L’interrogatorio di Giuseppe Amato jr: “”Secondo me il messaggio che Paolo Del Mese vuole dare è al sindaco di Salerno e al Presidente Mussari (Mps) e non so più a chi, “vedete che io so tante cose, come racconto questo posso raccontare dell’altro, quindi datemi una cosa di soldi. Altrimenti parlo”

Riportiamo gli estratti dell’articolo di Gigi Casciello da Salerno sull’inchiesta del crac pastificio Amato e non aggiungiamo altro.

<“Un vorticoso giro di soldi, una famiglia che si sbriciola prima nel patrimonio e poi nei rapporti, matrimoni e vite che hanno fatto crack prima ancora di un’azienda che appena sei anni fa era lo sponsor della nazionale di calcio di Lippi e Cannavaro che vinse i mondiali di calcio.

C’è questo e di più nell’interrogatorio di Giuseppe Amato junior (foto) che di fonte al sostituto procuratore Vincenzo Senatore, il 26 settembre si è presentato anche con due memoriali: 26 pagine in tutto, uno di 14 e l’altro di 12 pagine. L’uomo è ferito, mortificato dal trasferimento in carcere dopo la revoca dei domiciliari, ed assistito dall’avvocato Carmine Giovine, parla di tutto e non risparmia nessuno. Fino a tirare in ballo anche Piero De Luca, il figlio di Enzo De Luca, sindaco di Salerno.

E la storia che racconta è di quelle che rischiano di far saltare il banco della politica non solo salernitana. Così ieri mattina, Cronaca-Roma, l’edizione salernitana del più antico quotidiano del Mezzogiorno, diretto da Tommaso D’Angelo, riportava i dettagli dell’interrogatorio provocando un doppio travaso di bile: al sindaco De Luca che appena letta la notizia ha lasciato Palazzo di Città per tornarvi solo nel tardo pomeriggio per un convegno su Giovanni XXIII e agli altri giornali locali che della notizia non hanno fatto cenno.

“Ricordo perfettamente che Mario Del Mese mi raccontava di viaggi in Lussemburgo per raggiungere Piero De Luca, al quale Piero portava soldi da versare sul conto in Lussemburgo, proventi della Ifil”, scrive Cronaca-Roma riportando i passi dell’interrogatorio di Amato junior. “Tali viaggi venivano effettuati tramite l’agenzia Amavebo”, continua Giuseppe Amato juner, “Chiaramente non troveremo mai, secondo me, nelle carte di Amavebo un viaggio diretto da Roma a Città del Lussemburgo, però se vediamo Rotterdam, treni, secondo me li troviamo, almeno due io ne ricordo”. Il sostituto procuratore chiede per quale motivo Mario Del Mese avrebbe dovuto portare i soldi della Ifil a Piero De Luca in Lussemburgo.

E perchè in Lussemburgo. Questa la risposta di Amato: “Posso riferire che una volta Mario Del Mese mi riferì che Piero De Luca in realtà era un socio occulto della Ifil, mentre lui stesso era rappresentato da suo cognato. I soldi erano, secondo me e mi pare che mi abbia riferito così, proventi della Ifil dalle attività, che sempre Mario Del Mese mi diceva di avere la Ifil in svariate delle opere che Comune sta realizzando. In Lussemburgo perché esercita o esercitava la sua professione di avvocato”. Fatti e circostanze che Amato avrebbe appreso da Mario Del Mese: relata refero, ho sentito, mi è stato detto….Spetterà ora alla Procura trovare gli eventuali riscontri.

Giuseppe Amato parla poi dei rapporti con il sindaco De Luca. “Ricordo che noi cercavamo un ingegnere a cui affidare l’incarico di direttore dei lavori per l’Amato Re. La scelta cadde su Delle Femine su consiglio del sindaco De Luca. Io indicai un altro nome, altri ne furono fatti. Fu scelto Delle Femine anche perché mostrò una maggiore disponibilità a venire incontro alle nostre esigenze”.

