Tutto a posto Madama la Marchesa. Questo potrebbe essere il nome della nuova testata del quotidiano diretto da Stefano Bisi.
Elezioni Comunali 2011. Il PD (S) e il tentativo di prendere le distanze dal “Sistema Siena”. Forse le dimissioni di Pisaneschi?
Gennaio 25th, 2011 — Note redazionali
Elezioni Comunali 2011. Candidato PD(S). Ceccuzzi e la solitudine dei numeri primi (soprattutto se i secondi fanno acqua)
Gennaio 25th, 2011 — Note redazionali
Ripasso di diritto processuale penale
Gennaio 24th, 2011 — Note redazionali
A fini puramente didattici questi uffici propongono la rilettura di due articoli del Codice di Procedura Penale ad oggi in vigore nella Repubblica Italiana, inclusa la città di Siena:
Art. 407 Termini di durata massima delle indagini preliminari
1. Salvo quanto previsto dall’art. 393 comma 4, la durata delle indagini preliminari non può comunque superare diciotto mesi.
2. La durata massima è tuttavia di due anni se le indagini preliminari riguardano:
a) i delitti appresso (169) indicati (3012-bis, 3042, 3353, att. 112):
1) delitti di cui agli articoli 285, 286, 416-bis e 422 del codice penale, 291-ter, limitatamente alle ipotesi aggravate previste dalle lettere a), d) ed e) del comma 2, e 291-quater, comma 4, del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43[135];
2) delitti consumati o tentati di cui agli articoli 575, 628, terzo comma, 629, secondo comma, e 630 dello stesso codice penale[136];
3) delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416-bis del codice penale ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo;
4) delitti commessi per finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordinamento costituzionale per i quali la legge stabilisce (278) la pena della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni o nel massimo a dieci anni, nonché delitti di cui agli articoli 270, terzo comma, 270-bis, secondo comma, e 306, secondo comma, del codice penale [137];
5) delitti di illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse, di esplosivi, di armi clandestine nonché di più armi comuni da sparo escluse quelle previste dall’articolo 2, comma terzo, della legge 18 aprile 1975, n.110;
6) delitti di cui agli articoli 73, limitatamente alle ipotesi aggravate ai sensi dell’articolo 80, comma 2, e 74 del Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n.309, e successive modificazioni;
7) delitto di cui all’articolo 416 del codice penale nei casi (3802m) in cui è obbligatorio l’arresto in flagranza (Trans. 2423);
7-bis) [138] dei delitti previsto dagli articoli 600, 600-bis, comma 1, 600-ter, comma 1, 601, 602, 609-bis nelle ipotesi aggravate previste dall’articolo 609-ter, 609-quater, 609-octies del codice penale. [139]
b) notizie di reato che rendono particolarmente complesse le investigazioni per la molteplicità di fatti tra loro collegati ovvero per l’elevato numero di persone sottoposte alle indagini o di persone offese (175);
c) indagini che richiedono il compimento di atti all’estero (727 ss.);
d) procedimenti in cui è indispensabile mantenere il collegamento tra più uffici del pubblico ministero a norma dell’art. 371.
3. Salvo quanto previsto dall’articolo 415-bis, qualora il pubblico ministero non abbia esercitato l’azione penale o richiesto l’archiviazione nel termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice, gli atti di indagine compiuti dopo la scadenza del termine non possono essere utilizzati.
Art. 415-bis Avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari.
1. Prima della scadenza del termine previsto dal comma 2 dell’articolo 405, anche se prorogato, il pubblico ministero, se non deve formulare richiesta di archiviazione ai sensi degli articoli 408 e 411, fa notificare alla persona sottoposta alle indagini e al difensore avviso della conclusione delle indagini preliminari.
2. L’avviso contiene la sommaria enunciazione del fatto per il quale si procede, delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto, con l’avvertimento che la documentazione relativa alle indagini espletate è depositata presso la segreteria del pubblico ministero e che l’indagato e il suo difensore hanno facoltà di prenderne visione ed estrarne copia.
