Lo chiamavano “Il Nebbia”

I famosi volumi (con spese non autorizzate) che Tosi e Boldrini avevano ordinato in onore di Luigi Berlinguer (a proposito quando arriva il conto della Corte dei Conti per questi debiti fuori bilancio dell’università?) hanno un titolo altisonante “Tra diritto e storia” (anche se il diritto non era di casa in ateneo); oggi invece a titolo gratuito si potrebbe preparare un volume dal titolo “Tra la leggenda e l’agenda” da dedicare al sindaco Valentini. L’idea del volume nasce dalla notizia che giunge in redazione con nostra grande sorpresa: ci dicono che negli ambienti bancari il sindaco Valentini lo chiamavano “Il Nebbia”. Noi eravamo rimasti al “George Clooney del bar dell’Orso” e successivamente al “taglia nastri”. Ma la notizia de “Il Nebbia” irrompe prepotentemente e quindi ci siamo informati del perché lo chiamavano così e ci hanno risposto perché “spesso i suoi ragionamenti sono avvolti dalla nebbia”.(Ovviamente citiamo anche “Don Brunetto 930” edito dalla testata giornalistica Sunto)Ed effettivamente fin dalla campagna elettorale e soprattutto in questi giorni la nebbia è alta con le dichiarazioni de “Il Nebbia”.

Racconti erotici sotto l’ombrellone: Vibrante ad ogni piccola scossa

In sella sulla nostra MicroBike Tandem 26, io e il mio amico olandese, pedalando in sincrono lungo un tratto della Pedemontana delle Marche che avevamo imboccato dallo svincolo della strada comunale Selva Nera presso San Martino in Selva Nera, all’interno del comune di Sant’Angelo in Vado. Il ritmo delle pedalate ci cullava e cullava i nostri pensieri ed erano pensieri eccitanti che sgorgavano in sudore sulla pelle e si sommava al sudore di quel pedalare. L’olandese pedalava in silenzio, quasi in raccoglimento mistico, distratto solo dal passaggio delle auto o dai suoni del paesaggio circostante. Rompeva quel silenzio soltanto per chiedermi a intervalli di alcuni minuti, “Francesca ti piace?” Io non rispondevo, accelleravo il ritmo e accarezzavo furtivamente la sua schiena avvolta dal lino e dal sudore. Lui capiva che quel gesto era una risposta affermativa e per assicurarmi che aveva capito girava la testa con lo sguardo rivolto a me e mi omaggiava di un malizioso sorriso. E ad ogni sguardo ornato dal sorriso coincideva spesso una scossa della bicicletta su qualche piccola buca dell’asfalto. E quel sorriso, quello sguardo, era per me, per il mio corpo, una sensazione vibrante ad ogni scossa. Quel pedalare si era trasformato in un scambio di piacere tra i nostri sensi vaganti sulla Pedemontana.

La nostra solidarietà a Dagospia per l’annunciata querela da parte della Melandri.Per rilanciare la cultura in Italia bisognerebbe liberare le istituzioni culturali dalla presenza dei politici. E sulla classifica delle università il ministro Carrozza non ha niente da dire?

Abbiamo appreso dalla lettura del sito Dagospia che la piddina Giovanna Melandri intende querelare Dagospia per una notizia pubblicata. Noi esprimiamo piena solidarietà a Dagospia e invitiamo tutti a una serena riflessione partendo da questo auspicio: Per rilanciare la cultura in Italia bisognerebbe liberare le istituzioni culturale dalla presenza dei politici. Qui ci trovate il link di Dagospia http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-il-maxxi-galleggia-sopra-una-sofferenza-pari-a-4-milioni-di-euro-e-60484.htm

Approfittiamo per chiedere lumi al ministro Carrozza in merito a questo articolo http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2013/07/26/AP7VQ23F-universita_classifica_bluff.shtml e invitiamo diversi luminari kazzari di evitare l’elogio delle cretinate e di non taroccare le classifiche.

