Elezioni Comunali 2011. Il PD (S) e il tentativo di prendere le distanze dal “Sistema Siena”. Forse le dimissioni di Pisaneschi?

Tutto a posto Madama la Marchesa. Questo potrebbe essere il nome della nuova testata del quotidiano diretto da Stefano Bisi.

Anche oggi si è premurato di dare la fondamentale notizia che la presunta “bunga bunghista” Elisa Toti parteciperà a qualche trasmissione televisiva raccontando la sua esperienza di vita, ma ha visto bene di non fare accenno alla, di sicuro ai suoi occhi meno importante, vicenda giudiziaria riguardante Verdini, la Baldassini Tognozzi e, soprattutto, i fratelli Pisaneschi.
Figuriamoci, cosa vuoi che sia una vicenda del genere rispetto al puma o alla villa di “Hardcore” in cui forse anche Elisa Toti chiamava “Papi” il Presidente del Consiglio? Bazzecole, effettivamente. Ma siccome noi siamo gente semplice e non viviamo né per il fashion, né per il glamour, né per il gossip e pensiamo che l’informazione possa, anzi debba, essere altro ci sarebbe piaciuto di più avere qualche notizia sulla vicenda Verdini visto che, gira gira, sembra riguardi molto da vicino anche la realtà senese.
Non credo che Bisi pensi ingenuamente che se una notizia non la dà lui la gente non abbia modo di leggerla da qualche altra parte quindi pensiamo, come in altre circostanze simili, che gli sia semplicemente sfuggita. Eh eh, un pò grave per un giornalista, però.
Facciamo una premessa importante. Non siamo forcaioli a prescindere. Anzi. Riteniamo convintamente che una persona fino a sentenza passata in giudicato e in terzo grado di giudizio viaggi nella presunzione di innocenza.
Solo che ci viene da fare un’affermazione.
Certo che il Monte dei Paschi, allora, è proprio sfigato.
Il 9 luglio scorso arrestarono Leonardo Pizzichi che del Monte era sindaco revisore per l’altra triste vicenda di Eutelia che tanti lavoratori ha visto senza gli stipendi pagati per mesi, mesi e mesi.
Anche in quel caso, errore giudiziario? Chissà, anche qui sarà la Magistratura in quanto organismo competente a stabilirlo, però intanto è successo.
E anche in quel caso Siena si conquistò diverse paginate sulla stampa nazionale (e pensiamo che di quel genere di pubblicità ne avrebbe fatto volentieri  a meno) che ricordava la provenienza dell’allora banchiere Pizzichi.
Stavolta ci risiamo e, in uno dei più grossi grovigli degli ultimi tempi, Siena ha riconquistato le prime pagine nazionali cambiando attori: stavolta ci sono i fratelli Pisaneschi e, soprattutto, quell’Andrea che all’interno del Gruppo non avrebbe un ruolo propriamente secondario.
Ci chiediamo se, per il bene del Gruppo MPS e di tutta la comunità senese, non sia il caso che, quantomeno fino a che non si arrivi ad un chiarimento, lo stesso Pisaneschi rassegni le dimissioni sia dal cda della Banca Capogruppo che dalla Presidenza di Antonveneta.
Caro Bisi, la parola “groviglio” associata alla politica e all’amministrazione di una realtà tutto evoca tranne che pensieri positivi e immagini trasparenti.
Bravo, altro bel colpo da Maestro nell’aver definito il “Sistema Siena” un groviglio.
Per esempio, la vicenda Verdini potrebbe essere appellata come groviglio. A meno che Bisi, nell’aver definito il Sistema Siena in questo modo, lo abbia fatto di proposito perché ci nota delle assonanze.
P.s. una domanda ai dirigenti del PD(S) senese che nell’unica tappa del Forum della buona politica hanno parlato di selezione della classe dirigente: ma, quantomeno in alcuni casi, su quali basi è stata selezionata questa c.d classe dirigente fino ad oggi? Loro ne hanno almeno una vaga idea? Pensiamo che i cittadini senesi una risposta la meriterebbero.
Firmato
La Primula Rossa

