Tremate tremate, le quote rosa son tornate! Corsa a Casablanca per gli aspiranti assessori

Un nuovo e terribile spettro svolazza nei sogni di Ceccuzzi (e non solo): le temibili “quote rosa”. Quella singolare area protetta per cui, in molti casi, a prescindere dal fatto se una persona è valida o no, bisogna collocarla in posti di “comando” in quanto donna. Ho sempre ritenuto questa modalità la forma più ghettizzante per il genere femminile che possa esistere; se si cominciasse a valutare le persone per ciò che valgono veramente (uomini, donne, gay etc.non importa affatto il genere) non ci sarebbe la necessità di sdebitarsi dai sensi di colpa riservando dei posti (in molti casi di poca importanza) nascondendosi dietro al paravento delle quote rosa.
Avete fatto caso ad una cosa? Quelli che fanno tanto puzzo inneggiando alle quote rosa, poi, in che ruoli vanno a collocare quelle stesse donne? O agli affari sociali, o alle pari opportunità e simili, righettizzandole di nuovo. Perché non mettere – se la scelta fosse stata fatta solo in base al merito e non alla quota – una donna a fare l’assessore al Bilancio? E perché non una all’Urbanistica? Diciamolo una volta per tutte, le quote rosa sono una grande stronzata e solo una trovata pubblicitaria che, invece di aiutarle, penalizza in molti casi le vere professionalità femminiliNilde Jotti non ha avuto un ruolo di primo piano in quanto quota rosa: era un politico di razza, punto e basta. Leggendo alcuni studi di settore emerge che le donne si sentirebbero molto più rispettate e considerate se ricevessero parità di trattamento reale a livello lavorativo e non solo, piuttosto che qualche sparuto posticino in qua e là riservato a qualche “quota”.
Però, il Ceccuzzi, per non rimanere indietro e continuare ad assencondare lo stile propagandistico che i suoi esperti/e spin doctor gli suggeriscono, si è lanciato questa nuova patata bollente addosso.
La dichiarazione “avrò metà giunta in rosa” immaginiamo abbia tolto il sorriso a molti di quelli a cui era stato promesso un eventuale posto in giunta (sempre che i senesi votino in massa per Ceccuzzi).E siccome gli assessori non potranno essere più di 8, questo significa che molti posti per gli uomini verranno tagliati; a questo punto è probabile che ci sia chi,pur di sedere sull’ambito scranno, per emulare i tagli sarebbe disposto a tagliarsi qualcos’altro. Proprio per questa ragione le prenotazioni per Casablanca potrebbero a breve registrare il sold out (ossia il tutto esaurito; lo abbiamo messo per far contenti e dare una bella parolona nuova agli spin doctor Ceccuzziani). 

Di nomi che circolano in giro ce ne sono un bel pò. Da Silvia Lazzeroni per i Riformisti (anche se potrebbe essere una partita tutta da giocare, perché se Andrea Bellandi si candidasse in quella stessa lista e prendesse una fraccata di voti lasciando alle prode non solo la Lazzeroni, ma anche il Colella e ilTafani, dirgli di no sarebbe un pò dura – e qui ritorna il concetto di consiglio comunale/Vietnam per Ceccuzzi). L’altro nome che gira insistentemente è quello della giovane Diessina Carolina Persi (qui, va detto, che Ceccuzzi lo farebbe anche per tenere unita una famiglia, dato che il fidanzato, Massimiliano Perugini dovrebbe ricandidarsi in consiglio comunale. E ilfamilismo si sa, ai Diesse è sempre garbato un monte). Altro nome che circolava era quello di Anna Gioia (moglie di Alberto Monaci), ma forse sarebbe un pò troppo dato che il figlio, Alessandro Pinciani (avevamo detto per caso familismo???) è già vice presidente della Provincia (ora va bene il pane fatto in casa, ma anche tutto il resto della pasticceria no). E quindi da una settimana sta girando il nome di un’altra leggiadra presenza femminile che potrebbe andare al posto di Anna Gioia: Alessandra Navarri. Questo nome, però (scappato dalla riva Diessina e approdato già da qualche anno su quella di Anna Gioia) avrebbe già fatto storcere il naso a più di una delle sue vecchie “compagne” (effettivamente, come dare loro torto: uscire la porta per poi rientrare dalla finestra sarebbe davvero una bella presa in giro per le donne della federazione).

Chissà che alla fine, per sedare i vari appetiti non si cerchi una soluzione che – per mettere tutti d’accordo e non creare gelosie – tagli la testa al toro e sia già pronto qualche biglietto aereo pagato dalla federazione per spedire qualcuno dei più fedeli yes men a Casablanca a tagliare (oltre alla testa al toro) anche qualcos’altro e rientrare, almeno così, nelle quote rosa gradite a Ceccuzzi.

Firmato

La Primula Rossa