
La vicenda della scelta del candidato a sindaco di Napoli ha nuovamente portato alla luce tutta la fragilità del PD, un partito che, evidentemente, non riesce più a gestire neanche gli strumenti che ha lui stesso creato.
Le parole e l’appello lanciato dalle colonne di Repubblica dallo scrittore Roberto Saviano fanno correre i brividi lungo la schiena. Il titolo “Azzerare tutto” riesce perfettamente a sintetizzare lo stato di salute del PD.
Arrivando alla realtà senese, l’Italia dei Valori ha lasciato il tavolo del centro sinistra. Questa è senza dubbio una notizia; simpatie o meno per l’IDV, è un modo di fare politica e, se questo proposito venisse mantenuto, sarebbe una dimostrazione di saper rimanere con la schiena diritta.
Ci eravamo già inoltrati in questa analisi nei giorni passati, ma forse è il caso di continuare di tanto in tanto a ritonarci, sempre nell’ottica di dare il nostro contributo ad un voto non di parte ma, più semplicementeconsapevole.
Il PD nazionale sembra diventato una barca in balia delle onde, incapace di dettare una linea politica; alla continua ricerca di appigli esterni che gli garantiscano la sopravvivenza; costretto a mille equilibrismi dialettici nel vano tentativo di accontentare tutti e tamponare le continue minacce di fuoriuscite di alcuni dirigenti.
Ogni giorno di più viene da chiedersi, ma quanto futuro politico può avere un partito così? L’unica previsione che può essere fatta è di un ancora lungo galleggiamento nelle acque della politica italiana, periodo che avrà quale peculiarità – più che realizzare un programma credibile ed un’azione politica forte che lo caratterizzi e lo contraddistingua una volta per tutte – quello di aprire bene occhi ed orecchie per capire il vento che tira ed essere pronti a saltare in altre realtà.
A Siena nell’orbita del centro sinistra, per adesso, questa condizione di sbandamento e di debolezza irreversibile del PD – che a Siena si trasforma in PD(S) – pare averla capita solo l’Italia dei Valori che, infatti, e molto saggiamente, potrebbe decidere di non farsi trascinare in basso, affrontando a testa alta e da sola la corsa per la poltrona di sindaco.
Atteggiamento che, se fossero davvero coerenti e soprattutto strategicamente reattivi, dovrebbero seguire anche altre forze che gironzolano intorno al famoso tavolo del centro sinistra.
Ci chiediamo come le forze della Federazione di Sinistra (al cui interno si trova Rifondazione Comunista) potrebbero far coesistere programmi che inneggino al cambiamento e contro il c.d. Sistema Siena se appoggiano un candidato d’apparato quale è Franco Ceccuzzi (e ribadiamo, attenzione, il problema un domani potrebbe non essere tanto lui quanto la pletora di yes men che ha intorno).
Un candidato che pur tentando di prendere le distanze anche da recenti disfunzioni di questo “Sistema” (non ultima, la poco edificante vicenda giudiziaria e mediatica che riguarda Andrea Pisaneschi forse in procinto di diventare ex banchiere del Gruppo MPS) è costretto a non esprimersi mai pubblicamente fino in fondo, forse per il consapevole timore che qualcuno alzi il dito e gli domandi che ruolo politico ha ricoperto in tutti questi anni.
P.s. Finanza e Mercati ha scritto che “Il Partito Democratico Siena” (quindi PDS) “chiede al Monte Paschi di fare pulizia all’interno del cda. […] Ma se si guarda all’appartenenza politica, l’accanimento legalitario si spiega subito: il professor Andrea Pisaneschi è consigliere di Mps in quota Pdl (Forza Italia)”. La domanda è:siamo sicuri sia proprio questo il motivo? Andrea Pisaneschi ha vissuto, bancariamente parlando, in tutti questi anni come uno strenuo sostenitore e rappresentante dell’opposizione locale ed è per questo che si approfitta della prima occasione per scaricarlo, o i motivi saranno anche altri?
Lasciamo ai lettori le loro considerazioni.
Firmato
La Primula Rossa