Fermate il nuovo assalto alla banca da parte della politica:Bruno Valentini,Enrico Rossi e gli uomini di Renzi nuovi falchi che pretendono di mettere bocca sulla banca. I disastri della gestione PD sono conclamati e anche il ruolo nelle scelte dei vertici (compreso Profumo).Non è la commissione europea che pregiudica il futuro della banca:sono state le gestioni precedenti che hanno portato la banca al disastro patrimoniale

Dovrebbero stare zitti e invece parlano con fiumi di dichiarazioni.E non hanno nemmeno gli strumenti per intervenire nel merito: prima hanno affossato la banca e oggi continuano a metterci la bocca.E’ ora di farla finita: ci sono i verbali che confermano i ruoli attivi degli esponenti del PD nella gestione della banca e nelle scelte dei vertici e il lavoro serio e costante degli uomini della GDF di Siena e del Nucleo guidato dal generale Bottillo continua; e smettetela di far pressioni politiche per tentare di sminuire il lavoro investigativo.Ieri il taglia nastri Bruno Valentini ha perso molte occasioni:ha fatto delle nomine concordate con più politici e che nulla portano alla discontinuità e alla richiesta di figure di alto profilo per una nuova gestione della fondazione e inoltre,sempre ieri,il taglia nastri ha attaccato l’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola.Un attacco fuori luogo per due motivi:il sindaco non ha nessun titolo per intervenire nella gestione operativa della banca e questo attacco ha rischiato di compromettere il titolo in borsa(ringraziate i giornalisti che hanno avuto più attenzione del taglia nastri e non hanno lanciato le agenzie scrivendo che il sindaco attacca l’ad di MPS).La politica ha già fatto troppi danni e comunque Fabrizio Viola è costretto dalla situazione che avete lasciato voi del PD e gli spazi di manovra sono limitati.E se la banca è ricorsa alla scelta dei Monti bond è per la situazione disastrosa dei conti,altrimenti la banca rischiava di fallire.Cosi come i rilievi della commissione europea sono coerenti con le leggi in vigore e per via della situazione disastrosa che la gestione PD della banca ha lasciato in essere.Invece di fare i populisti dovrebbero stare zitti e ammettere di essere dei politici inadeguati.Ma entriamo nel particolare della nomine del taglia nastri e delle dichiarazioni dello stesso taglia nastri,dello statista di Bientina e di alcuni parlamentari vicinissimi a Renzi.Le nomine espresse da Valentini per la fondazione confermano che il taglia nastri è la foglia di fico della precedente classe politica e che i nomi espressi sono stati concordati in sede di compensazione politica per consentire al taglia nastri la sopravvivenza politica.Chi sono i nominati? Alessandra Navarri da sempre iscritta al partito di Ceccuzzi e Valentini era impegnata in prima fila nella campagna elettorale a sostegno di Valentini,quindi la sua nomina è un premio di fedeltà (o forse dobbiamo commentare il curriculum?), Barbara Lazzeroni espressione dei Riformisti, quindi un premio al partito alleato; Sergio Betti, indicato da Paolo Gradi in accordo con Mauro Marzucchi e ai tempi del Ceccuzzi era vicino a quel Sandro Senni che in consiglio comunale tentò di aiutare Ceccuzzi; Egidio Bianchi vicino a Alberto Monaci.Eccoli:questi sono i nomi della “discontinuità”.Ci ridiamo sopra o facciamo tutti in coro un pernacchione civile al Valentini? Si dai facciamolo un bel pernacchione! Sarebbe interessante comparare i curricula dei nominati con quelli di coloro che non sono stati nominati e avevano presentato la domanda;sarebbe utile, cosi il taglia nastri davanti a tutti ci illustrerà la differenza.Comunque per le nomine della fondazione in questi giorni c’era stato un forte attivismo del braccio destro di Renzi,il fiorentino Luca Lotti e per non farsi mancare niente,anche l’ex rettore Luigi Berlinguer ha fatto visita all’amico Valentini e sembrerebbe che sia Berlinguer che Valentini con Ceccuzzi avrebbero intenzione di far nominare presidente della fondazione l’uscente deputato Alessandro Piazzi.Sempre che la Lagarde in questi giorni non opti per lasciare il Fondo monetario per assumere la presidenza della fondazione.Ma questa è un’altra storia, frutto della nostra fantasia megalomane.Chissà i nuovi deputati come pensano di risoolvere il problema dei debiti della fondazione:forse con una caccia al tesoro al castello di Monteriggioni? Sempre nella giornata di ieri sono apparse le dichiarazioni contro la commissione europea(fanno gli europeisti per convenienza!!) da parte dello statista di Bientina e del parlamentare del PD fedelissimo di Renzi,l’economista Yoram Gutgeld (Yoram Gutgeld, 53 anni di cui 24 passati alla McKinsey, società di consulenza in cui si sono formati molti top manager italiani (da Corrado Passera ad Alessandro Profumo), eletto deputato tra le fila del Partito democratico alle ultime Politiche, è il principale consigliere economico di Matteo Renzi.) E pochi giorni fa,Alessandro Profumo,coinvolto nell’inchiesta per presunta frode fiscale era insieme a questo Gutgeld a un convegno “per rilanciare la sinistra”. Non conviene aggiungere altro:gli intrecci politici con le banche sono oltremodo evidenti e continuano a giocare sulla testa della banca,della città e dei lavorati della stessa banca.

