Gennaio 31st, 2011 — Note redazionali

Sono un elettore delle LCS e leggo con sconcerto quanto riportato dalla stampa locale a proposito dell’iniziativa di sabato scorso alla Sala delle Lupe. Avevo capito dalle dichiarazioni di Ascheri e Stelo che uno voleva ritirarsi dalla vita politica attiva e che l’altro voleva tornare a fare il nonno. E invece che succede? Che li ritrovo tutti e due a fare le primedonne cercando spazi ovunque si possa lasciare qualcosa di scritto e presso associazioni e formazioni politiche che vanno dal qualunquismo più bieco al bunga bunga e al Pisaneschi, uomo marignano quanti altri mai. E allora? Resto veramente stupefatto dalla chiamata all’unità di Ascheri e dalle folli dichiarazioni del medesimo. Ma che significa che non ci sono nell’opposizione divergenze programmatiche? E allora perché se ne
sono andati dalle LCS? L’impressione che se ne ricava è che la loro voglia di primeggiare abbia avuto la meglio sul buon senso e sulla voglia di darsi alla gioia della pensione e dei nipotini. E non sarebbe niente! Ma come??? Stelo, il difensore della legalità a tutti
i costi, si adagia sul partito del Bunga Bunga, di Verdini, di Fusi, di Girlanda e del Pisaneschi? E Ascheri? Lui che tuonava contro il Bisi e la “disinformazia” di regime ora se la fa con i softy boys legati mani e piedi a Mussari?
Che delusione!!! Speriamo di vederli presto davvero impegnati nelle attività come in foto.
Un elettore delle LCS inorridito
Gennaio 31st, 2011 — Note redazionali
I barbari, lo sappiamo benissimo, approfittarono della crisi in cui già versava l’Impero Romano e ne accelerarono la decadenza fino alla dissoluzione attraverso guerre, saccheggi ed altre distruzioni.
Questa immagine della storia è calzante per descrivere il ritorno di altri saccheggiatori: i barbari moderni, responsabili di un dissesto distruttivo dell’ateneo senese di oltre 250.000.000 di euro,con il conseguente declino culturale e gestionale dello stesso.
Ma non preoccupatevi, non sono siamo di fronte a una nuova invasione barbarica; registriamo invece il tentativo anche goffo di un ritorno di coloro, che, non curanti delle proprie responsabilità pretendono di ripristinare un nuovo assedio culturale e gestionale dentro un ateneo moribondo e coperto dalle nebbie.
Civilmente e con spirito costruttivo, un’alleanza volontaria e consapevole da mesi sta frenando il ritono di questi barbari. Ora è il momento di spazzar via le nebbie e togliere gli ormeggi alle navi della VERITA’.
Anno Domini MMXI
Maestro James
Gennaio 31st, 2011 — Note redazionali

