Ottobre 13th, 2012 — Note redazionali


E il PD ha il coraggio di ricandidare un personaggio che si è permesso di affermare “MPS-ANTONVENETA: il capolavoro della banca senese”? Franco Ceccuzzi non solo dichiarò che Antonveneta era “l’anima gemella” di MPS ma con quel piglio arrogante affermò che era stato addirittura un capolavoro, elogiando l’operazione conclusa da Mussari e Vigni e quindi fornendo il pieno appoggio politico del suo partito. Ceccuzzi è stato uno sprovveduto o conosceva l’affaire? In entrambi i casi si ritiri dalla vita politica: insiema a Mussari hanno messo i ginocchio la banca e la città. Ma quale capolavoro!!! Abbassate la cresta e chiedete scusa alla città.
P.S. Emilio Botin presidente del Santander (banca che ha venduto Antonveneta a MPS) è mai stato a Siena e per caso ha incontrato qualche politico locale?
Ottobre 13th, 2012 — Note redazionali
La fondazione in qualità di azionista di banca MPS, e in considerazione dello status giuridico di ente nominato dagli enti pubblici (quindi enti di tutta la collettività) richieda alla banca l’elenco dei giornali (web e cartacei) che godono delle sponsorizzazioni della banca MPS e pubblichi l’elenco visibile ai cittadini, chiarendo le motivazioni di suddette sponsorizzazioni e da chi sono state decise. Inoltre chiediamo alla fondazione MPS di sospendere e quindi chiedere di sospendere anche alla banca, qualsiasi sponsorizzazione o finanziamento per eventuali premi organizzati dalle testate giornalistiche. Ricordiamo alla fondazione MPS l’intervento dello Stato a favore di banca MPS. Inoltre la fondazione MPS chieda chiarimenti sui costi dell’area comunicazione della banca dal 2006 al 2011.
Ottobre 13th, 2012 — Note redazionali
Oggi non la commentiamo l’intervista tra i due amici Bisi e Criccaboni. Un’intervista carica di ennesime bugie del Criccaboni. Che fai, ricominci Bisi? Buon fine settimana.
Ottobre 12th, 2012 — Note redazionali
A seguito della notizia di possibili mille esuberi alla Menarini, azienda della famiglia Aleotti, soci di MPS, registriamo la reazione della consigliera comunale di Firenze Ornella De Zordo.
“La famiglia Aleotti e il gruppo Menarini non hanno alcun diritto di ricattare lo Stato e le Istituzioni” – scrive la consigliera del gruppo perUnaltracittà. Un’amministrazione pubblica seria non concederebbe un minuto del proprio tempo ad una proprietà che negli anni ha dimostrato di pensare solo ed esclusivamente al profitto, legittimo o meno. Basti ricordare come dagli anni Ottanta in poi Aleotti abbia accumulato centinaia di milioni di euro in fondi neri truffando lo Stato proprio sui principi attivi dei farmaci, evadendo il fisco in una maniera così esagerata che a momento del patteggiamento con l’Agenzia delle Entrate per 330 milioni di euro il direttore del settore accertamento della stessa Agenzia definì la vicenda come il “caso più rilevante di evasione internazionale mai trattato in Italia”.
De Zordo ricorda poi l’articolo 42 della Costituzione “che regola la proprietà privata, riconosciuta e garantita dalla legge purché svolga una “funzione sociale” e che può essere al momento in cui tradisce tale funzione “espropriata per motivi d’interesse generale”. Non crediamo che nell’Italia del 2012 la Menarini rischi l’esproprio, ma non accettiamo neanche che gli amministratori pubblici si schierino contro una norma di civiltà come quella che permette a milioni di cittadini di curarsi con i farmaci a basso costo una volta scaduto il brevetto sul principio attivo”.
Infine, De Zordo esprime sconcerto per il sostegno bipartisan dei partiti, anche di quelli che governano la Regione Toscana e che così “rinnegano oltre 10 anni di politiche a favore dei farmaci generici da parte della Regione Toscana”, e si chiede: “C’entra il salvataggio del Monte dei Paschi?
