Continua il grande successo degli esperti comunicatori e politici del PD(S) senese. Il prodotto che hanno confezionato, l’impareggiabile carta dei valori (altresì detta dieci rotoli di morbidezza), è riuscita in un compito affatto facile: fare incazzare tutti. Bravi, ma non siamo invidiosi, questo record ve lo lasciamo volentieri.
PD e Carta dei “valori”: un’oscillazione permanente tra la canna del gas e la Canna-mela
Marzo 15th, 2011 — Note redazionali
Ma ve lo ricordate, sì, che il Marzucchi è il vicesindaco?
Marzo 15th, 2011 — Note redazionali
Due premesse. La prima: anche se lui si presenta come il verginello della politica persino i colonnini di Piazza sanno che Marzucchi è il vicesindaco del Comune di Siena. Così, tanto per ricordarglielo e ricordarcelo. La seconda: siamo tutti consapevoli della situazione difficile dal punto di vista economico e la sofferenza economica che stanno affrontando gli esercizi commerciali come da anni segnalato con dure critiche all’amministrazione comunale da parte delle associazioni di categoria. Ora, siccome il Marzucchi ha grosse difficoltà a comporre la lista dei candidati, il Ceccuzzi corre in suo soccorso si mormora che il Ceccuzzi avrebbe chiesto alla Confcommercio di inserire un loro rappresentante nella lista del Marzucchi. Ma gli associati della Confcommercio sono d’accordo con questi giochini? Si sono già dimenticati delle critiche rivolte all’amministrazione comunale? I dirigenti della Confcommercio pensano di fare il bene degli associati sostenendo il Marzucchi?
Pensavano di essere dei padri costituenti e invece giocano solo alle tre carte (e giocano anche male)
Marzo 15th, 2011 — Note redazionali
Mi ero ripromesso di non intervenire sul merito della disputa in corso, insorta dopo l’annuncio dell’estensione di una “carta dei valori” che vede tra gli autori “il novello esperto di buona politica” Daniele Magrini e i filosofi della comunicazione ceccuzziana. Evitavo di parlarne non per pigrizia o riluttanza al confronto, ma semplicemente perché ho condiviso e condivido le prese di posizione dell’editorialista La Primula Rossa.E a tal proposito registro che quanto asserito dalla Primula trova consenso nella maggioranza dell’opinione pubblica. Anche perché non solo io ma addirittura i colonnini di piazza hanno ravvisato in questa “carta” l’elogio dell’ipocrisia e la palese miopia culturale del gruppo dirigente del centrosinistra ceccuzziano senese. L’ipocrisia appunto , e nel segnalarla come tratto distintivo di questi “estensori di carta” mi ritorna in mente Voltaire e il suo “Dialogo tra un moribondo e un uomo che sta bene (definito il Barbaro). Il barbaro asserisce “Ebbene, se non puoi credere quel che voglio, di che lo credi, e questo mi basta”..risponde il moribondo “Come posso farmi spergiuro per compiacervi? Mi presenterò tra un istante davanti a quel Dio che punisce lo spergiuro”….replica il barbaro “Non importa; avrai il piacere di essere sepolto in un cimitero, e tua moglie e i tuoi figli avranno di che vivere.Muori da ipocrita; l’ipocrisia è unabuona cosa: è, come si dice, un omaggio che il vizio rende alla virtu’. Amico mio , che cosa costa un po’ d’ipocrisia?”
Esatto, che cosa costa un po’ d’ipocrisia? Non costa nulla seguendo la logica del barbaro e di quelli che oggi hanno la pancia piena, anzi ci si guadagna: il moribondo poteva ottenere un bel posto per l’eternità e i novelli ipocriti sicuramente potranno ottenere una bella poltrona per il loro sedere bramoso. Sempre in tema d’ipocrisia dopo aver letto l’ostile veto nei confronti di coloro che fanno parte di associazione “ di mutuo sostegno” mi è ritornata alla mente una leggenda metropolitana ,se non erro degli anni novanta.( e forse non è proprio cosi leggenda!!!). Si narra di un ipotetico politico di stazza, allora solo stazza, che abbagliato da una certa associazione “di mutuo sostegno” chiese a un “autorevole esponente” della stessa di farlo aderire e infatti compilo’ e firmò il modulo di adesione;poi un grande tempesta mediatica colpi la suddetta associazione e il politico di stazza, carico di ansie da “uomo coraggioso” richiamò con urgenza “l’autorevole” e rinnegò la sua richiesta di adesione ( per paura della tempesta). Chissà se il politico di stazza si ricorda della leggenda che lo vede protagonista??? Forse è occupato nelle odierne alchimie con cui spera di sistemarsi in un “posto” con solide fondazioni.? In fondo sono solo leggende che hanno la caratteristica della “riservatezza” ma non della dimenticanza.
