Accogliamo con plauso e condivisione le parole del sindaco Ceccuzzi contro i blog anonimi e noi aggiungiamo che anche in campo musicale basta con “Anonimo Veneziano”. La redazione di Fratello Illuminato rivendicando la sobrietà mentale e alcolica del proprio segretario di redazione (non come certi altri funzionari che avvinazzati sbirillavano le auto in Pian dei Mantellini!!) e la non presenza di indagati all’interno del comitato di redazione, esprime preoccupazioni e forti perplessità rispetto alle parole pronunciate dal sindaco Ceccuzzi. Egli scrive:” In questo Consiglio comunale c’è stata una reazione positiva, a mio avviso, che deve essere comunque coltivata, qui ci sono persone, non ci sono né nickname, né blog anonimi, né fabbricatori di polpette, né registi occulti che si dedicano al discredito della propria città dalla mattina alla sera. Io apprezzo molto le persone vere, che sono in questo Consiglio, che sono collocate all’opposizione, e fanno anche un’opposizione dura, perché di un’opposizione dura ce n’è bisogno. Hanno la mia stima. Chiedo anche a loro, magari, ogni tanto, un atto di discontinuità rispetto a quelle pratiche che oggi non fanno bene a questa città. A questa città serve guardare avanti, lottare con convinzione per difendere i suoi punti di eccellenza e per trasmetterli al futuro, com’è stato fatto nei nostri confronti”.
Che l’opposizione sia “dura” piu che farla siamo perfettamente concordi. E di certo non ci meravigliamo per gli elogi espressi dal sindaco verso i banchi dell’opposizione: praticamente inesistente e di questo dai banchi di maggioranza ne sono fieri. Ci meravigliamo invece rispetto alle assurde quanto inappropriate accuse da parte del sindaco quando afferma che ci sono “registi occulti”, “polpette avvelenate” e che praticamente la colpa di tutto è dei “nickname” e di “blog anonimi”. Il massimo dell’assurdo arriva quando lo stesso Ceccuzzi afferma che ci sono “quelli che si dedicano al discredito della città”. Il problema caro sindaco non sono i blog o le fantomatiche congiure contro la città: i problemi sono altri come i veri responsabili che hanno gettato e stanno gettando discredito alla nostra città. La sfidiamo a trovare nel nostro blog un solo intervento contro la città e i cittadini e se ci permette di dirlo questo discredito non si trova nemmeno nei vari articoli apparsi sugli organi d’informazione nazionali. Noi siamo contro le cricche e contro coloro (questi si i veri responsabili) che hanno e continuano a condurre al disastro alcune istituzioni cittadini, con il silenzio delle forze politiche. Coloro che hanno gettato fango sulla città sono i dissestatori di ateneo, i rettori abusivi, cinghialopoli, la vicenda di Ampugnano e il consigliere comunale indagato per aver concordato fuori dalle regole l’affidamento di un bar. E responsabili sono anche coloro che hanno gestito in maniera pessima la politica e le istituzioni cittadine negli ultimi 10-12 anni. Basta con questa propaganda che tende a nascondere i problemi veri e le responsabilità con la pretesa di creare agli occhi dell’opinione pubblica dei nemici interni o esterni. Risolvete queste contraddizioni di sistema e rinnovate la classe dirigente, cominciando con il far dimettere il consigliere comunale indagato e il rettore abusivo. A noi non risulta che l’università sia stata dissestata dai “nickname o dai blog”; a noi non risulta che la vicenda di Ampugnano sia imputabile ai registi o alle polpette avvelenate. Semmai, oltre ad affrontare queste problematiche che stanno arrecando il vero danno e non solo d’immagine alla città, ponetevi il problema del vostro pessimo modo di rapportarvi con il mondo dell’informazione e della comunicazione. Oltre a rinnovare la classe politica sceglietevi meglio gli addetti stampa e le società di comunicazione che fanno acqua da tutte le parti. Poi se siete così testoni e immodificabili continuate pure con la litania del nemico esterno e la caccia alle streghe contro i blog e i nickname. Una bella prova di maturità politica e di attenzione verso le vere emergenze della città. Per il bene della città smettetela con la difesa dell’assurdo e rimboccatevi le mani senza invocare discontinuità solo a parole, con lo scopo di gettare fumo negli occhi. Il sindaco ha detto anche che si attiverà per tutelare il buon nome della città. Chi sta mettendo in cattiva luce la città all’infuori degli indagati e dei responsabili dei disastri? Forse aveva ragione quel saggio indiano quando disse al viaggiatore irlandese: “Il senso di inadeguatezza nel ricoprire un ruolo provoca più danni di una grandinata in piena estate”.
