Entries from Gennaio 2012 ↓

Il “sistema Siena deve resistere”!!! Se lo dice il Bisi, resistete!!!

Dopo l’esplosione mediatica del famoso “sistema Sesto” o vicenda Penati, dei bravi comunicatori di fiducia qui a Siena si dovevano adoperare per far evitare ai loro giornalisti “vicini” di far circolare sul web e sulla carta stampata il termine “sistema Siena”. Anche perché ad aver coniato il termine “sistema Siena” è stato il giornalista Stefano Bisi, caporedattore del corriere di Siena, che era ed è talmente legato a questo “sistema” che gli venuto in mente di scriverci libri e diffondere sul web un video di questi giorni con il quale ribadisce l’esistenza del “sistema Siena” fino a chiedere a tutti di “resistere” agli attacchi “esterni”. Attacchi inesistenti naturalmente. Ma per l’inventore del “sistema Siena” o “groviglio armonioso” gli attacchi ci sono ed eccolo con il suo video (nemmeno fosse un capo di Stato che parla alla Nazione) lanciare l’anatema contro i famosi attacchi esterni: contro il settimanale il Mondo, la Stampa, La7, Repubblica, il banchiere Costamagna, etc. etc. Per fortuna ha evitato di gridare al complotto giudaico-massonico contro Siena. Del resto il Bisi si sente cosi titolato che più che un giornalista nel video sempre l’addetto alle relazioni pubbliche della banca e delle istituzioni locali. Va finire che il dissesto universitario, l’inchiesta di Ampugnano, l’indagato David Chiti e tutto il resto sono il frutto di attacchi “esterni”. La comunicazione e i rapporti con la stampa, specialmente in momenti di difficoltà come questi, sono importanti, ma qui, e consentiteci la battuta, qualche “esperto comunicatore” più che curare i rapporti con il Corriere della Sera ha visto bene di curare meglio i rapporti con il Corriere di Siena. Che il ruolo del Bisi non sia quello del giornalista oramai è del tutto evidente, basta pensare al suo attivismo nel sostenere la presidenza Viani all’aereoporto di Ampugnano e le elezioni del Riccaboni. E a dimostrazione del ruolo attivo nel suo famoso “sistema Siena” non ci meraviglia che subito dopo l’avvenuta elezione lo stesso Bisi con tono amichevole invitava alla trasmissione “L’Angolo dell’Unto” il rettore Riccaboni e quando l’abusivo gli esprimeva perplessità circa la presenza nella trasmissione, il Bisi con fare militante lo convinceva a partecipare dicendogli che era importante visto che la Lega Nord aveva presentato un esposto (Bisi e Riccaboni non vi venga in mente di smentire perché sapete benissimo che è vero!!!) Tutti sapete la nostra distanza dalle posizioni della Lega, ma vi sembra normale che un giornalista abbia questi rapporti con i vertici delle istituzioni locali? No assolutamente. Ma il Bisi è il giornalista del “groviglio armonioso” e questo per lui è la normalità. E sul fatto che lui ha dei canali preferenziali non è una novità e vi facciamo un esempio lampante di questi giorni. Sulle pagine del Corriere di Siena sono apparse prima la lettera di saluto dell’ex direttore generale di MPS Antonio Vigni e poi quella di insediamento del nuovo direttore Fabrizio Viola. Entrambe le lettere erano interne alla banca e indirizzate ai dipendenti. Ma l’unico giornale ad averle pubblicate è stato quello del Bisi. Siccome non erano state inviate ai giornali, come faceva il Bisi ad averle? Se le stesse lettere venivano pubblicate su qualche blog o altro giornale autonomo da qualche ufficio avrebbero gridato alla fuga di notizie. Ma queste sono quisquilie rispetto al resto dei rapporti dentro il “sistema Siena”. Nel frattempo prendete un po’ di fiato e visionatevi il video recente del Bisi

http://www.sienanews.it/2012/01/20/risi-e-bisi-banca-monte-dei-paschi-patto-di-sviluppo-e-futuro-di-siena/

Veniamo alla vicenda dell’assunzione al Monte dei Paschi della fidanzata del Bisi presso la sede di Rocca Salimbeni. Come già scritto ribadiamo due concetti: noi non sindachiamo le scelte di società quotate in borsa e di certo non mettiamo in dubbio la regolarità dell’assunzione, così come la professionalità della signora Rosalba Botta. Non sappiamo nemmeno se l’assunzione avviene dopo un concorso o dopo altre procedure: questo per noi è relativo. Quello che stride in questa vicenda è l’opportunità e la tempistica dell’assunzione con riferimento al ruolo del Bisi e a quanto di seguito illustreremo. La società Edib che pubblica il Corriere di Siena è partecipata nel capitale dalla MPS Investment e lo stesso MPS è tra gli sponsor del giornale online Siena News  (direttore responsabile Stefano Bisi). Dalle lettura del profilo su Linkedin della signora Botta risulta che attualmente è “collaboratrice del Gruppo Corriere”, “collaboratrice di Siena News”, collaboratrice di MONTEPASCHICHANNEL-webtv”, “dipendente a tempo indeterminato di Navigator”. Da pochi giorni (aggiungiamo noi) assunta al Monte dei Paschi (http://it.linkedin.com/in/rosalbabotta). Non sappiamo se il neocontratto permetta il mantenimento delle collaborazioni descritte su Linkedin (queste sono scelte della società quotata in borsa). Noi non abbiamo altro in aggiunta a quanto già scritto.


Il “sistema Siena deve resistere”!!! Se lo dice il Bisi, resistete!! A lui i motivi per resistere non mancano. Però nemmeno ai cittadini nel chiedere una piena e urgente discontinuità. Qualcuno aveva dichiarato che a Siena si sarebbero creati 1000 posti di lavoro. La strada è lunga ma ne rimangono da creare solo altri 999. W il Sistema Siena!!!

