La nostra inviata Ester ci informa che Andrea Bellandi e un certo “capitano” siano andati in processione dal consigliere Mugnaini nel tentativo di farla dimettere da consigliere comunale adducendo impegni di lavoro. Quest’ultima, sdegnata, ha affermato con caparbietà la propria volontà di continuare a fare politica. Ma come mai i birrai e certi “capitani”, invece che perdere tempo a tramestare, non si organizzano per il varo di un certo yacht per la stagione estiva 2012. Così si occupano Per Loro e smettono di preoccuparsi Per Siena?
Entries from Aprile 2012 ↓
Gossip sveltina di Ester Cicala
Aprile 30th, 2012 — Note redazionali
Riceviamo e pubblichiamo. “Io sto con Meacci e il Marzucchi la smetta di fare il furbo”
Aprile 30th, 2012 — Note redazionali
Sono un lettore del vostro blog, anche se a volte certi vostri toni non mi garbano, e ho deciso di scrivere due righe che mando solo a voi perché non è mio interesse occupare la scena sui giornali e nemmeno partecipare alla rissa politica. Sono nato e vivo a Siena e non mi manca molto per la pensione, sono un elettore del PD e conosco Giancarlo Meacci da diversi anni. Come altri compagni vivo lo scontro dentro il consiglio comunale di Siena con disagio e amarezza. Ma sono ancor di più amareggiato e infastidito dai soliti giocolieri della politica come l’ex socialista e vicesindaco Mauro Marzucchi. Siamo sicuri che stavolta il Ceccuzzi ha ragione? Io credo che Franco ha commesso grossi errori negli ultimi tempi, in primis, quello di concordare le strategie con Sandro Starnini (vi ricordate quando Starnini attaccava il Cenni sulle nomine della Fondazione? Hai poca memoria caro Sandro!). Io la penso come Lallo Meacci: sono continuo. Come mai Franco e il vice sindaco Marzucchi prendono le distanze da Maurizio Cenni? Ha perso la memoria Polifemo? Sono tutti smemorati in consiglio comunale? Mi stupisco dei silenzi del Brenci, del Nannizzi, del Bruni, i quali permettono,anche all’ex assessore del Cenni Massimo Bianchi, di sconfessare il lavoro del sindaco PD Maurizio Cenni. Se errori ci sono stati, e non li nego, allora sono di tutti e non tizio è discontinuo e gli altri sono tutti responsabili. Prendiamo atto che il non aver aperto un dibattito sano e costruttivo negli anni scorsi ha condotto il partito sull’orlo del baratro e ricordiamoci che in giro la gente,anche quella che ci ha votato, si sente presa in giro e non crede più alle belle parole. Anche stamani l’articolo scritto dal vicesindaco Marzucchi è allucinante e conferma che ci sono solo giocolieri e pochi politici lungimiranti. Scrive Polifemo: “Quando la gestione diventa occupazione e non servizio per la comunità”. Ma proprio il Marzucchi scrive queste cose. Sono più di 10 anni che ha occupato la poltrona e non la lascia nemmeno con le cannonate. Vogliamo la discontinuità dentro il PD? Allora Marzucchi, Starnini, Vittorio Galgani, Piazzi e lo stesso Ceccuzzi tutti a casa e rinnoviamo il gruppo dirigente del PD. Io sono “continuo” come il Meacci e non prendo lezioni dal Marzucchi (e la smetta di fare il furbo) e dallo smemorato Massimo Bianchi.