Il rampollo di casa Amato aggiunge poi che De Luca non ha mai fatto pressioni di alcun genere né richieste. Sull”ex parlamentare Paolo Del Mese si lancia invece in un’interpretazione che ora la Procura dovrà valutare se azzardata: “Lo disse Paolo Del Mese in ufficio a mio nonno con me presente, che in occasione delle elezioni politiche non le ultime, Paolo Del Mese era, se non ricordo male, candidato per l’Udeur con lo schieramento di centro-destra, per esempio c’era un accordo – lo disse Paolo – fra lui e il sindaco De Luca affinché i voti nominali a lui, si può fare il voto disgiunto, fossero poi accompagnati con una preferenza come sindaco”.

E qui scatta l’interpretazione: “Secondo me il messaggio che Paolo Del Mese vuole dare è al sindaco di Salerno e al Presidente Mussari (Mps) e non so più a chi, “vedete che io so tante cose, come racconto questo posso raccontare dell’altro, quindi datemi una cosa di soldi. Altrimenti parlo”.

Ma è sempre intorno alla figura di Mario Del Mese che ruotano i memoriali e le dichiarazioni di Giuseppe Amato junior. E sono parole cariche di risentimento, comprensibile visto che come lo stesso Amato junior ha rivelato in precedenti interrogatori, Mario Del Mese avrebbe avuto una relazione con la moglie. “Per conquistare mia moglie”, racconta Amato, “Mario Del Mese raccontava dei suoi rapporti importanti, del ruolo della Ifil, delle entrature al Comune di Salerno…”>

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/grembiulini-e-compassi-al-giornale-del-nuovo-psi-di-caldoro-tra-le-firme-ce-45419.htm

Una domandina all’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola

Ci troviamo costretti a girare la rcihiesta all’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola: è possibile leggere la convenzione firmata tra il Criccaboni e il responsabile dell’Area Corporate del Gruppo MPS Gabriele Gori?

Ci riferiamo a questo:

“Reciproca soddisfazione e convinto desiderio di approfondire il già proficuo rapporto di collaborazione.
Con queste parole il Rettore dell’Università degli Studi di Siena, Angelo Riccaboni, ed il Responsabile dell’Area Corporate del Gruppo Montepaschi, Gabriele Gori, hanno voluto sottolineare la sottoscrizione della Convenzione firmata nelle stanze del Rettorato lo scorso 11 settembre.
Convenzione con la quale l’Università di Siena mette a disposizione dei clienti del Monte dei Paschi i propri profili professionali specializzati per analizzare i progetti sotto l’aspetto tecnico, economico-finanziario e previsionale, con l’obiettivo di semplificare la valutazione di finanziabilità da parte delle banche del Gruppo Montepaschi.
Il temine due diligence, con il quale si sintetizza l’obiettivo dell’Accordo, si traduce di fatto con tutte quelle attività svolte da un organismo competente, nel caso l’Università, per addivenire ad una valutazione tecnico/economica di un investimento”.

Dott. Viola, siamo a significarLe che dal cda dell’ateneo la convenzione in oggetto non risulta agli atti e i nostri inviati all’Avana non riescono a trovarla; ricordiamo che l’università è un ente pubblico.

Vogliamo sapere quali sono le professionalità messe a disposizione dal rettore abusivo Criccaboni e che cosa prevede la convenzione.

Dall’università, magari l’ufficio stampa potrebbe divulgare un comunicato, vogliamo sapere chi ha autorizzato il Cricca a firmare la convenzione e dove avete infilato questa convenzione.

Buona giornata.

Fermate le nomine dei direttori di dipartimento all’Università di Siena: peggio di un clan!!

Chiediamo l’intervento immediato della Direzione Distrettuale Antimafia e l’intervento del MIUR, quello della magistratura ordinaria e contabile è stato già richiesto: FERMATE LA CRICCA UNIVERSITARIA SENESE!

