Maggio 3rd, 2011 — Note redazionali

Ecco chi è che viene a sostenere Ceccuzzi. Abbiate la cortesia di leggere l’articolo che segue e guardate che bei sostenitori ha Ceccuzzini:
Giuliano Amato, vitalizio da 30mila euro al mese. Lui tagliò le pensioni agli italiani
Lo chiamano il ‘Dottor Sottile‘ per lodare il suo acume politico, di certo oggi lo sarà anche per l’astuzia con cui Giuliano Amato, colui che per primo mise mano al sistema pensionistico italiano, zitto zitto si porta a casa un bel vitalizio da 30mila euro, sommando le pensioni di professore universitario e di parlamentare. Un bel colpo davvero messo a segno dal Dottore.
Una storia ironica e paradossale, una delle tante che caratterizza la nostra Seconda Repubblica, a cui comunque non si deve dare una lettura fuorviante: la riforma delle pensioni voluta dal suo governo a metà degli anni Novanta era giusta e doverosa, perché il sistema precedente era troppo squilibrato ed insostenibile nel tempo, ma certo Amato non ci fa una gran figura nel mettere insieme una pensione Inpdap da ex professore universitario di 22.0488 euro lordi al mese, con la pensioncina da parlamentare di 9.363 euro. Una cifra che non gli impedisce, per altro, di continuare a prendere incarichi: due pubblici, come presidente Treccani e presidente comitato dei garanti per il150esimo dell’Unità d’Italia, e uno privato come senior advisor della Deutsche Bank.
Si scopre così che l’acerrimo nemico dei baby pensionati è andato in pensione a 59 anni, che l’uomo del rigore accumula allegramente pensioni ed incarichi vari ben remunerati, alla faccia di tutti i giovani lavoratori precari che si arrabattano per poche centinaia di euro: lo sappiamo, stiamo scadendo nel populismo più facile, ma allora fatecelo essere fino in fondo per una volta, e lasciateci dire che rinunciare a qualcuna di queste forme di introiti, sarebbe per Giuliano Amato un nobile gesto, un modo per ricondurre il suo nomignolo all’intelligenza di statista che tutti gli riconoscono, perché oggi di sottile ci sembra esserci solo il modo con cui ancora una volta il Potere si ingrassa alle spalle dei cittadini.
Maggio 3rd, 2011 — Note redazionali
E bravo Lorenzo Brenci. Finalmente, dopo un lungo periodo di militanza nella corrente di Starnini (ossia quella che voleva Paolo Mazzini al posto di Ceccuzzi come candidato) sembra essere stato assoldato dai ceccuzziani con il grado di fedele soldatino. Complimenti, bella carriera dopo essere stato segretario comunale dei DS.
Non è dato sapere se l’ultima lettera che ha scritto per lasciare ai posteri il suo “pensiero” sia opera sua o della solita agenzia di “comunicazione” che scrive asetticamente i comunicati per tutti i candidati del PD e dintorni e poi li distribuisce a seconda della necessità.
Ma cosa dice il Brenci? Critica, ma soprattutto ironizza, su chi ha espresso le proprie opinioni sull’operazione Antonveneta. Non è nostra intenzione entrare nei dettagli di un qualcosa di così articolato e quindi non esprimiamo giudizi, ma una cosa a Brenci va ricordata. Dovete sapere che la nuova strategia della federazione del PD, vedendo che il suo candidato Ceccuzzi è in caduta libera, consiste nell’attaccare la sinistra di Laura Vigni per cercare di arginare il disastro. E allora Brenci, o chi per lui, si scaglia contro la candidata della lista Sinistra per Siena, Antonella Buscalferri, accusandola – in quanto medico – di non avere le competenze professionali per poter parlare di economia. Ottima mossa davvero, Brenci. Allora, vediamo un pò. E’ proprio sicuro Lorenzo Brenci che tutti i nominati dal suo partito stiano nei ruoli in base ai titoli di studio che hanno conseguito? Ci può mettere la mano sul fuoco? Per esempio, il loro candidato alla presidenza della banca, Alessandro Piazzi, con la sua laurea in filosofia (così come riportato nel sito della Fondazione MPS di cui è consigliere) pensa sia il titolo di studio più adatto per stare nel cda di una Fondazione bancaria? Ma proseguiamo. Brenci, sul famoso “esperto comunicatore” del PD, il “professor” Maurizio Boldrini, pensa sia normale che da una vita passi come docente di riferimento a Scienze della Comunicazione tenendo corsi di laurea benché il primo a doversi ancora laureare sia proprio lui? Ma l’elenco, caro Brenci, potrebbe essere ancora molto lungo.