Elezioni Comunali 2011. Candidato PD(S). Ceccuzzi e la solitudine dei numeri primi (soprattutto se i secondi fanno acqua)

Ancora una volta la lettura dei quotidiani nazionali ci offre un’ulteriore conferma alla geografia politica del PD.
Una geografia che sempre di più appare a macchia di leopardo e una delle “macchie” sembra proprio essere rappresentata da Siena.
La Stampa di ieri, autorevole quotidiano torinese, ha espresso un titolo che lasciava poco spazio alla fantasia, “Il PD scarica i comunisti. I vendoliani: scelta unilaterale. Rifondazione: sosteniamo il leader Fiom“.
Già qui non ci sarebbero dubbi, ma se proprio vogliamo entrare più a fondo, leggendolo troviamo “Il partito democratico non farà alleanze con la Federazione della Sinistra. […] La decisione è stata presa ieri sera dalla segreteria provinciale del partito praticamente all’unanimità […]”.
E’ vero che Torino si trova a parecchi km da Siena. Ma le linee politiche non hanno confini.
Ed è altrettanto vero che le strumentalizzazioni possono non contribuire ad una sana riflessione. Ma i fatti si, però.
E quelli che stiamo da giorni analizzando non si collocano nella speculazione politica, ma piuttosto nella presa d’atto di fatti fin troppo evidenti.
Il PD sta oggettivamente galleggiando nel limbo; sta attraversando una fase che somiglia a quella di un serpente che si appresta a cambiare pelle.
Il che non deve essere necessariamente visto come una cosa negativa,anzi potrebbe rappresentare un’occasione di rinnovamento.
Rinnovamento che passa dai programmi, dagli obiettivi che si vogliono dare, dalle persone che saranno chiamate a caricarsi il peso dei cambiamenti e, soprattutto, dalle teste che questi cambiamenti dovranno elaborarli.
Ed eccoci arrivati al punto critico del PD(S) senese. Le teste, per l’appunto.
Di sicuro ai dirigenti PD e PD(S) senesi il dubbio che qualcosa sta cambiando è senz’altro venuto, il problema è come gestire il cambiamento in arrivo.
Ma soprattutto, il problema più grande, è su chi sarà in grado di avere le capacità politiche e la flessibilità mentale di gestire il cambiamento e le varie vicissitudini che questo comporterà.
Il candidato del PD(S) Ceccuzzi dovrebbe rendersi conto che in momenti assai delicati come questo,preludio di sicuri nuovi scenari, c’è bisogno di teste pensanti, di menti lucide e aperte e non di scudieri fedeli che, forse per eccessiva e naturale semplicità, dimostrano ogni giorno di non avere gli strumenti per cavalcare gli eventi. Siamo certi, peraltro, che di questo Ceccuzzi ne sia pienamente consapevole, ma allo stesso tempo pensiamo che questa selezione al meglio non la voglia fare, o forse, non la possa fare. Eppure, il rendersene conto e porvi rimedio potrebbe essere per lui un nuovo punto di forza.
La gestione dei nuovi equilibri politici che si stanno formando a livello “romano” e che (volenti o nolenti) prima o poi arriveranno anche a Siena – con la fisiologica modifica delle alleanze – non può essere condotta da yes menyes girls fidati ma non all’altezza del momento.
E, ancora una volta, siamo certi che Ceccuzzi anche questo lo sappia.
Prendiamo solo un esempio. L’Università, tanto per cambiare.
Possibile che Ceccuzzi non si sia reso conto che lasciare la rappresentanza di una situazione così delicata e compromessa alla relazione di Donato Montibello (che peraltro alla fine di ottobre aveva lanciato un forum sull’Università dei cui lavori non se n’è più saputo nulla – come degli altri forum, del resto) nella quale ascriveva al Decreto Gelmini tutti i mali del mondo universitario, compresi i disastri dell’Ateneo senesepoteva essere percepita come una risposta debole ed inefficace? Vada a rileggersela e giudichi se elettoralmente gli è stata di effettivo aiuto.
Per cercare di ottenere consenso e credibilità in una Siena che Ceccuzzi non lo conosce un gran che, invece di andare in giro a tentare di prendere le distanze dal decennio Cenni (scelta strategicamente sbagliata e facilmente attaccabile con un semplice “ma lui dov’era fin’ora, non sono forse dello stesso partito?“) farebbe bene a fermarsi un attimo, guardare chi ha intorno e ragionare, seriamente e obiettivamente, se gli apostoli che manda in giro (sulla cui fedeltà nessuno pone dubbi, è sulle capacità che alcune perplessità vengono fuori) invece di essergli di aiuto contribuiscano a fargli perdere consenso.
Affinché, anche a Siena, la politica continui a viaggiare sul treno del dialogo e del confronto, bisogna prima verificare che gli aspiranti co-guidatori abbiano la patente.
Firmato
La Primula Rossa