Un rettore abusivo come Criccaboni e che durante l’era Tosi ha fatto il bello e il cattivo tempo; un candidato a direttore di dipartimento, quel Marco Bettalli che il 14 dicembre si deve presentare al GUP per l’udienza sulle irregolarità delle elezioni del Criccaboni, candidati unici; escluso per soli due dipartimenti. Peggio di un clan!! Come mai il MIUR sta garantendo la presenza di un abusivo alla guida dell’ateneo; come mai il MIUR non blocca la candidatura di Marco Bettalli. Ma non solo: per un dipartimento cè anche il nome dell’ex membro del cda dell’ateneo ai tempi del dissesto Gabrilla Piccinni. Come mai ci sono solo candidati unici? Che supercazzola di elezione sarebbe? Come mai non si è presentato nessuno a competere? La Direzione Distrettuale Antimafia indaghi sulla cricca universitaria senese e sequestri tutta la documentazione sui direttori di dipartimento. Ma dentro l’ateneo ci sono ancora docenti seri? L’università di Siena è nel pieno di uno stato di illegalità. Solo chi disprezza le regole civili, essendo chiamato all’udienza del 14 dicembre, come Marco Bettalli poteva avere la faccia tosta di candidarsi. Anche gli studenti si ribellino al Clan e alla Cricca di pochi!!

Riceviamo e pubblichiamo. Alcune domande al Commissario del Comune di Siena Laudanna

Pubblichiamo un lettera di un nostro lettore al Commissario Laudanna con alcune domande in merito al corpo dei vigili urbani.
1) Corrisponde al vero che al Comandante dei Vigili, Simone Bonucci, e al suo vice il Comune ha dato in dotazione una macchina ciascuno il cui uso coprirebbe le intere 24 ore giornaliere e sette giorni su sette? Quindi, nel caso, anche per il periodo delle ferie o in quei giorni entrambi sono tenuti a riconsegnarla temporaneamente? E per quanto riguarda la benzina, nel caso in cui la macchina potesse essere usata al di fuori dell’utilizzo lavorativo, chi la paga? Esistono delle schede carburante?
2) Corrisponde al vero che al Comandante dei Vigili, Simone Bonucci, e al suo vice il Comune ha dato in dotazione un telefono cellulare? In caso affermativo, esiste un codice da anteporre per le chiamate ad uso personale come accade nelle aziende private?
3) Corrisponde al vero che le rispettive consorti abbiano (o abbiano avuto) un permesso per accedere alla ztl? In caso di risposta affermativa, quali le motivazioni per il relativo rilascio (abitazione, garage, negozio ecc.)?
4) Corrisponde al vero che nel periodo caldo, quando in Comune per la votazione del bilancio l’allora maggioranza andava sotto, vi furono un bel pò di contravvenzioni ad autovetture di esponenti delle opposizioni?
5) Il Commissario Laudanna non crede che quei vigili che svolgono la loro attività nel centro storico debbano avere un certo approccio con le persone? A volte anche se si esercitano lavori che impongono il controllo un pò di bon ton non guasterebbe. Si segnala il caso del n. 77.
Nessuna polemica, solo per una questione di trasparenza, dato che si tratta di un’amministrazione pubblica – quella comunale che, peraltro, non versa in ottime acque finanziariamente parlando – e che siamo tutti sottoposti ad una stretta spending review.

Un cittadino senese

Luigi Berlinguer da Stigliano al Veneto, da Criccaboni al figlio Aldo nel cda di Antonveneta

E’ il presidente nazionale dei garanti del PD, ex rettore, ex ministro, ex membro del Csm e padre di Aldo Berlinguer (membro del cda di Antonveneta) e sempre Luigi è europarlamentare del PD eletto nel NORDEST dove ha sede banca Antonveneta. Stiamo parlando ovviamente del capo politico di Franco Ceccuzzi, quel Luigi Berlinguer che nel novembre 2010 conversando al telefono con Riccaboni e intercettati dall’Autorità giudiziaria, si lasciò andare (riferendosi a Siena) in chiusura di telefonata con questa affermazione “Stai attento a questa città”. Ci viene spontaneo dire che è la città che doveva e deve stare attenta a certa gente. Detto questo proseguiamo. In quel 2010 consumarono un inciucio vegognoso tra il esponenti del PD e l’ex ministro Gelmini e nel contempo hanno alterato con pressioni umilianti per le istituzioni, il ruolo del ministro. L’esponente del PD Luigi Berlinguer intervenne (come da intercettazioni telefoniche) direttamente sulla Gelmini per far firmare il decreto di nomina dell’abusivo Riccaboni. Come mai il ministro Francesco Profumo non ha ancora annullato il decreto di nomina dell’abusivo Criccaboni? Che succede al MIUR dove Luigi Berlinguer ricopre un ruolo nel campo dell’approndimento musicale? Non vi sembra l’ora di chiuderli questi inciuci e questi vergognosi giochini sulle spalle dei cittadini?

