Ma te guarda le coincidenze!

Questi uffici rilevano che in Via Roma 57 è sito il Centro Interdipartimentale presieduto da Bettini. Tutto questo nella villetta del Glicine. Osservano questi uffici che il numero 57 è assai vicino al numero 56, già sede operativa di una poco chiara SrL. Si potevano esimere, considerato che l’affitto del Glicine costa all’Ateneo, cioè ai contribuenti, qualcosa come € 46.500,00 l’anno, dall’osservare che il Bettini è anche il vate che ha cantato le lodi del dissestore Piero Tosi e del genio a lui fedele, sito in via Roma 56, Maurizio Boldrini meglio noto alle cronache marziane come Boldrake? No!!! La risposta è evidente!!! Visto che l’Ateneo ha approvato un piano di razionalizzazione degli spazi e vista la contiguità fra via Roma 56 e 57, non si potrebbe buttare fuori la InFact dall’Ateneo insieme al genio Boldrake e lì schiaffarci il vate dissestatore e il suo Centro? Così risparmierebbe un monte di quadrini. O no?

Firmato: Cesare Mori

La politica del doppiopesismo continua a governare le menti del PD(S) senese: cosa ne pensano dell’inchiesta in cui è coinvolta l’assessore provinciale Anna Betti? Perché nessuno di loro si è ancora pronunciato?

Intervistatore: “Lei ha promosso sul web una petizione per chiedere le dimissioni del senatore Pd Tedesco. Perché?” IntervistatoLo confermo: Tedesco coinvolto nell’inchiesta sulla Sanità in Puglia, deve lasciare. In Consiglio regionale (Lombardia) il gruppo del Pd ha chiesto le dimissioni della Minetti, per le note vicende. Ora al Senato ci si trova in una situazione delicata. Ma se si usasse la stessa misura si dovrebbe chiedere anche al senatore democratico un passo indietro altrimenti in molti non capirebbero“.

Questa la risposta (sacrosanta) che il consigliere del Partito Democratico della Regione Lombardia, il “rottamatore” (che noi preferiamo definire semplicemente obiettivo) Pippo Civati, ha dato in una sua intervista al quotidiano Il Mattino il giorno 7 marzo u.s.
Le parole di Civati potrebbero essere riprese pari pari e replicate anche su Siena. Sappiamo che stiamo per fare una considerazione già fatta, ma dato che ad oggi Simone Bezzini, Presidente della Provincia, e con lui il suo partito, il PD(S), non si è ancora pronunciato sull’argomento, ci torniamo nuovamente sopra.
Vi ricordate con quale tempismo il PD(S) senese a fine gennaio si affrettò a dichiarare “Chiediamo che la Banca Mps tuteli, come ha sempre fatto, la propria immagine e la propria redditività, accertando eventuali profili di incompatibilità nei confronti di Andrea Pisanechi, membro del Cda, e recentemente coinvolto, secondo notizie di stampa, in un filone dell’inchiesta relativa ai grandi appalti, portata avanti dalla Magistratura fiorentina“? A tutt’oggi, nonostante che anche in questo caso il nome sia ugualmente apparso sulla stampa, non abbiamo letto che la stessa censura e verifica sia stata avanzata dal PD(S) nei confronti dell’assessore provinciale Anna Betti. La domanda è fin troppo scontata: come mai? Forse perché il doppiopesismo è ancora il solo ed unico faro che illumina la moralità DiessinaPer chi vale la “Carta dei Valori” annunciata dai valenti comunicatori yes men che fanno (o meglio tenterebbero di fare) da cordone sanitario intorno a Ceccuzzi, contribuendo in maniera significativa a peggiorarne l’immagine? Possibile che a Siena (oppure altrove) non ci siano altri giornalisti comunicatori che sappiano come si sta sul mercato della comunicazione, quella vera? E, soprattutto, possibile che all’interno degli organismi dirigenti del PDSenese non se ne sia accorto nessuno?
Sarà possibile, prima o poi, ai senesi leggere una dichiarazione da parte di Simone Bezzini e del PDSenese sui rinvii a giudizio (come riportato dal corriere di siena a firma di Andrea Bianchi) che vedono coinvolti, tra gli altri, anche un assessore, il cui stipendio viene fatto con i soldi dei contribuenti? Come mai quando ad essere coinvolti nelle inchieste sono altri estranei alla stretta osservanza Diessina sono pronti ad ergersi come i detentori della giustizia assoluta e quando le inchieste coinvolgono qualcuno di loro, nessuno ne deve parlare?
Cari senesi, non sarà l’ora di farla finita con questa doppia morale, che ne dite?
Firmato
La Primula Rossa

