Elezioni comunali 2011. Siena Futura e Marzucchi: il peso della sudditanza

Parliamoci chiaramente, la possibilità che si vada ad elezioni politiche anticipate è dietro l’angolo.

Ma anche se così non fosse nell’immediato, il motore della macchina è stato acceso e dubito qualcuno sia in grado di spegnerlo.
Voto o non voto il clima è di quelli torridi da piena campagna elettorale.
E permanendo di sicuro questo clima, quando tra tre mesi andremo a votare per le amministrative è facile si verifichi un effetto trascinamento dettato dalle vicende della politica nazionale, in alcuni casi in basso, come potrebbe accadere al PD a causa delle continue fratture interne, in altri in alto come potrebbe capitare all’Italia dei Valori.
Ed è proprio per questo motivo che se l’IDV decidesse all’ultimo tuffo di sostenere il candidato del PD(S) Ceccuzzi peccherebbe di una notevole miopia politica.
L’elettore dell’IDV per certi aspetti, è come l’elettore di Rifondazione, vuole avere un pensiero libero da vincoli e da continui ed estenuanti equilibrismi.
Cosa che sarebbe pressoché impossibile se decidesse di schierarsi all’interno del vecchio centro sinistra senese.
Sarebbe, invece, di sicuro cosa ben diversa se desse vita ad un nuovo centro sinistra; un centro sinistra capace di accogliere e coagulare anche altre forze che vogliano dare un taglio al “Sistema Siena”, un sistema che continua ad essere incarnato nel candidato Ceccuzzi, uomo da sempre di apparato.
Un nuovo centro sinstra capace di riportare in quel bacino elettorale, oramai stanco e sfiduciato, la voglia di credere che il centro sinistra quantomeno a Siena può essere anche altro rispetto al teatrino attuale; unnuovo raggruppamento di centro sinistra che sia libero di portare avanti un programma di forte rinnovamento, quello stesso rinnovamento che a causa del c.d. groviglio del Sistema Siena (come definito da Bisi) è impedito a tutte quelle forze che si trovassero a gravitare intorno a Ceccuzzi.
Peraltro la compagine degli eventuali alleati non aiuta di certo il vecchio centro sinistra ad essere appetibile.
L’oramai famoso tavolo del vecchio centro sinistra balla, anzi, traballa.
Il capofila della formazione politica Siena Futura, nonché vice sindaco, Mauro Marzucchi continua a non avere ben chiara la linea che intende seguire.
Va in cerca di possibili alleanze a destra e a manca ma da politico navigato – quale avrebbe dovuto essere – è davvero strano che invece di mettere in atto una strategia tesa ad aumentare il proprio potere si stia piano piano auto annullando.
E pensare che la sua base elettorale non ha mai visto di buon occhio i Diessini, e non certo da ora.
Pensate, quindi, quanto piacere possono aver provato gli stessi nell’aver letto le dichiarazioni sprezzanti del diessino Mugnaioli (segretario comunale del PD(S), carica ricoperta da Ceccuzzi fino a circa un anno faanche se adesso va in giro a prendere le distanze dall’amministrazione Cenni e da altro come se lui fosse stato chissà dove in tutti questi anni) che, parlando di primarie, si è rivolto agli aspiranti alleati quasi con insofferenza?
Certo, quello di Mugnaioli non è stato di sicuro il modo di dialogare di un politico (anche se quel modo di fare padronale – come azzeccatamente rilevato dall’Idv – è nel dna dei DS), ma lo stesso ha potuto esprimersi in quel modo perchè sa che il prolungato tentennamento del fedele Marzucchi lo ha indebolito elettoralmente a tal punto da fargli rischiare di non avere più capacità non solo di alzare la voce, ma forse neppure di esprimersi.
Bel risultato davvero.
Ma è possibile che Marzucchi sono anni che si lamenta dell’atteggiamento dei DS e poi non trova mai il coraggio di seguire con fermezza un’altra strada?
Capiamo le logiche della realpolitik, ma continuando così tra un pò non farà più comodo a nessuno. Nemmeno a sé stesso.
Non gli è mai passato per la testa che così facendo perde di credibilità?
Marzucchi deve augurarsi solo una cosa, che le tanto annunciate primarie non vengano fatte, perché a quel punto verrebbe sancita la sua uscita di scena dalla politica senese.
Firmato
La Primula Rossa

Richiesta una verifica

A questi uffici capita nelle mani un comunicato dell’ottimo Costa (RdB) nel quale si allude alla possibilità che lo stipendio della Tatcher de noantri effigiata sopra sia commisurato in eccesso. Ecco quindi che questi uffici pongono la richiesta di una verifica di questa incresciosa vicenda, considerato che:

1) la differenza sarebbe di oltre 30.000 euro

2) la “signora” avrebbe firmato un contratto che la riguarda senza verificarne la compatibilità e visto che è proclive a farsi condannare dalla Corte dei Conti non si sa mai

3) se così fosse dovrebbe la faccenda essere rimessa ai Revisori dei Conti e al Consiglio di Amministrazione (che comunque non avrebbero eseguito i controlli necessari)

4) se così fosse dovrebbe restituire parte di quello che ha già percepito

Chiudono questi uffici con la considerazione che all’Università di Siena dovrebbero finirla di buttare i quattrini dalla finestra, soprattutto non avendoceli.

Questo contratto sovradimensionato farebbe parte del piano di risanamento?

Firmato

Cesare Mori

PD incapace di rimuovere gli inadatti alla politica. Fotogrammi di un suicidio assistito

Nelle nostre digressioni politiche, è da giorni che abbiamo lanciato l’allarme sul progressivo ed inesorabile fine vita del PD. Un allarme che non è né di parte né populista: solo realista.

Dopo la fallimentare gestione delle primarie (strumento messo in piedi dallo stesso PD e di cui ne è rimasto colpevolmente vittima); dopo la creazione di mille correnti interne contraddistinte da altrettanti distinguo, adesso la gente non perde più tempo neanche a sbattere la porta, scappa direttamente.

L’ultimo pezzo che si è staccato è stato il senatore ed economista Nicola Rossi, non certo un nome ed un profilo di secondo piano nell’establishment diessino. Eppure ha preferito togliersi di torno. Non sarà una cosa elegante da dire, ma quando da posizioni del genere si preferisce venir via, oltre all’impossibilità di portare avanti le proprie idee e contribuire a creare qualcosa di concreto, come affermato dallo stesso Rossi, forse vi è anche la consapevolezza che quel partito oramai, nel panorama politico, non conta pressoché più nulla.E come non pensare una tale cosa del PD.  Non esiste una linea politica univoca che riesca a rimanere tale per più di due minuti consecutivi; a livello periferico poi, a parte qualche sporadica eccezione, il PD dimostra di continuo di non avere più il polso neanche dei propri iscrittipassando con nonchalance di sconfitta in sconfitta nelle sue stesse primarie.E nonostante tutto ciò, pur di non fare autocritica e pensare che forse va rivista e, in taluni casirimossa, una certa classe dirigente (nazionale o locale, più o meno vecchia anagraficamente poco importa perché oramai più che la rottamazione dei vecchi di età va fatta quella degli inadatti alla politica) si è disposti a mettere in discussione direttamente lo strumento delle primarie.Perché secondo il democratico metodo diessino la competizione è tale quando di partecipanti ce n’è uno solo. Il suo. Bel metodo democratico, non c’è che dire.

Tornando a Siena, già nei giorni passati lanciammo la campagna di sensibilizzazione verso un voto consapevole in modo da condividere con i lettori che anche la singola volontà di ciascuno può incidere sul risultato di un’elezione a sindaco e non merita di tradursi in un voto inutile.

Ogni giorno il Partito Democratico somiglia sempre di più a quei matrimoni in cui non ti sopporti piùma le ristrettezze economiche impediscono di andare ognuno a casa per conto proprio, e questo non fa altro che esasperare gli animi. Pensate che una tale condizione dia garanzie di governabilità?In una città come Siena, in un momento in cui chi andrà a governare dovrà fare i conti anche con unadrastica riduzione delle risorse provenienti dalla Fondazione MPS è assolutamente necessario che il sindaco abbia una maggioranza consiliare forte e un partito solido alle spalle. E nessuna delle due cose è visibile né ora né in futuro intorno a Ceccuzzi. Il suo partito, il PD, gli si sta sgretolandoe in termini di persone che andranno in consiglio, i suoi candidati si vedranno sottrarre preferenze dagli alleati della coalizione.E’ inutile lanciare proclami e mandare in giro il gruppetto dei fedeli yes man a dire che è tutto sotto controllo; il PD(S) senese è in totale crisi di ossigeno, rincorre le proposte (peraltro commettendo gaffe enormi come nell’ultimo intervento sull’Università in cui è bene ricordare ha detto che i dipendenti hanno “accettato” i tagli agli stipendi) senza avere un programma con contenuti che non siano la fotocopia di parole già dette negli anni.Il PD è oramai in vicolo ciecole percentuali di voto a livello nazionale, da tutti i sondaggi che si leggono ogni giorno, sono in caduta libera nonostante il Ruby-gate.Ma chi ve lo fa fare di buttare al vento il vostro unico voto?


