Luglio 13th, 2011 — Note redazionali

Gli Uffici di Cesare Mori e Il Maestro James , dopo aver consultato la redazione tutta e gli orienti vicini e lontani, esprimono piena soddisfazione per i pronunciamenti congiunti del sindaco e del presidente della provincia di Siena in merito alla situazione dell’università. ( che riportiamo con il link http://www.sienafree.it/universita/203-universita/24128-bezzini-e-ceccuzzi-rafforzare-il-legame-tra-citta-provincia-ed-ateneo )
Siamo qui a rappresentare volontà diffuse nella società civile e in gran parte del mondo universitario: Il rettore di fiducia di Stefano Bisi, Angelo Riccaboni e la signora Ines Fabbro per il bene dell’Università di Siena e di tutta la comunità sono invitati a dimettersi dai loro incarichi e quindi smetterla di suicidare l’ateneo. Non è più sostenibile una situazione del genere. Hanno fallito in tutto: hanno macellato i lavoratori, hanno annientato la sinergia istituzionale, hanno indebolito l’intera struttura universitaria. Non hanno piu’ la fiducia della comunità senese e di conseguenza devono allontanarsi e quindi permettere (per evitare il commissariamento) nuove elezioni.
E’ fallito un sistema autoreferenziale e baronale sostenuto dal solo Stefano Bisi e da qualche soggetto residuale dell’impero tosiano. Vi sembra possibile tenere inchiodato al muro del pianto un intero ateneo solo per mantenere i privilegi di baroni e degli amici dei dissestatori? Chiudiamo questa brutta pagina e nel contempo invitiamo lo stesso Bisi a prendere atto del fallimento del suo groviglio. Il buon senso gli indicherebbe la strada di mollare la presa. Comunque, siamo ancora in attesa di un suo articolo in merito al processo sul concorso universitario che vede tra gli imputati Marcolongo e Bruno Frediani.
Questi Uffici e Il Maestro James nel dire Ciao Angelo, Ciao Ines e salutando Stefano Bisi, propongono alle istituzioni tutte di stimolare, dopo le dimissioni o defenestrazione di Riccaboni e Fabbro, un sano dibattito interno all’università dal quale possa scaturire una o più candidature di rottura netta con questa brutta pagina .
Per risanare e rilanciare l’università servono scelte partecipate e nel pieno regime della certezza della legalità.
Cesare Mori
Maestro James
Luglio 12th, 2011 — Note redazionali

Ci mancava solo l’indecente proposta del rettore pro tempore Riccaboni (ricordiamo che la sua elezione è al vaglio dei magistrati) tesa a creare una sorta di università dittatoriale e degli amici degli amici. Non contenti di aver distrutto un’importante università, di averla dissestata con azioni banditesche, che cosa si inventano i successori del faraone Tosi? Prima le dichiarazioni del Riccaboni affermando che lui va avanti anche contro il parere negativo dei revisori dei conti; oggi invece lo stesso Riccaboni in accordo con la Fabbro e con il sostegno giornalistico del Bisi (vedi il silenzio assoluto) pretenderebbe di escludere dalla composizione del cda gli enti locali e quindi ricamarsi un sistema di gestione chiuso, autoreferenziale sul modello del partito di Verdini del tipo “si fa come cazzo ci pare”.
In un paese in cui certi uffici funzionano adeguatamente non sarebbero passati nemmeno due giorni: il Riccaboni si sarebbe trovato fuori dalla porta. Ma di questo ne parleremo il 21 luglio 2011.
Che cosa aspettano i partiti, le forze sindacali, tutte le istituzioni senesi a prendere le dovute posizioni pubbliche contro il neoberlusconiano Riccaboni? Ora si spiega il perché la Gelmini non è mai intervenuta contro il dissesto dell’università: il Riccaboni e la Fabbro sono sostenuti dai berlusconiani Verdini e Rocco Girlanda e di conseguenza anche dal gruppo editoriale di Girlanda rappresentato a Siena dal giornalista d’inchiesta Stefano Bisi. A proposito Bisi, come mai non scrivi nulla sul processo del concorso universitario che vede tra gli imputati Marcolongo e Bruno Frediani? Perché non fai un salto in Via Franci? Ci risulta che oggi il processo è partito anche se gli avvocati dei due imputati avevano tentato di farlo rinviare. Perché Riccaboni e Bisi non intervengono sul concorso universitario oggetto di procedimento penale in corso?