Si trasforma in un razzo missile


Dopo l’attacco massiccio delle truppe del Re Vega, il principe Duke Fleed fugge via dalla sua Stella per rifugiarsi sulla Terra a bordo del robot Goldrake. Anni dopo anche le truppe di Vega giungono sulla Terra e, sotto la guida del comandante Hydargos e del feroce generale Gandal, tentano di conquistare il nuovo pianeta. Strano pianeta questa Terra!! … strano strano. E’ l’esclamazione spontanea di Hydargos e Gandal nell’apprendere dell’esistenza sulla Terra della fortezza Dissesto governata dal Re Pierus, successore indiscusso del Magnifico Luigi. Ma ciò che spiazza profondamente i malvagi condottieri delle truppe di Vega è la presenza tra le truppe di Pierus di un robot, il tuttologo Boldrake, non da meno in malvagità, che di fatto è un ottimo alleato per sconfiggere il grande Goldrake. Una manna che si alza dalla terra verso il cielo: Goldrake l’eroe delle due galassie impegnato a sconfiggere il male, grazie all’alleanza tra le truppe di Vega e Boldrake corre il rischio di risultare sconfitto. Naturalmente Re Pierus e Boldrake non disdegnano affatto la proposta di alleanza con le truppe di Vega e di certo l’idea di veder trionfare definitivamente il male sul bene per i governanti della fortezza Dissesto è suggestiva. Noi, attraverso la lettura delle carte segrete, scannerizzate da Julian Assange e inserite nel sito WikiLeaks, siamo venuti a conoscenza dei contenuti dell’accordo tra Il Re Vega e il Re Pierus. Nel cablogramma interspaziale dell’anno terrestre 2002 (rintracciabile sul sito WikiLeaks) si legge:

“Faraonico Re Pierus, io tiranno spaziale Re Vega accetto le Vostre condizioni e per i poteri che mi sono attribuito, invio sulla terra La Vanga e la Trivella spaziale: due armi potentissime utili per il buco finanziario già avviato. Il mio servo e fedele generale Gandal mi ha informato che il Vostro esercito è coordinato dal robot tuttologo Boldrake.Resto fiducioso del fatto che, non appena terminato il mega buco finanziario, impegnerete Boldrake e l’esercito della fortezza Dissesto per sconfiggere il nostro nemico Goldrake.”

Nel cablogramma spazialeinter si legge :

“Altezza Re Vega, io il Faraonico Re Pierus ringrazio per le potentissime armi e sono qui a confermare il nostro impegno per sconfiggere Goldrake. Appena le trivellazioni saranno completate invierò personalmente Boldrake al Vostro cospetto per ricevere le istruzioni necessarie. Mentre i poveri cittadini della terra perdono il loro tempo sperando nel bene comune, grazie alle Vostre armi noi saremo in grado di pensare al male di pochi”.

Fine dei cablogrammi.
Il romantico Goldrake venuto a conoscenza di questa nefasta alleanza con l’aiuto di Venusia riesce a scoprire le armi di cui è dotato il temibile Boldrake. Goldrake non si capacita: mai e poi mai si sarebbe aspettato un arsenale cosi potente e variegato. Boldrake era dotato di: docenza universitaria senza laurea, la responsabilità di un area comunicazione e marketing, innumerevoli compiti di moderazione di dibattiti,la capacità di richiedere 300 copie di libri senza autorizzazione,il cirillico,parole e musica,Via Roma 56. Insomma, un arsenale inimmaginabile. Sul momento sembrava una balla spaziale invece era una bolla finanziaria negativa terrestre.

L’arma che piu’ di tutti impressiona Goldrake e Venusia è l’INFACT spaziale. Una srl lodata da Boldrake che magicamente appare e scompare in Via Roma 56; una società che sul momento veniva immaginata come spin off senza esserlo, con sede legale in una casa privata e la sede operativa negli uffici della dissestata università di Siena nella mitica Via Roma 56. La Via da dove il tuttologo Boldrake controlla e dirige il suo esercito,una sorta di Via dell’oro e di Loro,una fossa delle Marianne dove decenza e legalità spariscono come sono spariti 250.000.000 di euro.