Ripasso di diritto processuale penale

A fini puramente didattici questi uffici propongono la rilettura di due articoli del Codice di Procedura Penale ad oggi in vigore nella Repubblica Italiana, inclusa la città di Siena:

Art. 407 Termini di durata massima delle indagini preliminari

1. Salvo quanto previsto dall’art. 393 comma 4, la durata delle indagini preliminari non può comunque superare diciotto mesi.
2. La durata massima è tuttavia di due anni se le indagini preliminari riguardano:
a) i delitti appresso (169) indicati (3012-bis, 3042, 3353, att. 112):
1) delitti di cui agli articoli 285, 286, 416-bis e 422 del codice penale, 291-ter, limitatamente alle ipotesi aggravate previste dalle lettere a), d) ed e) del comma 2, e 291-quater, comma 4, del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43[135];
2) delitti consumati o tentati di cui agli articoli 575, 628, terzo comma, 629, secondo comma, e 630 dello stesso codice penale[136];
3) delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416-bis del codice penale ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo;
4) delitti commessi per finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordinamento costituzionale per i quali la legge stabilisce (278) la pena della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni o nel massimo a dieci anni, nonché delitti di cui agli articoli 270, terzo comma, 270-bis, secondo comma, e 306, secondo comma, del codice penale [137];
5) delitti di illegale fabbricazione, introduzione nello Stato, messa in vendita, cessione, detenzione e porto in luogo pubblico o aperto al pubblico di armi da guerra o tipo guerra o parti di esse, di esplosivi, di armi clandestine nonché di più armi comuni da sparo escluse quelle previste dall’articolo 2, comma terzo, della legge 18 aprile 1975, n.110;
6) delitti di cui agli articoli 73, limitatamente alle ipotesi aggravate ai sensi dell’articolo 80, comma 2, e 74 del Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n.309, e successive modificazioni;
7) delitto di cui all’articolo 416 del codice penale nei casi (3802m) in cui è obbligatorio l’arresto in flagranza (Trans. 2423);
7-bis) [138] dei delitti previsto dagli articoli 600, 600-bis, comma 1, 600-ter, comma 1, 601, 602, 609-bis nelle ipotesi aggravate previste dall’articolo 609-ter, 609-quater, 609-octies del codice penale. [139]
b) notizie di reato che rendono particolarmente complesse le investigazioni per la molteplicità di fatti tra loro collegati ovvero per l’elevato numero di persone sottoposte alle indagini o di persone offese (175);
c) indagini che richiedono il compimento di atti all’estero (727 ss.);
d) procedimenti in cui è indispensabile mantenere il collegamento tra più uffici del pubblico ministero a norma dell’art. 371.
3. Salvo quanto previsto dall’articolo 415-bis, qualora il pubblico ministero non abbia esercitato l’azione penale o richiesto l’archiviazione nel termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice, gli atti di indagine compiuti dopo la scadenza del termine non possono essere utilizzati.

Art. 415-bis Avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari.

1. Prima della scadenza del termine previsto dal comma 2 dell’articolo 405, anche se prorogato, il pubblico ministero, se non deve formulare richiesta di archiviazione ai sensi degli articoli 408 e 411, fa notificare alla persona sottoposta alle indagini e al difensore avviso della conclusione delle indagini preliminari.