Il quadro, intorno e dentro l’ateneo, dal dissesto, alle elezioni del rettore, ai concorsi truccati, alle ipotesi di cartolarizzazioni e non ultima la proposta di escludere la società civile e istituzionale di Siena dal cda dello stesso ateneo, è meritevole di un maxi processo e di indagini serrate. Nel frattempo spero non tardino le prese di posizione delle istituzioni e delle forze politiche. Se gli ultimi due giapponesi del groviglio bisiano, Riccaboni e Bisi vogliono continuare a ruzzare perché non si ritirano su qualche atollo sperduto e quindi la smettono di destabilizzare il sistema e di far pesare sulle spalle della collettività i loro ruzzini?
p.s. Dobbiamo dare atto alla Nazione di Siena di aver prodotto in questi giorni articoli chiari e professionali su tante vicende che il sistema dell’informazione legato al Bisi pretenderebbe di occultare o al massimo di strumentalizzare.
Luglio 11th, 2011 — Note redazionali
1) Antonio Giudilli, come ha accolto la nomina a nuovo commissario dell’idv senese? quali saranno i primi passi per rilanciare il partito nella realtà della nostra provincia e della città?
La mia nomina è stata il frutto di una scelta condivisa all’interno del gruppo dirigente, il quale ha ritenuto che fossi la persona più adatta, forte anche del ruolo che ricopro in consiglio provinciale, a “traghettare” il partito verso il congresso straordinario previsto per il prossimo autunno. in quest’ottica ritengo che nei prossimi mesi Idv Siena debba continuare nel processo di radicamento su tutto il territorio provinciale, attraverso il coinvolgimento degli iscritti e di quanti vorranno avvicinarsi al nostro partito. Allo stesso tempo, Idv dovrà essere sempre più soggetto politico attivo e propositivo per quanto riguarda le problematiche senesi e provinciali e dovrà effettuare la propria azione politica mettendo al primo posto la salvaguardia degli interessi dei cittadini.
Il nostro partito sul piano nazionale ha da sempre combattuto le distorsioni derivanti dalla presenza dei cosiddetti poteri forti – che a Siena sono ancora più forti – e noi dovremo fare lo stesso sul piano locale. La mancata elezione di un nostro consigliere non deve precludere o inficiare minimamente la nostra azione politica su Siena, che anzi deve essere assidua e incisiva specie sulle tematiche che hanno caratterizzato l’accordo con Franco Ceccuzzi (Fondazione MPS, Cultura e Urbanistica).
2)oltre a questo ruolo politico, lei è anche consigliere provinciale di maggioranza: come giudica il lavoro della giunta provinciale e quali sono secondo lei le questioni da affrontare con urgenza?
Credo che la Giunta abbia fatto un ottimo lavoro in questi primi due anni, che, lo ricordo, sono stati interessati da una forte crisi economica caratterizzata per di più da pesanti tagli dello Stato. A differenza del Governo, l’amministrazione provinciale si è fatta carico sin dall’inizio delle problematiche conseguenti, dando risposte mirate nei limiti delle risorse e delle specifiche competenze. Rispetto alle cose da fare io sono dell’idea che se ben pianificate, le urgenze debbano tendere allo zero e debbano essere dettate soltanto da eventi imponderabili. Credo comunque che alcune priorità ci siano e che vadano individuate nelle misure tese a creare nuova occupazione e in nuovi settori: il recente atto di indirizzo approvato durante l’ultimo Consiglio Provinciale va sicuramente in questa direzione.
3) Che valutazione ci offre sulla situazione della Fondazione e Banca MPS?
La Fondazione e la Banca sono un patrimonio da difendere e da valorizzare. Purtroppo stanno attraversando entrambe un periodo di sofferenza dovute da una parte alla situazione contingente dei mercati e dall’altra ad alcune scelte ambiziose della Banca avvenute in passato e forse nel momento sbagliato. La situazione in cui versa la Fondazione (e Siena tutta) è conseguenza di quelle scelte. Ora però è il momento di fare quadrato: credo che la Città (tutta) e le sue Istituzioni in questo momento debbano sostenere la Banca e la Fondazione con tutti i mezzi a disposizione. Credo anche che il nuovo Provveditore Claudio Pieri, cui vanno i miei auguri di buon lavoro, abbia le competenze e le capacità giuste per affrontare e superare nel migliore dei modi questo difficile momento.
4) come sono i rapporti tra l’IDV e i partiti della coalizione qui a Siena?