Goldrake preoccupato di dover affrontare uno scontro sanguinoso con Boldrake invia Venusia in stretto e in largo per la Terra alla ricerca di alleati o armi particolari.Venusia al termine della ricerca ritorna dal nostro eroe Goldrake informandolo che sulla Terra esistono due armi efficaci che non solo favoriscono il risultato ma evitano spargimenti di sangue.Dimmi dimmi Venusia..sono curioso di conoscerle queste armi. Ecco a te mi amato Goldrake le due armi: il codice civile e il codice penale.

Ed eccoli in volo il nostro Goldrake  e Venusia insieme al coro del movimento per la liberazione dei nani da giardino che cantano emozionati:

“…. va … distruggi il male e va
va … distruggi il male e va
mille armi tu hai, non arrenderti mai
perché il bene tu sei, sei con noi”

 

 

Riformisti. Secondo quanto trasmesso sulle frequenze di “Radio Lastra” non c’è storia. Andrea Bellandi straccia la triade Tafani/Colella/Targetti. Mauro Marzucchi, non pervenuto

Proseguendo con le chiacchere sulle vicende politiche senesi, c’è una certa area politica che merita attenzione a causa delle sue varie articolazioni.

Si tratta di quella parte che ruota intorno ai Riformisti, di ieri e di oggi; quest’area, frazionata in due tronconi, presenta da una parte Siena Futura (nata dalla scissione interna avvenuta un bel pò di tempo fa e che fa riferimento al vice sindaco Mauro Marzucchi) e dall’altra I Riformisti (tra i cui nomi spiccano Andrea Bellandi quale vice segretario cittadino; Silvia Lazzeroni, Riccardo Martinelli, Pasquale Colella – pupillo di Maurizio Boldrini -, Gianluca Targetti e l’attuale consigliere comunale Leonardo Tafani).
Come dopo ogni buona scissione che si rispetti, prima o poi arriva il momento dei conti (o per meglio dire, della conta) e con questi si vedrà chi riuscirà a strappare più voti all’altra parte. Si narra che in alcuni incontri pubblici, organizzati negli ultimi mesi dalla parte che fa riferimento a Marzucchi, la platea dei partecipanti sia stata parecchio scarsina. Marzucchi, almeno stando alle chiacchere trasmesse sulle frequenze di “radio lastra”, ha dato una bella botta ai suoi sostenitori. Questo forse a causa di anni e anni di “ambulatorio” in cui la disponibilità a parole ha superato di gran lunga la realizzazione degli impegni presi. E queste sono cose che al momento del voto si pagano con gli interessi.
Quindi, chi potrebbe andare a recuperare quella parte di elettori in libera uscita dalle file di Marzucchi? Senza dubbio una parte andrà direttamente fuori dal perimetro del centro sinistra (anche perché l’elettore medio di Mauro Marzucchi non ha mai visto di buon occhio né i Diesse né tantomeno lo stesso Franco Ceccuzzi) e l’altra parte?
Sulle prime la risposta potrebbe sembrare fin troppo scontata. Ai Riformisti del Bellandi e della triade Tafani/Colella/Targetti. Ma è qui che viene il bello: a quale delle due componenti? A quella più movimentista e proveniente dall’aggregazione civica Per Siena oppure a quella che da più tempo risulta iscritta ai Riformisti? In proposito avevamo già fatto qualche breve osservazione nei giorni passati e, attenendoci sempre rigorosamente alle voci di “radio lastra” (molte volte più vere di tante altre) sembra non esserci storia.
Andrea Bellandi, in una gara alla sottrazione di voti dallo stesso parterre elettorale(ossia quello che vota Riformistisupera di gran lunga sia per esperienza, che per capacità politica che per capacità attrattiva di consensi, ragazzi come Pasquale Colella (quanti voti gli garantisce Maurizio Boldrini? Ma di quelli reali, però; lì i giochi di prestigio sono complicatini da fare), il palestrato Leonardo Tafani e l’ex politico Gianluca Targetti (che non dovrebbe essere candidato ma il cui apporto in termini di voti portati potrà, lo stesso, essere valutato)Tutti e tre, con Bellandi in pista, rischieranno di avere un tristissimo risveglio la mattina del 17 maggio, data in cui i risultati delle preferenze saranno definitivi.
Qualunque sia l’esito del voto sul sindaco, come si metterà a quel punto sul piano dell’assegnazione di cariche ed incarichi internamente ai RiformistiDubitiamofortemente che Andrea Bellandi si faccia schiacciare lasciandosi applicare sulla propria pelle la teoria che quello che vince (Andrea Bellandi) dovrebbe essere –secondo i compagni Diessini – anche quello che perde.
P.s. sempre su “Radio Lastra” è possibile ascoltare anche un’altra musica. Pare che Ceccuzzi cerchi in tutti i modi di dare una mano a Marzucchi nel tentativo diarginare soprattutto la figura di Andrea Bellandi e i suoi sostenitori. Si narra che, addirittura, stia indicando a Marzucchi dei nomi da mettere nella lista di Siena Futura; sia perché forse Marzucchi sta avendo qualche difficoltà a trovare 32 persone disposte a metterci la faccia, sia perché così facendo Ceccuzzi può superare l’ostacolo del numero massimo di Diessini consentitigli nella lista del PD, sperando così di arginare anche l’altro suo problema, ossia che entrino in Comune troppi uomini dell’area ex Margherita di cui Ceccuzzi, si dice, non si fidi affatto.
Firmato
La Primula Rossa