2. L’avviso contiene la sommaria enunciazione del fatto per il quale si procede, delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto, con l’avvertimento che la documentazione relativa alle indagini espletate è depositata presso la segreteria del pubblico ministero e che l’indagato e il suo difensore hanno facoltà di prenderne visione ed estrarne copia.

3. L’avviso contiene altresì l’avvertimento che l’indagato ha facoltà, entro il termine di venti giorni, di presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pubblico ministero il compimento di atti di indagine, nonché di presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto ad interrogatorio. Se l’indagato chiede di essere sottoposto ad interrogatorio il pubblico ministero deve procedervi.

4. Quando il pubblico ministero, a seguito delle richieste dell’indagato, dispone nuove indagini, queste devono essere compiute entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta. Il termine può essere prorogato dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta del pubblico ministero, per una sola volta e per non più di sessanta giorni.

5. Le dichiarazioni rilasciate dall’indagato, l’interrogatorio del medesimo ed i nuovi atti di indagine del pubblico ministero, previsti dai commi 3 e 4, sono utilizzabili se compiuti entro il termine stabilito dal comma 4, ancorché sia decorso il termine stabilito dalla legge o prorogato dal giudice per l’esercizio dell’azione penale o per la richiesta di archiviazione.

Ma che acceleriamo, frena il bove!

Questi uffici leggono con orrore le assurde dichiarazioni del responsabile comunale PD per l’università Donato Montibello. Ricordiamo a tutti che Montibello è stato rappresentante degli studenti nel Senato accademico presieduto dal dissestatore raffigurato sopra e che ha preso la parola tre volte e ha sempre sostenuto la politica dissestatrice di Tosi. Questi uffici osservano inoltre che: 1) non c’è da accelerare proprio niente visto che il piano di rilancio esiste solamente in mente Dei; 2) si mettano d’accordo questi signori del PD, tutti rigorosamente corresponsabili del dissesto, perché mentre Montibello fa queste assurde affermazioni, il suo candidato a sindaco Franco Ceccuzzi va nei circoli PD a dire che la situazione è insostenibile; 3) il medesimo Franco Ceccuzzi ha sempre sostenuto pubblicamente che il piano di risanamento Focardi-Barretta era ancora valido nonostante il cambio al vertice; 4) Elisa Meloni e Alessandro Mugnaioli il 7 di ottobre hanno dichiarato pubblicamente che “ci auspichiamo che la magistratura concluda al più presto le indagini per individuare le responsabilità di un buco storico che ha danneggiato fortemente Siena” e che “i rettori di quel periodo erano Berlinguer e Tosi”; 5) i medesimi hanno dichiarato: “Apprezzamento per l’operato del Rettore Focardi e che occorre spingere sull’attuazione del piano di risanamento”.

Questi uffici invitano perciò Montibello a occuparsi di caccia al puma e nel tempo libero di rileggere le dichiarazioni proprie e del proprio partito. Vediamo se riesce a mettere insieme un po’ di coerenza.

Di questi uffici: Cesare Mori

Indovina indovinello

Cos’è che unisce Simona e Anna? Diamo una mano per sciogliere l’indovinello: entrambe hanno nel cuore Nicola.

Contributo ad un voto consapevole. PD(S) senese contro la linea del PD nazionale

Chissà se qualche dirigente del PD(S) senese è andato al Lingotto di Torino all’iniziativa “Fuori dal ‘900” organizzata dalla corrente interna al PD cui fa riferimento Walter Veltroni.

E chissà, nel caso qualcuno vi fosse andato, cosa avrà rimuginato sulla strada di ritorno per Siena.

Soprattutto pensando a quelle frasi, così come riportate da Repubblica, in cui Veltroni ha affermato “Penso ad un nuovo governo che comprenda tutte le forze parlamentari” all’interno del quale si può facilmente ipotizzare che il Terzo Polo vi rientri.

E qui arriviamo nuovamente a Siena e alle sue prossime elezioni comunali.