Le chiacchiere stanno a zero

Tra il “partito” dell’impunità e la serietà del generale Bottillo un dato storico è assodato: l’acquisto di Antonveneta ha messo in ginocchio patrimonialmente banca e fondazione Mps e le decisioni le prendevano tra Roma e Siena gli ex Ds. E per il momento ci sono diversi reati contestati(magari i kazzari che urlano di sciochezze giudiziarie possono farsi carico dei reati contestati) La conferenza stampa di ieri,analizzata sul piano della comunicazione,ha lasciato nell’opinione pubblica un certo smarrimento e i soliti mestatori e inquinatori dell’informazione tentano di far passare il messaggio che non ci sono reati e che tutto è una bufala.Assolutamente no:i reati ci sono e sono anche pesanti. Inoltre merita evidenziare le dichiarazioni del generale Giuseppe Bottillo: “Nell’inchiesta, ha spiegato il generale Giuseppe Bottillo, comandante del nucleo di Polizia valutaria della Guardia di Finanza, sono stati impegnati ”giorno e notte” dieci uomini del valutario. ”Abbiamo – ha aggiunto – seguito i fatti e non altre sirene che ci spingevano da una parte e dall’altra. Fino a oggi sono state seguite 55 perquisizioni, non ci sono maree di intercettazioni, sono state fatte intercettazioni mirate. Questa parte istruttoria riguarda l’acquisizione di Antonveneta, ma la storia continua”.La storia continua e non sul Foglio di Ferrara. Chi invece ha perso l’occasione per trascorrere una giornata al mare è lo statista di Bientina,al secolo attuale e scorso,Enrico Rossi,che ha rilasciato,e ci sia consentito il termine, delle dichiarazioni ridicole sul piano politico:” Chi sperava in un coinvolgimento del Pd in cambio di soldi, ora andrebbe semplicemente sbranato”. Ma la smettete con questo linguaggio fuori luogo che oltre a non rendere giustizia ai cittadini vi pone nella condizione di politicanti da bar.Ma cosa vuoi sbranare!! Avete distrutto con le vostre gestioni il patrimonio di un’intera città. E comunque lo statita di Bientina dovrebbe leggersi questo(forse vi sbranate le palle tra di voi?) http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-indipendenza-dalla-politica-macch-le-nomine-del-monte-dei-paschi-di-siena-sono-60543.htm Chi invece guida il “partito” dell’impunità è Giulianone Ferrara.Chissà perché……….(ci arriveremo a rispondere a questa domanda!!)