Ma stiamo ancora al ragionamento di Brenci. In una città la cui principale trazione economica deriva dalla banca, sarebbe allora necessario che chi si candida a fare il sindaco abbia dimestichezza con la materia per capirne meglio le dinamiche e contribuire, in tal modo, a salvaguardare questa risorsa indispensabile per Siena pur in uno scenario economico e in un panorama bancario in forte movimento. Bravo Brenci, condividiamo il tuo ragionamento. E lo sa il Brenci qual è l’unico candidato a sindaco che, con i fatti e non a chiacchere, può vantare un tale curriculum professionale per aver fatto il dirigente del Monte dei Paschi per una vita? No? Allora gli rinfreschiamo la memoria. Gabriele Corradi.
Bravo Brenci, ottimo intervento apprezziamo che anche tu ti sia finalmente accorto che è arrivata l’ora che si privilegino le professionalità e le competenze alle carriere fatte a forza di calci in culo del partito; e concordiamo che con il tuo ragionamento (e non solo) Ceccuzzi non ha uno straccio di esperienza nel suo “curriculum” che dia garanzie di sapere in cosa consista la gestione della banca (oddio, stando al suo curriculum ci potrebbero essere discrete lacune anche su altro). E siccome a Siena la banca è il motore di tutto, serve un candidato che la conosca e l’unico che c’è cresciuto dentro, per l’appunto, è proprio Gabriele Corradi.
Firmato
La Primula Rossa
Maggio 2nd, 2011 — Note redazionali
*Prima tappa raggiunta*. Una cosa è certa, *Ceccuzzi è assai lontano dalle aspettative del PD e la percentuale* che gli viene attribuita – sia da quello che si è letto sul Corriere di Siena che dalle numerose e continue chiacchere che si sentono sulle lastre – *rende piuttosto impossibile un suo recupero*. Il che, tradotto, vuol dire una cosa sola: *si va al ballottaggio*.
A questo punto è già in corso *un’altra importante partita*: *tra chi sarà la sfida finale a due e chi manderanno i senesi al ballottaggio con Ceccuzzi?* In fin dei conti, da quanto si è letto, anche Massimo D’Alema pur venendo a fare il comizio per Ceccuzzi (*certo farsi sponsorizzare da chi,
come D’Alema è passato da una sconfitta ad un’altra non è proprio una genialata*) ha lanciato là l’ipotesi che *il nome del candidato non si avrà fino al 1° giugno*, confermando, quindi, il fattore ballottaggio. E se lo dice anche lui che è venuto a sostenere Ceccuzzi *figuriamoci in che condizioni sta messo quest’ultimo*.
Vedete cari lettori, da ora in poi sarà con questo spirito che si dovrà *cominciare a ragionare su quale sia il candidato più adatto a governare Siena*; chi avrà il giusto profilo per cimentarsi a fare il sindaco e che con la sua persona rappresenterà tutti i senesi (*ce lo vedete, per esempio, il chianino Ceccuzzi che tira a sorte le contrade e spadroneggia sul palco dei Capitani per il Palio?*)*.*
Se veramente *vogliamo imprimere una svolta a Siena* (e data l’altissima possibilità del ballottaggio *non giocarsi la partita fino in fondo sarebbe veramente buttare via un’occasione*) è importante *non lasciarsi trascinare dall’emotività* e, quindi, *non si può votare in base alle simpatie o alle antipatie verso i vari candidati*, ma la scelta, se si tiene davvero a Siena, *dovrà essere orientata solo in base alla professionalità e alla solidità delle persone*. Di dilettanti allo sbaraglio ce ne sono fin troppi.