IDV Siena non faceva parte della maggioranza uscente, di conseguenza i primi contatti con le altre forze politiche si sono avuti al tavolo del centro sinistra per la definizione del programma di mandato. Un dialogo iniziato allora e che continua tutt’ora attraverso la partecipazione ai gruppi di maggioranza: uno dei luoghi deputati alla presentazione del nostro contributo di idee utili all’attuazione del programma o alla soluzione dei problemi che si presenteranno nel corso dei prossimi cinque anni.
5)un giudizio sulla situazione nazionale.
Molto preoccupante: lo stato in cui versa il sistema economico finanziario, quello infrastrutturale e politico fa avvicinare sempre più il nostro Paese a quelli del Terzo Mondo. Altro che Grecia. L’Italia deve liberarsi dell’attuale sistema di potere al più presto. I segnali per un’inversione di tendenza ci sono: basti pensare al risultato referendario e alle ultime amministrative. Non bisogna cullarsi sugli allori ma occorre dare vigore a queste indicazioni. La politica deve tornare ad essere il luogo delle idee, della visione e del coraggio delle scelte; deve scrollarsi di dosso le influenze dei poteri forti e occulti e deve come bussola i valori sanciti dalla nostra Costituzione. Ma sono tuttavia ottimista: confido molto nel ruolo che le donne avranno in futuro nel dare le risposte che l’Italia si aspetta dalla politica e la nascita del Movimento delle Donne ne è la conferma.
6) come valuta la nuova giunta comunale di Siena?
Una squadra capace, in grado di esprimere quelle azioni incisive e necessarie che da troppo tempo la Città attende ma che dovrà fare i conti con una difficile congiuntura economica.
Luglio 10th, 2011 — Note redazionali


Finalmente dalle aule del tribunale della Repubblica Italiana emerge una verità che da una parte rende giustizia al gruppo imprenditoriale di Carlo De Benedetti , dall’altra conferma che in Italia oltre ai soggetti privati che corrompevano vi erano anche giudici corrotti. http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_09/lodo_mondadori_condanna_berlusconi_appello_ferrarella_753c2104-a9f2-11e0-9d03-960d18ba419d.shtml
L’Italia del nostro tempo è attraversata da diverse inchieste della magistratura, dagli scandali dei grandi appalti del G8 , la vicenda Finmeccanica, la P4, l’inchiesta su dissesto universitario dell’università di Siena, l’inchiesta sulle vicende dell’aereoporto di Ampugnano, il rogo scoppiato dentro la curia di Siena, l’inchiesta sul concorso con i due rinviati a giudizio Marcolongo e Frediani. Che cosa fanno emergere queste inchieste oltre al merito dell’attività giudiziaria? Emerge un sistema impazzito gestito da pochi affaristi e megalomani del potere che attraverso una rete di rapporti di amicizia, di letto e di associazionismo deviato hanno speculato sulla stessa classe politica, si sono insediati con i loro amici in vari cda e infine hanno dissanguato le casse dell’economia dello Stato. E se ci fate caso i nomi dei personaggi coinvolti (la colpevolezza saranno i tribunali ad emetterla) ritornano nelle vicende e nelle cronache anche meramente politiche della vita senese. Dal Borgogni dell’inchiesta Finmeccanica al Verdini a Rocco Girlanda http://www.lanazione.it/umbria/cronaca/2010/02/17/293891-girlanda_telefono.shtml
Del signor Borgogni se ne occupa la magistratura, sul chi è Verdini lo sanno anche i muri; di Rocco Girlanda potrebbe parlarne il giornalista d’inchiesta Stefano Bisi visto che Rocco è l’amministratore del gruppo editoriale del Corriere di Siena e visto che Rocco organizza insieme al Bisi un premio nella nostra Città. A tal proposito ci poniamo questa domanda: ma le istituzioni senesi sono sempre convinte di organizzare nuovamente un premio con il gruppo editoriale di Rocco Girlanda e Stefano Bisi? Boh..forse saranno gli eventi che potrebbero suggerire la giusta risposta e chissa’ se il PD senese sarà coerente fino in fondo con la carta etica sbandierata. Vigileremo rumorosi osservando le mosse.
E visto che si sta affrontando la questione dei rapporti tra politica e mondo dell’informazione, non sarebbe male come atto di trasparenza conoscere l’entità delle varie sponsorizzazioni o investimenti della banca MPS nel gruppo del corriere di Siena e nel giornale online che vede come direttore responsabile sempre il giornalista Bisi.(vedi Siena News). Perché riteniamo che sia giunto il momento di chiudere il groviglio dello stesso Bisi prima che sia lo stesso groviglio ad implodere. E quando il ventilatore gira non si sa mai gli schizzi dove possono arrivare.