E Giulianone Ferrara (come mai difende il vecchio management e la gestione PD della banca?) nel frattempo su twitter si scatena contro le inchieste e alcuni giornali

Un primo tweet di Ferrara: “Chi è il demente di turno capace di negare dopo la chiusura delle indagini che lo scandalo Montepaschi è una bufala colossale? Domani Foglio”. Inizia la caccia al demente, ma nel frattempo li riporta Ferrara i soldi spesi in eccesso per pagare una banca che valeva molto meno? Secondo twett di Ferrara:” Il Fatto e Repubblica hanno cavalcato in concorrenza e in combutta lo scandalo Mps del millennio. Grillo ha messo lo zampone. Vi vergognate?”. Chi si dovrebbe vergognare? Forse Ferrara è uno stimatore del groviglio? Il terzo tweet è meraviglioso: “Forse Alessandro Profumo dovrebbe fare una riflessione sul trattamento gogna della banca che guida. Non mi pare complice dei media impazziti”. Cosa dovrebbe fare: mettere il bavaglio all’informazione? Dai dai che Ferrara è il nuovo idolo del groviglio armonioso!!

La città di Siena non dimentichi mai le dichiarazioni di Franco Ceccuzzi: Ceccuzzi: “Banca Mps con Antonveneta ha trovato la sua anima gemella”

“Banca Antonveneta è sempre stata l’anima gemella di Banca Monte dei Paschi”. Con queste parole Franco Ceccuzzi, deputato de L’Ulivo e membro della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, esprime la propria soddisfazione a seguito della notizia sull’accordo raggiunto da Banca Mps con la Banca di Santander con il quale l’istituto senese ha acquistato la Banca Antonveneta.

“La Banca Mps e Antonveneta – sottolinea il deputato senese – sono due realtà che hanno grandi potenzialità di sviluppo e che possono integrarsi al meglio con grande vantaggio per gli azionisti e per la clientela. In passato è stato giusto preservare Banca Mps da pessimi affari in attesa della vera occasione di crescita, che il presidente Giuseppe Mussari ed il direttore Antonio Vigni oggi hanno saputo cogliere prontamente”. http://www.francoceccuzzi.it/wordpress/?p=824

Mentre i pm con i calli alle mani (oltre 20 mila pagine) chiudono l’inchiesta Antonveneta, il sindaco scorpione dichiara guerra alla commissione europea. Che fa schiera i vigili urbani contro Almunia? Dite al taglia nastri di interrompere il fiume di dichiarazioni inopportune

brunettoLe questioni sono serie e il sindaco scorpione consuma le energie per riempire le agenzie di dichiarazioni fuori luogo e che rischiano di compromettere il delicatissimo dialogo tra governo e commissione europea. Oggi anche Profumo, conscio della delicatezza dell’affaire, ha evitato di commentare la lettera di Almunia. Il sindaco scorpione invece no: lui ha preso il primo microfono vagante e ha lanciato parole di fuoco contro la commissione europea. Ma la politica non doveva restare fuori dalla delicatissima fase interlocutoria tra istituzioni economiche e di vigilanza in merito al piano MPS? Per il sindaco scorpione ogni microfono è buono per confermare la megalomania politica, e non si rende conto dei possibili danni per tutta la città. Che fa schiera i vigili urbani o il vice sindaco Mancuso contro Almunia??? Dai dai un po’ di serietà e levate i microfoni dalle vicinanze del Valentini. Già tutta Italia ci ride dietro per la fantasmagorica idea di chiedere a Prodi di fare il presidente della fondazione, se a questo aggiungiamo le dichiarazioni contro la commissione europea siamo fritti. Molti si chiederanno del perché dopo il Re scorpione oggi abbiamo il Valentini in versione sindaco scorpione: la risposta è in questo articolo della testata giornalistica Sunto http://www.sunto.biz/2013/07/29/pensierini_di_don_brunetto_930.htm

In serata o domattina presto dopo la corsetta tra uno scarabeo e lo scorpione informate il sindaco che i pm hanno chiuso l’inchiesta Antonveneta. Magari ne possono parlare nel prossimo incontro riservato tra lui,Mancuso e Ceccuzzi. Per tutto il resto c’è il generale Bruno Valentini.

