Ho scritto t’amo sulla sabbia

Nell’estate del 1968 irrompeva nella scena musicale italiana un tormentone cantato da Franco V e Franco I , ossia la mitica canzone “Ho scritto t’amo sulla sabbia”http://www.youtube.com/watch?v=uDTibYS2aI0)

In questi giorni di primavera del 2011 un tormentone di ben altra natura si insinua nelle menti dei senesi, un ritornello stridente ma continuo divulgato da Franco (Ceccuzzi) che piu’ o meno fa cosi “Discontinuo discontinuo mentre insabbio” e per non essere da meno rispetto al V e la I, il Franco di oggi incoraggia un altro ritornello “Io amo” canticchiato da Alessandro Nannini. Praticamente Franco e Alessandro cantori neo-melodici di loro stessi, praticano le new discontinuità(una sorta di new age della politicahttp://www.youtube.com/watch?v=XTBzebE8wFI ) e sotto la sabbia gli stessi non cercano l’amore ma tentano di nascondersi dalle verità storiche.

Entrambi erano nel comitato elettorale a sostegno di Maurizio Cenni e  oggi, come se niente fosse, i due neo-melodici si presentano ai cittadini con un fare da verginelli della politica e da cultori della rivoluzione antimperialista. Il Franco ha ricoperto tutti i ruoli possibili nella politica senese decidendo e sostenendo tutto in questi ultimi 11 anni: dalle candidature dei sindaci alle nomine varie, dal sostegno a Piero Tosi e Maurizio Boldrini all’ampliamento dell’aereoporto di Ampugnano. Oggi, nella logica della new discontinuità grazie all’ausilio dei due menestrelli Cannamela e Iantorno, pretenderebbe di smarcarsi da questi 11 anni e con la faccia tosta del politicante “fa finta” di non sapere nulla del sistema di potere senese. Ma che strano!! Alla presidenza della camera di commercio troviamo il ceccuzziano Guasconi, nella deputazione della Fondazione MPS troviamo il ceccuzziano filosofo Alessandro Piazzi, alla presidenza della provincia il ceccuzziano Bezzini, nel cda dell’università i ceccuzziani Cucini e Morrocchi, alla presidenza della Tiemme il neo-ceccuzziano Roncucci,alla carica di vicesindaco il neo-ceccuzziano Marzucchi e per ora fermiamoci qui(questi rendono bene l’idea). E lui fa finta di niente e scrive “discontinuità” nei proclami? Non siamo ridicoli e patetici.Il giochino era ben studiato(dai comunicatori) ma “ccà nisciuno è fesso”.

Alessandro invece, investito del ruolo di candidato a sindaco dai Verdiniani, seguendo la linea imprenditoriale berlusconiana (Io sono io) si smarca addirittura dagli ultimi 20 anni di politica senese. Forse nel comitato elettorale del Cenni c’era finito per un errore di battitura, magari volevano scrivere Verdini e hanno finito per scriverci Nannini. Anche qui, oggi è un’altra storia. “Io non c’ero”..”io amo”, “sostenevo Cenni ma sono di destra”, “ispettore tombale con fuochi fatui”..”scappellamento a destra” : queste piu’ o meno le dichiarazioni politiche del neo-verdiniano Nannini. Lui è un po’ piu’ sfigato del Franco: con l’inizio della primavera senese Verdini è il primo sconfitto in questa caduta di un sistema locale fallito. (http://www.youtube.com/watch?v=3CP8C5OT4WE&feature=related)

La primavera del 2011 è differente da quella del 2006 e non per via di 5 anni trascorsi: la consapevolezza del fallimento del sistema “politico bilanciato” di Ceccuzzi e Verdini non è pura suggestione ma una realtà nei giudizi dei cittadini.E oggi ci sono anche le alternative reali e di governo libere da scontri personalistici. E’ bello poter continuare a cantare “t’amo sulla sabbia” ma soprattutto ricordiamoci di scrivere nomi diversi dal Franco e Alessandro nella scheda elettorale per la carica di sindaco di Siena.