Perché finanziare una componente dell’informazione locale che di fatto interviene come soggetto interessato nelle varie vicende istituzionali come ad esempio l’aereoporto di Ampugnano, università di Siena e gli attacchi strumentali alla Fondazione MPS? Come mai il Bisi non parla del concorso universitario oggetto di un’inchiesta della magistratura che vede tra i rinviati a giudizio Marcolongo e Bruno Frediani? Come mai il Bisi fin dall’inizio ha sostenuto la presidenza Viani all’aereoporto di Ampugnano?
Come mai il Bisi ( ma qui potrebbero essere anche altri a rispondere pubblicamente) non ha mai scritto niente sull’assunzione del direttore di MPS Tenimenti(società del Gruppo Monte dei Paschi)? Sapete perche’ poniamo questa domanda? Due giorni fa sul giornale del Bisi è apparsa una lettera di un certo Roberto Vivarelli che nel contempo è consigliere comunale del PD di Buonconvento e Direttore di Mps Tenimenti. Questo Vivarelli nella lettera rimproverava al suo partito di non prendere le dovute distanze da certe politiche demagociche in merito alla discussione sull’abolizione delle provincie. Da quanto abbiamo letto questo Vivarelli dovrebbe far parte della corrente moralizzatrice del PD oltre che vantare giustamente una lunga amicizia con il mitico Bisi. E a tal proposito poniamo questa domanda sia al Vivarelli sia al Bisi( si accettano risposte anche da altri: E’ vero o no che Roberto Vivarelli è stato per due mandati Presidente di MPS Tenimenti e verso la fine del secondo mandato è stato assunto direttore della stessa società MPS Tenimenti? Sempre per restare nella corrente dei moralizzatori alla Bisi.
Poi uno si chiede come mai la fuga dei cervelli in Italia e a Siena è sempre in aumento. Ieri questo problema nel corso di un’intervista se lo poneva anche il presidente dell’amministrazione provinciale di Siena Simone Bezzini. Certo che se il PD senese continua a sostenere il groviglio del Bisi e dei suoi amici altro che fuga di cervelli….potrebbe verificarsi una fuga di massa da una realtà in crisi mentre tutti continuano a guardarsi l’ombelico e a mirar le stelle.
Uno spiraglio di fiducia forse l’abbiamo intravisto nelle parole e nell’espressione giovanile della segretaria provinciale del PD senese Elisa Meloni (classe 1977). Sarà in grado di imporre al suo partito una rottura con quanto sopra evidenziato e quindi smetterla con il groviglio del Bisi?
E infine visto che la Meloni (anche se qualcuno forse non ci crede) a noi è simpatica ci permettiamo di suggerirgli di rispondere alla lettera moralizzatrice del sig.Vivarelli solo dopo che lo stesso si convinca a dare una risposta al quesito sulla sua assunzione a direttore di MPS Tenimenti.
Il groviglio del Bisi si preoccupa di tutelare gli amici degli amici mentre la crisi imperversa e finiscono i soldi anche per il sociale. Altro che premi da organizzare…..
Luglio 8th, 2011 — Note redazionali
Cogliamo l’occasione per ricordare l’evento del “Se non ora quando” di oggi e domani organizzato nella città di Siena http://firenze.repubblica.it/cronaca/2011/07/08/news/donne_a_siena_tutte_nel_giardino-18833737/
Ed è proprio prendendo spunto da questo importante evento che vede protagoniste le DONNE ITALIANE che rimettiamo al centro della vostra attenzione la vicenda di una donna coraggiosa e onesta da anni vittima di ostracismi e torti riscontrati dalla stessa autorità giudiziaria all’interno dell’ospedale e della Facoltà di medicina dell’università di Siena. Ci riferiamo alla Dottoressa Antonella Fioravanti, una professionista seria vittima delle baronie universitarie e di giochi sporchi tipici di un sistema di illegalità insostenibile. Ha scritto bene il prof Giovanni Grasso ieri sul suo Blog http://ilsensodellamisura.com/2011/07/due-casi-per-il-movimento-delle-donne-%e2%80%9cse-non-ora-quando%e2%80%9d/.
La vicenda della Dottoressa Fioravanti è stata segnalata ieri dalle pagine del quotidiano LA REPUBBLICA e stamani dal quotidiano LA NAZIONE DI SIENA. A questo punto siamo convinti che soprattutto la magistratura non farà trascorrere altro tempo e speriamo che le forze politiche e le istituzioni senesi e regionali scendano al fianco della Dottoressa Fioravanti. Non per fargli un piacere personale ma per rivendicare una società della legalità e per contrastare la discriminazione nei confronti delle donne nei luoghi di lavoro.