Comunicazione IMPORTANTE!!!

A tutti i lettori di Fratello Illuminato!!! Le difficoltà che avete nella visualizzazione del blog sono dovute a degli aggiornamenti della piattaforma su cui il blog risiede. NON TEMETE!!! Quando vedete apparire la dichiarazione di certificato non verificato è perché ci rifiutiamo di pagare il pizzo alle multinazionali dei certificati e al contempo ci preoccupiamo della VOSTRA incolumità e del VOSTRO anonimato online (oltre che del NOSTRO). Potete tranquillamente dichiarare di essere consapevoli del rischio e procedere con la lettura che sarà INTERESSANTE e VERITIERA come la solito.

La redazione

 

 

Tremate tremate, le quote rosa son tornate! Corsa a Casablanca per gli aspiranti assessori

Un nuovo e terribile spettro svolazza nei sogni di Ceccuzzi (e non solo): le temibili “quote rosa”. Quella singolare area protetta per cui, in molti casi, a prescindere dal fatto se una persona è valida o no, bisogna collocarla in posti di “comando” in quanto donna. Ho sempre ritenuto questa modalità la forma più ghettizzante per il genere femminile che possa esistere; se si cominciasse a valutare le persone per ciò che valgono veramente (uomini, donne, gay etc.non importa affatto il genere) non ci sarebbe la necessità di sdebitarsi dai sensi di colpa riservando dei posti (in molti casi di poca importanza) nascondendosi dietro al paravento delle quote rosa.
Avete fatto caso ad una cosa? Quelli che fanno tanto puzzo inneggiando alle quote rosa, poi, in che ruoli vanno a collocare quelle stesse donne? O agli affari sociali, o alle pari opportunità e simili, righettizzandole di nuovo. Perché non mettere – se la scelta fosse stata fatta solo in base al merito e non alla quota – una donna a fare l’assessore al Bilancio? E perché non una all’Urbanistica? Diciamolo una volta per tutte, le quote rosa sono una grande stronzata e solo una trovata pubblicitaria che, invece di aiutarle, penalizza in molti casi le vere professionalità femminiliNilde Jotti non ha avuto un ruolo di primo piano in quanto quota rosa: era un politico di razza, punto e basta. Leggendo alcuni studi di settore emerge che le donne si sentirebbero molto più rispettate e considerate se ricevessero parità di trattamento reale a livello lavorativo e non solo, piuttosto che qualche sparuto posticino in qua e là riservato a qualche “quota”.
Però, il Ceccuzzi, per non rimanere indietro e continuare ad assencondare lo stile propagandistico che i suoi esperti/e spin doctor gli suggeriscono, si è lanciato questa nuova patata bollente addosso.
La dichiarazione “avrò metà giunta in rosa” immaginiamo abbia tolto il sorriso a molti di quelli a cui era stato promesso un eventuale posto in giunta (sempre che i senesi votino in massa per Ceccuzzi).E siccome gli assessori non potranno essere più di 8, questo significa che molti posti per gli uomini verranno tagliati; a questo punto è probabile che ci sia chi,pur di sedere sull’ambito scranno, per emulare i tagli sarebbe disposto a tagliarsi qualcos’altro. Proprio per questa ragione le prenotazioni per Casablanca potrebbero a breve registrare il sold out (ossia il tutto esaurito; lo abbiamo messo per far contenti e dare una bella parolona nuova agli spin doctor Ceccuzziani). 