Questi uffici avevano già segnalato la presenza al 2008 di una serie di spese fatte negli anni precedenti fuori bilancio per un totale di 11 milioni e passa. Fra questi debiti contratti fuori bilancio c’erano anche 26.000 euro impegnati per gli Studi in onore di Luigi Berlinguer.
Una domanda che ci sorge spontanea è: considerato che prima o poi questi 26.000 euro andranno pagati a chi ha eseguito il lavoro, chi li paga? I contribuenti o chi ha firmato contratti di edizione senza passare dai controlli contabili e dagli organi preposti?
La domanda è ovviamente rivolta al duo di testa dell’Ateneo, cioè al Rettore pro tempore Angelo Riccaboni e al direttore amministrativo pro tempore Ines Fabbro.
Altra domanda consequenziale: ma il CdA ne sa niente? E se sì, che ne pensa?
Di questi uffici
Cesare Mori
Gennaio 31st, 2011 — Note redazionali
Avranno agito di impulso per marcare la propria posizione senza valutare opportunamente le possibili conseguenze a catena o, invece, queste conseguenze sono state ben calcolate?
Questo è uno degli interrogativi che circolano a Siena dopo che in una breve nota l’Unione Comunale del PD senese ha chiesto alla Banca MPS di accertare eventuali incompatibilità su Pisaneschi circa i ruoli dallo stesso ricoperti all’interno del Gruppo Montepaschi.
Innanzitutto una considerazione. Ci pare di ricordare che quando anni fa su tutti i maggiori quotidiani, e non solo, uscì la famosa frase “Allora abbiamo una banca?” pronunciata da alcuni importanti esponenti nazionali dei DS la vicenda non fu proprio delle più felici.
Questo per dire che in alcuni casi, soprattutto per non ingenerare nell’opinione pubblica la convinzione che ci sia una linea eterodiretta dal partito nei confronti della finanza, forse sarebbe il caso di trovare modalità diverse per comunicare la propria attenzione a certe vicende.
Facendo una semplice ed asettica riflessione, sembrerebbe che il PD senese non abbia avuto una bella idea nell’estendere e divulgare quella nota. E ciò per il rischio di aver creato di un delicato precedente locale.
Per la verità un precedente politico c’era già stato con la vicenda delle dimissioni dell’allora sindaco revisore del Monte dei Paschi Leonardo Pizzichi. Dimissioni (che è giusto ricordare vennero consegnate in un momento in cui lo stesso Pizzichi non era ancora coinvolto in nessuna inchiesta, pertanto non era all’epoca destinatario di alcuna informazione di garanzia) che seguirono ad un comunicato del 15.11.2009, sempre del PD senese nel quale si diceva “come sia eticamente inconciliabile che un membro del collegio dei sindaci della Banca Monte dei Paschi possa rimanere alla presidenza di un’azienda la cui proprietà ha commesso atti di violenza squadrista nei confronti dei lavoratori”. Non stiamo qui a entrare nella triste vicenda dei lavoratori di Eutelia, ai quali va sempre tutta la nostra solidarietà.
Ciò su cui vorremmo far riflettere è un’altra cosa.
Ci aiutiamo prendendo a prestito quanto scritto dal giornale economico Finanza e Mercati il quale dice “Il Partito democratico senese vuole che venga fatta pulizia all’interno del cda” chiudendo poi il suo intervento con “…Ma se si guarda all’appartenenza politica, l’accanimento legalitario si spiega subito: il professor Andrea Pisaneschi è consigliere di MPS in quota Pdl (Forza Italia)”. Questa l’interpretazione che ne è stata data.
Il PD(S) senese, quindi, a prescindere dalla forte risonanza che l’inchiesta Grandi Appalti ha conquistato su tutti i media nazionali, non si sofferma a constatare che lo stesso Pisaneschi, quantomeno fino ad oggi, è destinatario solamente di un avviso di garanzia.
La domanda che poniamo, solo per capire e far capire a chi legge è, quale sarebbe, la linea politica del PD senese nei confronti di chi abbia ricevuto un avviso di garanzia?
Quello di chiedere pubblicamente e politicamente la verifica della compatibilità del soggetto destinatario dell’informazione di garanzia rispetto agli incarichi che si trova pro tempore a ricoprire?
Ha idea, il PD senese, che meccanismo ha messo in moto con una richiesta così formulata?
E ha la percezione di cosa sta avvenendo a Siena in questo momento?
Università, Aeroporto, Grandi Appalti, tutte vicende che hanno visto iscrivere nel registro degli indagati, a Siena, decine di persone ricoprenti i più svariati incarichi.
Capisce il PD senese, o gli estensori del documento, che una tale presa di posizione, fatta con quelle forme ed in quei termini,potrebbe espandere le sue ripercussioni ben al di là del semplice Pisaneschi? A questo ha pensato?
Ha pensato che con questa iniziativa scattata sulla base di un avviso di garanzia, teoricamente, dovrebbe chiedere la verifica della compatibilità con gli incarichi ricoperti a decine di persone? Non stiamo qui a puntare l’indice contro nessuno forse perché siamo più garantisti di altri, ma ci limitiamo a rilevare quanto scritto nel documento del PD(S) senese.
Partito che, peraltro, non ci sembra che abbia avuto un ruolo di secondo piano a Siena. Anzi.
Ci è venuto, però, anche un lampo di malizia. Ossia che forse a queste possibili conseguenze qualcuno ci abbia pensato e, tutto sommato, abbia colto la palla al volo magari augurandosi che possa servire a ridimensionare qualcuno.
In questo caso, però, verrebbe da dire, troppo comoda
Pensate al candidato del PD(S) senese: da una parte ha le spalle scoperte dal suo partito a Roma, dall’altra, a livello cittadino, avrebbe la quasi certezza di rimanere schiacciato da qualche personalità più spiccata ed introdotta della sua. Che un po’ di pulizia non gli faccia comodo?
Di sicuro non sarà così, anche perché se lo fosse sarebbe una definitiva affermazione di debolezza.
Firmato
La Primula Rossa
Gennaio 29th, 2011 — Note redazionali