Bau Bau News!!! Ma quale puma, era un gatto. Sveglia!!!!

Il fantasma del puma se n’è finalmente andato. E The Kazzenger ha confermato di mantenere saldo lo scettro e il primato dell’informazione inattendibile. Sta diventando un vero record, e non è da tutti. Complimenti!!!!

Il famoso puma altro non era che una particolare razza di gatto di grosse dimensioni, per la precisione la razza sembrerebbe essere quella denominata “gatto turco”.
Allora gli avvistamenti che la nostra troupe aveva fatto nel Tressa erano veri!!!
Ci sono testimoni che dicono di aver visto un Caicco Turco proveniente dal porto di Bodrum in Turchia, che ci sia stato sopra anche il puma di Kazzenger?
Di faine sembrerebbe ce ne siano poche in giro, mentre qualche tordo, invece, pare ci sia.

Ora parte il nuovo toto avvistamento: quale potrebbe essere il prossimo animale che di sicuro qualcuno a breve crederà di aver visto?
Diamo un aiuto per facilitare la scelta, il Tyrannosaurus Rex si è estinto da un bel pò, quello magari potrebbe essere escluso dai prossimi avvistamenti.

PD e dissesto universitario, nessuna condanna morale PD senese verso gli autori del buco. Montibello, il personale ha “accettato” i tagli

Ancora una volta ci troviamo a dover parlare di Università.

E, purtroppo, ancora una volta per ricordare che i disastri fatti da alcuni si stanno abbattendo su chi non c’entra niente.
Traiamo lo spunto per questa nuova rilfessione dalle parole del responsabile provinciale del PD senese, Donato Montibello il quale nell’intervenire sui saccheggi perpetrati per anni da alcuni sostiene che L´opera di risanamento strutturale dell´Università per ripianare il debito storico e ridurre il disavanzo di gestione,necessita di uno sforzo da parte di tutte le componenti dell´Ateneo.
Continuiamo a stranirci del fatto che il PD(S) senese non abbia il coraggio di uscire con un atto di forte denuncia, ma continui a scrivere, o farsi scrivere, comunicati nei quali tira un calcio al cerchio ed uno alla botte. In cui non può che prendere atto dell’esistenza di un danno economico alle casse universitarie, senza, però, puntare l’indice verso nessuno e soprattutto senza sollevare la questione delle responsabilità quantomeno morali di un tale dissesto.
Il responsabile provinciale università del PD arriva addirittura a dire “Negli ultimi mesi, la grande maggioranza del personale tecnico amministrativo ha accettato, con gran senso di responsabilità, la mancata progressione economica orizzontale e i tagli al salario accessorio, consapevole della necessità di un impegno corale per il risanamento dell´Università“.
Caro Montibello, è bene precisare che il personale tecnico amministrativo i tagli ai propri stipendi NON li ha accettati: è stato costretto a SUBIRLI.
Che è cosa ben diversa.
Ma possibile che un esponente di un partito che, almeno sulla carta, dovrebbe dichiararsi di centro sinistranon gridi allo scandalo per una cosa del genere?
Il personale universitario deve SUBIRE una decurtazione sulla propria busta paga perché un gruppo di persone (che sarà compito della Magistratura identificare, ma che è compito della politica sollevare moralmente) ha dilapidato le casse ed il futuro ad un Ateneo prestigioso come quello senese e il PD(S) dice che hanno ACCETTATO?
Nuovamente ci troviamo a non comprendere se siano state ponderate le conseguenze delle parole pronunciate. Se chi ha redatto il documento del PD senese – e anche chi si è prestato a dargli un volto – abbia capito che la diminuzione dello stipendio che il personale tecnico amministrativo ha trovato a fine mese non è stato un atto di accettazione volontaria, ma è stato un sopruso subito.
Affermazioni di tale portata non fanno altro che portare ancora di più in evidenza il baratro che separa la vita reale dalle conversazioni fatte in federazione.
Segna l’incapacità di una certa politica di avere il polso dello scontento e del malessere che serpeggia nella comunità.
Basta con i buonismi e le diplomazie di maniera. Qui mancano circa 250 milioni di euro (ossia, 500 miliardi delle vecchie lire, non so se il PD(S) capisce la portata del disastro) e tali ammanchi stanno ricadendo su stipendi, in alcuni casi, di circa 1.200 euro al mese.
Montibello sarebbe bene che si rendesse conto di una cosa. Che se per colpa di alcuni predatori del passato i dipendenti di oggi vedranno il loro potere di acquisto diminuire (causa, Montibello, meno soldini in tasca) questo, in parte, avrà ricadute su tutta la comunità, perché se guadagni di meno spendi di meno, risparmi di meno e così via.
Quindi Montibello sarebbe bene, da “politico”, pensasse a quale danno taluni hanno arrecato a Siena.
Non pensa, quindi, Montibello che sarebbe l’ora che il PD senese cominciasse ad individuare i responsabili morali di un tale disastro, essendo ipotizzabile che un’idea dei nomi e cognomi a questo punto se la sia fatta?
p.s. anche se va detta una cosa, una tale presa di posizione sarebbe compito del candidato Ceccuzzi perché è a lui che spetta far sentire la propria voce in maniera chiara sul dissesto universitario tracciando una linea netta che divida i modelli di gestione virtuosa da quella disastrosa. Il clima di malessere tra i dipendenti è molto più caldo di quanto si possa percepire dalle stanze della federazione del PD(S).
Firmato
La Primula Rossa