P.S. Il brand di Siena va difeso dagli attacchi esterni o dal groviglio armonioso???

Non bisognerebbe mai superare il confine dell’indecenza. E’ già insopportabile la sola indecenza!!!

“Chi non sa controllarsi è pericoloso per sé e per gli altri”.

(Talete)

Chi ha abusato dei luoghi e dei poteri del percorso di “conoscenza” non abusi oltremodo e non si illuda di sfidare per altro tempo ancora la saggezza dei giusti e i sacri vincoli: il confine dell’indecenza è stato superato. Il supremo interesse del cittadino e il faro del Bene Comune non sopportano più le cricche, le aggregazioni deviate e i grovigli nefasti. Viviamo su scala planetaria una fase di smottamenti economici e di cambi di equilibri di potere e dentro i poteri visibili e legittimati. Dal planetario il cambiamento epocale si è spostato nelle piccole aree ;dalle grandi metropoli fino alle piccole città. Il cambiamento è epocale: chi gli resiste stupidamente e con arroganza danneggia se stesso e la comunità di riferimento. Il cambiamento va compreso e gestito. Si ritirino gli inetti e gli ingordi ed entrino nella scena i competenti e quelli senza arroganza. Le peggiori manifestazioni dell’arroganza dei legami di potere autoreferenziale avvengono quando un “sistema” è sull’orlo del precipizio e un uomo sull’orlo del precipizio non ragiona. Le peggiori manifestazioni di “fine impero” confermano che il marcio era presente fin dall’inizio. Un uomo con ruoli di rilevanza pubblica non deve mai far coincidere gli interessi personali con quelli dell’economia di una comunità. La “storia” non si scrive per grazia ricevuta: sono gli uomini che scrivono la “storia” e purtroppo negli ultimi anni a scriverla ci hanno pensato dei “mezzi uomini” e come nel caso del “familismo nelle assunzioni” da “uomini miseri”.

Nell’inviarvi un affettuoso saluto consegno alla Vostra lettura frammenti del libro “Il Policratico” di Giovanni di Salisbury scritto nel 1159; una sorta di trattato sui doveri dell’uomo di Stato estendibili agli uomini di Regione, Provincia, Comune, Banche, Giornali. Nel libro Giovanni di Salisbury denunciava “l’attaccamento ai privilegi”, “la tendenza a circondarsi di buffoni, meretrici, ruffiani”, “sperperando fortune per ricolmare il volgo di doni”. Mai così attuali le parole di Salisbury.

 

Sir Joseph

Great Queen Street
London
United Kingdom

Groviglio armonioso? Più appropriato chiamarlo il sistema Bisi

La redazione di Fratello Illuminato intende fare una breve precisazione. Pur consapevoli di alcune antipatie e astii nei nostri confronti, ci sentiamo di rivendicare la correttezza delle nostre informazioni e la giustezza della loro pubblicizzazione. Se poi i giudizi li daranno “la storia” o gli attuali cittadini non dipenderà dalla nostra volontà. Ci preme mettere in evidenza la decadenza più totale del famoso “groviglio armonioso” tanto caro e propagandato dal Bisi. Perché quel “sistema Siena” così tanto criticato e abbandonato dai poteri forti (economici ed editoriali) non coincide con la città. In discussione non c’è la storia o il futuro della civile città di Siena: in discussione c’è solo il frantumato e fallimentare sistema politico-amministrativo che ha, questo sì, messo in ginocchio alcune istituzioni della città e la tenuta economica nel suo insieme. Quindi smettetela con il grido “al lupo al lupo” e con i fantomatici “attacchi esterni”. Dall’esterno arriva un messaggio serio e di disponibilità futura: la città merita di andare avanti, ma senza il “groviglio armonioso” o “sistema Siena” di questi ultimi anni. Invece di andare dietro alle litanie stantie e faziose di uno degli autori del groviglio, ovvero Stefano Bisi, mettete da parte l’ottusità e pensate al bene supremo della collettività. Al Bisi del bene supremo della città non gliene frega un bel niente: a lui interessa solo mantenere il proprio ruolo e quello dei suoi amici e sodali. Uno dei principali responsabili dell’attuale situazione è proprio Stefano Bisi: dal suo ruolo attivo nella sponsorizzazione del fallito ampliamento di Ampugnano, al sostegno della nomenclatura universitaria tosiana-riccaboniana e altro. In questi giorni il Bisi è salito sulle barricate contro gli inesistenti attacchi esterni alla città e si è messo a fare il moralizzatore contro tutti, mettendo in rilievo le sue totali contraddizioni. Prima era critico verso l’arrivo del nuovo direttore generale di MPS , poi dopo pochi giorni aveva già cambiato linea fino ad esaltare lo stesso Viola; aveva messo in evidenza le critiche dei sindacati bancari, ma poi è intervenuto mettendo in evidenza gli errori dei sindacati. Fino a pochi giorni fa pubblicava articoli critici e pesanti contro l’amministrazione comunale e il Ceccuzzi, ma negli ultimi tre giorni la linea è mutata nuovamente a favore del Ceccuzzi e delle istituzioni locali (forse dopo la mediazione di qualche comunicatore che dovrebbe essere esperto di questioni di banche). Insomma ha scritto tutto e il contrario di tutto. Ora basta critiche al sistema: il Bisi è sceso in pista con un video trasmesso dal giornale online Siena News e contemporaneamente lo stesso video è sul blog dello stesso Bisi. E qui arriviamo alla premessa della notizia che ci sembra doveroso e urgente rendere pubblica. Il Bisi è caporedattore del Corriere di Siena, nel contempo è direttore responsabile di Siena News e poi c’è il suo blog. Siccome noi monitoriamo il sistema dell’informazione e i social network, ci siamo accorti che tra i collaboratori di Siena News e tra coloro che propagandano su facebook gli articoli di Siena News, del corriere di Siena e i video del Bisi c’è la fidanzata del Bisi, che se non ricordiamo male è la “giornalista” Rosalba Botta (almeno così avevamo letto nella locandina della festa del PD in Fortezza: la giornalista Rosalba Botta). Sappiamo tutti della partecipazione del Monte dei Paschi nella società EDIB (che pubblica il corriere di Siena). Edib, società editoriale controllata dai Barbetti, gruppo umbro di cementieri e la partecipazione del Monte dei Paschi avviene attraverso Mps Investments con quote per un valore di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Fin qui niente di male, pur non condividendola, non ci permettiamo di sindacare le scelte di società quotate in borsa. Inoltre ci risulta che sempre MPS ha dato e forse continua a dare delle sponsorizzazioni al giornale online Siena News. Anche qui figuriamoci se ci mettiamo a sindacare le scelte di una società quotata in borsa. A proposito se queste notizie non corrispondono al vero siamo pronti a rettificare. Detto questo è del tutto evidente la linea filo sistema del Bisi e i suoi ottimi rapporti con la classe dirigente della città. Che cosa è successo in questa ultima settimana? Pur essendo tutti noi in presenza di una situazione economica cittadina e provinciale deficitaria e pur in presenza delle difficoltà della Fondazione e pur in presenza di varie situazioni di crisi di alcune aziende private e pur in presenza di tanti giovani che cercano lavoro o che hanno perso il lavoro: pur in presenza di tutto questo che cosa è successo in questa ultima settimana? La fidanzata del Bisi è stata assunta dal Monte dei Paschi. Anche in questo caso figuriamoci se intendiamo sindacare sulle assunzioni di una società quotata in borsa o sul merito e sulla professionalità della giornalista Rosalba Botta. Figuriamoci. Anche dopo l’assunzione al Monte dei Paschi potrebbe continuare con gli aggiornamenti di Siena News e di facebook.