Prima di entrare nel merito del nostro intervento odierno ricordiamo due figure importanti della lotta alla mafia e al malaffare come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Riteniamo doveroso ricordare queste due figure perché la lotta al malaffare e alla criminalità organizzata deve proseguire per una questione di civiltà, di democrazia e di cultura del diritto.
In considerazione dell’adesione a questi valori democratici e di civiltà riteniamo VERGOGNOSO il linguaggio e le espressioni utilizzate stamane da Iacoboni (FLC CGIL)
Ci sono intromissioni dall’esterno verso l’interno dell’università con atteggiamenti al pari della delinquenza mafiosa che tendono a delegittimare e sopratutto a destabilizzare l’ateneo, lo si vuole usare come strumento per la nuova campagna elettorale. Si diffama soprattutto utilizzando social network e siti, con la tecnica del reiterare la menzogna, finchè diventa una verità, proprio come fa la mafia, nel mirino ci sono cittadini, amministratori e organizzazioni sindacali”.
Così come è vergognoso che il giornale del Bisi pubblichi questi messaggi infami e squallidi riferiti a social network e blog, che altro non sono che uno strumento di democrazia e civiltà riconosciuti dalla nostra Costituzione.
E qui teniamo a precisare: non prendiamo lezioni dal giornale che viene pubblicato dal gruppo cui fa riferimento l’On. Rocco Girlanda amico di Denis Verdini. Né prendiamo lezioni di democrazia da un sostenitore dei dissestatori, così come tutti i dirigenti della CGIL universitaria, incapaci di scendere in campo a favore dei propri iscritti e di tutti i lavoratori, mentre prendono le parti di una formazione politica che poi è quella che ha condotto l’Ateneo alla bancarotta.
Concludiamo ponendo tre domande a Iacoboni, Bisi e a tutti i sostenitori della nomenclatura universitaria:
1) E’ da mafiosi denunciare il malaffare, le ruberie e i danni alla Pubblica Amministrazione?
2) E’ da mafiosi denunciare i responsabili del dissesto universitario e i componenti di cricche o di gruppi che danneggiano il benessere pubblico?
3) E’ da mafiosi difendere i lavoratori, gli studenti e la dignità dell’istruzione pubblica?
Prima di affermare certe stupidaggini bisognerebbe collegare il cervello alla bocca. Noi siamo per la democrazia e la civiltà ed esprimiamo piena solidarietà ai Magistrati che stanno indagando sul dissesto di oltre 250 milioni e sulle varie irrregolarità riscontrate nell’Università di Siena.
Maestro Uriel, Maestro James e Cesare Mori