Ma ritorniamo alla “carta” dei filosofi comunicatori. Ceccuzzi, Marzucchi, Iantorno, Mussari, Cenni, sono coloro che hanno gestito e condiviso per dieci anni il potere locale: dal progetto del nuovo stadio, all’ampliamento di Ampugnano,alle scelte urbanistiche e alle decisioni della Fondazione sugli assetti della Banca MPS.Erano tutti insieme,nessuno escluso. Però e qui il “però” è significativo, i tre moschettieri Ceccuzzi, Marzucchi e Iantorno, armati di “carta” e ipocrisia si rivolgono agli elettori affermando: “noi siamo il nuovo … serve il cambiamento rispetto al passato…lo stadio non va fatto…l’aereoporto non è una priorità, basta con i massoni, bla bla bla … etc etc”. E anche se i tre moschettieri si vergognano ad urlarlo, scaricano su Mussari e Cenni le colpe del passato e ogni tanto per fare un po’ di “puzzo politico” tirano in ballo il Piccini.
A questo punto, visto il grado di insopportabilità dei tre moschettieri, noi tutti massoni e non, facciamo una bella cosa: MANDIAMOLI IN PENSIONE POLITICA A GIOCARE A BRISCOLA E A BURRACO, visto che i tre sono affetti da miopia politica e sono portatori sani d’ipocrisia.
Pensano di essere dei padri costituenti con le loro barzellette di carta, invece giocano solo alle tre carte “scopri la poltrona giusta”. Naturalmente in tutto questo teatrino poteva mancare il fine giurista? No di certo. Ed ecco, tremate tremate, a sostegno della “carta” scende in piazza il giurista Pisillo: noto avvocato del foro senese e se non erro , lo stesso ha beneficiato e continua a beneficiare di incarichi presso il Comune che i tre moschettieri vorrebbero conquistare nel mese di maggio.
Buona carta (speriamo sia morbida) a tutti.
Maestro James
Ceccuzzik 2.0 contro le Giovani Marmotte
Marzo 15th, 2011 — Note redazionali
di FitzChevalier Lungavista
Sul futuro del Monte dei Paschi hanno le idee veramente chiare….senza alcun dubbio…
Marzo 15th, 2011 — Note redazionali
Mussari il 18 febbraio 2011 “Mussari nega aumento di capitale” e aveva dichiarato “Io sono qui. Se questa cosa ha avuto influenza sul titolo, siamo pronti a far partire le denunce, perché questo è aggiotaggio”. http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201102181611057646&chkAgenzie=TMFI < Ceccuzzi il 13 marzo 2011 afferma “ll Monte deve ricapitalizzare”http://www.ilcittadinoonline.it/news/135085/Ceccuzzi___Il_Monte_deve_ricapitalizzare_.html Noi non commentiamo per ora: le due posizioni si commentano da sole
PD e Carta dei Valori: dieci rotoli di morbidezza. Siamo forse al “contr’ordine compagni”? I Comuni di Poggibonsi e Colle patrocinano eventi Massonici: con la Carta de Valori come la mettete?
Marzo 15th, 2011 — Note redazionali
Bau Bau News!!! Nuovi rumors nella comunicazione senese!!!
Marzo 15th, 2011 — Note redazionali
La Banca d’Italia commissaria la banca libica UBAE Bank
Marzo 14th, 2011 — Note redazionali
Vi ricordate i toni trionfalistici per la nomina del ceccuzziano Luigi Borri per conto di MPS al CdA della banca libica UBAE Bank? Ecco: vi ricorderete il nostro disappunto sia per i toni trionfalistici sia per la partecipazione a questa banca (http://shamael.noblogs.org/?p=933).