3. L’avviso contiene altresì l’avvertimento che l’indagato ha facoltà, entro il termine di venti giorni, di presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, nonché di presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio. Se l’indagato chiede di essere sottoposto ad interrogatorio il pubblico ministero deve procedervi.
4. Quando il pubblico ministero, a seguito delle richieste dell’indagato, dispone nuove indagini, queste devono essere compiute entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta. Il termine può essere prorogato dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta del pubblico ministero, per una sola volta e per non più di sessanta giorni.
5. Le dichiarazioni rilasciate dall’indagato, l’interrogatorio del medesimo ed i nuovi atti di indagine del pubblico ministero, previsti dai commi 3 e 4, sono utilizzabili se compiuti entro il termine stabilito dal comma 4, ancorché sia decorso il termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice per l’esercizio dell’azione penale o per la richiesta di archiviazione.
Ma che acceleriamo, frena il bove!
Gennaio 24th, 2011 — Note redazionali
Questi uffici leggono con orrore le assurde dichiarazioni del responsabile comunale PD per l’università Donato Montibello. Ricordiamo a tutti che Montibello è stato rappresentante degli studenti nel Senato accademico presieduto dal dissestatore raffigurato sopra e che ha preso la parola tre volte e ha sempre sostenuto la politica dissestatrice di Tosi. Questi uffici osservano inoltre che: 1) non c’è da accelerare proprio niente visto che il piano di rilancio esiste solamente in mente Dei; 2) si mettano d’accordo questi signori del PD, tutti rigorosamente corresponsabili del dissesto, perché mentre Montibello fa queste assurde affermazioni, il suo candidato a sindaco Franco Ceccuzzi va nei circoli PD a dire che la situazione è insostenibile; 3) il medesimo Franco Ceccuzzi ha sempre sostenuto pubblicamente che il piano di risanamento Focardi-Barretta era ancora valido nonostante il cambio al vertice; 4) Elisa Meloni e Alessandro Mugnaioli il 7 di ottobre hanno dichiarato pubblicamente che “ci auspichiamo che la magistratura concluda al più presto le indagini per individuare le responsabilità di un buco storico che ha danneggiato fortemente Siena” e che “i rettori di quel periodo erano Berlinguer e Tosi”; 5) i medesimi hanno dichiarato: “Apprezzamento per l’operato del Rettore Focardi e che occorre spingere sull’attuazione del piano di risanamento”.
Questi uffici invitano perciò Montibello a occuparsi di caccia al puma e nel tempo libero di rileggere le dichiarazioni proprie e del proprio partito. Vediamo se riesce a mettere insieme un po’ di coerenza.
Di questi uffici: Cesare Mori
Indovina indovinello
Gennaio 24th, 2011 — Note redazionali
Cos’è che unisce Simona e Anna? Diamo una mano per sciogliere l’indovinello: entrambe hanno nel cuore Nicola.
Contributo ad un voto consapevole. PD(S) senese contro la linea del PD nazionale
Gennaio 24th, 2011 — Note redazionali
Chissà se qualche dirigente del PD(S) senese è andato al Lingotto di Torino all’iniziativa “Fuori dal ‘900” organizzata dalla corrente interna al PD cui fa riferimento Walter Veltroni.
E chissà, nel caso qualcuno vi fosse andato, cosa avrà rimuginato sulla strada di ritorno per Siena.
Soprattutto pensando a quelle frasi, così come riportate da Repubblica, in cui Veltroni ha affermato “Penso ad un nuovo governo che comprenda tutte le forze parlamentari” all’interno del quale si può facilmente ipotizzare che il Terzo Polo vi rientri.
E qui arriviamo nuovamente a Siena e alle sue prossime elezioni comunali.
In tutta sincerità, ogniqualvolta leggiamo sui quotidiani nazionali le varie dichiarazioni dei big del PD, viene da chiedersi se il PD(S) senese si interessi almeno un po’ alla politica nazionale oppure pensi che vicende e linee politiche sostenute a Roma, dal suo stesso partito, possano essere del tutto ininfluenti e avversabili a livello periferico.