Raccontate quello che vi pare ma Profumo e Valentini si sono arenati. Tra assalti politici per le nomine in fondazione e “il rilancio della sinistra” da parte di Profumo va in scena il ballo delle vanità. E nuovi disastri

Alessandro Profumo e Bruno Valentini hanno due tratti in comune: figure arroganti di un sistema in dissoluzione e la ricerca di spazi mediatici per affermare “io sono bravo,come me nessuno..!” Si, perchè proprio di un sistema in dissoluzione stiamo parlando: il banchierismo politico è al capolinea con annessi disastri a danno del sistema bancario e dell’economia reale. E Profumo, il banchiere che voleva rilanciare MPS e oggi si incontra con i renziani per “rilanciare” la sinistra, rappresenta l’ultimo banchiere di partito.Arrivato a MPS su indicazione della corrente bersaniana del PD e oggi è costretto a inseguire Renzi per garantirsi un via politica,quindi un possibile ruolo, dopo l’uscita da MPS. Sempre che lo stesso Renzi continui ad avere una via politica o più semplicemente, conserverà qualche vicolo di Firenze. La domanda sorge legittima: ma lo Stato italiano, quindi i contribuenti, perché dovrebbero garantire con i Monti bond la presidenza al politico Profumo? E ancora: quel rilancio sbandierato da Profumo dove sarebbe? E la fretta di abolire il 4% con il sostegno del dissestatore di fondazione Gabriello Mancini e del sindaco ceccuzziano-renziano Bruno Valentini? Diciamolo chiaramente: Profumo e Valentini, con l’abolizione prematura del 4%, hanno tentato un blitz politico per garantirsi un ruolo forte e per consegnare la banca a qualche socio amico. Blitz fallito con tanto di mercato che non ha reagito minimamente all’abolizione del 4% e con la commissione europea che allunga i tempi dell’approvazione del piano MPS. Una sonora sconfitta di Profumo e una sberla politica al confuso sindaco Valentini; quel Valentini che prima era contrario all’abolizione del 4% ma poi ha dato il via libera perché a parer suo era mutato lo scenario. Di quale scenario parlava Valentini? Scrivono che tra i rilievi della commissione europea ci sono anche i compensi dei manager e il Corriere della sera “Secondo, revisione dei compensi dei manager, che Almunia giudica tuttora ‘ben in eccesso’. Ci vuole un ‘tetto ammonisce: durante crisi di questo tipo in cui si ricorre al denari pubblico, il rapporto fra il salario medio di un manager bancario e quello di un cittadino comune appartenente al suo stesso Paese non può essere più di 1 a 15. E ciò fino al termine della ristrutturazione o fino a che la Banca ripaghi l’aiuto di Stato”. Rilievo sacrosanto. A quanto ammontano i compensi ed i benefits dati ai nuovi manager assunti da Profumo? Il Comitato Remunerazioni ha fatto la verifica per vedere se il rapporto 1 a 15 viene rispettato? Basta con la favoletta che se non strapaghi i manager bravi non vengono a lavorare in un’azienda. Negli anni in cui il Monte dei Paschi non era stato ancora cannibalizzato dalle lotte politiche la banca veniva mandata avanti da dipendenti seri e capaci con livelli retributivi del tutto normali. Un manager a cui viene dato uno stipendio di 7-800mila euro all’anno, quali risultati dovrebbe portare a casa per meritarsi, in tempi di crisi, una cifra del genere? Non sarebbe il caso di legare queste laute somme ad obiettivi almeno di medio periodo? Nello scenario di Valentini ci sono questi ragionamenti? Perché Profumo cosi impegnato nei convegni per rilanciare la sinistra con i renziani non lascia la presidenza della banca, considerato che MPS ha già avuto una gestione con la presidenza in mano all’uomo di partito e considerato che Profumo è politicamente uomo di quel partito che ha messo in ginocchio banca e fondazione? MPS va rilanciata, e non con le interviste autoassolutorie sui giornali, con un nuovo presidente al posto del politico Profumo. Forse al momento della nomina qualcuno sperava di mettere un tappo ai disastri e salvare tutti con un colpo di spugna? Forse si. Evidentemente la procura della repubblica di Siena (non quella del Kazakistan) non intende agire con colpi di spugna. Domani chiudono l’inchiesta su Antonveneta ma in altri tribunali si preparano alle udienze sul caso Brontos (nel quale Profumo è rinviato a giudizio). Stessa musica da fine corse arriva in vista delle nomine in fondazione. Il sindaco Valentini libera fiumi di parole sui giornali per autoesaltarsi e pretendere di passare come uno statista che si appresta a nominare i vertici dell’Onu. Ma i debiti della fondazione come pensano di ripianarli? Le future nomine in funzione di cosa vengono fatte?Se le fate per garantire un posto al sole “al docente fedele” o alla supporter di turno o per compensare le varie anime del partito, allora, avete trovato la strada per accellerare il commissariamento della fondazione.Bastava seguire tre criteri per agire con rinnovamento per le nomine: un presidente esperto (con i titoli e non con le chiacchere) di diritto societario, fuori tutti quelli che fanno parte della fondazione uscente e una nuova deputazione generale nominando figure professionali serie. Niente di tutto questo. Con Valentini è ricominciato l’assalto della politica alla fondazione. Con una sostanziale differenza rispetto al passato: ci rimarranno solo le sedie per sedersi e la città non potrà che guardare inerme la fine della fondazione. Qui si parla di numeri e non di supposizioni: anzi di milioni di euro. Però Valentini e Profumo si auto-esaltano nell’ultimo valzer delle vanità.

