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Ottobre 11th, 2012 — Note redazionali
Autorità in oggetto,
Preso atto del dato incontestabile che banca MPS durante la gestione Mussari ha usufruito del Tremonti bond;
Preso atto del decreto legge n. 87 del mese di agosto 2012 per consentire “l’aiuto di Stato” nei confronti di MPS con i Monti Bond;
Considerato che lo Stato, quindi con risorse di tutti i cittadini, è intervenuto per salvaguardare la tenuta della banca MPS;
Considerata la risultanza negativa della gestione Mussari(esponente del PD)-Vigni della banca MPS;
Preso atto delle dichiarazioni dell’amministratore delegato di MPS Fabrizio Viola durante l’assemblea degli azionisti del 9 ottobre 2012 “’Gia’ da quest’anno abbiamo iniziato ad aggredire tutte le voci che erano libere da accordi contrattuali e andremo avanti con i contratti che vanno a scadenza”. Lo ha detto Fabrizio Viola, amministratore delegato di Mps , rispondendo in assemblea ai soci che gli chiedevano delle sponsorizzazioni della banca. ”Posso garantire – ha detto Viola – che ci sara’ un approccio molto rigoroso e duro nel tagliare questo genere di spese che la banca in questo momento non si puo’ permettere. Mi rendo conto che questo nei prossimi mesi portera’ un altro tipo di problemi ma vi assicuro che vista la necessita’ che abbiamo di fare sacrifici, li faranno pesantemente anche i soggetti all’esterno della banca”;
Preso atto della notizia di una sponsorizzazione da parte di banca MPS nei confronti del partito politico PD di Siena(sponsorizzazione esente da IVA “in quanto prestazione di servizio effettuata da partito politico per manifestazione propagandistica”) nell’anno corrente, come riportato dal noto giornale online Linkiesta(tra i cui soci figura Alessandro Profumo) vedi linkhttp://www.linkiesta.it/blogs/trenta-denari/montepaschi-paga-pubblicit%C3%A0-alla-festa-del-pd-di-siena
Considerato che l’azionista Fondazione MPS a seguito delle scelte operate dalla gestione Mussari-Vigni si è indebitata e ha chiuso l’ultimo bilancio con un negativo di oltre 300 milioni di euro e considerato che tale condizione patrimoniale negativa ha comportato la mancanza di erogazioni sul territorio;
Richiamate le leggi dello Stato che regolano il finanziamento ai partiti politici e i contributi statali all’editoria;
Tenuto conto della situazione patrimoniale di banca MPS, dell’intervento dello Stato e della situazione di disagio dei lavoratori;
Si chiede:
A) Una verifica della gestione delle risorse economiche attribuite come da bilancio all’area comunicazione di banca MPS e in particolar modo di conoscere l’entità delle sponsorizzazioni ad organi di stampa(cartacei, web e televisivi) dal 2006 al 2012; la verifica delle sponsorizzazioni erogate con somme rientranti nell’autonomia del responsabile area comunicazione;
B) Di verificare chi ha autorizzato la sponsorizzazione al PD senese
C) Di verificare quanto evidenziato e richiamato nel corpo descrittivo della missiva,sempre in considerazione degli interventi dello Stato nei confronti di banca MPS e del decreto legge 87 e delle leggi sull’editoria e sul finanziamento ai partiti.
Lettera firmata
Ottobre 11th, 2012 — Note redazionali
Che l’asta per la vendita del Palazzo Bandini Piccolomini sarebbe andata deserta l’avevamo scritto noi da mesi, non perchè abbiamo la sfera di cristallo, ma solo dopo un’attenta analisi del mercato immobiliare. E avevamo anche scritto che la vendita del Palazzo Bandini non sarebbe servita per il risanamento strutturale dell’università. E ora? Con l’asta deserta è del tutto chiaro che da oggi in poi, se chi di dovere non ferma il rettore abusivo, il rischio di operazioni speculativi con il prezzo al ribasso sono alte. Un nota curiosa: il notaio a cui si è affidato il Criccaboni è Alfredo Mandarini, noto esponente ceccuzziano. Detto questo.
Perchè consentire al Criccaboni di svendere il patrimonio immobilare ben sapendo che non servirà al risanamento? E da questo si palesa nuovamente il fatto che Criccaboni non ha un piano di risanamento e la situazione economica dell’ateneo sarà sempre più dura. L’università di Siena gestita da un manipolo di incompetenti.