Il partito di Verdini e il partito di Ceccuzzi a fianco del loro caro Angelo

Arlecchino si confessò burlando e il Pd si confessa oggi con Montibello.

Tutto chiaro, senza ombre e senza indugi: in largo anticipo al fianco di Riccaboni e Ines Fabbro si erano schierati il partito di Verdini e i rifondaroli Benocci e Iantorno; nelle ultime ore arriva il soccorso del partito di Ceccuzzi. Una variegata compagine politica tutta distesa e protesa nel preparare il cordone sanitario al loro caro Angelo.

Inequivocabili e alquanto fastidiose le parole espresse dal responsabile università del Pd Donato Montibello, che con palese avventatezza si permette di affermare  che  il personale amministrativo dell’università ha “accettato” i tagli al loro stipendio. Frasi da brivido, quasi una confessione improvvisa di un partito che di fatto abbandona  i lavoratori e sposa le politiche antisociali del duo Riccaboni-Fabbro. Ognuno puo’ pensarla come gli pare ma le parole pronunciate e l’italiano sono chiari a tutti.

Ma cosa avrebbero accettato i dipendenti dell’università? Ma che film hanno trasmesso nelle sale della federazione del PD? Ma dove erano in questi mesi i dirigenti della sinistra senese?

I dipendenti dell’università non hanno accettato un bel niente. Hanno e continuano a subire provvedimenti non dovuti, unilaterali e palesemente illegittimi. I dipendenti pagano sulla loro pelle le responsabilità di altri: ovvero le responsabilità di quei barbari dissestatori che hanno dissestato l’ateneo per oltre 250.000.000 di euro. Costoro devono pagare e non altri.

E di certo non saranno ne il partito di Ceccuzzi e nemmeno quello di Verdini, i protagonisti della rinascita che tutti attendono dell’ateneo senese e soprattutto questi due partiti non sono i soggetti titolati che determineranno le sorti dell’attuale governante dell’ateneo e il loro silenzio sulle inchieste in corso non significa l’annullamento delle stesse. Anzi, la Giustizia lavora per i cittadini e non per i dissestatori.

Maestro James

Si ravvede l’opportunità di smettere

Secondo questi uffici Donato Montibello deve dimettersi dall’incarico che ha nel partito, cioè quello di responsabile provinciale per l’Università e il PD sarebbe il caso che smettesse di fare politica. Affermazioni come quelle che sono apparse su Sienanews sono assolutamente campate per aria e non hanno la minima aderenza con la realtà. Suscitano sdegno presso questa redazione che invita con forza Montibello a dimettersi e al PD senese di cercare di capire un po’ meglio la situazione. Questa affermazione è vergognosa:

Negli ultimi mesi, la grande maggioranza del personale tecnico amministrativo ha accettato, con gran senso di responsabilità, la mancata progressione economica orizzontale e i tagli al salario accessorio, consapevole della necessità di un impegno corale per il risanamento dell´Università

HA ACCETTATO??? Ha subito!!! Nonostante le manifestazioni, gli incontri davanti al Prefetto, i presidi del CdA Riccaboni e Fabbro hanno unilateralmente e illegittimamente decurtato gli stipendi dei dipendenti e provveduto a pagare gli aumenti stipendiali ai docenti. Di cosa parla Montibello? Ma ci faccia il piacere!!!