Dopo tutto questo il giornalista Bisi e chi ancora lo sostiene pretenderebbero di rivendicare la giustezza del “groviglio armonioso” o di fare la morale? Ecco perché al Bisi preme tanto difendere il suo sistema. E poi vi lamentate che i poteri forti e i grandi gruppi editoriali criticano “il sistema Siena”. Va a finire che gli interessi dei cittadini senesi risultano più tutelati dagli “esterni” che da quelli che ancora elogiano il “groviglio armonioso”. Tutti zitti: sindacati, istituzioni e forze politiche? Non male come discontinuità ….

P.S. Siccome siamo sicuri che dopo la lettura di questa notizia il Bisi inizierà a sbraitare chiedendo solidarietà a tutti quelli del sistema, vi chiediamo solo una cortesia: o smentite la notizia dell’assunzione della fidanzata del Bisi oppure trovate delle risposte da dare a tutti quei giovani che si rivolgono al Centro dell’impiego o mandano curriculum dalla mattina alla sera per trovare un posto di lavoro dignitoso. Quando è troppo è troppo. Ecco il sistema Bisi.

Editoriale della Libellula.In risposta al blog di Stefano Bisi “Finalmente” tutti felici: è finita la Città-Mulino Bianco

Ebbene sì, il groviglio amoroso sta per cedere. E sta mostrando tutti i danni che è riuscito a fare. Si sgretola perché non poteva essere altrimenti, perché prima o poi la realtà sarebbe emersa in tutta la sua drammaticità e avrebbe dimostrato che, con intrallazzi e silenzi, non si può creare bene comune ma solo beni propri. “Finalmente il sistema Siena si avvia alla disgregazione”, e non certo “finalmente la città va a rotoli”, come invece Bisi, sul suo blog, vuol rigirare la frittata.
Che sarebbe successo lo dicevano ormai in tanti, ma chi l’aveva previsto (e non c’era bisogno di essere grandi maghi) è stato messo al rogo o all’indice.Perché il sistema Siena in questo era bravissimo, dare la morte civile a chi cercava di uscire dal coro di osanna, screditarlo e metterlo alla berlina, sapendo bene che diceva cose giuste, ma che mai sarebbero dovute arrivare all’orecchio del popolo pecorone. Avrebbe potuto crederci, ragionare e capire che governare una città è tutta un’altra cosa rispetto a quello che veniva proposto come l’unico Buongoverno. Finalmente il groviglio armonioso sta per cedere, perché a distruggere la città è stato chi fino adesso di questo sistema ne ha fatto parte e non chi adesso vuole sconfiggerlo. Perché chi era contro, era contro al malcostume, ma nel totale amore per una città, una banca, un’università, un ospedale, che non meritavano, da questo groviglio appiccicoso, di essere distrutte. E’ vero, Siena era come il Mulino Bianco: finto. Perché si rideva, si mangiava ma non si pensava, non si affrontavano i problemi e non si lavorava per il futuro. Non “finalmente qui ci sono i birbanti, gli incapaci ed i cattivi”, ma “finalmente sono stati scoperti”.
A difendere questa città, una volta spazzati via (ma non sarà facile, hanno radici lunghe e ben piantate) gli aggrovigliati, ci penseranno i senesi, quelli che non hanno potuto far altro che assistere inermi allo sfacelo, quelli che non hanno potuto parlare, quelli che hanno provato a farlo ma sono stati subdolamente tacitati, quelli che questa città l’hanno fatta grande senza bisogno di nessun sistema Siena. Certo dovranno ripartire chissà quanti gradini sotto, non potranno pavoneggiarsi nelle alte sfere di compiacenti classifiche sulla vivibilità, ma ci metteranno il cuore e l’amore per la città. Dovranno ricostruire quella mura che, non gli attacchi esterni, ma lo stesso Sistema Siena, aveva buttato giù per saccheggiarla e compiacersi del proprio smisurato potere.