Di nomi che circolano in giro ce ne sono un bel pò. Da Silvia Lazzeroni per i Riformisti (anche se potrebbe essere una partita tutta da giocare, perché se Andrea Bellandi si candidasse in quella stessa lista e prendesse una fraccata di voti lasciando alle prode non solo la Lazzeroni, ma anche il Colella e ilTafani, dirgli di no sarebbe un pò dura – e qui ritorna il concetto di consiglio comunale/Vietnam per Ceccuzzi). L’altro nome che gira insistentemente è quello della giovane Diessina Carolina Persi (qui, va detto, che Ceccuzzi lo farebbe anche per tenere unita una famiglia, dato che il fidanzato, Massimiliano Perugini dovrebbe ricandidarsi in consiglio comunale. E ilfamilismo si sa, ai Diesse è sempre garbato un monte). Altro nome che circolava era quello di Anna Gioia (moglie di Alberto Monaci), ma forse sarebbe un pò troppo dato che il figlio, Alessandro Pinciani (avevamo detto per caso familismo???) è già vice presidente della Provincia (ora va bene il pane fatto in casa, ma anche tutto il resto della pasticceria no). E quindi da una settimana sta girando il nome di un’altra leggiadra presenza femminile che potrebbe andare al posto di Anna Gioia: Alessandra Navarri. Questo nome, però (scappato dalla riva Diessina e approdato già da qualche anno su quella di Anna Gioia) avrebbe già fatto storcere il naso a più di una delle sue vecchie “compagne” (effettivamente, come dare loro torto: uscire la porta per poi rientrare dalla finestra sarebbe davvero una bella presa in giro per le donne della federazione).

Chissà che alla fine, per sedare i vari appetiti non si cerchi una soluzione che – per mettere tutti d’accordo e non creare gelosie – tagli la testa al toro e sia già pronto qualche biglietto aereo pagato dalla federazione per spedire qualcuno dei più fedeli yes men a Casablanca a tagliare (oltre alla testa al toro) anche qualcos’altro e rientrare, almeno così, nelle quote rosa gradite a Ceccuzzi.

Firmato

La Primula Rossa

 

Bau Bau News!!! Nuovo prodotto dolciario a Siena

Fino ad oggi era una prerogativa Laziale, nonché il modo migliore per accompagnare il caffè nei bar di Roma.
Ma finalmente il segreto della famosa ricetta è stato scoperto!! Solo il fiuto di un pasticcere sarebbe stato in grado di capire tutti gli ingredienti.
E ora lo scoop!! Dopo la specialità romana dei Maritozzi alla panna, ecco arrivata la versione senese: i Marignozzi!!
Il pasticcere Nannini ha già avviato le macchine (dopo aver pulito bene con lo spirito tutti gli ingranaggi) e dato il via alla nuova produzione dolciaria appositamente richiesta dal PDL senese.
Cosa aspetti!! Lasciati tentare e mangia anche tu il tuo Marignozzi alla panna!! Puoi mangiarlo anche se sei a dieta, sembra grosso ma alla fine è tutta aria e, soprattutto, non dà effetti collaterali.
Un unico rischio, se ne mangiate troppi; potrebbero nominarvi segretari del Pdl.
Ma tranquilli: non se ne accorgerà nessuno.