Ci chiediamo se tali prese di posizione non debbano trovar radice nel recente acquisto da parte della famiglia Aleotti di un pacchetto del 4% della banca Monte di Paschi di Siena. Gli Aleotti diventarono allora, era il marzo scorso, il primo socio privato di Mps al prezzo stracciato di poco più di 30 centesimi ad azione, contribuendo al difficile salvataggio della Banca caduta in disgrazia anche proprio all’ingerenza bipartisan dei partiti nella gestione dello stesso istituto di credito”.
Ottobre 12th, 2012 — Note redazionali
Forse a qualcuno sfugge sempre il solito particolare; che poi non è un particolare ma l’insieme dei particolari: l’Università di Siena è un ente pubblico e le convenzioni le autorizza o le ratifica il cda dell’ateneo.
Diversi giorni fa, il Criccaboni, con tanto di comunicato stampa congiunto con MPS aveva annunciato la firma di una convenzione tra banca MPS e un’Università di Siena per la “due diligence”.
Siccome agli atti del cda e dalle delibere dei cda dell’ateneo non c’è traccia di questa convenzione siamo a riformulare le domande: chi è in possesso dentro l’ateneo della convenzione? Che cosa prevede la convenzione e soprattutto chi ha deliberato la sottoscrizione della convenzione?
E ancora: ma dove è finita questa convenzione perché a parte le foto del Cricca che stringe la mano al dirigente di turno non abbiamo conosciuto neanche un pezzetto di testo, al CdA non è passata. Ma qualche milite di qualsivoglia arma potrebbe andare al rettorato a farsela dare e darcene conoscenza?
Ottobre 12th, 2012 — Note redazionali


Il primo “delitto” commesso dentro l’ateneo è stato nei confronti della didattica e della ricerca e quindi nei confronti degli studenti, dei giovani; poi è arrivato il dissesto morale e finanziario. Avevano trasformato la facoltà di Lettere, e forse è ancora cosi, in una sub-sezione di partito , con docenti organici e manovratori della politica e le altre facoltà erano e sono contaggiate. Quello che poi Tosi ha applicato nella gestione da rettore derivava dal sostegno e dall’incoraggiamento dei colonnelli di partito all’interno dell’ateneo. E da lì le carriere e le poltrone per i fedelissimi. Inizia il disumanesimo universitario e il grande dissesto. Chi erano e chi sono questi colonnelli? Gabriella Piccini, Tommaso Detti, Maurizio Boldrini, Roberto Venuti, Marcello Flores.Angelo Criccaboni, Mauro Galeazzi, Maurizio BettiniRanuccio Nuti, Roberto Guerrini, Marco Bettalli, per citarne qualcuno.
La Piccinni e il Boldrini avevano il ruolo di guardiani ed esecutori dell’ex rettore Luigi Berlinguer e oggi, la Piccinni con il sostegno del partito di Ceccuzzi,viene sponsorizzata per il ruolo di direttore di dipartimento. Il Boldrini, invece, senza piu’ l’arma dell’area comunicazione, cerca di raccattare il possibile con l’aiuto del suo partito (il PD) e l’amicizia con il comunicatore David Rossi. Dall’università hanno trasferito nel resto della città il virus del declino e del dissesto e oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti.Ceccuzzi-Piero Tosi-Angelo Criccaboni: la linea continua del dissesto e del ruolo della politica. L’origine del male è da ricerare in quella nomenclatura universitaria. Del resto che cosa ti puoi aspettare da un corpo docente capitanato da Maurizio Bettini? Cultura e didattica? No, Odi pietose. E basta leggere un passaggio della famosa Ode dedicata a Piero Tosi per capire fino in fono in che mani era ed è l’ateneo senese. E Il Cricca fa l’immobiliarista.