Libellula

Attraverso il groviglio qualcuno battendo i pugni ottiene le “botte di culo”

La Summa degli orrori del dissesto universitario. Capitolo XIV. Prorettore alla ricerca (sì, dei quattrini, per se stesso)

Abbiamo citato oggi giusto giusto uno dei più fedeli criccaboys: il prorettore alla ricerca Vincenzo Sorrentino. Il quale, sulla scorta dell’iniziativa dell’Ateneo di farsi devolvere il 5×1000, ha ricevuto per un dottorato in cui ha un ruolo determinante l’intero ammontare raccolto per il 2011.

Ci siamo chiesti: sarà un caso? E ci siamo risposti: no, nella maniera più assoluta! Accoppiando a tutto quanto precede le ottime conversazioni che abbiamo riferito giusto oggi, viene fuori un panorama che non esitiamo a definire disgustoso e perciò abbiamo alcune domande da fare al prorettore alla ricerca:

1) Ma si tratta di quel Vincenzo Sorrentino cui quel galantuomo di Piero Tosi aveva affidato in gestione i tre miliardi di lire ricevuti dalla Regione Toscana per la ricerca sulle cellule staminali?

2) E se sì: cosa ci ha fatto con quei soldi? Corrisponde al vero quanto si vocifera che ci siano stati acquisiti macchinari che neanche sono stati tolti poi dalle scatole?

3) E ancora: ma i due galantuomini di cui sopra, Tosi e Sorrentino, possono mostrare alla cittadinanza nonché alla comunità accademica gli strabilianti risultati della ricerca sulle cellule staminali eseguita con quei tre miliarducci di soldi pubblici?

4) C’entra qualcosa con quanto descritto or ora con l’appoggio che tanto Piero Tosi che Vincenzo Sorrentino hanno dato alla campagna elettorale (terminata con brogli giunti alla fine del vaglio della Magistratura) del rettore abusivo Criccaboni? E c’entrano qualcosa gli incontri “nel solito posto” tra Tosi e Criccaboni? E con la pronta nomina di Sorrentino a prorettore alla ricerca?

Su su!!! Vediamo di rispondere ogni tanto alle domande legittime di chi è interessato solo ed esclusivamente a come vengono dilapidati dei denari pubblici.

La Summa degli orrori del dissesto universitario senese. Capitolo XIII. I complotti che ammazzano la cultura e la vita accademica: mai e poi mai quella Santina Rocchi e ben distanti tutti viciniani

I due professori Marco Bettalli e Roberto Guerrini (anche Preside) sono indagati nell’inchiesta delle elezioni di Riccaboni e sempre questi due scienziati sono membri del senato accademico. Che cosa aspettano a dimettersi e come mai gli altri membri del senato non chiedono le dimissioni di questi due indagati già in possesso di avviso di chiusura delle indagini? Il “come mai” si sa: sono tutti membri della cricca dei docenti che sta portano alla distruzione totale l’ex prestigiosa università senese. Fossero stati docenti presso un’università europea o anglosassone di quelle serie, dopo due secondi erano fuori addirittura dalle porte dell’ateneo. Qui siamo nell’ex feudo tosiano e siamo nell’Italietta delle cricche e quindi nessuno si scandalizza. Anzi no, alcuni si scandalizzano e si stanno chiedendo anche il perché dei tempi lenti dei giudici; auspicando naturalmente che i tempi e i modi non siano come quelli del famoso giudice Cavoto. Ma ritorniamo alla cricca e ai maggiori esponenti della cricca tosiana-riccaboniana. Tre stelle lucenti del riccabonesimo criccante sono lo stesso prof. Marco Bettalli e altri due scienziati dell’accademica: Vincenzo Sorrentino e Roberto Venuti. Questi tre forse convinti di trovarsi nel giardino delle proprie case, tra il novembre e il dicembre del 2010 (ma non solo in questo periodo) passavano il tempo a concordare nomine e sul come ostacolare quello e l’altro docente non allineato alla cricca. Soprattutto per loro era fondamentale tenere lontani dalla nomine la professoressa Santina Rocchi e tutti i docenti dell’area di Antonio Vicino. Più che un ateneo sembra il revival delle vecchie guerre tra bande della Democrazia Cristiana napoletana ai tempi di Gava o giù di lì. I famosi complotti che ammazzano la cultura e la vita accademica. E da questo si capisce come nel passato sia stato possibile dissestare lo stesso ateneo. Veniamo ai complotti dei tre scienziati (gli interessati possono evitare di smentire o minacciare querele, il tutto è dimostrabile!!!). In quei mesi del 2010 il Criccaboni stava preparando la squadra; e sempre in quel periodo dovevano rinnovare il Presidente del Collegio dei direttori di dipartimento (non quello del consiglio dei ministri!!). Naturalmente parte subito il complotto. Vincenzo Sorrentino e Marco Bettalli concordano sul fatto che la nomina di Santina Rocchi alla carica di presidente non va bene e nel contempo  concordano anche che “alcune nomine non devono essere affidate alla corrente Viciniana”. Poi Bettalli, sempre della nomina del presidente del collegio, ne parla con Roberto Venuti. Prima pensano a Furio Pacini, ma questo nome non va bene perché vicino a Focardi e anche perché Vincenzo Sorrentino sosteneva che fosse un nome non sicuro. Poi avevano pensato al prof. Stella, ma anche questo tramonta subito. Alla fine riescono a trovare il nome che poi risulterà eletto come presidente del collegio  dei direttori. Infatti Bettalli informa Venuti che “hanno risolto tutto” e gli dice che sarà Angelo Benedetti il nome da votare, perché lo stesso Benedetti “è legato a Tosi”. Dopo tanto complottare ecco che la cricca mobilita tutti per far prevalere Angelo Benedetti rispetto all’altra candidata, Santina Rocchi. Un tosiano eletto presidente del collegio dei direttori di dipartimento dell’ateneo attraverso le manovre di questi tre scienziati dell’accademia: Bettalli, Venuti e Sorrentino. Ecco perché la cricca dei docenti sta affossando l’ateneo: sono solo dei restauratori dell’ex feudo tosiano. Quello che lascia perplessi è il silenzio deprimente del resto dei docenti: non reagiscono nemmeno docenti come Floriana Rosati (mortificata da Riccaboni) e nemmeno la componente di Antonio Vicino palesemente additata come gruppo di nemici da tenere a distanza. E questa sarebbe un’università? SVEGLIATEVI!!!!