Qui è l’ora che i senesi si interroghino sul serio se vogliono che Siena riparta con uno slancio nuovo; se vogliono che i loro figli non siano costretti ad andare forzatamente via dalla loro città Siena per trovare un posto di lavoro e, magari, a 40 anni vivere fuori casa in due o tre per
appartamento tornando a fare la vita che non facevano neppure a 20. I *senesi si chiedano se hanno voglia oppure no di migliorare la propria qualità della vita*. Se questo non li interessa, allora votino in base all’emotività; ma se invece così non fosse, allora stavolta riflettano bene.
Vi voglio *consegnare una riflessione finale. Ma in tutti questi anni vi pare che a Siena il partito di Berlusconi e di Verdini, e che candida Nannini, abbia mai tirato a vincere*?
E anche questa volta *il giochino è sempre il solito*, e molto probabilmente *Nannini è inconsapevole degli accordi che i suoi stanno facendo con l’avversario*. Il problema, però è che anche se se ne rendesse conto non sarebbe in grado di fare niente. Perché *Nannini* sarà di sicuro una persona simpatica e bravo a fare i ricciarelli, ma *di come si amministra la città ne sa pressoché niente*. E, continuo a pensare che non si possa votare in base alle simpatie. *Votare Nannini sarebbe consegnare ugualmente la città a Ceccuzzi*. Il copione e le tattiche sono sempre le stesse. *Il Pdl cerca una faccia pulita ma senza esperienza e competenze per la carica per cui corre*(ossia il sindaco) *e in questo modo dà una mano ai soliti Diessini*. *Questa volta, però, è l’ora di aprire gli occhi e darsi una svegliata*. Qui serve un gruppo e una classe politica che per esperienza e professionalità sia in grado di fronteggiare e tenere testa a Ceccuzzi e alla sua squadra. E, simpatie o antipatie a parte, *questo lo può fare solo la coalizione che sostiene Gabriele Corradi*. *Non vi fate prendere in giro, rifletteteci bene gli occhi se volete che qualcosa a Siena cambi sul serio*. Ceccuzzi è debolissimo, non vi fate sfuggire questa occasione. *Se volete avere la garanzia che al ballottaggio la partita non sia truccata e che ci sia chi tira a vincere sul serio* *votate Gabriele Corradi*. Rifletteteci bene.
Firmato
La Primula Rossa
Maggio 1st, 2011 — Note redazionali
… secondo noi per ottenerlo così deflagrante ci vuole il concorso più persone che mettano in atto più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso.
Maggio 1st, 2011 — Note redazionali
Alla faccia del rinnovamento e della discontinuità, come già affermato da mesi siamo a confermare che Ceccuzzi è il rappresentante politico della nomenklatura universitaria tosiana-boldriniana-riccaboniana. Un cittadino indignato, elettore del PD (come da lui affermato) ci ha inviato questa foto scatta il 30 aprile 2011 dove si vede il genio Boldrini a fianco di D’Alema e Ceccuzzi.
Come tutti sappiamo Boldrini è membro autorevole della nomenklatura universitaria che ha dissestato l’Ateneo senese. Infatti era il Responsabile dell’Area Comunicazione e Marketing, con budget di spesa di cui ancora non si conosce l’importo, ai tempi del condannato e nuovamente inquisito Piero Tosi.
Vogliamo tenerci ancora questa nomenklatura a dissestare tutta la Città? Noi pensiamo che sia urgente un cambiamento radicale e epurativo del gruppo gestionale che ha fatto i danni che sono sotto gli occhi di tutti.
Non votate Ceccuzzi perché significherebbe votare Maurizio Boldrini. In attesa di conoscere i nomi dei 27 rinviati a giudizio per il dissesto dell’Ateneo vi preghiamo di leggere questo nostro intervento e di fissare con la massima intensità la foto qui sopra.
P.S. Che aspetta Boldrini invece che andare con Ceccuzzi e D’Alema a portare l’assegno dei 26.000 euro per i libri in onore di Luigi, padre di Aldo Berlinguer membro del comitato elettorale di Ceccuzzi?
Aprile 29th, 2011 — Note redazionali

Art. 48
Le disposizioni dell’articolo precedente si applicano anche se l’errore sul fatto che costituisce il reato è determinato dall’altrui inganno; ma, in tal caso, del fatto commesso dalla persona ingannata risponde chi l’ha determinata a commetterlo.