In tutta sincerità, ogniqualvolta leggiamo sui quotidiani nazionali le varie dichiarazioni dei big del PD, viene da chiedersi se il PD(S) senese si interessi almeno un po’ alla politica nazionale oppure pensi che vicende e linee politiche sostenute a Roma, dal suo stesso partito, possano essere del tutto ininfluenti e avversabili a livello periferico.

Perché se fosse vera quest’ultima ipotesi allora le conclusioni potrebbero essere solo due: o non esiste un partito a Roma (perché un partito i cui referenti locali fanno ciò che vogliono non può definirsi tale) oppure a non esistere è il PD(S) senese, il quale oramai viaggia in ordine sparso senza una strada ben precisa.

Sono giorni che La Primula Rossa sta sostenendo questa tesi e non per fare propaganda politica, ma semplicemente per invitare i lettori a riflettere e a pensare che non sempre tutto rimane uguale a se stesso per sempre.

E’ palese che un’era politica sta volgendo al termine. L’epoca del berlusconismo, che nel bene o nel male ha caratterizzato fortemente questi ultimi venti anni, sta finendo non tanto per la varie vicende Ruby (non a caso nel sondaggio uscito sul Corriere della Sera il PDL nazionale mantiene invariate le sue percentuali mentre il PD continua paradossalmente a perdere consenso), ma più semplicemente perché sono per l’appunto trascorsi 20 anni ed è chiaro che esista un decorso naturale a tutto.

Ovvio che in questo fisiologico e naturale decorso è normale che partiti e leader più giovani si stiano preparando per il dopo. E, in questo panorama, è altrettanto ovvio che un PD nazionale vada a colloquiare, auspicandone una collaborazione, con il Terzo Polo e gradisca sempre di meno le ali più estreme identificate nell’IDV e in Vendola.

A Siena, invece, la strada è opposta. O meglio, per il PD(S) senese la strada è completamente a caso.

Il candidato del PD(S) Ceccuzzi, ormai messo alle corde da chiunque dei papabili alleati, dimostra di non essere politico e di condurre un’azione poco lungimirante. Quella poca lungimiranza che lo fa diventare un voto inutile, come già detto, un uomo senza partito alle spalle oggi e senza un’eventuale coalizione domani. Pensate a quanto peso politico e decisionale avrebbe chi dovesse trovarsi in queste condizioni.

Il PD nazionale la sua strada di dialogo e di collaborazione politica con il Terzo Polo la sta già tracciando.

A Siena il PD(S), invece, sembra una di quelle nobili famiglie decadute che, mentre ricordano i fasti della loro potenza e ricchezza passata, contemporaneamente sono costrette a vendere l’argenteria di famiglia per tirare a campare.

P.s. Il PD(S) senese è oggettivamente e, per la prima volta, in seria difficoltà. E gli altri partiti gravitanti nel centro sinistra lo hanno capito benissimo. Motivo per cui, strategicamente parlando, potrebbero avere tutto l’interesse a mandare Ceccuzzi da solo al primo turno. Poi si vedrà.

Firmato

La Primula Rossa

Abbiamo capito tutto!!!

Caro Stefano, caro Giuseppe e soprattutto caro Nicola,

ABBIAMO CAPITO TUTTO!!!

Riccaboni intervistato da Gaia Tancredi: l’odissea dell’Ateneo in un inconcludente bla bla bla

Questi uffici sono a rilevare quanto è difficile il mestiere del giornalista fazioso e quello di rettore inconcludente. Sicuramente è più difficile il mestiere di giornalista professionale ed equanime come del resto è difficile quello di rettore che si ponga nella giusta ed equanime posizione del risanatore. D’altro canto non si comprende come mai la Tancredi parli di problemi dell’Ateneo dopo un silenzio di mesi senza aver colloquiato con i diretti interessati, ascoltando in questo modo una campana sola, campana che peraltro ha imposto a lei il silenzio e ha tentato di imporlo anche all’altro giornale, la Nazione.
Del resto non era pensabile un’iniziativa del genere da parte della Tancredi visto che il suo capo Stefano Bisi ha affermato che è giusto che i dipendenti facciano dei sacrifici.
Cara Tancredi l’Ateneo non deve superare “un periodo di oscurità” perché non risulta che l’ENEL abbia staccato la luce, deve superare un dissesto da oltre 250 milioni di euro che è stato causato colpevolmente da una gestione dissennata di cui anche Riccaboni ha fatto e fa parte. Vogliamo parlare del CRESCO? Perché non ha fatto domande sul coinvolgimento di Riccaboni, che ha ricoperto vari ruoli in tutte le porcate che hanno causato il dissesto?