Elezioni comunali 2011: centro sinistra indebolito dai suoi stessi alleati e da una campagna tesseramenti che non decolla

Non ricordiamo più a quale puntata sia arrivata la soap operaIl tavolo del centro sinistra“, ma una cosa è certa, o viene tirato fuori qualche colpo di scena o la trama, più passano i giorni e più diventa debolina.Un protagonista, Ceccuzzi, che non si vede in giro se non rigorosamente in ambiente protetto, ossia in mezzo ai suoi iscritti (sempre meno per la verità, dato che i rumors danno una campagna tesseramenti che non sta avendo quell’esploit di cui avrebbe bisogno) e soprattutto al ristretto gruppetto dei suoi fedelissimi (che nulla hanno a che vedere con il nucleo storico della tifoseria della Robur, perché forse loro, Ceccuzzi, non sanno chi sia). Ma oltre al capitolo del protagonista assente, esiste anche il problema dei comprimari, quelle figure che la trama stessa impone come minori e che, poi, fanno di tutto per esserlo ancora di più. Parliamo ad esempio del raggruppamento politico locale Siena Futura, capitanato dal vice sindaco Mauro Marzucchi, che sta avendo come unico tratto comune con il candidato del PD(S) Ceccuzzi una scarsa rete di rapporti politici ad alto ed importante livello.Sfugge quale sia la sottile strategia che sta portando avanti Marzucchi. Questa immediata ed improvvisa disponibilità verso il PD(S) non sappiamo quanto sia condivisa dall’elettorato vicino allo stesso. Quale nostra opinione, sconsigliamo di testare la propria forza politica cimentandosi nelle primarie (per inciso, può darsi che non verranno fatte, ma non come scrive Bisi perché alla fine si accorderanno, ma più semplicemente perché c’è una notevole disorganizzazione sia circa i tempi che circa le forze da mettere all’opera per farle) perché un pò la naturale consistenza numerica, un pò i franchi tiratori sempre in agguato, rischierebbero solo di acclamare una debolezza politica per Marzucchi all’interno dell’alleanza ancora prima di andare al voto, con tutto ciò che questo potrebbe voler significare. Ma passiamo ad altro ed analizziamo insieme sia l’attendibilità di certe notizie che la capacità organizzativa del PDL.Da quanto abbiamo letto e commentato nei giorni scorsi, nel sondaggio commissionato e “sospeso” (cosa, poi, vorrà dire non si sa) dallo stesso PDL attraverso il quale veniva “sondaggiato” il gradimento di alcuni nomi per fare il candidato a sindaco, ci pare di ricordare che il cognome Stelo non fosse presente. Oggi, Bisi, scrive che potrebbe essere lui un possibile candidato del PDL.Dunque, o Bisi ha informazioni non propriamente attinenti alla realtà, il che per un giornalista non sarebbe il massimo, oppure il PDL è andato totalmente in cortocircuitoProvate a seguire il ragionamento anche se un pò contorto.Ma scusate, prima indicono un sondaggio su alcuni nominativi; poi lo sospendono e, benché sospeso, saremo portati a pensare che tra i risultati, ancorché incompiuti, la preferenza sul nome di Stelo non sia potuta uscire fuori (dato che, da quanto letto, non era tra le papabili scelte) e ora, pur non avendo ritenuto opportuno farlo testare attraverso il sondaggio, stando a quanto scritto da Bisi, lo tirerebbero fuori come candidato? Cioè, sempre seguendo l’ipotesi di Bisi, il PDL sceglierebbe l’unica persona non inserita nella lista dei nomi da fa sondaggiare? Guardate che è una vera e propria stravaganza.In questo modo, la politica più che essere fatta attraverso alte strategie e mediazioni, sembra fatta lanciando i dadiPensate che possa essere un metodo che dà rassicurazioni e garanzie di saper governare? A voi la riflessione.P.s tralasciamo lo “scoop” del Bisi il quale annuncia che si voterà a maggio. Sono tre mesi che circola quel periodo per andare alle urne per le elezioni amministrative.

Firmato

La Primula Rossa

Una riflessione

Questi uffici vengono a sapere che oggi c’è stato un incontro tra questi due signori ed osservano che si intensificano i rapporti tra Riccaboni e la tatcheriana Fabbro e il partito di Verdini. Ora questi uffici si sentono di chiedere ai cittadini e alla politica senese se è il caso di lasciare il dissestato Ateneo nelle mani del partito di Verdini con l’appoggio di Rifondazione di Iantorno e Benocci, di SEL di Cannamela e della CGIL di Iacoboni, Angelaccio e Semplici. Diteci voi se è il caso. Secondo questi uffici assolutamente no!

Firmato: Cesare Mori

Grande evento!!! Non mancate!!!