Gennaio 28th, 2011 — Note redazionali

Il PD senese con tardivo moralismo e preso per il collo ora chiede una verifica sulla compatibilità con le cariche bancarie del Pisaneschi a valle della vicenda che lo vede coinvolto con gli affari loschi di Verdini e compagnia pessima. Ma qui subentra un problema di individuazione di responsabilità. Il punto non sono le responsabilità penali e civili, che comunque vanno accertate e l’operazione richiede molto tempo. Il punto sono quelle morali e di opportunità. Così come si ritiene che fare il bunga bunga sia perfettamente lecito, ma che non possa essere compatibile con la carica di Presidente del Consiglio, altrettanto si deve dire che il Pisaneschi, a patto che abbia commesso degli illeciti, l’ha fatto privatamente. Resta il fatto che è consigliere di amministrazione del Monte e Presidente di Antonveneta. Si può mantenere cariche di questo genere ad uno che è sospettato di fatturare consulenze false? Quindi che diavolo di controllo di compatibilità deve fare il PD? Nessuno. E’ evidente che Pisaneschi deve al minimo autosospendersi e per far bene dimettersi. E altrettanto sarebbe opportuno che Giuseppe Mussari gli chiedesse di fare questi passi.
Firmato
Azazel e Cesare Mori
Gennaio 28th, 2011 — Note redazionali
Uggiato e infastidito dalle inutili, vacue, sterili ciance quotidiane che tutta la comunità è costretta a subire, trascorsi ormai i pazienti vincoli della temperanza, ed indotto da un obbligo civile che non è soltanto immanente, mi impongo oggi una desolante constatazione della realtà fattuale corrente. Una riflessione in temporalibus dunque che poco mi appartiene e a cui mi costringo per ossequiare, sino al limite delle mia tolleranza, il Sacro Voto.
L’ASSENZA è l’attributo qualificante dell’inaccettabile, indegno e squilibrato coacervo dei deliri o vaneggiamenti politici ed economici (il termine forze è omesso volutamente) che unicamente e sconsolatamente distinguo.
L’ASSENZA delle Istituzioni che hanno tranquillamente ed allegramente (direi) ripudiato la “seccante” ed “imbarazzante” (per loro) questione del dissesto finanziario dell’ateneo, rifiutando testardamente e con poca lungimiranza di soccorrere e sostenere in questo tragico frangente i dipendenti universitari, intenzionalmente trascurando le violazioni dello spirito di uguaglianza cui vincola la Costituzione. Mossa politicamente STUPIDA
Dell’ASSENZA o delle scempiaggini partoriti dai partiti di maggioranza o da UN sindacato universitario non est disputandum per PUDORE. MOSSA politicamente SUICIDA.
Dell’ASSENZA o della fuorviante informazione dei media, di alcuni non di tutti, potremmo non curarci, tanto è il ridicolo che il Corriere di Siena (badate bene è un quotidiano per chi non lo sapesse.. non è Novella 2000 in versione provinciale… tanto per informare visto che si potrebbero facilmente confondere ) si è attratto con le immaginifiche versioni di felini e di timide e virtuose fanciulline ambiziose. Malauguratamente dovremo dedicare al fogliaccio qualche attenzione. Ma non qui e non ora. Illico et Immediate preme solo rammentare al maestro (il minuscolo è intenzionale) che NON SI VIOLA IMPUNEMENTE il Giuramento prestato. CONDOTTA IGNOBILE e GRAVEMENTE DANNOSA.
Il biasimevole ed arbitrario contegno dei vertici dell’ateneo e dei deleteri esiti cui conducono le misure adottate da coloro che intenderebbero occultare ciò che non è più occultabile potrebbe configurare il reato di abuso di potere. Siano esautorati i conniventi, i favoreggiatori, gli incompetenti, i corresponsabili che si ripropongono con veste immacolata.
Maestro Uriel
Gennaio 28th, 2011 — Note redazionali

Angelo Riccaboni e Ines Fabbro devono dimettersi dai rispettivi ruoli.


Gennaio 28th, 2011 — Note redazionali

Una domanda a Fiorino Iantorno: perché ha aspettato solo oggi per dichiarare la sua contrarietà all’aumento delle rette del Campansi?
E’ mai possibile che Iantorno, di Rifondazione Comunista, si ricordi di fare quello di sinistra solo quando c’è un corteo dove potersi mettere in mostra? Perché in consiglio comunale, allora, non ha votato come il coerente Francesco Andreini?
E, soprattutto, perché se improvvisamente si trova così tanto in dissenso con aspetti fondamentali come quello della tutela sociale, non fa una volta tanto quello di sinistra per davvero e si stacca con ha fatto l’Italia dei Valori?
Il popolo di Rifondazione, della Federazione della Sinistra, che è senza dubbio rimasto più fedele ai propri valori di qualche carrieristico dirigente, preferisce poter essere libero di esprimere le proprie idee senza condizionamenti o verrà costretto a seguire la linea voluta da qualcuno?
Gennaio 28th, 2011 — Note redazionali