P.S. Che ci faceva, tempo fa, il docente Lorenzo Frediani socio di Astrea con quelli dell’ufficio tecnico dell’università?
Ottobre 10th, 2012 — Note redazionali

Torniamo su quanto abbiamo letto ieri: i direttori di dipartimento. Non solo in pole position ci sono apologeti del dissesto e del berlinguarian-tosianesimo come Gabriella Piccinni, non solo ci sono dei rinviati a giudizio per falso ideologico come Marco Bettalli, ma addirittura c’è la giungla di medicina che si sta preparando a nominare una triade di criccaboniani (abbiamo letto il nome per esempio di Ranuccio Nuti). E poi, ciliegiona sulla torta, appare anche il nome di quel Ghellini, attuale preside di Economia che è stato non si sa quanto volontario protagonista in questa disgustosa e criminale vicenda del Frediani (ASTREA) e della lettera criminogena a doppia firma che invece che essere cestinata, ha avuto – si suppone – l’effetto voluto. Stiamo parlando di questa http://shamael.noblogs.org/?p=5958.
Teniamo a ricordare che in qualsiasi paese civile di fronte a questo cataclisma che si è abbattuto sull’Ateneo senese sarebbero scattate le manette per una pletora di gente, a partire dai rettori abusivi fino a giungere ai sicari tipo Bettalli o Ghellini o Frediani.
Per concludere vorremmo anche sapere come pensano di risolvere i problemi direttamente derivati dal decreto sulla spending review e collegati. Perché dovete sapere che ci sono almeno due incmpatibilità per la maestrina elementare Fabbro (a parte che la magistratura tiene nel cassetto i fascicoli sequestrati della sua selezione): 1) il decreto prevede che non possano essere dirigenti pubblici (neanche a consulenza) coloro che sono già pensionati; 2) Grilli ha emanato una direttiva recepita poi dal decreto che non possono essere dirigenti pubblici coloro che sono stati condannati dalla magistratura, anche amministrativa (leggi Corte dei Conti). Che si fa cari criccaboys e care criccagirls? Gliela diamo una sforbiciatina a queste dirigenze abusive e illegittime? E si smette di prendere per il culo la gente oppure deve arrivare l’esercito? Scenda da bordo cazzo!!!
Ottobre 10th, 2012 — Note redazionali

Dentro il PD se non la smettono con le accuse reciproche rischiano di fornire tanto di quel materiale per riempire per almeno 20 anni giornali televisioni e web. Ero di ritorno con l’autobus da Firenze quando dal telefonino leggo le dichiarazioni di fuoco di Matteo Renzi contro Massimo D’Alema. Botte da orbi tra i due e accidenti al meglio. Di Renzi mi ha colpito soprattutto l’accusa rivolta a D’Alema. Renzi si chiede e si risponde: “Dov’era d’Alema quando si mandava a casa il governo Prodi? A fare l’inciucio con Cossiga e Mastella che è stato l’origine di tutti i guai dell’Ulivo”. Non ci piove.
Ora però Renzi mi deve rispondere a questa domanda: dov’era il tuo amico Franco Ceccuzzi (esponente del PD senese) nel 2006, visto che ti piace tanto da elogiarlo?
Sai dov’era caro finto rottamatore? Era qui: http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2012/07/19/news/amato-la-cena-col-banchiere-e-de-luca-1.5430346
Era a cena con quello del crack Amato (oggi agli arresti) e con il mastelliano di ferro l’ex parlamentare dell’UDEUR Paolo Del Mese. Non hai niente da dire caro Renzi?
