Il partito di Verdini e il partito di Ceccuzzi a fianco del loro caro Angelo

Arlecchino si confessò burlando e il Pd si confessa oggi con Montibello.

Tutto chiaro, senza ombre e senza indugi: in largo anticipo al fianco di Riccaboni e Ines Fabbro si erano schierati il partito di Verdini e i rifondaroli Benocci e Iantorno; nelle ultime ore arriva il soccorso del partito di Ceccuzzi. Una variegata compagine politica tutta distesa e protesa nel preparare il cordone sanitario al loro caro Angelo.

Inequivocabili e alquanto fastidiose le parole espresse dal responsabile università del Pd Donato Montibello, che con palese avventatezza si permette di affermare  che  il personale amministrativo dell’università ha “accettato” i tagli al loro stipendio. Frasi da brivido, quasi una confessione improvvisa di un partito che di fatto abbandona  i lavoratori e sposa le politiche antisociali del duo Riccaboni-Fabbro. Ognuno puo’ pensarla come gli pare ma le parole pronunciate e l’italiano sono chiari a tutti.

Ma cosa avrebbero accettato i dipendenti dell’università? Ma che film hanno trasmesso nelle sale della federazione del PD? Ma dove erano in questi mesi i dirigenti della sinistra senese?

I dipendenti dell’università non hanno accettato un bel niente. Hanno e continuano a subire provvedimenti non dovuti, unilaterali e palesemente illegittimi. I dipendenti pagano sulla loro pelle le responsabilità di altri: ovvero le responsabilità di quei barbari dissestatori che hanno dissestato l’ateneo per oltre 250.000.000 di euro. Costoro devono pagare e non altri.

E di certo non saranno ne il partito di Ceccuzzi e nemmeno quello di Verdini, i protagonisti della rinascita che tutti attendono dell’ateneo senese e soprattutto questi due partiti non sono i soggetti titolati che determineranno le sorti dell’attuale governante dell’ateneo e il loro silenzio sulle inchieste in corso non significa l’annullamento delle stesse. Anzi, la Giustizia lavora per i cittadini e non per i dissestatori.

Maestro James