Come mai il giornale diretto da Stefano Bisi non dice nulla sul concorso truffa di cui è vittima la Dottoressa Fioravanti? Come mai Bisi non ne parli? Come mai??? Visto che sei sempre a dar lezioni a tutti e dici di essere un giornalista serio , perché non scrivi qualcosa su questo concorso?
Come mai nella Facoltà di Medicina e dentro l’ospedale proteggono il prof. Bruno Frediani rinviato a giudizio proprio per questo concorso? Come mai alcuni professori della Facoltà di medicina non si esprimono pubblicamente su questa vicenda, ad esempio il prof. Ranuccio Nuti e il prof. Galeazzi? Come mai il rettore non dice qualcosa?
Strani questi silenzi vero? Ma anche su questo ritorneremo sopra nei prossimi giorni. Soprattutto sui professori della facoltà di medicina.
Nel frattempo chiediamo pubblicamente alle istituzioni competenti di istituire una commissione d’inchiesta sulla facoltà di medicina di Siena e su tutti i concorsi oggetto di segnalazione anche all’interno dell’azienda ospedaliera. La magistratura intanto farà il suo corso….Anche senza gli articoli del Bisi.
Luglio 7th, 2011 — Note redazionali

Le leggende, che alla fin fine sono delle amare realtà, susseguitesi nel tempo nei dintorni di Via Roma 56-53100 Siena, ci riportano alla mente il mistero dello scannafosso dimenticato. Si vocifera che durante la fine dell’impero tosiano, presi dalla furia (aveva ragione Italo Calvino quando scriveva che bisognava valorizzare la lentezza) di chiudere i lavori per permettere al faraone di sfoggiare il doppiopetto inaugurale, ops… ops, lo scannafosso previsto dal progetto non sia stato realizzato( che volete che sia: se non salti la finestra mangi lo scannafosso!!).
Sarà vero? E’ solo una leggenda o come si suol dire “qui gatta ci cova”? Le alternative sono due: o gli uffici preposti lasciano riposare le gambe della sedia e si recano in Via Roma oppure Angelo Riccaboni prende il telefono, chiama il giornalista d’inchiesta Stefano Bisi e gli chiede di avviare una mega inchiesta giornalistica sul mistero dello scannafosso. In assenza di un puma spenna galline, anche uno scannafosso genera un fascino giornalisticamente seducente. Immagino già la locandina del Bisi: “Lo scannafosso lascia la presidenza e in Via Roma è scomparso dal progetto l’avvocato”. In attesa che qualcuno sveli il mistero dello scannafosso, spostiamoci da Via Roma e soffermiamoci in Via Banchi di Sotto 55.
Forse non ne siete a conoscenza, ma in questa via oltre ad esserci la sede del rettorato, all’interno dello stesso, ci sono due virtuosi personaggi da noi tutti discriminati e sottovalutati. Solo il coraggioso Bisi si era accorto delle doti virtuose del direttore amministrativo Angelo Riccaboni e del magnifico rettore Ines Fabbro (pardon i ruoli sono invertiti, ma che volete: è la sostanza che conta). Questi due virtuosi sono mesi che girano girano, scrivono scrivono, elaborano elaborano, pontificano pontificano, tagliano aggiungono, cambiano ricambiano, ma purtroppo per la nostra amata università, all’infuori che galleggiare e ballare come sul famoso Titanic, non hanno partorito nemmeno una proposta strutturale utile per risanare l’ateneo e per ridare fiducia al personale, agli studenti e a quei professori(forse pochi) che da anni invocano scelte credibili e trasparenti. Sono lì con il finto sorriso d’ordinanza in attesa di un miracolo (alla Kazzenger per intendersi) o di un colpo di culo improvviso. Loro si baloccano e vengono baloccati dal solito gruppetto residuale dell’impero tosiano e intanto l’ateneo lentamente scivola verso la terra dei morti viventi. Chi se ne frega mi replicherà qualcuno e forse aggiungerà un “fatti i cazzi tuoi”: i baroni di medicina sono sempre più baroni, il figlio di Jolanda Semplici(amica di Ines) ha fatto carriera, il LAU non è stato chiuso, il personale è sottoposto a macellazione economica. Praticamente il leit motiv dell’era tosiana del “si fa come cazzo ci pare” non ha mai cessato di albergare nel modus operandi dei vertici attuali. Dimenticavo altre due cosette su cui dovrei farmi “i cazzi miei”: probabilmente aumenteranno le tasse universitarie e forse dopo l’estate spunterà una sorta di piano degli esuberi. Ma su questo non vi scomponete: non interessano a nessuno queste cosette; gli studenti (chissà le loro famiglie) sono contenti per l’aumento delle tasse e coloro che potrebbero essere esuberati son lì tranquilli, ridono e assistono dormienti ai balocchi dei due virtuosi.