Paco Pachese
Ottobre 10th, 2012 — Note redazionali
Montevideo capitale dell’Uruguay. Un breve soggiorno di studi sui flussi finanziari e tra una pausa e l’altra, (s)confortato dalle notizie sulle conclusioni dell’assemblea di MPS, ho condiviso con il mio interlocutore londinese questa riflessione. Una riflessione dai tratti amari; anche se non bisogna darsi per vinti e non cedere al vanto degli arroganti. Perchè il PD,anzi tutti i partiti italiani, dovrebbero smetterla di occuparsi di banche? Per due ragioni: hanno una classe dirigente locale di incompetenti in materia ; la seconda: i banchieri stranamente riescono a tenere “prigionieri” i partiti.E questo non è un bene per la politica e le gestioni delle banche. L’esempio del fallimento politico del PD con le banche è quello di aver affidato una banca solida(non piu’) a un avvocato di provincia,;quel Mussari Giuseppe che tra le lusinghe a Tremonti e il sodalizio tra categorie con la Marcegaglia si è ritagliato un posto all’Abi. E qui la pessima figura dei banchieri italiani: nominare colui che ha messo in ginocchio una banca è la rappresentazione della decadenza dei banchieri italiani. Il secondo errore del PD è aver dato in mano la banca MPS al rinviato a giudizio Alessandro Profumo. Mister Arrogance sicuramente ha gioco facile con i seguaci senesi di Renzi (mi dicono che i piddini vicini a Ceccuzzi sostengono il neoliberista Renzi) però non incanta il resto del mondo; non tutti hanno dimenticato il caso Brontos e la vicenda dei famosi titoli tossici. Il gioco per Profumo è ancora piu’ facile perchè il presidente della fondazione MPS Mancini,sta alla finanza come un buon vino chianti nel cappuccino.Un disastro. Ieri gli uomini del PD senese, pur in presenza di una “ribellione popolare” hanno modificato lo statuto della banca, con il sostegno del cooperante Campaini e della famiglia Aleotti. Questi ultimi, sono soci di MPS dalla primavera scorsa: soci voluti dal Ceccuzzi e graditi da Profumo. Chi sono gli Aleotti? I proprietari dall’azienda farmaceutica Menarini. Gli Aleotti oltre al coinvolgimento giudiziario in un’inchiesta importante,(già questo doveva essere motivo per tenerli fuori dalla governance di MPS) oggi, hanno un altro problema sulle spalle: l’azienda Menarini ha mille esuberi da gestire. “La Menarini ha mille lavoratori in esubero in Italia. Lo ha annunciato oggi ai sindacati il direttore generale dell’azienda, Domenico Simone prevedendo una difficile stagione di tagli.”
Un passo indietro. La banca MPS ha approvato un piano industriale che prevede esternalizzazioni e riduzione di organico, non con il sostegno del PD; anche con quello degli Aleotti. Oggi gli Aleotti hanno il problema esuberi alla Menarini. Insomma tra soci con esuberi da gestire, un presidente rinviato a giudizio e un PD che spinge per le esternalizzazioni, forse anzi sicuramente, per gli interessi della banca MPS sarebbe opportuno un nuovo presidente e una nuova governance. Ovviamente questa nuova fase non dovrà essere gestita dal PD del renziano Ceccuzzi e dall’incompetente Mancini. Chiudo con questa domanda:un socio che ha problemi di esuberi nella propria azienza che fiducia puo’ dare sul futuro dei dipendenti di MPS?
Forse è il caso che il PD lasci perdere le banche e ritorni ad occuparsi del “movimento operaio”. E Profumo lasci la presidenza di MPS, cosi potrà affrontare con piu’ serenità il processo Brontos.
Albus Silente
Ottobre 9th, 2012 — Note redazionali
Stamattina, leggendo i giornali, ci è cascato l’occhio su un articolo di Laura Valdesi dove si facevano alcuni nomi per i papabili nuovi direttori di dipartimento e, oltre a quello deprecatissimo della candidata a tutto Gabriella Piccinni, già nota a questi uffici per la sua nefasta presenza nel CdA tosiano e per la sua apologia del dissesto promosso e sostenuto dal Boldrake e la sua area comunicazione e marketing, abbiamo visto con orrore il nome di Marco Bettalli. Ora non ci resta che sperare che la Laura Valdesi l’abbia buttata lì e via, perché se invece è vero allora veramente questa gente ha la faccia come il culo. Ma come???? Ricordiamo a tutti che il signor Bettalli Marco il 14 di dicembre dovrà cominciare a difendersi da un’accusa di falso ideologico e di aver tratto in inganno, con le attestazioni false, il Ministro Neutrini. In tribunale. Penale. Ma stiamo scherzando? Un rinviato a giudizio per falso ideologico sulle elezioni del Criccaboni viene eletto, dopo che in Senato (e questo è già uno scandalo), direttore del dipartimento? Gli si dà la responsabilità amministrativa e gestionale di un dipartimento? E i suoi colleghi LO VOTANO???????? Ma per piacere. Ma quando arrivano i Carabinieri, l’Esercito, i Marines. Ma perché non la chiudono quell’università? Ma un po’ di vergogna mai?????
VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ottobre 9th, 2012 — Note redazionali
Noi l’abbiamo sollevato in diverse occasioni: non è normale che un ente pubblico approvi dei bilanci in presenza del parere negativo dei revisori dei conti. Inoltre gli stessi revisori hanno sollevato in alcune occasioni anche la mancanza di trasparenza. Ci riferiamo alla gestione Criccaboni-Fabbro. E chi c’era tra i membri del cda dell’università ad approvare come un soldatino le manovre e i provvedimenti di Criccaboni e Fabbro? L’esponente del PD ceccuzziano Roberto Morrocchi, oggi vice coordinatore del comitato pro-Renzi di Siena. E questo la dice lunga sul “nuovo che avanza”. Vero Morrocchi? E Morrocchi su mandato del Ceccuzzi ha appoggiato il vergognoso taglio al salario dei dipendenti.
Attendiamo la conclusione della verifica della Corte dei Conti. Oltre ad attendere le conclusioni sulla vicenda Astrea e sulla famosa lettera abusivo firmata da Criccaboni e Fabbro per favorire il loro amico Lorenzo Frediani.
E la politica e le istituzioni locali e regionali come mai continuano a fregarsene dei problemi dell’università di Siena?
Ottobre 9th, 2012 — Note redazionali
Articolo di Giampiero Calapà
Come si costruisce un sistema di potere? In un Comune con le società partecipate, le ex municipalizzate. Uno dei cavalli di battaglia di Matteo Renzi all’epoca delle primarie per la candidatura a sindaco, era proprio: “Via la politica dalle partecipate”. Non è andata così, spazzato via l’apparato ex Ds, la corte di Renzi è proliferata, anche con un paio di finanziatori dichiarati della sua campagna del 2009: se Giorgio Moretti, 48 anni, da luglio di quell’anno presidente della Quadrifoglio (l’azienda che gestisce i rifiuti) ha rinunciato al compenso, non lo ha fatto Andrea Bacci, socio e presidente della della Silfi (illuminazione comunale), 21 mila euro l’anno.Poi ci sono ragioni di famiglia e di opportunità. Maria Elena Boschi, 31 anni, avvocato, in passato praticante in uno studio legale insieme a Francesco Bonifazi, capogruppo Pd in Comune, è nel cda di Publiacqua, 22 mila euro annui; nessun problema ad occuparsi, con il ruolo di coordinatrice, dei comitati “Adesso” per la corsa di Renzi contro Pier Luigi Bersani, come lei stessa dice: “Non mi imbarazza, il mio incarico in Publiacqua è precedente”.Filippo Vannoni, invece, lavora alla Servizi alla strada spa ed è il marito di Lucia De Siervo, dirigente del settore Cultura del Comune, già capo segreteria del sindaco. Lei, assessore con Leonardo Domenici a Palazzo Vecchio, è la figlia di Ugo, ex presidente della Corte Costituzionale, e sorella di Luigi DeSiervo, direttore commerciale della Rai, nonché uno dei registi dei comitati “Adesso”.Leonardo Sorelli, è l’amministratore delegato, di Firenze Fiera, 28 mila euro annui, ed è il marito di Paola Andreini, una dei capi della segreteria del sindaco. Il presidente di Firenze Parcheggi, invece, è l’esempio più concreto del successo che Renzi riscuote a destra: Carlo Bevilacqua, alla guida dell’opposizione al presidente della Provincia Matteo Renzi, 2004-’09, prima capogruppo di Forza Italia e poi Pdl. Undici mila euro annui più 190 euro di gettone a seduta. Jacopo Mazzei, dal ’99 in uno dei gruppi immobiliari più importanti d’Italia, è nel cda di Aeroporto Firenze, 12 mila euro annui.Luca Talluri è presidente di Casa Spa, 55 mila euro all’anno: il fratello Marco è direttore di Tele Iride, tv di Barberino del Mugello abbastanza seguita in zona, schierata al fianco del sindaco di Firenze. Bruno Cavini, ex sindaco democristiano di Palazzuolo sul Senio, uno dei fedelissimi, nella segreteria di Renzi e nel cda dell’Ente cassa di risparmio di Firenze. Giuliano Da Empoli, già assessore alla cultura, presidente del Gabinetto Viesseux, membro in rappresentanza del Comune, di Polimoda Firenze, assiduo frequentatore del camper “Adesso”.Moreno Panchetti, presidente di Sas (Servizi alla strada), 30 mila euro annui, commercialista ed ex allenatore di calcio di Luca Lotti, capo gabinetto e factotum del sindaco. Poi c’è Marco Carrai, a Firenze avversari e nemici lo chiamano “l’uomo nero”. È il “gianniletta” del sindaco (definito così da David Allegranti nel libro “Matteo Renzi”, edito da Vallecchi).