Art. 81
– Concorso formale. Reato continuato –
È punito con la pena che dovrebbe infliggersi per la violazione più grave aumentata fino al triplo chi con una sola azione od omissione viola diverse disposizioni di legge ovvero commette più violazioni della medesima disposizione di legge.
Alla stessa pena soggiace chi con più azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno criminoso, commette anche in tempi diversi più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge.
Nei casi preveduti da quest’articolo, la pena non può essere superiore a quella che sarebbe applicabile a norma degli articoli precedenti.
Articolo così sostituito dal D.L. 11 aprile 1974, n. 99.
Capo III: DEL CONCORSO DI PERSONE NEL REATO
Art. 110
– Pena per coloro che concorrono nel reato –
Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti.
Art. 476.
Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Il pubblico ufficiale, che, nell’esercizio delle sue funzioni, forma, in tutto o in parte, un atto falso o altera un atto vero, è punito con la reclusione da uno a sei anni.
Se la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia fede fino a querela di falso, la reclusione è da tre a dieci anni.
Art. 479.
Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Il pubblico ufficiale, che, ricevendo o formando un atto nell’esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, soggiace alle pene stabilite nell’articolo 476.
Aprile 29th, 2011 — Note redazionali
Sembra proprio che le acque nel PD senese siano sempre più agitate. Se sia stata la navigazione della vela di Corradi ad incresparle o la percentuale
che il sondaggio del Bisi attribuisce a Ceccuzzi (44%) non lo sappiamo. Certo è che al quartier generale di Ceccuzzi è scattato l’allarme rosso e la fibrillazione è alle stelle. Ovviamente, secondo voi, tutto ciò avrà portato gli strateghi ceccuzziani a fare un pò di sana autocritica e a dire che di come gira Siena forse – per usare un’espressione colorita – non c’hanno capito una sega? Non sia mai! La colpa è di sicuro di tutti, ma mai di loro.
E allora come pensano di arginare un’emorragia di consenso che sembra sempre più inarrestabile? Chiudendosi a riccio solo tra di loro. La parola d’ordine è: non fidiamoci di nessuno e facciamo una bella riunione il cui unico punto all’ordine del giorno è “c’è un complotto ai nostri danni” e in base a questo allungare la lista di proscrizione che i fedeli ceccuzziani tengono custodita in quadruplice copia (a volta qualche nome scappasse ai loro anatemi)
Va detto che ridotti in queste condizioni, più che fare paura sono diventati una barzelletta; non se li fila più nessuno, nessuno dà loro la benché minima fiducia e loro lì incavolati neri e fare congetture su congetture su chi stra tradendo. E allora via con le ipotesi e con i nuovi nomi da mettere all’indice. E più la lista si allunga più i fedeli ceccuzziani pensano li spetti più spazio nel partito, quale ricompensa per la cieca e obbediente fedeltà che ogni minuti professano al loro capo. Quindi vediamo un pò. I posti da distribuire sono sempre meno, quindi bisogna cominciare a far fuori anche un pò di alleati. E la prima cosa che sta saltando nelle menti ceccuzziane (che tutto hanno tranne che il dono della discrezione*) *è la vicepresidenza del Monte dei Paschi per Alfredino Monaci. Non c’è verso, di lui Ceccuzzi proprio non si fida e poi l’accordo ce l’ha col fratello Alberto il quale, a parte finire di sistemare i pezzi della sua famiglia non fa più paura neanche ad una mosca, dato che la sua carriera politica si chiuderà con la fine del mandato che sta facendo in Regione. Quindi, perché non accontentarlo ricandidandogli la moglie e, magari, promettendogli qualche strapuntino per il figlio di lei? Ma Alfredino no. Lui è giovane e potrebbe avere aspirazioni ancora per troppi anni. Intanto gli hanno dato una bella scoppola con le candidature al consiglio comunale: da sette consiglieri passa a quattro di cui uno (Alessandro Piccini) non è detto sia così fidato. Ma c’è chi dice che questo ridimensionamento sia solo l’antipasto rispetto al pranzo completo che gli vorrebbe servire Ceccuzzi. Ma a questi strateghi ceccuzziani che sono lì nelle stanze della federazione impegnati in un’attività di concetto da “celo celo mimanca” distribuendo, nelle loro teste, posti in qua e là, va ricordata una cosa: rilassatevi bordelli, Ceccuzzi dalla soglia della vittoria è sotto come un tombino, quindi vi potete mettere l’animo in pace, la scelta delle poltrone la faranno altri.