Ecco un estratto dall’ODE A Piero Tosi composta da Maurizio Bettini, con protagonista Maurizio Boldrini:
“Ah, vedere un Genio che si avvicina a Tosi, con le chiome inghirlandate di molli corone! Che scena meravigliosa (per la parte del Genio, avevo pensato a Maurizio Boldrini) Purtroppo però non ho potuto far niente del genere. E non perché Piero non si meritasse un’elegia di Tibullo, o perché Boldrini recalcitrasse all’idea di impersonare la parte del Genio. Figurarsi se recalcitrava! E quando gli ricapita, nella vita, di fare il Genio?”
Ma lo capite, questi si inghirlandavano e nel contempo sputtanavano un prestigioso ateneo ed erano e sono protetti dal PD di Ceccuzzi. D’altronde non è una novità se si considera l’alleanza Franco Ceccuzzi-Piero Tosi, racchiusa in queste dichiarazioni dello stesso Ceccuzzi.
“Fummo tra i primi a rimproverare ed a spronare al miglioramento l’allora Rettore Piero Tosi, al quale vogliamo manifestare ancora oggi la nostra stima.”
E noi aggiungiamo: un miglioramento con un buco di oltre 200 milioni di euro. Ecco chi è e con chi sta Ceccuzzi.
Ottobre 11th, 2012 — Note redazionali
Da fautore insieme al poliedrico Andrea Milani di una lista civica a sostegno dell’amico Ceccuzzi, il vice-principe del foro senese Fabio Pisillo è in pole position per la candidatura a sindaco di Siena con il sostegno di Ceccuzzi e Mussari.
Ottobre 11th, 2012 — Note redazionali
Autorità in oggetto,
Preso atto del dato incontestabile che banca MPS durante la gestione Mussari ha usufruito del Tremonti bond;
Preso atto del decreto legge n. 87 del mese di agosto 2012 per consentire “l’aiuto di Stato” nei confronti di MPS con i Monti Bond;
Considerato che lo Stato, quindi con risorse di tutti i cittadini, è intervenuto per salvaguardare la tenuta della banca MPS;
Considerata la risultanza negativa della gestione Mussari(esponente del PD)-Vigni della banca MPS;
Preso atto delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola durante l’assemblea degli azionisti del 9 ottobre 2012 “’Gia’ da quest’anno abbiamo iniziato ad aggredire tutte le voci che erano libere da accordi contrattuali e andremo avanti con i contratti che vanno a scadenza”. Lo ha detto Fabrizio Viola, amministratore delegato di Mps , rispondendo in assemblea ai soci che gli chiedevano delle sponsorizzazioni della banca. ”Posso garantire – ha detto Viola – che ci sara’ un approccio molto rigoroso e duro nel tagliare questo genere di spese che la banca in questo momento non si puo’ permettere. Mi rendo conto che questo nei prossimi mesi portera’ un altro tipo di problemi ma vi assicuro che vista la necessita’ che abbiamo di fare sacrifici, li faranno pesantemente anche i soggetti all’esterno della banca”;
Preso atto della notizia di una sponsorizzazione da parte di banca MPS nei confronti del partito politico PD di Siena(sponsorizzazione esente da IVA “in quanto prestazione di servizio effettuata da partito politico per manifestazione propagandistica”) nell’anno corrente, come riportato dal noto giornale online Linkiesta(tra i cui soci figura Alessandro Profumo) vedi linkhttp://www.linkiesta.it/blogs/trenta-denari/montepaschi-paga-pubblicit%C3%A0-alla-festa-del-pd-di-siena
Considerato che l’azionista Fondazione MPS a seguito delle scelte operate dalla gestione Mussari-Vigni si è indebitata e ha chiuso l’ultimo bilancio con un negativo di oltre 300 milioni di euro e considerato che tale condizione patrimoniale negativa ha comportato la mancanza di erogazioni sul territorio;
Richiamate le leggi dello Stato che regolano il finanziamento ai partiti politici e i contributi statali all’editoria;
Tenuto conto della situazione patrimoniale di banca MPS, dell’intervento dello Stato e della situazione di disagio dei lavoratori;
Si chiede:
A) Una verifica della gestione delle risorse economiche attribuite come da bilancio all’area comunicazione di banca MPS e in particolar modo di conoscere l’entità delle sponsorizzazioni ad organi di stampa(cartacei, web e televisivi) dal 2006 al 2012; la verifica delle sponsorizzazioni erogate con somme rientranti nell’autonomia del responsabile area comunicazione;
B) Di verificare chi ha autorizzato la sponsorizzazione al PD senese
C) Di verificare quanto evidenziato e richiamato nel corpo descrittivo della missiva,sempre in considerazione degli interventi dello Stato nei confronti di banca MPS e del decreto legge 87 e delle leggi sull’editoria e sul finanziamento ai partiti.