P.S. Ci sarebbero quei volumi non autorizzati in onore di Luigi Berlinguer pagati con i soldi pubblici;quelli ordinati da Boldrini.

E i soldi per il conguaglio a Cassa Depositi e Prestiti dove li trova la fondazione MPS?

Occorre partire da Astrid per mettere a fuoco i vari intrecci e i personaggi che da diversi anni giocano i ruoli di direttori d’orchestra nelle dimaniche della banca Monte dei Paschi. Personaggi noti e stranoti del panorama politico italiano che dalla prima repubblica a tutt’oggi occupano,grazie alla politica, le poltrone degli snodi economici e finanziari e quelle delle partecipate ed ex-partecipate statali. Due nomi su tutti:Franco Bassanini e Giuliano Amato. Astrid,insomma. Segui Astrid e scopri una parte della storia recente(dal 2006 a oggi) di MPS.
Astrid (Associazione per gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull’innovazione nelle pubbliche amministrazioni) fondata da Bassanini e Amato,affermano essere un think tank specializzato nello studio delle riforme istituzionali e amministrative, in realtà è un centro “specializzato” nell’occupazione delle poltrone e negli assetti del sistema bancario. E non è un caso che Bassani è presidente di Cassa Depositi e Prestiti. Come non è un caso la partecipazione della fondazioni bancarie nel capitale di Cassa Depositi e Prestiti. E non sono erano banali coincidenze le varie “sponsorizzazioni” di Bassanini e Amato nei confronti dell’allora presidente di MPS Mussari.L’ascesa del Mussari avviene in due tempi e con due personaggi distanti apparentemente,prima con Amato e poi con Tremonti. Poi arriva l’affaire Antonveneta e lo spagnolo Emilio Botin e l’Opus Dei spagnola. La cattolicissima finanza spagnola irrompe nel pieno dello scontro all’interno della finanza laica italiana e nello scontro tra finanza laica e cattolica italiana. E come ogni regola che si conferma, alcuni personaggi,in base all’altra regole dell’opportunismo,un giorno sono laici e un altro giorno sono cattolici dediti alle opere di Dio. Tutto ha un prezzo nel mercato della finanza spirituale. Nel quadro delle conversioni religiose dobbiamo aggiungere un altro scontro che era andato in scena durante gli anni dell’affaire Antonveneta: la scalata alla BNL. In quel caso oltre allo scontro tra “religiosi e profani” c’era lo scontro dentro i DS,tra chi stava con Unipol e chi stava con Luigi Abete (BNL). I condottieri e i capitani della finanza senese, Mussari e Ceccuzzi in testa,supportati dal veltroniano Turiddu Campaini, su consiglio del noto Bassanini si schierano con Luigi Abete e l’operazione della scalata di Unipol alla BNL naufragò,insieme a un pezzo importante della nomenclatura ex comunista del mondo delle cooperative, soprattutto emiliane. Alla luce dei disastri compiuti, per MPS, sarebbe stato più conveniente continuare con il profilo della pura e semplice banca commerciale di tipo regionale e non schierarsi con nessun contendente della BNL. Ma Ceccuzzi già dal 2001 pensava alla vita da sindaco e Mussari a quella di uomo di prestigio nazionale e la tentazione si traformò in applicazione. Uno schieramento tira l’altro e siccome le vie del signore sono infinite, all’improvviso, preceduto da un sogno notturno con l’apparizione dell’arcangelo Emilio che indicava la via della Spagna, spunta l’affaire Antonveneta. Lo spirito e l’anima dei valorosi custodi spagnoli delle opere di Dio indubbiamente si sono rafforzati; per Siena è stata una catastrofe che ancora deve manifestarsi nella sua complessa e drammatica entità numerica e morale. Per completare la panoramica dei nomi che contano aggiungiamo Giuseppe Guzzetti e Giovanni Bazoli, i due vecchietti che muovono i fili del sistema bancario italiano; i due sponsor della riconferma di Mussari alla presidenza dell’ABI. Un proverbio antico ci ricorda che con la vecchiaia aumenta la saggezza; evidentemente non tutti invecchiano saggiamente. Come ci ricordano Tito Boeri e Luigi Guiso, “nel 2003 si è voluto modificare radicalmente la natura della Cdp, trasformandola in uno strumento attraverso il quale portare debito pubblico al di fuori del bilancio dello Stato, in una specie di nuovo ministero delle Partecipazioni statali, un veicolo attraverso cui gestire vecchie e nuove (strategiche) partecipazioni in imprese italiane. Per attuare questo disegno, c’era bisogno di “de-pubblicizzare la Cassa” portando al suo interno soci privati in modo da non violare la normativa europea. Tremonti aveva bisogno delle fondazioni bancarie, enti apparentemente privati ma controllati politicamente e sulle quali il Tesoro ha potere di influenza anche perché ne esercita la supervisione. Le fondazioni sono così entrate nel capitale della Cassa depositi e prestiti nel 2003, acquisendone, con un miliardo di euro, il 30 per cento del capitale”. Un’operazione gestita dal vecchietto arzillo Giuseppe Guzzetti e sposata trionfalmente dall fondazione MPS,prima con la presidenza Mussari successivamente da Mancini. Entro la fine del 2012 ,però,c’è un problema da risolvere.Le fondazioni, come ci ricordano ancora Boeri e Guiso hanno l’appuntamento con il conguaglio; “dal 2010 le azioni privilegiate delle fondazioni sono divenute convertibili in azioni ordinarie; la conversione dopo una proroga deve avvenire entro al fine del corrente anno. Il Tesoro da allora chiede alle fondazioni di pagare un conguaglio per la conversione, valutato fino a 6 miliardi, perché il valore di Cdp è aumentato senza che le fondazioni si siano prese alcun rischio per gli investimenti intrapresi dalla Cassa. In effetti, le fondazioni sono state sin qui obbligazionisti molto ben remunerati e in grado di influenzare la governance della Cassa. Le fondazioni, dal canto loro, sostengono di non dovere alcun conguaglio; la prossimità della scadenza entro cui deve avvenire la conversione dà loro potere contrattuale. Probabile che alla fine riescano nuovamente a strappare condizioni per loro favorevoli versando un modesto conguaglio (si parla di un miliardo e mezzo) e rimanendo nella Cassa”. E la fondazione MPS dove li trova i soldi per contribuire al pagamento,”pur modestissimo”, del conguaglio? Prima o poi Siena ce la farà tirarsi fuori dalla palude?