Amministratore delegato di Firenze Parcheggi, 42 mila euro annui, vanta importanti relazioni nella finanza torinese e milanese, dal 2011 anche nel cda dell’Ente cassa di risparmio di Firenze, nel Gabinetto Viesseux, proviene da una potente famiglia demo-cristiana di Greve in Chianti, vicino a Comunione e liberazione, è il legame di Renzi con l’Opus Dei. Carrai è legato da stima e amicizia a Paolo Fresco, ex presidente Fiat, vicepresidente del Maggio Musicale Fiorentino.
Ottobre 9th, 2012 — Note redazionali

Entrambi legati al gruppo politico del fuggitivo ex sindaco Ceccuzzi; entrambi non all’altezza del ruolo che ricoprono. Il ragioniere Mancini presidente della fondazione MPS e Criccaboni rettore abusivo dell’università di Siena. Entrambi legati a filo doppio all’avvocato Mussari. E’ stato scritto che Mancini è uomo di Alberto Monaci, forse da ragazzi; Mancini è uomo di fiducia di Ceccuzzi e Mussari. Da presidente della fondazione MPS ha sostenuto la pessima gestione Mussari-Vigni e l’acquisto di banca Antonveneta. Del Criccaboni cosa dire: è un dissestatore e abusivo e ancora non abbiamo capitoperchè chi di dovere non interviene su quell’abuso d’ufficio relativo alla lettera che favoriva il docente Lorenzo Frediani e sui trascorsi del Cricca, dal Cresco a delegato aretino.
Questi due incompetenti e dissestatori sono gli ultimi due residuati bellici del sistema dei dissestatori di enti e di città.Entrambi funzionali al PD ceccuzziano, oggi schierato con Matteo Renzi. Alla faccia della rottamazione.
Ottobre 9th, 2012 — Note redazionali
La gestione della città da parte del PD e dei suoi uomini ha prodotto:
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Perdita di patrimonio e indebitamento per la fondazione MPS( ha chiuso l’ultimo bilancio con un negativo di oltre 300 milioni di euro) e queso ha comportato la fine delle erogazioni sul territorio;
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La banca MPS che rimane in piedi grazie agli aiuti dello Stato e questo sta comportando gravi soluzioni per il futuro dei dipendenti;
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L’Università è stata dissestata da un’orda di barbari incalliti e questo ha comportato il taglio abusivo del salario dei dipendenti;
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Il Santa Maria della Scala senza finanziamenti;
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Il Comune in rosso e questo comporta l’aumento delle tasse per i cittadini;
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Le aziende private sono i crisi e mancano anche le risorse per le feste natalizie in città; meno soldi e in alcuni casi niente soldi per il volontariato e l’associazionismo;
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I vertici della fondazione in barba alla città stanno per consegnare definitivamente la banca a Profumo;
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Il PD si rifiuta di promuovere azioni di responsabilità e le costituzioni di parte civile per i disastri commessi.
Questi del PD ceccuzziano hanno ridotto la città in queste condizioni e in barba a tutti che cosa ti combinano con il sostegno della banca? Si fanno dare dalla banca MPS i soldi per le sponsorizzazioni alla festa del partito con l’esenzione dell’IVA “in quanto prestazione di servizio effettuata da partito politico per manifestazione propagandistica. Chi ha deciso queste sponsorizzazioni al PD dentro la banca? Casualmente il nostro cane Paco passeggiando dalle parti di Fortezza aveva trovato in mezzo ad altri fogli svolazzanti la prova di queste sponsorizzazioni. VERGOGNA!!!
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