Ma andiamo a vedere di cosa blatera questo incompetente.

Blatera per esempio di piano di risanamento che passa – secondo lui – dal riordino della didattica, dalla riforma della governance, dalla riduzione dei dipartimenti, dal riordinamento dei poli e da un vago progetto di federazione di Atenei. Beh!

Questi uffici ritengono che siano tutte stupidaggini vuote che non portano a niente e che hanno per di più il non irrilevante vizio di ignorare quanto è stato fatto finora e mettono in luce un livore verso Focardi, Barretta e Miccolis nonché verso il suo maestro Giuseppe Catturi e verso il precedente Pro-Rettore (a proposito perché non ha ancora nominato il Pro Rettore?) Giovanni Minnucci che la riorganizzazione degli uffici l’avevano già proposta e il CdA l’aveva anche approvata.

Alla domanda sui Poli decentrati Riccaboni sostiene che non serve, come qualcuno propone ed ha proposto, venderli, ma devono essere riorganizzati e se proprio necessario venduti. Questa è la dimostrazione che Riccaboni è un pupazzo nelle mani della cricca dei dissestatori e dimostra altresì che tutte le sue chiacchiere sulla trasparenza e sulla condivisione sono una bufala detta in malafede, visto che gli organi di governo, che pure sono supini e sdraiati davanti a lui e soprattutto alla dissestatrice Fabbro amica della dissestatrice Jolanda Cei Semplici, di tutto questo non ne sanno niente. Comunque se avesse l’idea di vendere alcuni poli faccia una bella cosa, si rivolga come consulente al Rustici  è uno specialista di gare false come quella per la Galaxy, visto che è avvisato di garanzia proprio per questa ragione. E comunque perché non comincia a vendere o a restituire al Comune di Buonconvento e al suo ambiguo assessore Meconcelli, dipendente universitario, il LAU invece di pensare, come si vocifera a questi uffici, di schiaffarci dentro il nemico dei lavoratori Fiorino Iantorno?

Quanto al personale il Riccaboni, con una faccia di bronzo pazzesca, asserisce che non è danneggiato. Ci vuole veramente una bella faccia a sostenere queste affermazioni! Lui e la Tatcher de noaltri hanno tagliato l’accessorio, procedono a miracolare la banda della CGIL universitaria nelle persone dei dirigenti sindacali, cioè Bruni, Maffei, Badalamenti, Semplici e così via.

La verità, smentita da Riccaboni con l’ausilio della compiacente sedicente giornalista Gaia Tancredi, è che l’incompetenza e l’incapacità sua e della Fabbro, nonché i fraudolenti consigli della cricca di dissestatori e di amici come Jolanda Cei Semplici, nonché l’elevazione dei dissestatori della CGIL universitaria, nonché il silenzio imbarazzato di Ceccuzzi e dei suoi alleati, stanno conducendo rapidamente l’Ateneo alla situazione di default, del fallimento completo. Tutto ciò nel tentativo di coprire le responsabilità che pure sono evidenti.

A questo punto questi uffici ritengono di poter fare la seguente affermazione: siamo di fronte ad un dissesto cataclismico per cui ci sono 27 indagati e 28 mesi di indagine. Siamo di fronte ad una elezione del Rettore per il quale ci sono 7 indagati e 6 mesi di indagini per accertare le irregolarità. ORA BASTA!!! La magistratura deve prendere il coraggio a quattro mani e delle due l’una: non c’è niente, i 270 milioni se li sono portati via i marziani e allora archivino tutto oppure qualcuno ha delle responsabilità e allora FUORI I NOMI E I RINVII A GIUDIZIO! Stessa cosa per l’elezione del Rettore: o non c’è niente e allora si archivia oppure Riccaboni e Fabbro (la cui selezione è sotto indagine anch’essa) prendono, fanno le valiegie e si levano tre passi dai coglioni!!! Basta traccheggiare sulla pelle dei cittadini. L’intervista a Riccaboni dimostra come questa gestione folle stia portando al macero l’Ateneo e migliaia di famiglie. Lo Stato non può permettere questo!