Dei delitti e del pene: dalle città americane a quelle grossetane

1010871_543408659058732_253436515_nSaginaw è una città americana di circa 58 mila abitanti situata nello Stato del Michigan e in questi giorni la città ha subito delle modifiche alla viabilità. Durante il notiziario delle rete televisiva WJRT-TV (tv del gruppo ABC e non del gruppo della tv di Stato Canale 3) la giornalista Siobhan Riley impegnata ad illustrare su un pannello touchscreen le modifiche alla viabilità, senza farci caso, ha disegnato un pene (vedi foto). La notizia ha fatto il giro del mondo e molti colleghi giornalisti e colleghe (invidiose!!) non hanno perso tempo a sbeffeggiare la Riley. Ogni tanto fatevi i peni vostri e pensate a notizie più utili per l’opinione pubblica. L’altra storia invece arriva dalla città di Sassofortino in provincia di Grosseto con circa 900 abitanti: nel settembre dello scorso anno due tranquillissimi ragazzi sono stati denunciati perché copulavano nella piazza della metropoli grossetana. Oddio che scandalo!!!! I giornali riportando la condanna del tribunale per questi due eroi della tradizione della civiltà umana hanno descritto con dovizia di particolari la scena copulante: i due giovani erano dentro l’abitacolo della macchina in una sera settembrina di Sassofortino, e sempre i giornali, ci informano che i due non avevano oscurato i vetri della macchina. Si sono beccati due mesi di reclusione ma alla fine il giudice ha concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena. Insomma i due erano semi-nudi, non hanno consumato l’atto ma la folla oceanica presente nella piazza della metropoli grossetana era scandalizzata. Invidiosi, pettegoli e anche esagerati!! Forse ci accuseranno di istigazione alla trombata, pazienza, ma noi vogliamo incoraggiare i giovani e i meno giovani a trombare. Eventualmente quando comprate la macchina nuova fatevi mettere tra gli accessori anche l’oscura vetri ad uso trombata. Che mondo del pene: alcuni ci trombano un sacco di soldi e di patrimonio pubblico e girano con le loro belle macchine (alcuni con i vetri oscurati, forse per la ripetizione della gestione orgiastica) e due giovani, sicuramente incoscienti (ma al desiderio non si resiste!!), senza far male a nessuno vengono beccati semi-nudi subiscono una condanna.