Lettera firmata
Ottobre 11th, 2012 — Note redazionali
Che l’asta per la vendita del Palazzo Bandini Piccolomini sarebbe andata deserta l’avevamo scritto noi da mesi, non perchè abbiamo la sfera di cristallo, ma solo dopo un’attenta analisi del mercato immobiliare. E avevamo anche scritto che la vendita del Palazzo Bandini non sarebbe servita per il risanamento strutturale dell’università. E ora? Con l’asta deserta è del tutto chiaro che da oggi in poi, se chi di dovere non ferma il rettore abusivo, il rischio di operazioni speculativi con il prezzo al ribasso sono alte. Un nota curiosa: il notaio a cui si è affidato il Criccaboni è Alfredo Mandarini, noto esponente ceccuzziano. Detto questo.
Perchè consentire al Criccaboni di svendere il patrimonio immobilare ben sapendo che non servirà al risanamento? E da questo si palesa nuovamente il fatto che Criccaboni non ha un piano di risanamento e la situazione economica dell’ateneo sarà sempre più dura. L’università di Siena gestita da un manipolo di incompetenti.
P.S. Che ci faceva, tempo fa, il docente Lorenzo Frediani socio di Astrea con quelli dell’ufficio tecnico dell’università?
Ottobre 10th, 2012 — Note redazionali

Torniamo su quanto abbiamo letto ieri: i direttori di dipartimento. Non solo in pole position ci sono apologeti del dissesto e del berlinguarian-tosianesimo come Gabriella Piccinni, non solo ci sono dei rinviati a giudizio per falso ideologico come Marco Bettalli, ma addirittura c’è la giungla di medicina che si sta preparando a nominare una triade di criccaboniani (abbiamo letto il nome per esempio di Ranuccio Nuti). E poi, ciliegiona sulla torta, appare anche il nome di quel Ghellini, attuale preside di Economia che è stato non si sa quanto volontario protagonista in questa disgustosa e criminale vicenda del Frediani (ASTREA) e della lettera criminogena a doppia firma che invece che essere cestinata, ha avuto – si suppone – l’effetto voluto. Stiamo parlando di questa http://shamael.noblogs.org/?p=5958.
Teniamo a ricordare che in qualsiasi paese civile di fronte a questo cataclisma che si è abbattuto sull’Ateneo senese sarebbero scattate le manette per una pletora di gente, a partire dai rettori abusivi fino a giungere ai sicari tipo Bettalli o Ghellini o Frediani.
Per concludere vorremmo anche sapere come pensano di risolvere i problemi direttamente derivati dal decreto sulla spending review e collegati. Perché dovete sapere che ci sono almeno due incmpatibilità per la maestrina elementare Fabbro (a parte che la magistratura tiene nel cassetto i fascicoli sequestrati della sua selezione): 1) il decreto prevede che non possano essere dirigenti pubblici (neanche a consulenza) coloro che sono già pensionati; 2) Grilli ha emanato una direttiva recepita poi dal decreto che non possono essere dirigenti pubblici coloro che sono stati condannati dalla magistratura, anche amministrativa (leggi Corte dei Conti). Che si fa cari criccaboys e care criccagirls? Gliela diamo una sforbiciatina a queste dirigenze abusive e illegittime? E si smette di prendere per il culo la gente oppure deve arrivare l’esercito? Scenda da bordo cazzo!!!