Un ex comunista confluito nel PD senese
Con la crisi che incombe Vareno Cucini e Roberto Morrocchi (con l’aiuto di una certa CGIL) affondano lo stipendio dei lavoratori
Aprile 30th, 2012 — Note redazionali
Orbene! Non solo i tosiani Vareno Cucini e Roberto Morrocchi stanno avallando tutte le peggiori porcate proposte da Criccaboni e Fabbro, inclusa la macellazione dei lavoratori. Abbiamo anche appreso che la schiera di fedelissimi di Tosi e Bigi, capitanata da Moira Centini e Carlo Bruni, pur di rimanre ossequiosi con la condannata dalla Corte dei conti Ines Fabbro, hanno tradito i propri colleghi e – fatto ancor peggiore – hanno avuto anche la faccia di abbandonare vigliaccamente, utilizzandolo come capro espiatorio, il ciggiellino Dino Angelaccio. Preso atto di questo, vi informiamo, ricordandovi che lavorate in un ente pubblico e non nel condominio Criccaboni & Fabbro (più Tomasi e Livon), che ci siamo attivati per monitorare e verificare dal 2008 in poi tutta la gestione delle consulenze e del conto terzi. Nel frattempo invitiamo la signora Centini, nonché i suoi colleghi Pagni e Meconcelli, a verificare che fine abbia fatto lo scannafosso mai realizzato al San Niccolò. Nel contempo li invitiamo a verificare anche la sussistenza della fornitura di scopini da cesso (che Meconcelli conosce bene) da 60 euro + IVA l’uno. E, più in generale, a verificare tutte le forniture evidentemente sovraprezzate fatte all’Ateneo sotto la gestione Tosi & Bigi (e Bruni e compagnia pessima) nonché quelle fatte al bar. Ricordiamo infine che questa faccenda del bar non è finita manco per niente, vero Chiti?
Comunque complimenti ai sinistrorsi Cucini, Morrocchi e Centini (e Bruni e Sportoletti e Semplici) che, dichiarandosi di sinistra, fanno roba far impallidire perfino il centro-destra.
P.S. Vi raccontiamo una storiella: Valter Lavitola era latitante a Panama, di recente è rientrato in Italia ed è stato alloggiato in una confortevole suite a Poggio Reale. Sta cantando come un fringuello. Altri, che non sono latitanti, si stanno preparando a dispiegare le proprie ugole. Fate un po’ voi ….
Gossip di Ester Cicala. Ci servono 50 milioni di euro per i mutui e gli starniniani hanno il candidato a sindaco
Aprile 30th, 2012 — Note redazionali
Che pazienza al giorno d’oggi. Tutti sono agitati e molti sono disorientati: Belen è sempre fidanzata con Corona o no? L’interrogativo amoroso teneva banco sulla Sita di ritorno da Firenze, ma quando sono scesa in Piazza Gramsci, altri due interrogativi, poco amorosi, prendevano il sopravvento sulle bocche di cinque baldanzosi pensionati fermi alla fermata del tram: Ceccuzzi cade o galleggia?; Li trovano o no questi 50 milioni di euro?
Mi sono avvicinata,perchè conoscevo uno dei pensionati, e con fare solidale mi sono offerta di partecipare alla colletta(pensando si trattasse di opere di bene) con 250 euro. Ma scherzi, mi risponde ridendo l’amico, niente colletta, i 50 milioni di euro sembra sia la cifra che occorre a Bezzini e agli sindaci della provincia per chiudere i bilanci e pagari i mutui. Porca miseria, esclamo, e dove li trovano? Il pensionato amico del mio amico, quasi piangendo, esprime preoccupazione e spera nei numero al Lotto. Saluto tutti e mi avvio in Via Montanini, quando incontro la mia amica del cuore, sempre ben informata, e mi dice che Bezzini è alla ricerca di questi soldi per pagare i mutui e per i bilanci dei comuni. Quindi non solo il Comune di Siena è alla ricerca. Mi domando e dico, ma come li hanno spesi in questi anni tutti quei vagoni di quattrini della fondazione? Bohhhhh. Si racconta che il calmo Bezzini intenda chiedere questa somma alla Fondazione Mps e si è già attivato chiedendo al presidente della Regione Enrico Rossi di intercedere nei confronti di Mancini. Ma non puo’ chiamarlo direttamente? E dove li trova 50 milioni di euro il cattolico Mancini? Questa sembra essere la situazione finanziaria. Urge una colletta o un viaggio a Lourdes. Ma in questi anni che cosa governavano?
