Rosaria Bindi ricandida Ceccuzzi a sindaco di Siena. Anche noi siamo favorevoli e domani vi spieghiamo le nostre ragioni

L’agenzia stampa di Fratello Illuminato due giorni fa aveva lanciato la notizia di una possibile candidatura di Rosaria Bindi a sindaco di Siena. Ieri la chianina Rosy intervistata da Teleidea ha dichiarato: “Propormi come sindaco di Siena? Le mie intenzioni sono ben lontane da questo, non mi ha mai sfiorato questa possibilità”. Noi riconfermiamo la nostra agenzia, ma se Rosy prende tempo vedremo. Sempre nell’intervista la chianina ha ricandidato il chianino Ceccuzzi a sindaco di Siena con queste dichiarazioni: “Credo che Ceccuzzi – ha aggiunto Rosy Bindi – per le scelte che ha fatto nella sua veste di sindaco, soprattutto per il rilancio della Banca Mps*, e per la coerenza con la quale si è dimesso possa essere la persona giusta per ricandidarsi non appena sarà possibile andare a votare”.

Certo Rosaria, nelle vesti di sindaco ha dato un bel rilancio alla Banca MPS, anche prima insieme a Mussari, anzi prima e dopo ha rilanciato tutta la città. Avete una faccia come dicono a Roma, dentro il PD. Comunque avanti con la candidatura di Ceccuzzi, noi siamo favorevoli e domani vi spiegheremo i motivi. Mandatela in ferie la chianina.

* Il rilancio consiste in: chiusura venerdì in Borsa a 0,181 con un bel 4,23 MENO, un piano industriale di quei due fenomeni che prevede 4600 esuberi, vendita di assets (a chi?), due miliarducci di bond (oltre al miliardo e nove già avuto) nonché un bel miliarduccio di aumento di capitale che porterà la Fondazione (quella del baluardo al 51%, vi ricordate del Ceccuzzi in campagna elettorale? Sì lui, quello dei mille posti di lavoro) a circa il 12%. Comunque vada sarà un trionfo!

Lettera aperta al procuratore generale della Toscana Beniamino Deidda: i cittadini sono stati abbandonati dallo Stato

Sig. Procuratore Generale,

diversi giovani, madri di famiglia, hanno perso il lavoro perchè precari all’università di Siena e il personale tecnico-amministrativo (perchè i docenti sono tutelati dalla cricca dei baroni) ha subito un taglio indiscriminato al salario. L’università di Siena è stata massacrata contabilmente, moralmente e le persone oneste hanno subito angherie, discriminazioni e privazioni di diritti inviolabili. Oltre 200 milioni di dissesto e ad oggi dopo anni e anni nessun processo avviato e mentre la povera gente ha difficoltà con i mutui, le spese per i figli, i dissestatori se la godono impuniti. L’università di Siena è guidata da un rettore illegittimo e da una condannata dalla Corte dei Conti, il cda vota bilanci consuntivi con evidenti irregolarità e cosa succede? Niente! Lo Stato e in questo caso la magistratura ha lasciato soli i cittadini che rivendicano legalità e giustizia.

Chiediamo un Suo intervento urgente per attivare tutti gli Istituti giuridici per sbloccare le inchieste avviate anni fa e in alcuni casi avviarne altre, perchè un dissesto di oltre 200 milioni di euro necessitava di una maxi inchiesta e di precise ordinanze di arresto. Chi pagherà per tutto questo? Sempre i cittadini e la comunità mentre i responsabili se la godono?

Questi dovevano arrestarli. Ecco come sputtanavano il patrimonio pubblico

Correva l’anno 2005 e l’università di Siena era guidata da quel galantuomo di Piero Tosi con annessa mangiatoia (e area comunicazione) e annessi leccaculi e dissestatori sparsi. Già nel 2005 l’ateneo era in preda a quella malattia invisibile chiamata dissesto. E Piero Tosi partecipava ai convegni del partito insieme al Ceccuzzi moderati dal genio indiscusso Maurizio Boldrini (per la cronaca Franco Ceccuzzi è quel signore che fa finta di essere venuto giù dal pero)

Che cosa ti combinavano all’università in quegli anni (fermo restando il problema della malattia invisibile)?

