Dovrebbero stare zitti e invece parlano con fiumi di dichiarazioni.E non hanno nemmeno gli strumenti per intervenire nel merito: prima hanno affossato la banca e oggi continuano a metterci la bocca.E’ ora di farla finita: ci sono i verbali che confermano i ruoli attivi degli esponenti del PD nella gestione della banca e nelle scelte dei vertici e il lavoro serio e costante degli uomini della GDF di Siena e del Nucleo guidato dal generale Bottillo continua; e smettetela di far pressioni politiche per tentare di sminuire il lavoro investigativo.Ieri il taglia nastri Bruno Valentini ha perso molte occasioni:ha fatto delle nomine concordate con più politici e che nulla portano alla discontinuità e alla richiesta di figure di alto profilo per una nuova gestione della fondazione e inoltre,sempre ieri,il taglia nastri ha attaccato l’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola.Un attacco fuori luogo per due motivi:il sindaco non ha nessun titolo per intervenire nella gestione operativa della banca e questo attacco ha rischiato di compromettere il titolo in borsa(ringraziate i giornalisti che hanno avuto più attenzione del taglia nastri e non hanno lanciato le agenzie scrivendo che il sindaco attacca l’ad di MPS).La politica ha già fatto troppi danni e comunque Fabrizio Viola è costretto dalla situazione che avete lasciato voi del PD e gli spazi di manovra sono limitati.E se la banca è ricorsa alla scelta dei Monti bond è per la situazione disastrosa dei conti,altrimenti la banca rischiava di fallire.Cosi come i rilievi della commissione europea sono coerenti con le leggi in vigore e per via della situazione disastrosa che la gestione PD della banca ha lasciato in essere.Invece di fare i populisti dovrebbero stare zitti e ammettere di essere dei politici inadeguati.Ma entriamo nel particolare della nomine del taglia nastri e delle dichiarazioni dello stesso taglia nastri,dello statista di Bientina e di alcuni parlamentari vicinissimi a Renzi.Le nomine espresse da Valentini per la fondazione confermano che il taglia nastri è la foglia di fico della precedente classe politica e che i nomi espressi sono stati concordati in sede di compensazione politica per consentire al taglia nastri la sopravvivenza politica.Chi sono i nominati? Alessandra Navarri da sempre iscritta al partito di Ceccuzzi e Valentini era impegnata in prima fila nella campagna elettorale a sostegno di Valentini,quindi la sua nomina è un premio di fedeltà (o forse dobbiamo commentare il curriculum?), Barbara Lazzeroni espressione dei Riformisti, quindi un premio al partito alleato; Sergio Betti, indicato da Paolo Gradi in accordo con Mauro Marzucchi e ai tempi del Ceccuzzi era vicino a quel Sandro Senni che in consiglio comunale tentò di aiutare Ceccuzzi; Egidio Bianchi vicino a Alberto Monaci.Eccoli:questi sono i nomi della “discontinuità”.Ci ridiamo sopra o facciamo tutti in coro un pernacchione civile al Valentini? Si dai facciamolo un bel pernacchione! Sarebbe interessante comparare i curricula dei nominati con quelli di coloro che non sono stati nominati e avevano presentato la domanda;sarebbe utile, cosi il taglia nastri davanti a tutti ci illustrerà la differenza.Comunque per le nomine della fondazione in questi giorni c’era stato un forte attivismo del braccio destro di Renzi,il fiorentino Luca Lotti e per non farsi mancare niente,anche l’ex rettore Luigi Berlinguer ha fatto visita all’amico Valentini e sembrerebbe che sia Berlinguer che Valentini con Ceccuzzi avrebbero intenzione di far nominare presidente della fondazione l’uscente deputato Alessandro Piazzi.Sempre che la Lagarde in questi giorni non opti per lasciare il Fondo monetario per assumere la presidenza della fondazione.Ma questa è un’altra storia, frutto della nostra fantasia megalomane.Chissà i nuovi deputati come pensano di risoolvere il problema dei debiti della fondazione:forse con una caccia al tesoro al castello di Monteriggioni? Sempre nella giornata di ieri sono apparse le dichiarazioni contro la commissione europea(fanno gli europeisti per convenienza!!) da parte dello statista di Bientina e del parlamentare del PD fedelissimo di Renzi,l’economista Yoram Gutgeld (Yoram Gutgeld, 53 anni di cui 24 passati alla McKinsey, società di consulenza in cui si sono formati molti top manager italiani (da Corrado Passera ad Alessandro Profumo), eletto deputato tra le fila del Partito democratico alle ultime Politiche, è il principale consigliere economico di Matteo Renzi.) E pochi giorni fa,Alessandro Profumo,coinvolto nell’inchiesta per presunta frode fiscale era insieme a questo Gutgeld a un convegno “per rilanciare la sinistra”. Non conviene aggiungere altro:gli intrecci politici con le banche sono oltremodo evidenti e continuano a giocare sulla testa della banca,della città e dei lavorati della stessa banca.
Fermate il nuovo assalto alla banca da parte della politica:Bruno Valentini,Enrico Rossi e gli uomini di Renzi nuovi falchi che pretendono di mettere bocca sulla banca. I disastri della gestione PD sono conclamati e anche il ruolo nelle scelte dei vertici (compreso Profumo).Non è la commissione europea che pregiudica il futuro della banca:sono state le gestioni precedenti che hanno portato la banca al disastro patrimoniale
Agosto 2nd, 2013 | Note redazionali