Firmato
La Primula Rossa
Aprile 28th, 2011 — Note redazionali
Sinceramente è un pò svilente, ma d’altro canto, essendo gli unici “politici” che Ceccuzzi può vantare, non si può non occuparsi anche di loro.
Allora, a che punto dell’elenco dei Ceccuzzi boys eravamo rimasti? Cannamela, Fiorino Iantorno e ora, ladies and gentlemen, il minuto di celebrità è toccato nientepopodimenoché a (attimi di suspence e folla in delirio)……… Massimiliano Perugini … il quale, con quel savoir faire da politico consumato che ha, non ha voluto perdere l’occasione per dare sfoggio della sua sterminata cultura lanciandosi in erudite citazioni tratte dai massimi esponenti della letteratura contemporanea: Caterina Caselli. Ci teniamo a ricordare che questi nominativi sono l’unica classe dirigente che sta davvero sostenendo Ceccuzzi. Qualcuno di voi ha letto interventi autorevoli e di peso in suo supporto? No? Bene non siete i soli.
Se una tale domanda la poneste all’entourage ceccuzziano vi verrà risposto che loro vogliono tagliare con il passato (ma chi, Ceccuzzi? Come direbbe Totò, “Ma mi faccia il piacere” …) e che il mandare avanti solo i ragazzini è frutto di chissà quale strategia. Ovvia, la storiellina l’avete raccontata, ora, però, diciamo le cose come stanno. Nessuno di quelli che contano sostiene Ceccuzzi. E così, quando vedi le facce di chi c’ha intorno, sembra la banda dello sfigato. Prendiamo un soggetto che recentemente è rientrato nell’alveo ceccuzziano, Sandro Starnini. Dato che (dopo le mille parti in commedia) è tornato a fare la recita del fedele alla linea della federazione, perché non si accoda ai rampolli della nobile casata di Ceccuzzi e firma un bell’intervento anche lui contro la banca e contro il socio privato Caltagirone così da far vedere che la corrente starniniana (che numericamente si conta sulle dita di una mano) lo sostiene davvero? Ma cosa ha fatto politicamente Starnini di recente? Vediamo un pò. Il trombato, peraltro proprio da Ceccuzzi. Nel 2009 quest’ultimo gli promette di fare l’assessore regionale. Poi, complice anche il vèto dello storico alleato di Ceccuzzi, Alberto Monaci (quello che ha fatto ricandidare la moglie in consiglio comunale per la terza volta e il cui di lei figlio lo ha piazzato a fare il vice presidente della provincia: cose che è bene non perdere mai di vista) lo Starnini la prende in tasca perché, come di consueto, alla fine Ceccuzzi non mantiene la promessa. A quel punto Starnini è senza incarichi. Ed ecco il solito panico. Mica dovrò tornare a lavorare? Non sia mai. E quindi bussa a destra e a sinistra, alla fine Starnini viene nominato presidente della Società Novoli Immobiliare: domanda, chi si è speso per parcheggiarlo nel munifico posto garantendogli di non fare quella cosa che da sempre crea l’orticaria ai soliti funzionari di partito o para tali, ossia, lavorare?
Comunque sia fin’ora dell’intervento del berlingueriano Starnini neppure l’ombra. Ma nessun problema, tanto Ceccuzzi ha il suo personale esercito di ragazzini. Ma la domanda vera è: ma gli unici scudi umani su cui Ceccuzzi può fare affidamento sono solamente i Cannamela, i Perugini, gli Iantorno e simili? Più passa il tempo e più dico convintamente “si”. Senza nulla togliere, per carità, ma Ceccuzzi, segretario del PD fino all’agosto del 2010 (alla faccia del nuovo) non ha più uno straccio di persona autorevole che corre a sostenerlo e deve quindi affidarsi solo ad un gruppo di bordelli senza nessuna reale esperienza né in campo politico né in quello lavorativo. Mi pare messo parecchio maluccio. E in questa desolazione che fa? Intraprende una solitaria battaglia contro il maggior socio privato (l’Ing. Caltagirone). E, poi, quale sarebbe il vero motivo della guerra che Ceccuzzi ha scatenato contro Caltagirone e quindi contro la Banca? Il timore che Piccini voglia fare il presidente della Fondazione o, piuttosto, la paura che la persona a cui Ceccuzzi vorrebbe affidare la presidenza della banca, Alessandro Piazzi (http://shamael.noblogs.org/?p=1538), rischi fortemente di rimanere al palo?
