Elezioni e preferenze per entrare in consiglio comunale: e se stavolta ci fosse la corsa a non candidarsi?

A breve (anche perché a momenti si vota) dovrebbero essere resi pubblici i nominativi dei candidati in consiglio comunale.

Stavolta, però, potrebbe esserci un’inversione di tendenza; invece di fare le corse e dare le gomitate per trovare un proprio spazio all’interno delle liste, potrebbe esserci una marcia indietro a passo di carica cercando tutte le possibili giustificazioni per non venir candidati.
Forse non tutti gli aspiranti candidati hanno fatto i dovuti calcoli e conteggi, il cui freddo e cinico esito renderà dei numeri da far rizzare i capelli a molti.
E’ oramai voce comune e diffusa in giro per Siena (riportata soprattutto da quelli a cui è stato proposto di candidarsi per la prima volta, i quali stanno facendo un paio di conti e diverse telefonate in giro – fatte un pò goffamente e con troppi particolari – per sapere chi potrebbe votarli) che per entrare in comune ai Piddini senesi occorreranno oltre 300 preferenze.
E chi ce l’ha tutti questi numeri con questi chiari di luna. Dunque, quanti ex Diesse potrebbero entrare in consiglio comunale, 8/9? Se restiamo al conteggio delle 300/320 preferenze a candidato, i Diessini dovranno essere in grado di farne girarecirca 2900 per assicurarsi i propri consiglieri. Che non è poca cosa, anche alla luce del numero non esiguo di quelli che dovranno uscire causa secondo mandato già consumato. Proprio su questo argomento, infatti, nei giorni scorsi il Sellato Cannamelaaveva richiamato all’ordine la coalizione dichiarando “Siamo impegnati a garantire il limite invalicabile dei due mandati amministrativi” (a questo punto scatta per forza una domanda: se Cannamela si ricolge a tutta la coalizione vuol dire che la non ricandidabilità, allora, sarà prevista anche per il vice sindaco Mauro Marzucchi. Anche se va detto che, nel caso ciò si verificasse, allo stesso Marzucchi la cosa potrebbe far comodo, così non si troverebbe costretto a misurare la sua attuale consistenza numericadato che negli ambienti politici si dice essere parecchio diminuita). La non ricandidabilità di chi ha già fatto due mandati rappresenterà un fattore non trascurabile, perché nelle elezioni amministrative i voti sono legati alla persona e, quindi, non è detto che i voti di uno che non si ricandida siano perfettamente “trasferibili” su un altro. Anzi. Il rischio volatilità è veramente altissimo.
E’ appunto in questo scenario che candidarsi non diventa un boccon da ghiotti ed il rischio di fare una figuraccia (cosa che potrebbe a quel punto andare a mettere in discussione anche eventuali promesse fatte) è dietro l’angolo. Avanti a chi tocca!
p.s. nuove voci danno Ceccuzzi stretto tra un’altra bega. Pare, infatti, che l’Idv, per ricominciare a dialogare con lui abbia posto un altro veto: Marzucchi – in caso i senesi votassero Ceccuzzi, anche se noi preferiamo invitarli a riflettere bene su questa eventuale scelta – non dovrà fare il vice sindaco e forse sarebbe addirittura poco gradito in giunta come semplice assessore.

Firmato
La Primula Rossa

1 comment so far ↓

#1 roby on 03.08.11 at 10:34

Marzucchi farà l’assessore semplice per qualche mese, poi, dicono i gossip della politica, andrà alla Fondazione Mps, lasciando il suo posto a tale Adriano Tortorelli, archietetto giovane lanciatissimo nel miracoloso mondo della politica, si dice…