L’altra chicca che ho trovato lungo la strada è di natura strettamente politica e riguarda il casino scoppiato in Comune. Dicono che il Ceccuzzi non voleva rompere l’accordo con i Monaci, ma è stato costretto da Starnini e company. E questo mi torna, cosi il gruppo di Starnini in un solo colpo si disfano dei Monaci e del Ceccuzzi. Perchè con le elezioni anticipate lo Starnini pensa di disfarsi dei Monaci e non far ricandidare il Ceccuzzi. E avrebbe già pronto il candidato a sindaco e gira voce che il papabile è Paolo Mazzini. Pronti, partenza e via.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze intervenga con urgenza sulle vicende dell’ateneo senese e sui rapporti tra i vertici dello stesso ateneo e alcuni funzionari dei ministeri. La lentezza della magistratura senese sta permettendo la ricostituzione della cricca dei dissestatori. Moira Centini confessa i “giochini” di una parte della CGIL in accordo con Criccaboni e Fabbro
Aprile 30th, 2012 — Note redazionali
Sembra il remake della peggiore prima repubblica, quando le Istituzioni erano impestate da bande che agivano nella piena illegalità e confezionavano provvedimenti ministeriali fuori legge e dietro suggerimento. E’ del tutto evidente che Criccaboni e Fabbro attraverso i loro amichetti funzionari dei ministeri stanno cercando di far firmare un parere CHE GIUSTIFICHI IL TAGLIO DEL SALARIO ACCESSORIO AI LAVORATORI. Lo stesso modus operandi che portò alla firma del decreto di nomina di Criccaboni da parte della Gelmini. Sia chiaro una cosa: DA NESSUNA PARTE D’ITALIA E’ STATO TAGLIATO L’ACCESSORIO CON LE MODALITA’ DI CRICCABONI E FABBRO E QUINDI ANCHE I FUNZIONARI DEL MINISTRO CHE SI PRESTANO A QUESTI GIOCHINI RISCHIANO UNA BELLA DENUNCIA ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA. Ma l’aspetto squallido di tutta questa vicenda è il sostegno politico di una parte della CGIL universitaria rappresentata da Moira Centini, Francesca Sportoletti, Carlo Bruni, Fabio Semplici (figlio di Jolanda Cei Semplici) alle manovre contro i lavoratori da parte di Criccaboni e Fabbro. E non solo. Questa componente della CGIL sta lavorando con Fabbro e Criccaboni per restaurare il vecchio sistema che vigeva ai tempi del dissesto con Tosi e Bigi.
L’altro aspetto inconcepibile sono i ritardi da parte della magistratura senese e questi ritardi stanno consentendo la ricostituzione della cricca che da anni mortifica l’ateneo senese. Possibile che nessuna inchiesta arrivi a compimento? Chi sta rallentando le inchieste e l’avvio dei processi? Sono tutti in ferie in tribunale o forse per i magistrati senesi è del tutto normale quello che succede all’ateneo senese?
Ritornando ai giochini politici e alle cricche tra Siena e Roma, occorre segnalare anche altro. La componente della CGIL di Moira Centini e dell’inquisito Carlo Bruni (i fedelissimi della Fabbro) hanno scaricato Dino Angelaccio e questo ultimo sta diventando il capro espiatorio per tutti. Angelaccio ha sbagliato, ma lui è uno e gli altri hanno molta, ma molta più responsabilità di lui. Non fate i furbi! Traccheggi o non traccheggi arrivano anche a voi altri. Si diceva di questa paladina della Fabbro, la cgiellina Moira Centini. Oggi nell’intervista rilasciata al quotidiano La Nazione di Siena (potevate anche intervistare con eguale spazio anche altre campane) ha svelato chiaramente il “giochino”. Innanzitutto questa Centini (personale tecnico-amministrativo) si è dimessa dal cda dell’ateneo per non contrastare la Fabbro e il Criccaboni e perché condivide l’impostazione del bilancio (con 8 milioni di buco e 43 di disavanzo d’amministrazione, mentre la giunta comunale è andata sotto per molto meno ed il bilancio è al vaglio della Corte dei conti). Praticamente i lavoratori dell’ateneo avevano eletto nel cda la rappresentante della Fabbro all’interno degli stessi lavoratori. Nell’intervista questa Centini si lascia