P.S. La parte più significativa della trousse arriva quando Vincenzo Sorrentino chiede al Bettalli il perché della mancata nomina tra i prorettori. Bettalli gli risponde che hanno congelato momentaneamente la nomina concordando tutto con Venuti e Riccaboni per via delle vicende giudiziarie dello stesso Bettalli. E allora che ci fa questo Bettalli nel senato accademico visto che è stato raggiunto da un avviso (reale) di chiusura delle indagini? Le dimissioni sono auspicabili nella stessa giornata di oggi!!!

Riceviamo e pubblichiamo. Ma Ceccuzzi non si sente responsabile di quanto è successo???

Abbiamo analizzato con attenzione l’intervento di Ceccuzzi sul bilancio di previsione e ne abbiamo tratto delle considerazioni. La prima, la più tecnica, è quella che non c’è stato proprio nessun risparmio nell’aver adottato questa procedura di adozione. La gestione in provvisorio è una facoltà che può essere usata o no sulle voci di bilancio della gestione precedete ed è a discrezione del sindaco e della giunta. Ma a parte queste considerazioni  la sintesi dell’intervento del Ceccuzzi ci ha colpito per i contenuti che dimostrano, ancora una volta, che sotto le vesti di agnello si nasconde il lupo. In sintesi: lunga tiritera sul metodo, senza dirci cosa effettivamente sia stato fatto in termini di strategia di bilancio e cosa abbiano chiesto i soggetti consultati. Come ha ristrutturato, se lo ha ristrutturato, il welfare comunale a seguito dei suddetti incontri; forse non tutti sanno che la spesa più importante è per lo sport, che le mense sono a totale copertura delle famiglie, che gli anziani e i loro parenti partecipano per la quasi totalità alle relative tariffe ad esempio. L’altro argomento trattato è la famosa cabina di regia che in sostanza vuol dire: quando eravamo forti e autonomi si è fatto come ci pare, vi siamo andati nel culo, ora che non abbiamo più le risorse di prima ci rivolgiamo all’esterno, alla Regione. Anche qui senza dirci per fare cosa, su quali investimenti, per quale spesa corrente. Del resto il piano triennale degli interventi non ha quasi nessuna copertura ed è destinato a rimanere il libro dei sogni. Ha continuato ribadendo che lui aveva chiesto ai responsabili del “pasticciaccio” senese, quelli che hanno creato questa situazione di crisi, che se ne andassero, ma non è stato ascoltato. Dobbiamo rilevare a questo proposito che Ceccuzzi si è dimenticato di aggiungere alla lista il suo nome e il fatto che la sua azione non ha sortito effetto dimostrando che è debole e quindi non all’altezza di gestire percorsi così complicati. Chissà se si era consigliato prima dell’intervista famosa con Cannamela, famoso esperto di movimentismo. Un falso movimento (Wenders) che ha attirato le attenzioni del Paese e di molte testate nazionali. E qui cade l’asino. Difenderemo il brand (marchio) di Siena dai suoi denigratori interni ed esterni! Ha sentenziato il chianino. Bene ma chi ha rovinato l’immagine di Siena? Esattamente quelli che oggi la vorrebbero difendere. E chi sarebbero i guastatori interni, quelli che odiano così tanto la terra senese? Questo non è dato saperlo! Creiamoci altri nemici, silenzio il nemico ti ascolta! Ma allora perchè vi nascondete dietro un nickname? Potrebbe sembrare inutile in una società “normale” abituata al confronto anche duro. A Siena, viceversa, gli oppositori e le voci critiche devono essere eliminate a partire, ovviamente, da chi ne è portatore. Questo che scriviamo è per rispondere all’attacco che ieri Ceccuzzi ha portato contro tutti quelli che scrivono sotto pseudonimo. Affrontiamo la questione: alcuni sono costretti a scrivere sotto diverso nome per non incorrere nelle persecuzioni a cui sarebbero sottoposti nella vita lavorativa e quotidiana dal sistema di potere che vige a Siena. Come dire una forma di difesa. Non ci si confronta sulle idee ma si cerca chi le dice, in chiaro come abbiamo detto precedentemente, in scuro attraverso le querele. Con una differenza, comunque, che le querele quando provengono dal potere sono quasi sempre a carico della società o dell’istituzione che rappresentano mentre per il soggetto querelato sono a carico delle proprie tasche. C’è una certa differenza che porta allo sfinimento del più debole. Ci saremmo aspettati un’altra reazione dal primo cittadino che vorrebbe rappresentare tutti (tranne qualcuno) quello di aprire una nuova fase, come dire una forma di lascia passare che permettesse una vera pacificazione e una nuova stagione politica a Siena. Ci sarebbero anche le proposte e le soluzioni ma come è possibile rappresentarle se la critica non è ammessa, se le responsabilità non sono accettate, pena la discriminazione o la querela. Ceccuzzi ha voluto ribadire la potenza del potere contro chi è costretto a muoversi nei meandri dei blog, delle reti, dell’informale per non essere agguantato. Ceccuzzi ancora una volta non vuole prendere atto che la sua gestione politica ha portato alla bancarotta cittadina e deve trovare il colpevole, lui giudice ma non di se stesso. Del resto nel passaggio sul consiglio comunale ha voluto far intendere, fra le righe, che l’opposizione non è in palazzo comunale perché anche se “dura” comunque è “allineata”. L’opposizione è fuori e va colpita, dagli all’untore! A questo proposito sembra che sia stato visto notte tempo in un vicolino un denigratore che scriveva sui muri, Mancini resta! E un’altro verso piazza del Campo che scriveva, viva la magistratura! Fate pulizia! Ma fra tanti denigratori ce ne era uno che è stato assicurato alle forze dell’ordine perché aveva scritto: ridateci la nostra Siena!