Di questi uffici

Cesare Mori

Il groviglio

Crudelia De Mon / Crudelia de Mon

Farebbe paura / persino a un pumon!

Il significato del termine groviglio è rintracciabile in tutti i vocabolari della lingua italiana ed è un termine spesso usato nella rappresentazione di situazione non proprio edificanti. Spesso si legge o si sente dire “il groviglio giudiziario”, il “groviglio politico”, il “groviglio economico”, il “groviglio  sentimentale” etc.etc., ma quasi mai, direi mai per descrivere comportamenti o situazioni o realtà pienamente positive. E se diamo un’occhiata veloce ai vocabolari della nostra lingua, il significato di groviglio descritto si alterna da “accozzaglia”, “situazione complessa, intricata”, “gruppo arruffato di fili” ad altri significati piu’ o meno di questo tenore. Concorderemo fra tutti che mai e poi mai utilizzeremo il termine groviglio per esaltare o descrivere qualcosa di positivo o di politicamente sostenibile. Naturalmente, pur supportati dai vocabolari della nostra lingua italiana e dall’uso negativo comune di questo termine, la mia o la nostra è pur sempre un’opinione criticabile o non condivisa da altri pensatori o cantori dei vari grovigli.
Ad esempio il giornalista Bisi rende noto a tutti che presenterà un suo libro  “La carica dei 101” e che attraverso questo libro esalterà “Il sistema Siena”, concetto da lui coniato già da tempo. E lo stesso definisce questa sua idea-modello di “sistema Siena” come “un groviglio armonioso”. Probabilmente il termine “armonioso” rende piu’ digeribile il termine “ groviglio”, ma noi che riteniamo dannoso e fallimentare per la città “il sistema Siena”, cosi tanto esaltato ed egregiamente rappresentato dal Bisi, pur con quel termine “armonioso” non riusciamo a digerire “groviglio”.
Resta da capire se i personaggi inseriti nella “carica dei 101” sono o si sentono parte effettiva di un “groviglio” e se pensano di sentirsi gratificati di far parte del “sistema Siena” tanto amato dal Bisi e se ritengono che questo “sistema Siena” sia compatibile con la richiesta di cambiamento che viene dalla cittadinanza. Conoscendo il Bisi, la presentazione di “questo suo groviglio” non è finalizzata alla pubblicazione del libro, ma con molta probabilità intende ritornare sulla scena della politica per tentare di rilanciare il suo ruolo nella competizione elettorale per l’elezione del sindaco. Sono sicuro che saranno in tanti, tra politici e nominati in enti e banche, ad accorrere a questa celebrazione del “sistema” e già qualche esponente politico molto vicino al candidato del PD Franco Ceccuzzi come Davide Chiti dell’associazione NOI non ha perso tempo nel comunicare pubblicamente la propria partecipazione.
Avanti tutta e non prendete altri impegni: nessun protagonista deve mancare alla celebrazione “del groviglio armonioso”. Noi non ci saremo e a questo punto risulta anche facile affermare che il prossimo sindaco di Siena o sarà il rappresentante di questo “groviglio armonioso” oppure ed è quello che mi auguro, il rappresentante di tutti i cittadini di Siena, per chiudere anche questa parentesi del “sistema Siena” tanto amato dal Bisi.

Maestro James

Bau Bau News!!! 1472 Luxury Fashion

Dopo le magliette ecco la nuova linea targata “1472 LUXURY FASHION” dedicata al Top Management. Già in produzione anche una variante all’esclusivissima linea di barche dal nome “LOLLIBOAT”.
Ricordiamo che quest’ultima promozione, però è per pochi, e non per tutti.
Affrettatevi a prenotarla perché va a ruba.