Nel consiglio di amministrazione dell’università guidato dal galantuomo Piero Tosi decisero di “riaffittare tre appartamenti del Palazzo Chigi Zondadari, utilizzati come spazi di rappresentanza, per 156.000,00 € (IVA compresa) all’anno principalmente per relazioni pubbliche e per consentire la visione del Palio a 50 ospiti”.

“Chi ha deciso che l’Università debba avere tanti ospiti per il Palio? Se è proprio necessario, è molto più conveniente acquistare i biglietti. L’assurdo di tutta la vicenda è che, per recuperare una parte dei costi, il CdA ha pensato bene di subaffittare i locali a soggetti esterni per convegni e congressi, in violazione del contratto di locazione”(dal blog del prof. Giovanni Grasso).

 Tutto questo alla faccia dei cittadini. Spendevano, spandevano e gozzovigliavano allegramente. E il Criccaboni “valutava”.

Aumento di capitale in vista per MPS. Arrivano i fondi sovrani?

L’amministratore delegato di MPS ha escluso “processi aggregativi” con altre banche italiane o straniere. Fabrizio Viola “vede meglio dei fondi sovrani interessati al recupero di valore”.

 Tradotto dal nostro economista Paco Pachese: grazie alla gestione Mussari-Ceccuzzi e del PD la banca MPS non sarà più la banca controllata o condizionata da Siena.

 P.S. Ricordatevi tutte le novelle che raccontava Mussari sullo stato di salute della banca e tutte le novelle che vi ha raccontato Ceccuzzi in campagna elettorali. I numeri son numeri e i soldi son soldi, le chiacchere tutte del PD senese.

Ora basta!!! Mancini e tutta la deputazione si dimettano immediatamente

Mancini, invece di andare a perorare cause che non ti riguardano e sulle quali hai già prodotto abbastanza danno, fai una bella cosa: dimettiti immeditamente insieme a tutti quelli che sono lì con te. TUTTI, Piazzi compreso (l’altro amico di Criccaboni). Comincia a togliere le tende che hai combinato un casino sulle spalle dei dipendenti e dei lavoratori, oltreché della Città intera.

In sintesi: fuori dalle balle tutti e con tutti intendiamo tutti. Vi s’era detto che il Criccaboni vi avrebbe portato alla rovina. Ora se non vi levate da tre passi andiamo avanti a raccontare qualche storiella su Gioffré e Martinelli Enzo.

Le considerazioni del Procuratore Generale della Toscana Beniamino Deidda sul funzionamento della giustizia

Beniamino Deidda è il procuratore generale della Toscana. E’ stato uno degli insegnanti nel doposcuola fondato a Calenzano dagli allievi di don Lorenzo Milani e negli anni Sessanta ha fondato con un collega il Telefono Amico. In magistratura dal ‘ 63, è stato procuratore aggiunto a Firenze e procuratore a Prato. Oggi da procuratore generale dell Toscana esterna alcune riflessioni sul funzionamento della macchina giudiziaria.

“Abbiamo un sistema di notifiche che risale all’Italia agro-pastorale”, afferma Deidda e per risolvere il problema propone il sistema dell’informatizzazione. Noi aggiungiamo: a volte certe notifiche non arrivano perchè qualche magistrato traccheggia o gira lo sguardo da un’altra parte.