Il coordinamento dei nickname (liberi e non prezzolati) di Siena

Leggetevi Fratello Illuminato e “basta con i blog anonimi”. Noi siamo per dire basta!!!

Accogliamo con plauso e condivisione le parole del sindaco Ceccuzzi contro i blog anonimi e noi aggiungiamo che anche in campo musicale basta con “Anonimo Veneziano”. La redazione di Fratello Illuminato rivendicando la sobrietà mentale e alcolica del proprio segretario di redazione (non come certi altri funzionari che avvinazzati sbirillavano le auto in Pian dei Mantellini!!) e la non presenza di indagati all’interno del comitato di redazione, esprime preoccupazioni e forti perplessità rispetto alle parole pronunciate dal sindaco Ceccuzzi. Egli scrive:” In questo Consiglio comunale c’è stata una reazione positiva, a mio avviso, che deve essere comunque coltivata, qui ci sono persone, non ci sono né nickname, né blog anonimi, né fabbricatori di polpette, né registi occulti che si dedicano al discredito della propria città dalla mattina alla sera. Io apprezzo molto le persone vere, che sono in questo Consiglio, che sono collocate all’opposizione, e fanno anche un’opposizione dura, perché di un’opposizione dura ce n’è bisogno. Hanno la mia stima. Chiedo anche a loro, magari, ogni tanto, un atto di discontinuità rispetto a quelle pratiche che oggi non fanno bene a questa città. A questa città serve guardare avanti, lottare con convinzione per difendere i suoi punti di eccellenza e per trasmetterli al futuro, com’è stato fatto nei nostri confronti”.

Che l’opposizione sia “dura” piu che farla siamo perfettamente concordi. E di certo non ci meravigliamo per gli elogi espressi dal sindaco verso i banchi dell’opposizione: praticamente inesistente e di questo dai banchi di maggioranza ne sono fieri. Ci meravigliamo invece rispetto alle assurde quanto inappropriate accuse da parte del sindaco quando afferma che ci sono “registi occulti”, “polpette avvelenate” e che praticamente la colpa di tutto è dei “nickname” e di “blog anonimi”. Il massimo dell’assurdo arriva quando lo stesso Ceccuzzi afferma che ci sono “quelli che si dedicano al discredito della città”. Il problema caro sindaco non sono i blog o le fantomatiche congiure contro la città: i problemi sono altri come i veri responsabili che hanno gettato e stanno gettando discredito alla nostra città. La sfidiamo a trovare nel nostro blog un solo intervento contro la città e i cittadini e se ci permette di dirlo questo discredito non si trova nemmeno nei vari articoli apparsi sugli organi d’informazione nazionali. Noi siamo contro le cricche e contro coloro (questi si i veri responsabili) che hanno e continuano a condurre al disastro alcune istituzioni cittadini, con il silenzio delle forze politiche. Coloro che hanno gettato fango sulla città sono i dissestatori di ateneo, i rettori abusivi, cinghialopoli, la vicenda di Ampugnano e il consigliere comunale indagato per aver concordato fuori dalle regole l’affidamento di un bar.  E responsabili sono anche coloro che hanno gestito in maniera pessima la politica e le istituzioni cittadine negli ultimi 10-12 anni. Basta con questa propaganda che tende a nascondere i problemi veri e le responsabilità con la pretesa di creare agli occhi dell’opinione pubblica dei nemici interni o esterni. Risolvete queste contraddizioni di sistema e rinnovate la classe dirigente, cominciando con il far dimettere il consigliere comunale indagato e il rettore abusivo. A noi non risulta che l’università sia stata dissestata dai “nickname o dai blog”; a noi non risulta che la vicenda di Ampugnano sia imputabile ai registi o alle polpette avvelenate. Semmai, oltre ad affrontare queste problematiche che stanno arrecando il vero danno e non solo d’immagine alla città, ponetevi il problema del vostro pessimo modo di rapportarvi con il mondo dell’informazione e della comunicazione. Oltre a rinnovare la classe politica sceglietevi meglio gli addetti stampa e le società di comunicazione che fanno acqua da tutte le parti. Poi se siete così testoni e immodificabili continuate pure con la litania del nemico esterno e la caccia alle streghe contro i blog e i nickname. Una bella prova di maturità politica e di attenzione verso le vere emergenze della città. Per il bene della città smettetela con la difesa dell’assurdo e rimboccatevi le mani senza invocare discontinuità solo a parole, con  lo scopo di gettare fumo negli occhi. Il sindaco ha detto anche che si attiverà per tutelare il buon nome della città. Chi sta mettendo in cattiva luce la città all’infuori degli indagati e dei responsabili dei disastri? Forse aveva ragione quel saggio indiano quando disse al viaggiatore irlandese: “Il senso di inadeguatezza nel ricoprire un ruolo provoca più danni di una grandinata in piena estate”.