Perché se fosse vera quest’ultima ipotesi allora le conclusioni potrebbero essere solo due: o non esiste un partito a Roma (perché un partito i cui referenti locali fanno ciò che vogliono non può definirsi tale) oppure a non esistere è il PD(S) senese, il quale oramai viaggia in ordine sparso senza una strada ben precisa.
Sono giorni che La Primula Rossa sta sostenendo questa tesi e non per fare propaganda politica, ma semplicemente per invitare i lettori a riflettere e a pensare che non sempre tutto rimane uguale a se stesso per sempre.
E’ palese che un’era politica sta volgendo al termine. L’epoca del berlusconismo, che nel bene o nel male ha caratterizzato fortemente questi ultimi venti anni, sta finendo non tanto per la varie vicende Ruby (non a caso nel sondaggio uscito sul Corriere della Sera il PDL nazionale mantiene invariate le sue percentuali mentre il PD continua paradossalmente a perdere consenso), ma più semplicemente perché sono per l’appunto trascorsi 20 anni ed è chiaro che esista un decorso naturale a tutto.
Ovvio che in questo fisiologico e naturale decorso è normale che partiti e leader più giovani si stiano preparando per il dopo. E, in questo panorama, è altrettanto ovvio che un PD nazionale vada a colloquiare, auspicandone una collaborazione, con il Terzo Polo e gradisca sempre di meno le ali più estreme identificate nell’IDV e in Vendola.
A Siena, invece, la strada è opposta. O meglio, per il PD(S) senese la strada è completamente a caso.
Il candidato del PD(S) Ceccuzzi, ormai messo alle corde da chiunque dei papabili alleati, dimostra di non essere politico e di condurre un’azione poco lungimirante. Quella poca lungimiranza che lo fa diventare un voto inutile, come già detto, un uomo senza partito alle spalle oggi e senza un’eventuale coalizione domani. Pensate a quanto peso politico e decisionale avrebbe chi dovesse trovarsi in queste condizioni.
Il PD nazionale la sua strada di dialogo e di collaborazione politica con il Terzo Polo la sta già tracciando.
A Siena il PD(S), invece, sembra una di quelle nobili famiglie decadute che, mentre ricordano i fasti della loro potenza e ricchezza passata, contemporaneamente sono costrette a vendere l’argenteria di famiglia per tirare a campare.
P.s. Il PD(S) senese è oggettivamente e, per la prima volta, in seria difficoltà. E gli altri partiti gravitanti nel centro sinistra lo hanno capito benissimo. Motivo per cui, strategicamente parlando, potrebbero avere tutto l’interesse a mandare Ceccuzzi da solo al primo turno. Poi si vedrà.
Firmato
La Primula Rossa
Abbiamo capito tutto!!!
Gennaio 23rd, 2011 — Note redazionali
Riccaboni intervistato da Gaia Tancredi: l’odissea dell’Ateneo in un inconcludente bla bla bla
Gennaio 23rd, 2011 — Note redazionali
Questi uffici sono a rilevare quanto è difficile il mestiere del giornalista fazioso e quello di rettore inconcludente. Sicuramente è più difficile il mestiere di giornalista professionale ed equanime come del resto è difficile quello di rettore che si ponga nella giusta ed equanime posizione del risanatore. D’altro canto non si comprende come mai la Tancredi parli di problemi dell’Ateneo dopo un silenzio di mesi senza aver colloquiato con i diretti interessati, ascoltando in questo modo una campana sola, campana che peraltro ha imposto a lei il silenzio e ha tentato di imporlo anche all’altro giornale, la Nazione.
Del resto non era pensabile un’iniziativa del genere da parte della Tancredi visto che il suo capo Stefano Bisi ha affermato che è giusto che i dipendenti facciano dei sacrifici.