Giustamente il procuratore Deidda mette l’accento sulla carenza di organico in alcuni tribunali della Toscana e ci spiega che ci sono sprechi che possono essere risolti con una maggiore razionalizzazione e purtroppo la politica è in ritardo con gli interventi strutturali sul miglioramento della macchina della giustizia. Noi aggiungiamo: la politica è in ritardo perchè il malfunzionamento garantisce l’impunità alla casta. Detto questo vogliamo ricordare proprio per restare in Toscana che la colpa è anche di taluni magistrati che per chiudere indagini importanti ma con responsabili da sanzionare ben individuati ci mettono anni e anni. Basti pensare al dissesto dell’università di Siena, al concorso truffa del direttore amministrativo della medesima università, ai libri abusivi in onore di Luigi Berlinguer, al caso Astrea, alle elezioni irregolari del rettore(doveva essere interdetto e invece è sempre al suo posto). Questi casi risentono di lentezza non per carenza di organico. E vogliamo parlare del ruolo dell’ex sostituto procuratore di Siena Francesca Firrao?

Ricordiamo anche l’ottimo lavoro e i tempi veloci della procura di Firenze guidata dal procuratore Quattrocchi. Qui a Siena meglio sanzionare i blogger e gli autori di libri di denuncia.

Noi apprezziamo molto le riflessioni del procuratore Deidda. Speriamo che le stesse riflessioni vengano accolte per migliorare il lavoro anche dai colleghi. Una macchina delle giustizia che funziona agevola il miglioramento dell’intero sistema e ricrea fiducia nei cittadini. Oggi questa fiducia è a quote bassissime.

– Nella foto il procuratore generale Beniamino Deidda

In questi giorni d’estate i problemi di Siena non sono il dissesto universitario, il rettore abusivo, le responsabilità di Mussari e Ceccuzzi per la crisi della banca e di tutta la città. Il vero problema è la mancanza di shampoo. Anche i cigni della Lizza concordano con noi

Forza ragazzi gnamo!!!!

Lettera aperta al Commissario del Comune di Siena Laudanna sul bilancio consuntivo dell’università di Siena

Eccellenza,

Considerato che il Comune di Siena nomina un membro del cda dell’Ateneo di Siena e nel caso specifico l’attuale rappresentante è il sig. Vareno Cucini;

Rilevato che il collegio dei Revisori dei Conti dell’Ateneo ha espresso PARERE NEGATIVO all’ultimo bilancio consuntivo dell’Ateneo;

Evidenziato da parte nostra (e non solo nostra, visto il parere negativo dei Revisori e i sette voti fra contrari e astenuti all’approvazione) che il bilancio presenta ipotesi di gravi irregolarità.

Chiediamo un Suo specifico intevento in forma di autotutela dell’ente nominante convocando il sig. Vareno Cucini e verificando il bilancio consuntivo, soprattutto nelle voci di bilancio inerenti il trattamento accessorio del salario del personale, gli aumenti stipendiali dei docenti (cui non è stato riconosciuto lo scatto nel 2010), i pagamenti dei ricercatori a tempo determinato ex legge 240/2010 et alia.

 Non è nostra intenzione coinvolgerLa in vicende che esulano dal mandato di Commissario, ma nel caso specifico il Comune è soggetto direttamente coivolto. A maggior ragione poi se si considera che la Sua presenza al Comune di Siena è dovuta proprio ad una mancata approvazione del bilancio consuntivo del Comune medesimo per mancanza di regolarità di poste in entrata evidentemente non certe. Non si capisce perché abbiano commissariato (giustamente) il Comune per molto meno di quanto, da anni, abbia messo in evidenza l’Ateneo cittadino. Evidenziamo inoltre che a questo blog risultano avviate segnalazioni inerenti il suddetto bilancio alla Corte dei Conti. Non sarebbe male che anche quello della Provincia si facesse spiegare dal consigliere nominato Morrocchi le ragioni del suo voto favorevole al bilancio impedendogli però di addurre come scusa che siccome li ha approvati sinora, ha fatto altrettanto con l’ultimo. Esiste anche il ravvedimento dagli errori oltre che il reitero dei medesimi.