P.S. Come testimoniano le intercettazioni l’unico che ha detto “Stai attento a questa città” è stato l’esponente del PD Luigi Berlinguer parlando con Riccaboni. Ma su questo il sindaco evita di esprimersi.

Il comitato di redazione di Fratello Illuminato

“Revocare il decreto di nomina di Riccaboni e avviare indagini interne al Ministero”

Pubblichiamo in forma integrale l’interrogazione del Senatore della Repubblica Italiana, Sen. Paolo Amato
Roma, 17 gennaio 2012

AMATO – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca – interrogazione a risposta orale
Premesso che :

il 18 maggio 2010 il decano del Corpo accademico dell’Università degli studi di Siena ha indetto le elezioni del Rettore per il quadriennio 2010/2014;

a quanto risulta dal verbale della Commissione elettorale redatto in data 21 luglio 2010, dopo le due tornate elettorali del 7 e 14 luglio, il professor Angelo Riccaboni prevaleva nel terzo turno di ballottaggio sul professor Silvano Focardi per 373 a 357 voti, in presenza di 28 schede bianche e 19 schede nulle, risultando così designato dall’ateneo alla carica di Rettore;

stante l’esiguo distacco elettorale fra i due candidati, ad un’opportuna verifica sulla piena validità del processo elettorale, sono emerse gravi e numerose irregolarità di carattere formale e sostanziale, sia nei confronti della legislazione ordinaria che verso la disciplina statutaria dell’ateneo, tali da inficiare per diritto la legittimità del risultato, tanto che il processo elettorale divenne immediatamente oggetto di un’indagine della magistratura senese (che poi si concluse, in data 11 novembre 2011, con la formulazione di ipotesi di reato a carico di dieci indagati – componenti del seggio elettorale e della commissione elettorale – per “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”);

l’esito delle elezioni del Rettore fu così ratificato dall’allora Ministro dell’Università, On. Maria Stella Gelmini, con un decreto di nomina emesso in data 26 ottobre 2010, nel quale si faceva cenno alle indagini in corso. Atto che fu poi annullato e sostituito da un secondo provvedimento – emanato il 2 novembre e reso pubblico il 4 novembre – privo di riferimenti all’attività della Procura;

sulle discrepanze tra i due atti di nomina, l’allora Ministro, interpellata dalla Procura di Siena in qualità di parte lesa – in un colloquio avvenuto in data 24 febbraio 2011 e i cui contenuti sono stati resi pubblici dalla stampa in data 17 dicembre 2011 – dichiarò di non essere “in grado di chiarire il perché delle differenze esistenti tra il decreto del 26 ottobre e quello del 2 novembre”, specificando che il suo Capo di gabinetto (avv. Vincenzo Nunziata) “sia prima della firma del 26 ottobre, sia successivamente e prima della firma del 2 novembre mi rassicurò dicendomi che tale atto non avrebbe intralciato l’azione della magistratura e che, se l’indagine avesse scoperto profili di illegittimità, quando non di illiceità dei fatti, avrei comunque potuto annullare, in autotutela, il decreto di proclamazione”;

nel corso del suddetto incontro l’ex Ministro dell’Università aggiunse tuttavia che : “soltanto oggi – 24 febbraio 2011- vengo a conoscenza del fatto che nessun elettore il 21 luglio 2010 è stato identificato. Se avessi saputo di detta irregolarità con ogni probabilità non avrei proclamato il rettore”;

l’allora Ministro dell’Università, On. Maria Stella Gelmini, ha operato con grande correttezza personale e piena coerenza sia con l’impianto normativo all’epoca vigente che con la prassi procedurale, risultando effettivamente solo parte lesa in questa vicenda;

premesso altresì che:

in data 21 ottobre 2010, con atto di sindacato ispettivo n.3-01674 l’interrogante presentò un’interrogazione a risposta orale urgente al Ministro dell’Università per renderlo edotto del fatto che, circa le operazioni di voto per l’elezione del Rettore dell’Università di Siena, “gli elenchi allegati ai verbali della Commissione elettorale risultano in larga parte sprovvisti di indispensabili e incontrovertibili attestati di identificazione dei partecipanti al voto”, considerando inoltre che “la presunta insufficienza dei requisiti di regolarità circa l’elezione interna del Rettore del 21 luglio 2010, laddove il Ministero decidesse di procedere all’insediamento del professor Riccaboni mediante decreto ministeriale confermativo, rischia di dar luogo ad un vulnus di legittimità in seno al vertice dell’ateneo”, per sapere infine se “alla luce di quanto contestato in merito all’elezione del nuovo Rettore dell’ateneo senese, il Ministro in indirizzo non ritenga, nell’interesse esclusivo di tale Istituzione e secondo il principio di autotutela della pubblica amministrazione, di dover approfondire nelle sedi opportune e per gli aspetti di competenza la vicenda prima di addivenire alla firma dell’atto di nomina del Rettore designato”;

come successivamente emerso in un’intervista rilasciata in data 24 dicembre 2011 al quotidiano ‘La Nazione Siena’ dal rappresentante del Governo nel CdA dell’Università di Siena (dott. David Cantagalli) si è appreso che questi, alcuni mesi addietro al decreto di nomina di cui sopra, aveva trasmesso agli uffici del Ministero, dettagliate informative in merito alle gravi irregolarità emerse durante il processo elettorale in capo al Rettore dell’Università di Siena, sottolineando puntualmente che “la magistratura svolgeva delle indagini; che nella cittadinanza e negli ambienti universitari si andava diffondendo l’idea che le elezioni fossero viziate da gravi irregolarità”;

considerato che:

per quanto si è potuto apprendere dalle intercettazioni recentemente pubblicate dai quotidiani senesi derivanti dall’inchiesta della Magistratura senese sui presunti brogli dietro l’elezione del rettore dell’Università degli studi di Siena, si evince chiaramente l’esistenza di un sodalizio tra l’allora Direttore Generale del Ministero dell’Università (dott.Marco Tomasi) e l’attuale Rettore che conferma la piena consapevolezza da parte del dirigente sia della delicatezza delle circostanze attinenti l’emanazione del decreto di nomina dello stesso Rettore, sia dei rischi legati al concorso-selezione propedeutico alla nomina – anch’essa poi acquisita dalla Procura della Repubblica di Siena per accertamenti – dell’attuale direttore amministrativo dell’Ateneo (dott.ssa Fabbro). La quale, peraltro, risultava già condannata, nel 2007, dalla Corte dei conti dell’Emilia-Romagna per gravi irregolarità amministrativo-contabili nell’esercizio delle sue funzioni nel medesimo incarico di Direttore amministrativo dell’Università di Bologna – come segnalato nell’atto di sindacato ispettivo a firma dell’interrogante n. 3-01735 del 9 novembre 2010 -;

nelle succitate intercettazioni telefoniche, pubblicate dalla stampa locale, spiccano, altresì, gli stretti legami tra l’ex titolare del Ministero dell’Università ed ex Rettore dell’Università di Siena, l’On. Luigi Berlinguer, ed alcuni dirigenti apicali del Ministero. Relazioni che, a ridosso del novembre 2010, furono utilizzate dall’ On. Berlinguer, di intesa con l’attuale al fine di imporre la firma del Ministro sul decreto di nomina del Rettore di Siena nonostante l’aggravarsi dell’inchiesta della magistratura sulle elezioni universitarie;

ricordato che:

con nota scritta dell’11 gennaio 2006, il responsabile del “Centro Comunicazione e marketing” dell’Università di Siena, acquisito il parere favorevole del Rettore, provvedeva ad acquistare 300 copie dell’opera “Tra diritto e storia” (Studi in onore di Luigi Berlinguer), pubblicata circa tre anni dopo da Rubbettino editore. A tale ordine corrispondeva un impegno di spesa (€ 26.210,00 + € 250,00 di competenze legali nel frattempo maturate) che fu inserito, come debito, in una lunga lista di spese non autorizzate, e quindi fuori bilancio, denominata “Atto di ricognizione dei Residui attivi e passivi” presentata in Consiglio di amministrazione il 30 marzo 2009. Successivamente, su pressante iniziativa degli attuali Rettore e direttore amministrativo, la questione venne infine portata alla discussione in Consiglio di Amministrazione il 25 febbraio 2011 affinché il debito contratto con Rubbettino Editore dal responsabile “Centro Comunicazione e marketing” venisse saldato dall’Università mediante un’apposita variazione di bilancio. Intenzione respinta dal Collegio dei revisori contabili e dal Consiglio di amministrazione che, stante l’assenza del contratto editoriale, non ha potuto fare altro che sospendere la questione affermando : “qualora l’Ateneo alla fine sia costretto a pagare la somma, la pratica passerà alla Corte dei Conti per la valutazione del presunto danno erariale”;

valutato che :

l’Università degli studi di Siena attraversa una delicata situazione economica che, secondo i dati del bilancio di previsione 2012, indica ancora un disavanzo di parte corrente pari a 22.389.000 euro, gravato da elevatissimi costi dovuti all’abnorme numero di personale dipendente e alla funzionalità di sedi distaccate (locate ad Arezzo e a Grosseto) assai dispendiose. Spese che non potranno essere ulteriormente bilanciate, come eccezionalmente avvenuto nel 2010, da entrate straordinarie dovute alla vendita di parte del patrimonio immobiliare universitario e che potrebbero portare a nuove crisi di liquidità;

la recente scelta operata dal Rettore di rimodulare il piano di risanamento ‘Unisi 2015’ – ribattezzato ‘Unisi 2017’ – per procrastinare l’obiettivo del pareggio di bilancio di almeno due anni, dimostra l’inadeguatezza della risposta dell’attuale vertice universitario alle indifferibili esigenze di risanamento dell’ateneo;

le disposizioni di cui all’art. 5, comma 4, lettere h) e i), della “legge Gelmini” (legge n. 240 del 2010) consentono ora al Ministro dell’Università di procedere al commissariamento di un ateneo per motivi legati ai piani di risanamento finanziari;

si chiede di sapere :

se, nel dovuto rispetto dell’autonomia dell’Università di Siena – dato il particolare contesto attinente l’elezione del Rettore dell’Università di Siena ed il carente piano di risanamento economico dell’Ateneo adottato da questi – il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno provvedere alla revoca dell’atto di nomina dell’attuale Rettore ed operare un contestuale commissariamento per far fronte alle straordinarie esigenze gestionali dell’Ateneo, oggetto di un dissesto finanziario senza precedenti;

se non ritenga di dover aprire un’indagine interna al Ministero, onde verificare – alla luce di quanto appreso dalle pubblicazioni delle intercettazioni telefoniche – se le informazioni in possesso degli uffici ministeriali sull’irregolarità dell’elezione del Rettore dell’Università di Siena, siano state debitamente trasmesse all’allora titolare del dicastero. Informazione che, nella loro completezza o incompletezza, hanno comunque pesato sulla decisione di emanare il decreto di nomina del Rettore in carica;

se, infine, corrisponde a verità il fatto che alcuni professori, già iscritti nel registro degli indagati per presunti brogli in capo all’elezione del Rettore – e per i quali è stato richiesto il rinvio a giudizio -, siano stati recentemente eletti a cariche di particolare rilievo all’interno degli organi dell’Università di Siena; e, nel caso affermativo, quale ne sia la sua valutazione, anche alla luce della prassi secondo la quale il Senato accademico può disporre la sospensione cautelare di un docente oggetto di indagini giudiziarie.

Sen. Paolo Amato