andare a delle affermazioni che oltre a sfiorare il ridicolo, ricalcano pienamente il metodo da “terrorismo psicologico” messo in atto da Fabbro e Criccaboni. Infatti la Centini oltre a giustificare il taglio dell’accessorio fa capire di sapere che a breve arriverà la risposta del MEF e forse non sarà positiva per i lavoratori. Insomma, la cricca dei docenti trova supporto anche in una piccola cricca di personale tecnico-amministrativo. Dal sito dell’università di Siena abbiamo scoperto che la Centini ha altre entrate di soldi per attività inerenti l’ateneo, oltre al normale stipendio. Per esempio quei quasi 10.000 euro di “consulenze” nel 2010 che fanno il paio con i 67.000 del tosiano Battista con il CUPREL. E bisognerebbe chiedersi di dove vengono questi soldi di conto terzi: forse per consulenze verso altri enti pubblici? Forse dall’ASL? O dall’AOUS? E chi governa anche questi enti? Forse il PD? Chi va avanti con 1000 o meno euro il mese perché non lo chiede? E da questo si evince che il taglio dell’accessorio alla Centini non pesa. Complimenti alla CGIL e al PD senese che stanno garantendo il sistema Criccaboni-Fabbro. E il voto dei tosiani Cucini e Morrocchi è l’ennesima conferma. Lo capite il paradosso: SEL, Mauro Marzucchi e il PD (compresa la componente dell’ex margherita) godono nel vedere soffrire i lavoratori e plaudono al Criccaboni e alla Fabbro.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze intervenga con urgenza sulle vicende dell’ateneo senese e sui rapporti tra i vertici dello stesso ateneo e alcuni funzionari dei ministeri. La lentezza della magistratura senese sta permettendo la ricostituzione della cricca dei dissestatori.
Tommaso Occami. Tornare a lavorare (si fa per dire) va bene, ma a fare cosa?
Aprile 29th, 2012 — Note redazionali
Abbiamo scoperto per ammissione degli stessi interessati che due persone a Siena hanno fatto e stanno facendo un lavoro che non è il loro. Il primo è Giuseppe Mussari che candidamente ha affermato che il problemi della banca sono di poco conto perché imputabili soltanto a questioni contabili. Cerchiamo di mantenere la calma! E rispondiamo all’inadatto Mussari che almeno a Siena quando si parla di pareggio di bilancio si fa riferimento al famoso poggio e buca. La questione per il Monte è la medesima: ci dica il banchiere dell’anno chi riempirà e come la voragine che lui e i suoi tecnici hanno creato? L’affermazione più importante l’ha fatta il presidente del collegio sindacale Di Tanno rispondendo a una domanda specifica fattagli da un socio: la valutazione dell’Antonveneta predisposta dopo l’acquisizione è di due miliardi e trecento milioni. Visto che tale affermazione è stata riportata da molti giornali e che ormai è un fatto pubblico, perché qualche magistrato non si prende la briga di andare a vedere come effettivamente si sono svolte le cose? I Senesi sarebbero interessati a sapere la verità!
L’altro che ha candidamente ammesso di non essere l’uomo adatto per ricoprire il ruolo che le circostanze gli hanno assegnato è Franco Ceccuzzi, sindaco da un anno! La materia economica non gli deve essere particolarmente congeniale nonostante gli interventi da lui letti in commissione finanza ai tempi dell’esperienza parlamentare. Via via che passano i giorni ci si accorge che la situazione finanziaria del Comune di Siena è più seria di quanto si voglia far credere e si viaggia, ormai, sul filo del dissesto economico. Si faccia consigliare, il sindaco, da due personaggi di primo piano: dal suo vicesindaco Marzucchi, che molto conosce della gestione Cenni e dal “gesuita” Bianchi che di bilancio se ne dovrebbe intendere. Consigliere e assessore, cenniani, voluti fortemente da Ceccuzzi e oggetto di accordi politici preelettorali. Spero che in molti si ricordino delle scheggiate marzucchiane per riavere il posto di vicesindaco e un futuro da membro della Fondazione.