 Distinti Saluti e Buon Lavoro

Dal testo “Studi comparati di giurisprudenza del Medioevo” la vicenda di un giudice del lavoro del tardo Medioevo

Per brevità e comprensione dei lettori identifichiamo il protagonista come giudice del lavoro altrimenti ci tocca scrivere “gran verificatore di tenzoni tra i faticanti”. Troppo lungo: meglio giudice del lavoro. Nel tardo Medioevo scoppiò un putiferio nella Contea della Rocca. Il giudice del lavoro aveva una figlia che venne assunta dalla corporazione che lavorava per conto della Dinastia del Soldo e il titolare della corporazione era il figlio del gran cerimoniere dei sultanati sparsi. Stranamente tutti quelli che ricorrevano al giudice del lavoro perdevano le cause contro la Dinastia e contro gli ambiti dei sultanati. Forse commistioni e conflitti d’interesse?

 P.S. La storia è del Tardo Medioevo e con un po’ d’immaginazione potrebbe rivelarsi attuale.

Massì!!! Internazionalizzamoci!!!

Il giornalino online filodissestatore Sienanews ha dato grande risalto, unico in città, alla visita all’Università dell’ambasciatore brasiliano in Italia e ci siamo convinti anche noi, a questo punto, a essere filodissestatori, soprattutto dopo aver visto la foto che vi forniamo. Ci rimangono però alcuni dubbi cui vorremmo che qualcuno rispondesse, prima di darci anche noi al dissesto di enti pubblici, soprattutto di quelli che dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, avere come core business la ricerca e la didattica.

Un bel passo verso l’internalizzazione, non c’è dubbio. Ci chiediamo però se l’ambasciatore brasiliano ha reso edotti i rappresentanti dell’università a proposito del comportamento del Nucleongi di Valutaziongi e del suo presidente all’Università di Rio. Poi vorremmo sapere se anche in Brasile c’è un CRESCONGI e se qualcuno lì ha creato il Master SAMBA e il Master CARNEVAL e ci si è riempito le tasche di cruzeiros, per sé e per i propri ninos. E nel Polo di Copacabana ce l’hanno l’area di comunicaziongi? E i cessi li nettano con scopini normali o da tremila cruzeiros l’uno? E ce l’hanno lì un delegato alla sostenibilità, nonché specialista di cacatua e pappagalli che è nominato anche nel board della Banca di Porto Alegre? E la Banca do Brasil l’ha fatto un controllo sulla compatibilità fra l’avere deleghe operative nell’ateneo e la presenza nel board di una Banca che è anche ente nominante nel CdA dell’Ateneo? E all’università di Rio de Janeiro ce l’hanno 27 indagati per il dissesto, 10 rinviati a giudizio per l’elezione del rettorongi e il rettorongi medesimo abusivo? E se sì anche il ministro dell’istruziongi brasileiro fa finta di niente? E alla Procura della Repubblica di Brasilia ce l’hanno qualche magistrato che invece che fare il proprio lavoro stonda le curve a Costalpinongi, mescola le carte e poi scappa al nord tornando sotto l’ala protettiva del babbino, amico del direttorongi amministrativongi, peraltro nominato dopo una seleziongi truffongi? E gli impiegantongi cercano anche lì di mandarli a vivere nelle favelas coi topi grossi come gatti che ti mangiano il bimbo se lo lasci incustodito? E infine ce l’hanno in Brasile una stampa locale totalmente asservita che mette il coperchio sui disastri e esalta queste minchiatongi?

Insomma vorremmo avere qualche informazione in più perché non siamo ancora pienamente convinti di aderire toto corde al grande progetto di dissesto totale.

P.S. La prossima volta perché non ospitano l’ambasciatore inglese o finlandese così magari vediamo cosa ne pensano loro, abituati a Oxford, Cambridge, Helsinki, dell’ottima gestione degli ultimi venti anni dell’Ateneo di Siena. Internazionalizzamoci.