 Albus Silente

Gli scherzi dei pisani e quel vizio di dribblare la realtà

Un vecchio numero del Vernacoliere titolava “VIVA LA TOPA! ABBASSO PISA!”; un titolo forte, evocativo e impregnato di militanza politica popolare. Uno scherzo del Vernacoliere nei confronti dei pisani; e sicuramente VIVA LA TOPA riscuote più successo di tanti titoli propagandistici del genere “Siena capoluogo della nuova area vasta”. Dagli scherzi del Vernacoliere ai pisani, siamo arrivati agli scherzi dei pisani nei confronti dei senesi. Ma il Vernacoliere non è di Livorno? Perchè i pisani rivolgono le burle verso i senesi? La burla più grossa nei confronti dei senesi è stata quella del Montesquieu di Pontedera, il pisano Enrico Rossi, durante la festa del PD senese affermando che “Siena sarà capoluogo della nuova area vasta” e gli astanti da Ceccuzzi e company tutti ad applaudire e rilanciare la notizia come a significare “noi del PD senese siamo riusciti ad ottenere il nuovo capoluogo dell’area vasta”. Più che altro quella è stata una “cazzata vasta”. Ieri l’ennessimo scherzo dei pisani. Il comitato per “Pisa Capoluogo” ha proposto di fare una nuova provincia tra Pisa e Siena, ovviamente Pisa capoluogo. Ma la parte divertente, anzi tragicomica, della proposta sono le motivazioni: “Faccio la provincia degli atenei” e “uniamo il settore industriale pisano con le solide finanza senesi”. Ci prendete per il culo,forza confessatelo!!