Nuovo successo nelle librerie scientifiche. Dopo l’aggiornato dizionario Italiano – Inglese, è uscito il fondamentale dizionario PDes(S)ese – Italiano. Già pronta anche la versione tascabile, edizioni Mondonano

Volete capirci qualcosa delle prossime elezioni amministrative senesi? Vi siete persi nella giungla dei neologismi e degli inglesismi? Avete bruciori di stomaco per aver mangiato troppo cinghiale in umidoSiete andati ad un evento organizzato dal PD ma dopo 5 minuti non ci stavate capendo più una mazza e pensavate di aver sbagliato ora e luogo?
Niente paura! Ci siamo qui noi pronti a corrervi in aiuto!
Ecco a voi un comodo dizionarietto, da portarvi sempre dietro, che vi aiuterà ad aprire uno spiraglio di luce nell’oscurità intessuta dagli esperti comunicatori del PD(S)!
yeah: eccola! la madre di tutte le parole chiave! La sintesi di tutti i principi ispiratori della campagna di comunicazione del PD! Può essere utilizzata in qualunque contesto e riempie immediatamente di gusto ogni frase e di sapore le vostre giornate. Esempio d’uso in un dialogo tipico:
“Sono un po’ preoccupato dalla situazione economica generale e dall’impatto che sta avendo la crisi anche sulla nostra città, specialmente sulle fasce più deboli della popolazione, che ne pensi?”
“Yeah! Grande! Mitico! Magico! Yeah!”
“Ma che sei scemo, ma hai capito che ho detto?”
“Oh yeah! Mitico! Magico! Yeah!”
yes-man (ma anche yes-woman): questi sono gli eroi del momento, i portatori di luce, coloro che innalzano i vessilli di ragione e razionalità fornendo la loro guida e consiglio al candidato sindaco del PD. Il loro senso critico è così sviluppato che a forza di annuire continuamente ad alcuni si stanno formando delle evidentissime piaghe sul collo, ad altri si sta direttamente svitando la testa e rischia di cadere.
spin-doctor: una specializzazione degli yes-manesperti di comunicazione, in grado di cogliere perfettamente gli umori del cittadino elettore e di propinargli frasi fatte, stereotipi e banalità direttamente offerte dalla Perugina (che le ha scartate dai bigliettini dei Baci perchè sembravano delle cazzate micidiali anche a loro). In particolare, come il nome suggerisce (da to spin ovvero far girare) il loro obiettivo è quello di confondere talmente le idee al cittadino elettore, facendolo girare appunto come una trottola, da renderlo talmente confuso al momento del voto che, almeno per sbaglio, farà la crocettina sul candidato sostenuto da cotali geni.
workshop (plurale uorscioppi): meravigliose iniziative partorite dalle fervidi menti dei comunicatori del PDpossono abbracciare qualunque argomento, dalla pelota basca all’allevamento del procione delle Bahamasl’importante è che siano completamente slegate da qualunque tema rilevante per il cittadino elettore e che si possano liberamente riempire di frasi ricchissime di parole prese dal qui presente dizionarietto. Pare tuttavia che il termine stia cadendo rapidamente in disuso poichè qualcuno degli esperti comunicatori, avendo incartato per sbaglio un panino con la porchetta usando una pagina del dizionario inglese-italiano, ha scoperto che il verbo to work significa… lavorare! Orrore! Terrore! Tremore! Disperazione! Dopo attimi di panico allo stato puro un comitato di esperti comunicatori ha deciso di bandire l’uso di un termine tanto sovversivo, casomai a qualcuno venisse la balzana idea di farli andare, appunto, a lavorare!!!
survey: sono i cari vecchi sondaggi, ma vuoi mettere quanto è più fico chiamarli così? Il loro fine ultimo e sommo scopo è quello di nascondere opinioni scomode e di evidenziare ovvietà innocue. I risultati dei survey si prestano bene ad essere presentati in chiusura di un workshop così si può tornare a casa tutti più contenti sentendoci molto più intelligenti.
forum: siccome workshop, per i motivi di cui sopra, suonava un po’ male, ecco che si introducono i forum, che funzionano più o meno alla stessa maniera, ma sono ancora più, cool, più trendy e naturalmente molto yeah! Piccola controindicazione, forum suona un po’ troppo pericolosamente di sinistra, è dunque allo studio un termine alternativo, il più gettonato pare essere “ritrovo del tutto inutile, talvolta provvidenzialmente cancellato dalla neve,  in cui chi parla non sa cosa dire e chi ascolta avrebbe molto di meglio da fare“. Breve, semplice, efficace, in perfetto stile esperto comunicatore del PD.
brainstorming: il vero asso nella manica di ogni bravo yes-man, il grimaldello in grado di aprire qualunque porta e risolvere ogni questione. Di fronte ad un problema concreto solo gli sciocchi cercherebbero di risolverlo, ma il vero esperto comunicatore è in grado di fare molto meglio, convocare un workshop da dedicare al brainstorming, così che i main issue della question siano più focused. Più chiaro di così si muore no?