Cara Tancredi l’Ateneo non deve superare “un periodo di oscurità” perché non risulta che l’ENEL abbia staccato la luce, deve superare un dissesto da oltre 250 milioni di euro che è stato causato colpevolmente da una gestione dissennata di cui anche Riccaboni ha fatto e fa parte. Vogliamo parlare del CRESCO? Perché non ha fatto domande sul coinvolgimento di Riccaboni, che ha ricoperto vari ruoli in tutte le porcate che hanno causato il dissesto?
Ma andiamo a vedere di cosa blatera questo incompetente.
Blatera per esempio di piano di risanamento che passa – secondo lui – dal riordino della didattica, dalla riforma della governance, dalla riduzione dei dipartimenti, dal riordinamento dei poli e da un vago progetto di federazione di Atenei. Beh!
Questi uffici ritengono che siano tutte stupidaggini vuote che non portano a niente e che hanno per di più il non irrilevante vizio di ignorare quanto è stato fatto finora e mettono in luce un livore verso Focardi, Barretta e Miccolis nonché verso il suo maestro Giuseppe Catturi e verso il precedente Pro-Rettore (a proposito perché non ha ancora nominato il Pro Rettore?) Giovanni Minnucci che la riorganizzazione degli uffici l’avevano già proposta e il CdA l’aveva anche approvata.
Alla domanda sui Poli decentrati Riccaboni sostiene che non serve, come qualcuno propone ed ha proposto, venderli, ma devono essere riorganizzati e se proprio necessario venduti. Questa è la dimostrazione che Riccaboni è un pupazzo nelle mani della cricca dei dissestatori e dimostra altresì che tutte le sue chiacchiere sulla trasparenza e sulla condivisione sono una bufala detta in malafede, visto che gli organi di governo, che pure sono supini e sdraiati davanti a lui e soprattutto alla dissestatrice Fabbro amica della dissestatrice Jolanda Cei Semplici, di tutto questo non ne sanno niente. Comunque se avesse l’idea di vendere alcuni poli faccia una bella cosa, si rivolga come consulente al Rustici è uno specialista di gare false come quella per la Galaxy, visto che è avvisato di garanzia proprio per questa ragione. E comunque perché non comincia a vendere o a restituire al Comune di Buonconvento e al suo ambiguo assessore Meconcelli, dipendente universitario, il LAU invece di pensare, come si vocifera a questi uffici, di schiaffarci dentro il nemico dei lavoratori Fiorino Iantorno?
Quanto al personale il Riccaboni, con una faccia di bronzo pazzesca, asserisce che non è danneggiato. Ci vuole veramente una bella faccia a sostenere queste affermazioni! Lui e la Tatcher de noaltri hanno tagliato l’accessorio, procedono a miracolare la banda della CGIL universitaria nelle persone dei dirigenti sindacali, cioè Bruni, Maffei, Badalamenti, Semplici e così via.
La verità, smentita da Riccaboni con l’ausilio della compiacente sedicente giornalista Gaia Tancredi, è che l’incompetenza e l’incapacità sua e della Fabbro, nonché i fraudolenti consigli della cricca di dissestatori e di amici come Jolanda Cei Semplici, nonché l’elevazione dei dissestatori della CGIL universitaria, nonché il silenzio imbarazzato di Ceccuzzi e dei suoi alleati, stanno conducendo rapidamente l’Ateneo alla situazione di default, del fallimento completo. Tutto ciò nel tentativo di coprire le responsabilità che pure sono evidenti.