Unire i due prestigiosi atenei? Pisani, ma lo sapevate che i vostri colleghi del PD senese quello che era un prestigioso ateneo (quello senese) l’hanno dissestato e oggi c’è un rettore abusivo che a ogni starnuto che fa corrisponde un atto illegale? Lo sapevate che il PD senese ha dissestato le finanze cittadine: dall’università alla fondazione MPS? Che gusto provate a prendere per il culo la gente?

Invece di insegurire le burle pensiamo a risollevare le sorti di Siena e smettetela con la propaganda tesa a mistificare la realtà. VIVA LA TOPA!

Debiti fuori bilancio e spese non autorizzate all’Università di Siena: la Corte dei Conti e la magistratura ordinaria si attivino nei confronti dei Maurizio Boldrini

Quando è troppo è troppo. Con i soldi dei cittadini una cricca ha fatto i porci comodi per anni e peggio di quel personaggio penoso di Er Batman della regione Lazio. Maurizio Boldrini,esponente del PD, ex responsabile (con quali titoli era stato nominato dirigente dell’ateneo?) dell’area comunicazione dell’ateneo senese ha ordinato dei libri con i soldi pubblici senza autorizzazione e il Criccaboni a seguito dell’atto ingiuntivo della casa editrice che pretendeva i soldi per quei libri, invece di denunciare alla magistratura il sig. Boldrini, ha sborsato i soldi dell’università per pagare un debito fuori bilancio non autorizzato. E non solo:il sig. Boldrini a tutt’oggi è docente a contratto dell’università di Siena; con quali titoli?

Qui siamo di fronte a dei reati e quindi chiediamo l’intervento della Corte dei Conti e della magistratura ordinaria. Ovviamente il PD difende senza se e senza ma il dissestatore Boldrini.

Università di Siena ai tempi di Criccaboni:predispongono un’asta per vendere un immobile senza le certificazioni degli impianti dello stesso immobile. In Viale Franci ci leggono?

Una vergogna continua e il centrosinistra senese continua a difendere il rettore abusivo Criccaboni e la condannata dalla Corte dei Conti Ines Fabbro. Quanto abbiamo letto sul giornale web “IlCittadinoonline” merita l’intervento urgente dell’autorità giudiziaria.
Scrive ilCittadinoonline: “Palazzo Bandini Piccolomini, liberato dalla storica segreteria universitaria, era stato messo all’asta, aperta il 7 settembre e chiusa lo scorso venerdì 5 ottobre. Già le modalità dell’asta e della valutazione del cespite erano state oggetto di critica aspra anche su questo quotidiano on line; ma oggi dobbiamo registrare che non una offerta è arrivata sul tavolo del notaio Mandarini. Forse il prezzo della base d’asta (6 milioni e 500mila euro, ndr) è stato ritenuto dai possibili acquirenti troppo elevato (diviso i 2.721 mq. LORDI dichiarati vale 2.389 euro al metro quadrato)? Il bando doverosamente ha avvisato che l’Università non ha certificazioni da dare all’acquirente sulla sicurezza e la conformità degli impianti e che l’immobile è in classe energetica “G” per l’assoluta mancanza di attestato di certificazione energetica: e meno male che per tanti anni studenti e lavoratori hanno frequentato questo luogo poco protetto e non è successo alcun incidente di rilievo”.
L’Università non ha certificazioni da dare all’acquirente sulla sicurezza e la conformità degli impianti e che l’immobile è in classe energetica “G” per l’assoluta mancanza di attestato di certificazione energetica? Ma siamo matti!! Intervenga la magistratura! Il Criccaboni, la Fabbro e i membri del cda Cucini e Morrocchi ma dove pensano di trovarsi?
Sempre ilCittadinoonline scrive quello che noi affermiamo da mesi: “La mancata vendita dei due beni immobili apre un buco nel bilancio dell’Università impossibile da coprire; e l’eventuale cessione a prezzo ribassato non raggiungerebbe gli scopi per cui si è tentata la procedura”.
Criccaboni e Fabbro sono due incompetenti e due filodissestatori sponsorizzati da Luigi Belringuer, Franco Ceccuzzi, Mauro Marzucchi, Riccardo Martinelli.
P.S. L’articolo integrale del Cittadinoonline http://www.ilcittadinoonline.it/news/153320/Vendita_di_palazzo_Bandini__l_asta_%C3%A8_stata_un_flop.html