In conclusione, riprendo la tematica edilizia e immobiliare anticipata con lo scannafosso, per evidenziare l’ulteriore genialata virtuosa dei due virtuosi tanto cari al Bisi. Pur avendo ricevuto una valutazione negativa dai revisori dei conti( “chi se ne frega … perchè devono rompere le balle questi revisori”) in merito all’ipotesi di “sperare” di risanare l’ateneo con le dismissioni immobiliari, i due virtuosi ribattezzati “i due immobiliaristi” a testa bassa sembrano intenzionati a perseguire la strada delle dismissioni degli immobili. Non abbiamo ancora capito se attraverso delle cartolarizzazioni, delle aste o se i due metteranno dei cartelli “vendesi” alle facciate degli stessi immobili. Non è ancora chiara per noi questa vicenda. Chi di dovere due salti in Via Banchi di Sotto 55 dovrebbe farli, così per scrupolo e per comprendere come mai i revisori dei conti si sono espressi con valutazioni negative. Ricordatevi che si tratta di immobili di un ente pubblico e non di proprietà privata. Ma su questo son sicuro che i membri del consiglio di amministrazione dell’università (ben coscienti delle responsabilità che il loro ruolo comporta) da domani mattina saranno i primi a chiedere chiarimenti ai due virtuosi. Nel frattempo ricordiamo a chi di dovere che ci sono delle inchieste giudiziare che difficilmente possono essere dimenticate così come avvenuto per lo scannafosso.
Luglio 6th, 2011 — Note redazionali
Come non dar ragione al prode Stefano Bisi che sul suo blog si scaglia contro il movimento di fanatici denominato “Viva Maria”? ( http://aula.forumfree.it/?t=8371661).
Come si fa a non sostenere la giustificata accusa a queste insensate manifestazioni che altro non sono che l’apologia di un movimento sanguinario che la storia ricorda con il nome di “Viva Maria”? Però nel contempo ci chiediamo:in questi anni in quale cantuccio il prode Bisi ha depositato la coerenza e l’adesione ai principi di “Liberté, Egalité, Fraternité”? Forse la domanda è inopportuna e la risposta è ovvia: era troppo impegnato nel difendere quel “groviglio armonioso” dentro il quale un posto di onore lo stesso Bisi l’aveva riservato ai vertici della Curia senese, dal Vescovo Buoncristiani, all’economo Acampa fino al segretario dell’arcivescovo don Andrea Bechi. E oggi quasi scandalizzato dal silenzio, il Bisi, si chiede come mai Buoncristiani non interviene sul premio organizzato dai fanatici di “Viva Maria”.
Ma lo sapete chi è uno dei maggiori sostenitori del movimento “Viva Maria”? Il segretario del Vescovo o ex (non ricordo perchè non seguo le cose profane) don Andrea Bechi, il quale elogiava l’aspetto “positivo” del Viva Maria. A tal proposito mi preme ricordare il puntuale e preciso rimprovero nei confronti di don Andrea Bechi fatto dall’assessore comunale Mauro Marzucchi nel 2009 e che qui vi ripropongo attraverso un link http://www.sienafutura.it/index.php?option=com_content&view=article&id=57:donandrea&catid=38:siedint&Itemid=71
Per carità di Dio, figuriamoci se l’arcivescovo si mette contro Don Andrea Bechi. E’ una blasfemia il solo pensarlo. Scoppierebbe un’infuocata polemica se il vertice della curia si scagliasse contro il fedele don Andrea Bechi.
Il Bisi certe riflessioni e certe prese di distanza doveva maturarle anni fa e non come ha fatto fino all’altro ieri elogiare “il groviglio”.Del resto come impedirglielo: è lui l’autore del groviglio stesso. La memoria e gli archivi stampa non dimenticano “le fotine” e gli articoli di elogio nei confronti dei tre curiali Buoncristiani, Acampa e Bechi che il Bisi sfornava di continuo sul suo giornale.
Come mai Bisi non si è mai posto questa domanda visto che si proclama laico? Anche se non vi è nulla di illegale, perché il presidente della Banca nel pieno di queste funzioni decide di fare l’avvocato difensore dell’economo della Curia dove ha sede legale la banca stessa? Quanto meno è inopportuno.
