Dopo le figurine Panini, le figuracce dei Ceccuzzi boys

Sembra proprio che le acque nel PD senese siano sempre più agitate. Se sia stata la navigazione della vela di Corradi ad incresparle o la percentuale
che il sondaggio del Bisi attribuisce a Ceccuzzi (44%) non lo sappiamo. Certo è che al quartier generale di Ceccuzzi è scattato l’allarme rosso e la fibrillazione è alle stelle. Ovviamente, secondo voi, tutto ciò avrà portato gli strateghi ceccuzziani a fare un pò di sana autocritica e a dire che di come gira Siena forse – per usare un’espressione colorita – non c’hanno capito una sega? Non sia mai! La colpa è di sicuro di tutti, ma mai di loro.
E allora come pensano di arginare un’emorragia di consenso che sembra sempre più inarrestabileChiudendosi a riccio solo tra di loro. La parola d’ordine è: non fidiamoci di nessuno e facciamo una bella riunione il cui unico punto all’ordine del giorno è “c’è un complotto ai nostri danni” e in base a questo allungare la lista di proscrizione che i fedeli ceccuzziani tengono custodita in quadruplice copia (a volta qualche nome scappasse ai loro anatemi)

Va detto che ridotti in queste condizioni, più che fare paura sono diventati una barzelletta; non se li fila più nessuno, nessuno dà loro la benché minima fiducia e loro lì incavolati neri e fare congetture su congetture su chi stra tradendo. E allora via con le ipotesi e con i nuovi nomi da mettere all’indice. E più la lista si allunga più i fedeli ceccuzziani pensano li spetti più spazio nel partito, quale ricompensa per la cieca e obbediente fedeltà che ogni minuti professano al loro capo. Quindi vediamo un pò. I posti da distribuire sono sempre meno, quindi bisogna cominciare a far fuori anche un pò di alleati. E la prima cosa che sta saltando nelle menti ceccuzziane (che tutto hanno tranne che il dono della discrezione*) *è la vicepresidenza del Monte dei Paschi per Alfredino Monaci. Non c’è verso, di lui Ceccuzzi proprio non si fida e poi l’accordo ce l’ha col fratello Alberto il quale, a parte finire di sistemare i pezzi della sua famiglia non fa più paura neanche ad una mosca, dato che la sua carriera politica si chiuderà con la fine del mandato che sta facendo in Regione. Quindi, perché non accontentarlo ricandidandogli la moglie e, magari, promettendogli qualche strapuntino per il figlio di lei? Ma Alfredino no. Lui è giovane e potrebbe avere aspirazioni ancora per troppi anni. Intanto gli hanno dato una bella scoppola con le candidature al consiglio comunale: da sette consiglieri passa a quattro di cui uno (Alessandro Piccini) non è detto sia così fidato. Ma c’è chi dice che questo ridimensionamento sia solo l’antipasto rispetto al pranzo completo che gli vorrebbe servire Ceccuzzi. Ma a questi strateghi ceccuzziani che sono lì nelle stanze della federazione impegnati in un’attività di concetto da “celo celo mimanca” distribuendo, nelle loro teste, posti in qua e là, va ricordata una cosa: rilassatevi bordelli, Ceccuzzi dalla soglia della vittoria è sotto come un tombino, quindi vi potete mettere l’animo in pace, la scelta delle poltrone la faranno altri.

Firmato
La Primula Rossa