Come avevamo bene intuito la Banca d’Italia, vista la situazione libica, ha provveduto oggi a commissariare la UBAE (http://www.edizionioggi.it/cronaca/2011/3/14/news-13547/banca-italia-commissariamento-per-la-ubae-bank-roma.html).
Visto che la sede della UBAE è a Roma possiamo asserire che “il ceccuzziano Borri è durato nell’Ubae Bank meno d’un gatto sull’Aurelia”.
Cervelli in fuga e genii a responsabilità illimitata
Marzo 14th, 2011 — Note redazionali
Da anni, grazie anche alla mano di coppale che Luigi Berlinguer ha dato con la propria riforma baronale e con visione privatistica (spacciata per autonomia) all’università italiana, il fenomeno triste e desertificante per la cultura e la ricerca italiana , ovvero “la fuga di cervelli”, è aumentato in termini esponenziali. Una fuga di massa: non viaggi di piacere, ma vere e proprie fughe per la vita, perché nei deserti al massimo si sopravvive, che è cosa ben diversa dal vivere. Questa è la situazione della cultura e dell’università italiana che peggiora sempre più: perché ministri come la Gelmini scimmiottano in gran parte la concezione del’ex magnifico Luigi. Berlusconi è arrivato dopo al governo, ma in alcuni ambienti anche della cosidetta sinistra baronale le forme del berlusconismo erano già ben radicate.
Nel ritornare ad affrontare le vicende ben note del dramma finanziario e culturale che vive l’Ateneo senese, non è azzardato affermare che certi comportamenti nefasti nella gestione finanziaria e accademica dello stesso ateneo trovavano terreno fertile in quella sorta di “porto franco” definita autonomia universitaria. Provate a dimostrarmi il contrario. A tutt’oggi alcuni degli esponenti della nomenclatura responsabili del dissesto, favoriti anche dalle chimiche nebbie piemontesi, teorizzano l’impunità e l’intoccabilità come una sorta di salvagente istituito dalla loro idea di automomia. Come dire: noi si fa come cazzo ci pare e la magistratura non ha competenze nella nostra gestione dell’università;una sorta di Stato nello Stato,come se una mattina due o tre individui decidessero di proclamare l’indipendenza di Stigliano (senza averne diritto) dal Comune di Sovicille.
Ed ecco che si materializza il famoso genio Maurizio Boldrini perché chi più di lui rappresenta al meglio la visione autonomista del “si fa come cazzo ci pare”? Conosciamo fin troppo bene le doti immense che gli hanno consentito di essere docente senza laurea, di aver ricoperto incarichi presso la CRUI ai tempi del Tosi e soprattutto di aver organizzato un’area comunicazione dentro l’Ateneo cosi popolata da far invidia alle aree comunicazioni del governo italiano, della Casa Bianca, delle Nazioni Unite. Se la memoria non mi inganna, la famosa area comunicazione boldriniana comprendeva 54 persone; senza considerare le risorse finanziarie gestite dalla stessa area. Su questi aspetti forse,anzi spero, ci sono delle verifiche interne ed esterne in corso.
Ma si poteva limitare a questo la fame di presenzialismo del nostro genio Boldrini? Certo che no. Di lui troverete impronte in numerosi dibattiti politici insieme al suo compagno e amico Franco Ceccuzzi, perché non dimentichiamoci la sua tessera del PD. Le sue impronte dicevamo sono ovunque: presentazioni di libri, iniziative con il Comune di Siena, grazie all’amicizia con Marcello Flores (assessore invisibile, ma docente presente nella nomenclatura berlingueriana-tosiana), partecipazioni ad eventi che vanno dai libri sul vino alle conferenze stampe di aziende private (di questo abbiamo un video) con la presenza dell’assessore provinciale Tiziano Scarpelli. Ah scusate, dimenticavo: il nostro genio Boldrini gode anche del sostegno di Ivano Zeppi e quindi di parte del mondo delle cooperative. Insomma, ovunque ci giriamo, il Boldrini c’è. Cosi come quando percorrendo alcuni tratti autostradali leggiamo quelle scritte sui muri o sotto i cavalcavia “DIO c’è”. Nel nostro caso “Boldrini c’è”. Infact è cosi. Chiedo venia a quel Dio se mi son permesso di citarlo in questo argomento poco edificante delle vicende boldriniane.