Qualcuno spieghi a quel che resta del gruppo dirigente del centrosinistra senese che gli asini non volano. E che a Roma il tempo è scaduto

Con la solita cortesia gli amici del blog mi hanno inviato il nuovo comunicato congiunto di “quel che resta del centrosinistra senese”; un comunicato privo di senso che sembra scritto da un gruppo scomposto di extraterrestri. Tra Bersani e Renzi mica spunteranno gli extraterrestri? O forse il comunicato diffuso nelle ore precedenti al mio scritto è stato redatto 10 anni fa e per un mero errore di invio è stato nuovamente inoltrato ai giornali. Purtroppo no; gli estensori del comunicato hanno confuso non l’anno ma il secolo: sono convinti che la gente abiti ancora nei secoli bui. E invece non è cosi; e il mondo non è quadrato. Prima la Stampa di Torino, autorevole giornale letto anche a Londra, scrive che i magistrati,riferendosi all’inchiesta sull’acquisto di Antonveneta,sono sulle “tracce di una cresta di 1,5 miliardi”, non la cresta del gallo; ieri il Giornale ribadisce che i magistrati stanno indagando in tal senso. Siccome i due quotidiani non hanno scritto che “i cani sono sulle tracce dei tartufi”, mi permetto di significarvi che la faccenda è seria. Bersani e Renzi, voi cosa ne pensate?

A Siena i dirigenti “extraterrestri” di “quel che resta del centrosinistra senese” continuano a scrivere che gli asini volano. Ma l’inchiesta su Antonveneta non è un fatto di provincia e i panni non si lavano piu’ in casa. La palla è in mano all’arbitro e la partita è sospesa e le squadre sono negli spogliatoi in attesa di conoscere i “cartellini rossi”. Gli “extraterrestri” invece hanno deciso di ammazzare la noia giocando a ping pong tra di loro.E tra un’esagerata propensione a spararla grossa e l’incapacità di comprendere la sostanza degli argomenti, ecco che i dirigenti dei partiti del centrosinistra senese(PD-SEL-Riformisti e Siena Futura) commettono l’errore, fatale sul piano politico: scrivono le bugie. E quando la partita è in mano all’arbitro,e le tifoserie per una volta sono fiduciosi nell’arbitro, non si devono raccontare le bugie. I due alleati di quel che resta del centrosinistra senese,  Franco Ceccuzzi e l’ex assessore al bilancio Mauro Marzucchi, non solo hanno condiviso politicamente l’operazione Antonveneta, non solo hanno amministrato in maniera fallimentare il Comune, ma i due soprattutto sono i politici di punta dell’avvocato Mussari. Tutti i nodi vengono al pettine e anche i politici si fermeranno al pettine. E ‘ opportuno ricordare che il  Ceccuzzi cinque giorni prima della nomina di Profumo alla presidenza di MPS, aveva tentato di ottenere la riconferma di Mussari alla presidenza.A Roma i politici sono piu’ pettegoli che a Siena. Poi si sono inventati la famosa parabola della discontinuità; dove ,quando? A oggi PD-SEL-SIENA FUTURA e RIFORMISTI hanno ottenuto con il loro appoggio solo un piano industriale che farà ricadere sui lavoratori le nefaste gestioni degli uomini del PD al vertice della banca e della fondazione. E anche in banca i due uomini di fiducia dell’avvocato Mussari, Valentino Fanti e David Rossi, sono ancora ai loro posti. E da qui si spiega anche quella sponsorizzazione economica della banca al PD senese.

Ci sarebbe anche quella vicenda del pastificio Amato e quella cena del 2006; ma su questo ci ritorneremo a novembre.

Nel frattempo cercherò di approfondire la posizione di quel docente universitario che i miei amici del blog definisco “il rettore abusivo Criccaboni”.

 Albus Silente

 P.S. Ho letto che stasera la trasmissione Report su Rai3 si occuperà di Cassa depositi e prestiti,quindi di Franco Bassanini.Una trasmissione interessante.