Ma non sarà l’ora che al palo questa gente ci rimanga davvero? Certi metodi hanno rotto. L’epoca delle cooptazioni e delle calate dall’alto per il solo “merito” della tessera è bene finisca.
Tiriamo fuori tutto il nostro senso civico (che fa tanto schifo al Sellato Cannamela, al quale, nell’occasione regaliamo anche un bel dizionario così si toglie lo sfizio di vedere il significato delle parole prima di scriverle). Contribuiamo tutti insieme a far loro provare una nuova esperienza: mandiamoli a lavorare sul serio.
Firmato
La Primula Rossa
Aprile 28th, 2011 — Note redazionali

Dopo la conferenza stampa del PD ceccuzziano convocata a seguito delmonitoraggio degli spazi elettorali eseguito dai Ceccuzzi boys guidati dall’esperto di infrastrutture Giulio Carli http://www.youtube.com/watch?v=PPBW_I03TWc gli stessi hanno gridato allo scandalo per la presenza della vela pubblicitaria del candidato sindaco GABRIELE CORRADI in zona Pescaia e quindi per contrastare il vento in poppa dei velieri del CORRADI, gli stessi ceccuzziani hanno deciso di schierare la barca a vela di Massimo D’Alema. http://www.deluxeblog.it/post/478/ikarus-lo-yacht-di-dalema
Ma pensate un po’ chi sono andati a rispolverare … il mitico sconfitto da sempre della politica italiana: Massimo D’Alema. Probabilmente il Ceccuzzi avendo intuito che gli toccherà il ruolo di consigliere comunale di opposizione, per coerenza dei ruoli, ha deciso di farsi sponsorizzare dal perdente eccellente del PD nazionale.
E non solo. D’Alema è mal visto dall’elettorato di rifondazione comunista e vi ricorderete anche la famosa manifestazione contro lo stesso D’Alema organizzata da Iantorno e dintorni con il seguente slogan: “”Contro la finanziaria, contro le politiche neoliberiste del governo D’Alema, per una carta dei diritti fondamentali” org. dal Partito della Rifondazione Comunista in piazza del Popolo”. http://www.radioradicale.it/scheda/121909?format=32
E ancora. Tutti ricordete l’ostilità di D’Alema nei confronti di Niki Vendola il leader nazionale del sellato Cannamela
http://www.polisblog.it/post/6668/elezioni-regionali-2010-massimo-dalema-contro-nichi-vendola
E ancora. Vi siete dimenticati dello scontro della federazione dei DS capitanata da Franco Ceccuzzi contro Massimo D’Alema sulla vicenda Unipol? Noi no.
Insomma la presenza di D’Alema a sostegno della candidatura di Ceccuzzi e della coalizione che lo sostiene è il peggio dell’ipocrisia politica e il massimo del distacco dalla base del centrosinistra. Ma chi pensa di incantare D’Alema? Al massimo qualche barone universitario e qualche nominato di area berlingueriana (Luigi) nelle varie partecipate del Monte dei Paschi.
A nostro avviso il vero motivo della presenza di D’Alema a Siena è il seguente: concordare con Ceccuzzi la defenestrazione di Mussari dalla banca e nel contempo saldare l’alleanza tra la componente ceccuzziana e quella di Starnini e Carpinelli (rappresentanti di Luigi Berlinguer).
Buona navigazione in alto mare!!!!
p.s (nella foto il manifesto contro D’Alema fatto da Rifondazione Comunista e D’Alema insieme a Berlusconi)
Marianne Franceschi
Aprile 27th, 2011 — Note redazionali

Alessandro Starnini(PD) e Fabio Evangelisti (IDV) entrambi supporter di Franco Ceccuzzi possiamo iscriverli nell’albo degli ipocriti e politici attaccati alle poltrone.Cortesemente leggetevi questo articolo …
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/02/12/multiplex-attacco-dellidv.html