Ma la cosa che colpisce è l’arroganza con cui si muovono i due inadatti. Il primo, Mussari che rivendica tutto quello che ha fatto, insieme ai suoi dirigenti, senza manifestare neppure un minimo di autocritica. L’altro, il Ceccuzzi appena arrivato da diversi anni di vacanza ad Antigua, che cadendo dalle nuvole fa riferimento a una presunta pugnalata ricevuta alle spalle da parte del suo partito. Mentre la tragedia politica si svolge, la risposta è sempre la solita: basso cabotaggio, minacce, offerte a fronte di qualche voto e non è difficile immaginare a chi siano state rivolte tali attenzioni. Sarebbe bene, invece, che ad esempio Bezzini, raccontasse ai suoi consiglieri di quanti soldi ha bisogno l’ente da lui diretto e i comuni della provincia per chiudere i bilanci. La sensazione che si riceve è che il gruppo dirigente degli ex ds senesi stia per far precipitare buona parte del PD toscano nel baratro. In preda, quest’ultimo, come tutti gli altri partiti, all’attacco dell’antipolitica. Con, peró, qualche problema in più: la crisi del PD nazionale e la crisi economica che sta investendo in modo peculiare la Toscana.
Ma su tutto brilla la lama del coltello, ovviamente politico, che ha colpito alle spalle il Ceccuzzi che grida ora al tradimento. Ci meravigliamo che un politico di lunghissima data come il primo cittadino si meravigli del tradimento. Chi si stupisce che in politica ci possa essere l’inganno è bene che faccia un’altro lavoro se ce lo ha. Ma poi: chi ha armato la mano del tradimento se non la stessa vittima? Vi ricordo soltanto l’ultimo passaggio regionale quello che ha portato Ceccobao a fare l’assessore e Alberto Monaci il presidente dello stesso consiglio toscano. Le comunità, come ad esempio quelle politiche, muoiono quando la pratica del sospetto, del tradimento, diventa la regola del confronto fra le esigenze diverse che coabitano nello stesso gruppo. Ceccuzzi sa bene con chi e quando è nata questa pratica nella Federazione del PDS senese e quali ne sono stati i protagonisti.
Gli consigliamo di trovare un’altro terreno di confronto e di dimostrare le sue capacità. Se queste non ci fossero ne prenda atto e permetta l’apertura di una nuova fase nella vita amministrativa di Siena.
Tommaso Occami
Editoriale del Maestro James. Dopo il tonfo ridare autorevolezza alle Istituzioni
Aprile 29th, 2012 — Note redazionali
Arroccarsi, arroccarsi per poi sbriciolarsi. E il tonfo è stato forte. Limitarsi a registrare la bocciatura del bilancio consuntivo del Comune di Siena come un mero scontro dentro il PD è riduttivo e non rendiconta il vero motivo del tonfo del Ceccuzzi. E di certo non permette di affrontare i problemi che attanagliano la città: dalla perdita di autorevolezza delle istituzioni alla crisi economica delle stesse e alla crisi strutturale dell’economia locale. Il voto sul bilancio sancisce la fine del famoso groviglio definito “armonioso”, e finisce per implosione e anche per i molteplici fattori esterni. Sono quasi 15 anni che si tascina un “sistema” che ha illuso i cittadini e che si è illuso nel contempo di poter durare in eterno, quasi a sentirsi degli Dei. Ma la storia avrebbe dovuto insegnare che arriva anche il tempo della “caduta degli Dei”. Un “sistema” che ha bruciato risorse economiche, mortificato le professionalità, diviso le persone, bloccato lo sviluppo, impoverito il tessuto culturale e stravolto l’autonomia dei consessi elettivi subordinandoli alle regie “romane” e a quelle di comunicatori inquinatori di pozzi. E lo stesso Ceccuzzi è una vittima, cosciente, di questi famosi strateghi della comunicazione e del “servirsi” del potere politico per garantirsi un ruolo. Prima di lamentarsi delle pugnalate, il Ceccuzzi, dovrebbe rimproverare a se stesso, per aver delegato ai comunicatori della Robespierre e a quel genio che si divide tra Siena e Mantova, la strategia aggressiva che inevitabilmente l’ha condotto al tonfo. E che nasce con il