Ma insomma, ma davvero va bene così a tutti?

Torniamo su quanto abbiamo letto ieri: i direttori di dipartimento. Non solo in pole position ci sono apologeti del dissesto e del berlinguarian-tosianesimo come Gabriella Piccinni, non solo ci sono dei rinviati a giudizio per falso ideologico come Marco Bettalli, ma addirittura c’è la giungla di medicina che si sta preparando a nominare una triade di criccaboniani (abbiamo letto il nome per esempio di Ranuccio Nuti). E poi, ciliegiona sulla torta, appare anche il nome di quel Ghellini, attuale preside di Economia che è stato non si sa quanto volontario protagonista in questa disgustosa e criminale vicenda del Frediani (ASTREA) e della lettera criminogena a doppia firma che invece che essere cestinata, ha avuto – si suppone – l’effetto voluto. Stiamo parlando di questa http://shamael.noblogs.org/?p=5958.
Teniamo a ricordare che in qualsiasi paese civile di fronte a questo cataclisma che si è abbattuto sull’Ateneo senese sarebbero scattate le manette per una pletora di gente, a partire dai rettori abusivi fino a giungere ai sicari tipo Bettalli o Ghellini o Frediani.
Per concludere vorremmo anche sapere come pensano di risolvere i problemi direttamente derivati dal decreto sulla spending review e collegati. Perché dovete sapere che ci sono almeno due incmpatibilità per la maestrina elementare Fabbro (a parte che la magistratura tiene nel cassetto i fascicoli sequestrati della sua selezione): 1) il decreto prevede che non possano essere dirigenti pubblici (neanche a consulenza) coloro che sono già pensionati; 2) Grilli ha emanato una direttiva recepita poi dal decreto che non possono essere dirigenti pubblici coloro che sono stati condannati dalla magistratura, anche amministrativa (leggi Corte dei Conti). Che si fa cari criccaboys e care criccagirls? Gliela diamo una sforbiciatina a queste dirigenze abusive e illegittime? E si smette di prendere per il culo la gente oppure deve arrivare l’esercito? Scenda da bordo cazzo!!!

2 comments ↓

#1 kutuzov on 10.10.12 at 21:58

…come direbbe Marchionne, “l’è maiala”: ma porca miseria, qui è tutto commissariato, dal comune, al Monte dei Paschi, al governo nazionale. Tranne la cosa che più di tutte e prima di tutte dovrebbe esserlo, ossia l’università. È evidente che il sistema non è in grado di autoriformarsi. Ho letto che chiedono le dimissioni del ministro Profumo, per una serie di ragioni che però non contemplano (e questo è tutto dire su che razza di rivoluzionari annovera l’opposizione latu sensu) la ragione fondamentale, ossia quella che non si è vista rifulgere l’autorevolezza di un ministro, ossia (almeno in teoria, lasciando perdere gli esempi concreti cui tutti pensano) il pensiero di uno che pensa ed opera per bene comune e l’interesse generale, mettendo la mordacchia alle lotte intestine fra feudatari, valvassini, valvassori e mezze seghe varie. Un gesto d’autorità, please, che non ammonti all’impalatura del primo disgraziato che passa.

#2 Francesco on 10.11.12 at 00:39

Il decreto della spending review è retroattivo?