A questo punto questi uffici ritengono di poter fare la seguente affermazione: siamo di fronte ad un dissesto cataclismico per cui ci sono 27 indagati e 28 mesi di indagine. Siamo di fronte ad una elezione del Rettore per il quale ci sono 7 indagati e 6 mesi di indagini per accertare le irregolarità. ORA BASTA!!! La magistratura deve prendere il coraggio a quattro mani e delle due l’una: non c’è niente, i 270 milioni se li sono portati via i marziani e allora archivino tutto oppure qualcuno ha delle responsabilità e allora FUORI I NOMI E I RINVII A GIUDIZIO! Stessa cosa per l’elezione del Rettore: o non c’è niente e allora si archivia oppure Riccaboni e Fabbro (la cui selezione è sotto indagine anch’essa) prendono, fanno le valiegie e si levano tre passi dai coglioni!!! Basta traccheggiare sulla pelle dei cittadini. L’intervista a Riccaboni dimostra come questa gestione folle stia portando al macero l’Ateneo e migliaia di famiglie. Lo Stato non può permettere questo!
Di questi uffici
Cesare Mori
Il groviglio
Gennaio 22nd, 2011 — Note redazionali
Crudelia De Mon / Crudelia de Mon
Farebbe paura / persino a un pumon!
Il significato del termine groviglio è rintracciabile in tutti i vocabolari della lingua italiana ed è un termine spesso usato nella rappresentazione di situazione non proprio edificanti. Spesso si legge o si sente dire “il groviglio giudiziario”, il “groviglio politico”, il “groviglio economico”, il “groviglio sentimentale” etc.etc., ma quasi mai, direi mai per descrivere comportamenti o situazioni o realtà pienamente positive. E se diamo un’occhiata veloce ai vocabolari della nostra lingua, il significato di groviglio descritto si alterna da “accozzaglia”, “situazione complessa, intricata”, “gruppo arruffato di fili” ad altri significati piu’ o meno di questo tenore. Concorderemo fra tutti che mai e poi mai utilizzeremo il termine groviglio per esaltare o descrivere qualcosa di positivo o di politicamente sostenibile. Naturalmente, pur supportati dai vocabolari della nostra lingua italiana e dall’uso negativo comune di questo termine, la mia o la nostra è pur sempre un’opinione criticabile o non condivisa da altri pensatori o cantori dei vari grovigli.
Ad esempio il giornalista Bisi rende noto a tutti che presenterà un suo libro “La carica dei 101” e che attraverso questo libro esalterà “Il sistema Siena”, concetto da lui coniato già da tempo. E lo stesso definisce questa sua idea-modello di “sistema Siena” come “un groviglio armonioso”. Probabilmente il termine “armonioso” rende piu’ digeribile il termine “ groviglio”, ma noi che riteniamo dannoso e fallimentare per la città “il sistema Siena”, cosi tanto esaltato ed egregiamente rappresentato dal Bisi, pur con quel termine “armonioso” non riusciamo a digerire “groviglio”.
Resta da capire se i personaggi inseriti nella “carica dei 101” sono o si sentono parte effettiva di un “groviglio” e se pensano di sentirsi gratificati di far parte del “sistema Siena” tanto amato dal Bisi e se ritengono che questo “sistema Siena” sia compatibile con la richiesta di cambiamento che viene dalla cittadinanza. Conoscendo il Bisi, la presentazione di “questo suo groviglio” non è finalizzata alla pubblicazione del libro, ma con molta probabilità intende ritornare sulla scena della politica per tentare di rilanciare il suo ruolo nella competizione elettorale per l’elezione del sindaco. Sono sicuro che saranno in tanti, tra politici e nominati in enti e banche, ad accorrere a questa celebrazione del “sistema” e già qualche esponente politico molto vicino al candidato del PD Franco Ceccuzzi come Davide Chiti dell’associazione NOI non ha perso tempo nel comunicare pubblicamente la propria partecipazione.
Avanti tutta e non prendete altri impegni: nessun protagonista deve mancare alla celebrazione “del groviglio armonioso”. Noi non ci saremo e a questo punto risulta anche facile affermare che il prossimo sindaco di Siena o sarà il rappresentante di questo “groviglio armonioso” oppure ed è quello che mi auguro, il rappresentante di tutti i cittadini di Siena, per chiudere anche questa parentesi del “sistema Siena” tanto amato dal Bisi.
Maestro James
Bau Bau News!!! 1472 Luxury Fashion
Gennaio 22nd, 2011 — Note redazionali