tradimento prima o poi soccombe con il tradimento.Questi sono comunque problemi vostri, quelli dei cittadini sono altri. E lo spauracchio del commissariamento è, appunto, un’altra trovata mediatica per esorcizzare la fine di un gruppo. Il ministro Cancellieri ha ricoperto il ruolo di commissario nella rossa e dotta città di Bologna e i bolognesi quasi quasi rimpiangono il commissario, soprattutto gli elettori del centrosinistra. Commissario o non commissario il problema è come far ripartire la città e ridare autorevolezza alle Istituzioni. Vi sembra normale riconfermare un indagato alla presidenza dell’aereoporto di Ampugnano? Vi sembra normale non pretendere le dimissioni di un consigliere comunale indagato? Vi sembra normale far votare ai rappresentati del comune e della provincia bilanci dell’università iniqui e pieni di irregolarità? Vi sembra normale aver trascinato per mesi il problema università garantendo l’appoggio politico a quei due esecutori di ordini per conto di Piero Tosi e Luigi Berlinguer? Se non siete stati capaci di ritrovare la normalità come pensavate di uscire dalla crisi? L’ottusità e la malafede non vi ha permesso di comprendere fino in fondo che il Criccaboni e quella marmaglia di dissestatori stava trascinando non solo l’università ma tutto il “sistema” verso il baratro. Ed ecco il tonfo del Ceccuzzi. Tira tira, poi la corda si spezza. Non vi siete resi conto che i nuovi equilibri dentro i vari “poteri” non sopportavano più la mediocrità, i furbetti e la presenza fastidiosa del solito gruppo che da anni “condiziona a ribasso” la città; un gruppo di irriducibili del potere: Luigi Berlinguer – Alberto Brandani – Denis Verdini. Il tonfo del Ceccuzzi è il tonfo di questo gruppo di potere. E il salvagente dell’uomo del Brandani, l’architetto Senni, è stato inutile quanto ridicolo. Cosi come risultano sciocche e perdenti le velate aperture in vista del 15 maggio dai settori dell’opposizione. La città necessità di un governo che sia discontinuo dal groviglio e dalla mediocrità del governare.Non la discontinuità dal niente. I problemi non possono essere risolti da chi si rifuta di elencarli ed affrontarli. Si sono svegliati anche i parlamentari del PD che si sono precipitati con la solidarietà nei confronti del Ceccuzzi. Ma questi parlamentari fino ad oggi dove vivevano: perchè non si sono fatti sentire quando sono emersi i veri problemi per la città? Ogni tanto cara Rosy Bindi e cara Susanna Cenni due paroline per i cittadini potevate sprecarle o a voi interessa solo la sopravvivenza del gruppo dirigente del partito?Arroccarsi, arroccarsi, sembra ancora questa la reazione. E magari il prossimo tonfo sarà più forte. Non è però giusto far precipitare la città e i cittadini per colpa della vostra miopia e per il vostro deficit politico. E’ il momento di uno sforzo generale per ritrovare equilibrio, anche superando diffidenze, per far ripartire la città. Con un nuovo governo e una guida autorevole. Altrimenti vi tenete il commissario che ha già preso servizio il 27 aprile: Alessandro Profumo. Una domanda su tutte: tutti i soldi erogati e spesi negli ultimi 10 anni a cosa sono serviti? Era o non era lo stesso Ceccuzzi che dava il sostegno politico nell’affaire Antonveneta, aereoporto di Ampugnano e tutto il resto? O il vizio è come quello di Piero Tosi: “Io non c’entro nulla e se c’ero dormivo e comunque sono un patologo. Infatti, la patologia è grave.
Maestro James
Riceviamo e pubblichiamo.”Venga pure il commissario. Come i caschi blu in un paese liberato dalla tirannia che deve re-imparare a camminare da solo”
Aprile 29th, 2012 — Note redazionali
E’ stato il voto della vergogna, ma per Siena potrebbe trasformarsi nel voto del riscatto. La vergogna è lampante, quella di un gruppo disposto a rinnegare il mandato dato dagli elettori in nome di privilegi personali, un gruppo che gioca al braccio di ferro e che ha la convinzione di avere tutta la forza per vincerlo.