target: sì, avete capito bene, siete proprio voi, i cittadini elettori, che, come dice la parola stessa, fungete da bersaglio per le brillanti campagne di comunicazione del PD, i cui giovani, rampanti, comunicatori sperano di far con voi, appunto, il tiro al piccione.
social: da non confondere con derive sinistrorse ormai demodè, e dunque da usare ben distante dalla parola forum, denota il fulcro portante dell’intera campagna elettorale del PD. Un partito social, del volemose bbene, delle serate trendy, delle notti magiche, dalle idee cool. Insomma più che un partito un posto dove stare in allegria e tracannare un paio di gottini insieme, così da allontanare i cattivi pensieri che fanno male alla testolina del cittadino elettore!
2.0: ma certamente! Oggi è tutto 2.0! Bisogna guardare avanti, puntare all’innovazione, alla condivisione, fare rete, abbrustolire due salsicce già che ci siamo visto che sono finite e… come dite? Che c’entra il 2.0 con le salsicce? Ah… e invece vi pare che c’entri qualcosa con la campagna del PD?
core value: ma sì! Ma sì! I cari vecchi valori di una volta, le massaie che stendono la pasta, una caccia al cinghiale in un’oasi protetta, gli scolaretti che imparano l’alfabeto, i Rettori che mandano a troie l’Ateneo, i Buoni Padri di famiglia che licenziano una madre-single ma moltiplicano i posti nei consigli di amministrazione di una azienda di trasporto pubblico che era nata per ridurli.Insomma i valori che vengono dal cuore, anzi dal core!
iPDdopo il successo di iPad, iPod, iPhone… sulla scia dei successi della Mela di Cupertino, ecco in arrivo il partito trendy e cool, ovvero l’iPD! L’iPD funziona anche senza pile e permette di ascoltare quasi ogni giorno della settimana un forum o di partecipare ad un workshop di sicuro interesse. L’iPD è dotato di molte funzioni tra cui un comodo registratore per potersi riascoltare all’infinito finchè non si finisce per credere alle minchiate che si dicono, una telecamera per distorcere la visione del pianeta al punto da perdere completamente il contatto con la realtà e, appositamente scaricabile dall’AppStore, iSegnaposto, una utilissima applicazione con cui potrete marcare sedie, poltrone e qualunque altro supporto per il deretano così da garantirvi una salda presa a prova di democrazia dell’alternanza!

di FitzChevalier Lungavista

Elezioni e preferenze per entrare in consiglio comunale: e se stavolta ci fosse la corsa a non candidarsi?

A breve (anche perché a momenti si vota) dovrebbero essere resi pubblici i nominativi dei candidati in consiglio comunale.

