Da Montevideo una riflessione sulla banca Monte dei Paschi di Siena. E la crisi dell’azienda Menarini

Montevideo capitale dell’Uruguay. Un breve soggiorno di studi sui flussi finanziari e tra una pausa e l’altra, (s)confortato dalle notizie sulle conclusioni dell’assemblea di MPS, ho condiviso con il mio interlocutore londinese questa riflessione. Una riflessione dai tratti amari; anche se non bisogna darsi per vinti e non cedere al vanto degli arroganti. Perchè il PD,anzi tutti i partiti italiani, dovrebbero smetterla di occuparsi di banche? Per due ragioni: hanno una classe dirigente locale di incompetenti in materia ; la seconda: i banchieri stranamente riescono a tenere “prigionieri” i partiti.E questo non è un bene per la politica e le gestioni delle banche. L’esempio del fallimento politico del PD con le banche è quello di aver affidato una banca solida(non piu’) a un avvocato di provincia,;quel Mussari Giuseppe che tra le lusinghe a Tremonti e il sodalizio tra categorie con la Marcegaglia si è ritagliato un posto all’Abi. E qui la pessima figura dei banchieri italiani: nominare colui che ha messo in ginocchio una banca è la rappresentazione della decadenza dei banchieri italiani. Il secondo errore del PD è aver dato in mano la banca MPS al rinviato a giudizio Alessandro Profumo. Mister Arrogance sicuramente ha gioco facile con i seguaci senesi di Renzi (mi dicono che i piddini vicini a Ceccuzzi sostengono il neoliberista Renzi) però non incanta il resto del mondo; non tutti hanno dimenticato il caso Brontos e la vicenda dei famosi titoli tossici. Il gioco per Profumo è ancora piu’ facile perchè il presidente della fondazione MPS Mancini,sta alla finanza come un buon vino chianti nel cappuccino.Un disastro. Ieri gli uomini del PD senese, pur in presenza di una “ribellione popolare” hanno modificato lo statuto della banca, con il sostegno del cooperante Campaini e della famiglia Aleotti. Questi ultimi, sono soci di MPS dalla primavera scorsa: soci voluti dal Ceccuzzi e graditi da Profumo. Chi sono gli Aleotti? I proprietari dall’azienda farmaceutica Menarini. Gli Aleotti oltre al coinvolgimento giudiziario in un’inchiesta importante,(già questo doveva essere motivo per tenerli fuori dalla governance di MPS) oggi, hanno un altro problema sulle spalle: l’azienda Menarini ha mille esuberi da gestire. “La Menarini ha mille lavoratori in esubero in Italia. Lo ha annunciato oggi ai sindacati il direttore generale dell’azienda, Domenico Simone prevedendo una difficile stagione di tagli.”

Un passo indietro. La banca MPS ha approvato un piano industriale che prevede esternalizzazioni e riduzione di organico, non con il sostegno del PD; anche con quello degli Aleotti. Oggi gli Aleotti hanno il problema esuberi alla Menarini. Insomma tra soci con esuberi da gestire, un presidente rinviato a giudizio e un PD che spinge per le esternalizzazioni, forse anzi sicuramente, per gli interessi della banca MPS sarebbe opportuno un nuovo presidente e una nuova governance. Ovviamente questa nuova fase non dovrà essere gestita dal PD del renziano Ceccuzzi e dall’incompetente Mancini. Chiudo con questa domanda:un socio che ha problemi di esuberi nella propria azienza che fiducia puo’ dare sul futuro dei dipendenti di MPS?

Forse è il caso che il PD lasci perdere le banche e ritorni ad occuparsi del “movimento operaio”. E Profumo lasci la presidenza di MPS, cosi potrà affrontare con piu’ serenità il processo Brontos.

Albus Silente

2 comments ↓

#1 margherita carignani on 10.10.12 at 17:26

Grazie Silente, per questo suo intervento!

#2 pincopalla on 10.11.12 at 08:46

alè cotti -menarini. mille a casa perchè il governo ha introdotto il farmaco generico togliendo via milioni di euro alle case farmaceutiche. forese alè – cotti menarini speravano che cambiando una volta tanto abitudini (mettere un po’ di soldi nella banca rossa anzichè usarla come bancomat) qualcuno a roma sarebbe stato riconoscente. senza capire che roma ragiona ormai in proprio e il pd aspetta di inghiottirsi mps senza passare dalla lastre. alè-otti guarda un po’ se fai una telefonata al direttore delgiornale amico (che magari vi intercettano..)