Ma chi sono. In uno scacchiere politico normale sarebbero definiti gli ex Margherita. A Siena, dove la politica è tutta un’altra cosa, si definiscono “i monaciani”, personalizzazione perfetta di un sistema che merita di essere analizzato. Della Margherita non ricordano più nemmeno l’odore. L’ammutinamento arriva quando al loro Deus ex machina viene negata la vicepresidenza della Fondazione, per la quale aveva già risposto con soddisfazione ai complimenti piovuti da un gran numero di lacchè. La politica si scioglie come neve al sole di fronte alla lesa maestà. Compatti come soldatini si mettono sull’attenti, pronti a rispondere “comandi” al loro capo, sbeffeggiando di fatto il mandato ricevuto dagli elettori. Ma forse nemmeno tanto, chi li ha votati non l’ha fatto certo per le grandi opere da loro compiute in favore della città. A Siena ci si conosce tutti e tutti sanno chi sono i mentori e chi le pedine, e cosa da loro ci si possa aspettare. Pace, Guideri, Ranieri, Bazzini, Gioia e il presidente del consiglio comunale Piccini cosa hanno dato fino ad oggi alla città? Nulla, neppure idee. Servono ad un gioco personale, dal quale la città è allo stesso tempo esclusa e vittima.
L’unica grande cosa per la quale potrebbero essere ricordati è l’aver provocato la caduta di una amministrazione che merita di essere cancellata con un colpo di spugna. Ma spugna bagnata, affinchè non resti neppure la polvere.
Vogliono un ruolo in Fondazione, battono i piedi come bambini in bizza. Con quale faccia Ceccuzzi può cedere ad un simile ricatto? Eppure tenterà di trovare la strada, perchè di togliere il sedere dalla sua poltrona non ne ha proprio intenzione. Sa che poi non ce lo rimetterebbe.
Con una politica di questa bassezza, la città di Siena meriterebbe di poter cancellare tutto e ricominciare daccapo. Basta inciuci, privilegi, grovigli e sistemi. Davanti ad un consiglio comunale di simile bassezza, meglio centomila volte qualsiasi commissario. Servirebbe da spartiacque tra un vecchio dal sapore di tirannia ad un nuovo dal gusto della rinascita. Sarebbe quella linea che divide i due dipinti del Lorenzetti, il Cattivo Governo ed il Buon Governo.
E non tuonino i tromboni dei grandi politici, della Rosi Bindi, di Enrico Rossi e chissà quanti altri nelle prossime ore. A Siena hanno lasciato che la politica non avesse né ideali né colori in nome di un groviglio che ha dato tanto a pochi e beffe agli altri. Adesso non fingano di non sapere, perché anche a loro ha fatto comodo abbeverarsi in certe fonti.
E’ stato il voto della vergogna, ma potrebbe essere il voto del riscatto se la città decidesse di svegliarsi, di cacciare i grovigli e riprendersi la capacità di governarsi che l’ha resa grande nella storia. Via sindaci-politici, via gruppi familiari, via opposizioni fantasma, via inquisiti che amministrano, via incapaci che governano.
Venga pure il commissario. Come i caschi blu in un paese liberato dalla tirannia che deve re-imparare a camminare da solo.
Una senese delusa
Ester Cicala. Un sabato a Castiglion della Pescaia
Aprile 28th, 2012 — Note redazionali
La nostra inviata Ester Cicala oggi, con questa bella giornata, ha deciso di andare a prendere il sole alle Rocchette. Prima di mettersi ad ascoltare musica stiracchiandosi al sole, come da foto, ha fatto una giratina in centro e ci ha telefonato immediatamente perché si è resa conto che ci deve essere qualche problema sul porto di Castiglione. Evidentemente gli investimenti fatti sul porto non rendono come dovrebbero e forse la gestione dell’opera non è propriamente corretta e redditizia come speravano coloro che hanno investito soldi nell’impresa. La riflessione che la nostra Ester ci ha comunicato è che il anche il governo PD di Castiglione non sia nelle condizioni di amministrare al meglio, come quello senese d’altro canto, e che quindi non si sa se vale la pena di fare qualche favore ai piddiini nella speranza di vederselo restituito sotto forma di valorizzazione, per esempio, di opere ed investimenti come il porto a Castiglione. Tutto questo per sfatare il mito della bella ragazza senza cervello. E’ intelligente la nostra Ester, vero???
Cucini, Morrocchi, Criccaboni, Fabbro e Mariano Bianca andate alla Corte dei Conti a spiegare questo
Aprile 28th, 2012 — Note redazionali