Le primarie sono state fino ad oggi sbandierate come la massima espressione democratica per la selezione dei candidati. Ma oggi questo velo sembra essersi infranto.
La vicenda della scelta del candidato a sindaco di Napoli ha nuovamente portato alla luce tutta la fragilità del PD, un partito che, evidentemente, non riesce più a gestire neanche gli strumenti che ha lui stesso creato.
Le parole e l’appello lanciato dalle colonne di Repubblica dallo scrittore Roberto Saviano fanno correre i brividi lungo la schiena. Il titolo “Azzerare tutto” riesce perfettamente a sintetizzare lo stato di salute del PD.
Arrivando alla realtà senese, l’Italia dei Valori ha lasciato il tavolo del centro sinistra. Questa è senza dubbio una notizia; simpatie o meno per l’IDV, è un modo di fare politica e, se questo proposito venisse mantenuto, sarebbe una dimostrazione di saper rimanere con la schiena diritta.
Ci eravamo già inoltrati in questa analisi nei giorni passati, ma forse è il caso di continuare di tanto in tanto a ritonarci, sempre nell’ottica di dare il nostro contributo ad un voto non di parte ma, più semplicementeconsapevole.
Il PD nazionale sembra diventato una barca in balia delle onde, incapace di dettare una linea politica; alla continua ricerca di appigli esterni che gli garantiscano la sopravvivenza; costretto a mille equilibrismi dialettici nel vano tentativo di accontentare tutti e tamponare le continue minacce di fuoriuscite di alcuni dirigenti.
Ogni giorno di più viene da chiedersi, ma quanto futuro politico può avere un partito così? L’unica previsione che può essere fatta è di un ancora lungo galleggiamento nelle acque della politica italiana, periodo che avrà quale peculiarità – più che realizzare un programma credibile ed un’azione politica forte che lo caratterizzi e lo contraddistingua una volta per tutte – quello di aprire bene occhi ed orecchie per capire il vento che tira ed essere pronti a saltare in altre realtà.
A Siena nell’orbita del centro sinistra, per adesso, questa condizione di sbandamento e di debolezza irreversibile del PD – che a Siena si trasforma in PD(S) – pare averla capita solo l’Italia dei Valori che, infatti, e molto saggiamente, potrebbe decidere di non farsi trascinare in basso, affrontando a testa alta e da sola la corsa per la poltrona di sindaco.
Atteggiamento che, se fossero davvero coerenti e soprattutto strategicamente reattivi, dovrebbero seguire anche altre forze che gironzolano intorno al famoso tavolo del centro sinistra.
Ci chiediamo come le forze della Federazione di Sinistra (al cui interno si trova Rifondazione Comunista) potrebbero far coesistere programmi che inneggino al cambiamento e contro il c.d. Sistema Siena se appoggiano un candidato d’apparato quale è Franco Ceccuzzi (e ribadiamo, attenzione, il problema un domani potrebbe non essere tanto lui quanto la pletora di yes men che ha intorno).
Un candidato che pur tentando di prendere le distanze anche da recenti disfunzioni di questo “Sistema” (non ultima, la poco edificante vicenda giudiziaria e mediatica che riguarda Andrea Pisaneschi forse in procinto di diventare ex banchiere del Gruppo MPS) è costretto a non esprimersi mai pubblicamente fino in fondo, forse per il consapevole timore che qualcuno alzi il dito e gli domandi che ruolo politico ha ricoperto in tutti questi anni.
P.s. Finanza e Mercati ha scritto che “Il Partito Democratico Siena” (quindi PDS) “chiede al Monte Paschi di fare pulizia all’interno del cda. […] Ma se si guarda all’appartenenza politica, l’accanimento legalitario si spiega subito: il professor Andrea Pisaneschi è consigliere di Mps in quota Pdl (Forza Italia)”. La domanda è:siamo sicuri sia proprio questo il motivo? Andrea Pisaneschi ha vissuto, bancariamente parlando, in tutti questi anni come uno strenuo sostenitore e rappresentante dell’opposizione locale ed è per questo che si approfitta della prima occasione per scaricarlo, o i motivi saranno anche altri?
Lasciamo ai lettori le loro considerazioni.
Firmato
La Primula Rossa