La coerenza non è acqua; anche se a volte viene proclamata fin troppo santa. E a volte per certi falsi casti seguaci di Dio la differenza tra Viva Maria e Viva la fica è davvero poca. Apriamo la riflessione, però all’ombra, altrimenti in questi giorni di caldo estivo rischiamo di bruciarci il cervello.
Luglio 5th, 2011 — Note redazionali

1) Pinassi, Lei con la lista 5 stelle è stato un candidato inaspettato per le elezioni amministrative di Siena. Come giudica il risultato ottenuto?
Sicuramente il risultato delle elezioni è stato, per il neonato Movimento Siena 5 Stelle, un successo insperato. Pur non avendo superato lo sbarramento del 3%, gli oltre 1000 elettori che hanno scelto la nostra lista rappresentano un voto di protesta che a Siena non si vedeva da decenni.
2) La vostra spinta politica si è conclusa con le elezioni o pensate di svilupparla anche senza la presenza in consiglio comunale?
Noi crediamo che la politica si svolga nelle strade, tra i cittadini. Purtroppo l’attuale partitocrazia, avvolta su se stessa, si chiude nelle stanze del potere, sorda alle richieste ed ai bisogni della città. Il nostro ruolo nel consiglio comunale, come tante volte ribadito, sarebbe stato quello di “portavoce” delle istanze cittadine: non rinunciamo a questo obiettivo, anche se sarà possibile solo dall’esterno, attraverso gli strumenti che il regolamento comunale mette a disposizione della cittadinanza. Queste elezioni erano solamente un punto di partenza: il nostro movimento è vivo e lavora, non solo a Siena ma in tutta la provincia.
3) Un Suo giudizio sulla situazione della Fondazione e Banca MPS?
Il disastro compiuto da questa casta di professionisti della politica e dell’economia dovrebbe far riflettere tutti coloro che non hanno esitato a tacciarci di “populismo” e “inesperienza”. La maggioranza dei senesi ha comunque scelto la solita strada, ormai in declino, verso una Siena povera e depauperata di tutti i suoi centri economici, tra cui la Fondazione e la Banca MPS, ma anche l’Università e l’Ospedale. Quale futuro si prospetta per una città che non beneficerà dei cospicui finanziamenti della Fondazione ? Sicuramente questo sarà utile a togliere quella “patina di oro che ricopre il letame nascosto sotto il tappeto” ma saranno i cittadini meno abbienti, come al solito, a scontare l’inevitabile taglio dei servizi sociali che si prospetta all’orizzonte!
4) Come giudica la partecipazione dei giovani nella vita politica senese?
Queste elezioni ci hanno permesso di scoprire come anche a Siena ci sia veramente voglia di mettersi in gioco, soprattutto da parte dei giovani che, sempre meno, stentano a riconoscersi nell’attuale agone politico. Abbiamo comunque notato molta reticenza a metterci la faccia, per paura di ritorsioni -sopratutto sul posto di lavoro- tipiche di una società “mafiosa” e clientelare come quella senese. Purtroppo, e cito il buon Aurigi, Siena è scivolata nel Meridione.
5) Della vicenda aereoporto Ampugnano cosa ci dice?
Ho aderito sin dall’inizio al “Comitato No Ampugnano” perchè sono convinto che tutta la vicenda di Ampugnano altro non sia che l’ennesima speculazione finanziaria operata a danno della comunità. Del resto basta guardare le interviste che i nostri amministratori hanno concesso alle TV sulla vicenda (emblematica quella dell’ex sindaco Cenni al giornalista di Report) per capire l’assurdità di tutta l’operazione. Adesso attendiamo l’esito delle indagini della magistratura senese che, lo speriamo fiduciosi, sarà in grado di far chiarezza su tutti i punti oscuri dell’operazione.
Ma a prescindere da eventuali reati o speculazioni, è drammatica come la vicenda sia stata “calata dall’alto”, senza alcuna consultazione civica, come un Re -e relativa corte di tirapiedi e lacchè- che decide delle proprie terre come più gli aggrada: Siena dovrebbe sforzarsi di uscire dalla mentalità medievale in cui è ancora -purtroppo- impantanata.
Prendere coscenza dei propri diritti e doveri, da cittadino e da italiano, è il primo passo verso la costruzione di una città ed una società libera e giusta !
6) Una valutazione sul risultato dei referendum.