Con tutte le sue apparizioni di certo non è di poco conto quella in Via Roma 56. Vi ricordare di Via Roma 56? E’ la sede del dipartimento di scienze della comunicazione della Facoltà di Lettere di Siena, quindi locali dell’Università di Siena non di proprietà visto la stessa paga l’affitto del San Niccolò. In Via Roma 56 nasce e si sviluppa la storia della società srl IN.FACT che tutto ben conoscete. Risulta che il Rettore Riccaboni abbia avviato un’indagine interna su questa società IN.FACT comunicandolo al cda dell’università.A mio avviso oltre all’indagine interna il prof. Riccaboni dovrebbe presentarsi alla caserma dei Carabinieri di P.zza San Francesco suonare il campanello, dire buongiorno e informare il Maresciallo della strana presenza di una certa IN.FACT nel locali dell’università ricordandosi che la stessa è in affitto (ricordate la legge sugli affitti e sui subaffitti?).Dovrebbe far questo il Riccaboni o al massimo altri membri del CDA dell’università come Morrocchi o Cucini anche se questi due hanno la stessa tessera di partito di Boldrini (ma non credo che modifichi la loro imparzialità!!!!!??? Ci rido anche su questa affermazione). Alcuni,come lo stesso Boldrini che da giorni telefona a destra e a sinistra per farsi tutelare politicamente, mi possono replicare “ma cosa c’entra Boldrini con l’IN.FACT? Leggetevi queste dichiarazioni del genio (utili anche al Riccaboni per informare il Maresciallo):
“Esiste già uno spin off all’interno dell’Ateneo ma il loro è un modello diverso trattandosi di un’azienda vera e propria. Lo spin off richiede tempi lunghi per affrontare il mercato mentre oggi è importante fare impresa nel più breve tempo possibile. Importante, poi, che inizino a produrre mantenendo un profondo legame con l’Università: le aziende devono rivolgersi a consulenze esterne mentre loro hanno a disposizione attrezzature e professionalità in un luogo dove già si produce ricerca”.
Questo diceva di IN.FACT il Boldrini e questo affermava anche un altro docente di scienze della comunicazione Antonio Rizzo:
“I ragazzi da parte loro hanno contribuito alla crescita del dipartimento realizzando il sito e sperimentando i nuovi servizi. Sono state avviate le procedure di spin off anche se credo che le condizioni attuali, poste dall’università non siano accettabili. Al di là di questi aspetti, che in un modo o nell’altro si risolveranno, come docenti li ho sempre sostenuti …”
E proprio il caso di ribadirlo: CERVELLI IN FUGA E GENI A RESPONSABILITA’ ILLIMITATA.
Ma perché non si mettono d’accordo?
Marzo 14th, 2011 — Note redazionali
Ceccuzzi rilascia un’intervista a l’Unità ripresa dal Cittadinoonline in cui dichiara:
“Mps ricapitalizzata ma torni a creare redditività”. Questo il titolo dell’intervista a Franco Ceccuzzi, candidato sindaco del centrosinistra pubblicata oggi su l’Unità toscana nella quale si è parlato anche del futuro della banca. Il Monte deve ricapitalizzare ? E’ la prima domanda. “Basilea 3 lo impone entro il 2019 – risponde Ceccuzzi -il governatore della Banca d’Italia ha invitato i tre grandi gruppi a farlo rapidamente”.
Fino a una settimana fa Mussari e Mancini sostenevano l’esatto contrario.
Ci sembra che nel PD abbiano poche idee, ma ben confuse. Peccato che la confusione e il disaccordo vertano su un problema non da poco: la Banca.
Si mettessero d’accordo, così magari i Cittadini sanno cosa fare poi, eh!?!