Stavolta, però, potrebbe esserci un’inversione di tendenza; invece di fare le corse e dare le gomitate per trovare un proprio spazio all’interno delle liste, potrebbe esserci una marcia indietro a passo di carica cercando tutte le possibili giustificazioni per non venir candidati.
Forse non tutti gli aspiranti candidati hanno fatto i dovuti calcoli e conteggi, il cui freddo e cinico esito renderà dei numeri da far rizzare i capelli a molti.
E’ oramai voce comune e diffusa in giro per Siena (riportata soprattutto da quelli a cui è stato proposto di candidarsi per la prima volta, i quali stanno facendo un paio di conti e diverse telefonate in giro – fatte un pò goffamente e con troppi particolari – per sapere chi potrebbe votarli) che per entrare in comune ai Piddini senesi occorreranno oltre 300 preferenze.
E chi ce l’ha tutti questi numeri con questi chiari di luna. Dunque, quanti ex Diesse potrebbero entrare in consiglio comunale, 8/9? Se restiamo al conteggio delle 300/320 preferenze a candidato, i Diessini dovranno essere in grado di farne girarecirca 2900 per assicurarsi i propri consiglieri. Che non è poca cosa, anche alla luce del numero non esiguo di quelli che dovranno uscire causa secondo mandato già consumato. Proprio su questo argomento, infatti, nei giorni scorsi il Sellato Cannamelaaveva richiamato all’ordine la coalizione dichiarando “Siamo impegnati a garantire il limite invalicabile dei due mandati amministrativi” (a questo punto scatta per forza una domanda: se Cannamela si ricolge a tutta la coalizione vuol dire che la non ricandidabilità, allora, sarà prevista anche per il vice sindaco Mauro Marzucchi. Anche se va detto che, nel caso ciò si verificasse, allo stesso Marzucchi la cosa potrebbe far comodo, così non si troverebbe costretto a misurare la sua attuale consistenza numericadato che negli ambienti politici si dice essere parecchio diminuita). La non ricandidabilità di chi ha già fatto due mandati rappresenterà un fattore non trascurabile, perché nelle elezioni amministrative i voti sono legati alla persona e, quindi, non è detto che i voti di uno che non si ricandida siano perfettamente “trasferibili” su un altro. Anzi. Il rischio volatilità è veramente altissimo.
E’ appunto in questo scenario che candidarsi non diventa un boccon da ghiotti ed il rischio di fare una figuraccia (cosa che potrebbe a quel punto andare a mettere in discussione anche eventuali promesse fatte) è dietro l’angolo. Avanti a chi tocca!
p.s. nuove voci danno Ceccuzzi stretto tra un’altra bega. Pare, infatti, che l’Idv, per ricominciare a dialogare con lui abbia posto un altro veto: Marzucchi – in caso i senesi votassero Ceccuzzi, anche se noi preferiamo invitarli a riflettere bene su questa eventuale scelta – non dovrà fare il vice sindaco e forse sarebbe addirittura poco gradito in giunta come semplice assessore.

Firmato
La Primula Rossa

Io Donna pretendo il rispetto e non voglio essere ghettizzata o “quotata”

Da anni oramai la Festa della Donna, quindi la mia festa, è vissuta piu’ che altro come una sorta di mera strumentalizzazione politica o come una sorta di “unico giorno per dire che noi ci siamo”.

Forse sarò fuori dal coro delle benpensanti o delle dirigenti di partito che vivono questa giornata come palcoscenico e poi magari negli altri giorni dell’anno (che sono 364) la condizione della donna è relegata in piccolo angoli sui giornali tipo “La posta delle lettrici”. Il mio corpo e il mio cervello di donna sono tali 365 giorni all’anno e non voglio più essere considerata “un giorno di festa”.Certo fa piacere sentirsi dire “buona festa” o ricevere una mimosa o dei fiori, ma IO PRETENDO DIGNITA’ E RISPETTO IN OGNI AMBITO DELLA VITA CHE VIVO,  IN CASA O NELLA SOCIETA’ SENZA DOVERMI SENTIRE OGGETTO DI SCONTRO POLITICO E SENZA DOVER VIVERE LA MIA CONDIZIONE FEMMINILE COME UNA GHETTIZZAZIONE O COME UNA “QUOTAZIONE” IN OGNI DOVE.

L’ 8 marzo dobbiamo viverlo come una ricorrenza particolare per ricordarci e ricordare le origini di questa data: perché l’8 marzo sta a significare qualcosa di piu’ elevato rispetto al corteo dei fiorai.

La data della Festa dell’8 marzo  risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare.

Lo sciopero proseguì per diverse giornate ma fu proprio l’8 Marzo che la proprietà dell’azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa.

Un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano semplicemente di migliorare la propria qualità del lavoro.Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita. L’8 marzo assunse col tempo un’importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità”

Mi piace riviverla così questa data, con la speranza che anche tante donne in politica o con ruoli dirigenziali si ricordino  della condizione della donna  non solo “per sventolare bandiere per un solo giorno” o per rivendicare cariche o poltrone politiche, ma nei momenti concreti in cui la dignità della donna è messa in discussione.

Ad esempio non ho visto le famose femministe del PD come Fiorenza Anatrini o Alessandra Navarri scendere in piazza per difendere la dignità delle lavoratrici dell’università di Siena colpite nel proprio reddito dalla direttrice di ferro Ines Fabbro. Va bene gridare contro il bunga bunga e su questo concordo. Ma la condizione della donna sui luoghi di lavoro è relegata solo al giudice del lavoro? Io ricordo l’8 marzo  da donna non quotata , da madre e da cittadina libera e fiera .

Marianne Franceschi