Che dire, una vittoria su tutta la linea ! Certo, anche se ci speravo non mi sarei mai aspettato un risultato simile, che dimostra come i nuovi media -tra cui Internet- rappresenteranno il futuro della propaganda e dell’informazione, anche politica. Chi ha perso, a questi Referendum, non è la Destra ma l’intera classe politica tradizionale: ha vinto l’Italia.
Luglio 4th, 2011 — Note redazionali
Lo stile è inconfondibile e la “strategia del fumo negli occhi” identica nel tempo. Ed eccolo il Bisi che ritorna alla carica con i suoi colpi geniali: una sorta di diversivo per tentare di alloggiare nel dimenticatoio le questioni più serie. Lui potrebbe replicare “sono un giornalista” ed è “mio diritto scrivere e proporre quello che mi pare”. Nulla da eccepire, ma questa replica avrebbe un senso nel caso in cui ci dovessimo trovare di fronte a un giornalista e ad una linea editoriale definibile tale.
Ma noi tutti e anche il Bisi stesso sappiamo che non è cosi. Ed è proprio rileggendo e commentando alcuni fatti che continuiamo a considerare il Bisi un soggetto interessato e non un giornalista attento alle questioni senesi.
AEREOPORTO DI AMPUGNANO. Bisi è sempre stato attivo nel sostenere la presidenza Enzo Viani e l’ampliamento dell’aereoporto di Ampugnano e con il suo giornale è sceso praticamente in “pista”. Visto i suoi rapporti con Enzo Viani doveva e dovrebbe astenersi con le sue interferenze giornalistiche sulla vicenda e soprattutto dovrebbe evitare di criticare o additare come ostili allo sviluppo coloro che criticano l’ampliamento di Ampugnano.
FONDAZIONE E BANCA MPS.Da diversi giorni il Bisi ha intrapreso una battaglia giornalistica praticamente contro i vertici e i membri della fondazione MPS. All’improvviso il Bisi si è scoperto giornalista d’inchiesta e di opposizione. Grasse risate in città e in campagna. Ma per piacere: l’hanno capito tutti che il Bisi attacca i membri della Fondazione e guarda caso difende l’ex direttore Parlangeli, sol perché deve difendere le posizioni del suo amico Mussari (presidente della Banca e sponsor di Parlangeli). Perché fa tutto questo il Bisi? Semplice: difendere la sua posizione personale e il rapporto economico tra la Banca e il suo giornale (rapporto economico naturalmente alla luce del sole, ma che non rientra a nostro avviso in un investimento strategico e portatore di utili per la banca). Anche in questo caso, invece di lanciarsi in scoop da novello giornalista finanziario ed ergersi a moralista della gestione della Fondazione, il buon senso dovevo consigliargli di occuparsi del premio per la miglior foto canina.
UNIVERSITA’ DI SIENA. Sicuramente i ritardi della magistratura nelle inchieste sull’Università di Siena sono insostenibili, ma, anche a seguito di una maggiore attenzione nazionale dentro la stessa magistratura, non finiranno nel dimenticatoio e non si perderanno nel porto delle nebbie. Forse Bisi spera questo: anzi in più occasioni non solo si è lamentato dei troppi esposti e di certo non si è mai occupato delle stesse inchieste. In questo caso il giornalista d’inchiesta era in vacanza. Che cosa si inventa oggi sul suo giornale? Promuove nei confronti del suo amico rettore pro tempore Riccaboni la proposta di una laurea ad honorem al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Noi siamo i primi ad esprimere riconoscimenti e stima al nostro Presidente, però caro Bisi non strumentalizzare questa proposta per dare in mano al tuo amico Riccaboni una carta per far passare in secondo piano i disastri dei dissestatori e i fallimenti gestionali dei tuoi amici Riccaboni e Fabbro.
Giornalisticamente parlando, siamo stati chiari e precisi.
Luglio 1st, 2011 — Note redazionali
Capo del governo: Stefano Bisi (in quota Rocco Girlanda)
Responsabile della sicurezza pubblica: Giovanni Di Stasio (in quota Lega Nord)
Responsabile delle telecomunicazioni: Maurizio Boldrini (in quota Boldrini)
Responsabile sviluppo territoriale: Enzo Viani (in quota Bisi)
Responsabile economico: Piero Tosi (in quota Stigliano)
Responsabile trasporto pubblico: Tommy Stufano (in quota Pian dei Mantellini)
Responsabile urbanistica: Angelo Riccaboni (in quota Ines Fabbro)
Responsabile relazioni pubbliche: Giusy (in quota F4)
Rappresentante aree protette: Claudio Marignani (in quota Verdini)
* Nella foto: il capo del governo Stefano Bisi