P.S. Come testimoniano le intercettazioni l’unico che ha detto “Stai attento a questa città” è stato l’esponente del PD Luigi Berlinguer parlando con Riccaboni. Ma su questo il sindaco evita di esprimersi.
Il comitato di redazione di Fratello Illuminato
5 comments ↓
ma perché ce l’hanno con chi usa un nickname? Internet è pieno di blog e ovunque funziona così: del resto, se uno fa una affermazione, questa, o è poco credibile perché scarsamente argomentata, oppure è ben fondata, a prescindere dal fatto che l’autore si chiami Giandomenico o Piersilvio. Una stronzata, tale rimane, a prescindere da chi la pronunci. Forse il problema è la classica mentalità italiota, per cui occorre sempre richiamarsi a qualche autorità e non si può decidere con la propria zucca: non si può mica leggere un testo, sia esso un articolo oppure la Bibbia, cercando di capire e valutare sulla base del contenuto: macché, qui bisogna sapere chi è l’autore! Chi sono le auctoritates che sostengono quella tesi. Si, questo paese non ha avuto il suo Lutero e dunque l’inclinazione è ancora quella a ripetere gli slogan che vengono dall’alto, timorosi di dire qualcosa di originale o fuori dal coro. Per questo c’è il desiderio spasmodico di sapre chi è il “vero” autore: perché altrimenti non si è capaci di giudicare, di decidere se è il caso di approvare o dissentire.
Carissimo Kutuzov, invitto generale, le ragioni di tanta stizza sono in buona parte quelle che dice Lei. Uno dei nodi centrali è che non ha nessuna rilevanza il contenuto di un’opinione, ma solo ed esclusivamente l’identità dell’orante. Vale ovunque, ma in una realtà provincialissima come Siena vale ancora di più. C’è un’altra ragione: questi signori sono abituati a fare come cazzo pare loro e, soprattutto, in mezzo agli applausi di tutti, stampa locale inclusa. Siccome quella cappa di piombo che avevano imposto sta mostrando qualche crepa, cercano di perpetuare – reagendo scompostamente – quel sistema di potere e di abbuiamento indipendentemente dal cambiamento fattuale della situazione e indipendentemente dal fatto che è a tutti noto il detto che “senza lilleri non si lallera”. Comunque noi il problema non ce lo poniamo perché Shamael è noto che sia l’angelo ribelle, Maestro James lo sanno tutti chi è, Cesare Mori figuriamoci e Marianne Franceschi è la portavoce del comitato di redazione, cod. fisc. MNNFRS74P04I726L. Saluti.
Il problema non sono i blog anonimi. Infatti quando hanno voluto querelare hanno trovato chi era senza problemi. Il problema per la casta è che in questi blog si pubblicizzano cose che sarebbe meglio non far sapere ai senesi… Caro Ceccuzzi lo sapete benissimo chi siamo il problema è che si dicono cose vere. Magari senza riguardo per i potenti, ma comunque vere… Saluti IL SANTO
in fondo non si sa nemmeno che abbia realmente scritto l’Odissea e il carteggio fra Abelardo ed Eloisa è senz’altro stato interpolato da una miriade di amanuensi. In fondo, il concetto di “autore” è abbastanza recente. Ma è buffo: paiono strani i blog anonimi, quando non è nemmeno possibile eleggere i parlamentari, che amorevolmente scelgono per noi le segreterie dei partiti: il nome anagrafico lo sappiamo, ma più “anonimi” di così!
Anche il crollo di oltre il 90% del valore del titolo del MPS è colpa dei nickname e dei blog anonimi…Chi ha gestito la Banca e la Fondazione in questi anni ha fatto il bene della città, vero Ceccuzzi? Chi ha gestito l’Università in questi anni ha fatto il bene della città, vero Franco? E, una curosità: chiedendo in continuazione segni di discontinuità, non stai parlando anche tu, caro Franco, contro la città?