigia prima o poi abbia fine?”
E noi aggiungiamo che sarebbe il caso di smetterla con la spavalderia e con le prove muscolari. Risolvete i conflittini d’interesse.
Gennaio 25th, 2012 — Note redazionali
Questa volta proviamo ad anticipare le decisioni che il Senato Accademico prenderà oggi riguardo alla “Definizione dei Progetti dei nuovi Dipartimenti” presentati entro la data di scadenza, il 31 luglio 2011. Le proposte regolari sono 16, ma sull’home page dell’università ce n’è una diciassettesima, del tutto irregolare: in essa, infatti, il numero dei docenti è 33, quando invece è previsto un numero minimo di 35 proponenti; inoltre, la proposta, presentata fuori tempo massimo, non riguarda un Dipartimento ma una Sezione di “Biotecnologie molecolari”. A questo punto è facile fare gli indovini! Vuoi vedere che si tratta del solito gruppo di chimici guidato dal Prof. Riccardo Basosi? Facciamo un’altra previsione, ancor più facile: vuoi vedere che c’è di mezzo la Prof.ssa Rebecca Pogni, moglie di Riccaboni? Azzeccate entrambe le previsioni. Fin qui nulla di speciale! I soliti favoritismi per amici e parenti che a Siena hanno dato un grosso contributo nella distruzione dell’ateneo! A complicare la vicenda, però, ci sono alcuni docenti che non hanno sottoscritto alcun progetto dipartimentale. A costoro il Senato Accademico dette tempo fino al 24 ottobre 2011 affinché potessero regolarizzare la loro posizione, mediante l’adesione ad una delle proposte regolarmente presentate. È quel che fecero. Sottoscrissero per tempo una delle 16 proposte, scartando ovviamente quella atipica, che formalmente non esiste. Ecco un’altra facile previsione. Oggi, in Senato Accademico, il rettore abusivo stralcerà una quindicina di docenti dal Dipartimento, che essi hanno liberamente scelto, e li aggiungerà al gruppo di Basosi. Sembra una cosa da nulla! Ma non è così. Non solo Riccaboni commetterà un abuso, ma lo farà per interesse personale, manipolando tutta la vicenda per favorire il gruppo di chimici di sua moglie. È chiaro a tutti che il risanamento dell’Ateneo passa necessariamente dalla chiusura dei corsi di laurea in Chimica nati con Berlinguer e privi di studenti. È la prima cosa che dovrà fare il nuovo rettore o il commissario governativo. Il rettore abusivo Riccaboni, invece, li vuol tenere in piedi a tutti i costi, facendo carte false. È comprensibile! Quale folle a Siena, in una situazione d’emergenza come l’attuale, punterebbe per una progressione di carriera di un docente in una materia, la Chimica (destinata a chiudere) che vede il più alto numero d’esuberi di professori? La risposta è semplice! Il marito del docente, nonché rettore dell’Università. Appunto!
Gennaio 25th, 2012 — Note redazionali

Probabilmente al patologo, al secolo Piero Tosi, il senso dell’umorismo non manca di certo ed effettivamente qualcosa di esilarante in quello che stiamo per raccontarvi spunta fuori. Va detto che dagli anni in cui spadroneggiava il patologo e la su cricca sono spuntati fuori soprattutto falsificazioni di bilanci, truffe, favoreggiamenti nelle carriere, aree comunicazione, etc etc. Una parte di quella cricca capitanata da Riccaboni si trova tutta dentro l’ateneo (come una sorta di maledizione) e si muove con la regia non proprio occulta di Jolanda Cei Semplici e palese della Fabbro. Dopo l’esplosione del dissesto che ha lasciato “stupefatto” il garante e musicologo Luigi Berlinguer, la prima cosa bella che ha proferito Piero Tosi è stata: “Io sono un patologo”. Il Bigi era un filosofo, il Criccaboni dormiva e altri facevano chi il vacanziere (a spese dei contribuenti), chi le ripetizioni orali, chi un cazzo dalla mattina al pomeriggio. Insomma l’università era gestita con il pilota automatico. Il massimo del patologo emerge quando (e qui non è segreto istruttorio) il giudice gli chiede se era a conoscenza di un certo problema contabile dell’università. Sapete cosa gli ha risposto il patologo? Guardi che io ho saputo di questi problemi contabili attraverso una telefonata ricevuta dal mio capo di gabinetto mentre si recava al parcheggio di P.zza San Francesco. Porca miseria!!! Il patologo era rettore, aveva un suo ufficio dentro l’ateneo con annesso gabinetto e conseguente capo e non sapeva niente? Che cosa ci sarà stato in P.zza San Francesco: una sfera di cristallo, un “foglio non ufficiale svolazzante”, che cosa? Roba da non crederci: uno era rettore con un capo di gabinetto (pagato) e i problemi contabili venivano socializzati con un telefono da P.zza San Francesco? Ma raccontatele più piccine!!!
E ora parliamo di questo mitico capo di gabinetto, anzi mitica. La capa di gabinetto, come le cronache raccontano, saltellava di giubilo quando il Criccaboni risultò vincitore alle elezioni (quelle irregolari, avete presente? Ma non lo diciamo noi, lo dice la Procura della Repubblica): e questa saltellava quasi tre metri sopra il cielo. Forse si sarà detta: bene bene ora ritorna anche Piero e tutta la cricca. Una sega!!! Un po’ di cricca è rimasta, ma son finiti i tempi del gabinetto d’oro (con relativi scopini sempre rigorosamente d’oro). Stiamo parlando di Chiara Roscino, una delle protette della maestrina elementare Ines Fabbro. Non poteva essere altrimenti e infatti ci risulta che la Fabbro non può che premiarla una che ha fatto la capa di gabinetto al dissestatore patologo. Come al patologo anche alla capa di gabinetto il senso dell’umorismo non manca. Quando il giudice le ha rivolto una domanda più o meno di questo tenore: è vero che lei ha tritato dei documenti quando il Tosi è andato via (anzi è stata mandato via!!!) dal rettorato? La risposta è stata: si è vero, ma ho tritato “solo documenti non ufficiali”. Purtroppo il tritacarte non possono interrogarlo e quindi prendiamo per buona la risposta. Però ci chiediamo che tipi di documenti non ufficiali ci potevano essere negli uffici del rettorato. Forse lettere d’amore? Forse degli schizzi rimasti su fogli di carta? Forse il Tosi tra un bilancio truccato e l’altro giocava con gli origami? Se si trattava del gabinetto (ovvero il cesso) si comprendevano subito quali erano i documenti non ufficiali; ma negli uffici del rettorato che cosa c’era di “non ufficiale” e perché passarlo dal tritacarte? Perché passarlo dal tritacarte?
Un avviso di garanzia, al tritacarte, non ci starebbe male!!